Fonte: Giornale di Vicenza
In realtà la domanda è una sola e non potrebbe essere altrimenti visto il dicembre che sta scivolando via: porterà l´Altovicentino in Lega Pro? Categorica ed impegnativa per tutti, figuriamoci per lui che è stato chiamato dal presidente Rino Dalle Rive proprio per questo, Diego Zanin la affronta con prudenza. Ed anche questo non potrebbe essere altrimenti. Forse. «Faremo il massimo per ottenere questo risultato, anche se di fronte abbiamo squadre molto attrezzate a cominciare dal Padova, l´antagonista principale. Sono molto concentrato sulla mia squadra, ho visto ragazzi con grande disponibilità al lavoro, anche se mi sarebbe piaciuto avere una settimana in più per preparare la sfida». Una vita da attaccante, sempre in giro per la Penisola, da allenatore l´ultimo indirizzo conosciuto è stato quello della Reggina Calcio, dove ha allenato Juniores e prima squadra: «A giugno di quest´anno, però, ero tornato a casa per questioni familiari. Ho dovuto rifiutare varie offerte di lavoro, ma una volta risolta la situazione ho risposto subito con entusiasmo alla chiamata della società, della quale conoscevo già il direttore sportivo Fabio Graziani». Tu chiamalo, se vuoi, destino. «No, progetto. So che il termine è abusato – attacca il tecnico di San Stino di Livenza – ma mi ha convinto la voglia del presidente di buttare le basi di un qualcosa di duraturo. Le mie punte? Sono contento ma non per il nome o per il passato. Certo, sono un bel biglietto da visita, ma poi contano le risposte del campo. Ed io sto cercando di capire bene le caratteristiche dei singoli e del gruppo». Moduli e numeri possono attendere, il Padova è distante appena una settimana. «Stiamo lavorando con intensità a 360 gradi, debbo dire che ho trovato una squadra che ha pagato dazio sotto l´aspetto mentale, ma questa squadra ha tutte le potenzialità per risollevarsi. Io mi sto focalizzando sulle carenze, di tempo, come ha detto lei, non ce n´è molto. Una cosa è certa, per rispondere alla sua prima domanda: dobbiamo comunque crescere e di questo ne siamo tutti consapevoli».