Un movimento da rilanciare, tante idee e fiducia per il futuro. Andrea Abodi, presidente della lega di Serie B, parla, ai microfoni di Sky, del problema della poca affluenza di pubblico nella serie cadetta e di quali possono essere le soluzioni: “Oggi ho visto molti spettatori negli stadi, tranne l’eccezione di Catania, ma li ci sono altri motivi. Per un presidente di lega l’emozione più grande è uno stadio pieno. Vedere questa crescita, lenta per tutta una serie di fattori, è molto incoraggiante e ci spinge ad andare incontro alle esigenze dei tifosi. Gli stadi non si riempiono miracolosamente, ma grazie all’opera della lega che deve creare un campionato attraente. Si deve passare per strutture nuove, per campionati credibili, per conti delle società in ordine, per capacità di produrre uno spettacolo che attragga la gente. Varese, Livorno, Lanciano, Pescara, Frosinone e stanno lavorando al nuovo stadio, ma anche il Carpi e l’Avellino. Sono poche comunque le società che non hanno bisogno di un nuovo stadio. Sono strutture che hanno dai 30 ai 70 anni e sono state fatte in epoche diverse. Ora ci sono nuove esigenze. Io mi sono impegnato con la Lega e le società, a rifarne o almeno ristrutturarne sei nei prossimi tre anni. Si tratta di un impegno che ci siamo assunti e la gente valuterà anche la nostra affidabilità”. Da dove arrivano le risorse? “Devono venire dal mercato, devono essere finanziati non da risorse pubbliche. L’unica cosa pubblica è l’accompagnamento nelle procedure: c’è una legge che da una mano nelle realizzazione e nelle tempistiche. C’è una società di scopo costituita dalla Lega, insieme a “B Futura”, che aiuterà le società e le amministrazioni dal momento del concepimento fino all’inizio della gestione di un’infrastruttura, che deve potersi finanziare attraverso i maggiori ricavi”. Opera realizzabile? “Si può fare. Noi siamo rimasti prigionieri di una serie di errori in questi decenni e di una serie di burocrazie che non hanno agevolato. Siamo convinti che con capacità, volontà, determinazione e perseveranza ci riusciremo. Io sono sicuro che tra tre anni avremo sei stadi nuovi”.