Live 24! Padova-Ripa La Fenadora 3-1. Biancoscudati in fuga a +5 sull’AltoVicentino

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Ore 21.00 – (VenetoGol) L’eco dell’ Euganeo” rimbalza in Laguna con l’appello ai Santi… L’Altovicentino schierato da mr. Bodo è un complesso “Rock” e qualche nota stonata contorce fa contorcere le corde… vocali al presidentissimo Dalle Riva appollaiato in tribuna… Alla “Clo” si chiede l’impresa. Nel tessere le lodi all’ undici di Andrea Pagan, i granata in casa si sono fatti valere con quattro successi e un pareggio, ma quando gli ormeggi all’ “Aldo & Dino Ballarin” non hanno retto, sono piovuti i gol: il 4-1 dal Tamai e il 3-1 incassato due mesi fa dall’Arzignano/Chiampo. Storia passata perché quello era il periodo di apprendistato di un undici rifatto nell’intero asse. L’Altovicentino sceso a Chioggia presenta parecchie new-entry, in campo e in panchina. Nel corso della settimana è maturata dal svolta e il “taglio“ dopo quattro stagioni e… mezza di Enrico Cunico, ha immatricolato il nuovo timoniere, Loris Bodo. Anche in campo la lista dei nuovi presenta delle novità. La Clodiense sa di incontrare un team di notevole statura, forte fisicamente, solido a contrasto, esperto e cinico. La prima nota dell’”Alto” è subito stonata, perche al 4’ è Isotti a bucare Loofatu di destro. Il vantaggio dura poco perché al 10’ matura la reazione bianconera con la rete del pareggio firmata da Cortesi sugli sviluppi di un’azione d’angolo calciato da Peluso. Al 20’ il crescendo ospite porta al bis con la rete di Gambino puntuale a ribadire in rete un pallone respinto dalla traversa. 6’ più tardi è ancora Gambino a suggellare la propria prestazione con il secondo gol del match. E’ una gara molto sentita, aspra, lottata su ogni pallone e l’Altovicentino conseguito il largo vantaggio prova ad addormentare la cadenza. La gara resta comunque viva e l’agonismo la fa da padrone con otto “gialli” e ben tre espulsioni che rendono colorato e sfavillante la parte finali della contesa. Nel secondo tempo la Clodiense parte in quarta e al 1’ il possente Santi finisce giù in area e Annaloro non ha dubbi nel concedere il penalty. Sul dischetto va Mazzetto e l’ala non sbaglia. Il 3-2 mette ulteriore pepe alla sfida che l’undici di casa non vuol perdere. Al 10’ a forza di spingere è Casagrande, l’ex, ha freddare Logofatu su calcio piazzato con il pallone che carambola, sul palo. L’Altovicentino capisce che l’avrà dura fino al 90’. Ma è l’avanzato Di Girolamo al 24’ ha dare fiato alle tromne vicentine e al 24’ il centrale difensivo bianconero si sostituisce agli attaccanti e porta a 4 le reti. Il nuovo vantaggio è una pietra miliare per blindare i tre punti, ma proprio nei minuti finali con le squadre incerottate e in inferiorità numerica prima è casangrande ha far corre i brividi alla porta di Logofatu (38) e poi è Santi a indovinare la capocciata decisiva e far esplodere il “Ballarin” in cui è puntualmente rimbalzata la notizia del successo del Biancoscudati. L’Altovicentino in pochi minuti ha così incassato due sberle e alla ripresa del 2015 solo una vittoria sui rivali potrà rimettere in piedi una stagione che rischia di chiudersi in netto anticipo. A favore di Padova…

Ore 20.20 – (Il Piccolo) La Triestina domenica scorsa ha trovato finalmente i tre punti, ma come sgradito corollario si è ritrovata in settimana anche l’infermeria piena. Una rogna che non ci voleva, sia per il fatto che gli infortuni hanno colpito proprio i due settori attualmente più scoperti della squadra alabardata, ovvero l’attacco e la pattuglia degli under, sia per il fatto che quella di domani a Fontanafredda (inizio ore 14.30) è una partita fondamentale per la classifica dell’Unione. La squadra pordenonese, infatti, in questo momento è quella che occupa l’ultima posizione utile per la salvezza diretta: galleggia sopra la zona play-out con 8 punti in più della Triestina. In questa fase, sarà fondamentale non perdere ulteriore terreno e quindi non uscire sconfitti, ma naturalmente, una volta che ci hanno preso gusto, agli alabardati piacerebbe continuare a far bottino pieno, che in questa particolare occasione significherebbe anche quasi dimezzare il distacco dalla zona salvezza. Come si diceva, però, bisogna purtroppo fare i conti con tanti acciacchi e mister Ferazzoli si ritroverà ad avere gli uomini contati. Se Fiore si è appena riaggregato al gruppo, gli infortunati che resteranno sicuramente ai box sono il portiere Di Piero, Aquilani, Giordano, Crosato e Pontrelli. In pratica sono indisponibili l’unico attaccante di riserva e ben quattro under. Naturalmente i due discorsi si incrociano e il tecnico dovrà tenere conto di entrambe le emergenze per allestire la formazione. Il discorso under è presto fatto: oltre al portiere Zucca, gli unici disponibili sono in pratica Ventura e Nuzzi. In più servirà una robusta iniezione in panchina dalla squadra Juniores, ed è facile pensare subito a Crosato e Muccio Crasso che sono squalificati nel campionato dei baby, o a un eventuale ripescaggio di Loperfido. Intanto ieri la società alabardato ha ufficializzato il nuovo preparatore dei portieri, che ha preso il posto di Massimo Leo: si tratta di Mauro Tami, 58 anni, friulano di Palmanova: in passato ha allenato i portieri dell’Udinese Primavera e del Portogruaro, prima di esperienze estere in Slovenia e negli Emirati Arabi Uniti, dove ha lavorato anche con la Nazionale maggiore. Da ricordare inoltre che in questo week-end la serie D scende in campo contro la violenza sulle donne: i calciatori indosseranno infatti sulle maglie un fiocco rosso, simbolo della campagna, mentre i capitani delle squadre vestiranno una fascia realizzata appositamente per l’evento. Su tutti i campi verrà anche letto un apposito messaggio.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Adesso ci divertiamo». Mauro Zironelli è contento per lo scampato pericolo. Cima a parte (l’ex Skenderbeu non aveva comunque trovato molto spazio), sono rimasti tutti, nonostante le richieste per Favret, Baggio, Beccaro, Spagnoli e Manolache. «Un bel segnale da parte della società», commenta il tecnico. Zirolandia (quarta con 30 punti) può continuare a dare spettacolo. Già a partire dalla trasferta di domani alle 14.30 a Legnago (15). In viaggio anche il Tamai (23), atteso dall’Arzichiampo (19). Il Fontanafredda (18) si appresta invece a ricevere al Tognon la visita della rinnovata Triestina: sono arrivati Rocco e Bedin, entrambi già a segno contro il Mori. ALTRI 180′ PER MIGLIORARE – «Abbiamo – piace sottolineare a Zironelli – gli stessi punti che avevamo la scorsa stagione a fine andata e ancora 180 minuti fra Legnago e la gara del 4 gennaio in casa con il Dro per incrementare il bottino». La classifica dice che si può fare. Negli ultimi 4 turni il Legnago ha fatto un solo punto e il Dro non vince dal 9 novembre. Senza andare troppo in là, però, la Sacilese deve pensare alla sfida di domani nel Veronese. Arriverà senza Grion (crociato), che come Grazzolo sarà costretto a un lungo stop. Beccaro inoltre è reduce da tre giorni di febbre e potrebbe iniziare in panca. CURA ROSSITTO – Stefano De Agostini non ha avuto pietà. L’aveva promesso dopo la sconfitta con il Fontanafredda: chi non corre la domenica corre il martedì. «È stata – sorride – una seduta piuttosto dura. Ho adottato la cura Rossitto». Nessuno ha fiatato. Dal giorno successivo tutto è rientrato nella normalità. Le furie sono andate al di là delle più rosee previsioni, arrivando a sfiorare la zona playoff, nella quale sarebbero potute entrare con un successo sui cugini rossoneri. Ora Petris e compagni vogliono far punti al Dal Molin di Arzignano. Non sarà facile: i veneti nelle ultime due in casa hanno battuto Sacilese (1-0) e Altovicentino (2-1). De Agostini ritroverà Colombera (dopo un’assenza lunga due mesi) e Federico Furlan (squalificato nel derby). Resteranno però fuori Davide Furlan e Pavan (appiedati dal giudice), Corazza, Bozzetto (infortunati) e forse pure Faloppa (distorsione a una caviglia). BRINDISI CON LA TRIESTINA – «Comunque vada – promette il presidente Bertolini -, a fine partita faremo festa con i giuliani». C’è l’Unione per chiudere il 2014 che ha riportato la serie D a Fontanafredda. De Pieri però vuole che i suoi allentino la concentrazione solo dopo il 90′. Il tecnico potrà schierare anche Alcantara, rientrato dalla 3 giorni con la Rappresentativa di Lega D al concentramento di Padova. Per la prima volta potrà così riproporre in due gare di fila la stessa formazione.

Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) La dea bendata, almeno sul versante infortuni, sembra aver girato le spalle alle formazioni del Livenza. Tamai e Sacilese alla vigilia di due delicate trasferte come quelle in programma rispettivamente ad Arzignano e Legnago, fanno la conta degli uomini a loro disposizione. Qui Tamai. De Agostini è alle prese con una vera e propria emergenza. Non avrà a disposizione gli infortunati di lungo corso Bozzetto e Corazza, e in settimana si è fermato pure Faloppa, perno centrale della difesa. Al suo posto, ecco la novità e consolazione dell’ultima ora, dovrebbe finalmente rivedersi Luca Colombera, assente da due mesi. Le squalifiche di Davide Furlan e Pavan complicano invece i piani a centrocampo, dove potrebbe rientrare dal primo minuto Ursella. Insomma, una situazione non certo idilliaca, pensando che di fronte si avrà una squadra, l’Arzichiampo, che nelle ultime due gare interne ha battuto Sacilese e Altovicentino. Qui Sacilese. Grazzolo tornerà a Primavera. Per Grion si prospettano tempi lunghi. E un guaio muscolare ha messo fuori uso, almeno per la prossima trasferta di Legnago, anche Biasi Manolache, il giovane (classe ’96) terzino che tanto interessa all’Altovicentino, formazione in cui approderà molto probabilmente a gennaio via Inter (società che ne detiene il cartellino). Non bastasse, Beccaro è alle prese con i postumi di un attacco febbrile e rimarrà la grande incognita della formazione biancorossa sino all’ultimo istante. Anche per Zironelli non sono tempi di particolare abbondanza a livello di organico, pure considerato che da domenica non ci sarà lo svincolato Cima. Talenti. Si prevede, pertanto, un massiccio ricorso ai giovani del vivaio. E proprio su questo fronte continuano ad arrivare buone notizie per il club liventino. Ben cinque i talenti finiti nel mirino di società professionistiche. Questa settimana il difensore Nicolas Tortora (’98), il centrocampista Alessandro Francescon (’98) e l’attaccante Christian Barbui (’97) sono stati testati dalla Spal, club che milita nel girone B di Lega Pro, mentre il difensore Pietro Romano (’98) e l’attaccante Fabio Cassin (’98) sono corteggiati addirittura dalla Sampdoria, rivelazione della serie A, che li ha convocati per un provino nel centro sportivo blucerchiato di Bogliasco.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Squadra e tifosi insieme, Duravia compreso. Dopo aver portato a casa un punto dal derby, dopo aver festeggiato il settore giovanile con una festa di Natale dedicata (nella foto a destra Elvio Reolon, sponsor con il marchio Polar, insieme ai ragazzi all’Excalibur) e dopo l’ultima settimana di allenamento del 2014, il Belluno è pronto per la sfida all’Union Pro (arbitrerà Angelo Milardi di Torino) al polisportivo, domani alle 14.30. «È l’ultima gara di un 2014 fantastico – avverte Vecchiato – e benché i rivali vengono da un periodo di forma ci teniamo a fare anche noi un regalo di Natale alla società, ai tifosi e a tutte quelle persone che ci accompagnano durante la stagione e per farlo dobbiamo riuscire a conquistare i tre punti». Ovvero quei tifosi che al termine della partita saranno chiamati a festeggiare insieme alla squadra, allo staff e alla dirigenza in un terzo tempo natalizio con tanto di dj.

Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Vietato abbassare la guardia. Dopo il pareggio esterno contro il Ripa Fenadora il Belluno vuole tornare subito alla vittoria e per farlo dovrà vedersela domani contro l’Union Pro (dirige Angelo Milardi di Torino). La squadra di Mogliano Veneto, però, nelle ultime tre partite ha dimostrato di essere in gran forma avendo conquistato tre vittorie, per altro tutte negli ultimi minuti, dimostrando grande carattere. Le ultime notizie, dopo l’allenamento di ieri, dicono che Marco Duravia è tornato ad allenarsi con il gruppo e per domani sarà a disposizione del tecnico. «Questa è l’ultima partita di questo 2014, un anno davvero fantastico per tutti noi – racconta il mister gialloblù Roberto Vecchiato – la partita di domani riserva sicuramente molte insidie e non sarà facile superare i nostri avversari. L’Union Pro è reduce da tre vittorie consecutive e in generale è in ottimo momento di forma, dopo essersi rinforzata nel mercato di dicembre. La mia squadra sta bene e dopo aver pareggiato il derby contro l’Union Ripa è determinata a tornare alla vittoria. Marco Duravia è reduce da un leggero affaticamento muscolare accusato in settimana, ma si è allenato regolarmente e sarà a disposizione. Questa è l’ultima gara del 2014 e ci teniamo a fare anche noi un regalo di Natale alla società, ai tifosi e a tutte quelle persone che ci accompagnano durante la stagione e per farlo dobbiamo riuscire a conquistare i tre punti». Chi gioca? Mister Vecchiato ha a disposizione l’intera rosa, a parte Andrea Radrezza, il cui recupero è ormai alle porte. Tra i pali è sempre difficile azzeccare chi sarà il prescelto: Damiano Schincariol e Davide Solagna si faranno trovare entrambi pronti, con il primo reduce dal raduno della rappresentativa di serie D a Coverciano. Per la difesa invece non ci dovrebbero essere grossi dubbi, con Giovanni Pescosta a destra, Ivan Merli Sala e Sebastiano Solagna al centro e a sinistra uno tra Stefano Mosca e Paolo Pellicanò, quest’ultimo rimasto fuori nel derby con il Ripa Fenadora. A metà campo potrebbe rientrare dal primo minuto Yari Masoch, insieme a Simone Bertagno e Mike Miniati, mentre davanti Simone Corbanese guiderà l’attacco supportato da Marco Duravia e uno tra Francesco Posocco e Ruben D’Incà. Se invece mister Vecchiato dovesse scegliere di lasciare Duravia in panchina, visto che il giocatore si è allenamento praticamente solo ieri, la scelta potrebbe ricadere sul centrocampo a rombo con il centrocampista agordino Masoch, alle spalle degli attaccanti oppure sostituire l’esterno gialloblù inserendo due giovani in attacco e facendo partire Stefano Mosca dall’inizio. Una squalifica nell’Union Pro. La squadra di Mogliano Veneto dovrà fare a meno di Riccardo Serena per la sfida al Polisportivo, con il centrocampista infatti fermato dal giudice sportivo con un normale turno di stop. Al Polisportivo mai battuti. In questa stagione il Belluno ha ottenuto sei vittorie e un pareggio tra le mura amiche, i numeri sono a favore di Corbanese e compagni che proveranno a confermarsi nuovamente. La festa di Natale. Settimana di festa e ringraziamenti in casa Belluno. Mercoledì sera la squadra gialloblù ha festeggiato il Natale alla pizzeria Excalibur con tutto il settore giovanile, trascorrendo un bel momento con gli allenatori, i genitori e tutti i ragazzi. I festeggiamenti, però, non finiscono qui perché domani pomeriggio, al termine del match contro l’Union Pro, il Belluno invita i tifosi gialloblù al “terzo tempo” con un rinfresco organizzato al bar dello stadio.

Ore 18.45 – Grande successo per la festa in Favelas coi tifosi: presente tutta la prima squadra e tutto lo stato maggiore biancoscudato, accolti con affetto da moltissimi sostenitori, in primis gli ultras.

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) «E’ stata persa una grande occasione per fare lo stadio a Venezia». Parole di Vittorio Zappalorto, commissario straordinario del Comune di Venezia, che risponde così a precisa domanda sulla situazione legata all’eventuale progetto ipotizzato dal club di Yuri Korablin per il nuovo impianto previsto a Tessera. «Il presidente l’ho visto l’ultima volta a fine luglio, quando venne nei miei uffici per discutere e per presentarmi il progetto. Che poi un progetto proprio non era, semmai una sorta di disegno di quel che poteva eventualmente essere fatto. Poi non c’è stato più alcun contatto con la proprietà del Venezia. Forse non ci sono i soldi per fare lo stadio, forse non li ha direttamente il presidente e sono altri a doverli investire. Non lo so davvero. Fatto sta che eravamo pronti ad ascoltare e aiutare il Venezia nell’iter procedurale previsto, e posso solo ribadire che si è persa una grande opportunità per dotare la città di questo impianto sportivo. Dispiace davvero molto». Un commento chiaro alla situazione che si è andata creando, da quando il numero uno del Venezia non si fa più vedere in città. Quattro mesi e mezzo di silenzi su un progetto che dire atteso è poco, e che ormai in tanti hanno inserito alla voce “fantascienza”. Le stesse dimissioni di Carlo Trevisan, manager e numero due della Venezia Academy, la struttura che doveva proprio gestire il progetto del nuovo impianto di Tessera, la dicono lunga sull’aria che tira. Trevisan ha spiegato giovedì al nostro giornale che le dimissioni sono state presentate ancora a ottobre, ma che «non ho detto nulla prima per non danneggiare Korablin. Ora, però, non ho intenzione di perdere la mia credibilità, frutto di tanti lavori svolti per la mia città. Certo, la costruzione del nuovo stadio sarebbe stata una ulteriore occasione per fare qualcosa di buono per Venezia e Mestre, e mi amareggia molto la situazione che si è creata». Come nessun tifoso ha più visto Korablin allo stadio dalla prima amichevole di Scorzè di fine luglio, neppure Trevisan ci è riuscito, spiegando poi che «non ha neppure risposto alle mie dimissioni e alle precedenti richieste di andare a Mosca per affrontare con lui la situazione». Quel che è certo, per ora, è che Korablin ha pagato gli ultimi stipendi, mentre per il mancato versamento dei contributi, a febbraio il Venezia verrà penalizzato di un punto in classifica. E poi, il 31 dicembre scadrà l’opzione sui terreni di Tessera, quelli dell’area del Quadrante su cui doveva sorgere il fantomatico stadio. Un progetto che non esiste, sempre che non sia stato fatto di nascosto negli ultimi mesi in Russia, perché qui a Venezia non ne sa nulla nessuno, in primis il Comune e Carlo Trevisan che di Korablin era il vice alla Venezia Academy. Dopo l’opzione pagata nel marzo scorso all’imprenditore Sabbadin, attraverso la quale si poteva poi passare all’acquisto dei terreni per aprire i cantieri a progetto approvato, entro dodici giorni Korablin dovrà decidere che fare: o perdere i soldi dell’opzione oppure versare 4,5 milioni per diventarne proprietario. In tanti sperano in un segnale chiarificatore da Mosca, ma il tempo stringe.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Ultima fermata dell’anno per il Bassano Virtus in questa sua corsa splendida che ha candidato il 2014 come l’anno forse più importante della storia giallorossa, ultima sfida che non poteva che essere importante per ricordi e duelli precedenti. Il Monza nel bene e nel male è stato un passo fondamentale per la nascita e crescita di questo Bassano Virtus: la netta sconfitta nei play off portarono all’esonero di Rastelli e alla presa di posizione della famiglia Rosso, che aveva investito tanto e su campioni di categoria (Lucas Correa, per far un esempio) per poi essere eliminato facilmente in semifinale play off. Da quelle ceneri però nacque il Soccer Team dei giovani, di Petrone, con Werner Seeber che di necessità fece virtù valorizzando al massimo una rosa sulla carta giovane ed inesperta. La storia si conosce, vittoria del campionato e conquista di quella C Unica mancata nell’annata precedente, vittoria della Super Coppa e addio (non certo pacifico) di Petrone in direzione Ascoli. E qui ritorna il Monza: su quella panchina sedeva Antonino Asta, la bandiera del Torino che sul pino brianzolo ha sfiorato per due volte la promozione ottenendola nell’ultima stagione. Un tecnico che aveva impressionato per conoscenza tattica e per carisma, per come riusciva a far giocare le sue squadre e crescere i giovani (Vita, Valagussa nel Monza) facendoli diventare campioni di categoria. Tonino ascolta la proposta, accetta, con il senno di poi vedendola lunga visto la situazione in cui è caduto il Monza, oggi con il nuovo proprietario inglese, ma per mesi senza stipendi visto la fuga di Emery Amstrong, il precedente proprietario, che ha lasciato la società praticamente senza fondi.

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) In principio fu Sandrone Porchia, poi col Monza al Mercante solo feroci musate sul grugno. Porchia dicevamo: febbraio 2011, il Bassano di Jaconi al debutto in C1 ha indovinato un filotto da delirio, due mesi dopo quasi scorge il plotoncino playoff: Ravenna, Paganese presto e bene impallinate nell´arena giallorossa (2-0 e 1-0 per la cronaca), il blitz di Sorrento (eurogol di Longo Longobardi, alè) e appunto Monza al velodromo. Tonino Asta era ancora di là dal venire in Brianza e comunque i lombardi conducono 1-0 a un quarto d´ora dal termine. Bassano pianta le tende nella metà campo altrui alla ricerca almeno di un pari. Sull´ennesimo calcio d´angolo svetta dalle retrovie il capoccione di Sandro Porchia, antico cuore virtussino che inzucca l´1-1. Un occhio all´orologio, ci sarebbe anche il tempo per il ribaltone. Infatti: un minuto al 90´, solito corner, incornata vincente di Sandrone, uno che non segnava mai ma quel pomeriggio era incontenibile: 2-1 Bassano, punteggio rovesciato. E poi? Poi Monza ovvero fastidiosissimi dolori di pancia: due anni più tardi, stavolta in C2, con Asta alla guida dei biancorossi di Brianza, 2-1 in Lombardia e 1-1 (arpionato da Correa su rigore conquistato da Maistrello) qui in casa. Si va agli spareggi promozione, Asta vince la prima a Monza 1-0 (Gasbarroni matchwinner) e passa anche da queste parti (1-2) eliminando il Soccer Team dai giochi per la promozione. Un anno fa invece, il Monza di Asta resiste strenuamente persino all´armata schiacciasassi di Petrone, in panca c´è l´attuale vice Frank Farina che mette la museruola alle bocche di fuoco della Virtus e insomma pare una specie di maledizione. E così quando c´è da provvedere a un sostituto per Petrone emigrato ad Ascoli, chi se non Tonino Asta, appena promosso e implacabile fustigatore del Bassano? Ecco, domani Asta al Mercante ritrova il suo recente passato. Cerchi di restituire i bocconi amari fatti ingoiare al popolo virtussino . COPPA ITALIA: Il sorteggio ha detto Ferrara. Si giocherà in Emilia il 28 gennaio la sfida Spal-Bassano, valevole per i quarti di finale di Coppa Italia in gara secca.

Ore 17.30 – Sala stampa, Salvatore Amirante: “Non potevo chiedere di meglio! Era tanto che volevo provare un’emozione simile… I miei compagni mi hanno messo a mio agio e mi hanno dato due palle fantastiche che sono riuscito a sfruttare! Che gioia poter esultare sotto alla Fattori… Il secondo gol? Ho provato il sombrero e mi è riuscito alla perfezione. Anch’io sinceramente ero preoccupato perché avevo avuto poco tempo per provare, ma è andato meravigliosamente bene. Ho chiuso nel migliore dei modo un bellissimo 2014, dopo tre anni di calvario non potevo chiedere di meglio…”.

Ore 17.25 – Sala stampa, Edoardo Bonetto: “Ho visto una grande squadra, che ha dato l’anima per novanta minuti considerando anche che Petrilli e Busetto non erano al 100%. Mister Parlato ha dato un’impronta importante alla squadra, il merito di questo successo è tutto suo”.

Ore 17.20 – Sala stampa, Roberto Bonetto: “All’inizio della nostra avventura non pensavamo ad una chiusura del 2014 così bella. I risultati vengono dal gruppo, anche per quanto riguarda la società. Non abbiamo però ancora fatto nulla, riparliamone a maggio. Ribadisco: ciò che più conta è il gruppo, e anche la campagna acquisti è stata fatta in funzione di ciò”.

Ore 17.15 – Sala stampa, Marco Ilari: “Era fondamentale vincere perché era difficile come partita, noi siamo stati bravissimi a sbloccarla subito ed indirizzarla nel modo giusto. Poi da Chioggia sono arrivate ottime notizie quindi meglio di così… L’Union Ripa darà filo da torcere alle altre avversarie, ma noi abbiamo giocato da grande squadra. Il cambio? Dovuto a regole che nascono nelle teste di chi ci governa, tocca sottostarci e ci si chiede se fanno il bene del calcio. Dovranno forse pensare a cambiarle… Lo scontro diretto del 4 gennaio? Potrebbe essere un tassello importante, ma ora pensiamo a passare serenamente con le nostre famiglie queste feste perché ce lo siamo meritati”.

Ore 17.10 – Sala stampa, Max Parteli (allenatore Union Ripa): “Il risultato è giustissimo, nel primo tempo hanno legittimato il risultato e noi abbiamo iniziato a giocare come sappiamo solo nella ripresa. Abbiamo provato a giocarla a viso aperto pur sapendo che contro certi giocatori il gol può sempre essere dietro l’angolo. Con queste squadre non puoi sbagliare niente, e noi invece qualche errore l’abbiamo fatto…”

Ore 17.05 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Avere tanti giocatori è importante. Avere giocatori esperti è fondamentale e si vede nelle fasi calde del match. Amirante ha fatto una grande partita, ma non ci saranno problemi con gli altri uomini di questo reparto. La sconfitta salutare con la Sacilese? Lo è stato forse sotto il punto di vista del risultato, ma anche li la prestazione c’era stata. Complimenti ai miei ragazzi perché è tanta roba quello che sta facendo. Petkovic? Ancora non so cosa abbia, qualcosa all’inguine. Andare a Valdagno con cinque punti di vantaggio? Da un lato può essere positivo, ma è anche vero che i ragazzi adesso è giusto che stacchino la spina dal punto di vista mentale. Devono godersi la loro famiglia e stare sereni, pensando alle vacanze. In questa categoria nelle partite ci sono sempre degli errori. La difesa a volte soffre, ma c’è tanta generosità. Non abbiamo ridato qualcosa ai tifosi, era una cosa dovuta, perché la passione che c’è qua devi fare in modo di farla uscire. Non ci si può nascondere, con tutta questa gente e questo sostegno e per me è sempre un onore averli con noi”.

Ore 17.00 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Questa non è una svolta del campionato, perchè bastano due pareggi per riaprire il campionato. Adesso vediamo di finire il girone di andata e poi faremo un piccolo bilancio. Nel ritorno sarà tutto più difficile, gli equilibri sono forti. Oggi dico che dobbiamo goderci questo Natale, complimenti a tutti, a tutti i tifosi padovani che ci stanno vicini, con cuore e passione che ci spingono a dare qualcosa in più. Ognuno di noi, dentro di se ha un aspetto da dedicare e mi sento di farlo. Speravo tanto che in questi anni ci sarebbe stato mio papà e come tutti i papà ti mancano quando li vorresti avere e dedico a lui questo momento che ci guarda da lassù”.

Ore 16.55 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Cinque punti di vantaggio? Avremmo firmato tutti per ritrovarci in questa situazione. Abbiamo meritato, ho dei grandi ragazzi, una società che fa in modo di non farci mancare niente e di tenere l’osso in bocca. Oggi era una prova di maturità, la squadra ha avuto intensità, qualità. Con l’infortunio di Petkovic ho dovuto fare dei cambi obbligatori, la statistica però dice che è capitato solo una volta finora, speriamo che non accada più. Amirante ha avuto un calo fisiologico, ma la condizione e il ritmo di come giocava era nettamente più basso rispetto a Padova. Magari si potevano gestire meglio gli ultimi 25 minuti, ma va bene così. Questa vittoria va dedicata a questo pubblico stupendo che ci sta aiutando. Auguro a tutti un buon Natale, che possa essere sereno a tutti”.

Ore 16.35 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 41, AltoVicentino 36, Belluno 33, Sacilese 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 26, Clodiense 25, Montebelluna 24, ArziChiampo e Giorgione e Union Pro 19, Fontanafredda 18, Legnago 15, Dro 13, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 16.30 – Finali dagli anticipi: Padova- Union Ripa La Fenadora 3-1, Clodiense- AltoVicentino 4-4.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia scende in campo oggi pomeriggio allo Speroni per la sfida contro la Pro Patria che chiude il 2014. Obiettivo primario, manco a dirlo, i tre punti. Dopo essere tornati alla vittoria domenica scorsa con la Torres, gli arancioneroverdi vogliono dare continuità a una stagione finora altalenante e piuttosto avara di soddisfazioni. La trasferta di Busto Arsizio può rappresentare l’occasione buona, viste le difficoltà della squadra bustocca, che la settimana scorsa ha cambiato allenatore ma che continua a navigare in pessime acque: terz’ultima con 12 punti, la Pro Patria ha all’attivo due sole vittorie (otto le sconfitte e sette i pareggi, con un punto di penalizzazione) e nell’ultimo mese ha ottenuto solo due punti, con Renate e FeralpiSalò, perdendo domenica scorsa con la Cremonese e quattro settimane fa con l’Alessandria. «Ma non è una squadra rassegnata. Anche a Cremona domenica scorsa la Pro Patria ha lottato fino all’ultimo, pur rimanendo in dieci», ricorda mister Michele Serena. Il timore del tecnico arancioneroverde è che i 10 punti di scarto tra le due avversarie inducano i suoi giocatori a considerare la partita già vinta. «Sarebbe un errore gravissimo. Non dobbiamo fermarci a pensare che la nostra avversaria sta sotto di noi di un po’ di punti. La Pro Patria — aggiunge mister Serena — è una buona squadra, che ha attaccanti in grado di creare difficoltà in qualsiasi momento. Dovremo scendere in campo concentrati e pensare solo a noi stessi, non all’avversario». La situazione in casa arancioneroverde è leggermente migliorata in quest’ultima settimana, rispetto alle giornate precedenti. Per una volta, infatti, non c’è nessuno squalificato e con il rientro di Varano mister Serena può persino concedersi delle scelte a centrocampo. E’ possibile che riproponga il 4-4-2 di domenica scorsa, con Bellazzini e Raimondi arretrati in mediana ai lati di Esposito e Zaccagni (e Varano in panchina). Davanti in questo caso troverebbero spazio Greco e Magnaghi. Altrimenti potrebbe tornare al 4-3-1-2, con Bellazzini trequartista, dietro Greco (o Magnaghi) e Raimondi, con Varano in campo accanto a Esposito e Zaccagni, come già visto anche in precedenza. Dietro, la linea difensiva dovrebbe essere quella consueta, anche se gli acciacchi dell’ultimo momento a Cernuto e Legati potrebbero costringere il tecnico a spostare Ghosheh centrale accanto a Marino, con Sales e Panzeri terzini. Ma i due difensori sono stati convocati regolarmente e in particolare Legati dovrebbe figurare tra i titolari. La Pro Patria fa i conti con gli infortuni (Baclet) e con le squalifiche di Guglielmotti e Ulizio, mentre Bovi e Botturi non sono al top.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Partita da ciliegina sulla torta. Il Real Vicenza vuole battere il Pordenone nel pomeriggio e chiudere in bellezza il 2014. I “ramarri” sono in crisi di risultati (perdono da 10 turni) e ultimi in classifica, ma Marcolini non si fida. Quanto tenga alla sfida il Real Vicenza e quanto, soprattutto, non intenda prenderla sotto gamba, è testimoniato dalla partenza in anticipo della squadra che ieri pomeriggio, dopo la rifinitura, si è messa in viaggio per raggiungere Pordenone. «Teniamo molto a questa partita – ha spiegato alla vigilia il tecnico biancorosso – e sappiamo che non sarà semplice anche se, è un dato di fatto, il Pordenone è in difficoltà. Ma per esperienza dico che la forza della disperazione ti porta a dare qualcosa in più. I nostri avversari possono ancora raggiungere i playout e venderanno cara la pelle». Il Real Vicenza affronterà il match con assenze pesanti (Polverini e Ungaro infortunati, Carlini, Cristini, Bardelloni fermati dal giudice sportivo), ma al tempo stesso rientri determinanti, quelli di Piccinni e Dalla Bona, uomini-chiave assieme a Bruno che insegue la tredicesima rete. Marcolini ha provato a sbilanciarsi: «Spero nel gol dell´ex, quindi di Lavagnoli. Se lo meriterebbe a questo punto, dopo grandi prestazioni. E siccome i corsi e i ricorsi storici ci sono nel calcio, voglio augurarmi che Lavagnoli trovi il gol proprio contro la sua ex squadra. Vogliamo vincere, perché i tre punti sarebbero la ciliegina sulla torta di un girone di andata che ancora deve completarsi, ma è stato molto soddisfacente». Dalla parte opposta l´ex in campo sarà Fissore, l ´esperto difensore che fino a giugno ha vestito la casacca biancorossa del Real. «Nelle file del Pordenone credo che con l´addio di Zubin il punto di riferimento possa essere Maccan». Per la verità c´è ancora un po´ di incertezza sui titolari neroverdi e l´attaccante di Rossitto, il terzo tecnico della sin qui deludente stagione dei “ramarri”, potrebbe anche non partire dal primo minuto. La coperta di Marcolini non è così lunga date le varie assenze, così il trainer savonese ha convocato l´attaccante Luna della Berretti che si accomoderà in panchina. In difesa sarà tutto nelle mani di Beccaro, Solini e Piccinni, mentre come interni di centrocampo giocheranno Dalla Bona, Pavan, Malagò. Scontati gli esterni, Lavagnoli a destra e Vannucci a sinistra. In avanti Bruno farà coppia con Galuppini e non Bardelloni che è squalificato, ma ieri si è sottoposto alla pulizia del menisco del ginocchio destro e l´intervento è tecnicamente riuscito. Continua a soffrire fuori dal campo Polverini, che deve recuperare dall´infortunio muscolare patito ad Arezzo, mentre Ungaro sarà sicuramente pronto per la prima sfida del 2015. Il Real scenderà in campo con una maglia celebrativa per sostenere l´iniziativa dell´associazione LIVE Onlus.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) Alla vigilia della difficile sfida contro lo Spezia, mister Marino torna alla sconfitta di sabato scorso a Chiavari contro la Virtus Entella. E la riflessiuone è ben più dura di quanto non avesse fatto nell’immediato dopogara. «Contro la Virtus Entella ho visto il primo passaggio a vuoto della mia gestione — sottolinea il tecnico di Marsala — con il Cittadella avevamo sbagliato il primo tempo ma fu più per un problema fisico che di testa, venivamo da un periodo contraddistinto da un cambio nella metodologia di lavoro. Quella contro l’Entella, invece, è stata la partita più brutta perché non c’è stato il giusto approccio. Un termine che comprende molti aspetti: tecnici, tattici, e psicologici. L’importante è aver imparato la lezione perché ripetere gli stessi errori sarebbe grave». Mister Marino dopo aver usato il bastone, cerca di incoraggiare un po’ i suoi quasi a chiedere una reazione decisa ed immediata. «Abbiamo sbagliato, i ragazzi sanno di non aver dato quello che possono dare, e quindi resta l’amarezza ma anche la necessità di voltare subito pagina». Per farlo mister Marino ha anche pronta la ricetta. «Dobbiamo rimanere umili, cattivi, reagire da squadra, cosa che prima di Chiavari abbiamo dimostrato di saper fare — sottolinea l’allenatore del Vicenza — è piacevole vedere il pubblico entusiasmarsi ma noi dobbiamo mantenere un nostro equilibrio. Il campionato è molto lungo, la classifica ancora corta e non possiamo permetterci altri scivoloni al cospetto di avversarie che puntano allo stesso nostro obiettivo e sono alla nostra portata». Quella che attende il Vicenza sarà una partita più complicata, lo Spezia punta come minimo ai playoff. «Giocheremo in casa ma incontriamo uno Spezia veramente forte, che ha fatto grandi miglioramenti — sottolinea Marino — possiedono diversi calciatori come Ebagua, Ardemagni e Giannetti che, pur giocando poco o addirittura finendo in tribuna, potrebbero essere titolari in tante altre squadre. Un organico del genere non può che puntare alla promozione. Noi dobbiamo comunque guardare in casa nostra, siamo noi a dover cercare quella forza per rialzarci subito. Stiamo cercando di arrivare ad avere una mentalità che ci permetta di puntare sempre al massimo, in casa e fuori». Ma l’obiettivo principale fa capire Marino, la permanenza in serie B, non cambia. «Quando abbiamo la giusta concentrazione riusciamo a fare la partita anche contro squadre sulla carta più forti — dice — ma il Vicenza deve giocare sempre al massimo altrimenti ha buone possibilità di perdere con tutti. Queste sono cose che è giusto dire: non per cercare alibi, ma per far comprendere quale sia la realtà delle cose».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Di Gennaro e Moretti. Insieme. Marino sembra aver risolto quello che fino a ieri si presentava come l´unico dubbio in vista della sfida odierna con lo Spezia al Menti, dove i biancorossi vogliono riscattare la prova incolore di Chiavari. L´ex giocatore Palermo, che era partito in panchina nelle ultime due partite, agirà in cabina di regia, l´ex centrocampista del Catania giocherà da mezzala. La scelta finale del tecnico biancorosso va spiegata. Per due partite consecutive, contro Brescia ed Entella, si è assistito alla staffetta tra i due registi, con Moretti titolare e Di Gennaro chiamato a sostituirlo solo nell´ultimo spezzone di gara. Stavolta i due torneranno a giocare insieme a centrocampo, forse anche vista la condizione degli altri giocatori del reparto. Sciacca, infatti, non ha potuto svolgere gli allenamenti con il gruppo in settimana, tanto che non ha nemmeno preso parte alla partitella che fa da prova generale per evitare sovraccarichi, mentre Sbrissa, al ritorno dall´impegno con la Nazionale under 19, è stato bloccato dalla febbre. Anche le non perfette condizioni di Sciacca e Sbrissa possono aver pesato sulla scelta di Marino di tornare a schierare insieme Di Gennaro e Moretti. Si tratta di una sorta di ritorno all´antico che peraltro caricherà di motivazioni i due centrocampisti, considerato che entrambi hanno giocato nello Spezia e dunque sfideranno la loro ex squadra. A completare il reparto centrale ci sarà il sempre presente Cinelli nel ruolo di mezzala sinistra. In difesa, davanti a Bremec, giocheranno Sampirisi e Garcia Tena (regolarmente in campo nonostante la contusione subìta nel contrasto di gioco con Laverone durante la partitella d´allenamento), a destra e a sinistra, mentre nel cuore dell´area agiranno Brighenti e Gentili, al rientro dopo il turno di squalifica. Nonostante il recupero dall´infortunio, capitan Camisa, che anche ieri ha disputato l´intero allenamento di rifinitura con i compagni al centro tecnico Morosini, dovrebbe cominciare in panchina: evidentemente anche in funzione del recupero graduale consigliato al difensore centrale per il tour de force natalizio che impegnerà il Vicenza. Tutto invariato in attacco, dove toccherà a Laverone, Cocco e Giacomelli far breccia nella difesa dello Spezia. In sostanza nella lista dei convocati scelti da Marino mancano D´Elia, che è squalificato e Spiridonovic fermato dalla febbre.

Ore 13.30 – (Gazzettino) Per la “legge dei grandi numeri” prima o poi arriverà anche la vittoria del Cittadella in trasferta. Che la volta buona possa essere oggi, al cospetto della seconda della classe? Difficile pronosticarlo, anche perché i numeri sono tutti dalla parte del Frosinone che, come ha confidato lo stesso Foscarini, è forse la vera sorpresa del campionato. Oltretutto la truppa granata non vince una partita da tre mesi. Con questi presupposti è più logico attendersi un altro turno di sofferenza, ma nel calcio mai dare niente per scontato, anche perché la fiducia dell’allenatore verso i suoi giocatori è sconfinata. «Sono sempre stato ottimista di natura, sto ancora aspettando il il momento della squadra e credo che arriverà. Posso fare paragoni con altri periodi difficili, ne sono stati vissuti in passato anche se magari non ci siamo trovati ultimi in classifica. Ma questo Cittadella non è inferiore a tanti altri, può anzi dare molto più di quanto espresso finora. Ecco perché parlo di fiducia, e la mia non è una speranza bensì una certezza: il Cittadella raddrizzerà il campionato». Tutto è legato a quella vittoria che potrebbe rappresentare la svolta. «Ci manca il risultato pieno. Tanti dicono che siamo sfortunati, ma io non ci faccio caso. Più realisticamente dico che ci manca ancora qualcosa per tornare a vincere, forse maggiore convinzione. Il Cittadella però, lo ribadisco, ha tutte le carte in regola per venirne fuori, anche nelle prossime tre partite che sulla carta non sono abbordabili. Niente è impossibile, bisogna crederci». Frosinone, Catania e Perugia: si comincia con i ciociari. «È la rivelazione del campionato, sta facendo bene, è una bella squadra, propositiva, come piace a me. Le prime due, Carpi e Frosinone, si assomigliano molto, cercano sempre di imporre il proprio gioco. È un po’ il mio rammarico, perché anch’io avevo disegnato e desideravo un Cittadella così. Il Frosinone comunque concede spazio perché a volte si sbilancia molto in avanti, e di questo ne dovremo tenere conto. Dovremo essere bravi a ripartire». Per quanto riguarda la formazione, Foscarini non si sbottona: «La reazione dopo la sconfitta di Bari c’è stata, ma la vera “reazione” la devono avere i giocatori, dentro se stessi. Qualche correttivo potrebbe esserci, vedremo». Tutto fa presumere che il Cittadella continui con il 4-4-2, con Pecorini a centrocampo e Sgrigna in attacco a fare da spalla a Coralli. E intanto ieri è perfettamente riuscito l’intervento alla tibia a cui si è sottoposto il difensore Signorini. QUI FROSINONE. Così il tecnico Stellone: «Se uno guarda la classifica potrebbe pensare a una partita facile, ma non è così. Il Cittadella quest’anno sta avendo problemi a fare risultati, ma non a livello di prestazioni. Ha perso sette volte, noi quattro e siamo secondi in classifica. Cos’ho detto alla mia squadra? Che dobbiamo vincere perché è da tre giornate che non lo facciamo, e non mi interessano né il gioco né lo spettacolo. Voglio i tre punti per riportare l’entusiasmo».

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) “Ricomincio da tre”. Il titolo del famoso film di Troisi calza alla perfezione con il momento del Cittadella, che questo pomeriggio, allo stadio “Matusa” di Frosinone, inizia il mini-ciclo terribile che proseguirà alla vigilia di Natale contro il Catania (a proposito: sono di ieri le clamorose dimissioni di Sannino, con il ritorno sulla panchina etnea di Pellegrino) e si concluderà a Perugia con l’ultimo impegno del 2014, domenica 28. Tre partite per non perdere il treno salvezza, in attesa dei rinforzi attesi per gennaio. Tre gare per provare a guadagnare i punti persi negli ultimi 14 turni trascorsi senza successi. Niente simulacri. «Momenti come l’attuale ne abbiamo vissuti e sono certo che la squadra raddrizzerà questo campionato, perché ha le qualità per farlo». Nella conferenza-stampa che ha preceduto la trasferta in Lazio (ieri i granata sono partiti in treno da Padova, nel primo pomeriggio), Claudio Foscarini ha fatto professione di ottimismo. E ha strigliato alcuni giocatori: «Chi ha più esperienza deve assumersi maggiori responsabilità in spogliatoio e magari alzare la voce con i compagni». Ma ha voluto anche tornare su alcune osservazioni che, evidentemente, non ha gradito: «Non sono un totem, qui a Cittadella, come sostiene qualcuno. È vero, ho un rapporto speciale con questa società, ma non ho un contratto a vita. E allo stesso tempo la dirigenza non ha le fette di prosciutto sugli occhi: vede come lavoro e come gestisco il gruppo e si confronta continuamente con me. Mi fa sorridere che qualcuno venga a spiegare alla società come operare o che venga a chiedere se è stato preso in esame il mio esonero. Sappiamo cosa poter fare, assieme, ma adesso dobbiamo pensare solo a queste tre partite». Le ripartenze. Sin qui gli umori della vigilia. Ma c’è da parlare del campo. «Vedremo», risponde Foscarini a chi gli chiede se a Frosinone si vedrà un Citta più coperto rispetto a quello schierato contro il Bari. L’impressione, però, è che Sgrigna sia destinato ad avanzare sul fronte d’attacco, con Gerardi in panchina, che Pecorini, al rientro dalla squalifica, sia proposto di nuovo sulla fascia destra e che Cappelletti sia destinato a vincere il ballottaggio con Pellizzer al centro della retroguardia. «Davanti avremo un Frosinone che gioca un calcio propositivo e che ha punte in grado di far male. È la rivelazione della stagione. Una squadra che a volte si sbilancia, attaccando anche con sei, sette o addirittura otto giocatori. Noi dovremo essere bravi a farle male nelle ripartenze». Di fatto, l’undici ciociaro, oggi privo dei difensori Blanchard, squalificato, e Crivello, infortunato, sta attraversando il primo passaggio a vuoto della sua cavalcata, sia pure legato più ai risultati che alle prestazioni: non vince da tre turni e nell’ultimo match casalingo ha subìto la prima sconfitta interna, 0-1 dalla Ternana. Proprio gli spazi che a volte lascia in difesa potrebbero essere la chiave della partita, ma occorrerà prestare attenzione a Ciofani (7 gol sin qui), Dionisi (6) e all’ex di turno Davis Curiale, che partirà dalla panchina ma che, in questo torneo, ha già firmato 8 reti. Signorini, intervento riuscito. Andrea Signorini è stato operato alla tibia ieri mattina dal dottor Giovanni Grano, all’ospedale di Cittadella. L’intervento, durato circa un’ora e mezza, è perfettamente riuscito. Il difensore inizierà subito la riabilitazione, in modo da tornare a disposizione il prima possibile.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) Un sussulto d’orgoglio. «Non sono un simulacro qui a Cittadella – ringhia Claudio Foscarini – non c’è bisogno che qualcuno dica alla società che può anche esonerarmi. Sono abbastanza grandi da poter decidere da soli quello che ritengono opportuno fare». Alla vigilia della trasferta di Frosinone, trasferta raggiunta dalla squadra in treno, Foscarini tira fuori le unghie. Difendendo il suo operato e la squadra, in caduta libera dopo quattordici partite trascorse senza mai vincere. La conseguenza è l’ultimo posto in classifica e una situazione sempre più complicata, anche se non compromessa. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, non è la prima volta che Foscarini si trova all’ultimo posto e pure nell’anno dell’exploit di Federico Piovaccari riuscì a risalire la corrente. Alla fine fu salvezza e Foscarini non molla l’osso neppure di un centimetro. Oggi a Frosinone, contro una delle sorprese del campionato, uno fra Gerardi, Coralli e Sigrigna potrebbe restare fuori e il 4-2-3-1 o 4-4-2 a seconda delle circostanze sarà più prudente. E attenzione pure alla difesa, dove il capitano Pellizzer rischia la seconda esclusione consecutiva. L’alternativa è l’uscita di scena di De Leidi e lo spostamento di Cappelletti sulla destra.

Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Sarà un Altovicentino molto diverso quello che affronterà la Clodiense oggi in anticipo (ore 14.30, arbitro Annaloro di Collegno) allo stadio “Aldo e Dino Ballarin”. Reduce da due sconfitte consecutive la compagine vicentina si presenta a Chioggia dopo la mezza rivoluzione operata dal presidente Dalle Rive. Via il tecnico Enrico Cunico e squadra affidata a Loris Bodo, allenatore degli allievi elite. Stravolto l’attacco con l’arrivo di Giuseppe Cozzolino (16 gol in 16 partite al Delta), Carmine Marrazzo (Piacenza) e Giuseppe Gambino (Rimini) per rilanciare la sfida al Padova. Ma l’ostacolo odierno per i vicentini si chiama Clodiense, che non sarà squadra di fenomeni ma che, fino adesso, se l’è sempre giocata con tutti. Nessun problema di formazione per Pagan, eccezion fatta per Mastroianni che deve ancora scontare due turni di squalifica. «Affrontiamo una corazzata che sta contendendo la promozione al Padova» spiega Pagan, «ma dobbiamo essere bravi a tenere il nostro ritmo senza adeguarsi all’avversario che tecnicamente ci è superiore». Regalo natalizio per i tifosi chioggiotti che oggi andranno allo stadio: in omaggio una sciarpa della squadra. Probabili formazioni. Clodiense: L. Tiozzo, Moretto, F. Tiozzo, Boscolo Berto, Boscolo Nata, Casagrande, mazzetto, Piaggio, Santi, Pelizzer, Isotti. A disposizione: Okroglic, Carlucci, Boscolo Gnolo, Pitteri, Olivieri, Cigna, Chiozzotto, Boscolo Gioachina, Urtiaga. Allenatore: Pagan. Altovicentino: Logofatu, Brancato, Di Filippo, Brandi, Bertozzini, Di Girolamo, Marrazzo, Peluso, Cozzolino, Dal Dosso, Gambino. A disposizione: Di Filippo, Kicaj, Roveretto, Gritti, Pignat, Nchamaoyono, Burato, Pozza, Cortesi. Allenatore: Bodo.

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Per l´Altovicentino è come se iniziasse oggi un nuovo corso nella partita che dovrà disputare in casa della Clodiense. Dopo una settimana turbolenta culminata con l´esonero di Enrico Cunico, sostituito in panchina, almeno per il momento, da Loris Bodo, la squadra del pres Rino Dalle Rive torna oggi in campo (fischio d´inizio alle 14,30, dirigerà l´arbitro Riccardo Annaloro di Collegno coadiuvato da Zaninetti e Amantea) nell´anticipo del 16° turno. E sempre oggi giocherà anche il Padova, in casa con l´Union Ripa. Inutile girarci attorno, dallo stadio Aldo e Dino Ballarin bisognerà uscire categoricamente con l´intera posta in palio per non perdere altro terreno rispetto ai rivali biancoscudati, avanti di tre punti. Pozza e compagni, tutti disponibili per la sfida di oggi, sono chiamati a voltar pagina dopo le ultime due inattese battute d´arresto fatali a Cunico e costate il sorpasso in testa alla classifica ad opera del Padova. «Servirà – esordisce senza timore Bodo – sfoderare una prestazione maiuscola a livello di squadra: solo così potremo ribadire le nostre qualità e dimostrare che gli ultimi due episodi negativi sono già stati archiviati. Questi ragazzi hanno nel loro Dna la voglia di vincere».  NERVI SALDI. È risaputo che un avvicendamento nella guida tecnica per quanto poco comporta sempre uno scossone sia a livello mentale che sugli equilibri di squadra, figurarsi quando si parla di un allenatore come Enrico Cunico, capace nei suoi tre anni di gestione di fare incetta di successi e di record. «In questi giorni – spiega Bodo – abbiamo lavorato soprattutto a livello mentale anche perché in pochi giorni non si può fare chissà cosa, si è solo cercato di portare un po´ di tranquillità e di rasserenare gli animi». LA GRANDE CHANCE. L´ex allenatore del Mezzocorona, promosso dagli allievi alla guida (temporanea o no sarà la società a dirlo) della prima squadra si dice pronto per la nuova sfida. «Sto vivendo il tutto con estrema serenità, colgo anzi l´occasione per ringraziare la società e il presidente Dalle Rive che senza problemi o condizionamenti dovranno fare i loro passi. In un certo senso mi è stato dato un gettone per guidare una macchina ambita da tutti, a me il compito di giocarmelo al meglio».

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’ultima partita dell’anno per l’Union Ripa Fenadora avrà una cornice particolare, una cornice che parla di storia, calcistica off course: quella dell’Euganeo di Padova, per di più in diretta televisiva (RaiSport1, ore 14.30; arbitra Gabriele Agostini di Bologna). E proprio gli eredi della gloriosa formazione biancoscudata saranno gli avversari dell’undici di Massimiliano Parteli. «Ci siamo – racconta l’allenatore neroverde -. Questa partita è un premio allo straordinario anno disputato dai miei ragazzi, è un premio alla società. E noi ce la giocheremo come sempre, a testa alta, senza barricate, senza paura. Abbiamo un grande rispetto per il Padova, e per la sua storia e perché oggi è capolista in serie D. Ma abbiamo anche un’opportunità: quella di essere i primi a espugnare l’Euganeo. Nel calcio non bisogna mai darsi per vinti e pur senza voler dare percentuali o fare previsioni so che noi daremo il massimo. Come sempre». L’anticipo odierno arriva all’indomani della chiusura del mercato di riparazione, che ha visto come sempre l’Union Ripa attiva: tre gli arrivi (i tre bellunesi Slongo, difensore classe ’94; De Min, laterale del ’97; e Savi, attaccante del ’97), due le partenze (il centravanti Moresco, approdato al Treviso in Eccellenza, e il terzino Salvadori, accasatosi proprio al Padova). «Ai nuovi servirà un po’ di tempo per entrare nei meccanismi della squadra – ammette Parteli – ma Slongo sarà sicuramente tra i 20 convocati. Il suo arrivo va a colmare la lacuna lasciata dalla partenza di Salvadori. E riguardo a Michael, non credo sarà in campo dall’inizio, ma gli auguro di meritarsi il posto da titolare, di continuare a impegnarsi in allenamento e in partita come ha fatto in questi quattro anni straordinari, con la Feltrese e con noi». Superati i problemi che lo hanno privato del derby, in settimana è tornato a disposizione dell’allenatore feltrino anche Andreolla. «Per noi Sandro è un giocatore fondamentale – conclude Parteli – è tornato a pieno regime e si è allenato bene tutta la settimana, così come tutto il resto del gruppo. Siamo carichi e determinati e lui, anche se magari non è ancora tornato al 100 per cento, ha carisma e personalità». Ma a sentire più di tutti la partita sarà sicuramente Gianmarco Brotto, padovano: segnare il decimo gol stagionale oggi, in diretta tv nazionale, sarà per lui uno stimolo eccezionale.

Ore 12.10 – (Corriere delle Alpi) Ipotesi difesa a tre per il Ripa Fenadora che oggi affronta il Padova, all’Euganeo e in diretta tv su Rai Sport. C’è grande attesa per il big match delle 14.30 (dirige Gabriele Agostini di Bologna) anche tra i tifosi che si sono organizzati per la trasferta. Intanto il mister Parteli, con la partenza del terzino Salvadori, approdato proprio ai Biancoscudati, e l’arrivo del centrale Slongo, questa settimana ha provato anche il modulo con i tre dietro, soluzione che si aggiunge al 4-4-2 o allo schieramento con il rombo a centrocampo. Tante alternative tattiche oltre che di uomini per i neroverdi, che vanno a giocarsela a viso aperto, come qualsiasi partita. «È l’ultima cartuccia da sparare prima della fine del 2014, abbiamo cercato di lavorare per arrivare nelle migliori condizioni. Affrontiamo la gara con molta serenità», dice Massimiliano Parteli. «Sappiamo che è difficile, la prendiamo come un’opportunità per fare qualcosa di importante senza pressione, né nervosismo o l’angoscia di dover fare risultato a tutti i costi. Nessuno ha vinto in quel campo e ho detto ai ragazzi: proviamoci con tutte le nostre forze». A caccia dell’impresa. «Il Padova è una squadra forte, che ha tutte le carte per metterci sotto. Noi dobbiamo andare con serenità e grande entusiasmo per cercare di fare la nostra partita, giocando a viso aperto», aggiunge il mister del Ripa Fenadora. «È un’opportunità per i ragazzi di fare qualcosa di importante e un premio al grande lavoro fatto dalla società in questi mesi. In un anno a mezzo di serie D siamo lì nelle posizioni di alta classifica». Chiave tattica. «Ci vogliono innanzitutto grandissima attenzione e disciplina tattica perché il Padova ci metterà in grossa difficoltà», sottolinea Max Parteli. «Ci saranno momenti in cui dovremo soffrire tutti insieme e restare compatti. Nei momenti in cui potremo dobbiamo riuscire a sviluppare le nostre giocate e manovrare bene, senza stare ad aspettare gli avversari ma proponendoci con tanti giocatori per provare a metterli in difficoltà. Abbiamo grande rispetto per il Padova, squadra di qualità, guidata dal miglior allenatore della categoria. Però rispetto non significa avere paura, la chiave sarà il coraggio». Rombo, 4-4-2 o difesa a 3. «Qualcuno dovrà rimpiazzare Salvadori, che per noi era una pedina quasi insostituibile. Frangu avrà ancora una ventina di giorni prima di poter essere schierato dall’inizio e nel frattempo dovremo adattare varie situazioni per coprire quel ruolo lasciato libero», spiega il mister Massimiliano Parteli. «Abbiamo provato diverse soluzioni e non è esclusa nemmeno la difesa a tre. Ancora non ho deciso». Quanto ai nuovi, «stiamo valutando. Slongo può giocare dall’inizio o a partita in corso, è un giocatore già esperto anche se è un 94, ha qualità e ci darà una grossa mano nell’arco del girone di ritorno». Ipotizzando una formazione, davanti a De Carli ci sono Slongo, De March e De Checchi, in mezzo Gjoshi, Antoniol, Dassiè, Brotto e Sommavilla, davanti Andreolla e Sommavilla.

Ore 12.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Busetto, Niccolini, Sentinelli, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Ferretti ieri si è allenato in alcuni frangenti con i compagni, disputando la partitella finale. Andrà in panchina? «Devo parlare con lui. Abbiamo già sbagliato in passato, in buona fede naturalmente. Diamogli più tempo, è giusto così». In settimana sono arrivati Salvadori, ex Ripa, e Amirante: possibile vederli già in campo dall’inizio? «È una valutazione che sto tenendo presente. Davanti se decidessi di fare giocare Amirante al posto di Pittarello la squadra ne guadagnerebbe in esperienza, anche se forse ci sarebbe meno conoscenza delle cose. Quanto a Salvadori, in questo momento c’è Degrassi che sta facendo molto bene». Tra l’altro per Salvadori il debutto all’Euganeo proprio di fronte ai suoi ex compagni sarebbe forse da emozioni troppo forti. Naturalmente non si può fare finta che c’è un duello a distanza con l’Altovicentino. Quanto è importante arrivare con tre punti di vantaggio allo scontro diretto? «Il Natale ce lo godiamo comunque. Con il Ripa vogliamo regalare a noi, alla società e a tutto il pubblico padovano tre punti ed è quello che conta di più. Del resto ne parliamo da lunedì».

Ore 11.40 – (Gazzettino) E nessun condizionamento ci sarà pensando a eventuali cartellini (Degrassi è in diffida) che potrebbero pesare in vista della prossima sfida con l’Altovicentino. «Chi ha un obiettivo non deve guardare a quello che succederà, ma pensare al momento attuale, e quindi chiudere l’anno nel migliore dei modi. In campo non bisogna essere condizionati dal non fare un fallo, e non ci devono essere condizionamenti di televisione e di pubblico. Tutta la squadra deve avere una sola testa per regalare ai tifosi una vittoria in modo da ringraziarli di tutto ciò che hanno fatto finora». I biancoscudati dovranno fare i conti con le defezioni di Nichele (elongazione al bicipite femorale destro) e Dionisi (squalificato). Quale delle due pesa di più? «Sono giocatori di grande affidabilità, ma infortuni e squalifiche fanno parte del percorso di un campionato. Dobbiamo fare di necessità virtù. Chi c’è, sono sicuro che farà in modo di essere partecipe. Ripeto, mi aspetto una prova di maturità. Se alziamo l’intensità possiamo fare nostra la partita, se ci adattiamo al loro modo di giocare rischia di diventare una gara compassata. La grande attenzione può fare la differenza».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Il Padova vuole farsi un bel regalo di Natale nell’anticipo all’Euganeo che rappresenta l’ultima uscita del 2014. Battere l’Union Ripa La Fenadora vorrebbe dire mantenere il primato in classifica presentandosi con almeno tre lunghezze di vantaggio allo scontro diretto con l’Altovicentino nel primo appuntamento del nuovo anno (domenica 4 gennaio), che tra l’altro rappresenta anche il giro di boa del campionato. Intanto, però, ci sono da puntare tutte le attenzioni sul Ripa che non vorrà di sicuro fare la parte della vittima sacrificale. E Carmine Parlato al riguardo è molto eloquente: «Mi attendo una prova di grande maturità, tenendo presente che non sarà facile. Il Ripa ha una delle migliori difese del girone, ha ottimi giocatori di categoria. Bisogna giocare in maniera molto applicata e dare conferma del percorso che abbiamo fatto finora. La sfida con i bellunesi sarà trasmessa in diretta su Rai Sport 1: la visibilità a livello nazionale potrebbe condizionare la squadra? «Non abbiamo bambini, ma uomini che hanno giocato tante volte davanti alle telecamere e sanno benissimo che non è quello che fa fare a loro la prestazione. Devono essere concentrati e determinati, sapere cosa fare e cosa volere».

Ore 11.20 – (Gazzettino) L’ultima partita di campionato del 2014, ma pure la prima storica gara del nuovo Padova con copertura televisiva nazionale. La sfida di questo pomeriggio con l’Union Ripa la Fenadora, che verrà trasmessa in diretta su Raisport 1, oltre a mettere in palio punti preziosi per chiudere l’anno ancora in vetta solitaria alla classifica, regala ulteriori spunti e chiede un nuovo atto d’amore del popolo biancoscudato, con l’invito a rinviare ai prossimi giorni gli acquisti natalizi. E per garantire un’adeguata cornice di pubblico, la società ha fissato per l’occasione prezzi particolari. Questi gli importi previsti, diritti esclusi, per chi acquisterà i biglietti in prevendita fino alle 12 nel sito web ticketone.it o nei consueti punti vendita del circuito: poltrone 15 euro; tribuna ovest 11; tribuna est 6; tribuna Fattori 2,50. Ai botteghini sud dell’Euganeo, a partire dalle 13, verranno invece praticati i seguenti prezzi: poltrone 20 euro; tribuna ovest 15; est 10; Fattori 5; tribuna ovest ospiti 5. Un’ulteriore curiosità legata all’evento di oggi, sarà quella di vedere nella maglia della squadra avversaria, tra i vari marchi presenti, quello della Famila, una delle aziende della galassia Unicomm di proprietà dell’ex presidente Marcello Cestaro e per lungo tempo sponsor del Padova. Dopo la partita, squadra staff tecnico, dirigenti e proprietà si sposteranno nella “favelas”, la sede della Tribuna Fattori in via Galilei 50 a Rubano per un brindisi natalizio aperto a tutti i tifosi. Il 29 dicembre, infine, ripartirà la campagna abbonamenti del Padova per le nove partite casalinghe del girone di ritorno.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Anche l’Altovicentino anticipa oggi alle 14.30 la sfida in trasferta con la Clodiense e c’è curiosità di vedere come la squadra reagirà dopo l’esonero di Enrico Cunico, messo alla porta dal patron Dalle Rive. La grande rivale dei biancoscudati è reduce da una flessione vistosa, tanto da avere perso sei punti nei confronti dei biancoscudati nelle ultime due partite. E il +3 in classifica (1 dicembre) si è tramutato in un -3. Al posto di Cunico in panchina ci sarà Loris Bodo, promosso dalla squadra allievi elite. Dalle Rive ha anche messo mano al portafoglio sul mercato, tanto che al fotofinish è arrivato Giuseppe Cozzolino (sedici gol in altrettante partite con il Delta Porto Tolle) che debutterà nella gara con i veneziani. In attacco i vicentini hanno ingaggiato anche Gambino (Rimini) e Marrazzo (Piacenza).

Ore 11.00 – (Gazzettino) Dopo la partita con l’Union Ripa non scatterà il “rompete le righe” per i biancoscudati che si alleneranno anche lunedì (seduta doppia), salvo alcune eccezioni. Tra queste Ferretti che domani partirà per passare le feste di Natale a casa in Argentina, e quindi non sarà presente alla cena del Padova in programma lunedì sera al ristorante Al Tezzon di Camposampiero. Altro biancoscudato che lascerà l’Italia per passare qualche giorno a casa è lo svedese Mattin. Dureranno comunque pochi giorni le vacanze della squadra che riprenderà ad allenarsi sabato 27, mentre il giorno successivo affronterà in amichevole la Piovese. Domenica 4 gennaio 2015, infatti, sarà già campionato (ultima di andata) con lo scontro diretto sul campo dell’Altovicentino. Intanto, ieri si è congedato dal gruppo Montinaro che rientra al Lecce.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Si è svolta giovedì al ristorante “Da Gambaro” di Cadoneghe la festa di Natale del settore giovanile del Padova, alla quale hanno partecipato oltre 400 persone. Presente al grande completo anche lo stato maggiore del club: il presidente Giuseppe Bergamin, il vice Edoardo Bonetto, l’amministratore delegato Roberto Bonetto, il responsabile del settore giovanile Giorgio Molon e i collaboratori tecnici Marco Bergamin e Terry Cavazzana. Anche la prima squadra è intervenuta con una delegazione rappresentata dal tecnico Parlato e dai giocatori Degrassi, Mazzocco, Petrilli, Aperi, Busetto, Cunico, Segato e Nichele. Non poteva mancare anche Cib Unigas, sponsor principale del settore giovanile, rappresentato nell’occasione dal direttore generale Filippo Pancolini. Nel corso della serata sono state presentate tutte le squadre del vivaio biancoscudato, alle quali è stata consegnata una fascia da capitano della “Stanza dei Sogni”. Tramite una lotteria a premi sono stati raccolti fondi per la onlus Progetto Mattia Rigon: era presente Stefano Rigon, padre del piccolo Mattia, che ha spiegato l’attività della onlus e ha ricevuto dall’amministratore delegato Bonetto una maglia ufficiale dei biancoscudati. Un applauso particolarmente sentito è stato riservato a Vittorio Scantamburlo, storico osservatore del Padova che ha scoperto giocatori del calibro di Alessandro Del Piero e Pippo Maniero.

Ore 10.40 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Si chiude l’annus horribilis, eppure c’è tanta fiducia”) Il tracollo di giugno, le perquisizioni e i sequestri collegati all’inchiesta Procura-Finanza, sino alla richiesta di concordato in bianco presentata al Tribunale di Padova (e non ancora accolta, vedremo a metà febbraio cosa decideranno i giudici), sono stati il pesante calvario imposto ad una cittadinanza attonita e per certi versi furibonda. Per non parlare di quel 15 luglio, quando ci siamo trovati con una società fuori dal professionismo e a rischio estinzione, e con l’ipotesi di vivere un anno senza pallone. Proprio per aver scongiurato quel pericolo, Bergamin e Bonetto meritano un “grazie” a caratteri cubitali. Il Padova ai padovani non è più uno slogan, è diventato certezza, valore imprescindibile da cui ripartire. E la gente ci ha creduto, il tifo è tornato bello, forte e rigoglioso (a parte i rigurgiti di politica, che c’entrano come i cavoli a merenda, riemersi in una frangia della “Fattori”), la passione ha camminato al pari della fiducia nella neonata società. Avanti così, dunque, e che il 2015 segni davvero l’uscita da un incubo. Questo Padova piace, è amato e può andare lontano. Aiutiamolo anche oggi nella sua cavalcata. P.S. Sulle maglie del Ripa La Fenadora c’è una scritta (Famila) che conosciamo bene. Non se la prendano i bellunesi, ma stavolta ci darebbe ancora più soddisfazione incamerare i tre punti. Una sfida che sa di rivincita nei confronti di chi è stato complice, se non protagonista, dello sfascio del vecchio Padova, Marcello Cestaro e famiglia.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Si chiude l’annus horribilis, eppure c’è tanta fiducia”) Il calendario ci pone davanti all’ultima partita del 2014 del Padova, e la speranza è di ritrovare Cunico & C. stasera ancora da soli in testa alla classifica. La ciliegina sulla torta, anzi sul panettone natalizio, sarebbe consacrarli addirittura “campioni d’inverno” con un turno d’anticipo sulla conclusione del girone d’andata, confidando in un possibile sgambetto, o in un’ulteriore frenata, dell’Altovicentino, impegnato anch’esso oggi sul campo della Clodiense, capace (con la Triestina) di strappare un pari all’Euganeo. Se dovesse andare secondo le previsioni, ci sarebbe davvero di che rallegrarsi per la svolta positiva prodotta dalla B&B (Bergamin-Bonetto) di casa nostra, che in 5 mesi ha rivitalizzato una piazza sull’orlo della depressione e dello scoramento più profondi. Lo abbiamo titolato l’annus horribilis perché così è stato, e così verrà tramandato ai posteri. Dodici mesi in cui se ne sono viste, e sopportate, di tutti i colori, dai cambi di allenatori (ben tre in panchina in serie B) alle disinvolte, e provocatorie, dichiarazioni della coppia Penocchio-Valentini, con minacce di querela (ai media) e tensioni continue (dentro e fuori lo spogliatoio) che hanno progressivamente sgretolato l’aria di supponenza e sfrontatezza con cui il bresciano e i maceratesi, padre e figlio, si erano presentati sulla scena, quasi fossero dei messia del nuovo verbo calcistico nazionale.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Niccolini, Sentinelli, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) In settimana sono arrivati Amirante e Salvadori: è possibile che si vedano in campo già oggi? «È una valutazione che tengo presente. La squadra con Pittarello lavora in gioventù, se invece decidessi di far giocare Amirante, ne guadagneremmo in esperienza, anche se lasceremmo qualcosa in termini di conoscenza dei meccanismi. Quanto a Salvadori, ora c’è un Degrassi che sta pedalando e sta facendo bene, quindi Michael sa che il posto se lo dovrà sudare». È la prima volta sotto le telecamere Rai: oggi vi vedrà l’Italia intera… «Spero che né il pubblico né la diretta tv possano condizionare la squadra, voglio regalare ai nostri tifosi una vittoria per ringraziarli di tutto quanto ci hanno dato. La nostra formazione, in ogni caso, è composta da tanti uomini che sanno bene cosa significa giocare davanti alle telecamere, penso che l’emozione sarà più del Ripa e spero possa condizionarlo in negativo».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Qual è la ricetta da utilizzare? «Contro di loro possiamo dire la nostra solo se alziamo il ritmo e l’intensità del gioco. Se, invece, ci adattiamo al loro modo di giocare, rischiamo di sfociare in una partita compassata, nella quale i loro elementi bravi potrebbero fare la differenza». Non può contare su Nichele e Dionisi, due elementi importanti. Quale assenza pensa peserà maggiormente? «Sono due giocatori di grande affidabilità, avrei preferito averli entrambi a disposizione, ma infortuni e squalifiche fanno parte del gioco. Faremo di necessità virtù, chi scenderà in campo saprà sicuramente dire la sua, com’è stato nelle ultime apparizioni». Ferretti sta recuperando, ci sarà spazio per lui? «La risposta è tra il “no” e il “nì”. Abbiamo sbagliato già due volte in passato, e anche se l’abbiamo sempre fatto in buona fede, non vogliamo ripetere l’errore di affrettare le cose. Diamogli più tempo, parlerò con lui e decideremo se portarlo comunque in panchina, anche se non è a disposizione».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quella di oggi non è, e non può essere, solo l’ultima gara dell’anno, né tantomeno la prima stagionale sotto i riflettori e le telecamere della Rai. Padova-Union Ripa La Fenadora è, e non ce ne vogliano i neroverdi bellunesi, la penultima gara del girone d’andata, quella con vista sull’Altovicentino. Vincere oggi, per Carmine Parlato e i suoi, significherebbe essere sicuri di potersi presentare al big match di Valdagno, il 4 gennaio, con almeno tre lunghezze di vantaggio. Il tecnico napoletano ci prova, pur senza Nichele, Ferretti, Zubin e Dionisi (squalificato), e sa bene (anche se non lo dice) cosa significhino i tre punti in palio: «È una gara difficile, e dalla mia squadra attendo una prova di maturità», le sue parole alla vigilia. «Dobbiamo giocare in maniera molto applicata e matura, soprattutto per quel che riguarda gli elementi più esperti. Dobbiamo confermare il percorso fatto fino ad oggi, ma facciamo attenzione al Ripa, perché conta su una delle migliori difese del girone, ha ottimi giocatori e non sarà facile batterlo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Arriva l’Union Ripa La Fenadora, un nome che fa sorridere ma un palmares di tutto rispetto. Nata nel luglio 2008, dalla fusione tra l’ A.C. Seren La Fenadora e l’ A.C.D. Ripa 2000, la società neroverde in soli sei anni ha messo in bacheca due campionati e una Coppa Italia di Eccellenza. Oggi, all’Euganeo, i bellunesi si presentano con un nuovo schema: visto l’addio di Salvadori, terzino sinistro passato proprio ai rivali padovani, e l’arrivo di Slongo, altro “under” ma centrale di difesa, è probabile il passaggio alla retroguardia a tre. Non c’è l’infortunato Frangu, così come i giovanissimi nuovi acquisti De Min e Savi, entrambi ’97, che vanno con la juniores. Biglietti. Prezzi stracciati per i tagliandi all’Euganeo fino alle 12, in prevendita su internet e nei punti vendita Ticketone: si va dai 2,5 ai 15 euro. Dalle 13, invece, ai botteghini Sud dello stadio il costo dei biglietti andrà dai 5 euro per la “Fattori” ai 20 per le Poltrone.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Erano in più di 400, tra dirigenti, tecnici e giocatori, della prima squadra e del settore giovanile, alla cena natalizia organizzata dalla Biancoscudati Padova giovedì sera alla trattoria “Da Gambaro” di Cadoneghe, per il proprio vivaio. La serata, presentata da Martina Moscato e dal segretario della prima squadra Fabio Pagliani, ha visto la presentazione di tutte la squadre, a cui è stata consegnata una fascia da capitano della “Stanza dei Sogni”. Grazie ad una lotteria a premi sono stati poi raccolti fondi per la onlus Progetto Mattia Rigon, per il quale era presente Stefano Rigon, padre del piccolo Mattia, il quale ha spiegato l’attività della onlus, ricevendo dall’a.d. Roberto Bonetto una maglia ufficiale della squadra. Oltre a Bergamin e ai Bonetto, padre e figlio, sono intervenuti il responsabile del settore giovanile Giorgio Molon, i collaboratori tecnici Marco Bergamin e Terry Cavazzana, Carmine Parlato e i calciatori Degrassi, Mazzocco, Petrilli, Aperi, Busetto, Cunico, Segato e Nichele.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Niccolini, Sentinelli, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Le ultime news lo danno in vantaggio su Pittarello e Parlato è tentato dal proporre subito al via l’attaccante ligure prelevato dalla Lavagnese. «È una valutazione che sto tenendo presente. Amirante darebbe più esperienza in avanti, mentre come terzino Degrassi sta facendo bene ma ora ha più competizione. Deciderò all’ultimo, sulla base delle sensazioni che avrò». E ancora, Parlato lancia il guanto di sfida al Ripa: «Non dobbiamo farci condizionare dalla diretta televisiva — taglia corto — abbiamo giocatori abituati e quindi sanno come comportarsi, sono tranquillo. I senatori dovranno giocare come sanno e anche i giovani dovranno dare il massimo. Alzando il ritmo possiamo dire la nostra, ho già in mente la partita che dovremo fare».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Non capiteranno tante altre volte occasioni come questa, già ho saltato il derby col Belluno, ho tanta voglia di scendere in campo per “bruciare” l’erba contro la squadra più forte del girone. Il Padova? Praticamente non ha punti deboli, se non ce la giochiamo ne prendiamo quattro…». Il Ripa ha una difesa di ferro: «Ma è difficile trovare una zona dove far loro male. Forse sulle fasce dove hanno due terzini giovani, non so se giocherà il nostro amico Salvadori, se ci sarà so come metterlo in difficoltà». Salvadori, neoacquisto (peraltro in diffida) che ha cambiato maglia nell’ultima settimana passando proprio dal Fenadora al Padova, probabilmente partirà dalla panchina, ma contenderà presto il posto a Degrassi come sottolinea pure Carmine Parlato dopo l’ultima rifinitura. Che non ha certo portato buone notizie, visto che Nichele è out per infortunio, non ci sarà Zubin e che davanti ci sarebbe la necessità di scoprire subito le carte, lanciando dal primo minuto l’altro neoacquisto Amirante.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il clima è quello prenatalizio: jingle, renne, addobbi e luci colorate nell’aria. Il problema è che solo una vittoria può far partire le note di festa nel caso in cui il Padova dovesse chiudere il girone di andata al primo posto.
Oggi alle 14.30 nella sfilata dell’Euganeo è in arrivo il Ripa La Fenadora, la squadra della minuscola Seren Del Grappa sulle cui maglie compare ancora il marchio Famila, che da queste parti ormai i tifosi biancoscudati vedono ormai con un certo fastidio, considerato quanto accaduto l’estate scorsa. Uno scontro al vertice contro un avversario che ha la miglior difesa del campionato e che si annuncia determinato a dare battaglia, come dimostrano le parole del centrocampista Sandro Andreolla, al rientro dopo tre giornate fuori squadra: «Giocheremo in diretta tv (Raisport dalle 14.15, ndr) di fronte a cinquemila persone — spiega — e devo ammettere che ci terrei molto a giocare.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (sedicesima giornata, sabato 20 dicembre e domenica 21 dicembre, ore 14.30): ArziChiampo-Tamai, Belluno-Union Pro, Biancoscudati Padova-Union Ripa La Fenadora, Clodiense-AltoVicentino, Dro-Kras Repen, Fontanafredda-Triestina, Giorgione-Montebelluna, Legnago-Sacilese, Mezzocorona-Mori Santo Stefano.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 38, AltoVicentino 35, Belluno 33, Sacilese 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 26, Clodiense e Montebelluna 24, ArziChiampo e Giorgione e Union Pro 19, Fontanafredda 18, Legnago 15, Dro 13, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della quindicesima giornata: AltoVicentino-Giorgione 0-1, Kras Repen- Padova 1-3, Legnago-Dro 1-1, Montebelluna-ArziChiampo 2-2, Mori Santo Stefano-Triestina 1-2, Sacilese-Clodiense 1-0, Tamai-Fontanafredda 1-2, Union Pro-Mezzocorona 2-1, Union Ripa La Fenadora-Belluno 1-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 19 dicembre: rifinitura all’Appiani, non vi partecipano Nichele e Zubin. Ferretti recupera, ma non verrà rischiato




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