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Ore 23.30 – (Il Piccolo) La Triestina doveva vincere la partita di Mori Santo Stefano. È successo e tutti, dirigenza compresa, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. I primi tre punti della stagione, comunque fondamentali ma non decisivi per la classifica, possono segnare un crocevia per i destini dell’Unione. Perché sul piano sportivo la vittoria, pur sofferta e contro l’ultima in classifica, è la logica conseguenza di una serie di prestazioni in crescita nelle ultime settimane. Una serie di cinque match senza sconfitte non sono un ruolino di marcia da buttare. Sul versante amministrativo-gestionale c’è stata anche un’evoluzione che andrà verificata in questa settimana: è stata avviata la trattativa sulle vertenze con gli ex tesserati (da perfezionare) ed è stata disposta una raffica di bonifici (una quarantina) nei confronti di giocatori (saldati anche i “tagliati” Bez, Lionetti, Giorgino ecc.), staff e fornitori (anche arretrati). La crescita sul campo Ferazzoli ha ottenuto otto dei dieci punti in classifica dell’Unione. La sua esperienza è indubbiamente maggiore rispetto a quella di Lotti ma ha avuto a disposizione anche uomini di maggior caratura per la categoria. Dopo i primi mesi nei quali Pontrelli e soci hanno portato a Trieste alcuni giocatori (in una girandola eccessiva) che hanno deluso le aspettative, la dirigenza alabardata ha messo a disposizione prima Milicevic (oltre a Antonelli, difensore con qualche black-out) e soprattutto attraverso il mercato di riparazione due giocatori di peso e già esperti della D del Nord-Est come Bedin e Rocco. Sarà un caso ma domenica sono stati i migliori in terra trentina e le loro prestazioni (e i gol) decisive per la conquista del primo successo. L’assetto In questi giorni potrebbe arrivare ancora una punta (e magari qualcuno in difesa) ma Ferazzoli dovrebbe poter cominciare a lavorare su un nucleo stabile, approfittando della pausa natalizia che sarà resa più serena se la squadra riuscirà a fare risultato a Fontanafredda. A gennaio ci sarà da aggiustare la questione Under (con almeno due arrivi) per dare al tecnico rotazioni che al momento sono sostanzialmente obbligate. La società In parallelo Pontrelli e soci si stanno muovendo come chi ha intenzione di tenere la barra dritta. Tra mercoledì e venerdì scorso sono stati disposti una quarantina di bonifici a beneficio di giocatori in rosa, di quelli che sono andati altrove e di fornitori. Insomma, al di là degli importi (secretati comprensibilmente in ossequio alla privacy), un gruzzolo di denaro è stato movimentato. Settimana clou In attesa della definizione completa delle vertenze depositate dagli ex tesserati inoltre i vertici dell’Unione hanno completato la documentazione per la redazione del bilancio dell’esercizio 2013-2014 (da approvare entro due settimane e presumibilmente con una perdita pesante ereditata) e hanno dato la disponibilità al Centro di coordinamento di avviare la verifica contabile trimestrale sancita nell’accordo per la concessione in comodato del marchio. Tutti passaggi che, in un clima cittadino ancora diffidente, andranno verificati passo dopo passo. Ma è indubbio che la società, pur con la partenza ad handicap e con i suoi limiti, si sta muovendo. In attesa che il progetto sia esplicitato e, ricordando il recente passato, non è poco.
Ore 23.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro con la vittoria di domenica contro il Mezzocorona è riuscita a centrare la terza vittoria di fila, preparandosi alla trasferta di Belluno con maggiore serenità visto che la zona playout è ora lontana 4 punti. A segnare di testa il gol che ha riaperto la partita, ad inizio ripresa, è stato il difensore centrale Enrico Trevisiol (classe ’88) che riassume così il match: «Primo tempo male, facevamo fatica a giocare. Nel secondo siamo andati molto meglio anche perché loro sono un pò calati fisicamente e noi siamo entrati in campo con un’altra testa. Siamo riusciti a pareggiare subito e abbiamo preso coraggio ribaltando il risultato. Era importante vincere anche per tenere a distanza una concorrente diretta». Le ultime prove dimostrano che la salvezza è abbordabile. «Con la qualità e le capacità che abbiamo possiamo evitare i playout ma dipende solo da noi. Il campionato è ancora lunghissimo e la sconfitta dell’Altovicentino contro il Giorgione dimostra che anche le squadre di metà classifica possono battere le prime quindi meglio continuare a pedalare a testa bassa». Partito come riserva adesso sei diventato titolare. «All’inizio ho avuto un pò di difficoltà per problemi al ginocchio iniziando con 3 settimane di ritardo la preparazione. Anche per questioni di stazza fisica ci ho messo un pò a trovare la condizione ma adesso giocando con continuità le prestazioni sono migliorate ed è arrivato anche questo primo gol». La scorsa stagione con la Liventina avevi punito 2 volte l’Union Pro… «È vero avevo segnato sia in coppa che in campionato a Mogliano, adesso finalmente dopo tanti tentativi sono riuscito a sbloccarmi e spero di non fermarmi».
Ore 23.10 – (Tribuna di Treviso) Ricapitolando: 41 gol alla Pro fra Promozione ed Eccellenza, 4 in serie D. Gli esordi con l’Alvisiana, il salto di categoria con la Liventina e l’esplosiva esperienza a Mogliano. Simbolo e capitano dell’Union, fra i reduci della doppia promozione con mister Feltrin, Noè, Alvise Nobile e Fuxa. Professione bomber: superate le difficoltà iniziali, Gabriele Comin è tornato a colpire. Dietro al magic moment della Pro – 3 vittorie consecutive – c’è anche la sua firma. 31 anni, veneziano di Cannaregio, fa anche il rappresentante per una nota bibita. E domenica con il Mezzocorona, in pieno recupero, ha stappato il gol da tre punti. «Lo voglio dedicare a mio figlio Filippo, baby calciatore di 6 anni», spiega, «Quest’anno non era ancora venuto e credo di avergli fatto un bel regalo. Ma come per tutti i gol, il pensiero va anche a papà Tiziano, mio primo tifoso, che non c’è più. Quando gioco, c’è sempre lui a darmi una mano». Comin non era così decisivo dai tempi dell’Eccellenza: «Bella emozione segnare il gol-vittoria al 93’: vengono in mente sacrifici e allenamenti, ripensi a quando non la mettevi dentro e i risultati non venivano. Gli avversari erano alla portata e volevamo raccogliere 9 punti da queste 3 partite. Ora siamo più tranquilli». Dopo aver bucato la rete del Dro alla terza giornata, Lele si perde. La Pro non va in rete per cinque turni, le critiche piovono e si confida nel mercato di dicembre (oltre a Cattelan, si ipotizza un altro innesto). Comin si riscatta alla decima con il Ripa: arriva una sconfitta, ma si vede la luce in fondo al tunnel. L’Union risale la china e domenica il bomber esulta per la quarta volta. «Forse ci eravamo abituati troppo bene e io stesso dovevo prendere le misure con la nuova categoria», riflette, «Tutti si aspettavano che segnassi tanto come gli anni scorsi, ma qui gli avversari sono più forti. Dovevo trovare continuità e fiducia. La gara con il Ripa mi ha fatto capire che potevamo svoltare. Se avessimo giocato con quella voglia e intensità nelle partite successive, saremmo riusciti a venirne fuori. Così è stato. Avevamo cambiato tanto in estate, dovevamo diventare squadra: nelle difficoltà ci siamo compattati e i risultati ci hanno premiato». Il Comin ritrovato può guardare avanti: «Salvezza tranquilla e doppia cifra. Non male per un debuttante della categoria».
Ore 23.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Gabriele Fabbian è stato convocato nella rappresentativa di Serie D. Il difensore classe 1995 (nella foto) del Montebelluna, unico elemento delle trevigiane ad essere chiamato, ha effettuato ieri la prima seduta di allenamento al raduno di Selvazzano Dentro (Pd). Lo stage di tre giorni servirà a scremare la lista di giocatori che prenderanno parte alla prossima Viareggio Cup in programma dal 2 al 16 febbraio 2015. «Non me l’aspettavo proprio – dice Gabriele – non so in base a quale criterio mi abbiano convocato, se mi abbiano visto giocare oppure se qualcuno abbia fatto il mio nome, di certo questa è per me una grande soddisfazione. Logicamente spero di conquistarmi il posto nella selezione». Nato a Camposampiero il 30 maggio del 1995 ma residente a Castelminio di Resana, Fabbian è un altro prodotto dell’inesauribile cantera biancoceleste, dove ha svolto tutta la trafila fino ad arrivare stabilmente in prima squadra.
Ore 22.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Colpaccio del Giorgione. Se ci fossero state delle scommesse probabilmente nessuno avrebbe puntato qualcosa sulla vittoria del Giorgione a Valdagno contro un Altovicentino che arrivava da una sconfitta e che doveva confermare il suo primo posto in classifica, eppure è successo. Una vittoria impronosticabile e pur meritata per Gazzola e compagni che contro l’ex capolista hanno disputato una delle migliori partite della stagione cogliendo i tre punti grazie al rigore trasformato da Antonio Baggio. E proprio l’attaccante di Ramon di Loria, subentrato nel secondo tempo è il grande protagonista di questa vittoria. «Sono entrato in campo con la voglia di far bene e di sbloccare il risultato – attacca Antonio – mi è capitata l’occasione giusta e ho cercato di saltare il portiere, sono stato atterrato in area e poi ho trasformato il rigore, una grande soddisfazione in un campo dove già conquistare un punto poteva essere considerata una impresa». Contro l’Altovicentino che partita è stata? «Abbiamo giocato a viso aperto senza aspettare che l’avversario ci schiacciasse nella nostra area. Siamo stati bravi a controbattere ogni loro iniziativa e abbiamo avuto più di qualche occasione per passare in vantaggio, direi che la vittoria è stata meritata per quanto si è visto in campo. Oltre al gol c’è stata una traversa, un’occasione con un giocatore a tu per tu con il portiere. L’Altovicentino non avrà disputato la miglior partita ma i meriti della vittoria ci sono, abbiamo fatto davvero una gran prestazione, gli avversari non ci hanno regalato nulla». E avevate una difesa sperimentale. «Sì, ci mancavano i due centrali e per l’occasione ha giocato in difesa, per la prima volta, Andrea Giacomazzi che è stato superlativo in un ruolo che non era il suo, questa è la dimostrazione che siamo un bel gruppo dove tutti sono intercambiabili e tutti si danno una mano». Per quanto ti riguarda hai iniziato ancora una volta dalla panchina. «È da qualche partita che il mister mi fa entrare nel secondo tempo. È una scelta tecnica dell’allenatore che è giusto che valuti i giocatori partita dopo partita. Da qualche domenica ho perso il posto da titolare e spero ora di riconquistarlo con il massimo dell’impegno sia negli allenamenti che quando sarò chiamato a giocare. Siamo in tanti e tutti pronti a giocare, ogni domenica dobbiamo conquistarci il posto». Domenica c’è il derby contro il Montebelluna. «Pronostici non ne so fare ma posso dire che ci teniamo in maniera particolare a questa partita, non mancheranno sicuramente le motivazioni e considerato che siamo in un ottimo momento di forma spero proprio che riusciremo a vincere anche perché loro sono più avanti in classifica e vogliamo raggiungerli».
Ore 22.40 – (Tribuna di Treviso) Il successo del Giorgione a Valdagno, costato la vetta alla corazzata Altovicentino (e forse la panchina a Cunico: vedremo) è il segno più tangibile che il “giocattolo” di Antonio Paganin funziona. Costi contenuti, squadra giovanissima e volontà di puntare sul gruppo: a dispetto dello scetticismo della vigilia, le scelte di società, staff e mister si stanno rivelando azzeccate, per una classifica che vede i rossostellati a +4 sulla zona playout e in ottimo stato di salute (9 punti nelle ultime 4 gare come la Sacilese, meglio solo l’Union Pro con 10). […] L’organico è confermato a cominciare da Antonio Baggio, giustiziere dell’ex capolista e bomber con 6 gol, di cui tre a Mori. Titolare inamovibile nelle prime 10 giornate di campionato, da un mese a questa parte l’attaccante di Loria è invece entrato il più delle volte dalla panchina, ma sta ritrovando la brillantezza perduta. «Ho avuto un periodo un po’ sottotono», ammette Baggio, «ne ho parlato anche con mister Paganin che ha fatto le sue scelte, visto che c’erano compagni più in forma di me. Nelle ultime due partite penso però di aver offerto buone prestazioni, sono felice per il rigore decisivo con l’Altovicentino. Siamo andati lì sapendo che erano i primi della classe, ma che avremmo potuto fare punti». Cosa porta questo successo? «È un’iniezione di autostima, ma bisogna rimanere con i piedi per terra per presentarci con la giusta mentalità al match casalingo di domenica con il Montebelluna: derby molto importante, che se vinto ci porterebbe a due punti dai cugini». Dove può arrivare il Giorgione? «Dobbiamo fare un passo alla volta. Credo che la forza di questo gruppo coincida con quella che in estate si diceva fosse la nostra debolezza, cioè la giovane età. Abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi e marciamo uniti come squadra»
Ore 22.30 – AltoVicentino: stando alle indiscrezioni giunte dopo l’esonero di Enrico Cunico il presidente Rino Dalle Rive sarebbe intenzionato a tenere il momentaneo sostituto Loris Bodo almeno fino alla partita di sabato con la Clodiense. Da valutare, invece, la posizione del dg Fabio Graziani.
Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) TRIESTINA E FESTA – Ancora più soddisfazione a Fontanafredda dopo il 2-1 a Tamai che interrompe un digiuno lungo 5 turni, con 2 soli punti. «Una grande gioia – brillano gli occhi a Giampietro Bertolini -. I ragazzi ci hanno messo l’anima. Bravi tutti: giovani, nuovi (Gargiulo, Roveredo e Frison) e vecchi con Florean in testa, vero leader». Sa che per Renzo Nadin (17 anni a Tamai prima di passare al Fontanafredda) non è stata una partita uguale alle altre. «Complimenti al nostro ds – dice il presidente rossonero -, che ha indovinato anche i rinforzi in questa finestra di mercato». Domenica al Tognon per l’ultima del 2014 arriverà la Triestina. Subito dopo festa rossonera con tutti i tesserati della Comunale. DAY AFTER NEL BORGO – Riprendono oggi gli allenamenti anche a Tamai, in vista dell’ultima dell’anno ad Arzignano. Non sarà una seduta leggera. De Agostini, nero dopo il ko con il Fontanafredda, è stato chiaro: «Faranno la fatica che non hanno fatto domenica. Nella settimana antecedente il derby – racconta – si era parlato troppo di playoff. Siamo andati in campo molli e poco concentrati. Lo ripeto sempre: vince chi ha più motivazioni e il Fontanafredda ne aveva molte più di noi». Si è sentita la mancanza della classe e dell’estro di Federico Furlan. «Un discorso – ripete il tecnico – che non accetto. Federico è bravo, ma un uomo solo non vince le partite. La classifica che abbiamo ci permette di giocare divertendoci. Ma questo non significa che ci dobbiamo divertire guardando gli avversari».
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si è fermata in terra friulana la striscia di risultati positivi della Clodiense che durava da quattro turni (ultima sconfitta a Belluno). Contro la forte Sacilese (aveva battuto in precedenza anche il Padova) la formazione allenata da Andrea Pagan ha disputato una buona gara uscendo a testa alta, seppur battuta. «Abbiamo disputato una delle migliori gare esterne – è il giudizio di un amareggiato Andrea Pagan – Basti pensare che il nostro portiere non ha mai compiuto una parata. La gara l’abbiamo condotta noi – prosegue Pagan – davanti ad una formazione di spessore. Sono contento della prestazione dei ragazzi per quanto riguarda l’atteggiamento di grande personalità. Il rammarico – continua – è quello di essere tornati a casa con zero punti dopo un’ottima prestazione. Devo però ammettere che in certe occasioni siamo stati poco incisivi sotto rete e troppo precipitosi nelle ripartenze. E poi – sottolinea Pagan – io non ho mai detto che siamo stati derubati. Il fuorigioco in occasione del gol della Sacilese era millimetrico ed io dalla mia popsizione non ho potuto giudicare. Certo che noi abbiamo commesso un errore nel leggere male la situazione e permettere la loro ripartenza che ci è costata il gol». Il prossimo avversario un altro osso duro, quell’Altovicentino superato in testa alla classifica dal Padova. «Prepareremo la partita con grande attenzione – conclude Pagan- e l’affronteremo con grande coraggio e senza paura». La gara sarà anticipata a sabato (ore 14.30), su richiesta della società vicentina. E per iniziativa del Presidente lagunare Ivano Boscolo Bielo, saranno consegnate in omaggio ai soli tifosi della Clodiense, al momento dell’acquisto del biglietto, una sciarpa. Un premio della società ai tifosi più fedeli.
Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Enrico Savi e Federico De Min sono giocatori dell’Union Ripa La Fenadora. La notizia arriva direttamente dalla società che ieri nel tardo pomeriggio ha reso noto in maniera ufficiale il tesseramento dei due giovani calciatori. Entrambi classe 1997 ed entrambi bellunesi – caratteristiche che fin da sabato scorso erano state indicate dal club presieduto da Nicola Giusti – andranno a rinforzare la rosa a disposizione di mister Max Parteli, questa settimana impegnato a preparare la sfida importantissima di sabato con i capoclasse Biancoscudati Padova (38), gara che verrà trasmessa su RaiSport1 dalle 14.30. Savi ricopre il ruolo di attaccante e proviene dal Montebelluna dove ha totalizzato due presenze in questa stagione, mentre De Min, esterno sinistro di difesa, all’occorrenza anche destro, ha vestito fino a ieri la maglia dell’Altovicentino (secondo con 35 punti) senza però esordire. Una curiosità: Federico è figlio di Andrea De Min, difensore centrale di Valdagno e Prato in C2, e della Juventus dal 1989 al 1991. Giorni di partenze e arrivi quindi in casa Ripa La Fenadora, attualmente in quinta posizione con 26 punti (in 15 giornate). Sabato scorso, giorno del derby pareggiato 1-1 con il Belluno, già non c’era più la punta Giacomo Moresco, artefice di mezza stagione di buon gioco, ma carente di gol. Nell’aria c’è anche la partenza verso la Biancoscudati di Salvadori, esterno sinistro classe 1994, e la presenza del ds De Poli sabato al Boscherai fa pensare a una quasi certezza: la capolista del campionato ha bisogno di un fuoriquota sulla fascia e dopo avere cercato, tra gli altri, Pellicanò del Belluno, ha scelto Michael, giocatore già di grande affidamento e in estate vicino all’approdo in serie C (sostenne un provino con il Gubbio).
Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) Due giovanissimi arrivano (entrambi bellunesi che giocavano fuori provincia), un giovane parte. Il Ripa Fenadora prende due 1997: Enrico Savi, attaccante dal Montebelluna, e Federico De Min, terzino sinistro dall’Altovicentino nel ruolo che fino ad oggi era di Michael Salvadori, in procinto di passare al Padova. E sabato il difensore del 1994 potrebbe giocare con la maglia dei Biancoscudati proprio contro i suoi ex compagni nell’anticipo in diretta Tv della sedicesima giornata di campionato all’Euganeo. Ieri sera c’è stato l’incontro decisivo e mancavano solo alcuni dettagli. Il mercato chiude oggi a mezzogiorno e a meno di sorprese, a parte la cessione di Salvadori, non dovrebbero esserci altri colpi. Linea verde. L’Union comincia a gettare le basi per il futuro con l’innesto di due ragazzi nati nel bellunese, entrambi classe 1997, annata che l’anno prossimo entrerà nel novero dei fuoriquota. «Giovani, bravi e del posto», questa la filosofia che vuole portare avanti la società neroverde. Con la classifica che in questo momento è positiva e i presupposti per centrare gli obiettivi, il Ripa Fenadora butto un occhio in avanti: «Iniziano questa settimana e verranno aggregati alla prima squadra. Saranno a disposizione di mister Parteli», dice il direttore sportivo Alberto Faoro. «Sono giocatori conosciuti, che seguiamo da tempo». Enrico Savi. Attaccante esterno, giocava a Montebelluna, con cui ha già fatto due presenze quest’anno in D. Un paio di settimane fa con la squadra Juniores ha segnato contro il Belluno nella vittoria per 1-0. Federico De Min. Terzino prevalentemente sinistro, arriva dall’Altovicentino e prima era al Montebelluna. È figlio di Andrea ex giocatore della Feltrese e del Cavarzano (oltre ad aver fatto le giovanili alla Juventus) e nipote di Michele, che ha allenato un anno il Ripa Fenadora e giocato tanti anni alla Feltrese. Famiglia di calciatori, insomma.
Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) Un punto guadagnato o due punti persi? Dopo il pareggio nel derby contro il Ripa Fenadora, il Belluno ha avvicinato l’Altovicentino, sconfitto in casa del Giorgione, ma ha perso terreno con la Sacilese, vittoriosa con la Clodiense. Ora i biancorossi friulani sono a meno tre lunghezze, con proprio i gialloblù nel mirino. Il Padova invece vola con 38 punti. «Questa è davvero una bella domanda – sorride il terzino agordino del Belluno Stefano Mosca – non è facile interpretare in questo momento la classifica, perchè il campionato è ancora lungo e insidioso. La cosa migliore che il Belluno può fare è guardare solamente a sè stesso, pensando ad una partita alla volta. In questo momento i numeri dicono che siamo terzi in solitaria ed è tanta roba, perchè sicuramente tutta la squadra vuole rimanere in queste posizioni per tutto il campionato. Se guardiamo alcune partite giocate fino ad ora, possiamo dire che non c’è niente di scontato quest’anno, basta guardare i vicentini che domenica hanno perso in casa con il Giorgione. Può veramente succedere di tutto». Mosca concorda, il pareggio con il Ripa Fenadora è giusto. L’1-1 contro i cugini neroverdi ha permesso al Belluno di mantenere il distacco di sette punti proprio con i diretti avversari. «Bisogna analizzare i diversi momenti nell’arco dei novanta minuti – continua Mosca – è vero che ci sono stati alcuni episodi che avrebbero potuto cambiare l’andamento del match, ma allo stesso tempo se la conclusione di Brotto nel finale non fosse finita sul fondo, ma in rete, sarebbe stata ancora un’altra partita. È veramente difficile giudicare questo derby, perchè il campo era molto brutto. Il gol sbagliato da Samba nel finale? Non è facile entrare in partite come queste dove i ritmi sono molto alti. Non era semplice buttarla dentro». Campionato più equilibrato. Quest’anno Padova e Altoviventino stanno facendo maggiori passi falsi rispetto alle corazzate dell’anno scorso, Pordenone e Marano. Il Belluno è lì vicino, ma il merito è anche della squadra di Piazzale della Resistenza. «Non c’è mai nulla di scontato nel calcio, ma è vero che le due squadre li davanti non hanno ancora scavato un solco incolmabile con la terza in classifica. Domenica ci aspetta l’Union Pro in casa, è vero che fino ad ora al Polisportivo abbiamo sempre fatto bene, ma questo non ci assicura di certo la vittoria. Se giocheremo con la concentrazione e la voglia giusta. sicuramente possiamo mettere in tasca altri tre punti. Di stupire non si stufa mai nessuno».
Ore 21.30 – (Il Piccolo) «Credo nella giustizia, e credo anche nella giustizia sportiva, che auspico davvero possa fare il suo corso». Tullio Simeoni, dirigente responsabile della Prima squadra del Kras Repen, al termine dell’incontro di domenica scorsa contro i Biancoscudati Padova era scuro in volto. Come non mai. Non tanto per la sconfitta patita sul campo. Quanto per l’episodio che lo ha visto suo malgrado protagonista. Durante un infortunio di gioco occorso a Sasa Gulic, il dirigente è infatti entrato in campo per prestare soccorso al centrocampista sloveno del Kras. Per terminare le operazioni i due sono usciti a bordo campo, sul lato occupato dai tifosi del Padova che si sono accaniti verbalmente, ma non solo contro i due biancorossi. «Personalmente ho contato tre sputi sul mio giubbotto. Altri, per fortuna, non sono andati a segno», racconta Simeoni. «Allora io mi chiedo cosa ha a che vedere questo con una partita di calcio. Fortunatamente il guardalinee ha visto tutto e mi ha detto che questo comportamento non sarebbe passato inosservato», aggiunge il dirigente carsolino. Ora sarà interessante leggere nel prossimo comunicato se in effetti il direttore di gara avrà fatto pervenire al Giudice sportivo il resoconto dell’increscioso accaduto. Tornando al calcio giocato, assieme alla sconfitta, l’incontro col Padova ha comportato altre due brutte notizie. Sua Luka Spetic che Mirko Rondinelli sono stati infatti ammoniti: essendo in diffida i due giocatori salteranno l’importantissimo incontro in programma la prossima domenica a Dro. «Tutti eravamo consapevoli che con i Biancoscudati fare punti sarebbe stata un’impresa titanica. Ma ora la partita col Padova è alle spalle, e già da domenica ci aspetta un appuntamento che non possiamo fallire», puntualizza Simeoni. Un’ultima annotazione riguarda i due nuovi arrivati in casa Kras. L’attaccante Luciano Rabbeni ha dimostrato di possedere ottime individualità e anche una buona tenuta agonistica. Positivo anche l’inserimento di Mirko Rondinelli a centrocampo davanti alla difesa. Tanti palloni giocati, qualcuno sbagliato, ma complessivamente pare che il sodalizio del presidente Goran Kocman abbia trovato un altro buon giocatore utile alla corsa verso il mantenimento della serie D.
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Korablin non sblocca l’impasse, oggi il saldo degli stipendi o per il Venezia sarà penalizzazione. La vittoria ritrovata dopo tre sconfitte di fila è rimasta l’unica buona notizia all’indomani del 2-0 sulla Torres. In casa arancioneroverde, infatti, il lunedì è trascorso nella vana attesa del versamento da Mosca nelle casse societarie dei circa 500 mila euro necessari a pagare entro la scadenza odierna del 16 dicembre «gli emolumenti dovuti sino al 31 ottobre a tesserati, dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati, nonché ritenute Irpef, contributi Inps e Fondo Fine Carriera». Un ultimatum in piena regola cui, nella migliore delle ipotesi, il Venezia adempirà al fotofinish in queste ore secondo quella che, in queste stagioni, è sempre stata la prassi del presidente Yury Korablin. Non ultimo due mesi fa per il saldo degli stipendi di luglio-agosto, come pure il 30 giugno scorso con la fideiussione per l’iscrizione al campionato di Lega Pro presentata solo l’ultimo giorno. L’assenza (da luglio), il silenzio e la pressoché totale mancanza di comunicazione del patron russo con i suoi unici dirigenti, il dg Dante Scibilia e il ds Ivone De Franceschi, oltre che atipica e ingiustificabile per una società professionistica, crea ovviamente imbarazzi e preoccupazioni. Anche l’auspicato saldo degli stipendi, infatti, che oggi andrà documentato in tutta fretta alla Lega Pro, farebbe sì tirare un sospiro di sollievo ma non sgombrerebbe il campo dalle nubi relative al futuro a dir poco incerto del Venezia. Con relativa preoccupazione e amarezza di una tifoseria che, oltre a disertare sempre più lo stadio Penzo (appena 326 paganti contro la Torres), rivede i fantasmi di un passato ancora recente con le penalizzazioni dell’era-Poletti che nel 2009 anticiparono il secondo fallimento societario in soli 4 anni. Ieri intanto al Taliercio la squadra ha iniziato a preparare l’ultimo match del 2014, penultimo del girone di andata, in programma sabato (ore 15) in casa della Pro Patria: a Busto Arsizio, per la prima volta dopo 4 gare, il tecnico Michele Serena non dovrà rinunciare per squalifica a qualche giocatore con Varano a disposizione dopo il turno di stop.
Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ stata una gioia quanto mai effimera quella provata domenica al Penzo per il ritorno al successo del Venezia. Il 2-0 sulla Torres (gol di Zaccagni e Raimondi) è stato offuscato dalle ombre che si addensano sempre più minacciose sulla sede di via Torino. A poche ore dalla scadenza per il versamento degli stipendi di giocatori e dipendenti della società, con i relativi contributi, dalla Russia non sono arrivati gli attesi bonifici e il silenzio del presidente Yuri Korablin si fa sempre più preoccupante. Oggi è l’ultimo giorno utile previsto dai regolamenti Figc per documentare alla Covisoc gli avvenuti pagamenti per i mesi di settembre e ottobre senza incorrere in sanzioni. Di fatto rimangono poche ore di tempo per disporre i bonifici e far partire le documentazioni. In caso contrario il Venezia subirà la penalizzazione di un punto in classifica. Sembra poca cosa, anche se la squadra arancioneroverde non ha certo bisogno di rallentare per motivi esterni, ma più che altro sarebbe un pessimo segnale per tutto l’ambiente. Korablin non si fa vedere in città da luglio, quando venne per presentare la nuova dirigenza e per mostrare le bozze del progetto stadio, facendo intendere che tutto stava procedendo e che anzi il suo impegno economico sarebbe aumentato. Poi più nulla. Non solo sul piano sportivo, ma anche sul versante delle trattative per lo stadio. A confermarlo è Carlo Trevisan, braccio destro del presidente russo per le questioni relative al progetto e che ora improvvisamente si chiama fuori: «Korablin non lo sento da luglio. E anzi a questo punto mi sento di ufficializzare le mie dimissioni da vicepresidente. Le ho formalizzate a fine ottobre», rivela Trevisan spiegandone le ragioni. «Capisco le difficoltà legate alle sanzioni in Russia, ma ci deve essere anche qualche altro motivo per questo totale silenzio. Motivo che io non conosco. So solo che in questi mesi non è mai stato dato l’incarico formale agli architetti di procedere con la realizzazione del progetto dello stadio. Di fronte a questo, mi sono dimesso». Parole che pesano come macigni e che certo non possono tranquillizzare i dirigenti della parte sportiva, che in queste ore stanno lavorando dietro le quinte con persone vicine a Korablin per ottenere la disposizione dei bonifici. «Noi nn abbiamo rapporti diretti con il presidente – spiega il dg Dante Scibilia – abbiamo però alcune persone che ci fanno da tramite. Noi stiamo facendo in modo da essere pronti una volta arrivati i bonifici. Se non arriveranno, valuteremo diversamente». Finora sono stati pagati gli stipendi di luglio e agosto (con invio alla Covisoc il 16 ottobre), ora mancano quelli di settembre e ottobre che vanno pagati e documentati entro oggi. I dirigenti arancioneroverdi sperano che succeda come a giugno, quando i soldi per la fideiussione arrivarono all’ultimo momento ma pur sempre in tempo utile. Ma stavolta di mezzo ci sono mesi di silenzio, che fanno temere un imminente disimpegno. Il presidente non si è mai visto allo stadio e per parlarci di persona Scibilia e il ds De Franceschi erano dovuti volare in Russia lo scorso 21 ottobre. Ad oggi non sono previsti altri blitz moscoviti ma se i soldi non arriveranno occorrerà tornarci, per capire una volta per tutte le reali intenzioni del presidente.
Ore 20.50 – (La Nuova Venezia) La pazienza è la virtù dei forti, e in casa arancioneroverde bisognerà aspettare ancora qualche ora. Dalla Russia nessun bonifico nemmeno ieri per il pagamento degli stipendi e dei contributi, ma non è una novità che il presidente Korabin abbia sempre aspettato l’ultimo giorno utile. E fino a oggi ha sempre assolto alle sue competenze. Ma oggi è il “giorno senza ritorno”: o arriva il bonifico oppure il Venezia sarà deferito e nei prossimi mesi, in base all’iter procedurale, subirà una penalizzazione in classifica, numericamente pari alle inadempienze rilevate dalla CoViSoc, da uno a due punti. Oggi il giorno della verità. Giornata interlocutoria, quindi, con il direttore generale Dante Scibilia in contatto con gli intermediari del presidente Korablin, visto che il confronto diretto a distanza, soprattutto per motivi linguistici, è impossibile. «Inutile far tanti discorsi oggi», ha spiegato, «abbiamo ancora 24 ore di tempo e finora il presidente ha sempre mantenuto fede a quanto aveva detto. I contatti ci sono stati, ma sempre tramite intermediari. Noi siamo pronti a effettuare tutti i versamenti, la documentazione è a posto e con il sistema on line possiamo arrivare fino a mezzanotte». Ieri il Venezia ha ripreso gli allenamenti al Taliercio, presente il direttore sportivo, Ivone De Franceschi. «Aspettiamo, non ci sono alternative», ha aggiunto l’ex tornante arancioneroverde, «noi pensiamo alla partita con la Pro Patria». Durante l’ultimo incontro avuto con Scibilia e De Franceschi, il presidente Korablin aveva annunciato a parole che sarebbe venuto in Italia prima di Natale, anche per spiegare in prima persona i motivi del suo silenzio e della sua lontananza. Come sono scomparsi da mesi tutti i membri del suo “giro” che si vedevano al Penzo durante le partite casalinghe. A metà dicembre non si hanno notizie di un suo arrivo e sta anche per scadere il termine per l’acquisizione definitiva dei terreni di Tessera. Se la situazione in cui versa l’amministrazione veneziana e la prospettiva di realizzare il nuovo stadio appare sempre più una chimera sono alla base di questo distacco, il numero uno arancioneroverde dovrebbe dirlo chiaramente. Anche per capire quali saranno le prospettive future del Fbc Unione Venezia: se questo sarà il trend fino al termine della stagione oppure se il direttore generale Dante Scibilia deve mettersi al lavoro anche per trovare un nuovo proprietario, anche se nel corso dell’ultimo incontro Korablin ha ribadito la volontà di proseguire nel suo progetto. In ogni caso, al di là delle belle parole, serve chiarezza e questa può farla solo Yuri Korablin.
Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza prepara l´ultimo sforzo del 2014. Battere il Pordenone (sabato alle 14.30) significherebbe chiudere l´anno con 34 punti e comunque nelle primissime posizioni. Con quale piazzamento la squadra di Marcolini andrà al riposo prima di chiudere definitivamente il girone di andata il 6 gennaio in casa contro il Pavia, dipenderà anche dagli altri risultati. Il week-end potrebbe lasciare un bel dono sotto l´albero biancorosso, visto che Novara, Pavia, Alessandria, Bassano, ossia le prime della classe in vantaggio sul Real, non avranno partite facili. La speranza di Tomei e compagni, già ampiamente promossi in fatto di gioco e risultati, è di rosicchiare qualche punto alle dirette concorrenti. Il centrocampista Nicola Pavan guarda comunque in casa. «Sabato andremo a Pordenone, ad affrontare una squadra che ha pochi punti e per questo deve farne se vuole salvarsi. È logico quindi attendersi una formazione che lotterà alla morte e non regalerà niente sul proprio campo». Scorrendo il calendario, il diciottesimo turno metterà di fronte il Novara all´Arezzo (in casa dei toscani), il Pavia ospiterà il Como, l´Alessandria che va come il vento riceverà l´ostico Renate, mentre il Bassano affronterà in casa il Monza. Il Real Vicenza deve pensare prima di tutto a vincere la propria partita. «Sostituire uno come Dalla Bona è impossibile – ha detto Pavan, che facilmente troverà posto dal primo minuto anche a Pordenone – ma ho già avuto spazio in questo campionato ed ero tranquillo, poi i compagni mi aiutano molto». L´ex TrisVal ha giocato bene ed ha peccato in una sola occasione, come egli stesso ha riconosciuto. «Avevamo la possibilità di andare in porta e segnare con Galuppini per chiudere la partita. Avevo sui piedi una palla tutto sommato facile, ma gliel´ho data corta. Mi dispiace, potevo fare sicuramente meglio. L´importante è che siamo riusciti a vincere, era molto importante tornare al successo in una gara che non è stata semplice perché il Mantova ci pressava nell´uno contro uno e non abbiamo trovato subito le misure. Però quando abbiamo iniziato a giocare siamo riusciti a metterli sotto».
Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La certezza era che, prima o dopo, sarebbe dovuto accadere di nuovo. La sconfitta interna della prima giornata col Pavia era un pallido e sbiadito ricordo, lo sgradito bis è arrivato sabato sul campo del Renate. Ma che sia il classico incidente di percorso lo dimostra una classifica ancora molto buona nonostante il ko, considerato che il calendario offre un’immediata chance di riscatto. Domani alle 18 ad Alessandria, infatti, il Bassano recupererà la partita rinviata per l’alluvione a metà del mese scorso e se si dovessero incassare tre punti la leggera flessione delle ultime settimane potrebbe essere archiviata senza eccessivi problemi. «Non sono preoccupato per il ko col Renate — evidenzia mister Antonino Asta — la sconfitta è eccessiva, ma è anche vero che non siamo stati brillanti come al solito. Nelle ultime gare siamo venuti a mancare sul piano del fraseggio e della costruzione del gioco, dobbiamo assolutamente migliorare sotto questo aspetto. Vogliamo reagire fin da domani contro l’Alessandria, rimettendoci così subito in carreggiata. Vogliamo concludere al meglio questo 2014, anche perché i ragazzi finora sono stati incredibili e non vogliamo quindi assolutamente “macchiare” quanto di buono è stato fatto». Se il Bassano aspetta un’immediata chance di riscatto, il Real Vicenza continua a marciare con un ritmo eccezionale. Salvatore Bruno ha puntualmente timbrato pure sabato col Mantova, la preghiera della tifoseria e di Michele Marcolini è che non si fermi e che non si infortuni. «Sta facendo un grandissimo campionato — sottolinea l’allenatore biancorosso — e i suoi 12 gol sono un gran biglietto da visita per tutti noi. È chiaro che Sasà è un giocatore fondamentale per la nostra squadra e che lo sta dimostrando settimana dopo settimana». Bruno non si ferma più ed è sostenuto da una condizione fisica straripante, considerata l’età non più verdissima. «Mi sento bene — sorride il centravanti — e questo si vede sul campo, dove mi riesce quasi tutto quello che provo. Per un attaccante i gol sono importanti perché danno fiducia, ma la cosa più importante è la squadra. La classifica? È molto bella ma non guardiamola troppo. C’è tanto equilibrio, basta poco per scendere o salire». Certo è che se Bruno continua a segnare con questa regolarità anche il sogno più ardito della promozione in B può diventare realtà. Un sogno da dividere in due, considerando la posizione in classifica dei cugini giallorossi del Bassano. A inizio stagione, chi l’avrebbe detto?
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Adesso Alessandria diventa un passo fondamentale per il percorso giallorosso. Il ko contro il Renate, oltre che inaspettato, può essere visto in due diverse ottiche: la classica pausa fisiologica dopo 14 risultati utili consecutivi, la partita che non ti aspetti in cui due palle inattive di condannano; la dimostrazione che il Bassano è stanco, fisicamente e mentalmente, dopo una corsa così lunga, che vuole arrivare a ricaricare le pile nella pausa invernale. Mancano però due partite, Alessandria e Monza, sei punti fondamentali se si vuole rimanere in alto e provare, almeno, l’assalto alla Serie B: contro i piemontesi sarà gara vera, entrambe le squadre si trovano a quota 32, alle spalle del duo Pavia e Novara, una vittoria darebbe la vetta ad una delle due. Il Bassano arriverà dunque ad una partita verità senza il suo leader, Nolè, che dovrà pagare per il rosso preso contro il Renate, con il ritrovato Pietribiasi (settimo centro contro i brianzoli in campionato, dopo le due assenze sempre per squalifica) ma con una difesa che è sembrata meno attenta rispetto ad inizio campionato. Le due reti su palla inattiva, nella stessa partita, possono essere merito di un Renate abile in questo fondamentale ma anche a marcature non strettissime, come nel primo gol. Ora per Asta sarà il momento di scelte importanti: affidarsi al turn over in big match del genere, chiedere ai suoi uno sforzo in questo finale, schierando tutti i suoi titolari? In più, senza Nolè (che non ha un vero sostituto in rosa) manterrà il 4 2 3 1 oppure si giocherà la carta del centrocampo a tre? Nella precedente gara in cui è mancato il talento ex Ternana (senza contare la Coppa Italia) Asta si era affidato a Proietti come trequartista, sicuramente più sostanza ma meno inventiva, contro i grigi, molto forti fisicamente e in un campo difficile come il Moccagatta, l’ex granata dovrà scegliere tra lo scuola Juventus (con un centrocampo muscolare alle spalle) o un Cattaneo sulla sinistra e Iocolano al centro. Da registrare anche la difesa: fino a questo momento il punto fermo è stato Priola, di fianco a lui si sono alternati Zanella, Bizzotto ed ultimamente Ingegneri, tornato dall’infortunio.
Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Qualcuno che storce il naso dopo un punto in due gare lo si trova sempre, specie a Bassano, dove per ogni bottiglia di quello buono che si stappa c´è sempre chi alza il ditino e dice che sa di tappo, ma qua va così, è la sottile differenza tra chi disserta di pallone e chi invece di calcio. Tuttavia approdare alle soglie del Natale con la possibilità di balzare ancora al comando solitario dopo aver guidato per quasi due mesi è tutto brodo grasso per chi da matricola rincorreva e rincorre la salvezza come primo e unico comandamento. «Non dimentichiamoci del tanto di straordinario che abbiamo compiuto da agosto in poi – ricordava Asta nel malinconico post partita col Renate – e soprattutto non guastiamolo ora con qualche sbandata di troppo». Già, ma irrompere ora nel covo dell´Alessandria gasatissima per chi ha smarrito brillantezza e brio è come scalare una parete a mani nude, c´è il rischio di precipitare nel vuoto. A prescindere dalla piega che prenderà questa coda prefestiva col doppio appuntamento ravvicinato con Alessandria e Monza (domenica alle 16 al Mercante) il calo fisiologico dei virtussini chiama ritocchi mirati a gennaio. Ecco allora che questo è un roster che necessita di almeno un centrocampista affidabile di scorta e forse di un´altra pedina offensiva dalla cintola in su, se un esterno o un trequartista che possa recitare da vice Nolè lo valuteranno Asta e Seeber. Un paio di ingressi senza naturalmente toccare di una virgola l´attuale intelaiatura. Questo per provare naturalmente a rincorrere un piazzamento tra le prime cinque a ridosso dei playoff. Se invece nella stanza dei bottoni riterranno che il traguardo sopravvivenza, peraltro cruciale e in partenza niente affatto scontato, possa appagare il club, allora potrebbe bastare anche trattenere gli effettivi, visto che a 43, massimo 44 punti è ancorata la boa della sicurezza schivando pure il trappolone playout. Intanto ad Alessandria il Bassano troverà sulla sua strada il terzo arbitro romano di fila: stavolta si tratta di Daniele Martinelli, coadiuvato dagli assistenti Fraschetti e Pancioni. Il posticipo: Cremonese – Pro Patria 3-1.
Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si è chiusa a Chiavari la striscia positiva del Vicenza di Pasquale Marino, che contro la Virtus Entella è uscito sconfitto dal campo 2-1 dopo una prestazione corale tanto brutta quanto inattesa. «Abbiamo giocato proprio male — ha ammesso Lorenzo Laverone alla ripresa degli allenamenti — si può dire che non siamo praticamente scesi in campo, commettendo molti errori fin dal primo minuto. Ammesse le nostre colpe, credo che non dobbiamo però fasciarci la testa più del dovuto perché una giornata “no” può capitare. La sconfitta la esamineremo attentamente, è un campanello d’allarme che non trascureremo, ma venivamo da cinque risultati utili consecutivi che ci avevano consentito di fare un bel balzo in classifica. L’importante adesso è reagire subito, sabato contro lo Spezia ci aspetta un impegno complicato per il valore dell’avversario, sarà un bel test per noi per capire se a Chiavari è stata solo una giornata storta». La parola d’ordine nel gruppo è quella di non fare drammi, ma con il mercato alle porte la sconfitta subita a Chiavari ha probabilmente accelerato le operazioni che il Vicenza ha impostato nei giorni scorsi. In arrivo. la prima che dovrebbe concretizzarsi è l’acquisto in prestito dalla Fiorentina dell’attaccante Kenneth Zohore, un possente centravanti del 1994 che la società viola vuole cedere ad una società italiana per valutarne le potenzialità. Di ritorno dal prestito al Goteborg, che non l’ha riscattato, l’attaccante danese potrebbe essere ufficialmente un giocatore biancorosso la settimana prossima. «Il Vicenza sta cercando di prenderlo — conferma Darry Powell, procuratore di Zohore — ma c’è anche un club inglese che è interessato a Kenneth, anche se la Fiorentina preferisce cederlo al Vicenza. Entro la prossima settimana decideremo, ormai resta poco da attendere per conoscere il futuro di Zohore». Tutto definito quindi? Parrebbe di sì, ma in realtà la dirigenza biancorossa e mister Marino stanno riflettendo sulla decisione migliore da prendere. Meglio puntare su un giovane come Zohore accompagnando il suo arrivo con un esterno offensivo come Leonardo Spinazzola, oppure puntare su un attaccante esterno che abbia le caratteristiche per sostituire l’infortunato Ragusa? Mister Marino spinge per questa soluzione, ha segnalato i nomi di Cristian Pasquato, di Alessandro Sgrigna e sarebbe favorevole anche all’arrivo di Pablo Andres Gonzalez del Novara. Tutti obiettivi di fatto quasi irraggiungibili, per questo è molto probabile che il Vicenza chiuda per Zohore, per poi andare a puntare sull’atalantino, di proprietà della Juventus, Spinazzola. Sotto valutazione c’è anche il reparto difensivo, che potrebbe essere rinforzato da Milan Milanovic che a Palermo non sta trovando spazio. Ma per far posto al difensore serbo dovrebbero essere ceduti Oualid El Hasni e Giuseppe Figliomeni che finora non ha pienamente convinto. Tutte operazioni al momento solo abbozzate, visto che il tempo per intervenire non manca e che i colpi più pesanti potranno essere messi a segno durante la finestra di mercato invernale di gennaio. La priorità è senza dubbio rinforzare il reparto offensivo biancorosso, in evidente sofferenza dopo gli infortuni in rapida successione di Maritato e Ragusa.
Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Mancano 270 minuti alla fine del girone di andata che coincide anche con la fine del 2014, visto che anche quest´anno il calendario della serie B “copierà” l´abitudine tutta britannica di giocare anche durante le feste di Natale. Subito il programma biancorosso di questo scorcio finale dell´andata: sabato 20 dicembre (alle 15) la partita al Menti contro lo Spezia; poi il bis in casa mercoledì 24 contro il Livorno; dopo i brindisi di Natale Santo Stefano e ridosso di Capodanno ecco l´ultima sfida dell´anno e del girone, stavolta in trasferta a Frosinone domenica 28 (alle 15). La pausa, neppure lunghissima, il campionato di B la farà dall´inizio del 2015 fino al 17 gennaio, quando per i biancorossi inizierà a Latina un girone di ritorno che finirà a Frosinone il 22 maggio, il giorno dei verdetti. E se il campionato cadetto si fermerà sul campo proseguirà nelle trattative di mercato che ogni club cercherà di chiudere proprio nel mese di gennaio, il periodo della riapertura invernale. Senza allungare troppo lo sguardo e restando al presente, le tre partite che attendono la squadra di Marino prima del giro di boa sono sfide davvero toste. Basta guardare la classifica: se si esclude il Carpi capolista e in fuga solitaria con 6 punti di margine su chi insegue, al Vicenza da qui al 28 dicembre toccheranno le prime della classe. Alle spalle del Carpi a quota 36 ci sono infatti il Frosinone con 30 punti, il Livorno e lo Spezia con 29, cioè proprio i tre avversari con cui dovrà fare i conti la formazione di Marino. Tre squadre che in vista del traguardo di metà stagione non possono certo nascondere l´ambizione di puntare alla promozione. Il Vicenza invece è impegnato a rincorrere il suo obiettivo, dichiarato subito dopo l´inatteso ripescaggio in B di agosto e cioè la salvezza. Un obiettivo che non è certo cambiato per effetto degli ottimi risultati ottenuti sotto la gestione-Marino, una striscia di cinque risultati utile e 13 punti interrotta proprio nell´ultimo turno dalla sconfitta a Chiavari. Il Vicenza si presenta allo sprint di fine-andata con 23 punti in 18 partite, media di 1,2 punti a gara e soprattutto con dieci squadre davanti ma undici dietro, a 3 punti dalla zona playoff e con 4 punti di margine sulla zona playout. Insomma, un perfetta metà classifica, in attesa di vedere come finiranno gli ultimi 270´. Quanti punti riusciranno ad aggiungere i biancorossi prima della virata? È il tempo in cui giocano con le tabelle e le previsioni sulla quota-punti a metà torneo, stando ai numeri si può dire Spezia, Livorno e Frosinone sono state indubbiamente le migliori dopo il Carpi e in qualche caso hanno preso il posto di favoritissime quali Bologna e Catania, in ritardo. Ma si può anche ricordare che il Vicenza davanti al suo pubblico sa farsi rispettare quale che sia l´avversario. Sono 15 su 23 i punti raccolti al Menti dai biancorossi, che sanno trarre vantaggio dalla grande spinta dei tifosi. La sconfitta di Chiavari ha rappresentato un brusco arresto nella rincorsa avviata con Marino. Ma il k.o. con l´Entella non può far dimenticare quanto di buono la squadra aveva saputo costruire prima, tra l´altro rompendo il tabù da trasferta grazie a due vittorie consecutive fuori casa, prima ad Avellino e poi a Varese. La “doppietta” in pochi giorni al Menti contro Spezia e Livorno potrà dare una misura più compiuta delle possibilità biancorossi per il prosieguo del torneo, fermo restando che a gennaio la squadra andrà rinforzata, in particolare nel reparto offensivo per colmare il vuoto lasciato da Maritato e Ragusa infortunati.
Ore 19.30 – Mercato, porte girevoli all’AltoVicentino: partono a sorpresa Giglio, Paganelli, Toledo e Benedetti ed arriva il bomber del Delta Porto Tolle Giuseppe Cozzolino, che va ad unirsi agli altri nuovi acquisti Gambino e Marrazzo, tutti attaccanti.
Ore 19.20 – Arriva l’ufficialità della doppia operazione. Questo il comunicato apparso due minuti fa sul sito dei Biancoscudati Padova: “La Biancoscudati Padova informa che è stato perfezionato il trasferimento a titolo definitivo dell’attaccante classe 1984 Salvatore Amirante dalla USD Lavagnese 1919. Alla società ligure è stato trasferito a titolo definitivo l’esterno classe 1995 Luca Formigoni”.
Ore 19.10 – Queste le dichiarazioni rilasciateci dal ds Fabrizio De Poli presso la sede dei Biancoscudati allo stadio Euganeo: “Arriva Salvatore Amirante. La trattativa? Ieri notte avevamo trovato l’accordo, ma stamattina era arrivato un “no” dalla Lavagnese. Poi, però, nel pomeriggio la società ligure ha cambiato idea riaprendo la trattativa e trovando un accordo nel tardo pomeriggio. È una prima punta, nella tarda mattinata arriverà a Padova. Sono soddisfatto di questo arrivo, completa il reparto offensivo. La trattativa andava avanti da giorni, ma per loro era un giocatore importante perché sono secondi in classifica e domenica hanno lo scontro diretto al vertice. In uscita Luca Formigoni ha fatto il percorso inverso ed è andato alla Lavagnese anche se si tratta di due operazioni distinte. Entrambi i giocatori si muovono a titolo definitivo. Le altre trattative? Eravamo andati su Giglio del Montebelluna e su Federico Furlan del Tamai, ma sono saltate. Il nostro attacco? Dubito che altre squadre possano contare su un pacchetto offensivo come il nostro, formato da Ferretti, Zubin e Amirante”.
Ore 19.00 – ARRIVA L’ATTESO ACQUISTO LAST MINUTE: IL PADOVA SI È AGGIUDICATO LE PRESTAZIONI DI SALVATORE AMIRANTE, ATTACCANTE DELLA LAVAGNESE. A FARE IL PERCORSO INVERSO È IL CENTROCAMPISTA LUCA FORMIGONI.
Ore 18.40 – ESCLUSIVA: a venti minuti dal gong si muove qualcosa in casa Padova. A breve ulteriori aggiornamenti.
Ore 18.20 – Mercato, ulteriore rinforzo per l’Union Ripa La Fenadora: acquistato il centrale difensivo Tiziano Slongo.
Ore 18.10 – Mercato, l’AltoVicentino perde un pezzo pregiato: si tratta dell’attaccante Giuseppe Giglio, che approda al Taranto.
Ore 18.00 – Manca un’ora alla chiusura della finestra di mercato di dicembre.
Ore 17.50 – AltoVicentino, arriva solo in questo momento sul sito della società berica l’ufficialità dell’esonero di Enrico Cunico. Confermato, inoltre, che la guida tecnica della squadra è stata momentaneamente affidata a Loris Bodo, allenatore degli Allievi Elite.
Ore 17.40 – (Gazzettino) Il momento è difficile, per sua stessa ammissione «il più difficile degli ultimi anni», ma Claudio Foscarini non si scoraggia: il tecnico del Cittadella ne ha vissute di situazioni complicate nelle sue stagioni in granata, ma la sua fiducia nel gruppo è incrollabile. «L’ho detto chiaramente ai miei giocatori: io ho tanta fiducia in voi, siete stati scelti perché siamo convinti che a Cittadella potete fare bene e dare molto a questa squadra». Questo il primo messaggio trasmesso dall’allenatore, che nel faccia a faccia di ieri pomeriggio nello spogliatoio ha toccato diversi tasti, non ultimo quello del rendimento di “qualcuno” con il Bari. «Quando si parla al gruppo ci si rivolge poi ai diretti interessati – spiega Foscarini – I confronti, i richiami non vengono fatti a scopo polemico, tutt’altro: se un giocatore è chiamato in causa è perché ci si aspetta tanto da lui, qualcuno è di esempio all’interno della squadra, è un riferimento importante per il Cittadella, e dev’essere orgoglioso di essere considerato come tale». I giocatori più importanti allora devono sentirsi maggiormente responsabilizzati di fronte ai compagni. Ma l’allenatore in questi momenti difficili cosa può fare? «Sostanzialmente tre cose: la prima l’ho già detta, è quella di trasmettere al gruppo la fiducia che sento dentro, quindi lavorare ancora di più sui dettagli. Con il Bari abbiamo perso la partita al 92′ per una marcatura sbagliata: un punto non cambiava tanto in classifica, ma era importante per il morale, perché dava continuità a quanto di buono fatto nelle precedenti partite. Infine il Cittadella deve cercare con maggiore convinzione la via del gol, dobbiamo avere un atteggiamento diverso in fase offensiva, essere più propositivi, perché si deve tornare a vincere». Oltre ad avere evidenziato gli aspetti sui quali lavorare, Foscarini alla squadra ha fatto vedere qualcos’altro. «Le immagini della mancata espulsione per il fallo su Coralli lanciato a rete, quindi un netto “mani” in area di un giocatore del Bari su un nostro colpo di testa. Ci sono stati due episodi simili nell’area avversaria, il secondo doveva essere punito. Purtroppo quando le cose vanno male, tutto ti gira contro, anche certe situazioni arbitrali». Adesso si riparte. «Dopo una sconfitta non resta altro da fare: la classifica è quella che è, ma il Cittadella ha dimostrato con Vicenza, Brescia, Spezia e Bari di giocarsela alla pari. Ai miei giocatori ho detto che dipendiamo da noi stessi: il prosieguo del campionato, che è ancora molto lungo, è tutto nelle nostre mani». Oggi intanto alle 17.30 al palazzetto dello sport sarà celebrata la Messa di Natale; seguirà un momento di festa per lo scambio degli auguri.
Ore 17.30 – (Mattino di Padova) Giocando così non ci si salva. E in casa Cittadella tutti ne sono consapevoli. Ieri pomeriggio la seduta di allenamento – la prima dopo il nuovo k.o. interno, subìto stavolta dal Bari – è iniziata con la strigliata a porte chiuse del direttore generale Stefano Marchetti. Non servono talpe in spogliatoio per sapere che ai giocatori è stata chiesta un’aggressività ben diversa rispetto alla prova scialba offerta sabato contro i pugliesi, soprattutto da parte di chi ha le qualità per guidare il gruppo. «Marchetti ha ragione. Ci sono mancate la cattiveria agonistica e la grinta che una squadra come la nostra, quando gioca in casa, deve mettere sempre in campo», fa autocritica Claudio Coralli. «C’è stato un passo indietro evidente rispetto alle tre partite precedenti, anche se alla fine il risultato più giusto, per quanto si è visto, sarebbe stato lo 0-0». Si sente chiamato in causa dalle parole del d.g.? «So di non avere disputato una buona gara. Ho il dovere di dare di più, ma ci sono incontri che vanno così, in cui non ti riescono le giocate». La formula iper-sbilanciata, con in campo contemporaneamente Sgrigna, Coralli, Gerardi e Minesso, ha lasciato il centrocampo in inferiorità numerica, producendo una sola occasione da gol in 90’. «Abbiamo adottato questo modulo per “fare” la partita. Non ci siamo riusciti, ma di questioni tattiche è bene che sia il mister a parlare. Io dico solo che non è vero che il pallino è stato del Bari, perché nemmeno i pugliesi hanno giocato “alla morte”. Ma è questo il punto: indipendentemente dal modulo, avremmo dovuto essere molto più aggressivi». Rispetto alla 18ª giornata dello scorso campionato i punti in meno in classifica sono due. Avete fatto tabelle di marcia? «L’anno scorso non eravamo contenti di quella posizione, figurarsi se possiamo esserlo adesso che siamo ultimi. Tutavia credo che sia ancora possibile terminare il girone a quota 21». Servirebbero due vittorie in tre gare, con davanti le trasferte di Frosinone e Perugia, intervallate dalla sfida casalinga con il Catania. Pensa davvero che sia possibile? «Dobbiamo andare in campo sapendo che, a questo punto, non abbiamo niente da perdere. E comunque ricordo che anche nella scorsa stagione, alla penultima di andata, riuscimmo a vincere in casa dell’Empoli capolista, e nessuno ci avrebbe scommesso». Cosa risponde a chi dice che questo gruppo, per salvarsi, ha bisogno di almeno quattro o cinque innesti, anche in attacco? «Sono osservazioni che non mi danno fastidio, perché noi giocatori dobbiamo pensare solo a lavorare e a conquistare i punti fondamentali in palio nelle tre partite da qui alla sosta». Già, il lavoro: oggi doppio allenamento al Tombolato, mattina e pomeriggio. Poi, alle 17.30, i giocatori della prima squadra e del settore giovanile parteciperanno alla consueta messa di Natale, al palazzetto dello sport.
Ore 17.20 – (Corriere del Veneto) «Foscarini rischia? Assolutamente no». Non cambia di una virgola, nonostante la sconfitta con il Bari e le 14 partite trascorse senza un sorriso (alias, tre punti veri, che mancano ormai da tre mesi), la politica societaria del Cittadella. Che non ci pensa nemmeno a sostituire l’allenatore trevigiano, travolto con il passare delle settimane dai mugugni di un pubblico che comincia a interrogarsi sui continui cambi di modulo e di giocatori che certo non aiutano a trovare l’identità. A pensarci bene e guardando anche a precedenti assai recenti, per Foscarini questo tipo di impostazione è la regola e non certo l’eccezione. Quest’anno si sono visti il 4-3-3, il 4-2-3-1, il 3-5-2, persino il 3-4-3 per alcuni tratti di un paio di match, oltre al consolidato 4-4-2. Ma i risultati, per un motivo o per l’altro, continuano a latitare. E se un episodio isolato può essere catalogato appunto come tale, quando le partite senza vittoria diventano addirittura 14 e l’ultimo posto ti inchioda a una situazione di classifica mortificante, ecco che cominciano a farsi strada le prime perplessità fra i tifosi. Foscarini resiste, difeso a spada tratta dal dg Stefano Marchetti e la ricetta per uscire dalla guida ancora una volta verrà riproposta. Nessun cambio in panchina e tre correttivi sul mercato di gennaio, uno per reparto, sperando magari di fare risultato a Frosinone, impresa tutt’altro che semplice sul campo della seconda della classe. «Abbiamo tre partite difficili alle porte — spiega Foscarini — prima il Frosinone, poi Catania e Perugia. La strada è in salita, poi dovremo parlare con la società per qualche mossa di mercato. Ora però la priorità è quella di rimanere agganciati in classifica. Ho la necessità di avere un gruppo che non si scoraggi, quest’anno è stata più dura ma dobbiamo esaltare i giocatori e continuare come abbiamo sempre fatto». Come sono lontani i tempi quando si parlava con insistenza di parte sinistra della classifica…
Ore 17.00 – (Gazzettino) Juniores Nazionali. Incappa nella quarta sconfitta interna, nel girone C, l’Este che cede 3-2 ai bergamaschi del Ciserano e scivola all’ultimo posto, visto il successo delle dirette concorrenti. Il giudice sportivo ha omologato la gara in sospeso con il Giorgione (4-2) nel girone D e la Biancoscudati Padova ottiene così sei punti in una settimana grazie al successo di sabato con il Kras Repen (2-0). Gara decisa nella ripresa, con le reti di Babolin e di Callegari, new entry che si aggiunge ai dodici precedenti marcatori patavini. Padova campione d’inverno con sette punti di vantaggio su Mezzocorona e Giorgione. Nel girone G turno di riposo per l’Atletico San Paolo. Male le due compagini aponensi: il Thermal Abano Teolo torna a mani vuote da Chioggia (1-0), mentre l’Abano incassa la rete della sconfitta dai biancoverdi marchigiani del Castelfidardo in pieno recupero (2-1), dopo avere colto un palo nella prima frazione di gioco. GIRONE D: Triestina-Montebelluna 4-4; Giorgione-Sacilese 1-1; Biancoscudati Padova-Kras Repen 2-0; Mori-Tamai 1-2; Mezzocorona-Union Pro 6-1; Dro-Fontanafredda 2-2. Classifica: Biancoscudati Padova 33, Mezzocorona e Giorgione 26, Union Ripa 24, Triestina 22, Sacilese 21, Fontanafredda 19, Mori 17, Union Pro 13, Montebelluna e Tamai 12, Kras Repen e Dro 10, Belluno 5.
Ore 16.40 – (Gazzettino) Sabato il presidente uscente Giuseppe Tramonti ha annunciato la cessione del San Paolo a un gruppo olandese, ma sull’operazione resta fitto il mistero. Niente nomi o generalità degli acquirenti, e tantomeno i contorni economici dell’acquisizione. L’unica elemento certo è il regista dell’operazione: Fabio Barbin, attuale team manager dei sanpaolini. «Sono il referente in Italia di questo gruppo, sui ragguagli tecnici della società sarà emesso un comunicato. Ci sarà la presentazione ufficiale e nell’occasione verrà il presidente che è olandese. Tempi? Abbastanza veloci, tra fine anno e i primi di gennaio. Non abbiamo tutta questa fretta, l’importante è avere definito l’accordo». Barbin non si sbottona molto di più quando chiediamo qualche informazione su questo misterioso gruppo olandese. «Non opera direttamente nel calcio, ma nel no profit, nella ricerca, nelle fondazioni, nelle iniziative umanitarie. Quella del San Paolo è un’iniziativa che si aggiunge alle altre del gruppo. Del resto si tratta di un’attività calcistica dilettanti e può rientrare nel no profit, che fa già parte del dna di questo gruppo». Quindi aggiunge: «In Olanda il calcio è all’avanguardia, l’Ajax ha una scuola calcio tra le più importanti al mondo. Far fare ai ragazzi del settore giovanile del vecchio San Paolo esperienze a livello internazionale rientra nelle iniziative a carattere sociale». Passando alla prima squadra, a ieri l’ultimo rimborso ai giocatori non era ancora arrivato. «Se siamo in ritardo di quindici giorni ci sta, anche perché siamo nella fase del trasferimento della società a un nuovo gruppo. Tutto si risolverà nei prossimi giorni, l’aspetto economico non è un problema». Ma oggi a mezzogiorno si chiude il mercato, non è che i giocatori più esperti chiedano di andare via a fronte del rimborso non ancora arrivato? «Tutti sono a conoscenza del progetto e sono felici di stare in questa società perché ci sono prospettive. La squadra fa calcio di buon livello, la classifica è molto bugiarda. Ci siamo posti l’obiettivo di arrivare ottavi in classifica». Operazioni in entrata? «Non facciamo niente adesso, neppure in uscita, a parte Fornasier che ha chiesto di andare via per motivi personali (va al Treviso, ndr). Faremo due-tre ritocchi importanti più avanti. Una punta dai professionisti la prendiamo di sicuro a gennaio». Con il gruppo olandese Longhi resta l’allenatore? «Abbiamo confermato lui e tutto l’organico dei tecnici».
Ore 16.20 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 16.00 – Mercato, Giuseppe Cozzolino rescinde col Delta Porto Tolle: sempre più vicino il suo approdo all’AltoVicentino.
Ore 15.40 – Qui Appiani: partitella a campo ridotto. Regolarmente presente Petrilli, assenti invece Ferretti e Nichele nonché Pittarello, impegnato con la Rappresentativa di Serie D.
Ore 15.20 – Qui Appiani: spostamento sul campo principale, schemi offensivi in corso.
Ore 15.00 – AltoVicentino, confermato quanto anticipato: esonerato Enrico Cunico, l’allenamento odierno è affidato a Loris Bodo, allenatore degli Allievi. Quale sostituto in discesa anche le quotazioni di Bruno Tedino, che non sembra intenzionato a lasciare la Nazionale Under 17. Il patron Dalle Rive avrebbe incassato anche il no di Glerean, Zanin e Favaretto.
Ore 14.40 – Qui Appiani: Biancoscudati sul fangosissimo campo del velodromo “Monti” per l’allenamento.
Ore 14.20 – Calciomercato, AltoVicentino: la società del patron Dalle Rive sarebbe sulle tracce di Giuseppe Cozzolino, giocatore ambito da numerose squadre. Sul fronte-allenatore, invece, salgono le quotazioni di Bruno Tedino, attualmente sotto contratto con la Nazionale Under 17 mentre sembra sfumata la pista-Glerean.
Ore 14.00 – (Trentino) La classifica è quella che è per tutte e tre, le rose sono ridotte all’osso e, allora, i tecnici di Dro, Mori Santo Stefano e Mezzocorona chiedono ai rispettivi presidenti di mettersi un mano sul cuore (e l’altra sul portafoglio) per potenziare i rispettivi organici. Nel corso degli ultimi giorni il Dro ha pressoché definito l’arrivo del difensore Daniele Allegretti, ex Alta Vallagarina, Porfido Albiano, Mezzocorona e Fersina. Nella prima parte dell’attuale stagione, dopo aver svolto il ritiro precampionato con il Lecco, il 24enne di Pergine ha vestito per alcune partite la maglia giallonera. Poi un infortunio e la scelta di fermarsi, in attesa di una chiamata dalla serie D, categoria nella quale Allegretti ha già militato per sei stagioni dopo aver calcato anche i campi della Lega Pro (9 presenze in campionato) con il Mezzocorona nell’annata 2010 – 2011. Che poi il centrocampista altoatesino Lorenzo Melchiori, capitano della “Berretti” dell’Alto Adige, sia un obiettivo della società droata non è un mistero, ma la campagna di rafforzamento potrebbe non essere finita visto che nel mirino di Angeli e Manfioletti c’è anche un attaccante di categoria. A Mori, invece, Davide Zoller aspetta e spera in buone nuove. Ad oggi il mercato dei tricolori ha prodotto un solo movimento in entrata (il difensore Pruenster, arrivato dal Belluno che, tra l’altro, domenica prossima sarà squalificato al pari di Manica) e tantissime uscite, vedi Pezzato, Manfrini (entrambi passati al Trambileno in Prima Categoria), Ferraro (accasatosi alla Ravinense), Crestani e Agatiello, questi ultimi due in procinto di firmare con il Trento. Il presidente lagarino Luigi Bertolini ha assicurato che la rosa verrà potenziata e il direttore sportivo Pietro Addeo sta lavorando per regalare al proprio allenatore almeno un paio di elementi con esperienza e qualità. La priorità è senza dubbio un centravanti di categoria. Il Mezzocorona, invece, è alle prese con la riorganizzazione societaria e, per ora, il mercato ha portato in dote solamente l’arrivo del giovane attaccante Rota a fronte delle partenze di Minati (rientrato al Levico Terme), Appiah (già titolare nell’Union Pro) e Holler, anche se quest’ultimo non ha ancora trovato sistemazione dopo aver detto “no” al Lavis. Come Zoller, anche Luca Lomi deve fare i conti con parecchi infortuni e avrebbe gran bisogno di almeno un paio d’innesti. Attualmente mancano infatti all’appello un centrocampista centrale e un attaccante che possa fare da “chioccia” ai vari Bentivoglio, Rota, Caridi e Misimi, tutti elementi dalle sicure qualità ma con poca esperienza in serie D.
Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Rovigo) Il calciomercato si chiude oggi alle ore 12, poi sarà possibile tesserare solo gli svincolati. I tifosi del Delta Porto Tolle Rovigo tornano a preoccuparsi per il rischio di una partenza del bomber Giuseppe Cozzolino (16 gol) che avrebbe ricevuto nuove richieste. I Biancoscudati Padova, dopo aver fatto un ultimo tentativo domenica a Rimini dove era presente il ds Fabrizio De Poli, sembrano aver rinunciato. Il bomber campano preferirebbe tornare al Giulianova (serie D, a metà classifica con 19 punti) dove ha giocato nel 2004. Il ds degli abruzzesi Moris Carozzieri avrebbe dichiarato nei giorni scorsi di avere già un accordo con il bianco azzurro. Però qua sorge il primo problema, il Giulianova non naviga in buone acque, a livello economico. Cozzolino lì non avrebbe sicurezze. Mentre al Delta il suo florido rimborso spese, il più alto della squadra, corre sicuro. Cosa potrebbe spingerlo a trasferirsi coi giallorossi? Potrebbe essere più indicato un trasferimento a Padova o all’Altovicentino? Bisogna ricordare inoltre che il bomber ha affermato in conferenza stampa che desidera rimanere a Rovigo sino a fine stagione. Nonostante ciò ieri è sparsa la voce che il Delta aveva liberato Cozzolino. Indiscrezione non confermata dalla società che sta lavorando per dare nuovo vigore alla squadra scivolata -9 dalla capolista Rimini. La ds Lorenza Visentini lavorerà per tenere giocatori motivati a fare bene al Delta, visto che lo stesso tecnico Alessandro Rossi desidera lavorare solo con chi è contento di stare in bianco azzurro. Se anche Cozzolino lo è ancora tutto potrebbe risolvere per il meglio, in caso contrario…
Ore 13.20 – (Il Piccolo) Ancora un attaccante, poi a quanto pare il mercato di dicembre della Triestina potrebbe finire qui, visto che non è prevista nessun’altra partenza. Il tutto in attesa di andare alla carica a gennaio per qualche buon under. Intanto la priorità di queste ore è la ricerca di una prima punta di peso, con grande prestanza fisica, un attaccante con determinate caratteristiche che attualmente in rosa non c’è. Insomma una punta che possa essere un’importante alternativa dal punto di vista tattico, ma anche un’arma preziosa per determinati momenti della partita. E del resto, dopo le partenze di Bez, Lionetti, Kabangu e Clara, il reparto ha gli uomini contati. La rosa di candidati a cui sta lavorando la Triestina si è ristretta in queste ore a due nomi: il primo è Giacomo Moresco, 31 anni e 193 cm di altezza, attualmente all’Union Ripa La Fenadora dove in questa stagione ha realizzato 2 reti. In precedenza ha giocato con San Paolo Padova (5 gol), Marano (8 gol), Legnago (3 gol) e per ben tre stagioni con l’Este, sempre in serie D, dove in tre campionati è andato a rete ben 45 volte. Il secondo candidato è l’argentino con passaporto italiano Franco Caraccio, 27 anni, che ha già avuto varie esperienze in Italia con Foggia, Vibonese, Città di Marino e Mezzocorona. Poi lo scorso anno, in serie D, ha giocato nel Trissino Valdagno dove ha realizzato 8 reti, mentre quest’anno milita nelle file del Sorrento, dove in 14 presenze ha segnato 5 gol. La Triestina vuole chiudere il prima possibile con uno dei due, ma anche se il mercato dei dilettanti chiude oggi, non è detto che l’operazione non si possa fare anche nei prossimi giorni, basta che il giocatore interessato sia stato inserito per tempo in lista di svincolo. Sembra svanita invece negli ultimi giorni la pista che portava a un altro argentino, ovvero Martin Cristian Trinchieri, attaccante dell’Arzignanochiampo con un passato nelle fine di Belluno e Pordenone che piaceva molto all’Unione, ma che starebbe cedendo alla corte del Padova.
Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Nessuno si muoverà da Sacile per andare in un’altra serie D». Denis Fiorin fa la voce grossa e prova a soffocare le sirene di Padova (per Beccaro) e Valdagno (Favret, Baggio, Biasi Manolache). CRAMPI BIANCOROSSI – «C’è bisogno di una nostra firmetta – sorride il ds liventino – perché i ragazzi possano cambiare maglia e in questo momento il presidente ha il crampo dello scrittore». Fiorin è furbo: proviamo a tradurre. Due le versioni. Nella prima la società ha trovato le giuste “motivazioni” per far restare i ragazzi, che altrove si sarebbero visti aumentare notevolmente i rimborsi spesa. Nella seconda il messaggio è per i pretendenti: se non arrivano “soddisfazioni” anche per la società, non se ne fa nulla. Diversa la situazione per Spagnoli, corteggiato da Venezia e Bassano. «Il mercato di LegaPro – dice Fiorin – si apre a gennaio». ZIRO NON ESPATRIERÀ – Il ds ha una rispostina anche per Zironelli che, temendo il fuggi fuggi, aveva dichiarato: «Sono nato a Thiene, non a Nazareth. Non so ancora fare miracoli». Fiorin precisa: «Ziro in questi due anni ha avuto a disposizione organici forse corti, ma sicuramente importanti. Stia tranquillo, non dovrà cambiare cittadinanza». Soddisfazione intanto in società per il successo (1-0, Sottovia) sulla Clodiense che mister e giocatori hanno dedicato al presidente Presotto.
Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Marco Beccaro fa le valigie. Lo aspetta il Padova, la sua prima e unica passione calcistica. Difficile dire no. Infatti l’attaccante della Sacilese a ore cederà alla tentazione. Naturalmente toccherà alla società biancorossa ratificare formalmente l’ultimo passaggio. La Sacilese perderà un pezzo da novanta, ma è già pronta a piazzare il colpo in entrata. È Manuel Caridi, attaccante, classe ’93 in forza al Mezzocorona, con 6 presenze in C2 alla Virtus Vecomp. Sospiro di sollievo sul fronte Favret. Il capitano ha rifiutato l’Altovicentino. Stesso destino per Mihai Manolache, ma non è escluso che l’affare con il club di Rino Dalle Rive possa andare in porto più avanti (servirà lo svincolo). In uscita invece Michele Cima, che scioglierà il suo rapporto con i biancorossi. Sembra una telenovela la vicenda Zanardo-Pordenone. Dopo il riallontanamento, ecco l’ennesimo riavvicinamento. Oggi è previsto un nuovo incontro al De Marchi. Nel frattempo continua il pressing neroverde su Bussi, oggetto del desiderio di Rossitto, così come Casella. Per Bjelanovic si va avanti. Possibile il rientro di Barbuti a Pescara. Tornando in D, sono poche le possibilità di rivedere Manuel Roman del Prete a Fontanafredda, mentre ai rossoneri è stato offerto un esterno del Kras: Castellano (’96). Affare che si può fare, dopo la partenza di Ceolin. Un attaccante poi potrà arrivare dalla lista degli svincolati. Ore difficili per Cunico all’Altovicentino. Il tecnico è a un passo dall’esonero: sarebbe pronto al suo posto Maurizio Costantini. L’ex pordenonese Oliveira ha trovato un contratto ad Andria.
Ore 12.20 – (Messaggero Veneto) La giornata di serie D disputata domenica ha regalato tanti concetti: dalla resurrezione del Fontanafredda alla delusione-Tamai, sino alla continuità presa della Sacilese. Ma tiene ancora banco il mercato, che oggi chiude. E i movimenti a sensazione arrivano proprio dalle sponde del Livenza. Un’uscita e un ingresso di spessore: Marco Beccaro è pronto a lasciare il team per accasarsi al Padova e, al suo posto, sarebbe in arrivo Manuel Caridi, attaccante classe ’93, “stella” del Mezzocorona. Affari. Insomma, il primo (’89) corona un sogno andando a giocare nella squadra della sua città. E dovrebbe essere rimpiazzato con una punta di grande prospettiva. E’ stata bollente, dunque, la giornata ieri in casa sacilese. Dell’interesse biancoscudato per Beccaro si sapeva da tempo: eppure, all’Euganeo, sembravano destinati prima l’ex Pordenone Trinchieri (’84) e poi Marrazzo. Così non è andata. Il “gaucho” è rimasto ad Arzignano, il secondo dal Piacenza è andato all’Altovicentino – dove mister Cunico ha le ore contate – e così a Padova è approdato l’ormai ex Sacilese. Giusto così, romanticamente: Beccaro tifa i biancoscudati, è un prodotto del settore giovanile. Alla Sacilese rimane legato, perché ci è stato bene e si è sentito importante, ma questa chiamata non la poteva rifiutare. I suoi gol (5 sinora) e i suoi assist al servizio di Parlato. Il ds Fiorin non si è fatto trovare impreparato: dentro Caridi. Uno che aveva segnato alla Sacilese nel 2012, con la Sambonifacese di De Agostini. Match finito 1-0 col suo gol. Da allora l’uomo-mercato liventino ha cominciato a seguirlo. Altri movimenti. Anche Michele Cima (’92) esce dalla Sacilese: su di lui già diverse squadre di Eccellenza. Non si muove dai liventini capitan Favret (’81), che rifiuta l’Altovicentino, mentre Biasi Manolache (’96) sta ancora trattando per passare in bianconero: all’affare manca ancora qualcosa. E le altre provinciali? Il Tamai non tocca alcun ingranaggio, seppur la prestazione del derby sia stata insufficiente; il Fontanafredda, dopo aver pensato e infine rinunciato al ritorno di Manuel Roman Del Prete (’80), valuta l’ingaggio di Castellano (’96) del Kras: il terzino è stato liberato dai carsolini, è svincolato. In settimana si può anche chiudere. Ceolin (’96), centrocampista, è invece diretto al Cordenons in Eccellenza.
Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) C´eravamo tanto amati. Nel calcio, si sa, i matrimoni sportivi durano il tempo che trovano. Accade allora che anche una storia che sembrava solidissima come quella fra il presidente dell´Altovicentino Rino Dalle Rive ed il suo tecnico Enrico Cunico possa arrivare all´improvviso al capolinea. Le solite cose: incomprensioni, “tu non sei più come ti volevo io”, “non ci capiamo più”. Ci sta nella vita di tutti i giorni, figuriamoci su un terreno di gioco, sintetico o di vera erba che sia. Così, la domanda resta sospesa. Anzi le domande. Si separeranno i due nonostante la stima e l´affetto grande del presidente per un tecnico fortemente voluto al punto di proporgli un contratto quinquennale? Stando alla giornata lunghissima di ieri, iniziata con la ripresa degli allenamenti a Castelgomberto (figlia della decisione del patron di sospendere il giorno di riposo ma anche di concedere comunque un sostanzioso premio partita alla squadra) e conclusasi in tarda serata con un faccia a faccia, le percentuali sono almeno del 50%. “Radio Dei Fiori” parla di un deciso chiarimento negli spogliatoi tra e con i giocatori, alcuni dei quali decisamente insoddisfatti del minutaggio loro concesso. Insoddisfatto, e non da ieri, lo è pure il presidente, mentre il tecnico, da parte sua, sembra essersi tolto qualche sassolino, a cominciare da quelli della scorsa stagione, il cui epilogo ha incrinato i rapporti con una parte dell´ambiente. E tra loro due, altro classico, il terzo. Che poi sono un paio, visto che Ezio Glerean ed Alessandro Renica si sono visti spesso sulle gradinate dell´impianto valdagnese. Un caso? Solo aggiornamento? Non resta che attendere che passi la nottata.
Ore 11.50 – (Union Ripa La Fenadora) L’Acd Union Ripa La Fenadora comunica di aver ceduto il calciatore Michael Salvadori al Biancoscudati Padova. Da parte della Società, dello staff e dei compagni tutti un grosso in bocca al lupo per questa nuova ed entusiasmante avventura!!!
Ore 11.30 – Queste le prime dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Telenuovo” all’Euganeo da Michael Salvadori, nuovo acquisto biancoscudato: “Sono emozionatissimo, è la prima volta che vado a giocare lontano da casa e venire a Padova è un’emozione unica. Ho letto su Internet mercoledì sera dopo la partita di Coppa Italia dell’interesse del Padova ed il mio agente domenica dopo il derby col Belluno mi ha comunicato che c’era De Poli a vedermi. Non potevo rifiutare l’offerta del Padova, qua è come giocare nei professionisti! È stata dura salutare i miei ex compagni dell’Union Ripa La Fenadora, ma ora devo pensare solo al Padova… Anche perché mi hanno già tolto dal loro gruppo Whatsapp! Ma ringrazio di cuore tutti, in primis la dirigenza. La mia qualità migliore? La corsa, quello è il mio punto di forza. Parlato? Lo conoscevo perché ci avevo giocato contro l’anno scorso, mi dicono che sia il miglior allenatore in serie D e mi ha fatto subito un’ottima impressione. L’Union Ripa? È una squadra tosta, sabato sentiranno l’emozione nei primi dieci-quindici minuti ma non mollano mai. Venendo qua ho notato subito la foto di Del Piero… Mi sa che non ho mai ricevuto così tanti messaggi come quelli che mi sono arrivato tra ieri sera e domani mattina!”.
Ore 11.10 – Qui Euganeo: presente il nuovo acquisto Michael Salvadori col ds Fabrizio De Poli. Queste le sue dichiarazioni sul nuovo acquisto e sulle altre trattative: “Salvadori? L’abbiamo preso a titolo definitivo, ci serviva un terzino da affiancare a Degrassi. È un ragazzo di grande determinazione e temperamento, deve crescere nei tempi e nelle giocate ma a Padova potrà completare la sua crescita individuale. È il primo 1994 su cui puntiamo ma ha una rispondenza specifica nel suo ruolo e non molla mai. Ho trovato nell’Union Ripa La Fenadora e nella sua dirigenza delle ottime persone, fa piacere sapere che c’è chi crede ancora che certe operazioni possano servire alla crescita di un giocatore. È un ritorno dei valori del calcio. Beccaro? Non viene. Amirante? Avevamo trovato l’accordo con la Lavagnese nella notte ma questa mattina è saltato”.
Ore 11.00 – Ci viene comunicato che il mercato di riparazione si concluderà alle ore 19.00 e non alle ore 12.00 come erroneamente comunicato alla nostra redazione ed alle altre testate giornalistiche.
Ore 10.50 – (Gazzettino) De Poli ieri pomeriggio all’Appiani aveva dichiarato che «Beccaro al 99 per cento non si fa». Poco prima però aveva incontrato il diesse dei friulani, che aveva dato il via libera alla cessione anche per venire incontro al desiderio di Beccaro di giocare con la sua squadra del cuore. «Spero che l’operazione si faccia – afferma Francioni, procuratore di Beccaro – Il ragazzo vuole fortemente il Padova e sogna di giocare all’Euganeo». Riguardo all’arrivo di un altro attaccante, De Poli ha ribadito che «Trinchieri non arriva, non lo lasciano». Ma nel mercato mai dire mai. C’è poi sempre in piedi l’ipotesi Cozzolino: il Delta Porto Tolle è disposto a liberarlo dopo la sconfitta con il Rimini, e tra le possibili destinazioni ci potrebbero essere anche Giulianova e Padova. Attenzione poi a un’eventuale sorpresa “last minute” a centrocampo. Quanto alle uscite, il diesse biancoscudato spiega: «C’è stata qualche richiesta, ma non l’abbiamo presa in considerazione, come nel caso di Petrilli». ALTOVICENTINO. La situazione è in fermento dato che il presidente Dalle Rive ha mal digerito la seconda sconfitta consecutiva della squadra. Il patron vicentino ha avuto un lungo faccia a faccia con il tecnico Cunico e se dovesse decidere per il cambio in pole position sembra esserci Ezio Glerean. In bilico anche la posizione del direttore sportivo Graziani, nel caso in cui Dalle Rive decidesse di andare avanti con Cunico.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Il mercato biancoscudato potrebbe riservare la sorpresa dell’ultimo minuto, fermo restando che la trattativa per il terzino sinistro Michael Salvadori, classe 1996, sembra destinata ad andare in porto. Oggi a mezzogiorno si chiude la finestra dedicata alle compravendite invernali, e anche ieri si sono susseguiti rumors e trattative. Dicevamo di Salvadori dell’Union Ripa La Fenadora, giovane visionato sabato di persona dal diesse De Poli in occasione del derby con il Belluno, e che nei piani del club deve formare la coppia di terzini mancini con Degrassi. Scherzo del destino, in caso di fumata bianca Salvadori si ritroverebbe davanti sabato all’Euganeo proprio gli ex compagni che sono avversari appunto dei biancoscudati. Ulteriore indizio che Salvadori possa arrivare al Padova è il fatto che i bellunesi hanno ingaggiato ieri il giovane esterno basso De Min dell’Altovicentino, oltre al giovane attaccante Savi del Montebelluna. Solo questa mattina si saprà ufficialmente se il padovano Marco Beccaro tornerà a vestire il biancoscudo, dopo dodici anni trascorsi nel settore giovanile del vecchio Padova. Da Sacile in serata è trapelato che l’accordo tra le società sia stato raggiunto e che mancherebbe l’ultimo passaggio formale, tanto più che i friulani sono già pronti a piazzare il colpo in entrata: Manuel Caridi, attaccante classe 1993 in forza al Mezzocorona, e con sei presenze in Lega Pro con la Virtus Vecomp.
Ore 10.30 – (Gazzettino) TIFOSI. Il Padova fa un regalo di Natale a tutti i tifosi biancoscudati che potranno usufruire di una tariffa scontata nell’acquisto del biglietto in prevendita (punti vendita Ticketone e sito web www.ticketone.it) e sabato alle biglietterie sud dell’Euganeo in occasione della partita con l’Union Ripa La Fenadora. Prezzi in prevendita: poltrone nord e sud 15 euro; tribuna ovest 11; tribuna est 6; tribuna Fattori 2,5. Prezzi alle biglietterie: poltrone nord e sud 20 euro; tribuna ovest 15; tribuna est 10; tribuna Fattori e tribuna ovest ospiti 5. Intanto, sul loro profilo Facebook, gli ultras hanno comunicato che “sabato nel dopo partita società e squadra saranno presenti nella nostra sede (Favelas, via Galilei 50, Rubano) per brindare al Natale insieme a noi. Invitiamo tutti i tifosi del Padova a essere presenti”.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione ieri all’Appiani per i biancoscudati in vista dell’anticipo di campionato con l’Union Ripa La Fenadora in programma sabato alle 14.30 all’Euganeo, sfida che sarà trasmessa anche da Rai Sport 1. I giocatori impiegati con il Kras Repen hanno effettuato lavoro defaticante in piscina ad Abano (con loro anche Ferretti alle prese con il recupero al problema al flessore), mentre gli altri hanno effettuato una seduta incentrata sul pallone agli ordini di Parlato. Per tutta la settimana la squadra si allenerà nell’impianto di via Carducci, tranne domani alle 14.30 dato che a Villanova di Camposampiero è prevista un’amichevole con i Lions Villanova, squadra che milita nel campionato di Terza categoria. Sono state definite anche altre due amichevoli: domenica 28 con la Piovese (Eccellenza), e giovedì 8 gennaio 2015 con il Carpenedo (Terza categoria). Oggi i biancoscudati lavoreranno in gruppo e si metterà a fuoco l’ultimo impegno di campionato del 2014. Intanto, ieri a fare visita agli ormai ex compagni era presente Matteo Bedin, che ha segnato domenica al debutto con la Triestina.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Parlato è stato decisivo pure nel momento più delicato della sua stagione, dopo i due rigori consecutivi sbagliati. «Sì, perché non mi ha detto nulla. Anche una frase del tipo: “Te la senti di tirare ancora?”, mi avrebbe potuto mettere più pensieri in testa. È andato avanti per la sua strada e questo mi ha aiutato molto». Se avesse segnato quei due rigori, sarebbe capocannoniere del girone assieme a Corbanese del Belluno. Ci pensa? «No, e non mi interessa quel primato. Ho sempre giocato per far segnare gli altri, per cui mi auguro che il titolo possa andare a Ferretti. “El Rulo” sta recuperando e spero torni presto a segnare». Il gol a cui è più affezionato? «Forse il secondo contro il Legnago, non tanto per la sua fattura, quanto perché l’ho realizzato nella porta davanti alla “Fattori” e mi ha permesso di correre sotto gli ultras, assieme ai compagni, per esultare. Avevo segnato in quella porta anche contro il Mori, ma era stata una punizione deviata. Ci tenevo a festeggiare sotto la curva. Padova è la piazza più calda in cui ho giocato. Qualcuno, arrivato ad una certa età, preferisce scegliere squadre più tranquille. Io, invece, ho sempre bisogno di stimoli ed emozioni. Non potevo fare scelta migliore quest’estate». La sfida all’Altovicentino è sempre più vicina. Quanto sente questa rivalità? «Non ci penso. Sono concentrato solo sul Ripa La Fenadora per raggiungere il nostro obiettivo, cogliere sei punti prima di Natale. Attenzione ai bellunesi, hanno dimostrato di essere temibili. Poi potremmo concentrarci sull’Altovicentino, ma il 4 gennaio non sarà una gara decisiva». In una vecchia intervista, sua moglie Martina (che gli ha dato due figli, Mia di due anni e mezzo e Matias di cinque mesi) ha dichiarato che lei, una volta appese le scarpe al chiodo, potrebbe andare a lavorare nella serigrafia gestita proprio dalla consorte. Ci sta già pensando? (ride) «No, non ancora. Per me il futuro è solo maggio 2015. Penso a quello, il resto è ancora troppo lontano».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In un collettivo che si sta dimostrando serio, compatto ed affidabile, c’è un giocatore che spicca sugli altri. È decisivo, è il capitano, è l’uomo di maggior classe. Marco Cunico, 9 gol in 14 partite giocate, vive una seconda giovinezza. Leader e capocannoniere del Padova primo in classifica nel girone C di serie D, a 36 anni il fantasista di Thiene si sente rinato. Dopo essere passato nel giro di pochi mesi dalla stagione peggiore della carriera, con il Marano, ad una delle più esaltanti. Cunico, cos’è cambiato? «La scorsa stagione mi ero espresso male e così a fine anno mi sono interrogato a lungo. Mi sono posto tante domande e, appena è capitata l’occasione di venire a Padova, l’ho colta al volo. Avevo bisogno di qualcosa di grande e stimolante. Avevo bisogno forse anche delle responsabilità che mi sono state date qui. Non era ancora arrivato il momento di fare brutte figure, mi sono gettato corpo e anima in questo progetto, consapevole che le cose possono cambiare in un attimo. Da male in bene e viceversa». Responsabilità che Parlato le ha subito affidato, consegnandole la fascia di capitano. «Un indice di ulteriore stima, che permette di restare concentrati ancora di più. Tra virgolette ci sono anche abituato, a Portogruaro ho indossato la fascia a 25 anni». Era dalla stagione 2003/04, con il Portogruaro in D, che non segnava così tanto. Ci avrebbe mai scommesso? «No, anche perché ad inizio stagione mi muovevo davanti alla difesa. Poi il mister ha visto che il gioco era un po’ ingolfato, sono cambiate alcune cose e sono tornato a giostrare dietro le punte. Sono sempre stato un “numero 10”, ma non ho mai cercato con insistenza in questa stagione la rete. E anche per questo sono felice».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Difficilmente, inoltre, arriverà il padovano Marco Beccaro: sugli esterni il Padova è al completo, e lo spazio per l’offensivo della Sacilese si sarebbe aperto solo in caso di partenza di Salam Denè. La società friulana ha rifiutato lo scambio tra i due giocatori, e, visto che il Padova ha rispedito al mittente un’offerta giunta per Petrilli, la situazione sugli esterni rimane stabile. Dopo la partenza di Russo, destinazione Agropoli, è invece in dirittura d’arrivo l’affare-Salvadori: il giovane mancino, classe 1994, con tutta probabilità oggi arriverà a Padova, lasciando il Ripa La Fenadora per poi ritrovarlo, curiosamente, tra quattro giorni come avversario all’Euganeo. Secondo indiscrezioni, il passaggio potrebbe concretizzarsi con la formula del prestito: l’incontro decisivo tra le società si è tenuto ieri sera, e questa mattina dovrebbe arrivare l’annuncio ufficiale. Per il centrocampo, infine, sfuma anche l’ultima richiesta di Parlato, ovvero il giovane Matteo Buratto, classe ’94, del Pordenone: gli svincolati potranno infatti essere tesserati entro il limite del 31 dicembre, e il centrocampista di San Donà, che lo scorso 7 dicembre era in panchina contro il Monza, potrebbe essere tesserato solo dopo l’8 gennaio per l’ormai nota regola del periodo di un mese di “congelamento”. Un’idea nata e morta nel giro di pochi giorni.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Tanti tuoni, ma poca pioggia. Il “mercato” invernale dei dilettanti chiude oggi alle 12, e il Padova, che dopo aver preso Emil Zubin già all’inizio del mese sembrava sul punto di piazzare un altro “colpo” a sensazione in attacco, è rimasto finora a bocca asciutta, consolandosi con il solo Michael Salvadori, terzino sinistro in arrivo dal Ripa La Fenadora. Martin Trinchieri, il sogno di Fabrizio De Poli per il reparto offensivo, alla fine rimarrà all’Arzignano: nonostante il beneplacito dell’argentino, che sarebbe venuto di corsa a Padova dall’amico e connazionale Ferretti, appena i Biancoscudati sono passati all’attacco, la società vicentina si è messa di traverso, dichiarando l’incedibilità del giocatore, sebbene la sua partenza due settimane fa sembrasse scontata. Se dietro ci sia stata la mano del “grande amico” Dalle Rive – così il presidente dell’Arzignano lo definì prima della sfida con il Padova – non lo sapremo mai, di certo il “no” recapitato in viale Rocco non è stato accolto di buon grado. Si cercherà fino all’ultimo minuto di trovare un’altra punta da mettere a disposizione di Carmine Parlato: il nome nuovo è quello di Salvatore Amirante, classe 1984, un top player per la serie D italiana attualmente in forza alla Lavagnese (girone A), dopo diversi anni vissuti all’estero tra Svizzera e Germania. In questo inizio di stagione ha già messo a segno sei reti, ma la trattativa è difficile perché i tempi sono risicatissimi.
Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Ripresa immediata per il Padova, atteso sabato all’anticipo all’Euganeo contro il Ripa La Fenadora, trasmesso in diretta tv su Rai Sport (ore 14.30). La società ha lanciato ieri la promozione natalizia per riempire lo stadio nell’ultima gara dell’anno: in prevendita i biglietti per il match potranno essere acquistati ad un prezzo ridotto (dai 2,50 euro per la “Fattori” ai 15 per le Poltrone), mentre il giorno della gara i botteghini distribuiranno i tagliandi a prezzo pieno. Domani, intanto, la squadra sosterrà alle 14.30 un’amichevole a Villanova di Camposampiero contro i Lions (Terza Categoria).
Ore 09.10 – (Mattino di Padova) È attesa per oggi la decisione del giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Padova, Caterina Zambotto, in merito all’istanza presentata venerdì scorso dai legali bresciani di Diego Penocchio, i quali hanno chiesto una proroga di 60 giorni per la definizione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti del vecchio Calcio Padova. Una condizione fondamentale – l’accordo – per ottenere il via libera al concordato “in bianco” con i creditori (un centinaio) della società. È molto probabile che il giudice esprima parere favorevole a tale istanza, per cui si dovrà attendere metà febbraio per capire quale sarà la sorte dell’Acp 1910.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E così, mentre l’Alto Vicentino si assicura pure Marrazzo dal Piacenza e oggi potrebbe anche decidere a sorpresa di sostituire Enrico Cunico (si chiacchiera molto su Ezio Glerean, ma sono fioccate diverse smentite in tale direzioni), il Padova va che è un piacere e ha deciso pure di ritirare dal mercato Petrilli, a segno domenica a Monrupino contro il Kras Repen e assoluto protagonista da quando finalmente Carmine Parlato ha deciso di toglierlo dalla naftalina e di spedirlo in campo. Insomma, in casa biancoscudata sembra essere tornato del tutto il sereno dopo le frenate delle scorse settimane, culminate nel ko a Sacile. E il primo posto riconquistato è tutta benzina per correre. Manca poco al giro di boa, che all’ultima di andata vedrà lo scontro diretto tra Padova e AltoVicentino. Nel frattempo è di ieri la notizia della proroga di sessanta giorni accordata dal giudice Caterina Zambotto ai legali di Diego Penocchio relativamente al Calcio Padova. Il giudice ha deciso di concedere ulteriore tempo per cercare l’accordo con i creditori nell’ambito di un concordato al 30% dei debiti pregressi della vecchia società. Non è nemmeno detto, consultando i precedenti relativi a casi come questo, che si tratti dell’ultima proroga.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Siamo in trattativa con il Fenadora per Salvatori – ammette il ds Fabrizio De Poli – vediamo cosa accadrà». Meno lineare la situazione per altri due obiettivi per i quali De Poli sta lavorando da alcuni giorni. Si tratta di Marco Beccaro , esterno offensivo della Sacilese che ha ricevuto nei giorni scorsi una proposta per passare al Padova dopo dodici anni trascorsi nel settore giovanile biancoscudato. Proprio Beccaro domenica sera aveva affidato a facebook le seguenti riflessioni: «Cuore e testa non sempre vanno d’accordo… E la vita ti mette di fronte a delle scelte! Ecco, ci siamo… Ora la palla passa a me!». Secondo De Poli «al 99% Beccaro non arriverà», in realtà colpi di scena dell’ultimora non sono del tutto da escludere. L’altro giocatore che piaceva molto a Parlato è Trincheri (Union ArziChiampo), ma le ultime news darebbero il club vicentino sul punto di rifiutare le avance padovane. De Poli conferma e le versioni degli insider e le dichiarazioni ufficiali sembrano coincidere. E se spuntasse un nome a sorpresa last minute? Ieri le voci abbondavano, ma non sono giunte conferme.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il gong di oggi pomeriggio chiuderà il mercato ma in realtà lascerà aperto qualcosa più di uno spiraglio per ulteriori operazioni per rinforzare la rosa biancoscudata. Il Padova che vince, che scavalca l’Alto Vicentino, che sale a più tre sull’avversario che contenderà la promozione in Lega Pro fino all’ultima giornata non vuole lasciare nulla al caso. E ha già messo gli occhi, dopo gli ultimi ritocchi che verranno formalizzati nella giornata odierna, sulla finestra di gennaio, quando si potranno acquistare i «giovani di serie» che militano in club professionistici. Il nome più caldo per il quale esiste già un accordo di massima con il Verona è quello di Enrico Bearzotti , classe 1996, attualmente in forza nella Primavera gialloblù. È un esterno offensivo che piace per la sua grande duttilità e che, salvo improbabili stravolgimenti arriverà. Prima di Bearzotti, però, l’obiettivo è quello di blindare un esterno basso da affiancare a Degrassi. Oggi si chiuderà per Michael Salvatori , classe 1994 del Ripa la Fenadora, per il quale ieri sera si stavano definendo i dettagli del trasferimento. Anche in questo caso, salvo improbabili colpi di scena, la firma pare essere solo una pura formalità.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (sedicesima giornata, sabato 20 dicembre e domenica 21 dicembre, ore 14.30): ArziChiampo-Tamai, Belluno-Union Pro, Biancoscudati Padova-Union Ripa La Fenadora, Clodiense-AltoVicentino, Dro-Kras Repen, Fontanafredda-Triestina, Giorgione-Montebelluna, Legnago-Sacilese, Mezzocorona-Mori Santo Stefano.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 38, AltoVicentino 35, Belluno 33, Sacilese 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 26, Clodiense e Montebelluna 24, ArziChiampo e Giorgione e Union Pro 19, Fontanafredda 18, Legnago 15, Dro 13, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della quindicesima giornata: AltoVicentino-Giorgione 0-1, Kras Repen- Padova 1-3, Legnago-Dro 1-1, Montebelluna-ArziChiampo 2-2, Mori Santo Stefano-Triestina 1-2, Sacilese-Clodiense 1-0, Tamai-Fontanafredda 1-2, Union Pro-Mezzocorona 2-1, Union Ripa La Fenadora-Belluno 1-1.
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E’ successo, 15 dicembre: riprendono gli allenamenti in vista dell’anticipo di sabato con l’Union Ripa La Fenadora. Mercato: in serata definito l’accordo per l’acquisto di Michael Salvadori.