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Ore 23.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il terzino con i baffi è l’unico del Fontanafredda, ex Tamai, che domenica giocherà il derby. Marco Ortolan, 24 anni, piede destro capace d’interdire ma anche di lanciare. Comunque senza fronzoli, come risulta secco nelle risposte. – Con che sentimento torna a Tamai da ex? «Nessuno in particolare. Ci tengo a far bene, come tutte le domeniche. Niente di più». – Si è lasciato così bene, con il Tamai? «Sì, è una società seria: mi sono trovato a mio agio, come penso più del 90% di chi è passato di là». – È stata una sua scelta cambiare la scorsa estate? «No, è stata una scelta tecnica e non da parte mia. Loro giocano con i giovani sui terzini, per cui venivo dirottato altrove». – A Tamai 25 presenze e nessun gol, in questo campionato a metà strada ne ha siglato uno. Dopo la partita estiva di Coppa, proprio fuori dagli spogliatoi di Tamai il suo ex allenatore Stefano De Agostini, le disse «Con me non tiravi mai, adesso invece sì». Complimento o altro? «Penso sia stata una frecciatina, come si fa in questi casi». – Fontanafredda è svantaggiato in classifica, quindi da tradizione parte favorito? «Speriamo, perché noi abbiamo bisogno di punti. Tre sarebbero un’iniezione di fiducia. L’assenza di Federico Furlan è un vantaggio per noi, anche se Zambon e Sellan sono in forma e segnano con continuità. I giocatori d’esperienza li hanno comunque». – Voi invece cosa opponete? «La voglia di fare punti e, soprattutto, il bisogno di farli. Abbiamo una squadra di giovani uniti a elementi di esperienza, come Malerba e Florean, che ci aiutano a fare bottino». – Lei per età dove si pone? «Anagraficamente mi sento giovane. Per la categoria sei vecchio, quindi sono in un’età spartiacque». – Pronostico per il derby? «Non mi sbilancio: sono scaramantico». – Ci dice allora con quante giornate di anticipo si salverà il Fontanafredda? «L’importante è salvarsi. Non importa come e quando, è sufficiente che sia entro l’ultimo minuto dell’ultima partita».
Ore 22.40 – (Messaggero Veneto) Squalifiche pesanti. Ieri il giudice sportivo di serie D ha privato l’ormai prossimo derby tra Tamai e Fontanafredda di un potenziale protagonista come l’attaccante mobiliere Federico Furlan, incappato domenica scorsa a Trieste nell’ammonizione che ha fatto scattare la squalifica per un turno. Ma non sarà l’unico assente illustre dell’attesa sfida del Comunale di via Giovanni XXIII. I provvedimenti di ieri, infatti, hanno colpito anche il Fontanafredda, cui mancherà il giovane Tacoli in campo e mister De Pieri in panchina, entrambi fermati per una giornata. Società rossonera pure multata (300 euro) per le espressioni irriguardose rivolte da un addetto al soccorso, presente a bordo campo, a un assistente dell’arbitro. Tra gli squalificati della quattordicesima giornata, figura anche il difensore della Sacilese, Peressini (una gara per recidività in ammonizione), che dunque salterà il match di domenica al XXV aprile con la Clodiense. Stop che costa carissimo all’ex liventino, Matteo Dionisi, ora al Padova: 3 turni. Dunque dovrà seguire dalla tribuna la supersfida promozione con l’Altovicentino in programma il 4 gennaio. Mano pesante infine tra gli juniores nazionali sul centrocampista della Sacilese Christian Cudicio, dopo la lite con il padovano Faggin: per entrambi sei turni di stop.
Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Io torno, voi intanto vincete. Mentre il suo Belluno prepara il derby, Andrea Radrezza è alle prese con un calendario dell’Avvento personale. Quello con cui contare i giorni che mancano al suo ritorno in campo. «Credo che la prossima settimana potrò rientrare in gruppo quasi per l’intera seduta di allenamento – racconta l’attaccante gialloblu – a eccezione della partitella in famiglia. Da dopo Natale invece sarò a disposizione del mister completamente anche se comunque ci vorrà un pò tempo per arrivare a una condizione fisica accettabile per scendere in campo. Per me comunque è già molto così, visto che non era scontato che potessi tornare a giocare a calcio dopo il secondo intervento». Sabato pomeriggio dunque Andrea sederà in tribuna, ancora una volta. «È naturale che sia una partita speciale, per noi giocatori, per la società e soprattutto per i tifosi che tengono in modo particolare a questa sfida. Il campionato di entrambe le squadre è stato fino a questo momento quasi impeccabile ed è per questo che la partita di sabato regalerà sicuramente spettacolo. Noi siamo consapevoli della nostra forza e le sfide contro Padova, Sacilese e Altovicentino hanno dimostrato che possiamo affrontare ogni avversario. Di sicuro in un derby non giocheremo per il pari ma proveremo a portare a casa l’intera posta in palio».
Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Simone Corbanese e Gianmarco Brotto, una coppia da sogno. I due bomber di Belluno e Ripa Fenadora, avrebbero potuto giocare insieme in questa stagione. Parola di Augusto Fardin, che qualche mese fa ha provato a strappare la punta ai neroverdi. «È vero, in estate ho chiamato Brotto e gli ho chiesto di venire da noi – spiega il direttore sportivo del Belluno – lui però ha preferito rimanere al Ripa. Sapevamo che non avremmo avuto Andrea Radrezza fino al girone di ritorno e quindi abbiamo fatto questo tentativo. Una coppia da quasi venti gol fino ad ora? Non si può sapere cosa avrebbero fatto insieme. Brotto è un giocatore che ho avuto alla Sacilese, è uno molto pericoloso, che è bravo ad arrivare sempre al tiro, sabato dovremo stare attenti». Fardin ieri era al Boscherai per vedere la partita di Coppa Italia tra Ripa Fenadora e Correggese, vinta dagli ospiti con un funambolico 7-5. «Non è questa la squadra che ci troveremo di fronte nel derby, sicuramente la formazione cambierà per almeno tre o quattro giocatori. Nel primo tempo i neroverdi, in vantaggio grazie al gol di Brotto, hanno fatto due grandi regali agli avversari che ne hanno approfittato ribaltando il risultato». Campo in brutte condizioni. Il manto sintetico del Boscherai è sembrato molto pesante, problema derivante dalle numerose piogge cadute negli ultimi mesi. «Non mi aspettavo di trovare il campo così, so però che qui al Boscherai si allenano molte squadre e forse è anche questo uno dei motivi per il quale si sta rovinando molto». Potrebbe arrivare un rinforzo per la difesa. Con la partenza di Julian Pruenster il Belluno è rimasto con due soli centrali di ruolo, Merli Sala e Sommacal. «Ci stiamo guardando in giro, vediamo cosa riusciremo a fare; gli svincolati possono firmare anche oltre il 16 dicembre, data in cui si chiude il mercato». Ultimo successo del Belluno nel derby è di un anno fa. «Sarebbe ora di tornare a vincere, anche se in Coppa Italia abbiamo pareggiato e poi perso ai rigori. Non so con quale modulo userà mister Vecchiato, personalmente preferisco il centrocampo a rombo con due punte davanti, ma sarà però l’allenatore a scegliere. Ha sempre fatto bene e ovviamente ci fidiamo di lui».
Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Cinque goal all’attivo sono un bel vedere, ma sette al passivo sono un campanello d’allarme. Soprattutto per come sono arrivati, con eccessiva facilità, praticamente ogni volta che la Correggese alzava il ritmo ed entrava nell’area neroverde. «In effetti, metà dei goal subiti sono arrivati per colpe nostre – ammette con onestà Mattia De Checchi – Le prime due reti della Correggese, ad esempio, sono nate da due nostri passaggi corti, al limite dell’area. Peccato, dispiace. Ma siamo stati bravi a non mollare, a non lasciarci andare e a reagire, tanto che nel finale li abbiamo anche spaventati. E siamo arrivati ai quarti di finale di Coppa Italia con merito». La tripletta più inutile della storia dell’Union Ripa Fenadora è quella di Matteo Mastellotto, in 13′. Tre goal che sono serviti solo a rendere meno amaro il punteggio e forse ad accendere qualche rimpianto per la prima ora di gioco. «Avessimo giocato tutta la partita come il finale – esordisce proprio Mastellotto – E invece. Loro erano più carichi, e più forti. Noi li abbiamo aiutati, commettendo numerosi errori. Ma siamo stati bravi sull’1-5 a non mollare, a rientrare in partita, tenendola viva. Ci dispiace per quest’eliminazione, ma guardiamo a ciò che di positivo è emerso da questo match: la reazione. E partiamo da qui per preparare il derby di sabato». A metà ripresa l’Union ha avuto anche l’opportunità di ridurre lo svantaggio, risalendo da 1-5 a 3-5, ma sulla palla di Sebastiano Solagna si è superato l’estremo della Correggese Alessandro Noci, chiudendo lo specchio e deviando in corner. «Avessimo accorciato subito, con ancora 20’abbondanti da giocare sarebbe stato diverso – racconta lo stesso Solagna, uno dei pochi salvatisi dal naufragio neroverde – Ma in fondo il calcio è fatto di episodi. Sapevamo che loro avrebbero giocato molto aperti, sfruttando le fasce e avevamo impostato la partita in questo modo, e così forse abbiamo lasciato gli attaccanti troppo isolati nel primo tempo. Putroppo abbiamo commesso due ingenuità che hanno girato la partita. Speravamo di tenerla aperta nella ripresa, invece abbiamo dormito 10’e ci hanno infilato tre volte. C’è comunque stata una grande reazione, partiamo da qui. Adesso torniamo a concentrarci sul campionato». E il campionato significa derby contro il Belluno, sabato alle 14.30, sempre al Boscherai – terreno che, per la verità, non è apparso al meglio delle condizioni nella sfida di Coppa Italia.
Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Poteva essere una Waterloo calcistica, ma alla fine l’Union è uscita a testa alta dalla sfida con la Correggese nonostante i sette gol incassati. «Quando prendi così tanti gol fa male – commenta alla fine della partita mister Massimiliano Parteli – però io posso solo ringraziare i ragazzi perché sull’1-5 qualsiasi altra squadra sarebbe morta e sepolta e invece loro hanno continuato a giocare e a tirar fuori il carattere per provare a onorare la gara. Non bisogna dimenticare che, anche quando si assiste a certi risultati, si deve continuare a giocare e noi lo abbiamo fatto, pur consapevoli che ogni volta che ci sbilanciavamo rischiavamo di prendere gol e la brutta figura sarebbe aumentata. Invece è nel nostro Dna il continuare a giocare in ogni situazione senza fermarci e provare a fare gol, quindi ancora una volta bravi ai giocatori perché hanno tenuto la partita aperta sino alla fine. Certo dispiace per il passivo, perché sono veramente tanti gol, ma sapevamo di affrontare una squadra nettamente più forte di noi: ci abbiamo provato e questo è importante». In realtà la differenza è di due gol a sfavore e per poco nel finale non arrivava anche il -1: quindi ad un certo punto ci avete creduto nel possibile pareggio? «Quando ho visto la squadra reagire quello per me era già un segnale positivo e magari pensando che per come si erano messe le cose non sarebbe servita per raddrizzare questa partita, di certo era molto importante quella reazione per il futuro di questa stagione: quindi perdere ma lottando mi dà conferma che i ragazzi sono bravi, hanno carattere e la personalità giusta per cercare di raggiungere i nostri obiettivi in questo campionato». Ancora una volta i tre cambi hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. «L’ho sempre detto e di certo non cambio la mia filosofia quando dico che tutti i giocatori di questa rosa hanno carattere e la qualità per poter giocare tutti dall’inizio da titolari e quando sento altre chiacchiere mi viene un po’ da ridere. Vado avanti per la mia strada dando grande fiducia a tutti e 23 i giocatori e il resto non lo guardo molto. Abbiamo un obiettivo e cercheremo di raggiungerlo il dieci di maggio del prossimo anno». Brotto quasi sempre con la triplice marcatura non è riuscito a dare più di tanto mentre Moresco è sembrato un po’ in difficoltà: cosa ne pensa? «Davanti abbiamo fatto fatica ma avevamo di fronte una squadra molto molto forte e quindi ci sono sicuramente delle attenuanti basti pensare che non ci hanno fatto mai sviluppare le nostre giocate tipiche del Boscherai e quindi complimenti ai nostri avversari».
Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Union sconfitta e fuori dalla Coppa. Ma quasi quasi, visto il 5-7 finale in favore della Correggese, l’eliminazione passa in secondo piano di fronte ad una partita così strana, piena di gol come nemmeno a calcetto, con la squadra ospite che pare fare quello che vuole fino al 1-5 e quella di casa che non molla, reagisce e sfrutta i cambi forse tardivi, sia quello di Brotto in vista del derby, sia quello di un Moresco quasi mai in partita e sostituito da un Mastellotto autore della tripletta che mette paura alla Correggese. Il tutto sopra un campo in sintetico che dovrebbe essere un biliardo ed invece è quasi come un campo normale, dove ha piovuto l’impossibile e dove l’acqua non drena nemmeno a pagarla ed a farne le spese, pare strano, sono proprio i padroni di casa che su quel campo si allenano tutte le settimane. Perché, dopo il meritato vantaggio di un Brotto spesso intrappolato dalla triplice marcatura ospite, i reggiani trovano l’uno-due su altrettanti retropassaggi frenati da un campo che tradisce prima Tibolla e poi Gjoshi: bravi però sia Grandolfo e Camarà, non certo gli ultimi arrivati, a sfruttare l’occasione per infilare in rapida successione due palloni alle spalle di capitan De Carli. Prima di ciò un tiro potente dalla distanza di Selvatico sul quale De Carli vola plasticamente togliendo il pallone dalla rete. Poco dopo Brotto pesca Moresco in attacco e la difesa ospite deve salvarsi in angolo. L’Union c’è e conquista anche una punizione centrale ma distante: batte De March che scansa la barriera ma non supera Noci. A seguire come detto il solito e bellissimo gol dalla distanza di Brotto e il ribaltamento di risultato della Correggese. Si arriva così alla mezz’ora ed è Solagna che tiene in tensione la difesa ospite con un tiro che finisce alto. Nessun cambio ad inizio ripresa e in 8’ gli ospiti vanno a segno per tre volte: la prima rete è di Bouhali dopo uno scambio strettissimo con Camarà; la seconda di Chiurato che in velocità batte tutta la difesa di casa e infine la terza a stretto giro di posta è firmata da Hanine che driblla sul proprio marcatore e insacca con il Ripa Fenadora impietrito. Nel frattempo Cibin ha preso il posto di Sommavilla e sotto di quattro reti già qualcuno prevede una sconfitta ancora più pesante. Ed invece, dopo i due cambi suddetti l’Union torna a farsi vedere dalle parti di Noci: le danze neroverdi le apre Cibin che insacca al termine di una bella azione manovrata con passaggio finale di Tibolla dalla destra. Passa un minuto e Solagna servito da Ponik si trova a tu per tu con l’estremo parmense che salva in angolo il possibile 3-5 che avrebbe potuto dare una svolta alla partita. Dagli sviluppi del calcio d’angolo a favore dei locali arriva invece la sesta rete ospite in contropiede, con un velocissimo e spietato Bouhali. Attenzione però che non è finita perché sale in cattedra Mastellotto ad accorciare nuovamente (3-6) anche se alla sua rete risponde Fontanesi bravo a sfruttare il grosso lavoro di Hanine a fondo campo (3-7). Il cuore dell’Union non è spento del tutto e si riaccende di nuovo altre due volte: ancora Mastellotto passa con un rasoterra e poi trasforma un rigore concesso per fallo su Solagna. Negli sgoccioli di una gara che rimarrà negli annali anche il tacco di Ponik che per poco non sigla la sesta rete per i locali; ma finisce lì ed allora complimenti ai compaesani di Ligabue, applausi al Ripa Fenadora con «Mario che manda tutti a nanna e poi chiude il bar».
Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Preferisco giocare male e fare punti, anche con quei pareggi a noi sconosciuti». Ne ha abbastanza Gennaro Esposito di un Venezia senza mezze misure. Nelle prime 16 giornate solo le ultime della classe, Pordenone e AlbinoLeffe, hanno perso più degli arancioneroverdi, al contempo allergici a quel segno X uscito solo in casa dei friulani con l’1-1 acciuffato al 94′ da Magnaghi. Statistiche che il capitano lagunare non digerisce più. «Siamo davvero arrabbiati per questa situazione così paradossale – si sfoga il centrocampista napoletano – In tanti anni non mi era mai capitato di vincere o perdere, quando invece anche qualche piccolo passo può far bene, alla testa prima che alla classifica. A prescindere dalle prestazioni, comunque sempre buone, avessimo almeno evitato la sconfitta contro Lumezzane, Bassano e Pavia oggi ci sentiremmo meno frustrati». Anche Esposito fatica a spiegarsi l’incostanza di un Venezia che domenica contro la Torres (ore 14.30) dovrà assolutamente riprendersi il Penzo. «Non chiedetemi cosa non funziona perché non ne ho idea. So solo che i risultati dicono che quanto stiamo facendo ancora non basta, quindi dobbiamo riuscire a dare di più. Vedere il Venezia di Pavia e pensare che siamo a 14 punti dai lombardi è assurdo, ma è così. Non siamo abbattuti bensì arrabbiati, meritiamo di più, anche perché nonostante le tante assenze nessuna ci sta mettendo sotto nel gioco. E da ciò dobbiamo trarre forza per risalire». Nemmeno ieri ci sono stati segnali sul fronte-stipendi dal presidente Korablin, mentre la squadra lavora in vista della gara di domenica al Penzo con la Torres: per squalifica mancherà Varano, Cernuto è tornato in gruppo mentre Ghosheh e Scialpi sono ancora influenzati. Disponibili dopo la giornata di squalifica Sales e Greco. Intanto fino alle ore 12 di domenica è attiva, nella sede societaria di via Torino a Mestre e agli sportelli Vela, la prevendita dei biglietti a prezzi scontati: curva sud 10 euro, distinti 15, tribuna laterale 20, tribuna centrale 30, tribuna d’onore 50 (dettagli su www.fbcunionevenezia.com).
Ore 20.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Continua la marcia di avvicinamento del Venezia alla sfida di domenica al Penzo contro la Torres. E si fa la conta degli assenti, che sono sempre tanti in casa arancioneroverde, sommando i vari «lungodegenti» agli acciacchi del momento. Anche ieri hanno dato forfait Ghosheh e Scialpi, sempre alle prese con l’influenza. Si confida di poterli recuperare nei prossimi giorni, sperando non escano troppo debilitati dalla febbre. Ieri è tornato ad allenarsi Cernuto: una buona notizia per la difesa. Dalla squalifica rientreranno Greco e Sales, mentre rimarrà fermo Varano. Ancora una volta mister Serena dovrà fare i conti con un numero limitato di giocatori e soprattutto a centrocampo, mancando Varano, dovrà inventarsi qualcosa di nuovo, magari facendo arretrare Bellazzini. Non ha di questi problemi invece la Torres, che in classifica precede il Venezia di un punto ed è reduce dalla vittoria per 2-0 sull’Albinoleffe. In questi giorni il gruppo di mister Cosco si sta allenando al completo, fatta eccezione per Infantino, fuori per tre settimane. Si è aggregato anche Davide Bottone, reduce da un lungo infortunio, ma di certo non sarà disponibile per domenica.
Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Quattro vittorie, quattro sconfitte: Venezia senza mezze misure al Penzo, ma l’obiettivo è già puntato sul sorpasso alla Torres, guidata da Cosco, ritornato sulla panchina sarda, lasciata in precampionato, al posto di Costantino. Venezia che dovrà interrompere la serie di sconfitte consecutive (tre) con conseguente scivolamento nella zona meno nobile della classifica. «Non dobbiamo caricare questa partita di eccessiva pressione, ma dovremo fare di tutto per portare a casa i tre punti». Ivone De Franceschi usa la bilancia. «Il Venezia è in crisi di risultati, ma non di prestazioni», ha aggiunto il diesse arancioneroverde, «resto convinto che questa squadra abbia un buon potenziale e si è visto da quando è arrivato Michele Serena. Per fare classifica servono i punti e dopo le tre vittorie di fila siamo incappati in altrettante sconfitte che hanno frenato la risalita. Sono convinto che questa squadra dovrebbe avere 5-6 punti in più per il gioco espresso». Invece sono solo 19 quelli messi da parte. «Quando la lista dei giocatori indisponibili è lunga quasi quanto quella che viene consegnata all’arbitro, si intuiscono facilmente le problematiche che si innescano, soprattutto nella gestione della partita, quando non hai quei giocatori di esperienza che potrebbero rovesciare il trend. Purtroppo, sul piano degli infortuni, non possiamo farci niente, ci siamo complicati la vita con qualche ammonizione di troppo che ha portato a una serie di squalifiche a rotazione settimanale, ma anche con un briciolo di attenzione in più qualche punto lo avremmo in più». Con l’aggiunta di una situazione societaria particolare. «Aspettiamo di avere notizie da Mosca, intanto pensiamo alla partita con la Torres». Gennaio dovrebbe riportare in campo anche Espinal. «Speriamo sia il primo “acquisto” del nuovo anno». Doppio turno di allenamento anche ieri per il Venezia: Michele Serena ha recuperato Cernuto, ma sono ancora out per influenza sia Ghosheh che Scialpi. Da due settimane Lukas Zima si allena con i compagni tanto che potrebbe ritornare a disposizione per la trasferta di Busto Arsizio o per la gara dell’Epifania contro l’Alessandria. Recupero. Ieri la Cremonese ha espugnato nel recupero Como (3-1), raggiunge la Torres a quota 20 scavalcando quindi il Venezia fermo a quota 19. Gara decisa nella ripresa: grigiorossi in vantaggio con Marchi al 17’, raddoppio di Di Francesco al 31’ e tris dell’ex arancioneroverde Kirilov al 37’, Como in rete allo scadere con Defendi. Pro Patria. Ufficiale, intanto, l’arrivo di Marco Tosi sulla panchina della Pro Patria che il Venezia affronterà sabato 20 al “Carlo Speroni” (ore 15).
Ore 19.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quando in estate Salvatore Bruno aveva deciso di accettare il corteggiamento del Real Vicenza in pochi ci credevano davvero. Ma tutte le verifiche davano lo stesso risultato: era tutto vero. Siamo a dicembre e non passa settimana che non venga sottolineata con forza la sua vena prolifica da attaccante di razza. A 35 anni nessuno segna come lui: Bruno non vuole smettere di stupire ed è capocannoniere del girone. Continua a segnare con impressionante regolarità e il gol segnato a Bassano ha spunto l’ex centravanti di Modena e Ascoli a quota 11 in campionato. In tutte la categorie nessuno ha segnato come il Bruno, che non ha intenzione di fermarsi. Anche se non lo dice apertamente, Bruno vuole arrivare a quota 20 e magari portare il Real Vicenza in B: «Tornare in serie B? Sarebbe un sogno – sorride il centravanti campano – e farlo con questa maglia potrebbe anche essere possibile, chissà… Andiamo avanti domenica dopo domenica e qui sto bene e mi diverto…».
Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) Salvatore Bruno assapora l´ennesimo record. Se va avanti di questo passo, il bomber napoletano del Real Vicenza si supererà anche in Lega Pro. Ne ha segnati 11 Sasà, l´ultimo contro il Bassano. In serie C, nella sua lunga e luminosa carriera, è arrivato a segnare 15 reti; allora vestiva la maglia dell´Ascoli e correva la stagione 2001-2002. È in B dove l´attaccante in forza al Real Vicenza ha segnato di più. Gli mancano due marcature per tagliare il traguardo dei 100 (Bruno è il secondo marcatore nella serie cadetta dopo Ciccio Tavano), che ancora è lì, pronto ad aspettarlo. In attesa di tornare a calcare i campi della B – magari proprio con i biancorossi – sta facendo sognare con le sue prodezze in Lega Pro. «Uno così segna in tutte le categorie» qualcuno tra il pubblico ha sussurrato domenica al Mercante, ammirando la rete dell´1-1, più altri numeri che hanno strappato applausi in tribuna. Bruno non militava in C da quindici stagioni, perché in mezzo ha fatto solo A e tanta B. Il Real Vicenza se lo coccola, perché Bruno è attualmente il più forte attaccante di tutta la Lega Pro. Nel girone A è proprio lui il signore del gol con 11 reti in 16 presenze (non ha mai saltato un incontro). Nel girone B il miglior marcatore è l´ex attaccante del Vicenza Rachid Arma (Pisa) con 10 gol in 14 gare. Nel girone C la palma del migliore va fino a questo momento a Caetano Calil della Salernitana, 10 volte a bersaglio in 15 incontri. Il presidente Lino Diquigiovanni è vigile sul mercato, che non è ancora aperto ma presto aprirà. Di recente ha dichiarato: «mi piacerebbe affiancare a Bruno una bella seconda punta, ma come sempre vogliamo scegliere bene e operare con oculatezza». Della serie, se si presenta l´occasione giusta, bene, altrimenti si fa a meno di mettere mano al portafogli. «A centrocampo siamo a posto – l´analisi del presidente – ecco forse si può pensare a qualcosa per l´attacco e per la difesa. Mi dispiacerebbe molto, infatti, arrivare alla fine del campionato con qualche rimpianto». Insomma, Diquigiovanni è disposto a fare qualche ulteriore sforzo per permettere al suo Real Vicenza di arrivare il più in alto possibile. Nel frattempo, testa e gambe sono tutte orientate alle ultime due partite del 2014 con Mantova e Pordenone.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Bassano, quanto sei grande? Il Soccer Team si appresta a chiudere il mese di dicembre con un tour de force che determinerá quanto è pronto per essere davvero uno dei candidati alla promozione. Certo, parlarne a metá stagione sembra un po’ prematuro, ma il pacchetto di tre partite in otto giorni, contro formazioni di valore, potrá togliere il velo a questa formazione. Nell’ambiente non si parla di promozione, giustamente; la squadra vuole concentrarsi gara dopo gara e pensare a giocare bene, a divertirsi, a far divertire. Ma il fatto che fino a questo momento, dopo la prima giornata, non si ha piú perso, fa capire la compattezza di Proietti e compagni. I giallorossi hanno superato l’esame “Penzo” a Venezia, il derby con il Real Vicenza, ora si apprestano a tre gare difficili. Si parte sabato, contro il Renate, una trasferta contro una squadra che si è sempre dimostrata ostica e rognosa per i giallorossi, a prescindere dalla classifica. Il Bassano finalmente recupera Pietribiasi dopo il doppio stop e Cenetti. Dopo il viaggio a Renate si passa per Alessandria, con il recupero della sfida fermata per maltempo: tre giorni per preparare un match contro una delle favorite iniziali, con giocatori importanti, un mix di giovani e esperienza, oltre che grande fisicitá. Il tour de force, prima della pausa, si chiude in casa contro quel Monza che, in estrema difficoltá societaria, con i tifosi che pagano la trasferta alla squadra, ha dimostrato di non voler mollare e di dare comunque il massimo in campo. In piú, in vista del mercato di gennaio ed il probabile svincolo di molti giocatori, quale miglior occasione per mettersi in mostra se non battere la (possibile) capolista? Tre gare importanti, tre sfide che il Bassano vuole vincere per continuare a volare. Anche perchè, lo scorso anno, il titolo di campione di Inverno (aspettando anche il duello con il Feralpi Saló) fu il preludio alla vittoria finale…
Ore 18.50 – Kras Repen-Padova, 137 i biglietti staccati dopo il primo giorno di prevendita.
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Poi ecco il Renate, che a qualunque aficionado virtussino sta simpatico come una scampanellata di un qualche predicatore alle 8 della domenica mattina. Anche adesso che sgomita in zona playout non ci si fida per niente. È una storia di amarezze infinite quella coi brianzoli di stanza a Meda dove il Soccer Team comparirà sabato alle 15, due anni di sberleffi, taluni atroci. Cominciamo a settembre 2012, seconda giornata di C2, il Bassano messo in pista da Seeber e Rastelli sembra subito da corsa, i nerazzurri al Mercante soffrono, a meno di un quarto d´ora dal gong sono lì che difendono lo 0-0 con le unghie e coi denti, magari uscire imbattuti. Invece Brighenti, un bomberissimo oggi a Cremona si inventa una magia da centrocampo, il portierino David forse è ai servizi o al telefono e in ogni caso 0-1 Renate, che gelata. Poi, in pieno recupero ancora Brighenti si conquisterà di forza un rigore che trasformerà da par suo: 0-2 alla prima in casa dopo la retrocessione, alè, avanti così e taca banda. Al ritorno però in pieno gennaio quel Bassano è in piena e torrenziale rimonta, ah se cambia la musica stavola. A Meda nella foschia invernale, la Virtus fa la partita, prima o poi sblocca, è naturale e conseguenziale, ma al minuto 39 Longobardi, provocato, si agita un po´ troppo, l´assistente vede tutto, rosso a Longo, Bassano in 10 e sull´assalto seguente timbra Brighenti, ma va. Nella ripresa coi giallorossi sbilanciatissimi a rincorrere un´improbabile pari in inferiorità numerica, la imbuca uno che non la mette mai: Brighenti, e chi sennò, 2-0 bis per loro, sai che gusto. Anno nuovo, forse vita nuova, in panca c´è Petrone e difatti in Lombardia schioda Pietribiasi da rapace dell´area, ma all´87´ spaccato Cenetti si incarta, perde un pallone assassino e dal limite quel talentino di Scaccabarozzi esplode uno shoot pazzesco che sventra Rossi per l´1-1 dell´ennesimo urlo strozzato in gola. A fine aprile no, a fine aprile siamo alla penultima, Bassano primissimo è promosso da quasi un mese e mezzo, anche il Renate è pressochè certo del gran salto. Dopo 20 minuti virtussini avanti 2-0 con Maistrello e Iocolano, si sfiora ripetutamente il 3-0 senza catturarlo mai, finchè al 79´ accorcia Gualdi. Ea a 3´ dalla sirena impatta anche Castellani, allora è una maledizione.
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Domenica ha festeggiato il compleanno con l’ennesima prestazione positiva, impreziosita da una vittoria che ha proiettato la sua squadra verso posizioni di classifica mai toccate negli ultimi anni. «Mi ha fatto piacere vedere quello striscione di auguri sugli spalti – racconta Antonio Cinelli – Penso sia la testimonianza che i tifosi vogliono bene a me a alla squadra e capiscono che ci stiamo mettendo tutto quello che abbiamo per raggiungere i risultati attuali». Risultati incredibili, come dicono i 13 punti ottenuti nelle ultime cinque partite. «Penso che dopo il cambio dell’allenatore ci sia stata un’inversione di rotta. Sono arrivati i primi risultati, è cresciuta l’autostima e molte cose hanno cominciato a girare per il verso giusto. Prima venivamo castigati al minimo errore; adesso non succede più». In effetti, con il Brescia la gara è stata equilibrata, molto sofferta, con grandi occasioni sciupate anche dai vostri avversari. «Il Brescia si è dimostrato un’ottima squadra. Non ha mai mollato e ha creduto nel pareggio anche quando s’è trovato in inferiorità numerica. Credo sia emblematica l’ultima azione, quella che ha visto protagonista Brighenti, bravo a salvare sulla linea la conclusione di Di Cesare. Obiettivamente, però, bisogna cercare di non concedere occasioni così nitide, perché si rischia di gettare alle ortiche tanti sacrifici per un attimo di disattenzione. La prossima volta bisognerà chiudere la gara per tempo». Magari con un suo gol. «Sinceramente non mi manca il centro personale. A contare sono i risultati della squadra. E quelli stanno arrivando alla grande». Ma lei se l’aspettava una rincorsa simile? «Credo che non se l’aspettasse nessuno. Ma aver fatto così bene nell’ultimo periodo non ci fa sentire assolutamente appagati; l’appetito vien mangiando». L’Entella, prossima avversaria, quindi è avvertita. «Non penso che l’Entella abbia bisogno di avvertimenti. Loro prepareranno al meglio la partita; noi faremo lo stesso. Vedremo poi sul campo chi avrà ragione».
Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Tredici punti in 5 partite: numeri alla mano, il Vicenza è la squadra del momento. Una serie positiva d´oro, la migliore tuttora aperta rispetto a qualunque altra formazione del campionato, che ha portato i biancorossi a soli due punti dai playoff. Una situazione nuova anche per un giocatore esperto come Nicolas Bremec, che finora nelle sue due esperienze a difesa della porta del Vicenza si era sempre trovato a lottare nella zona più calda della graduatoria. Bremec, come si sta dopo quattro vittorie e un pareggio? «Sì sta benissimo, è una soddisfazione forse inattesa ma sicuramente meritata. È molto bello per noi, e credo anche per tutta la gente che ci segue: lo abbiamo percepito fortemente al Menti contro il Brescia, in un clima di grande entusiasmo e convinzione che ci ha spinti a dare ancora qualcosa in più. Per noi, che siamo stati a lungo nelle posizioni più brutte della classifica, è un momento ancora più prezioso e ce lo godiamo a pieno». Adesso, però, bisogna dimostrare di non soffrire di vertigini
«Infatti i piedi restano sempre ben piantati per terra. La classifica dice che siamo a due punti dai playoff, ma la zona retrocessione è appena qualche punto più in giù, quindi non è che siamo così lontani. Però è così bello stare lassù in alto che noi faremo tutto il possibile per rimanerci a lungo». Avete la sensazione di rendere effettivamente più degli avversari, in questo periodo? «Noi stiamo bene, questo è certo. Però non ci sentiamo superiori agli altri, anche perché onestamente bisogna riconoscere che non è così: con il Brescia abbiamo vinto meritatamente, ma la differenza di valori in campo non è stata così netta. Secondo me la partita è stata molto simile a quella in casa con il Modena, per come si è sviluppata, solo che gli episodi in quel caso ci videro sconfitti, mentre stavolta ci hanno premiati». Sta dicendo che questo Vicenza è bravo, ma anche fortunato? «In un certo senso sì, però io credo che la fortuna venga molto indirizzata dal tuo atteggiamento: il nostro entusiasmo, la soddisfazione di vedere ripagato dai risultati il nostro impegno, ci aiuta durante la partita a non demoralizzarci anche quando incontriamo qualche difficoltà. Si tiene botta, si supera il momento, e poi ripartiamo per conquistare campo e attaccare la porta avversaria».
Ultimamente riuscite a sopperire efficacemente anche alle assenze per squalifica o infortunio. «Abbiamo sempre detto che il gruppo di quest´anno ha una marcia in più, che ci sono tanti giocatori di valore pronti a scendere in campo e non far rimpiangere gli assenti, e si sta dimostrando vero. Sabato a Chiavari, ad esempio, bisognerà cambiare ancora assetto in difesa, data la squalifica contemporanea di Brighenti e Gentili, però non siamo minimamente preoccupati: magari recupererà qualche giocatore infortunato, oppure scenderà in campo qualcuno che finora è stato in panchina, ma saranno comunque compagni di sicuro affidamento». L´Entella ha qualche punto in meno, ma come il Vicenza dopo un inizio difficile ha dimostrato di saper lottare, è d´accordo? «Sì, in un certo senso siamo due squadre simili. Credo che l´Entella abbia un collettivo molto unito, che trova in un giocatore come Sansovini forse l´elemento di maggiore spicco, un attaccante che in serie B ha dimostrato di saper essere molto temibile. Noi sabato andremo a Chiavari con grande rispetto, ma anche con la voglia di conquistare altri punti, se possibile tre, per continuare ad aumentare il margine di sicurezza sulla zona calda della classifica».
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Svolta nella corsa all´acquisto del Brescia, se di svolta si può parlare. Dopo due giorni di trattative, tavoli di confronto, annunci e smentite il Brescia si ritrova come in un girotondo al punto di partenza. L´ennesima giornata convulsa in casa biancazzurra ha portato in un solo colpo al fallimento delle trattative con il gruppo rappresentato dall´ex biancorosso Rinaldo Sagramola e con Kadir Sheikh, i due uomini interessati alla scalata al vertice del club di via Bazoli. Ma procediamo con ordine. La fumata grigia di martedì tra Sagramola e l´istituto di credito si è trasformata nella mattinata di ieri in una fumata nera, in via definitiva. Ubi Banca ha rigettato al mittente il progetto di acquisto della società. La finanziaria orchestrata dalla Profida Italia e capitanata da Sagramola è naufragata nelle incertezze di un tavolo sul quale mancherebbero, si dice, sei milioni di euro dei dieci richiesti per la buona riuscita dell´affare. Resta però aperto uno spiraglio. «Se Ubi ci chiama – fa sapere Sagramola – siamo pronti». Alla ribalta è così salito Kadir El Sheikh, pronto a prendere le redini del club per cercare di traghettarlo lontano dal mare in tempesta. Nonostante i buoni propositi da 12 milioni suddivisi in 6 milioni in due anni, anche la sua proposta d´acquisto non ha trovato terreno fertile tra le stanze di Ubi Banca. A nulla sono valse i proclami da presidente lanciati da Sheikh nel primo pomeriggio di ieri, dove confermava di portarsi in dote due sponsorizzazioni di tutto rispetto: Expert Grecia e Ikea. L´autoproclamazione a nuovo proprietario del Brescia ha trovato smentite ad ogni ora che passava.
Ore 17.20 – (Gazzettino) «Terminare la partita in undici». Questo è il passo in avanti chiesto da Foscarini alla sua squadra dopo quelli fatti registrare finora e riguardanti in particolare la fase difensiva e la compattezza complessiva dimostrata. Ultimamente i cartellini rossi hanno condizionato le partite, per cui in queste condizioni l’obiettivo della vittoria diventa molto difficile. Alessandro Sgrigna, che con il Bari rientrerà da una doppia squalifica, commenta: «Bisogna stare tutti più attenti. Forse gli arbitri ci hanno ammonito un po’ troppo, ma noi non dobbiamo darne occasione. Anch’io sono stato ingenuo e abbiamo commesso delle leggerezze». Sulle possibili cause, riprende: «Forse diventiamo nervosi quando certe situazioni in campo ci sono sfavorevoli o perchè ci manca la vittoria da troppo tempo. In ogni caso dobbiamo controllarci e non cadere più in questi banali errori». Pentito per l’espulsione che le è costata due giornate di squalifica? «Ero nervoso – ammette il fantasista romano – perchè a Vicenza ci stavano soffiando la partita, ma più che pentito direi che sono dispiaciuto per avere lasciato i compagni in nove e non aver potuto dare il mio contributo nelle ultime due gare. Ormai è successo, adesso guardiamo avanti». E potrebbe esserci anche una multa. «Non lo so ancora, di solito la società chiede alla federazione i provvedimenti del caso. Se dovesse arrivare è giusto che paghi l’ingenuità commessa». Sulla partita di sabato, conclude Sgrigna: «Il Bari è una buona squadra che arriva da alcune partite sfavorevoli. È stato costruito per salire, per cui sarà dura come lo sono tutte le partite. Noi dobbiamo mettere in campo la stessa abnegazione vista nelle ultime partite. Credo che abbiamo i mezzi per giocarcela e cogliere prima o poi quella vittoria che ci manca da tempo». SQUADRA. Ieri, di prima mattina, il Cittadella ha fatto una breve visita alla Casa di Riposo di Borgo Padova nell’ambito del progetto B solidale “Un giorno per la nostra città”, che ha per tutte le società di serie B una scadenza mensile. Per i granata il prossimo appuntamento è previsto il 21 gennaio 2015 sul tema della “Disabilità e barriere architettoniche” con visita alla cooperativa Fratres di Fontaniva. Poi la squadra si è trasferita al Tombolato per il primo dei due allenamenti giornalieri: Minesso ha lavorato ancora a parte ma conta di esserci sabato con il Bari. La squalifica di Pecorini costringerà il tecnico Foscarini a modificare il centrocampo, mentre la difesa, nonostante il rientro di Pellizzer, potrebbe essere confermata quella che con lo Spezia per la prima volta in campionato non ha subìto gol.
Ore 17.00 – (Mattino di Padova) Mattia Minesso continua a tenere in apprensione il Cittadella. Nemmeno ieri l’esterno offensivo granata si è allenato con il gruppo, a causa di un’infiammazione al ginocchio destro. L’ecografia a cui si è sottoposto esclude lesioni e la speranza dello staff tecnico è quella di recuperarlo in tempo per la gara casalinga di sabato pomeriggio con il Bari, anche perché nessuno, nella rosa a disposizione di Claudio Foscarini, ha le sue caratteristiche. Ieri, però, il giocatore ha svolto terapie e soltanto nelle prossime ore si potranno avere le idee più chiare sulle sue possibilità di recupero. Intanto, sempre ieri ma in mattinata, l’intero gruppo ha fatto visita al Centro residenziale per anziani di Cittadella. Tutte le società della serie B hanno infatti dedicato la giornata alla terza età, in quello che è il secondo appuntamento del progetto “Un Giorno per la nostra città”, dopo che lo scorso 5 novembre era stato dedicato ai bambini, con Pellizzer e compagni accolti dai piccoli pazienti del reparto di Pediatria. Diversi i momenti da raccontare, a partire da quando gli ospiti della struttura di Borgo Padova hanno chiesto ai granata di cantare l’inno nazionale. Un po’ di imbarazzo su chi dovesse intonare per primo «Fratelli d’Italia», sino a quando Andrea Pierobon ha rotto gli indugi, seguito dal coro delle voci… granata. La signora Agnese, una delle ospiti, ha poi letto un messaggio di incitamento ai giocatori («Dovete difendere questa serie B, la città la merita»), mentre suor Tecla ha mostrato tutta la sua fede calcistica accogliendo i ragazzi con la sciarpa ufficiale del team. «E se sabato batterete il Bari, mi sa che dovrete tornare ogni mercoledì», ha sorriso uno degli infermieri. In realtà, non è un impegno “spot” quello del gruppo di Foscarini a favore del Centro. Nel corso dell’ultima “Festa del tifoso”, ad ottobre, la lotteria organizzata dagli aficionados del Citta ha raccolto fondi destinati all’acquisto di una cucina proprio per il Centro residenziale per anziani: 2.250 euro la somma ricavata in quell’occasione.
Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Fabrizio De Poli: “Ferretti? Lo terremo fermo fino a venerdì e poi valuteremo. Cunico e Petkovic? Sono ancora febbricitanti. Dionisi? Facciamo ricorso perché tre giornate sono troppe. Tiboni? C’è un’interesse del Piacenza per lui, domani avremo un incontro col procuratore del giocatore per parlarne. Giglio? Non viene, non lo liberano quindi è definitivamente sfumato. A centrocampo rimaniamo così, siamo a posto. Il terzino sinistro? Stiamo cercando un’Under ma tra ieri e oggi ho ricevuto due no per Salvatore Marseglia del Bari e Cristian Cauz dello Spezia. Salvadori? Ho parlato col procuratore ma non lo conosco”.
Ore 16.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 15.40 – Qui Appiani: secondo tempo in corso, Padova schierato col 4-2-3-1. Presente anche il presidente Giuseppe Bergamin.
Ore 15.20 – Qui Appiani: interrotta la partitella, Parlato dispensa consigli alla squadra.
Ore 15.00 – Qui Appiani: inizia l’amichevole in famiglia.
Ore 14.50 – Qui Appiani: riscaldamento per Segato e compagni, in programma una partitella in famiglia. Ancora assenti i febbricitanti Petkovic e Cunico, lavoro a parte per Ferretti.
Ore 14.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Alex Mihai Biasi Manolache, esterno difensivo classe 1996 di proprietà dell´Inter, è un nuovo giocatore dell´Altovicentino. Di nazionalità romena ma nato a Motta di Livenza, arriva a Valdagno dalla Sacilese. Tra i Primavera dell´Hellas Verona nella passata stagione, va ad aggiungersi, nelle intenzioni dello staff tecnico vicentino e del patron Rino Dalle Rive, ai giovani Mattia Benedetti e Giorgio Brandi in un ruolo dove i fuoriquota servono come il pane. Dunque, dopo tante parole arrivano ora anche i colpi di mercato. E francamente sembra solo l´inizio. Intanto derby senza scorie in casa Altovicentino. Tutti arruolabili per Cunico, due, invece, Andrea Pregnolato e Mattia Carlotto, gli squalificati dell´Arzichiampo. E per la serie la sfida non finisce mai, da ricordare anche i tre squalificati del Padova: Dionisi (3), Thomassen (1) e Segato (1).
Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Rovigo) Settimana decisiva per il calciomercato che si chiuderà il 16 dicembre, poi dal 17 sarà possibile tesserare i giocatori svincolati. MERCATO. Il Delta Porto Tolle Rovigo è in procinto di chiudere con Davide Giorgino, attualmente alla Triestina in serie D dove ha raccolto 7 presenze e 0 reti (597 minuti giocati e 5 ammonizioni). Già da oggi sarà a Rovigo per mettersi a disposizione e per trovare l’accordo definitivo con i bianco azzurri. Giorgino è un centrocampista che sa sia interdire che costruire in una mediana a tre lui di solito si schiera a sinistra. Ha 29 anni di Brindisi (alto 175 cm per 70 kg) ed ha giocato per due stagioni in serie A con il Lecce (dal 2004 al 2006; 10 gare e 0 gol), poi ha militato per due anni nella Sambenedettese, quattro stagioni a Taranto, poi Andria, tutte in C1 raccogliendo in sette campionati 191 presenze e 5 gol. In uscita invece il difensore Andrea Dall’Ara (20 anni) che si trasferisce all’Abano Calcio in serie D. Il dt Fabrizio Zuccarin lo saluta: «Va in prestito, lo vogliamo ringraziare per gli anni fatti al Delta, per la sua serietà e l’impegno profuso con noi». COZZOLINO. Tiene banco anche il forte interessamento del Padova per Giuseppe Cozzolino, la punta deltina autore di 16 gol è appetito anche dall’Altovicentino. Sono vere le voci che danno il Padova su di te? «Chi ha la possibilità di comprare cerca di prendere chi è in doppia cifra, non perché sono io, ma perché è così che funziona. Comunque non è vero, io qua sto bene ed ho sposato il progetto che mi è stato proposto ad inizio stagione, voglio impegnarmi al massimo per raggiungere la vittoria in campionato». Dunque confermi che resti qua: «Non mi muovo sino a fine stagione. Essere oggetto di interesse di società importanti mi lusinga, ma ho un contratto con il Delta e credo nelle nostre possibilità».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Mano pesante del giudice nei confronti del centrocampista Alessandro Ballarin dell’Abano che è stato squalificato cinque giornate “per avere, a gioco fermo, colpito con un pugno al labbro un calciatore avversario facendolo cadere a terra e cagionandogli fuoruscita di sangue”. Il fatto è accaduto domenica al 44′ del primo tempo con il Fidenza, e nel dopo gara De Mozzi aveva manifestato il suo disappunto parlando di «cavolata forte». Il diesse Andrea Maniero non si aspettava un simile provvedimento: «Fermo restando che non ci sono giustificazioni per il gesto di Ballarin perchè le mani in faccia non si mettono mai, sono molto sorpreso. Cinque giornate sono troppe e la cosa ci mette in grande difficoltà, me ne aspettavo due visto che era il capitano». Intanto, sempre ieri la società si è mossa sul mercato assicurandosi le prestazioni del difensore Andrea Dall’Ara, classe 1994, prelevato dal Delta Porto Tolle Rovigo. Ieri l’intesa con il club polesano, mentre oggi il giocatore effettuerà il primo allenamento con i neroverdi. «Arriva a titolo definitivo, può giocare come terzino destro e come difensore centrale», spiega Maniero. Infine oggi alle 17.45 davanti agli uffici della società ci sarà la cerimonia di consegna di sei pulmini nuovi da utilizzare per il settore giovanile.
Ore 13.00 – (Gazzettino) «Se avessi potuto continuare l’avrei fatto, ma in questo momento sono costretto a farmi da parte per seri motivi di salute». Vinicio Bisioli lascia temporaneamente la guida del Thermal Abano Teolo ed è lui stesso darne l’annuncio. Una perdita importante per il Thermal, visto l’ottimo lavoro svolto in questo anno e mezzo di serie D da Bisioli, tecnico che con la sua professionalità e competenza è riuscito a fare rendere al meglio i bianconeri. «Mi attende un periodo con diversi impegni e dovrò anche spostarmi, sarei impossibilitato a proseguire l’attività. Ma non sparisco, qualche partita vedrò a vederla. Mi prendo questi due-tre mesi che mi servono per tornare di nuovo all’attacco in primavera e terminare la stagione, e andare avanti anche l’anno prossimo. Mi dispiace dato che anche nelle difficoltà non sono uno che molla, e anche quest’anno siamo in linea con i programmi. In questi diciotto mesi credo di avere fatto un ottimo lavoro: nella stagione passata abbiamo ottenuto un terzo posto che è stato al di sopra delle aspettative, e nell’attuale campionato nonostante le difficoltà siamo in corsa per la salvezza. Sono contento di quello che ho fatto, adesso però devo prendermi questo periodo di pausa e poi sono pronto a ripartire». Bisioli ha anche un pensiero per le altre formazioni padovane impegnate nel campionato nazionale dilettanti, incluso il Padova con il quale ha vinto il campionato di serie C1 nella stagione 1986-1987. «Faccio un in bocca al lupo a tutte le altre squadre: ai cugini dell’Abano, agli amici Zattarin dell’Este e Longhi del San Paolo, e da ex biancoscudato mi auguro che il Padova torni presto dove merita». Tornando al Thermal, la squadra sarà affidata temporaneamente al preparatore atletico, nonché allenatore in seconda, Andrea Vezzù che è già andato in panchina domenica in occasione del pareggio (1-1) sul campo del Delta Porto Tolle Rovigo. «È un brutto colpo per noi – afferma il direttore sportivo Carlo Contarin – Bisioli è il nostro allenatore e una persona importante per la squadra, i ragazzi sono molto legati a lui. Conosciamo il suo valore sotto l’aspetto umano e professionale, lo aspettiamo a braccia aperte».
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Vinicio Bisioli non è più l’allenatore della Thermal Abano. Il tecnico dei rossoverdi ha deciso di sospendere temporaneamente l’attività per problemi di salute. «Da qualche settimana sto curando una malattia e mi sono accorto di non riuscire più a conciliare gli impegni sportivi con le cure», spiega. «Mi aspettano tre mesi di terapie, anche debilitanti, che non mi permettono di garantire l’impegno e la professionalità che i ragazzi della Thermal meritano. Colgo l’occasione per fare un “in bocca al lupo” alla mia squadra e a tutte le altre padovane impegnate nei due gironi: dai “cugini” dell’Abano alla Biancoscudati Padova, passando per Este e San Paolo». Nel caso in cui la Thermal non interrompesse il rapporto con Bisioli, il mister potrebbe, nella migliore delle ipotesi, tornare al suo posto già in primavera. La società, infatti, pare decisa ad affidare la guida tecnica ad Andrea Vezzù, attuale preparatore atletico e allenatore in seconda.
Ore 12.20 – (Biancoscudati Padova) La famiglia Bonetto desidera ringraziare il presidente Giuseppe Bergamin, i dirigenti e i calciatori della Biancoscudati Padova, le istituzioni, i giornalisti e i numerosissimi tifosi per l’affetto e il cordoglio espressi in questi giorni difficili.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Queste invece le parole di De Poli: «Domani (oggi, ndr) valuteremo cosa fare riguardo a un possibile ricorso, ma mi aspettavo di meno». Multe in arrivo? «Come sempre, decideremo in gruppo». Per il Padova, dopo quelle rimediate domenica, le espulsioni complessive sono cinque, di cui due (Ferretti e Niccolini) per doppia ammonizione. L’altro rosso diretto era stato indirizzato a Segato contro il Mezzocorona, con tre turni di squalifica poi ridotti a due dopo l’accoglimento del ricorso. Oltre ai tre squalificati domenica mancherà pure Ferretti, senza dimenticare Bedin, passato alla Triestina, e Tiboni che non rientra nei piani tecnici. Per lui qualche sondaggio in queste ore da squadre di serie D. Quanto a Cozzolino, nel mirino del club biancoscudato, queste le sue dichiarazioni di ieri: «L’interesse di società importanti mi lusinga, ma resto al Delta Porto Tolle Rovigo sino a fine stagione». Intanto l’Alto Vicentino ha ingaggiato la punta del Rimini Giuseppe Gambino, scambiandolo con il pari ruolo Kabine. Ieri mattina non si sono allenati, perché febbricitanti, Cunico e Petkovic, nel pomeriggio squadra e staff tecnico hanno partecipato al Duomo di Piazzola al funerale di Dionigi Bonetto, papà e nonno dell’ad Roberto e del vice presidente Edoardo. Oggi alle 14.30 e domani alle 10.30 sedute all’Appiani.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Tira un sospiro di sollievo Dan Thomassen, squalificato per una giornata, ma non Matteo Dionisi che dovrà saltare tre partite. Così ha deciso il giudice sportivo sui due giocatori espulsi nell’arco di un minuto domenica scorsa nel convulso finale di gara con il Legnago. A completare il quadro, il previsto stop per un turno di Nicola Segato che era in diffida. Per il difensore danese il giudice non ha calcato la mano, fermandolo per “intervento falloso su di un calciatore avversario in azione di gioco”. Più severo il giudizio sulla condotta di Dionisi, reo di “avere calpestato volontariamente la schiena di un calciatore avversario riverso a terra a seguito di un contrasto di gioco”. E così l’ex difensore del Pordenone, oltre a saltare le ultime due sfide del 2014 con Kras Repen e Union Ripa, mancherà nell’atteso scontro diretto esterno con l’Alto Vicentino in programma il 4 gennaio. «Mi dispiace per quella gara, ma in generale per tutte quelle in cui non potrò esserci – afferma l’interessato – Speravo in una decisione meno pesante, ma purtroppo non ci posso fare nulla. Non ho più riguardato le immagini perché ho cercato di non pensarci ed evitare il discorso. La società? Ho avuto un confronto martedì con il direttore sportivo, non so se ce ne sarà un altro ora che si conosce la decisione».
Ore 11.40 – (Gazzettino) E questi sono infatti i giorni decisivi per evitare un simile verdetto dal momento che entro sabato va depositata in tribunale la documentazione che attesta la presenza dei requisiti per potere seguire la via alternativa del concordato. Presupposto per arrivare a una simile soluzione è l’accettazione per iscritto da parte di tutti i creditori chirografari, ovvero quelli che non hanno titoli di prelazione o privilegio (come ad esempio i dipendenti), della proposta loro pervenuta dalla vecchia società che offrirebbe il 30 per cento della somma avanzata, pagabile in tre tranche nell’arco di oltre due anni, in cambio della rinuncia a ogni via giudiziale per ottenere quanto dovuto. I tempi sono strettissimi, considerato che per avere l’eventuale via libera al concordato, una volta in possesso di tutte le lettere di approvazione dei creditori, ipotesi di difficile attuazione, servono poi l’omologazione di un professionista e il parere di congruità del commissario giudiziale nominato dal tribunale.
Ore 11.30 – (Gazzettino) «Respingo la proposta di Diego Penocchio, che appare tardiva e priva di ogni logica, anche perché se ne fa portavoce chi ha già tradito le speranze di appassionati, giovani e sportivi». Dall’amministrazione comunale arriva un inequivocabile semaforo rosso all’iniziativa dell’ultimo presidente del Calcio Padova che aveva dato la disponibilità di restituire al sindaco il titolo sportivo, la denominazione e il logo della storica società in cambio dell’azzeramento dei debiti in essere con il Comune per affitto, spese di gestione e utenze dello stadio Euganeo, il tutto per un valore che si aggira sui 300 mila euro. La risposta negativa è arrivata per bocca dell’assessore allo sport Cinzia Rampazzo, che ha poi aggiunto: «I soldi che il Calcio Padova deve al Comune sono dei contribuenti. I debiti maturati devono essere saldati. Il simbolo glorioso che, per più di 100 anni, ha rappresentato la città sui campi da gioco è patrimonio dei padovani e deve essere reso ai padovani, specialmente in considerazione di ciò che è successo e dell’umiliazione che è stata inferta ai tifosi». Parole chiare e dirette che complicano ulteriormente la corsa in extremis della vecchia società per evitare il fallimento e le inevitabili conseguenze che deriverebbero da una sentenza in tal senso.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Cori, pacche sulle spalle, foto con i propri beniamini, il tutto sempre con il sorriso tra le labbra e in un clima di positività che raramente si è visto a Padova. Anche la festa del quinto compleanno del club “Maserà Biancoscudata” celebrata martedì sera al ristorante “6 per sempre” non si è sottratta a tale copione. Una sessantina i presenti, con ospiti d’onore l’allenatore Parlato, i giocatori Aperi e Mazzocco e il presidente del consiglio comunale Roberto Marcato. A fare gli onori di casa Emanuele Bianco, presidente del club. «Stiamo vivendo un calcio – ha dichiarato – con un volto più umano anche nei rapporti interpersonali e queste sono per noi le fondamenta per un futuro sportivo migliore». E da oggi ai botteghini sud dell’Euganeo (fino a domani con orario 15.30-18-30, sabato anche dalle 10 alle 12.30) sono acquistabili i biglietti per la partita di domenica a Monrupino con il Kras Repen.
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Come succede in questi casi, saranno gli stessi compagni a decidere che multa o pegno dovrà pagare l’ex Pordenone. «Accetterò volentieri tutto quello che dovrò pagare. Ho arrecato un danno alla squadra e alla società e per questo chiedo scusa a tutti». Resta la speranza che si ripeta lo stesso iter condotto per la squalifica di Segato, al quale dopo il ricorso hanno abbonato una giornata di stop. Il Padova dovrebbe fare reclamo anche in questa occasione. «Domani (oggi, ndr) ci troveremo e valuteremo se inoltrare il ricorso», spiega il ds De Poli. «A caldo mi sembrano tante tre giornate». Così Carmine Parlato, dopo aver sbollito l’arrabbiatura, sarà costretto ad inventarsi l’ennesima formazione diversa contro il Kras Repen. «Ho un po’ di giorni per pensarci», le parole del tecnico. «Voglio vederli in allenamento per poter fare delle scelte oculate. Chi andrà in campo, dovrà essere un atleta a 360 gradi. Dobbiamo avere più lucidità per gestire le situazioni nei momenti di tensione. Quando ci si trova sul 2-0 a un quarto d’ora dalla fine, come successo contro il Legnago, bisogna avere la capacità di spegnere le partite». Tirata d’orecchi a parte, il tecnico alla ripresa degli allenamenti ha avuto parole dolci per i suoi: «I ragazzi stanno andando oltre le aspettative, domenica contavano solo i tre punti e li abbiamo ottenuti. Per questo ho fatto i complimenti a chi è rimasto in campo».
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Alla fine non è andata nemmeno malissimo. È arrivato ieri il temuto verdetto del giudice sportivo della serie D, che, dopo le due espulsioni di domenica scorsa, ha squalificato per un turno Dan Thomassen e per tre Matteo Dionisi. Stop per una partita anche per Nicola Segato, giunto alla quarta ammonizione. Al difensore danese, tutto sommato, è andata bene, visto che paga solo una giornata per quello che è stato giudicato un “intervento falloso ai danni di un avversario”. Per Dionisi non ci si poteva aspettare di meglio, considerato anche il precedente di Segato, fermato per tre giornate dopo la manata rifilata ad un giocatore del Mezzocorona. Il terzino paga il fatto di aver “calpestato volontariamente la schiena di un calciatore avversario riverso a terra a seguito di un contrasto di gioco” e a tre giorni dal misfatto non ha ancora ritrovato il solito buonumore. «Sono dispiaciuto e amareggiato per quello che è successo», le sue parole. «Speravo certamente che la pena fosse minore». Dionisi ha chiuso qui il suo 2014 e anche il girone d’andata, visto che tornerà disponibile soltanto l’11 gennaio per la gara di Mogliano contro l’Union Pro. E la rabbia si fa ancora maggiore pensando che sarà costretto a saltare anche il big match con l’Altovicentino. «A me dispiace saltare ogni singola gara. In più, sapendo il valore della partita di Valdagno, il dispiacere se possibile è ancora maggiore».
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) I nomi continuano a circolare all’impazzata per effetto delle chiacchiere dei procuratori, ma di concreto c’è ben poco. La settimana scorsa, il ds De Poli aveva tentato di prelevare dal Martina Franca i suoi ex giocatori Arcidiacono e Montalto, vedendosi rispondere picche per entrambi. La decisione da prendere nel summit di stasera dovrà far collimare le esigenze di campo con quelle del budget: arriverà una punta prima che il Padova si liberi del contratto di Tiboni, o l’una cosa esclude l’altra? Gli altri reparti. Un nuovo attaccante, prima o poi, arriverà. Ben più immediate, invece, sono le risposte attese da Matteo Giglio, giovane centrocampista del Montebelluna seguito da diversi giorni da De Poli. Ieri sera il giocatore ha chiesto nuovamente al club trevigiano di essere liberato, nonostante nelle ultime settimane la riposta sia sempre stata negativa. Oggi sono attesi nuovi sviluppi, perché è un giocatore in cui il Padova crede e nel quale vede il nuovo Mazzocco. Gli altri movimenti, infine, si concretizzeranno a gennaio e saranno prevalentemente in uscita: arriverà un terzino sinistro, e se ne andranno i vari Bragagnolo, Bruzzi e Montinaro. Quanto a Nicola Petrilli, dopo le ultime due gare è uscito prepotentemente dalla lista dei “papabili” per lasciare Padova e ora si gioca le sue chance.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) L’appuntamento è per oggi, probabilmente in serata dopo l’allenamento. Lo stato maggiore del Padova radunato intorno ad un tavolo, una sola questione all’ordine del giorno: il mercato. Perché il 16 dicembre – vale a dire martedì prossimo, tra cinque giorni – chiude la finestra utile per i movimenti dei calciatori dilettanti. Ciò significa che entro tale data dovranno essere messi in lista di svincolo gli atleti in procinto di uscire, e che comunque, anche dopo il giorno 16, le squadre potranno tesserare giocatori liberi da vincoli contrattuali. Il tema del giorno non dovrebbe essere tanto la tempistica, quanto più la sostanza: come vuole muoversi il Padova da qui a gennaio? L’attaccante che verrà. I giorni stanno trascorrendo ormai inesorabili, e, a meno di clamorosi colpi nelle prossime ore, viene difficile pensare che domenica contro il Kras Repen mister Parlato possa contare su una nuova punta. Tanto più dopo che Paolo Zanardo, l’attaccante che il tecnico campano ha messo in cima alla propria lista dei desideri, due giorni fa è stato visto in sede al Pordenone per discutere le eventuali modalità del suo ritorno in neroverde. E così, mentre l’Altovicentino ha ufficializzato il “colpo” in attacco procedendo al tesseramento di Giuseppe Gambino, prima punta arrivata dal Rimini, i Biancoscudati devono guardarsi intorno.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Ufficiale, e per certi versi clamoroso, quello di Gino Buja, titolare dell’hotel Bristol Buja di Abano Terme che nelle ultime stagioni ha ospitato la squadra e lo staff tecnico in ritiro e spesso i dirigenti per tutto l’anno. «Non accetto la proposta del Calcio Padova», ha spiegato, «perché con il 30% non riesco nemmeno a coprire i costi vivi. All’epoca aveva accettato delle condizioni che già avevano ridotto al minimo il guadagno dell’albergo, a questo punto la mia decisione diventa una questione di principio: non so se da un eventuale fallimento della società riuscirò a racimolare più di quanto mi è stato offerto, sinceramente me lo auguro perchè di certo accettando i 15 mila euro proposti avrei comunque lavorato in grossa perdita». Il debito lasciato dal Padova è di circa 50 mila euro, anche se un’altra fattura, indirizzata ai due Valentini (Andrea e Marco), è pronta ad essere impugnata tramite avvocato per il periodo, dal 1º luglio di quest’anno in poi, nel quale l’ex a.d. e l’ex diesse avevano le camere occupate nonostante il contratto tra lo stesso Padova e l’albergo fosse scaduto.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Più tardi è intervenuto il sindaco Massimo Bitonci. «L’amministrazione non tratta con chi ha speculato sulla passione dei tifosi, mandando in rovina un patrimonio fatto di passione, gioventù e tradizione», le sue parole. «In caso di fallimento cercheremo di rivalerci a tutti i livelli sui responsabili». Il “no” di Buja. Intanto, scaduto sempre ieri il termine di adesione o meno alla proposta della società di pagare il 30% di quanto rivendicato dai creditori (un centinaio), i quali rinuncerebbero così al restante 70%, si aspetta sabato per sapere se al commissario giudiziale Marco Basaglia, nominato dal Tribunale, verrà presentato il piano dettagliato di ristrutturazione dei debiti, condizione necessaria per ottenere l’eventuale sì al concordato “in bianco” richiesto dallo stesso Penocchio ad ottobre. La lettera inviata dall’avvocato Simone Perazzolo a tutti coloro che avanzano soldi presuppone che ci sia un’adesione totalitaria alla proposta d’intesa formulata dalla società biancoscudata, ma sono già arrivati dei “no”.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La mossa della disperazione – tale dev’essere definita la proposta di restituire titolo sportivo e logo del Calcio Padova 1910 al Comune in cambio dell’azzeramento dei debiti per affitto e utenze dello stadio Euganeo, quantificabili in poco più di 300 mila euro – si è tramutata già in boomerang per Diego Penocchio, impegnato in queste febbrili giornate (insieme all’ex socio Marcello Cestaro) ad evitare il fallimento della Spa biancoscudata. Ieri è arrivata la risposta ufficiale di Palazzo Moroni, con una nota dell’assessore Cinzia Rampazzo. «I soldi che il Calcio Padova deve al Comune sono dei contribuenti. I debiti maturati devono essere saldati», ha dichiarato la titolare della delega allo Sport. «Il simbolo glorioso che, per più di 100 anni, ha rappresentato la città sui campi da gioco è patrimonio dei padovani e dev’essere reso ai padovani, specialmente in considerazione di ciò che è successo e dell’umiliazione che è stata inferta ai tifosi». Pertanto «respingo la proposta di Diego Penocchio, che appare tardiva e priva di ogni logica, anche perché se ne fa portavoce chi ha già tradito le speranze di appassionati, giovani e sportivi».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quello andato in scena lo scorso sei luglio potrebbe essere stato l’ultimo meeting internazionale di atletica allo stadio Euganeo? La domanda non è campata in aria, visto che dopo l’annuncio del mese scorso del sindaco Bitonci, di voler costruire una nuova curva a ridosso del campo e sopra la pista d’atletica, anche il presidente del consiglio comunale di Padova, Roberto Marcato, ha confermato i progetti dell’amministrazione. Marcato l’ha annunciato pubblicamente martedì sera, ospite della cena del club Maserà biancoscudata. Una promessa fatta ai tifosi e alla società biancoscudata, ma con l’obiettivo, almeno a parole, di non scontentare nessuno. «La nostra intenzione», le dichiarazioni dell’esponente della Lega, «è quella di costruire una nuova curva a ridosso del terreno di gioco. Credo che lo stadio Euganeo meriti un’altra sistemazione, così come lo meritano i tanti tifosi che seguono il Padova e la stessa società biancoscudata. Se a fine stagione dovesse esserci la promozione in Lega Pro siamo disposti a fare questo sforzo. Un sacrificio fatto volentieri visto che è per la città». L’amministrazione ha già iniziato a valutare i primi progetti, non solo sul fronte architettonico, ma anche per non privare la città di strutture in grado di ospitare eventi per l’atletica leggera. «Stiamo cercando una soluzione per quanto riguarda la pista, non vogliamo togliere senza dare nulla. Per questo stiamo valutando altre aree dove l’atletica possa avere una collocazione adeguata. Ci stiamo già lavorando e troveremo le soluzioni migliori».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Una buona notizia e una cattiva per gli juniores del Padova. La prima: il Giorgione ha deciso di non procedere con il reclamo per la gara vinta dai biancoscudati 4-2 qualche settimana fa. Il caso era scoppiato perché Marcandella, attaccante biancoscudato, per qualche secondo era rimasto in campo dopo la seconda ammonizione, prima che l’arbitro si accorgesse di non averlo espulso: nessun reclamo, e tre punti al Padova, che così sale a 30 punti, a +6 sul Ripa secondo in classifica. Nessuna festa, però, perché di contro arriva la squalifica di sei giornate a Matteo Faggin, reo di “avere strattonato un avversario per la maglia”, ha scritto il giudice, “colpendolo con una manata, e per avere, inoltre, tentato di colpirlo con uno schiaffo senza tuttavia riuscirvi per il pronto intervento dei compagni”.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Erano presenti tutti i membri dello staff tecnico, la dirigenza e la squadra biancoscudata ieri pomeriggio nel Duomo di Piazzola sul Brenta. Il Padova intero si è stretto attorno alla famiglia Bonetto, all’amministratore delegato Roberto e al vicepresidente Edoardo, partecipando ai funerali di Dionigi Bonetto, padre dell’a.d. e nonno di Edoardo. Dopo il rito, la salma ha proseguito il suo viaggio sino al cimitero, per la sepoltura.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) «Non posso negare che ci sono stati alcuni colloqui sia con il Padova che con il Montebelluna. E’ un onore per me che una società come il Padova abbia pensato a me. Ma io al momento sono un giocatore del Montebelluna». Il presidente Marzio Brombal non cede e non vuole lasciarlo partire: «Il Montebelluna mi vuole tenere nonostante la richiesta del Padova – spiega Giglio – e non so se le cose possano cambiare nei prossimi giorni. Il mercato è ancora aperto, stiamo a vedere…». Dopo la cessione di Bedin alla Triestina e di Russo all’Agropoli, per il centrocampo si è offerto l’ex Radrezza (Monza) e in difesa non si riesce ancora a pescare l’esterno giusto da affiancare a Degrassi dopo i rifiuti di Pellicanò (Belluno) e della Spal per Rosina. Anche in questo caso qualcuno dovrà uscire, mentre la cessione di Petrilli (che pareva assai probabile) adesso non sembra più una priorità dopo la buona prestazione contro il Legnago.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il problema principale di Fabrizio De Poli in questi frenetici giorni di mercato che mancano al 16 dicembre, giorno in cui chiuderà la finestra dedicata al calcio dilettantistico, è cedere. Perché non è possibile continuare ad acquistare senza sfoltire la rosa e quest’ultima operazione sembra più complessa del previsto. In uscita c’è Christian Tiboni, con il quale è iniziato però un aspro braccio di ferro. Al momento il giocatore rifiuta la cessione e questo blocca altre operazioni in entrata. I nomi che circolano sono sempre gli stessi (Zanardo è quello che più piace a Parlato ma pare sulla via del ritorno a Pordenone). Ieri si è aggiunto anche quello di Marco Moro, che ha rescisso con l’Arzachena dopo una prima parte di stagione molto buona: «Il Padova? Magari, verrei di corsa – spiega l’ex attaccante del Venezia, classe 1984 – ma al momento non ci sono stati contatti». Il Padova aveva anche proposto al Montebelluna il giovane Pittarello in cambio di Matteo Giglio, ma il club trevigiano continua a rifiutare e non vuole far partire il centrocampista classe 1991 dal gol facile.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Molto dura, in proposito, la replica dell’assessore comunale allo Sport, Cinzia Rampazzo, che certamente riflette il pensiero del sindaco Massimo Bitonci: «I soldi che l’Acp 1910 deve al municipio sono dei contribuenti – ricorda – E, quindi, i debiti maturati devono essere saldati. Il simbolo glorioso che, per più di cent’anni, ha rappresentato la città sui campi da gioco di tutta Italia è patrimonio dei padovani e deve essere reso loro, specialmente in considerazione di ciò che è successo e dell’umiliazione che è stata inferta ai tifosi. Respingo la proposta dell’ex presidente Penocchio, che appare tardiva e priva di ogni logica – conclude l’assessore – Anche perché se ne fa portavoce chi ha già abbondantemente tradito le speranze di appassionati, giovani e sportivi». Nessun commento, nel merito, da parte della nuova società, la Biancoscudati Padova. Giuseppe Bergamin (presidente) e Roberto Bonetto (ad) preferiscono restare concentrati sul campo. E sulla trasferta di domenica a Monrupino (Trieste) contro il Kras Repen.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) E’ un «no» secco quello che arriva da Palazzo Moroni in risposta all’«offerta» che sarebbe stata avanzata, nei giorni scorsi, dall’ex presidente dell’Associazione Calcio Padova 1910, Diego Penocchio. L’imprenditore bresciano, che nell’estate 2013 aveva rilevato la società di viale Rocco da Marcello Cestaro, avrebbe infatti presentato in Comune una proposta: «Sono disposto a restituire gratuitamente alla città il nome del club (Acp 1910, ndr ) ed il suo logo (lo scudo rossocrociato, ndr ) in cambio dell’azzeramento del debito contratto con l’amministrazione comunale». Un passivo, quello generato dalla gestione Penocchio (con a fianco Andrea e Marco Valentini e, sia pur in un ruolo più defilato, lo stesso ex patron Cestaro), che si aggirerebbe intorno ai 300mila euro e che riguarderebbe il mancato pagamento dell’affitto dello stadio e delle relative utenze di acqua, luce e gas. Una mossa, quella dell’impresario lombardo, definita da più parti «disperata» e, soprattutto, «irricevibile».
Ore 08.38 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che i 600 biglietti del settore riservato agli ospiti per la gara NK Kras Repen – Biancoscudati Padova di domenica 14 dicembre (ore 14.30 Stadio Monrupino) saranno messi in prevendita alle biglietterie sud dello stadio Euganeo di Padova nei seguenti giorni e orari: Giovedì 11 dicembre e venerdì 12 dicembre dalle 15.30 alle 18.30, Sabato 13 dicembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. FATTO SALVO L’ESAURIMENTO DEI 600 BIGLIETTI A DISPOSIZIONE Costo del biglietto (prezzo unico): 10,00 €. Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2003 in poi (necessarrio presentare documento). Il numero massimo di biglietti acquistabili per persona è stato fissato a 10.
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (quindicesima giornata, domenica 14 dicembre ore 14.30): AltoVicentino-Giorgione, Kras Repen-Padova, Legnago-Dro, Montebelluna-ArziChiampo, Mori Santo Stefano-Triestina, Sacilese-Clodiense, Tamai-Fontanafredda, Union Pro-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Belluno.
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova e AltoVicentino 35, Belluno 32, Sacilese 27, Union Ripa La Fenadora 25, Clodiense 24, Montebelluna e Tamai 23, ArziChiampo 18, Giorgione e Union Pro 16, Fontanafredda 15, Legnago 14, Dro 12, Kras Repen 10, Triestina 7, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della quattordicesima giornata: ArziChiampo-AltoVicentino 2-1, Padova- Legnago 2-1, Belluno-Kras Repen 3-0, Clodiense-Dro 2-1, Fontanafredda-Montebelluna 0-0, Giorgione-Sacilese 0-2, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0, Mori Santo Stefano-Union Pro 0-2, Triestina-Tamai 1-1.
Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 10 dicembre: allenamento mattutino alla Guizza per i Biancoscudati, assenti Cunico e Petkovc oltre all’acciaccato Ferretti.