Live 24! Kras Repen-Padova, -4: allenamento mattutino alla Guizza, stangata del Giudice Sportivo su Dionisi

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Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro con la seconda vittoria di fila si toglie dalla zona playout (+2 sul Legnago sestultimo) e si gode l’esordio degli ultimi due arrivati: Appiah ha dato più peso e velocità al centrocampo mentre Cattelan si è procurato il rigore dell’1 a 0. Rigore poi trasformato dal centrocampista Emanuele Busetto, al rientro dopo un mese di stop causato da una distrazione del collaterale mediale interno del ginocchio sinistro rimediato nel derby di Montebelluna. Busetto commenta così la preziosa vittoria: «Era una partita molto importante per entrambe, infatti i primi 45′ sono stati di studio generale con qualche iniziativa ma niente di particolare. Noi siamo stati un pò più vivaci grazie alle iniziative sull’asse di sinistra con Serena, Fuxa, Andrea Nobile e Comin». Nella ripresa invece avete cambiato marcia? «La partita si è fatta più divertente con animi più accesi perché la tensione si è alzata. La svolta è arrivata al 39′ quando Cattelan è stato atterrato in area guadagnando il rigore che mi sono incaricato di trasformare. Ci tengo a dedicare questo gol alla mia ragazza Ylenia e alla mia famiglia che mi sono stati vicini in questi mesi un pò travagliati dagli infortuni. Il Mori ha cercato poi di buttare il cuore al di là dell’ostacolo ma di fronte ha trovato una Pro che non ha indietreggiato di un metro e al ’95 abbiamo chiuso la pratica con un contropiede eccezionale. Cattelan ha lanciato un ispiratissimo Visinoni che danzando sul pallone ha saltato 3 uomini per poi servire l’assist ad un generosissimo Serena che ha fatto un gran gol». Dopo 2 vittorie di fila salvezza alla portata? «Sicuramente con queste 2 vittorie abbiamo dimostrato di esserci e di credere fortemente alla salvezza ma siamo consapevoli che il campionato è lungo e ci sono altre 20 partite dove non possiamo e non dobbiamo mai mollare. Comunque sono sicuro che con impegno, sacrificio, spirito di gruppo e voglia di migliorarci riusciremo a mantenere la categoria».

Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Montebelluna è tornato indenne dalla trasferta di Fontanafredda riprendendo ad andare a punti fuori casa dopo l’infausta sconfitta di Tamai. Per gli amanti della statistica lo 0 a 0 strappato in terra friulana dalla formazione di Daniele Pasa equivale al secondo pareggio su quattordici giornate di campionato ma, ciò che conta maggiormente, la posizione di classifica dei biancocelesti rimane più che tranquilla. Altro dato positivo dell’ultimo turno di campionato è senza dubbio il prosieguo dell’inviolabilità della porta biancoceleste, immacolata da quasi 200 minuti. «Sicuramente il fatto di non aver preso gol è importante, perché così aumenta sempre di più la consapevolezza nei nostri mezzi – osserva il difensore Nicolò Severgnini – domenica la partita sarebbe potuta finire con qualsiasi risultato, occasioni ce ne sono state da una parte e dall’altra. Per questo ritengo il pareggio un risultato corretto». La salita prosegue. Adesso siete a 23 punti. Vi guardate ancora indietro? «Certo, non avrebbe senso a questo punto pensare ad un altro obiettivo che non sia la salvezza. Siamo ancora giovani e nonostante l’ottima posizione, inaspettata per tutti noi, bisogna tenere gli occhi aperti». In che cosa c’è da migliorare? «Secondo me possiamo fare progressi come squadra, non dobbiamo accontentarci. Se ognuno di noi darà qualcosa in più le cose andranno ancora meglio». Domenica ospiterete l’ArzignanoChiampo, la prima a battere l’Altovicentino. «Io la reputavo già forte prima di questo risultato, adesso sarà ancora più dura. Noi però vogliamo i tre punti, anche per presentarci carichi al massimo al successivo derby con il Giorgione».

Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Giorgione manca la terza vittoria di fila ma proprio nel giorno della sconfitta casalinga contro la Sacilese fa un passo in avanti. A dirlo è l’allenatore castellano Antonio Paganin: «Contro la Sacilese si trattava di un test importante per vedere se potevamo essere all’altezza di alcune squadre, il risultato non è stato positivo ma la prestazione sicuramente mi soddisfa, i ragazzi si sono comportati bene e penso che il pubblico possa essere rimasto soddisfatto della prova, certo che per vincere queste partite serve anche un pò di fortuna e magari qualche altra cosa che giri per il verso giusto». Il riferimento è all’arbitraggio? «Dell’arbitro non mi sono mai lamentato, anche domenica il fischietto non ha deciso l’andamento della gara ma, se devo essere sincero, un pò di rammarico c’è per quelle decisioni di fine partita quando ci ha fischiato un rigore contro, può essere stato un errore di valutazione, poi ci ha comminato due espulsioni che per noi sono pesanti. La prima ci poteva stare ma alla fine il rosso a Fontana, quando la partita era oramai chiusa, è stato pesante perché può incidere sull’andamento delle prossime gare. Bastava un pò di buon senso per capire che la partita era finita e che il rosso era eccessivo». E domenica andrete ad affrontare la capolista Altovicentino. «Si, ecco perché le due espulsioni di Vio e Fontana pesano parecchio. Contro l’Altovicentino volevamo giocarcela alla pari, purtroppo ci mancheranno i due centrali e non sarà facile rimpiazzarli. Comunque, dopo questa sfida contro la Sacilese, abbiamo acquistato ancora più fiducia nei nostri mezzi e penso che anche in terra vicentina sapremo dire la nostra». Veniamo al mercato, operazioni in vista? «Se ne sono andati per fare esperienza i giovani Civiero, Zarpellon e Olmesini e quindi vedremo se rimpiazzarli. Stiamo valutando dei giovani, la fascia di età è quella dal 1992 al 1996, qualcosa faremo anche perché il campionato è lungo e c’è la necessità di avere dei ricambi, sicuramente però queste operazioni non sconvolgeranno l’ossatura del gruppo».

Ore 21.00 – (Tribuna di Treviso) Un rinforzo per il Giorgione. Il team manager Tiziano Antonello ha portato a casa il trentino Gianluca Maran, terzino sinistro classe 1994, proveniente dal Dro ed anche lui al Bassano l’anno scorso. È il figlio di Rolando Maran, attuale allenatore del Chievo ed ex mister del Catania. Gianluca Maran è cresciuto nel Mezzocorona, con cui ha giocato diverse partite nel campionato di serie D. Poi il trasferimento alla Primavera del Catania, la scorsa stagione al Bassano e quest’anno al Dro. Due settimane fa lo si è visto a Castelfranco da avversario nella partita Giorgione-Dro terminata con il risultato di 3-0. In passato ha avuto una breve parentesi al Real Vicenza nel campionato di Eccellenza, macchiata da un infortunio nella finale regionale di Coppa Italia. Al momento in casa Giorgione le uscite riguardano i giovani Civiero (destinazione Godigese), Olmesini (Mestrina) e Zarpellon, che si è accasato al Cartigliano in Promozione. Domenica prossima la proibitiva trasferta con l’Altivicentino in testa alla classifica con il Padova a 35 punti e una sola sconfitta subita.

Ore 20.40 – Juniores Nazionali, due notizie riguardanti il Padova, capolista del girone D. Il Giudice Sportivo ha omologato la vittoria del 15 novembre per 4-2 sul campo del Giorgione dopo che la società trevigiana non ha dato seguito al preannuncio di reclamo presentato, ma ha squalificato per sei giornate Matteo Faggin “per aver strattonato per la maglia un avversario colpendolo con una manata sulla stessa. Per avere, inoltre, tentato di colpirlo con uno schiaffo senza tuttavia riuscirvi grazie al pronto intervento dei compagni di squadra”. L’avversario in questione è Cristian Cudicio della Sacilese, anch’esso fermato per sei turni.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tamai-Fontanafredda: per alcuni sarà solo un altro derby. Per tanti sarà una finestra sul passato. Sì, c’è stata la sfida di agosto (1-0 per i rossi, gol di Sellan), ma era Coppa Italia, calcio d’estate. L’ultima partita vera di campionato, giocata a Tamai tra furie e rossoneri, fu quella del 3 dicembre 2000. Era la dodicesima d’andata in Eccellenza. IL DISTACCO – Davanti a 400 persone il Tamai di Graziano Morandin si impose sul Fontanafredda di Tita Da Pieve. Segnarono nella prima frazione Cleva (11′) e Meneghin. In avvio di ripresa accorciarono i rossoneri con un’autorete di Rubert (52′). Tony Zanardo fissò infine il risultato sul 3-1 per i rossi a 3′ dal termine. Fu una sintesi di quella che sarebbe stata la storia del torneo. Il Tamai tornò in D dopo aver chiuso al primo posto con 68 punti, 15 di distacco dal Pozzuolo, che raggiunse le furie dopo gli spareggi. «Vincemmo – ricorda Morandin – anche il ritorno, nonostante fossimo già in pieno clima da festeggiamenti. Fu un’annata eccezionale». Il Fontanafredda invece finì terz’ultimo con 34 punti e retrocesse in Promozione. Strade diverse, senza più incroci sino a quello di domenica. IL DERBY DI RENZO – Tornando al presente, è quello di Renzo Nadin, che dopo 17 anni da ds nel Borgo dei Verardo in estate è passato al Fontanafredda. Non era presente per motivi personali al match agostano di Coppa. Chissà se “troverà il tempo” per assistere alla prima sfida di campionato fra le sue due creature. Di certo sarà la prima persona che gli occhi di tutti cercheranno, dopo aver varcato il cancello del Comunale di Tamai. DI NATALE TESTIMONIAL – La segreteria del Fontanafredda intanto comunica che il testimonial dell’ormai tradizionale e prestigioso torneo giovanile Città di Fontanafredda sarà Totò Di Natale, da sempre esempio di serietà e professionalità per tutti i giovani della regione.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Se dovesse partire Spagnoli? La Sacilese ha già in mente il suo sostituito: Marco Sellan. E’ la punta del Tamai il desiderio del ds liventino Denis Fiorin, sempre qualora l’ex Milan dovesse cedere alle sirene del Venezia in Lega Pro. L’erede designato ha la stessa età (classe ’94) e – curiosità – è pure amico del centravanti titolare di Zironelli. Tuttavia più che un obiettivo si tratta di un sogno: difficile infatti che i mobilieri lascino partire Sellan, sinora uno dei più positivi nell’ottima stagione della squadra. Di sicuro è sfumata la pista relativa ad Antonio Acampora (’90), bomber dell’Ufm, che ha deciso di rimanere a Monfalcone in Eccellenza. Per quanto riguarda le uscite, la Sacilese ha trovato l’accordo con l’Altovicentino per liberare Biasi Manolache (’96): la decisione finale è passata ora al ragazzo, che si è preso ancora del tempo. Rimanendo in serie D, fermo il Tamai, il Fontanafredda ha lasciato partire Alessandro Facchin (’96): il portiere si sta allenando col Fiume/Bannia, in Promozione, e probabilmente firmerà per i neroverdi. In entrata il ds Nadin è alla finestra. Si muoverà solo per occasioni irrinunciabili. Intanto, il Padova ha girato alla Triestina il mediano Bedin ed è in attesa di sviluppi dall’affare Giglio (’91), mezzala pordenonese che il Montebelluna non vuole lasciar partire, mentre il Legnago ha scelto Andrea Orecchia come mister (un ritorno).

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Due gialloblu nel mare neroverde. Questo pomeriggio sugli spalti del Boscherai per assistere a Union Ripa-Correggese ci saranno due facce cugine. Quelle di Augusto Fardin (nella foto con Vecchiato) e dell’osservatore spedito da Vecchiato a dare un’occhiata alla prossima rivale, quel Ripa con cui sabato pomeriggio si incendierà il derby numero cinque degli ultimi 16 mesi. «Ma l’abbiamo già osservata da vicino anche a Mezzocorona – assicura Roberto Vecchiato al termine della prima seduta di allenamento della settimana». Indicazioni? «Poche. Il Ripa è imprevedibile, ha una rosa così ampia che con 25 giocatori a disposizione è dura immaginare che formazione possa schierarti contro; con noi si fa presto (sorride Vecchiato, ndr), ma in casa loro c’è poco da ipotizzare». Senza Posocco e Corbanese avete segnato più che in tante altre domeniche. «È stata la conferma che stiamo collezionando numeri importanti». Cosa si aspetta dalla partita di coppa del Ripa? «Che si stanchino (sorride di nuovo il mister gialloblu, ndr); in realtà so cosa non mi aspettavo: di arrivare al derby a metà dicembre con 7 punti in più del Ripa. Me lo avessero predetto avrei dubitato. Vincere il derby è l’unica cosa che possiamo aggiungere di ulteriormente bello a quanto fatto fino ad oggi. Insomma, cito i miei giocatori: vincerlo sarebbe carino». La sconfitta con il Mezzocorona ha sorpreso un pò tutti. «Sicuramente, ma non dimentichiamo che si sono ritrovati a dover preparare tre partite nell’arco di pochissimi giorni, non è facile. Credo sia stato semplicemente un piccolo passo falso che non intacca il buon campionato che stanno facendo. Il fatto è che noi lo stiamo facendo ottimo». A PROPOSITO DI ANTICIPI. Cambio di idea in casa Belluno; la società gialloblu ha deciso di non chiedere più l’anticipo all’Union Pro per sabato 20 in quanto, con i campionati dilettanti fermi, la domenica a sole tinte gialloblu potrebbe portare al polisportivo un nutrito pubblico.

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Voglia di riscatto. Il Belluno non vince un derby dal 16 novembre 2013, quando al Polisportivo battè 2-1 il Ripa Fenadora con i gol di Yari Masoch e Marco Duravia. Dopo quella volta per i gialloblù sono stati solo “dolori”. Nel match di ritorno i neroverdi si imposero con un netto 4-1 al Boscherai, risultato figlio di un gran secondo tempo della squadra di Parteli, mentre a settembre in Coppa Italia, dopo il pari nei regolamentari, sono stati Andreolla e soci a spuntarla. «Contro di loro siamo reduci da una sconfitta pesante e da un buon pareggio – spiega il centrocampista Simone Bertagno – ricordo che in campionato avevamo giocato un gran primo tempo dove avremmo potuto segnare anche tre gol, dopo alcuni episodi ci sono andati storti e una loro seconda frazione straripante ha fatto finire il risultato sul 4-1. Mi aspetto una partita equilibrata, con due squadre che hanno buone rose e possono lottare per i play off. Un match da tripla, speriamo esca un 2». Grande intensità al Boscherai. Il campo del Ripa Fenadora è famoso per essere più piccolo rispetto ad altri terreni. Cambia l’approccio e il tipo di partita per chi non è abituato a giocare li. «Mi aspetto un match di altissima intensità e con molte seconde palle. Ci saranno meno tempi morti. La rete è vicina alle linee di rimessa laterale e la palla ritorna in gioco in maniera molto veloce, è come non uscisse mai». Visto lo stato del Polisportivo, però, per il Belluno è un bene che si giochi sul sintetico. «Siamo una squadra che gioca molto la palla e potrebbe essere un vantaggio, anche se le distanze saranno molto diverse. Dovremo adattarci». Brotto pericolo numero uno. Gianmarco Brotto è il capocannoniere del Ripa con nove reti. Bertagno ha giocato con lui ai tempi della Sacilese in Lega Pro, e lo teme. «È uno che fa molti gol e sa essere pericoloso, mi sono allenato anni con lui e conosco il suo valore. Bisognerà avere un occhio di riguardo su di lui». Il distacco dice sette. Il Belluno è al terzo posto e in classifica ha sette lunghezze in più dei cugini. In campo però queste differenza non si sentiranno. «In partite come queste tutto si azzera. Chi vince? Speriamo il Belluno!». Rosa al completo. Mister Vecchiato per la sfida di sabato recupera gli squalificati Simone Corbanese e Francesco Posocco. Merli Sala, invece, ricomincia ad allenarsi questo pomeriggio, dopo essere volato in Svezia a recuperare moglie e gemelli. Salta l’anticipo. Il Belluno sembrava dovesse giocare sabato 20 dicembre contro l’Union Pro ma la partita alla fine verrà disputata normalmente domenica 21 dicembre al Polisportivo.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un successo casalingo domenica (ore 14.30) sulla Torres consentirebbe, quantomeno, di portare il bilancio in equilibrio. La sfida con i rossoblù sassaresi, infatti, sarà la 17. e ultima uscita al Penzo nel 2014 per un Venezia che raramente, a memoria di tifoso, ha reso così poco tra le «mura amiche». In sedici gare, infatti, gli arancioneroverdi hanno dispensato più sconfitte (7) che vittorie (6), con tre pareggi e una differenza reti in attivo (23 gol fatti, 18 subiti) che non basta certo a mascherare il magro bottino dei soli 21 punti faticosamente ottenuti sui 48 disponibili. Un «annus horribilis» imbarazzante soprattutto se paragonato alle gioie del 2013, concluso con 13 vittorie e 5 pareggi, senza scivoloni interni nemmeno durante l’esilio forzato e dorato al Mecchia di Portogruaro, autentico portafortuna per il team lagunare che conquistò un pareggio e 5 vittorie comprese quelle nei playoff con Renate e Monza decisive per salire in Lega Pro1. Nel 2014 le prime avvisaglie che il vento stava cambiando, in peggio, ci furono già il 5 gennaio quando la FeralpiSalò si impose a Sant’Elena con l’1-0 rivelatosi determinante per escludere clamorosamente il Venezia di Dal Canto dai «maxi playoff a 8» dello scorso campionato. Fino a maggio il Penzo è stato violato anche da Entella e Carrarese, ma il pallone ha riservato il peggio per il torneo in corso. Finora Esposito e compagni davanti ai pochi irriducibili tifosi lagunari non hanno avuto mezze misure, vincendo e perdendo in 4 occasioni. Al benaugurante 3-0 rifilato al Renate ha fatto seguito lo 0-1 col Sudtirol, vendicato con il largo 4-1 alla FeralpiSalò. A fine settembre il Venezia di Dal Canto pareva in forte ascesa ma al contrario, proprio al poker ai bresciani sono seguite le battute d’arresto del Menti col Real Vicenza e al Penzo con Monza e Novara, costate l’esonero del tecnico trevigiano. Con Michele Serena l’inversione di rotta con due vittorie interne (Giana e AlbinoLeffe) dopodiché a strappare l’intera posta in rimonta è stato il Bassano. Ed ora l’ultima chance con la Torres.

Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ arrivata puntuale dal giudice sportivo la squalifica per Federico Varano, avendo raggiunto i 4 cartellini gialli. Salterà la sfida di domenica al Penzo contro la Torres e non è una buona notizia, visto che per gli arancioneroverdi il prossimo è un appuntamento da non sbagliare: dopo tre sconfitte consecutive, la situazione in classifica si è complicata non poco e ora, con 19 punti, la zona playout si è fatta pericolosamente vicina, a due sole lunghezze di distanza. Mister Serena sta facendo lavorare i suoi con il consueto piglio se non anche di più, visto che sia ieri che oggi ha messo in programma la doppia seduta, solitamente riservata al mercoledì. Purtroppo il gruppo non si sta allenando al completo e non solo per le assenze degli infortunati di lungo corso (Carcuro, Hottor, Espinal) e per quelli in convalescenza (Giuliatto e Zima) che si stanno pian piano reintegrando. Ieri all’appello mancavano altri tre giocatori e in una situazione così deficitaria non è facile lavorare: hanno infatti dato forfait anche Cernuto per un affaticamento muscolare, mentre Scialpi e Ghosheh sono rimasti ai box per l’influenza. C’è da sottolineare che Scialpi aveva già saltato la sfida di venerdì a Pavia a causa della febbre e il timore è che possa trattarsi di una ricaduta. Anche domenica, pur rientrando Greco e Sales dalla squalifica, si profila una formazione obbligata, con ben poche opzioni a disposizione di Serena, specie a centrocampo, e una panchina puntellata dai giovanissimi. Ieri intanto si è aperta la prevendita per la partita del Penzo (ore 14,30): i biglietti si possono acquistare in sede fino a venerdì, nei punti vendita Vela oppure su www.vivaticket.it.

Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) Venezia verso la Torres con l’obbligo di riprendersi rapidamente tre punti e interrompere la striscia di tre sconfitte consecutive che hanno riportato gli arancioneroverdi decisamente più vicini alla zona playout che non all’area playoff. Settimana aperta dalla prevedibile e puntuale squalifica di Federico Varano, che a Pavia ha collezionato la quarta ammonizione, l’ennesima ampiamente evitabile (proteste a centrocampo dopo un fallo), mentre Elia Legati con il settimo cartellino giallo rimediato è ritornato nel listone dei giocatori diffidati. Ieri doppio allenamento, come oggi, per il Venezia sui campi del Taliercio. Michele Serena non fa sconti, anzi. Fuori gioco l’influenzato Scialpi, costretto a saltare la trasferta a Pavia, la febbre ha messo fuori gioco anche Ghosheh, non si è allenato nemmeno Cernuto, alle prese con un affaticamento muscolare e Giuliatto ha continuato a lavorare a parte. Rispetto all’ultima trasferta, quella di venerdì scorso a Pavia (1-2) il tecnico mestrino ritrova Sales in difesa e Greco in attacco tanto che potrebbe essere riproposto Bellazzini a centrocampo vista la squalifica di Varano. Tra gli altri squalificati del girone, due giornate al pordenonese Possenti, una giornata di squalifica invece per Salvi (Albinoleffe), Carcione (Arezzo), Meduri (Lumezzane), Siniscalchi (Mantova), Pederzoli (Pavia), Dallabona e Piccinni (Real Vicenza), Gavazzi (Renate) e Tait (Sudtirol). Intanto è partita ieri la prevendita per la gara contro la Torres Sassari e resterà aperta fino a mezzogiorno di domenica 14 dicembre. I biglietti potranno essere acquistati agli sportelli delle seguenti agenzie di Vela Spa: Piazzale Roma, Tronchetto e Ferrovia Infopoint a Venezia, Lido di Venezia, Mestre (via Verdi), Dolo (via Mazzini) e Sottomarina (viale Padova). Attivo anche l’acquisto on line attraverso il sito www.vivaticket.it. I biglietti si possono acquistare anche nella sede del Fbc Unione Venezia, in via Torino 151/b (orari fino a venerdì 9.30 – 12.30 / 15-18). Il prezzo del biglietto in prevendita è curva sud 10 euro, distinti 15 euro, tribuna laterale 20 euro, tribuna centrale 30 euro, tribuna d’onore 50 euro. Prezzi ridotti per i possessori della Fbc Card. La partita con la Torres ((domenica 14, ore 14.30) è stata affidata all’emiliano Alessandro Pietropaolo di Modena. Non c’è pace per gli allenatori. Ancora un cambio di panchina nel girone A della Lega Pro: la Pro Patria ha esonerato Aldo Monza, subentrato il 4 novembre a Lulù Oliveira, che aveva ottenuto una vittoria, due pareggi e due sconfitte. Squadra affidata temporaneamente al vice Fabio Castellazzi, il sostituto di Aldo Monza potrebbe essere Marco Tosi, ex Poggibonsi, ma si ipotizza anche un ritorno dell’ex attaccante del Cagliari, che ha giocato nella sua lunga carriera anche una stagione con la maglia del Venezia.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) «Venire a Bassano è stata la scelta migliore che potessi fare in estate». Luca «Veleno» Cattaneo è un giocatore da emozioni, uno che mette tutto in campo e che riesce sempre a creare un rapporto importante con la tifoseria, sia per il suo gioco spensierato, sia per un carattere che colpisce al primo incontro. «Sento che si sta creando un bel legame con i tifosi, sentire gli incitamenti dei propri supporter fa solo bene per un giocatore. Io sono uno che, se parte dall’inizio o entra dalla panchina, cerca di dare tutto in campo, come questa squadra: se l’obbiettivo ad inizio stagione era la salvezza, ora stiamo andando oltre ogni aspettativa». Cattaneo è arrivato in estate lasciando una tifoseria che lo amava per trovarne una che lo ha preso subito in simpatia: la risposta sono due reti in campionato, una nel derby con il Real Vicenza, partita molto sentita dalla tifoseria giallorossa. «Beh intanto ho raggiunto il mio obiettivo di superare la rete stagionale – scherza Veleno – in quattro stagioni tra i professionisti ne avevo segnate tre, qui sono allo stesso bottino se consideriamo anche la coppa, posso dirmi contento. Il derby? Bello segnare in partite del genere, credo che il pareggio sia stato il risultato giusto nonostante gli episodi ci sono girati un pò contro, i due rigori ci potevano stare». Persa la vetta, ma nessun dramma. «Siamo ad un punto dal Pavia con una partita da recuperare, quindi possiamo ancora tornare in alto. La classifica è corta e dunque ogni giornata ci possono essere dei ribaltoni, noi come obbiettivo ci siamo posti quello di fare bene nelle ultime tre gare prima della sosta, per poi tornare ancora più carichi dopo le festività. Sabato ci aspetta una partita importante, contro il Renate che sappiamo squadra molto tosta, ma noi non cambiamo certo ora il nostro approccio: giocarcela fino alla fine». Essere in alto, capolista o quasi, porta le altre squadre a dare qualcosa in più. «Ogni squadre contro di noi ora gioca al massimo, vuole battere la capolista o chi sta in alto, ma noi lo sappiamo e giochiamo come sempre: ripeto, fino a questo momento siamo sempre scesi in campo per vincere».

Ore 17.30 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che il centrocampista classe 1989 Matteo Bedin si trasferisce a titolo definitivo all’Unione Triestina 2012, formazione militante nel campionato di Serie D girone C. Bedin lascia la maglia biancoscudata dopo aver collezionato 6 presenze in campionato e 2 presenze in Coppa Italia.

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Una gioia doppia… per due. Moretti e Sbrissa, oltre ad aver deciso con le loro reti la sfida con il Brescia, hanno entrambi un motivo in più per festeggiare. «In tribuna c’erano a vedermi i miei genitori – racconta Federico Moretti -, cosa che non capita spesso. Ecco perché sono particolarmente felice di aver segnato, così ho potuto dedicate il gol a mia mamma, che ha compiuto gli anni pochi giorni fa». Stavolta la rete è arrivata di testa e non su punizione. «È uno schema che proviamo spesso durante la settimana. Ci ero già andato vicino a Varese, stavolta il colpo mi è riuscito, grazie all’ottimo pallone che mi ha servito D’Elia». Come si è trovato nel ruolo di regista? «Mi trovo molto bene a giocare davanti alla difesa, perché è la posizione in cui riesco a sfruttare al meglio le mie caratteristiche». Adesso siete a soli due punti dalla zona playoff… «Il nostro obiettivo rimane quello di arrivare al più presto ai 50 punti che ci consentiranno di festeggiare la salvezza anticipata. Sabato abbiamo un’altra sfida molto delicata a Chiavari con l’Entella e non ci possiamo permettere cali di concentrazione». Giovanni Sbrissa ha segnato al 95′ il primo gol da professionista. «Per me è stato un sogno che si è avverato. Aspettavo questo momento da quando sono arrivato al Vicenza in quinta elementare, figuratevi la mia gioia. Oltretutto ho potuto festeggiare sotto la nostra curva, il massimo per un biancorosso. Ecco perché dedico la rete al club che mi ha cresciuto e permesso di debuttare in serie B. E ringrazio Di Gennaro per l’ottimo pallone che mi ha servito». Come si spiega la vostra metamorfosi? «Vincere aiuta a vincere. I tre punti ci consentono di lavorare con maggior tranquillità durante la settimana».

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quarta vittoria nelle ultime cinque partite, e playoff a due punti. I tifosi biancorossi quasi non credono ai loro occhi, ma a gettare acqua sugli entusiasmi dei supporters berici ci pensa il tecnico del Vicenza, Pasquale Marino. «Il nostro obiettivo è la salvezza e dovremo soffrire per ottenerlo». Parole chiare, che vogliono far tenere i piedi ben piantati per terra a tutto l’ambiente, ma i ben informati raccontano di un Marino che alla società ha chiesto rinforzi nel reparto offensivo per blindare la permanenza in serie B, e per non porsi limiti se le cose continuassero ad andare per il verso giusto. Il Vicenza sta lavorando per accontentare il suo allenatore, che ha dato le indicazioni sui rinforzi di gennaio. La priorità è senza dubbio rinforzare l’attacco con un centravanti e un esterno. Il nome di Matteo Ardemagni è sempre tra i prescelti, anche se Stefano Lombardi, procuratore dell’attaccante milanese, spiega che i contatti tra le parti sono ancora ai primi approcci. «Anch’io ho letto dell’interesse del Vicenza verso Ardemagni, ma al momento posso dire che non c’è alcuna trattativa concreta. Quello che invece è certo è che Ardemagni lascerà Spezia perché il mio assistito da due partite non viene nemmeno convocato e non si sa il perché». Per il ruolo di centravanti piace, e non poco, anche Andrea Brighenti, che la Cremonese pare disposta a cedere solo a club di categoria superiore. Il Vicenza è pronto a cogliere l’occasione mettendo sul piatto di scambio Piergiuseppe Maritato che sta recuperando dal grave infortunio al crociato patito a settembre a Perugia. La Cremonese ci sta pensando, ma il Vicenza starebbe battendo anche la pista che porta a Pablo Andres Gonzalez inserendo anche di nuovo Maritato come pedina di scambio. Il Novara, che deve togliersi il pesante ingaggio dell’argentino dal bilancio, è possibilista sull’operazione che viene però bloccata dal giocatore che di lasciare Novara non ha intenzione. Per il ruolo di esterno offensivo in cima alla lista c’è sempre Leonardo Spinazzola, attualmente all’Atalanta ma di proprietà della Juventus. Il nome nuovo è però quello di Alessandro Sgrigna che potrebbe lasciare Cittadella a gennaio ed avrebbe il gradimento di Marino che lo considera adatto al suo modulo.

Ore 16.30 – Coppa Italia, risultato finale: Union Ripa La Fenadora-Correggese 5-7, dodici i gol segnati in soli 90 minuti!

Ore 16.20 – Giudice Sportivo: tre giornate di squalifica a Matteo Dionisi e un turno di stop a Dan Thomassen.

Ore 16.10 – Matteo Giglio, centrocampista del Montebelluna, interviene a Padovagoal.it confermando il forte interessamento del Padova nei suoi confronti: “Non posso negare che ci sono stati alcuni colloqui sia con il Padova che con il Montebelluna. E’ un onore per me che una società come il Padova abbia pensato a me. Ma io al momento sono un giocatore del Montebelluna”. Il presidente Marzio Brombal, tuttavia, non cede e non vuole lasciarlo partire: “Il Montebelluna mi vuole tenere nonostante la richiesta del Padova – spiega Giglio – e non so se le cose possano cambiare nei prossimi giorni. Il mercato è ancora aperto, stiamo a vedere quello che succede…”

Ore 16.00 – (Gazzettino) Federico Gerardi ha iniziato bene questa stagione di ritorno in maglia granata realizzando quattro gol in campionato e uno in Coppa Italia. Poi un infortunio lo ha messo out, ma da due partite è tornato titolare. Spiega il centravanti scuola Udinese: «Ora sto giocando senza problemi, mentre prima non riuscivo a calciare. Ho passato un mese e mezzo di tribolazione a causa di un infortunio al ginocchio sinistro che ha interrotto un avvio promettente». Il Cittadella puntava alla colonnina di sinistra nel televideo ed ora invece deve risalire dall’ultimo gradino. I numeri dicevano bene dell’attacco granata e male della fase difensiva, mentre ora si sta registrando il contrario. «È come la coperta che copre meglio dove la tiri. All’inizio spingevamo di più, ora siamo più corti e subiamo di meno. Entrambe le fasi coinvolgono tutti i giocatori, per cui anche noi attaccanti dobbiamo rientrare nella fase difensiva». Dopo aver scontato due giornate di squalifica, sabato con il Bari torna a disposizione Alessandro Sgrigna: potrebbe essere riproposto il trio Coralli-Gerardi-Sgrigna? «Sono scelte dell’allenatore – spiega il numero nove granata – Noi tre in campo contemporaneamente offriamo di sicuro un maggiore peso alla fase offensiva. Per ottenere il risultato serve la migliore compattezza della squadra nel suo insieme e questo obiettivo può essere raggiunto indipendentemente da chi scende in campo. Si tratta di un atteggiamento che tutti devono tenere, facendo i movimenti che sono richiesti». Sulla prossima partita al Tombolato con il Bari, conclude Gerardi: «Loro vengono da una situazione arbitrale sfavorevole (gol fantasma non convalidato contro il Carpi ndr), ma noi non siamo da meno. Comunque, indipendentemente dalle vicissitudini del momento, noi dobbiamo tenere i nervi saldi per confermare le buone prestazioni delle ultime partite, non incorrendo in espulsioni che ci danneggiano. Con questi presupposti sono convinto che potremo centrare la vittoria che ci manca da troppo tempo». Ieri e oggi doppia seduta con Signorini che deve pazientare per una microfrattura alla tibia sinistra; ancora lavoro differenziato per Schenetti, mentre Minesso si è sottoposto ad accertamenti medici al ginocchio destro, che hanno dato esito negativo. Infine il giudice ha fermato per un turno Pecorini; due squalificati anche nel Bari: Sabelli e Contini (prova tv).

Ore 15.50 – (Mattino di Padova) Daniel Cappelletti centrale difensivo nella gara contro il Bari? E’ più di un’ipotesi. E la conferma arriva dallo stesso Claudio Foscarini che, dopo l’ottima prova offerta dal giocatore a La Spezia, dove ha tenuto a bada clienti di tutto riguardo come Ebagua e Catellani, sta pensando seriamente di affiancarlo di nuovo a Scaglia nel cuore delle retroguardia granata, anche se tornerà a disposizione capitan Pellizzer dopo la squalifica. «Di sicuro può essere una soluzione» afferma il tecnico. «Cappelletti in quel ruolo può giocare: lo aveva ricoperto prima di arrivare al Cittadella e lo ha fatto in modo molto positivo quando siamo rimasti in dieci contro il Brescia, tenendo d’occhio un centravanti del livello di Caracciolo. Lì ho capito che avrei potuto riproporlo in quella posizione a La Spezia, anche perché se si fosse trovato in difficoltà lo avrei rispostato sulla fascia destra, invertendolo con De Leidi. Invece ha disputato una gran partita». Parole che equivalgono a una riconferma? Foscarini non si sbilancia: «Questo sarà uno dei miei pensieri nel corso della settimana». Anche perché, sono parole sue all’indomani della terza espulsione stagionale di Pellizzer, «il capitano ha la necessità di ritrovarsi. So che ci mette l’anima, si applica e lavora bene, ma non riesce a essere il giocatore che tutti conosciamo». Qualche numero, poi, corrobora l’ipotesi Cappelletti centrale: non solo per la prima volta nella stagione, allo stadio Picco, i granata non hanno subìto gol, ma Daniel, in particolare, nello scorso turno si è issato nelle posizioni di testa nella classifica dei palloni recuperati, con 32 interventi riusciti, dietro a Camporese (Bari) e Rea (Varese), con 35, e Balasa (Crotone), con 33. C’è però un altro dubbio nella testa del tecnico sulla strada che porta alla sfida col Bari. Le ultime prestazioni sconsigliano di tornare indietro e cambiare un modulo, il 4-4-2: ma chi prenderà il posto dello squalificato Pecorini (un turno di stop)? In Liguria Paolucci ha giocato con personalità il suo scampolo di gara, ma Foscarini ha ribadito di voler andare cauto col. Rientrerà dalla squalifica Benedetti, che però non è propriamente un’ala, mentre l’altro rientrante, Sgrigna, gioca in posizione più avanzata. «Anche a questo riguardo mi prenderò tutto il tempo che serve. Quel che posso dire è che dispiace per l’espulsione di Pecorini: ancora una volta passiamo come cattivi anche se non lo siamo. Il giocatore ha cercato di liberarsi dall’avversario e ha alzato la gamba, il direttore di gara ha scambiato il suo movimento per un calcione. Gli arbitri in questo momento ci tengono d’occhio e noi dobbiamo cercare di evitare il più possibile di commettere ingenuità». Peraltro, pure il prossimo incontro si preannuncia a rischio. «Il Bari arriverà qui dopo due sconfitte e con addosso la rabbia per il gol buono che non gli è stato concesso contro il Carpi. La classifica è quella che. Mi auguro proprio che sia designato un arbitro di polso».

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto) «Pensionato e basta». Si autodefinisce così Giuseppe Ferronato, 58 anni, che nella vita ha fatto per tantissimi anni il montatore meccanico. Adesso «si riposa», come ama ripetere agli amici, coltiva il suo orto e nel tempo libero segue il Cittadella. Dici Cittadella-Bari e pensi a quanto accadde al San Nicola lo scorso anno, quando un solo tifoso granata (Ferronato in persona, appunto) sfidò da solo 36mila baresi. Suscitò tanta e tale ammirazione che, oltre a raccogliere richieste di amicizia sul suo profilo facebook per settimane dalla Puglia, fu citato come esempio pure dalla Lega di serie A che gli dedicò una celebre fotografia che ancor oggi fa il giro del web. Ferronato segue la squadra ovunque si muova e, in pochi mesi ha visto crescere in maniera spropositata il numero di amici del suo profilo ufficiale facebook, che adesso superano i mille. Molti sono baresi e c’è da scommettere che sabato pomeriggio, giorno di Cittadella-Bari, in molti tifosi pugliesi chiederanno di incontrarlo. Ferronato è l’antipersonaggio per eccellenza, non ama apparire e spesso e volentieri ha rifiutato le luci della ribalta. Al Tombolato ovviamente non sarà solo, ma l’immagine che lo ritrae da solo nella curva ospiti del San Nicola rimarrà ancora per tanti anni scolpita nella mente di tanti appassionati. Un simbolo di sport, in un’epoca in cui trovarne qualcuno sembra un’impresa da titani.

Ore 15.20 – Fine primo tempo: Union Ripa La Fenadora-Correggese 1-2, al vantaggio di Brotto replicano Grandolfo e Camara.Ore 15.00 – (Gazzettino) È il sanpaolino più in forma del momento con tre sigilli nelle ultime due partite ed è finito nel mirino del Treviso. Stiamo parlando di Alberto Rebecca, deciso a sposare la causa gialloblù. «Ho ricevuto la chiamata del Treviso. Ringrazio per l’offerta che mi è stata fatta, sarei stato molto contento di giocare per la squadra della mia città, ma ho sposato il progetto San Paolo. Sto bene qui». Sul fronte economico la situazione del club di via Canestrini resta sempre incerta: fino a ieri i giocatori non avevano ancora percepito gli ultimi rimborsi, oggi potrebbe essere la giornata della svolta. «Mi fido delle persone che stanno seguendo la cosa, sono sicuro che in questi giorni adempiranno al loro dovere».
Intanto, la testa è già proiettata allo scontro diretto salvezza all’Euganeo con il Fidenza, occasione nella quale il club ripete la promozione già lanciata nel derby vinto con l’Este: il biglietto costa un euro per chi risiede in città e provincia. Così Rebecca inquadra la sfida: «La squadra sta attraversando un momento positivo. Nel gruppo ci sono ragazzi fantastici che non tutte le squadre hanno. Se ci prepariamo al meglio, in campo possiamo dire la nostra».

Ore 14.30 – Iniziata la sfida di Coppa Italia tra Union Ripa La Fenadora e Correggese.Ore 14.10 – (Gazzettnio, edizione di Belluno) Il mercoledì di Coppa. Antica espressione ormai quasi estinta, stante lo spezzatino calcistico cui si assiste praticamente sette giorni su sette, ma che ancora conserva l’originale fascino, anche quando alla parola «Coppa» segue il nome «Italia» – seppur qualche tifoso frustrato dalle sorti delle proprie squadre talvolta la definisca inutile. Coppa Italia, allora. Quarti di finale, per la precisione. Union Ripa Fenadora – Correggese, al fischio d’inizio, oggi alle 14.30. E all’atavico fascino dell’espressione si aggiunge la consapevolezza che questa è, al momento, la partita più importante della stagione neroverde, ma pure del calcio bellunese: mai nessuna formazione della provincia ha raggiunto simili vette, e la semifinale in palio vorrebbe dire playoff nazionali – altro traguardo storico. «Sarà una bella sfida – ammette il direttore sportivo neroverde Alberto Faoro – Loro sono una squadra abituata alle partite secche, come dimostra il fatto che l’anno scorso hanno vinto i playoff, pur non venendo poi ripescati. Sono secondi nel loro girone e hanno una rosa di qualità. Ma giocheremo a casa nostra, davanti al nostro pubblico, e quindi abbiamo una chance anche noi». Alla sfida di Coppa l’Union arriva dopo l’imprevista sconfitta di Mezzocorona, mentre la Correggese dalla vittoria 4-1 contro il Romagna Centro. «La sconfitta non ha comunque lasciato strascichi – prosegue Faoro – Venivamo da dieci risultati utili consecutivi, tra Campionato e Coppa; siamo in quarta posizione con 25 punti in classifica e siamo ai quarti di finale di Coppa. Direi che stiamo bene dal punto di vista del morale, oltre che da quello fisico e tecnico». Non saranno della partita lo squalificato Dassiè e gli infortunati Tomasi e Malacarne. Il resto del gruppo è a totale disposizione di mister Massimiliano Parteli. Dall’altra parte il nome più insidioso è quello del centravanti Francesco Grandolfo, classe 1992, passato alla storia del pallone per una tripletta segnata quando giocava con la maglia del Bari, in una delle tante partite al centro delle indagini per il calcioscommesse nazionalpopolare.

Ore 14.00 – (Corriere delle Alpi) Corsa alle semifinali. Il traguardo è vicino, ma serve un’impresa oggi al Ripa Fenadora, che ha un appuntamento con la storia e scende in campo alle 14.30 per i quarti di finale di coppa Italia contro la Correggese, una corazzata. Serve «umiltà, abnegazione e mettere tutto quello che abbiamo al servizio della squadra». Il mister Massimiliano Parteli indica la strada e serra i ranghi per una sfida che vale tantissimo, sia in prestigio che di possibilità, in caso di passaggio del turno, di mettere già un piede nei play-off nazionali. «Vogliamo giocarcela». La Correggese. Parteli è andato a osservarla e ha visto una squadra «molto forte, attrezzatissima, con una rosa ampia fatta di giocatori di qualità. Possiamo paragonarla al Padova, all’Altovicentino o al Belluno stesso. Abbiamo grande rispetto e dovremo fare una grandissima partita se vogliamo avere speranze di passare. La prima componente indispensabile sarà l’attenzione insieme allo spirito di sacrificio. Ci saranno momenti in cui ci sarà da soffrire, loro hanno un attacco importante». Idee chiare sulla formazione. Ripa Fenadora senza Dassiè squalificato e Malacarne, che non ce l’ha fatta ad assorbire la contrattura e dovrebbe rientrare sabato per il derby. Out Tomasi per l’infortunio al menisco, ha recuperato invece Sommavilla, che non c’era a Mezzocorona perché influenzato. «Ci saranno tanti cambiamenti rispetto a sabato. Abbiamo le idee chiare, i ragazzi sanno già chi giocherà. Avevamo preparato la partita insieme a quella di sabato, è stato tutto studiato per cercare di fare il massimo in questo periodo dove abbiamo tanti impegni e avrò bisogno di tutti. Non sarà certo la sconfitta di Mezzocorona a cambiare la nostra filosofia e la grandissima fiducia che ho in tutti i ragazzi, non come tanti che lo dicono solo a parole. Penso di avere 22 uomini che possono partire titolari in qualsiasi momento. Nelle quattro vittorie consecutive forse non se n’è accorto nessuno, ma sono partiti titolari diciannove giocatori. Ben vengano le critiche per darci ulteriori stimoli, ma nessuno deve toccare i giocatori sui quali ho grandissima fiducia». Nulla accade che prima non sia stato un sogno. Conviene far tesoro anche del proverbio indiano che insegna a trovare la forza: «Vogliamo continuare a sognare in coppa. Affronteremo con grande serenità questa gara, sapendo che è una possibilità in più per centrare l’obiettivo dei play-off», evidenza il mister del Ripa Fenadora. «L’obiettivo è giocare molto aggressivi, cercare di fare la partita e rispondere colpo su colpo, senza rimanere passivi ma cercando di imporre il ritmo, mettendo il cuore oltre l’ostacolo».

Ore 13.30 – Da domani a sabato i Biancoscudati si alleneranno allo stadio Appiani.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Naturalmente, occhio anche ad altre situazioni che possono decollare. Quanto a Petrilli, prima di domenica poteva essere in odore di trasferimento, dopo la prestazione positiva con il Legnago la sua posizione è cambiata. «Ha dimostrato di essere un buon giocatore – afferma De Poli – Forse è meglio fare qualche riflessione in più sui nostri, non ce ne sono molti in giro superiori a quelli che abbiamo». Passando alle uscite, è ufficiale il trasferimento del padovano Matteo Bedin alla Triestina: ieri ha firmato il contratto ed effettuato il primo allenamento. «Mi è dispiaciuto non aver salutato i compagni al campo, ma mi hanno chiamato tutti. Vado via dal Padova a testa alta dato che quando sono stato chiamato in causa ho fatto sempre bene. L’emozione di avere giocato quattro mesi per la squadra della mia città mi rimarrà dentro. Rimango padovano e tiferò sempre i biancoscudati. A Trieste giocherò per la salvezza, ma è pur sempre una piazza importante». La sua partenza libera un posto, e in pole position c’è Giglio del Montebelluna.

Ore 13.00 – (Gazzettino) In questa situazione di stand by storce probabilmente un po’ il naso Parlato, che gradirebbe un rinforzo davanti già per il Kras Repen. E non è un segreto che il tecnico accoglierebbe a braccia aperte un giocatore che conosce bene come Paolo Zanardo in uscita dal Piacenza (potrebbe anche tornare al Pordenone), ma la società e De Poli non sembrano essere dello stesso avviso. «Zanardo no», le parole testuali ieri del diesse. E allora tra le alternative ci potrebbe essere Giuseppe Cozzolino del Delta Porto Tolle Rovigo, anche se al riguardo De Poli chiude la porta. «Mi è stato proposto dal suo procuratore, non ci interessa». In realtà il giocatore sarebbe gradito ai biancoscudati, ma l’ostacolo è rappresentato dal club polesano che non ha intenzione di liberarlo. La conferma arriva da Sidella, procuratore di Cozzolino: «Con il Padova siamo in trattativa, il problema è che il Delta non vuole privarsi del giocatore. Al Padova tra l’altro è arrivato anche Zubin e se non cambiano modulo… Devono dare via anche Tiboni. Padova è un’ipotesi, ma c’è pure un interessamento dell’Altovicentino».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Christian Tiboni è l’ago della bilancia per sbloccare il mercato in entrata degli attaccanti, reparto nel quale il Padova si trova in grande emergenza. A oggi solo il giovane Pittarello è l’unica punta di ruolo a disposizione in vista della trasferta con il Kras Repen, dato che Ferretti è fuori uso e Zubin non può giocare prima del 4 gennaio 2015. Mentre Tiboni, appunto, è stato ormai messo da parte dalla società, anche se il giocatore sta puntando i piedi perché non ha alcuna intenzione di cambiare aria. Insomma, per consentire l’arrivo di una nuova punta, il Padova deve prima convincere Tiboni a fare le valigie e ha tempo fino a martedì, giorno di chiusura del mercato. Un suo clamoroso reintegro (tribuna per lui con il Legnago) al fine di avere un attaccante in più domenica è fuori discussione, come ha sottolineato il diesse De Poli: «Non rientra nei nostri piani futuri, cercheremo di trovargli una collocazione. Tiboni l’ho portato io al Padova, è stato un errore mio». Stando ai rumors, sembra che pur di liberarsi del giocatore il Padova prenderebbe in considerazione anche l’ipotesi di pagare parte del suo ingaggio all’eventuale squadra disposta a ingaggiarlo.

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Ferretti ha una contrattura bruttissima al limite della lesione e purtroppo nel muscolo si denota sofferenza. Starà fermo qualche giorno e valuteremo cosa fare verso fine settimana». È De Poli a rendere noto l’esito della risonanza al flessore della gamba destra alla quale si è sottoposto El Rulo, che sicuramente salterà la trasferta con il Kras Repen. Possibile che per lui il 2014 sia finito? «Non è detto, ma è meglio che stia fermo qualche giorno». Difficilmente l’attaccante ce la farà per la gara con l’Union Ripa La Fenadora (sabato 20 dicembre), più probabile un suo rientro in vista dello scontro diretto con l’Altovicentino (4 gennaio 2015). Tra l’altro, Ferretti è in diffida: se dovesse per caso farcela con il Ripa e rimediasse un’ammonizione, salterebbe per squalifica l’appuntamento con i vicentini. Intanto oggi è atteso il verdetto del giudice su Thomassen e Dionisi. La società li multerà? «Aspettiamo la sentenza – sottolinea il diesse – Comunque nessun provvedimento, sono situazioni che si risolvono nel gruppo». Niente allenamento per Cunico bloccato da qualche linea di febbre. LUTTO. Oggi alle 15 nella chiesa di Piazzola giocatori, staff tecnico e dirigenti del Padova parteciperanno al funerale di Dionigi Bonetto, padre dell’amministratore delegato Roberto e nonno del vice presidente Edoardo. A entrambi vanno le condoglianze della nostra redazione. KRAS REPEN. Un rinforzo per i prossimi avversari dei biancoscudati. Si tratta dell’attaccante Luciano Rabbeni, che era in forza ai siciliani del Noto.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Saranno disponibili a partire da domani in città i biglietti del settore ospiti per la partita di domenica prossima tra Kras Repen e Padova che si disputerà allo stadio di Monrupino, vicino a Trieste. La prevendita si svolgerà nei botteghini sud dello stadio Euganeo domani e venerdì dalle 15.30 alle 18.30 e sabato con orario 10-12.30 e 15.30-18.30 e comunque fino a esaurimento della dotazione di 600 tagliandi messi a disposizione del popolo biancoscudato. Il costo del biglietto, a prezzo unico, è di 10 euro e possono entrare gratis i nati dall’1 gennaio 2003 su presentazione di un documento. Ogni persona non potrà acquistare più di dieci tagliandi. I tifosi del Padova troveranno posto nella locale gradinata in ponteggi scoperta, mentre il pubblico di casa seguirà la gara dalla tribunetta coperta. Nel frattempo è andato immediatamente esaurito il pullman organizzato per domenica dall’Aicb, con partenza alle 8.45 dal capolinea del tram alla Guizza e tappa all’Euganeo lato ovest alle 9. Parteciperanno alla trasferta, oltre agli ultras, vari club tra cui il “Lele Pellizzaro”, con una ventina di associati che si muoveranno in macchina.

Ore 12.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.40 – Qui Guizza: partitella a ritmo sostenuto.

Ore 11.20 – Qui Guizza: partita a campo intero.

Ore 11.00 – Qui Guizza: mini-torneo a quattro squadre in corso. Assente l’acciaccato Ferretti ed i febbricitanti Petkovic e Cunico. Lavoro differenziato per Nichele.

Ore 10.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) La “voce”clamorosa, comunque, rimbalza dalla Lombardia. E precisamente da Monza: Igor Radrezza, prodotto del vivaio biancoscudato lanciato per la prima volta in serie B l’anno scorso da Bortolo Mutti, è sul punto di rescindere il contratto con la società brianzola, e si sarebbe proposto ai Biancoscudati. L’esterno padovano, classe ’93 (e già queste due caratteristiche complicano i piani…), vuole tornare a casa e farebbe carte false per rivestire la maglia del Padova, anche se ciò comporterebbe la discesa nei dilettanti. Radrezza al momento sta guarendo da un piccolo acciacco muscolare, e con la situazione al Monza fattasi insostenibile (mancano i soldi da settembre e la squadra ha potuto compiere l’ultima trasferta solo grazie all’esborso diretto dei tifosi), sta vivendo un periodo difficile anche dal punto di vista tecnico: dopo un grande pre-campionato e un buon inizio di stagione, Fulvio Pea non l’ha più considerato molto, tanto che nelle ultime tre apparizioni (l’ultima, un mese fa) ha messo insieme nemmeno 90′ in tutto. Bedin saluta. Ieri pomeriggio, intanto, il padovano Matteo Bedin si è accasato alla Triestina, affidando al web il suo saluto: «Si riparte con una nuova avventura, nuovi obiettivi in un’altra città», ha scritto il centrocampista. «Il mio cuore è e rimarrà padovano. Ringrazio e saluto tutti i tifosi per l’affetto e le emozioni che mi avete fatto vivere in questi mesi. Un abbraccio ai miei ex compagni e amici, che prima di essere giocatori sono uomini veri».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Per il momento è forse più una sensazione che una certezza: difficilmente il Padova si presenterà alle partite contro Kras Repen e La Ripa Fenadora senza attaccanti. Non c’è Ferretti, infortunato, non c’è Zubin, che fino a gennaio non potrà essere utilizzato, non c’è nemmeno Tiboni, che è ai margini («E ci resterà anche in situazioni di totale emergenza», garantisce il ds De Poli). Rimane il solo Pittarello: Parlato vorrebbe un attaccante subito, da schierare già domenica, mentre la società deve pensarci bene. Zanardo in pole. Da un lato c’è la necessità di reperire una punta al più presto, dall’altro quella di far quadrare i conti. Se fosse per il mister, Paolo Zanardo, svincolatosi la settimana scorsa dal Piacenza, sarebbe alla Guizza già stamattina: non è una prima punta, ma potrebbe adattarsi fino al rientro di Ferretti e Zubin, per poi essere impiegato in altro modo. L’allenatore lo conosce, l’ha avuto a Pordenone, si fida e, se vorrà spingere, in poco tempo lo avrà a disposizione, visto che i due condividono anche lo stesso procuratore, il padovane Benelle. Di contro, però, ci sono esigenze di budget da considerare: finchè non uscirà Tiboni, in linea di massima non se ne farà nulla, a meno che domani, in un summit di mercato in società, non si decida di andare avanti comunque. «L’ho voluto io, ed è stato uno sbaglio», ha ammesso ieri De Poli. «Lui ormai non rientra nel progetto: se troveremo una soluzione, andrà via». Tra le righe, tuttavia, si coglie anche la possibilità che Tiboni decida di rimanere. Senza alcuna garanzia tecnica e d’impiego.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Quella di oggi avrebbe dovuto essere giornata da doppio allenamento, invece la Biancoscudati Padova sosterrà un’unica seduta, in mattinata, alla Guizza. Nel pomeriggio, infatti, tutti i giocatori, lo staff e i rappresentanti della società parteciperanno ai funerali di Dionigi Bonetto, padre dell’a.d. Roberto e nonno del vicepresidente Edoardo, che si svolgeranno alle 15 nel Duomo di Piazzola sul Brenta, mancato l’altroieri. Nel pomeriggio, tuttavia, l’attenzione sarà concentrata anche sulle decisioni del giudice sportivo, chiamato a pronunciarsi nei confronti di Dionisi e Thomassen: i due rischiano più di una giornata di stop. Per il difensore danese, reo di un fallo “cattivo” da tergo in reazione al gesto di un avversario, potrebbero arrivare due turni di squalifica, mentre il rischio per Dionisi, che contro il Legnago ha rifilato un leggero pestone ad un avversario a terra, è che si possa giungere anche a tre, che costringerebbero il terzino a saltare il big-match con l’Altovicentino in programma il 4 gennaio. Quel che è certo è che entrambi salteranno il Kras Repen, così come pure Segato, che domenica ha rimediato la quarta ammonizione stagionale. Out anche Ferretti: la risonanza a cui si è sottoposto ieri l’argentino ha evidenziato una seria contrattura, al limite della lesione. Il “Rulo” starà a riposo per qualche giorno e verso il fine settimana si deciderà come proseguire con le cure.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Comincerà domani pomeriggio, e si protrarrà fino alla vigilia del match, la prevendita dei tagliandi per la trasferta che domenica a Monrupino vedrà il Padova far visita al Kras Repen, formazione del piccolo comune sull’altopiano del Carso. Seicento tagliandi riservati ai tifosi biancoscudati saranno distribuiti alle biglietterie sud dello stadio Euganeo nei giorni di giovedì e venerdì (con apertura dalle 15.30 alle 18.30) e sabato (al mattino 10-12.30 e al pomeriggio 15.30-18.30). Ogni tagliando sarà venduto al prezzo unico di 10 euro, e ogni persona potrà acquistare fino ad un massimo di 10 biglietti alla volta, fino all’esaurimento dei 600 disponibili in prevendita.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Entro sabato, in ogni caso, il commissario giudiziale nominato dal Tribunale, il commercialista veneziano Marco Basaglia, avrà sul suo tavolo la proposta di accordo di ristrutturazione del debito da parte di Penocchio & C. Un piano economico che dovrà essere asseverato da un professionista – lo studio Cortellazzo & Soatto – e sul quale verrà espresso un giudizio o meno di congruità, decisivo per l’ammissione o meno al concordato “in bianco” da parte dello stesso Tribunale. La Procura aspetta. Certo, di fronte alla scelta fra il non recuperare nulla da un club all’agonìa e accontentarsi, invece, di meno di un terzo della cifra reclamata, molti probabilmente finiranno per firmare la lettera preparata dallo studio legale Perazzolo. L’esito della trattativa sarà determinante anche per capire le prossime mosse del Pm Marco Peraro, che proprio ieri ha fatto il punto con la Guardia di Finanza sull’inchiesta penale avviata a giugno dal Pm Benedetto Roberti, e che vede unici indagati Penocchio e l’ex a.d. Andrea Valentini.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Bocche cucite a Palazzo Moroni, in attesa di capire cosa succederà fra oggi e sabato 13, giorno fissato dal Tribunale di Padova per depositare, da parte dei legali dell’ex patron, l’istanza di omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti. Ma qui sta il punto cruciale: accetteranno tutti coloro che da tempo avanzano soldi la proposta di essere saldati del 30% di quanto spetta loro, rinunciando al rimanente 70%? Sono in molti ad aver manifestato perplessità, soprattutto sui tempi del pagamento una volta raggiunta l’intesa (tre rate, con l’ultima saldata entro 24 mesi dalla prima). Basta che uno solo dei creditori chirografari – così chiamati in quanto il titolo del loro diritto consiste soltanto in un documento (chirografo) non assistito da alcuna garanzia (privilegio, pegno o ipoteca) – dica di no, e il piano salta, con le inevitabili conseguenze già accennate. Si tratta di accettare una proposta sulla parola (in sostanza, mettimi per iscritto che sei disposto a rinunciare a qualsiasi istanza di fallimento e io, Calcio Padova, ti garantisco che ci sarà qualcuno che provvederà a pagarti, e quel qualcuno sappiamo tutti che sarà Cestaro) o di rifiutarla.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Il vecchio Calcio Padova è a un passo dal fallimento e la sua proprietà (compreso l’ex socio Marcello Cestaro) cerca di prendere tempo, per non ritrovarsi tra capo e collo l’accusa di bancarotta. Mentre oggi scade il termine di adesione o meno alla proposta avanzata ai creditori (un centinaio) di accettare il pagamento del 30% – diluito in 2 anni e 4 mesi – di quanto spetta loro, un’indiscrezione clamorosa abbatte la cortina di silenzio da cui l’ex presidente Diego Penocchio si è sin qui fatto circondare: ci sarebbe una proposta, avanzata dallo stesso imprenditore bresciano al Comune, e nella fattispecie al sindaco Massimo Bitonci, che punterebbe alla restituzione del titolo sportivo e del logo (lo scudo con i colori della città) dell’Acp 1910 al rappresentante più alto delle istituzioni locali. Un beau geste che in realtà ha più la sostanza di una mossa furba, studiata a tavolino, per ridurre al minimo, se non a zero, le responsabilità di una gestione scellerata, che ha prodotto danni irreparabili e portato, oltre alla retrocessione dalla serie B alla Lega Pro, alla scomparsa dal calcio professionistico di una società con 104 anni di vita, lasciandola senza futuro. Penocchio sarebbe, dunque, intenzionato a restituire lo scudetto e il nome in cambio dell’azzeramento del debito contratto con l’amministrazione comunale per l’affitto e le spese di utenza dello stadio: una cifra che supera i 300 mila euro, e che si aggiunge alla montagna di soldi che avanzano lo Stato, gli ex dipendenti e le decine e decine di fornitori della Spa di viale Rocco.

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) L’aveva annunciato, ed è stato di parola. Il sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo, ha dato mandato nei giorni scorsi all’avvocato Ezio Bisatti di Padova di chiedere i danni all’ex proprietà dell’Acp 1910 per come sono stati restituiti, al Comune collinare, i campi del Centro Sportivo Euganeo. La convenzione stipulata con la società biancoscudata, in scadenza nel 2015, prevede infatti che i terreni di gioco della struttura siano resi al legittimo proprietario nelle stesse condizioni di efficienza in cui erano stati consegnati all’atto della firma dell’accordo. Basta andare a dare un’occhiata per rendersi conto dello stato di abbandono in cui versano da quando il Calcio Padova Spa non fa più attività. Sono quattro i campi su cui per anni si sono allenati i biancoscudati, più un quinto, di dimensioni ridotte. Alle spalle della tribunetta sopra gli spogliatoi c’è, invece, il campo di allenamento a disposizione della Thermal Abano (serie D). La palestra è stata chiusa e il magazzino svuotato. Non c’è più nulla, insomma, che riporti alla vecchia società, dopo la smobilitazione. Che ne sarà, adesso, di una struttura considerata un fiore all’occhiello nel panorama calcistico nazionale? Sempre Valdisolo ha deciso di avviare una selezione per affidare ad un nuovo gestore il Centro Euganeo, una volta risistemato. L’obiettivo è di arrivare ad individuarlo entro i primi mesi del 2015, per poi concordare i lavori da eseguire e rimettere in sesto i terreni di gioco. Non è escluso che, nell’intesa che verrà sottoscritta, sia indicata anche la possibilità di trasformare uno dei campi da naturale a sintetico.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Domenica a Monrupino contro il Kras Repen la soluzione più gettonata (salvo improvvisi sviluppi di mercato) è il ricorso a Cunico nel ruolo di falso nueve, con Pittarello inizialmente in panchina e Tiboni ancora in tribuna. Parlato sta valutando diverse cose e la situazione può ancora cambiare, ma al momento radio spogliatoio segnala questa tendenza di massima. De Poli, intanto, conferma i guai di Ferretti: «Abbiamo fatto degli esami, ha una bruttissima contrattura ai limiti della lesione, lo terreno fermo qualche giorno e poi valuteremo il da farsi a seconda delle sue condizioni. Non è detto che il suo 2014 sia finito, ma è meglio che stia fermo qualche giorno…». Sul fronte arrivi tutto fermo fino a giovedì: «Forse meglio fare qualche riflessione in più sui nostri, perché in giro non ho visto giocatori più forti…». Thomassen e Dionisi (che rischia tre giornate) verranno multati, mentre su Zanardo il ds ribadisce il suo no, nonostante il gradimento di Parlato che lo ha già avuto a Pordenone: «Non arriveranno né lui né Cozzolino, mentre Tiboni non rientra nei nostri piani futuri e cercheremo di trovargli una sistemazione. L’ho portato io e dunque è un errore mio».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Come si temeva, il 2014 di Gustavo Ferretti si chiude con tre settimane di anticipo. Il centravanti argentino salterà le prossime due partite contro Kras Repen e Union Ripa la Fenadora e si rivedrà con il nuovo anno, quando il Padova sarà impegnato a Valdagno contro l’Alto Vicentino. L’appuntamento con il «Rulo» è per il 4 gennaio, quando il big match fra le due capoliste del girone C della serie D sposterà sicuramente, anche se non definitivamente, molti equilibri. La situazione per quanto riguarda il reparto offensivo del Padova non è certo delle migliori, visto che il rapporto fra la società e Christian Tiboni ha toccato i minimi storici dopo la scelta di Parlato di spedire in tribuna il centravanti di Desenzano sul Garda, domenica scorsa. Tiboni ha la valigia in mano ma non vuole saperne di lasciare Padova e questo blocca altre operazioni imbastite dal ds Fabrizio De Poli. Quest’ultimo per ora prende tempo, i nomi sono quelli circolati nei giorni scorsi e l’impressione è che potrebbe essere operato un ulteriore ritocco per reparto dopo l’arrivo di Zubin.

Ore 08.38 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che i 600 biglietti del settore riservato agli ospiti per la gara NK Kras Repen – Biancoscudati Padova di domenica 14 dicembre (ore 14.30 Stadio Monrupino) saranno messi in prevendita alle biglietterie sud dello stadio Euganeo di Padova nei seguenti giorni e orari: Giovedì 11 dicembre e venerdì 12 dicembre dalle 15.30 alle 18.30, Sabato 13 dicembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. FATTO SALVO L’ESAURIMENTO DEI 600 BIGLIETTI A DISPOSIZIONE Costo del biglietto (prezzo unico): 10,00 €. Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2003 in poi (necessarrio presentare documento). Il numero massimo di biglietti acquistabili per persona è stato fissato a 10.

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (quindicesima giornata, domenica 14 dicembre ore 14.30): AltoVicentino-Giorgione, Kras Repen-Padova, Legnago-Dro, Montebelluna-ArziChiampo, Mori Santo Stefano-Triestina, Sacilese-Clodiense, Tamai-Fontanafredda, Union Pro-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Belluno.

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova e AltoVicentino 35, Belluno 32, Sacilese 27, Union Ripa La Fenadora 25, Clodiense 24, Montebelluna e Tamai 23, ArziChiampo 18, Giorgione e Union Pro 16, Fontanafredda 15, Legnago 14, Dro 12, Kras Repen 10, Triestina 7, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della quattordicesima giornata: ArziChiampo-AltoVicentino 2-1, Padova- Legnago 2-1, Belluno-Kras Repen 3-0, Clodiense-Dro 2-1, Fontanafredda-Montebelluna 0-0, Giorgione-Sacilese 0-2, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0, Mori Santo Stefano-Union Pro 0-2, Triestina-Tamai 1-1.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 9 dicembre: ripresa degli allenamenti per i Biancoscudati, non vi partecipano Ferretti ed il febbricitante Cunico




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