Padova-Legnago, Thomassen: “Il rosso ci sta, mi si è chiusa la vena”. Dionisi: “E’ stato un gesto involontario”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Due cartellini rossi che potevano costare molto cari con la squadra ridotta in nove e costretta a stringere i denti negli ultimi minuti per condurre in porto la vittoria. Thomassen e Dionisi hanno macchiato la loro prova con un paio di interventi duri sul centravanti Rivi del Legnago, sanzionati dall’arbitro con l’espulsione. Episodi che non sono stati digeriti dal tecnico e dallo stato maggiore biancoscudato, e domani arriverà il verdetto del giudice sportivo. Senza dimenticare che oltre ai due difensori, per la trasferta con il Kras Repen sarà squalificato anche Segato, ammonito con i veronesi e già in diffida. Ecco Thomassen, il primo a essere stato cacciato dal campo. «Non sono abituato a nascondermi dietro a un dito, la mia espulsione ci sta. In quel frangente non posso dire che l’arbitro abbia sbagliato, anche se nella ripresa non ha fischiato molto a nostro favore e in più di qualche occasione ha permesso qualche fallo di troppo che ha animato un po’ il clima in campo».

Cosa è successo in quel frangente? «Nell’anticiparmi l’avversario mi ha dato una manata o una gomitata in faccia, e a quel punto mi si è chiusa un pò la vena. In quei momenti bisogna restare tranquilli e non ci sono riuscito. Il confine tra ciò che è permesso e ciò che eccede è molto sottile, e quindi può capitare di andare oltre, anche se non dovrebbe». A caldo dopo la gara il presidente Bergamin ha parlato di «nervosismo che non è giustificabile» e che la società ne parlerà alla squadra. Cosa ne pensa? «Che due espulsioni a pochi minuti dal termine della partita non siano il massimo. Siamo comunque riusciti a portare a casa i tre punti. Quando sei in alto in classifica e cerchi di dare sempre il massimo, e quando hai giocatori di carattere e personalità, certe situazioni possono capitare e bisogna essere bravi a tenere il giusto livello di tensione». Ha chiesto scusa ai compagni per averli lasciati in inferiorità? «L’atmosfera era positiva in spogliatoio, abbiamo vinto e raggiunto in vetta l’Altovicentino. È dal 4 agosto che stiamo dando il massimo, a volte si eccede. Stiamo sicuramente meglio in undici contro undici, ma può capitare e basta».

È il turno di Dionisi che racconta la dinamica del suo intervento. «L’avversario si è messo davanti, ero lanciato in corsa e non sono riuscito a evitarlo, è stato un gesto involontario. Sono ancora deluso e amareggiato per avere lasciato la squadra in nove. In questo momento sono amareggiato e anche nervoso». Forse in occasione del fallo era anche un pò infastidito per essere entrato solo a gara in corso? «Non dipende da questo, quando sei in un gruppo ci sta partire dalla panchina». Questa la posizione del direttore sportivo Fabrizio De Poli. «Non sono interventi da fare per due giocatori esperti come loro, sono situazioni da gestire in maniera diversa. Giocatori come Thomassen e Dionisi non devono cadere in questi errori. Troppo nervosismo? La squadra non era nervosa, sono due interventi errati in momenti sbagliati. Poi è inevitabile che quando subisci due espulsioni la squadra abbia un contraccolpo».




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