Padova-Legnago, le pagelle biancoscudate: Cunico migliore in campo, Petrilli mangia l’erba, il troppo nervosismo costa caro a Thomassen

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Petkovic 6.5: Prima Rivi e quindi Farinazzo lo impegnano, ma lui si fa trovare più che pronto. Incolpevole sul gol, fa correre un brivido ai 4.000 dell’Euganeo con un rinvio sbagliato in pieno recupero. Ma è l’unica imprecisione.

Busetto 6.5: Fa a sportellate con chiunque, ma è soprattutto con Talin che ingaggia il personale duello di giornata. E lo vince, crescendo alla distanza sino a colpire un clamoroso palo in proiezione offensiva. Il gol sarebbe stato il giusto premio. Sarà per la prossima volta…

(Mattin S.V.)

Nichele 6.5: Il “cavaliere mascherato” vince il ballottaggio di giornata con Dionisi e si piazza al centro della difesa. Non solo argina l’ex Rivi ma trova anche il tempo di proporsi in avanti, sfiorando il gol di testa. Senza macchia e senza paura.

Thomassen 5: Per buona parte del match si comporta egregiamente, dettando i tempi all’intero pacchetto arretrato e non sbagliando mezzo intervento di testa. Da dimenticare l’ultimo quarto d’ora: prima si fa saltare da Rivi nell’azione che porta al 2-1, e quindi si fa espellere per un fallo dettato unicamente dal nervosismo. Peccato.

Degrassi 5.5: A chi lo accusa di essere poco propositivo risponde sul campo compiendo un paio di discese tanto intelligenti quanto efficaci, anche se non sfruttate a dovere dai compagni. Risulta però poco preciso nei cross. E si perde malamente Farinazzo in occasione del gol di quest’ultimo. Gioie e dolori, insomma…

Segato 6.5: Quando si gioca nel suo ruolo bisogna avere due caratteristiche: essere arcigno e far ripartire a dovere l’azione. Lui le possiede, e spicca in entrambe le fasi, cogliendo anche un clamoroso palo su punizione. Salterà, però, la sfida col Kras Repen. E non sarà l’unico…

Mazzocco 6: Forse meno “onnipresente” rispetto alle ultime uscite, ma comunque efficace per quanto riguarda posizione in campo ed interdizione. Segno di grande personalità. Soprattutto se si pensa che sulla carta d’identità la voce “data di nascita” recita 1995…

Ilari 6.5: Possiamo dirlo: è tornato. Perché si è finalmente rivisto il “7” capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario grazie alla sua dote principale, ovvero la rapidità. Sia nello stretto – vedi capacità di liberarsi dell’avversario – che in allungo. Ora serve solo la continuità. Ma la via è quella giusta.

Cunico 7.5: Come dice il detto? Non c’è due senza tre. Ed in questo caso si parla di doppiette: apre le marcature dal dischetto, e fa saltare di gioia i tifosi biancoscudati con l’azione da manuale che vale il 2-0. Il capitano è in assoluto il migliore in campo. Ed il detto continua…

Petrilli 7: Ha una gran voglia di giocare. Anzi no, di mangiare l’erba. Meglio ancora, di spaccare il mondo. E lo dimostra in ogni singola azione: dribbling e cambi di direzione a profusione, ed altissima percentuale di realizzazione. In più guadagna il rigore che sblocca il risultato. Ecco spiegata la standing ovation al momento della sua uscita dal campo…

(Dionisi 5): Tutto dipende da una valutazione: il fallo era da semplice ammonizione o meritava il rosso? Noi propendiamo per la prima opzione. Ma non si può lasciare la squadra in nove…

Ferretti S.V.: Un paio di scatti e la coscia destra torna a fare le bizze.

(Pittarello 6): Il pubblico esige molto da lui. Il quale non sempre lo ricompensa. Ma la sponda per il secondo gol di Cunico gli vale la sufficienza piena.




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