Live 24! Padova torna al successo: l’Alto Vicentino perde, biancoscudati di nuovo primi

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Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Deve cominciare a guardarsi alle spalle il Venezia che con la sconfitta di Pavia, terza di fila dopo Lumezzane e Bassano, è ripiombato nel tunnel della crisi di risultati. Gli arancioneroverdi, infatti, scivolano nella zona medio-bassa della classifica quando mancano tre gare alla fine del girone di andata, la prima tra sette giorni al Penzo (ore 14.30) con una Torres che naviga nelle stesse acque. «Siamo in un momento difficile, questo è innegabile – riconosce il ds Ivone De Franceschi dopo l’1-2 del Fortunati – però ero e rimango convinto che ne usciremo. La situazione è a dir poco paradossale, da quando c’è Michele Serena in panchina questa squadra ha trovato una propria identità, fa la partita, crea occasioni e lotta quando va sotto. Eppure a contare sono sempre i risultati, che oggi purtroppo mancano». Il dirigente lagunare ammette: «Ci perdo il sonno pensando alle nostre prestazioni nelle ultime tre gare e al fatto di non aver raccolto nemmeno un punto. Leggo cosa scrivono giornali, siti internet e tifosi sui social, ma la mia idea sulle possibilità di questo Venezia non la cambio. E tra la via del disfattismo o della caccia al colpevole, e quella del «crederci sempre», scelgo sempre la seconda. Non può continuare a girarci male». Le assenze di tanti titolari si fanno sentire, da Sales e Greco (squalificati a Pavia) agli infortunati Giuliatto, Carcuro, Espinal, Zima e Hottor. «Per il mister sarebbe importante poter scegliere, stimolare la rosa tenendo tutti sulla corda e in bilico per conquistarsi il posto. Oggi ciò non è possibile, è un dato di fatto, ma l’ottimo lavoro di Serena si vede tutto. Gli altri vincono tirando in porta una volta, o addirittura nessuna, allora comunque qualcosa sbagliamo e dobbiamo lavorarci su, non esistono altre strade». Intanto le prime voci in vista del mercato di gennaio riferiscono di un interessamento di Varese e Alessandria per Bellazzini, mentre De Franceschi avrebbe sondato la punta croata Tomicic (’95 del Mantova) e i centrocampisti Zottino (’96 dell’Entella) e Castiglia (’88, Salernitana, ex Vicenza). «Bugie, non mi muoverò prima di aver parlato col presidente Korablin, quando arriverà. È prematuro parlare di mercato, posso solo dire che Bellazzini non si muoverà».

Ore 21.20 – (La Nuova Venezia) E sono tre. Dopo tre vittorie, ecco tre sconfitte, la vetta della classifica che si allontana e la zona playout che si avvicina. Tre passi falsi che potevano essere altrettanti pareggi con Lumezzane, Bassano e Pavia con Tommaso Bellazzini a illudere nuovamente i tifosi con il rigore del pareggio dopo che due settimane prima aveva trasformato magistralmente un calcio di punizione. Venezia che non trova l’equilibrio, che si sente franare il terreno sotto i piedi pur uscendo dal campo con una prestazione sufficiente alle spalle. «Verissimo» ammette anche a mente fredda Tommaso Bellazzini, «anche se bisogna essere onesti e sottolineare come il Pavia abbia giocato decisamente meglio di noi nel primo tempo, sfiorando anche il raddoppio. È stata una sofferenza, poi nella ripresa abbiamo trovato le misure, siamo stati più tranquilli e ordinati, e siamo arrivati anche al pareggio. A quel punto lo dovevamo portare a casa perché il Pavia aveva perso molta dell’intraprendenza iniziale. E invece ancora una volta è arrivato il gol che ci ha castigato, a quel punto era difficilissimo trovare nuovamente il pareggio». E così adesso iniziano gli interrogativi dopo l’ennesimo scivolone. «Vero, perché le ultime tre sconfitte sono maturate in maniera diversa: giochi bene e domini contro il Bassano, ma perdi; giochi discretamente e vai in vantaggio a Lumezzane, ma perdi; giochi così così e pareggi a Pavia, ma perdi. In qualunque modo abbiamo giocato, alla fine non è arrivato il risultato». Inutile guardare in avanti. «Io non lo faccio, ma nemmeno guardo indietro. Penso solo alla Torres, gara da vincere a qualsiasi costo». Il Venezia paga a caro prezzo il numero disarmante di giocatori assenti tra infortunati e squalificati. «Ci sono giovani di grandi prospetto nel Venezia, che diventeranno ottimi giocatori, ma che ovviamente non possono avere l’esperienza di giocatori più vecchi. Purtroppo ci mancano tanti elementi, e lo accusiamo non tanto in allenamento, quanto in partita quando l’esperienza in alcuni frangenti è fondamentale quanto la tattica e la tecnica». Un eurogol a Lumezzane su punizione,un rigore a Pavia: Tommaso Bellazzini ha ritrovato la strada del gol, ma non può gioire più tanto. «E come potrei? Anzi, sono avvelenato perché quei gol non sono serviti a nulla, se non a illuderci per qualche minuto. Adesso dobbiamo tirare fuori l’orgoglio e la determinazione da scaricare contro la Torres perché questa è una buona squadra, sta giocando su buoni livelli, ma abbiamo incassato tre sconfitte consecutive. E non va assolutamente bene». E tanto per cambiare contro la Torres non potrà giocare Varano che a Pavia ha rimediato l’ennesima ammonizione per proteste a centrocampo.

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il Vicenza con il Brescia cambia la regia. Nel posticipo di domani pomeriggio al Menti (17.30) il tecnico Marino pare infatti intenzionato a invertire i ruoli di Moretti e Di Gennaro, entrambi al rientro da un turno di squalifica. Se verranno infatti confermate le indicazioni delle prove effettuate in settimana, l’ex catanese sarà schierato nel ruolo di centrale di centrocampo, con Di Gennaro interno destro e la conferma di Cinelli dall’altra parte. Novità anche al centro della difesa per l’indisponibilità del capitano Camisa, sofferente per una piccola lesione al polpaccio sinistro: al suo posto si profila il ritorno come titolare di Gentili al fianco di Brighenti, mentre a sinistra verrà confermato D’Elia, visto che anche Garcia Tena è ancora ai box. In attacco agirà ancora il tridente formato da Laverone, Cocco e Giacomelli, che hanno deciso con le loro reti l’ultima sfida vinta 3-2 a Varese. La gara di domani sarà la prima di cinque sfide che vedranno impegnati i biancorossi da qui al 28 dicembre. Sabato prossimo infatti il Vicenza sarà di scena a Chiavari con l’Entella, quindi giocherà due sfide pre-natalizie consecutive con lo Spezia sabato 20 e il Livorno alla vigilia di Natale il 24 dicembre, per chiudere il 2014 a Frosinone domenica 28 dicembre.

Ore 20.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Domani al «Menti» andrà in scena un altro importante scontro salvezza per il Vicenza, che affronterà il Brescia che in classifica ha un punto in meno dei biancorossi. Vincere vorrebbe dire allontanare un’altra rivale alla corsa per la permanenza nel torneo cadetto, e fare un salto in classifica che, visti i risultati di ieri validi per la 17esima giornata, vedrebbe il Vicenza per la prima volta dall’inizio del campionato nella parte sinistra della graduatoria. «Sappiamo che contro il Brescia ci giochiamo molto – sottolinea Andrea Cocco –. Dare continuità alla vittoria di Varese ci farebbe crescere ancora dal punto di vista della convinzione, oltre ovviamente a migliorare la posizione in classifica». Cocco, sempre in gol nelle ultime tre gare, spiega perché il rendimento del Vicenza sia cresciuto nell’ultimo mese e mezzo. «Non è solo dovuto al cambio dell’allenatore – premette Cocco – non sono quello che vuole fare paragoni col mister che c’era prima, sono due persone diverse. Con Lopez ci siamo trovati in difficoltà anche perché la squadra era stata preparata per la lega Pro, con Marino conoscevamo già la situazione. Ma a mio avviso la molla è scattata perché tutti abbiamo messo in campo una maggiore attenzione, più cattiveria nell’affrontare le partite rispetto a prima. Oltre a questo c’è da sottolineare che abbiamo raggiunto un livello di forma migliore rispetto a quello di inizio campionato». Contro il Brescia la partita sarà dura per il valore dell’avversario, che dispone di un organico costruito per l’alta classifica. «In rosa hanno giocatori di primissimo livello, il più forte di tutti è il mio pari ruolo Andrea Caracciolo, sarà un osso duro per la nostra difesa». Ma giocherà il bomber del Brescia? Il dubbio sulla presenza di Caracciolo al Menti scalda il pre partita, e solo oggi si saprà se «l’airone» sarà della gara. Lo scontro con Regini, il difensore della Sampdoria, durante la gara di coppa Italia di giovedì scorso, ha costretto Caracciolo a lavorare a parte in attesa di sapere se si tratta solo di una contusione, oppure se ci sia una lesione muscolare. Altra attesa è per la trattativa societaria che vede Rinaldo Sagramola, l’ex dirigente del Vicenza ai tempi in cui la proprietà era della società inglese Enic, impegnato ad acquisire il club lombarda. Il Brescia ha debiti per 35 milioni (con circa 23 milioni di crediti) ed è imminente una penalizzazione di 4 punti per i ritardi nei pagamenti dei mesi scorsi. L’offerta di Sagramola e della finanziaria Profida Italia pare quella giusta per evitare il crac. Martedì, il giorno dopo la sfida del Menti, potrebbe essere quello della svolta. «Ci siamo aggiornati a martedì – conferma Sagramola – La trattativa è viva e la mia fiducia intatta, ma il tempo stringe e altri punti di penalità sono assolutamente da evitare».

Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Ivo Iaconi scioglierà solo oggi l´ultimo dubbio sulla formazione da schierare al Menti e si tratta di un dubbio che pesa. In forse c´è il bomber Andrea Caracciolo, che nella partita di coppa Italia a metà settimana era stato costretto a lasciare il campo nella sfida poi persa contro la Sampdoria. L´accertamento medico svolto ieri ha rivelato non più di una distrazione muscolare alla coscia destra. Un problema, certo. Non così lieve da far immaginare a Iaconi di poter utilizzare il centravanti senza alcun rischio. Ma neppure così serio da togliergli la speranza di poter recuperare il bomber. Caracciolo sì-Caracciolo no, l´allenatore del Brescia sfoglierà la margherita fino all´ultimo, anche perché l´alternativa in attacco c´è ed è pronta, ma con riserva. Corvia infatti è del tutto ristabilito dall´infortunio, ma non gioca dal 27 settembre e dunque è chiaro che se dovesse toccare a lui la maglia di titolare alla guida del reparto avanzato non potrebbe garantire la tenuta per 90´. In definitiva è anche possibile che tra Caracciolo e Corvia possa esserci una staffetta nel corso dell´incontro. Sembra invece che non sia ancora in condizione per essere convocato Sodinha, che sarebbe stato un altro temibile avversario per i biancorossi di Marino. Il Brescia giocherà una partita importante per la sua classifica (un punto in meno del Vicenza) al Menti, ma quella decisiva per il futuro del club è in calendario nei primi giorni della prossima settimana, quando l´ex dg biancorosso Rinaldo Sagramola potrebbe definire l´acquisto da Corioni attraverso la società Profida. Sagramola ha fretta di concludere perché c´è necessità di immettere liquidità e rispettare le prossime scadenze per il pagamento di stipendi e contributi ai tesserati ed evitare così altri punti di penalizzazione in aggiunta, pare, ai 4 che a Brescia considerano in arrivo per il ritardato o mancato adempimento dei mesi scorsi delle prescrizioni in materia da parte della Lega. Ma intanto domani la parola sarà il campo per una sfida che opporrà in via Schio due tradizionali rivali.

Ore 20.00 – (Gazzettino) Ancora un’espulsione. Il nono cartellino rosso del campionato rischia di mandare all’aria una prestazione più che decorosa del Cittadella. Bisogna dire che il provvedimento comminato a Pecorini ad inizio ripresa è apparso quantomai eccessivo: l’arbitro Sacchi ha punito un’irregolarità del giocatore ai danni dell’avversario che neanche dopo svariati replay ci è sembrata meritevole del rosso diretto. Pare proprio che il metro di giudizio adottato nei confronti del Cittadella sia davvero fiscale, cosa che non si vede in tante altre partite. Fatto sta che lo Spezia, fino ad allora mai pericoloso dalle parti di Valentini, con l’uomo in più in campo ha preso coraggio e sfiorato il gol in più di una circostanza. I granata di Foscarini hanno però stretto i denti e sono riusciti a portare a casa lo 0-0. Un altro pareggio – il 9 in 17 partite – che fa fare un piccolo passo in avanti, ma la classifica resta deficitaria. Per salvarsi bisogna cambiare marcia, servono quei tre punti che mancano adesso da tredici giornate. Un’infinità. Confermate le indiscrezioni della vigilia, con Foscarini che prosegue sulla strada del 4-4-2: torna Barreca in difesa, si accentra quindi De Leidi al posto di Pellizzer, squalificato, al pari di Benedetti. Al posto di quest’ultimo in mediana Busellato; Coralli e Gerardi coppia d’attacco. Buono l’impatto in partita del Cittadella. La prima sortita offensiva è infatti dei granata, il primo tiro in porta è però dello Spezia con Ebagua, si distende Valentini a toccare in angolo un pallone forse già destinato sul fondo. Il Cittadella tiene bene il campo, il pressing alto della squadra di Foscarini evita i rifornimenti a Catellani ed Ebagua, quest’ultimo pescato più volte in fuorigioco. L’occasione più ghiotta capita al Cittadella alla mezz’ora: cross di Minesso deviato a terra dal portiere, Coralli si coordina per la botta a colpo sicuro… e colpisce in pieno Pecorini che salva la porta dello Spezia. Incredibile. Due minuti dopo punizione di Gerardi e complicata deviazione di Chichizola. Più Cittadella che Spezia nel primo tempo, occasioni da gol comprese. La squadra granata comincia bene anche la ripresa, con il destro di Busellato che però è debole e centrale. Al 5’ il Cittadella resta in dieci per l’espulsione di Pecorini. Con l’uomo in più lo Spezia è chiamato a fare la partita: i liguri aumentano la pressione e si rendono pericoloso in un paio di circostanze con Valentini e Schiattarella. Due colpi di testa fuori di pochissimo. In mezzo il contropiede di Minesso, concluso con un sinistro alto; quindi l’occasione di Gerardi, ben imbeccato da Coralli: il sinistro in scivolata è respinto dal portiere. Dentro Giannetti nello Spezia e proprio l’ex granata manca il bersaglio di testa. L’ultimo a provarci è Brezovec, ma il Cittadella resiste. Nel prossimo turno Foscarini potrà contare nuovamente su Sgrigna, Pellizzer e Benedetti, tutti e tre al rientro dalla squalifica: il migliore modo per preparare la sfida al Tombolato con il Bari. A caccia di quella vittoria ormai sconosciuta.

Ore 19.50 – (Gazzettino) Il Cittadella a La Spezia fa un altro passo in avanti. In classifica, anche se occupa ancora l’ultima posizione, ma soprattutto a livello di gioco, di mentalità, di gruppo. Il peggio sembra ormai alle spalle, Foscarini adesso recupera tre pezzi importanti del suo scacchiere – Pellizzer, Sgrigna e Benedetti, al rientro dalla squalifica – e può guardare al futuro con maggiore serenità. «Stiamo diventando più squadra – le prime parole del tecnico al termine della partita – Lavoriamo per questo da alcune settimane e i risultati si intravedono. Dobbiamo continuare così». Magari cercando di evitare i cartellini rossi. Dopo i due nelle gare con Vicenza e Brescia, a La Spezia “uno” solo: si è fatto un passo in avanti anche qui… «Non riuscire a finire mai in undici è segno che qualcosa non va come dovrebbe, ma l’espulsione di Pecorini mi è apparsa molto fiscale. L’arbitro a fine gara mi ha detto di aver visto bene, Pecorini ha commesso un’ingenuità, mi ha spiegato…». Il Cittadella si trova ancora in fondo alla classifica, la vittoria non arriva più, ma Foscarini non molla l’osso: «Rimango fiducioso, perché se lottiamo con ordine e con l’atteggiamento giusto riusciremo a centrare la salvezza. Ci credo e ne sono convinto». I tre punti ancora sfiorati, le occasioni per vincere a La Spezia si sono create. «Con Coralli e Gerardi abbiamo sfiorato il gol, una volta per tempo. Per certi aspetti siamo stati più bravi dello Spezia, che è una squadra che punta molto in alto. Il Cittadella ha controllato l’incontro per buoni tratti, cercando poi di ripartire. Siamo riusciti a presidiare bene le fasce, va fatto un plauso al lavoro dei nostri attaccanti». Anche l’allenatore dei liguri Bjelica ha sottolineato i meriti del Cittadella: «È stato ordinato e ci ha concesso poco, sia come spazi sia come libertà di iniziativa, ma noi potevamo sicuramente fare meglio. Sugli esterni non siamo riusciti a sfondare e in area sono arrivati pochi cross».

Ore 19.40 – (Mattino di Padova) Che ne sarebbe del Cittadella se non fosse la squadra di serie B con più cartellini rossi all’attivo (da ieri sono nove) e con la costante, negli ultimi tempi, di dover finire le partite con uno, se non addirittura due uomini in meno? La domanda non è peregrina perché anche al “Picco” di La Spezia – stadio che porta bene ai granata – la compagine di Foscarini ha concesso all’avversario il vantaggio di giocare quasi l’intera ripresa in 11 contro 10, complice l’espulsione di Pecorini dopo soli 5’ dall’avvio delle ostilità per un fallo tanto ingenuo quanto netto ai danni di Piccolo, stramazzato a terra come se fosse stato abbattuto da un bazooka. A Vicenza, due settimane fa, e contro il Brescia, sabato 29 novembre, i padovani avevano terminato il match in 9, stavolta è andata loro meglio (si fa per dire…). Ma, tornando alla domanda iniziale, viene spontaneo rispondere che, senza tutti questi handicap, il Citta non sarebbe ultimo – a braccetto ora con il Latina, dato che il Crotone ha vinto – ma anzi avrebbe cominciato a scalare posizioni su posizioni. Invece… Primo pari senza gol. Invece siamo qui a commentare il nono pareggio (in 17 giornate), intriso, come gran parte degli altri, di rammarico per l’ennesima occasione sprecata di fare bottino pieno. Il Citta ha centrato sette volte il nullo nelle ultime otto gare, perdendo, dal 25 ottobre (2-2 a Crotone) a ieri in una sola occasione, sul campo della capolista Carpi (un 5-2 che grida peraltro ancora vendetta). Si è ritrovato come squadra, questo è l’aspetto che incoraggia per il futuro, e il risultato positivo strappato ai liguri, che viaggiano nei quartieri alti della graduatoria, ne è la conferma. Primo incontro concluso senza reti realizzate, ma neppure subìte, tenendo testa validamente al forcing bianconero del finale, quando tutti gli uomini di Bjelica hanno stretto d’assedio l’area dei padovani, dove i difensori hanno alzato un bunker a protezione di Alex Valentini. Punto meritato, anche se essere sempre laggiù, in fondo, non fa piacere a nessuno. Due occasioni d’oro. Seguiti da otto “fedelissimi” in curva, Coralli & C., pur con l’ennesima formazione d’emergenza (Pellizzer, Benedetti e Sgrigna fuori per squalifica, Signorini, Lora e Schenetti out per infortunio), hanno disputato un buon match, soprattutto come atteggiamento mentale e tattico: mai chiusi, anzi pronti a ripartire alla prima occasione utile. E nonostante l’inferiorità numerica a centrocampo – 5 contro 4 – nei primi 45’ hanno avuto l’opportunità per colpire, con Coralli che ha calciato proprio sul portiere argentino Chichizola un pallone respinto dallo stesso dopo un cross insidiosissimo di Minesso. Era la mezz’ora e sin lì gli ospiti non avevano corso grossi pericoli. Dopo l’intervallo, il nuovo handicap, che avrebbe ammazzato un toro. Pecorini veniva espulso dal signor Sacchi (fiscale quanto volete, ma uno dei migliori arbitri visti sin qui, e meno male che qualcuno si eleva dal livello di mediocrità generale della categoria), e per i restanti 43’ la squadra di Foscarini si arroccava nella sua metà campo. Uscendone solo a tratti per alleggerire la pressione, sterile e monocorde sul piano delle idee, di Ceccarelli e soci, la cui unica soluzione per sfondare era rappresentata dal cross, ora da sinistra ora da destra. Eppure, al 25’, su una ripartenza indovinata Gerardi sbagliava il tocco sotto misura, a due passi dall’estremo difensore di casa, su imbeccata di Coralli, facendosi neutralizzare la conclusione, piuttosto debole, dallo stesso Chichizola. Finale da brividi. A furia di andare sotto, e dopo aver operato tutti i cambi possibili, lo Spezia creava le premesse per il gol-partita con Nahuel Valentini e con l’ex Giannetti, sempre di testa, ma nessuno dei due inquadrava lo specchio della porta, con gran sospiro di sollievo da parte di tutti. Adesso arriva il Bari al Tombolato. La “pareggite” lasciamola stare, bisogna pensare solo ai tre punti. Per cominciare a respirare.

Ore 19.30 – (Mattino di Padova) Claudio Foscarini può ben dire di aver ritrovato la sua squadra. Poi, però, resta il solito problema legato alle espulsioni. «Non mollo e rimango fiducioso, perché se lottiamo con ordine e con questo atteggiamento riusciremo a centrare la salvezza. Stiamo diventando più squadra, lavoriamo per questo e i risultati si stanno cominciando a vedere» commenta il tecnico del Cittadella. «Certo non riuscire a finire mai in 11 è segno che qualcosa non va. Mi sembra che nell’espulsione di Pecorini sia stato molto fiscale l’arbitro, che però mi ha detto di aver visto molto bene che c’è stata un’ingenuità del mio giocatore. Siamo riusciti anche a costruire qualche palla gol, e penso all’occasione di Gerardi nel secondo tempo e nel primo a quella di Coralli: sotto certi aspetti siamo stati anche più bravi dello Spezia, controllando la partita e cercando di ripartire. Lo abbiamo contenuto sulle fasce, sono stati abili i nostri attaccanti in questo lavoro. Lo Spezia è stato più pericoloso su cross, noi su azioni manovrate». Un giudizio che trova riscontro anche nelle parole del croato Nedad Bjelica, tecnico dei liguri: «Abbiamo trovato un avversario molto organizzato, che ha tenuto bene il campo riducendo al minimo gli spazi giocabili. Noi non siamo riusciti fare quello che volevamo e anche gli innesti non hanno portato nuove energie».

Ore 19.20 – (Corriere del Veneto) Lo si può capire, Claudio Foscarini, quando dice di chiedersi spesso perché la sua squadra sia ultima in classifica. Eppure le spiegazioni sul persistente digiuno da vittorie del Cittadella ci sono. Difficile vincere, per esempio, quando praticamente tutti i sabato giochi in inferiorità numerica. Poi, certo, manca un po’ di qualità in ogni settore del campo, ma ancora nulla è perduto dopo lo 0-0 con lo Spezia. Ancora un pareggio e la vittoria continua a mancare addirittura da 13 giornate, quasi tre mesi. Un’eternità, ma i segnali che la squadra non sia allo sbando arrivano forti e chiari. Lo Spezia fa una pessima figura, senza mordente, senza determinazione e con poche idee, oltretutto confuse. Difficile pensare di vincere quando si ci affida solo ai cross e ai lanci lunghi sperando in un’invenzione di Ebagua, di Catellani o di Giannetti. Nel primo tempo il taccuino è scarno, quasi vuoto: tre le occasioni da segnalare, la prima di Ebagua che approfitta di un disimpegno errato di Gerardi e al 7’ costringe Valentini al grande intervento in angolo. Le altre due sono di marca granata: al 30’ Coralli ha la palla buona, ma aspetta troppo a battere a rete e sulla traiettoria colpisce in pieno Pecorini (che nell’occasione fa a difensore aggiunto), un minuto dopo Gerardi su punizione scalda le mani a Chichizola. Nella ripresa viene espulso Pecorini per fallo a palla lontana su Piccolo dopo appena cinque minuti, ma lo Spezia non riesce ad approfittare della situazione favorevole oltre che della superiorità numerica. La migliore chance è per Nahuel Valentini, che sfrutta all’11 l’uscita maldestra del suo omonimo Alex ma spedisce a lato di pochissimo. Lo Spezia spinge, ma senza mai riuscire davvero a pungere, la migliore chance è addirittura per il Cittadella, che al 25’ mette Gerardi solo di fronte a Chichizola dopo un pregevole scambio con Gerardi. Il portiere spezzino si salva, poi il finale senza sussulti, se si eccettua per un colpo di testa dell’ex Giannetti, ben parato da Alex Valentini. «Stiamo diventando più squadra – spiega nel dopo partita Foscarini – lavoriamo per questo da alcune settimane e i risultati si stanno cominciando a vedere. Certo non riuscire a finire mai in 11 è segno che qualcosa non va. Mi sembra che nell’espulsione di Pecorini sia stato molto fiscale l’arbitro, che però mi ha detto di un’ingenuità del mio giocatore a fine partita. Non mollo e rimango fiducioso, perché se lottiamo con ordine e con questo atteggiamento riusciremo a centrare la salvezza. Siamo riusciti anche a costruire qualche palla gol, l’occasione di Gerardi nel secondo tempo, nel primo quella di Coralli».

Ore 19.00 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Abano-Bellaria Igea Marina 2-3, Delta Porto Tolle-Thermal Abano 1-1, Este-Virtus Castelfranco 2-1, Fiorenzuola-Atletico San Paolo 2-2.Ore 18.30 – (Trentino) Mister Lomi è raggiante a fine partita e applaude i suoi ragazzi. «L’Union Ripa La Fenadora è la squadra più forte vista quest’anno a Mezzocorona – spiega Lomi – Una formazione tecnica, che corre tantissimo, completa in tutti i reparti. Abbiamo fatto una grande partita e sono orgoglioso dei miei ragazzi, che ci hanno messo il cuore. Avevo detto loro che per vincere non bisognava prendere gol, perché sapevo che il nostro avversario ci avrebbe concesso qualcosa. L’occasione è capitata a Bentivoglio, che è stato bravo a sfruttarla. Poi abbiamo sofferto, come era giusto e normale che fosse». Il successo di ieri permette al Mezzocorona di guardare con rinnovata fiducia alle ultime partite del girone di ritorno e all’importante match di domenica prossima con l’Union Pro. «Sicuramente potremo andare in campo con uno spirito diverso – conclude Lomi -. Sono contento perché, a differenza di altre partite in cui abbiamo preso un gol nei minuti finali, questa volta l’abbiamo portata in porto».

Ore 18.20 – (Corriere delle Alpi) «Partita pazzesca, ci hanno segnato facendo un solo tiro in porta: anzi, nemmeno quello, dato che il tentativo di Bentivoglio è andato in rete grazie ad una deviazione»: è questo il pensiero a caldo di Alberto De March. «Abbiamo fatto la nostra partita senza grosse sbavature, abbiamo giocato tutta la gara nella loro metà campo: il Mezzocorona è riuscito a mettere in piedi soltanto un’azione, una fortunosa ripartenza veloce che ha concretizzato soltanto grazie ad un tiro deviato», spiega con amarezza il difensore di Limana dell’Union. «C’è un po’ di rammarico, ma anche se avessimo giocato sino a domani mattina il pallone non sarebbe comunque entrato nella loro porta: abbiamo provato in tutti i modi a scardinare la loro retroguardia, siamo andati più volte vicini alla rete, ma il loro portiere è stato molto bravo, soprattutto nel finale di gara, rimanendo sempre attento. Ho ancora negli occhi la parata su Gianmarco Brotto: avremmo potuto agguantare il pareggio, ma il loro portiere ha compiuto un autentico miracolo nell’uno contro uno con il nostro attaccante. Forse, in alcuni frangenti della gara, ci è mancata un po’ di freddezza sotto porta o negli ultimi sedici metri di campo, ma il calcio è così: ci sono partite in cui non si riesce proprio a fare gol, è stata una di quelle», conclude De March.

Ore 18.10 – (Corriere delle Alpi) Una sconfitta inaspettata, ma che non cancella quanto di buono mostrato fino ad ora: è questo il messaggio che il direttore sportivo del Ripa Fenadora Alberto Faoro vuole sottolineare. «Gara molto strana: per segnare, a loro è bastato un solo tiro in porta, nel primo tempo abbiamo fatto molto possesso palla, creando diversi grattacapi alla loro retroguardia, ma inizialmente siamo stati poco concreti negli ultimi sedici metri, a ridosso dell’area avversaria. Nel secondo tempo, invece, abbiamo giocato ancora meglio, ma non siamo riusciti a metterla dentro. Sicuramente questa era una partita che sarebbe dovuta finire almeno con un pareggio, ma questo è il bello, e a volte anche il brutto, del calcio: abbiamo creato almeno quattro nitide occasioni per pareggiare o addirittura per far nostra la gara, ma non le abbiamo sfruttate». L’ampio turnover deciso da mister Parteli non ha dato i frutti sperati. «I ragazzi che sono scesi in campo non hanno fatto rimpiangere i giocatori che non hanno giocato», obietta Faoro, affermando anche come «soprattutto nella ripresa sia stato fatto tutto il possibile per non perdere il match. La doccia fredda della rete subita a pochi minuti dall’intervallo ha permesso al mister di poter rivedere in parte l’assetto tattico: l’allenatore, infatti, ha anche effettuato alcuni cambi per dare maggior peso in avanti, ma il pallone non voleva proprio entrare. D’altro canto era impossibile non effettuare qualche modifica alla formazione iniziale: mercoledì abbiamo un’importante test di Coppa contro la Correggese, poi dopo un paio di giorni ecco il derby con il Belluno», conclude a difesa delle scelte del tecnico in vista del tour de force dei prossimi giorni, «ho ancora in mente l’ultimo intervento del portiere avversario, nel finale ha compiuto una grande parata su Brotto e ha salvato la loro vittoria». Gli obiettivi stagionali, però, non cambiano: «Una sconfitta come questa non può assolutamente farci dimenticare l’ottimo cammino fin qui interpretato in campionato: dopo un buon inizio, arrivavamo a questo match in serie positiva da ben otto turni, di cui gli ultimi quattro che sono stati delle vittorie: siamo quarti in classifica, la gara persa con il Mezzocorona non deve essere enfatizzata in maniera troppo negativa. Non possiamo assolutamente avere recriminazioni per quanto fatto vedere sino ad ora».

Ore 18.00 – (Corriere delle Alpi) Il turnover costa carissimo al Ripa Fenadora, che esce sconfitta di misura dal campo del Mezzocorona, sino a ieri pomeriggio fanalino di coda del campionato nonché formazione con il peggior attacco del girone. Mister Parteli, squalificato e sostituito in panchina dal “vice” Fin, fa i conti in vista dei prossimi impegni (mercoledì la Coppa in casa con la Correggese e sabato in derby col Belluno) che attendono i neroverdi e sceglie di privarsi di numerosi titolari. Detto questo, la compagine bellunese ha anche avuto l’opportunità per pareggiare e tornare a casa con un punto (che sarebbe stato meritato), ma uno strepitoso intervento di Zomer in pieno recupero ha negato la gioia del gol a Brotto, entrato a metà ripresa. La striscia di risultati utili della compagine di Parteli si ferma a otto (sei vittorie e due pareggi). Il tecnico bellunese rinuncia inizialmente a Brotto, Antoniol e Moresco, inseriti a partita in corso, oltre all’esterno mancino Salvadori. Si gioca davanti a pochi intimi e il ritmo è piuttosto blando nelle prime fasi, con il Mezzocorona che stenta a trovare sbocchi e la differenza di punti in classifica si vede eccome. Il primo tiro in porta arriva solo al 21’, con Mastellotto che calcia dalla linea dei sedici metri e chiama Zomer all’intervento in tuffo. La partita stenta a decollare e per assistere a una nuova conclusione verso la porta bisogna attendere il 29’, ma il tiro dalla distanza di Dassiè, al rientro dopo un turno di squalifica, termina alto sopra la traversa. Il Mezzocorona si difende con ordine e spinge soprattutto sulla sinistra con Baltieri, il migliore in campo. Una percussione di quest’ultimo, ad un minuto dal riposo, propizia il gol del vantaggio gialloverde. Baltieri sfonda sulla corsia di sinistra, si accentra e, noncurante dell’inserimento sulla destra del neoacquisto Rota, arrivato in settimana dall’Altovicentino, prova la conclusione, respinta da un difensore avversario: il pallone finisce sui piedi di Bentivoglio, che insacca un tiro potente e preciso nell’angolino alla sinistra del portiere De Carli, vanamente proteso in tuffo. Nella ripresa il copione non cambia, con il Mezzocorona che si difende ordinatamente e agisce di rimessa e l’Union che fatica a sfondare la linea difensiva eretta dalla squadra di Lomi. Al 64’ Andreolla entra in area dalla destra e lascia partire un tiro insidioso sul primo palo, deviato in corner di piede dall’attento Zomer. Il tecnico di casa cambia Corrà e Gironimi inserendo Magnanelli e Alouani, che danno nuovo dinamismo alla manovra dei locali, mentre Parteli prova a dare spazio ai “titolarissimi” Antoniol, Moresco e Brotto. Al 72’ cross dalla sinistra e tiro al volo di Cibin, che rimbalza a terra e poi batte sulla parte alta della traversa, a gioco però già fermo. Il forcing dell’Union si fa più intenso negli ultimi 15 minuti, con Andreolla che calcia alto una punizione dal limite e Moresco che manca il tocco vincente da due passi su cross di De Cecchi all’80’. Il Mezzocorona risponde con una conclusione di Alouani bloccata in presa da De Carli, ma è l’Union Ripa ad andare ancora vicina al gol, con un tiro al volo dall’altezza del dischetto di Moresco che termina incredibilmente alto. Brivido finale al 93′: sugli sviluppi di un’azione in velocità degli ospiti, il pallone finisce tra i piedi di Brotto. L’attaccante veneto si trova a tu per tu con Zomer, che compie un autentico miracolo deviando la conclusione ravvicinata in corner.

Ore 17.30 – Secondo indiscrezioni (manca solo l’ufficialità) la partita di domenica contro il Kras Repen si giocherà regolarmente allo stadio Comunale di Monrupino, dove verrà costruita una gradinata removibile per consentire l’afflusso dei tifosi biancoscudati. La società giuliana dovrebbe mettere a disposizione circa 700 tagliandi. Verrà aperta in settimana una prevendita.

Ore 17.20 – Sala stampa, Marco Cunico: “Sono contento per la mia terza doppietta. Settimana particolare? Fortunatamente ha preso più piede il mercato… La partita? Sul 2-1 si è alzato il nervosismo ma dobbiamo imparare ad essere più forti di questo. Il gol su rigore? Vado sempre tranquillo sul dischetto, e mi fa piacere che anche voi siate più tranquilli! Le espulsioni? Ero distante in occasione di quella di Dionisi, l’arbitro mi ha detto che gli ha tirato un calcio sulla schiena ma Matteo invece mi ha detto che non è vero…”

Ore 17.10 – Sala stampa, Matteo Nichele: “Siamo partiti un po’ male, poi la partita si era messa sul binario giusto ma ci sono stati quei cinque minuti di blackout che bisogna evitare. Siamo stati magari meno belli ma più cinici. Raggiunto l’AltoVicentino? È una corsa che durerà fino alla fine ma non dobbiamo neanche guardarli. Dobbiamo pensare a vincere senza soffrire così tanto. È stata una settimana particolare tra la prima sconfitta e l’arrivo di Emil Zubin”.

Ore 17.05 – Sala stampa, Giuseppe Bergamin: “Quello delle espulsioni sta diventando un bel problema. Faremo una serata dedicata a questo argomento, perché bisogna mettere i ragazzi davanti alle proprie responsabilità. Non va bene restare sempre in inferiorità perché si crea un problema anche per chi poi deve prendere le scelte. Mi sembra che l’arbitro sia stato di buon livello e che gli avversari non fossero particolarmente aggressivi, quindi è un problema che dobbiamo risolvere noi”.

Ore 17.00 – Sala stampa, Fabrizio De Poli: “Abbiamo sofferto nei primi minuti la loro intraprendenza, ma poi col passare dei minuti siamo usciti fuori pur soffrendo dopo le due espulsioni. Se devo fare un’analisi di quanto fatto finora c’è bisogno di un maggior approccio mentale a centrocampo. Ferretti? Ha sentito un nuovo indurimento alla coscia ma è uscito più per precauzione e paura di peggiorare la situazione. Tiboni? Noi abbiamo già scelto cosa fare… Nuovi acquisti? Vediamo la settimana prossima… Speriamo di arrivare minimo a due-tre giocatori”

Ore 16.50 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Ferretti? Negli ultimi allenamenti era in forma. Adesso bisogna fermarsi e riflettere in maniera molto più profonda. Gli altri squalificati? E’ chiaro che parte tutto da noi e dobbiamo trovare tutti quel cammino di uomini che faccia in modo di dare quella continuità necessaria. Ci sono stati tanti cambiamenti di modulo perché dipende dai giocatori che sono a disposizione. Complimenti comunque ai ragazzi anche se c’è un po’ di arrabbiatura per alcuni episodi. I ragazzi a volte hanno fatto qualche errore in fase difensiva, ma niente di eclatante. Guardiamo al lato positivo, al bicchiere mezzo pieno. Oggi contavano i tre punti, portarli a casa è splendido. Torniamo primi, sono incazzato per le espulsioni, ma i ragazzi hanno tirato fuori le palle. Squadra imprescindibile da Cunico? E’ una grande persona, ha giocato coi crampi gli ultimi dieci minuti. Adesso lo farò giocare anche solo con una gamba. Ha corso tantissimo, forse è la figura completa da prendere esempio per come si comporta. E’ un capitano lineare, preciso a livello verbale”.

Ore 16.45 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Troppo nervosismo? Non per difendere i ragazzi, ma sono giocatori caratterialmente molto forti che si fanno sentire nel giusto. E’ vero che le eccessive ammonizioni alla lunga fanno male, però devo dire che sinceramente che la squadra anche oggi ha dimostrato grande cuore e sacrificio. Spero un giorno di riuscire a rilassarmi anche in panchina, magari sul 2-0 e senza paura e timori. La squadra con queste continue defezioni, cambia sempre nei primi undicesimi, in più c’è la regola dei giovani che condiziona parecchio le decisioni. E’ stata fatta una prestazione buona, ho fatto in modo di alzare le caratteristiche della squadra. A volte eravamo un po’ lenti, nel momento in cui abbiamo segnato ci sta di soffrire e direi che azioni pericolosissime loro nel primo tempo non ci sono stati. Nella ripresa abbiamo preso un po’ di coraggio, siamo riusciti a raddoppiare. Poi coi cambi ho dovuto cambiare gli equilibri della squadra. Devo fare un grande applauso a chi è rimasto in campo fino alla fine. Il Legnago? Non mi piace parlare degli avversari, ma loro hanno fatto una bella prestazione, con giocatori esperti. Nessun ci regalerà niente, facciamo in modo di guardare avanti e arrivare bene a Natale”.

Ore 16.42 – Una delegazione di giocatori si recherà ora in Favelas a Rubano per un aperitivo coi tifosi.

Ore 16.40 –  Padova e AltoVicentino 35, Belluno 32, Sacilese 27, Union Ripa La Fenadora 25, Clodiense 24, Montebelluna e Tamai 23, ArziChiampo 18, Giorgione e Union Pro 16, Fontanafredda 15, Legnago 14, Dro 12, Kras Repen 10, Triestina 7. Mezzocorona, Mori Santo Stefano.

Ore 16.35 – ArziChiampo-AltoVicentino 2-1 (Carlotto, Trinchieri, Peluso), Padova- Legnago 2-1 (2 Cunico, Farinazzo),Belluno-Kras Repen 3-0 (Mosca, Sadio, rig. Duravia), Clodiense-Dro 2-1 (Cicuttini, 2 Santi), Fontanafredda-Montebelluna 0-0, Giorgione-Sacilese 0-2 (Spagnoli, rig. Baggio), Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0 (giocata ieri), Mori Santo Stefano-Union Pro 0-2 (Visinoni, Serena), Triestina-Tamai 1-1 (Proia, rig. F. Furlan)

Ore 16.25 – TERMINA LA PARTITA: PADOVA- LEGNAGO 2-1.

Ore 14.30 – (Tribuna di Treviso) Quartultima di andata in serie D (ore 14.30). Il Giorgione riceve la Sacilese, trasferte invece per il Montebelluna (Fontanafredda) e per l’Union Pro (fida playout a Mori). Giorgione. Reduci da due vittorie, i castellani ospitano una Sacilese quinta in classifica (secondo miglior attacco) e galvanizzata dal successo sui Biancoscudati. I friulani hanno vinto 5 degli ultimi 6 precedenti con il Giorgione, che oggi deve rinunciare allo squalificato Donè, sostituito da Vio. Mister Paganin: «È un match che capita al momento giusto. La Sacilese è l’unica ad aver battuto il Padova, ma anche noi stiamo bene e la volontà è di confrontarci per misurare la nostra crescita». Formazione (4-3-3): Bevilacqua; Prosdocimi, Vio, Fontana, Eberle; De Stefani, Giacomazzi, Mattioli; Episcopo, Gazzola, Podvorica. Arbitro: Cassella di Bra. Montebelluna. Archiviato un novembre coi fiocchi (4 vittorie in 5 partite) i montelliani fanno visita al Fontanafredda, che ha racimolato 1 punto negli ultimi 4 turni. Il Monte è a due punti dalla griglia playoff, i friulani allenati dal trevigiano Maurizio De Pieri sono invece a +1 sui playout, ma il tecnico Pasa mette in guardia: «Il Fontanafredda gioca in modo aggressivo con molta corsa, rispecchia il carattere del loro allenatore: hanno Malerba dietro e Florean davanti, giocatori che fanno la differenza. Dobbiamo puntare sul piano dell’intensità. Siamo in salute, ma anche a Tamai ci eravamo presentati carichi, tornando poi sconfitti: non dobbiamo ripetere quegli errori». Ancora assente il difensore Semenzin, mentre in attacco Masiero è in forte dubbio per un problema muscolare. Formazione (4-4-2): Rigo; Biral, Guzzo, Severgnini, N. De Vido; Cusinato, Nicoletto, Perosin, Garbuio; Scarpa, Giglio. Arbitro: Rasia di Bassano. Union Pro. A Mori per dare continuità ai risultati delle ultime tre partite, e per vedere all’opera i nuovi acquisti (Appiah e Cattelan potrebbero partire titolari). I trentini arrivano da 3 sconfitte e detengono la peggior difesa. Hanno solo 6 punti, tutti conquistati in casa sul sintetico. Un’ulteriore insidia per la “Pro” è l’emergenza in difesa: le squalifiche di Zanette e Niero, unite alle precarie condizioni di Rossi, potrebbero spingere mister Feltrin ad impiegare uno della juniores. In alternativa si potrebbe optare per la difesa a tre, irrobustendo il centrocampo, dove è staffetta tra Palmieri e Serena. Formazione (4-4-2): Noè; Furlan, Rossi, Trevisiol, Alvise Nobile; Andrea Nobile, Palmieri, Appiah, Saitta; Comin, Cattelan. Arbitro: Maninetti di Lovere.

Ore 14.20 – (Trentino) Per il Mori è quasi sfida da “dentro o fuori”, mentre il Dro cerca l’impresa a Chioggia. I lagarini ricevono al “Comunale” l’Union Pro (che in settimana ha operato tre acquisti, tra cui il ghanese Appiah, prelevato dal Mezzocorona), diretta rivale nella corsa verso la salvezza, mentre i droati saranno di scena in Laguna contro la Clodiense, formazione in corsa per un posto nei playoff. MORI S. STEFANO – UNION PRO. Con l’organico ridotto all’osso, i tricolori cercano una vittoria che, alla luce del successo ottenuto ieri dal Mezzocorona, è di vitale importanza per la compagine guidata da Davide Zoller. Crestani (si sta allenando con il Trento), Ferraro, Pezzato e Agatiello (tornato al Rovereto) non fanno più parte dell’organico, Sceffer è squalificato, mentre Eisenstecken e Paracampo sono ai box per infortunio. A complicare ulteriormente le cose è arrivato l’infortunio di Cristelotti, che venerdì si è procurato una contrattura. Il capitano dei lagarini, però, stringerà i denti e scenderà in campo visto che il match odierno è di vitale importanza. Zoller si affiderà probabilmente al “4-4-2” con Tisi in posizione centrale a fianco di Calliari, mentre Igor Dossi e Deimichei spingeranno sulle corsie esterne a supporto della coppia di attaccanti composta da Tranquillini e dal giovane Manica. Se Cristelotti non dovesse farcela, ci sarà l’esordio al centro della difesa di Prünster. Capitolo mercato: la società sta lavorando per rinforzare la rosa anche se sul fronte Bez non si registrano novità. CLODIENSE – DRO. Stefano Manfioletti ha solamente diciassette giocatori a disposizione, compreso il giovane Pellegrini, “prestato” dalla juniores. Out per squalifica Colpo e Bertoldi, l’allenatore gialloverde porterà in panchina Proch per onor di firma (non è ancora in condizione) e non può disporre nemmeno di Adami e Donati, per i quali se ne riparlerà non prima di gennaio. La formazione, dunque, è pressoché obbligata con la riproposizione del “5-3-2” visto la scorsa settimana contro la Triestina con Chesani in marcatura, Ciurletti che verrà riproposto in mediana (ruolo che aveva già ricoperto ad inizio stagione) a fianco di Bazzanella e Ruaben (favorito su Grossi) e Maran che presidierà la corsia di sinistra. In avanti tocca ancora a Cremonini.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Sulle ali dell’entusiasmo dopo i quattro punti ottenuti nelle trasferte di Padova e Legnago, la Clodiense torna allo stadio “Aldo e Dino Ballarin” (ore 14.30, arbitro Nehrir di Cagliari) per battere i trentini del Dro e rimanere a ridosso delle prime. L’allenatore Andrea Pagan dovrà fare i conti con l’assenza per squalifica (i granata hanno il poco invidiabile record di squadra con più cartellini rossi, sei, del girone C) di Davide Boscolo Berto, ma anche con la coppia d’attacco, Santi – Mastroianni, in condizioni fisiche non ottimali. Probabile che uno dei due rimanga a riposo per fare spazio ad Isotti, autore di una doppietta a Legnago. Prima convocazione per Alessandro Penzo, mentre esce di scena Fulchignoni che, trovando poco spazio, verrà probabilmente ceduto nel mercato di dicembre. Nel Dro invece assente per squalifica il centrocampista Luca Bertoldi. «Questa è la partita più difficile» avverte Pagan «perchè arriva dopo due gare molto impegnative. Giochiamo contro una squadra che è in ritardo ma che non merita la classifica che ha. Noi stiamo facendo bene, vogliamo quei tre punti che ci darebbero una classifica importante». Probabili formazioni. Clodiense: Okroglic, Pitteri, Moretto, F. Tiozzo, Boscolo Nata, Casagrande, Mazzetto, Piaggio, Santi, Boscolo Gioachina, Isotti. A disposizione: L. Tiozzo, Carlucci, Olivieri, Penzo, Chiozzotto, Boscolo Gnolo, Urtiaga, Mastroianni, Pelizzer. Allenatore: Pagan. Dro: Bonomi, Calcari, Serrano, Ischia, Chesani, Ciurletti, Colpo, Bazzanella, Grossi, Cremonini, Cicuttini. A disposizione: Bordignon, Dal Fiume, Bortolotti, Ruaben, Maran, Donati, Proch, Grossi, Ajdarovski. Allenatore: Manfioletti.

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) «Non possiamo sbagliare due gare di seguito». E’ l’avvertimento del direttore sportivo Renzo Nadin alla vigilia di un match delicato. Al Tognon di Fontanafredda arriva il Montebelluna dell’ex neroverde Daniele Pasa. Rossoneri al cospetto della squadra rivelazione del torneo: urge un pronto riscatto dopo la sconfitta, per quanto immeritata, di Mogliano. Urge un ritorno alla vittoria che manca ormai da un mese, ovvero dal rotondo successo di Monrupino. Nel mezzo, certo, c’è l’impresa di aver fermato sul pareggio l’Altovicentino. Ma il bilancio rimane deficitario: un solo punto nelle ultime quattro giornate. Novità. Il compito di ridare slancio alla classifica spetta a un Fontanafredda rinnovato. In questi primi giorni di mercato invernale sono partiti Facca e Martini e sono arrivati Frison, Roveredo e Gargiulo. Dei nuovi oggi dovrebbe fare il suo debutto in maglia rossonera dal via soltanto l’ex terzino di Sacilese e Chions. Quasi sicura per lui una maglia sulla corsia sinistra. Frison, invece, è alle prese con un fastidioso torcicollo. Mentre l’attaccante Gargiulo, arrivato dalla Juve Stabia, dovrebbe sedersi inizialmente in panchina. De Pieri è pure alle prese con gli acciacchi di Ianneo e Tellan. Ma può consolarsi con l’importante rientro di Malerba al centro della retroguardia. Spauracchio. Tanti i giovani di qualità nelle fila del Montebelluna. Lo conferma l’attuale posizione dei trevigiani, appaiati col Tamai al sesto posto. Proprio sul campo dei mobilieri, Matteo Giglio e compagni hanno perso l’unica gara del mese di novembre: per il resto solo vittorie (4). «Giglio –commenta Nadin – lo conosco bene per averlo portato io a Tamai. Sta vivendo un’annata d’oro (7 gol, ndr), ma non c’è solo lui. Il Montebelluna è una squadra ben allenata e organizzata. Ma dobbiamo cercare di prenderci i 3 punti con tutte le nostre forze». Carica. A Castelfranco Veneto con una carica speciale. La Sacilese è attesa dal Giorgione dopo l’impresa di domenica scorsa, quando ha inflitto il primo ko stagionale al Padova. Ma Zironelli dovrà fare a meno contemporaneamente delle menti di centrocampo Boscolo Papo e Favret, entrambi squalificati per un turno. E di fronte avrà una squadra in salute, reduce da due successi di fila (con Dro e Kras), che hanno scacciato le nubi sopra la panchina dell’ex interista Antonio Paganin. Trasferta da non sottovalutare, dunque, per i liventini, oggi in formazione sperimentale. In mezzo al campo al fianco di Grion uno tra Baggio e Bolzan, con il rientrante Manucci che potrebbe essere schierato al centro della difesa. Probabile 3-4-3: Favaro; Peressini, Manucci, Biasi Manolache; Craviari, Grion, Baggio, Beccia; Spagnoli, Sottovia, Beccaro. […] Come scordarsi dell’ultima volta al Rocco. La scorsa stagione, proprio all’ultima giornata, il Tamai conquistò a Trieste la matematica salvezza in serie D. Federico Furlan e Ursella firmarono la vittoria in rimonta sugli alabardati e consegnarono a Stefano De Agostini la prima grande gioia della sua esperienza sulla panchina mobiliera. Oggi, a sette mesi di distanza, al Rocco torna un Tamai diverso. Non tanto negli uomini, quanto nelle ambizioni. Ora la squadra del “Dea” è ad appena due punti dalla zona play-off e vincendo a Trieste potrebbe anche entrare nel novero delle prime cinque. E’ un Tamai reduce da due vittorie consecutive, con ben 7 gol all’attivo e nessuno subito. «Non ci nascondiamo – commenta De Agostini –, siamo in un buon momento, ma ogni gara fa storia a sé. E guai a pensare in grande prima di esserci salvati. Lo sapremo tra 3-4 mesi se saremo da play-off». Di fronte a Petris e compagni una Triestina ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, ma imbattuta da tre giornate e rinforzatasi nelle ultime ore con un attaccante di peso come Daniele Rocco, ex Ufm, quest’anno al Thermal Abano, atteso al debutto proprio contro i mobilieri. «E’ un giocatore –commenta De Agostini – che fa reparto da solo. Un motivo in più per prestare grande attenzione a questa trasferta». “Furie rosse” inizialmente in campo con l’undici che ha travolto il Mori domenica scorsa. Probabile 4- 3-3: Peresson; Rigutto, Brustolon, Faloppa, Dal Bianco; Pavan, D. Furlan, Petris; F. Furlan, Sellan, Zambon.

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Sette sul Ripa, una firma fin che morte non ci separi e poi il derby. Questo il programma della prossima settimana di Simone Corbanese. Il bomber gialloblu oggi pomeriggio contro il Kras si accomoderà «sofferente» in tribuna, squalificato insieme a Posocco. Poi, sabato prossimo, il ritorno in campo nell’anticipo del derby. «Di sicuro si soffre di più a star seduti che in campo – afferma il capitano gialloblù nonché capocannoniere del girone – ma ho piena fiducia nei miei compagni che sicuramente giocheranno la partita che ci vuole per mettersi in tasca la vittoria». Chi segna al posto tuo? «Samba. Ha tutto per giocare una grande gara e farci vincere. E se non dovesse farcela lui non c’è problema, da metà campo in su siamo pericolosi e temibili, chiunque può segnare». L’occasione è doppiamente ghiotta: tornare al successo e portarsi a +7 sul Ripa a sei giorni dal derby. «Quel che conta è senza dubbio vincere, non abbiamo alternative. Anche per arrivare al derby con più punti di vantaggio possibili, +7 non sarebbe male…». Da quanto non stavi fuori? «Da tanto, dal match contro il Mezzocorona dell’anno scorso, sempre per squalifica. Peccato, ma una volta azzerate le ammonizioni si riparte. Tornare per giocarsi un derby non è poi male». Lunedì mattina Gallio ti mette davanti a un contratto con scritto «Belluno a vita» e una penna. Cosa fai? «Lo firmo». LA FORMAZIONE – Questi i probabili titolari: Solagna (Schincariol); Pescosta, Sommacal, Merli, Mosca; Miniati, Bertagno, Masoch; Duravia, D’Incà, Sadio.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) L´erba del vicino Enrico Cunico sarà anche più verde, ma Paolo Beggio resta a guardare il suo giardino pensando che, in fondo, gli piace proprio così com´è. «Se potessi prendere in prestito per domani (oggi, ndr) un giocatore dall´Altovicentino? Non vorrei nessuno», sentenzia il tecnico. «Io voglio i miei uomini, me li tengo stretti. Forse avremo qualche punto in meno di quelli che meritavamo, ma è grazie a questi ragazzi che abbiamo fatto prestazioni come quelle contro la Sacilese, il Padova o il Belluno». Si sono conosciuti dieci anni fa, Cunico e Beggio, quando il primo era all´Eurotezze e l´altro sedeva in panchina in seconda categoria. «Enrico è uno dei più bravi tecnici in circolazione – commenta il collega dell ´Arzichiampo -, ed è un grande conoscitore di questo girone. Alleniamo in due modi diversi, come un tempo siamo stati anche due giocatori diversi: ma io ero scarso, non sono andato oltre la seconda categoria». Oggi i due si sfideranno per la seconda volta in panchina in quello che sarà anche il derby dei due presidenti-amici, Lino Chilese e Rino Dalle Rive. Dopo la Coppa. I due si erano già incontrati, poco meno di tre mesi fa. Allora era Coppa, c´era ancora la preparazione nelle gambe e mancava, forse, il sacro fuoco competitivo del campionato. Allora finì ai rigori, ed ebbe la meglio la Banda Beggio. «Quella era tutta un´altra storia», taglia corto il tecnico. Che poi spiega: «Di imbattibile non c´è nessuno, ma è pur vero che 11 vittorie in 13 gare non è cosa da tutti. L´Altovicentino va rispettato, e i numeri sono dalla loro parte. C´è tanto di Enrico nella squadra». Contromisure. Chi si aspettava uno stravolgimento dell´Arzichiampo per arginare la corazzata, rimarrà deluso. «Adattarsi agli altri è tra le cose più sbagliate», commenta secco Beggio. E quindi, sarà ancora 4-4-2. Con una probabile variazione difensiva negli interpreti che potrebbe lasciare spazio a Bolcato sulla corsia di sinistra. Senza escludere un possibile esordio, a gara in corso, del nuovo acquisto Cristian Beccaro: terzino sinistro, classe 1993 proveniente dall´Abano, che può giocare sia basso che alto. E poi, spazio agli ex Marano Carlotto e Simonato. «In fatto di motivazioni danno un qualcosa in più – ammette Beggio -: è una partita fatta per gente così».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) ArziChiampo-Altovicentino: il giorno della verità. Oggi alle 14.30 (fischierà Fichera di Catania coadiuvato da Sattin e Bozzolan), in un Dal Molin tirato a lucido si sfideranno la compagine di Beggio. È vero, l´antipasto c´era già stato il 10 settembre con la sfida di Coppa Italia (vinta dalla truppa gialloceleste ai rigori) ma i 90´ di oggi avranno certamente tutto un altro sapore; del resto è inutile negarlo, il campionato è il campionato. Classifica alla mano dall´esterno è inevitabile vedere i bianconerorossoazzurri leggermente favoriti (sono ben 20 infatti i punti che separano la capolista da Vanzo e compagni), ma Cunico non è della stessa idea. «Per le cosiddette sfide di campanile è sempre impossibile fare pronostici. Stiamo parlando di gare nelle quali la classifica non conta e i puri valori tecnici vengono azzerati; tutti i protagonisti ci tengono a far bella figura e a contare è la sana rivalità sportiva». La colonia di ex. Come se non bastassero le parole del navigato condottiero dell´Altovicentino, a rendere il tutto ancora più appetitoso il fatto che tra le fila della squadra di Beggio c´è una nutrita rappresentanza di ex Marano composta da Carlotto, Simonato, Azzolini (tutti e tre protagonisti della storica scalata in serie D compiuta due anni fa), Dall´Amico e Cristofoli i quali faranno di tutto per giocare un brutto scherzetto alla vecchia squadra. «Innanzitutto – riprende Cunico – è sempre un piacere ritrovare ragazzi con i quali sono stati condivisio tempo, emozioni e soddisfazioni; chi per un motivo e chi per un altro proveranno di sicuro a dare quel qualcosa in più». Voglia di rivalsa. Anche se a settembre la sconfitta in Coppa è giunta ai rigori, il tecnico dell´Altovicentino (che oggi non potrà schierare Dalla Riva per un problema al flessore mentre è in dubbio Kabine a causa deel´influenza) dichiara di non averla ancora digerita. «Penso che in tutti i ragazzi debba esserci un desiderio di rivincita perché quel ko brucia ancora. Mi attendo una gran bella partita visto che affronteremo una squadra compatta, ben attrezzata e il clima sarà caldo; dal canto nostro –conclude – dovremo cercare di dare continuità al cammino mettendo in campo quella voglia di non accontentarsi che anche domenica scorsa ci ha premiati».

Ore 13.20 – (Gazzettino) THERMAL. Ha il compito più difficile, ovvero fermare la corazzata Delta Porto Tolle lanciata all’inseguimento della capolista Rimini. I bianconeri non sono nel loro momento di forma migliore (un punto nelle ultime tre gare), senza dimenticare che in settimana hanno fatto le valigie Rocco e Parpajola, e anche Strussiat è in partenza. Ma servono punti per abbandonare il quint’ultimo posto in classifica. Ecco Vinicio Bisioli: «Una partita complicata con una squadra che segna molti gol e che è stata costruita per vincere il campionato. Abbiamo i nostri problemi, ma cercheremo come sempre di fare del nostro meglio». SAN PAOLO. Rinfrancato dal successo nel derby con l’Este è obbligato a muovere ancora la classifica che al momento dice penultimo posto. Avversario il Fiorenzuola, che sul campo amico finora ha steccato solo una volta proprio con l’Este. «La vittoria nel derby ci ha dato morale – sottolinea Damiano Longhi – e fa ben sperare dato che la squadra ha giocato con personalità. Affrontiamo una compagine veloce e che sfrutta le ripartenze, dobbiamo essere bravi a non darle campo». Squalificato Benucci, ci sarà il rientro di Matteini che con l’Este era stato mandato in tribuna per provvedimento disciplinare dopo un battibecco con Longhi. «L’episodio è chiuso. Matteini si è allenato regolarmente e l’ho visto motivato. Non dobbiamo complicarci la vita da soli, mi aspetto da lui una risposta importante come è capace di fare. È uno dei giocatori che ci può far fare la differenza».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Este e Abano in casa, trasferta per Thermal e San Paolo oggi alle 14.30 nella quart’ultima giornata di andata. ESTE. Dopo l’inaspettata frenata nel derby con il San Paolo, punta a riprendere il cammino con Bonazzoli in più nel motore nella sfida con la Virtus Castelfranco che ha raccolto un solo punto (2-2 con il Fidenza sette giorni fa) nelle ultime sei partite. Obbligatorio vincere per mantenere il contattato con Rimini e Correggese. «A prescindere dall’avversario mi aspetto una risposta importante dai ragazzi – esordisce Gianluca Zattarin – Voglio i tre punti, vedere spirito di sacrificio e la giusta mentalità». Dopo lo squalifica di dieci giornate, Bonazzoli torna in campo dal primo minuto. «Partirà senz’altro dall’inizio. Non sarà al 100 per cento, ma è un giocatore importante per la squadra anche sul piano del carisma e della personalità». ABANO. Reduce dalla vittoria sul campo del Mezzolara va a caccia del sesto acuto stagionale con il Bellaria. Così il tecnico De Mozzi: «Cercheremo di ripetere i primi ottanta minuti con il Mezzolara (4-0 per gli aponensi, ndr) anche se continuiamo a essere in emergenza soprattutto in difesa. Affrontiamo una squadra che nell’ultimo mese e mezzo ha fatto bene, quindi dobbiamo farci trovare preparati e restare tranquilli». Squalificati Antonioli e Bortolotto, va registrata la prima convocazione per il nuovo centrocampista olandese Bruinier.

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Al Gabrielli di Rovigo con tanti, troppi punti di domanda. La Thermal Abano sfiderà il Delta Porto Tolle (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Vincenzo Adriano Catucci di Foggia), con il solito problema della rosa ridotta ai minimi termini. Mister Vinicio Bisioli, che nel corso della stagione aveva già lamentato la scarsità di uomini a disposizione, è stato beffato ulteriormente dal mercato. In settimana, infatti, hanno lasciato Bresseo Daniele Rocco (destinazione Triestina), attaccante che in maglia rossoverde ha segnato 25 gol in una stagione e mezza, Guido Parpajola (preso dalla Piovese) e Mattia Strussiat. Tre giocatori importanti, due dei quali (Rocco e Strussiat) titolari fissi, che dovranno, a questo punto, essere sostituiti dai tanti giovani presenti in rosa. «La situazione è questa e ci si può fare poco» ammette sconsolato il tecnico aponense. «Faremo fronte all’ennesima emergenza con i giocatori che abbiamo. In ogni caso, sapevamo fin dall’inizio che, quest’anno, l’obiettivo sarebbe stato la salvezza. Dobbiamo rimboccarci le maniche. Il mercato? Non so se arriveranno giocatori, bisognerebbe chiederlo alla società». Il Delta Porto Tolle, però, è un avversario proibitivo: «Non sarà facile dopo la sconfitta col Rimini, che a mio parere è la squadra più forte del campionato, affrontare un’altra corazzata. Giocheremo comunque la nostra partita, senza paura». Su Bisioli, se non altro, non peseranno assenze da infortuni e squalifiche, ma il tecnico dovrà comunque reinventarsi la formazione per ovviare alle partenze: al posto di Strussiat, in centro alla difesa, giocherà Montin in coppia con Sadocco. In avanti, Franciosi andrà a occupare il posto lasciato libero da Rocco.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Da un lato la situazione societaria in attesa di sviluppi, dall’altro una squadra che dopo Sedivec, finito al Portomansuè, potrebbe presto perdere altri pezzi. Nel mezzo, la realtà: il San Paolo, nonostante la vittoria di otto giorni fa nel derby con l’Este, è ancora penultimo in classifica e oggi, a Fiorenzuola, è chiamato all’impresa contro una signora squadra. «Con i tre punti di sabato scorso stiamo sicuramente meglio», ammette il tecnico Damiano Longhi, «Ma guardando la classifica non sono serviti a molto quindi dobbiamo venire via da Fiorenzuola con punti pesanti. Incontriamo una grande squadra, che non a caso è quinta in classifica: sono bravi nelle ripartenze e molto veloci. Noi dovremo essere bravi a non concedere spazi, come lo siamo stati contro l’Este una settimana fa». Senza Sedivec, purtroppo, il San Paolo perde un elemento importante: «Nel momento in cui qualcuno vuole andare via, è meglio lasciarlo fare. Sedivec ha fatto una scelta personale, ma da questa situazione dobbiamo uscire con la voglia di chi ha davvero la fame e chi ha la determinazione di lottare con noi. Chi ha altre mire è giusto che vada da altre parti». Rientra Matteini dopo lo stop disciplinare nel derby, ma non ci saranno Benucci, squalificato, e Milani. Il difensore dopo l’infortunio rimediato un mese e mezzo fa si è sempre allenato da solo, prendendosi un momento di riflessione: «Da parte nostra c’è l’intenzione di tenerlo, se vuole rimanere. O la prossima settimana inizia di nuovo ad allenarsi con la squadra, oppure andrà via. Quella di oggi è una partita isolata, in attesa di quel che accadrà la prossima settimana».

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Passi che l’Abano è ormai abituato a vivere in sotto numero, ma a volte la sfortuna davvero esagera. Dopo la vittoria di una settimana a Budrio in completa emergenza, oggi contro il Bellaria la situazione è anche peggiore: non c’è ancora Antonioli, e la formazione sarà la stessa di domenica scorsa. A parte lo squalificato Bortolotto, colui che aprì la strada al successo sul Mezzolara. «Due dei quattro gol erano suoi, vedete voi quanto peserà la sua assenza», allarga le braccia mister Massimiliano De Mozzi, «Siamo sempre in grossa emergenza, avremo in panchina il nuovo arrivato, l’olandese Bruinier, che si allena già da un mese con noi ma che voglio inserire in gara un po’ alla volta». Nel pieno delle difficoltà, le note positive ci sono comunque. A cominciare dalla sconfitta ieri dello Scandicci nell’anticipo con la Fortis Juventus: «Con una vittoria, oggi potremmo andare a più sette sulla zona calda della classifica, e sarebbe davvero un grande risultato». Il Bellaria, dopo un inizio disastroso, ha saputo rialzarsi: «Erano partiti male, ma recuperando qualche uomo importante nell’ultimo mese e mezzo sono riusciti a fare tantissimi punti. Sono giovani e non mollano mai». Un po’ come l’Abano, mazziato dalla sfortuna ma per nulla intenzionato a darsi per vinto, nonostante in settimana abbia perso cinque giocatori partiti verso altri lidi: «Siamo ancora un po’ discontinui, se il mercato non ci darà una mano temo che continueremo così fino a fine stagione. Io ormai so com’è la mia squadra: possiamo vincere con chiunque, ma anche perdere con chiunque. Ci manca la continuità, abbiamo battuto Delta e Correggese, ma poi abbiamo perso a Fidenza e pareggiato a Formigine. Se ci salveremo, alla fine avremo fatto il nostro».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) C’è una vetta da riconquistare con un Bonazzoli in più. Oggi pomeriggio i giallorossi ritroveranno il loro bomber per la sfida contro la Virtus Castelfranco (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Matteo Guddo di Palermo), formazione bloccata nelle zone medio basse della classifica (reduce da due pareggi e due sconfitte) ma autentica mina vagante della serie D. I giallorossi, però, potranno contare sull’ex attaccante di Samp, Reggina e Padova, al ritorno in campo dopo le dieci giornate di squalifica inflitte dal Giudice sportivo per insulti razzisti all’arbitro italo-marocchino Ramy Jouness Ibrahim Kamal. Nemmeno il tecnico dell’Este Gianluca Zattarin ha dubbi sull’utilizzo dell’attaccante: «Emiliano giocherà dal primo minuto» annuncia Zattarin. «Martedì, prima dell’allenamento, l’ho presentato scherzosamente ai ragazzi come primo rinforzo del mercato invernale». Il mister atestino si affiderà quindi all’esperienza di Bonazzoli per ricominciare a macinare punti, dopo la frenata contro il Bellaria e lo stop di sabato scorso nel derby con il San Paolo. «La Virtus Castelfranco è una buonissima squadra» aggiunge, «ma io voglio una risposta dai miei ragazzi dopo le ingenuità del derby. Dobbiamo fare punti, a prescindere dall’avversario». L’obiettivo, neanche troppo ostentato, è la vetta occupata dal Rimini che, nel giro di una settimana, non solo ha effettuato il sorpasso, ma anche allungato il distacco con il 4-0 rifilato alla Thermal. Quattro punti di vantaggio che i romagnoli dovranno solamente gestire in un turno piuttosto abbordabile, in casa, contro il Jolly Montemurlo mentre l’Este dovrà assolutamente mandare a casa a mani vuote la Virtus Castelfranco sperando nel doppio passo falso del Rimini, appunto, e della Correggese, seconda in classifica. Ci sarà un Bonazzoli in più, dicevamo, ma anche un Rubbo in meno. Il centrocampista di Asiago, pedina fondamentale nello scacchiere tattico di Zattarin, resterà fuori per un’altra domenica dopo l’espulsione (per gioco pericoloso) rimediata nel finale di partita con il Bellaria. Al suo posto, con ogni probabilità, dovrebbe giocare Tessari. È cosa (quasi) certa pure l’avanzamento di Beghetto sulla trequarti in compagnia di Rondon e Turea, dopo l’ultima prestazione , a tratti opaca, da terzino sinistro.

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) Il pranzo domenicale al ristorante preferito può attendere. Bassano–Real Vicenza (ore 12.30, stadio Mercante) vale il primato nel girone A della Lega Pro unica 2014-2015. Nessuno avrebbe potuto immaginare una situazione di classifica simile durante l’estate, ma la realtà parla chiaro. Fra le due cugine ci sono quattro punti di distacco, qualcosa in più di una vittoria nello scontro diretto, ma poi ci sono anche le notizie che arrivano dall’infermeria, tutt’altro che positive. Davì sarà costretto a dare forfait, oltre a Cenetti e Pietribiasi, che sono squalificati. Quanto basta per far preoccupare Antonino Asta, uno che soppesa ogni virgola, figuriamoci quando si tratta di fare i conti con tre assenze importanti: «Ci mancheranno tre giocatori importanti – ammette l’allenatore del Bassano – ma chi li sostituirà sono sicuro che farà bene. Quelli che hanno giocato in Coppa hanno recuperato bene, poi tatticamente non scenderemo mai in campo per cercare di non soffrire, la nostra mentalità è offensiva, quindi il nostro gioco è sempre proiettato al far soffrire gli avversari». E poi ancora, quando si parla di Real Vicenza, una sottolineatura importante sulla qualità dell’organico a disposizione di Michele Marcolini: «Hanno una bella coppia d’attacco – ammette Asta – con Bardelloni che attacca la profondità e Bruno che sta facendo vedere tutte le sue qualità. Lavagnoli poi sta disputanfo una gran stagione. E’ una squadrata solida, completa, giocano con il 3-5-2 e in campo hanno tutti le idee chiare sui propri compiti da svolgere. Rispetto allo scorso anno il Real ha cambiato molti elementi, è una bella sorpresa, ma dovrebbe essere un valore aggiunto per il territorio sapere di avere due squadre così in alto in classifica». Michele Marcolini ha lavorato parecchio in settimana, convinto della possibilità di dare il secondo dispiacere casalingo alla capolista: «Sapevamo di aver costruito una buona squadra con buoni valori – ammette l’allenatore del Real Vicenza – e il campo ci sta dando ragione. Ora vogliamo restare agganciati al gruppo di testa il più a lungo possibile e poi vedremo cosa succederà fra qualche mese. Il Bassano ha un gruppo molto solido e compatto con giocatori importanti in ogni reparto. Di sicuro spiccano gli uomini offensivi, in attacco hanno tanta qualità. Con noi mancherà Pietribiasi, ma i vari Nolè, Maistrello e Munarini hanno talento tale da poter far male in qualsiasi momento». Comunque andrà oggi, Marcolini è convinto che l’equilibrio durerà fino alla fine: «Credo che durerà ancora a lungo – sottolinea – Pavia e Novara sembravano aver qualcosa in più, ma poi sono cambiate molte cose. Lo dimostra quello che stiamo facendo noi e il Bassano. Credo che alla fine sarà una lotta che si deciderà solo nelle battute finali».

Ore 11.50 – (L’Arena) Lo scorso campionato lo stadio Euganeo ospitava la serie B con la squadra del calcio Padova 1910 retrocesso in Lega Pro e non iscritto. In estate è nata una nuova società denominata Biancoscudati Padova che ha iniziato il campionato alla grande, con 3500 abbonati e otto vittorie consecutive con Union Pro, Montebelluna, Mori, Tamai, Mezzocorona, Fontanafredda, Belluno e Arzichiampo, poi un pareggio interno con la Triestina, due vittorie esterne a Castelfranco Veneto e Dro, un secondo pareggio casalinngo con la Clodiense e la prima sconfitta domenica scorsa dopo dodici risultati utili consecutivi a Sacile. Saranno in cinquemila oggi all’Euganeo di Padova per la gara fra il Legnago e i Biancoscudati di Carmine Parlato vogliosi di tornare alla vittoria dopo un un solo punto in due gare che ha lasciato solo in testa alla classifica l’Altovicentino con tre punti di vantaggio. I Biancoscudati hanno subito dodici gol realizzando 27 reti con Ferretti (7), Cunico (6 con 3 rigori), Aperi, Mazzocco, Ilari (3 a testa), Santinelli (2), Tiboni, Nichele e Merli Sala (Belluno, autorete). Il Legnago ha subito invece 25 gol realizzandone 18 con con Fioretti (4), Farinazzo e Valente (3 a testa), Adriano e Ruffini (2 a testa), Tobanelli, Friggi, Rivi e Zerbato. I dati statistici evidenziano che per il Legnago si presenta una gara difficile. I Biancoscudati saranno privi della coppia difensiva centrale Sentinelli e Niccolini, ma la rosa è ampia e i sostituti validi. Il Legnago ha ingaggiato un nuovo portiere Vincenzo Fazzino, classe 1995, che oggi debutterà a Padova. Fazzino è nato a Palermo il 18 marzo 1995. È alto un metro e 85 e pesa 76 chilogrammi. Nel campionato 2011-2012 ha giocato nel settore giovanile del Trapani (16 presenze), poi in quello del Palermo (3 presenze), nella scorsa stagione in serie D nel Città di Messina con venti presenze e quest’anno in serie D tre gare con la Pianese. Nel Legnago oltre all’esordiente Fazzino dovrebbe giocare come prima punta Rivi, a centrocampo ancora Lodovico Longato, illustre ex per aver giocato due anni nella Primavera del Padova. Sulla gara mister Rossi non fa pronostici ma non può nascondere l’amarezza per gli ultimi risultati negativi dei biancazzurri. «La mia squadra – conclude il tecnico del Legnago – propone buon calcio e non raccoglie niente anche se meriterebbe molto di più. Preferirei essere più brutto, giocare meno bene e portare a casa punti. Le avversarie trovano petrolio e noi letame…»

Ore 11.30 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Disinnescare le tensioni in campo e fuori”) È il momento più difficile della stagione, in campo e fuori. Ma è proprio in queste situazioni che vengono allo scoperto i veri valori. E dunque il Padova ha l’occasione per dimostrare la sua nuova dimensione di squadra e società dagli obiettivi dichiaratamente alti, senza gli equivoci e le isterie del passato. Prima di tutto c’è da battere il Legnago, archiviando il ko di sette giorni fa in casa della Sacilese. Considerando che nelle ultime due partite all’Euganeo la truppa biancoscudata non è andata oltre il pareggio, va da sè che non sarà una missione facile. Sicuramente il rientro di capitan Cunico e di Ferretti fa lievitare il tasso di qualità, ma la contemporanea assenza per squalifica dei due difensori centrali nasconde qualche preoccupazione, tanto più che la compagine ospite vanta un buon potenziale offensivo. L’altro elemento che può destabilizzare gli equilibri è il mercato. Il tentativo dell’Altovicentino con Ferretti e le fresche esclusioni dalla lista dei convocati di Tiboni e Bedin ne sono una dimostrazione. Oltretutto gira con insistenza la voce che allenatore e diesse avrebbero manifestato qualche idea diversa su come rinforzare la squadra. E qui entra in scena la società: fermezza, competenza e unità d’intenti devono essere i requisiti sovrani per disinnescare ogni tensione.

Ore 11.20 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Nichele, Thomassen, Degrassi; Segato, Mazzocco; Busetto, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Nelle ultime due uscite all’Euganeo sono arrivati altrettanti pareggi 1-1 con Triestina e Clodiense. «Dobbiamo essere più concreti e cinici. Si avvicina il girone di ritorno, e già in queste ultime gare d’andata i punti valgono doppio». Non manca un flash sui veronesi che nelle ultime quattro gare hanno rimediato tre battute d’arresto, ma in precedenza avevano infilato tre successi di fila. «Una squadra bene allenata e con buona dinamicità nel reparto offensivo. Ha preso molti gol (venticinque, ndr) segnandone diciotto. Domenica ha perso in casa e vorrà rifarsi. E come sempre le squadre che affrontano il Padova danno qualcosa in più». Passando alla squadra, mancherà il tandem titolare al centro della difesa Sentinelli e Niccolini che sono squalificati. Anche nella rifinitura di ieri al fianco di Thomassen sono stati provati prima Dionisi e poi Nichele. «Devo valutare questa situazione, sono due ottimi giocatori e sta a me decidere. Entrambi hanno già fatto questo ruolo con me a Pordenone». Nel 4-2-3-1 con il quale partirà quasi certamente il Padova, davanti si rivedrà Ferretti ormai recuperato dalla contrattura al flessore della gamba destra rimediata con la Clodiense. «Sta bene, è voglioso e carico». Le ha dato fastidio che El Rulo sia stato contattato dall’Altovicentino? «Preferisco starne fuori e pensare a cose più importanti».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Forse è la partita più delicata dall’inizio della stagione, dato che arriva dopo la prima sconfitta con la Sacilese. E se ci mettiamo che all’Euganeo la vittoria manca dal 19 ottobre (1-0 con il Belluno), ecco che il Padova è chiamato a dare oggi una risposta forte al campionato. Non ci sono alternative, bisogna battere il Legnago per riprendere a marciare a pieno ritmo e restare con il fiato sul collo dell’Altovicentino, attualmente tre lunghezze avanti. E mai come in questa occasione anche l’apporto del popolo biancoscudato può essere un fattore chiave per trascinare la squadra alla vittoria. Aspetti che Carmine Parlato tiene bene in conto. «È stata una settimana particolare, dopo la prima sconfitta siamo tutti vogliosi di vedere la reazione della squadra. Vanno bene la prestazione e le palle gol: continuiamo a giocare da squadra, aggiungendo però quella cattiveria che ci ha sempre contraddistinto. Questa è una giornata nella quale tutti devono stare vicino ai ragazzi per l’intera gara, anche perché ancora una volta dobbiamo intervenire nella formazione titolare a causa di alcune assenze che ci portano a fare alcune modifiche. Dobbiamo unire tutte le forze, sia di chi viene allo stadio e sia di chi non può venire e ci segue ugualmente con il pensiero». Può essere considerata come la gara più delicata fino a questo momento? «Sotto certi punti di vista sì, per altri no. C’è ancora margine di tempo, però è una partita che vogliamo fare diventare speciale: prendere i tre punti per continuare il nostro cammino. Sta a noi naturalmente darci da fare, ma prioritario deve essere il sostegno dei tifosi ai ragazzi. Per portare a casa i tre punti abbiamo bisogno di un’atmosfera ultra positiva, i gufi lasciamoli a casa».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Non sono stati inseriti nella lista dei convocati per la sfida con il Legnago, messaggio inequivocabile che la società biancoscudata ha fatto le sue scelte. Matteo Bedin e Christian Tiboni non rientrano più nei piani del Padova, adesso è ufficiale. Per entrambi c’è tempo fino al 16 dicembre per trovare un’altra sistemazione, altrimenti il rischio è quello di restare ai margini della rosa fino al termine della stagione. Pericolo che non sembra correre Bedin, stando alle parole del diesse De Poli. «La prossima settimana probabilmente va alla Triestina», soluzione che già nei giorni scorsi avevamo anticipato al pari dell’ipotesi Giorgione. Nei piani del club, infatti, c’è la volontà di rafforzare il centrocampo con un interno di qualità, e l’indiziato principale è Giglio del Montebelluna. Se non dovesse andare in porto l’affare, l’alternativa potrebbe essere Mattielig che Parlato vedrebbe di buon grado avendolo avuto l’anno scorso al Pordenone. Per Tiboni il discorso appare invece più complesso, dato che al momento non sembra avere mercato. E le dichiarazioni rilasciate dal giocatore sul Gazzettino di venerdì, nelle quali diceva di stare bene a Padova e di essere pronto a giocarsela con tutti, non sono state ben digerite dallo stato maggiore biancoscudato, che nei giorni scorsi aveva messo al corrente l’attaccante e il suo agente che non rientrava più nei piani. La sua esclusione dalla lista dei convocati è un messaggio chiaro in tal senso. Tra i convocati invece è stato inserito Formigoni, rientrato giovedì dal periodo in prova con il Delta Porto Tolle.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Volpe dal titolo “La partita più delicata dell’anno”) «Abbiamo tanto bisogno dei nostri tifosi, i gufi se ne stiano a casa». Questo l’appello lanciato da Carmine Parlato alla vigilia della sfida più delicata dell’anno per la Biancoscudati Padova. Delicata perché è il ritorno in campo dopo la prima sconfitta, delicata perché è la prima senza guardare tutti dall’alto verso il basso, delicata perché arriva ancora con una formazione in condizioni d’emergenza. Il tecnico biancoscudato, dunque, vuole aggrapparsi anche all’effetto Euganeo. Ovviamente l’effetto positivo, quello che ha permesso al Padova di sopperire a tutte le lacune, macinando gioco e avversari nella prima parte di campionato, fino alla grande vittoria contro il Belluno che ha portato sugli spalti di viale Rocco seimila spettatori. Era il 19 ottobre e da quel giorno il Padova non ha più vinto in casa. Quasi due mesi in cui l’effetto Euganeo si è un po’ affievolito, a volte ha girato proprio a favore degli avversari, vedi quella Triestina capace di arroccarsi in difesa e strappare un pareggio insperato per i giuliani e controproducente per i padovani. Oggi contro il Legnago il Padova deve assolutamente ritrovare la spinta della sua casa, del suo popolo, ma anche del suo bomber principe. Perché oltre all’effetto Euganeo è mancato terribilmente anche l’effetto Ferretti. Il Rulo, a scanso di malanni dell’ultim’ora, oggi ci sarà, con una voglia matta di trascinare la squadra alla vittoria e di tornare ad esultare davanti ai suoi tifosi. Sì perché Ferretti non segna in casa dalla terza giornata di campionato, quel 2-1 al Mori Santo Stefano, che resta tuttora l’ultima partita in cui il Padova all’Euganeo è riuscito a segnare più di un gol. Da quel momento senza El Rulo si è faticato più del dovuto in avanti, sia in fase realizzativa, che di equilibrio di squadra. Il resto lo dovranno fare quella fame di vittorie che fin qui non è mai mancata, la vena degli esterni che può tornare ad accendersi anche grazie allo scalpitante Petrilli, e una difesa raffazzonata chiamata a tenere inviolata una porta che non può permettersi di subire un gol a partita.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Dionisi, Thomassen, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Nelle ultime due gare in casa sono arrivati due pareggi: è solo una coincidenza? «Andando a vedere le prestazioni, forse solo la prima frazione con la Clodiense ci ha visto un po’ bloccati. Per il resto, anche contro la Triestina i ragazzi sono sempre stati in partita, ma oggi dovranno essere più cinici e concreti: si avvicina l’ultima parte del girone di andata, i punti cominciano già a valere doppio. È per questo che quella di oggi è la partita più delicata di questo inizio di stagione, anche se il tempo per recuperare c’è: vogliamo farla diventare una partita speciale, riprenderci i tre punti e continuare il cammino». Ferretti è pronto? «Sì. Gustavo sta bene, ha recuperato ed è carico.Ha un atteggiamento molto positivo, la sua disponibilità c’è». A proposito, le ha dato fastidio che sia stato contattato dall’Altovicentino nei giorni scorsi? «Preferisco parlare della partita, non vorrei entrare nel merito. Penso che sia lui il più indicato a giudicare quanto accaduto». Non ci sono gli squalificati Sentinelli e Niccolini: chi giocherà di fianco a Thomassen? «L’idea è Dionisi o Nichele, ma devo ancora decidere. Nichele ha già giocato centrale, anche l’anno scorso, come pure Dionisi: sono due ottimi giocatori. La scelta dipenderà anche da chi deciderò di schierare nel reparto offensivo, non sarebbe la prima volta che un giocatore importante sia costretto a star fuori per l’obbligo dei quattro under». Di fronte a voi che squadra troverete? «Il Legnago è una formazione ben allenata, che fa della dinamicità offensiva la sua arma vincente. Una squadra che ha preso tanti gol e non ne ha fatti moltissimi, ma nonostante ciò era riuscita a inanellare alcuni risultati positivi. Oggi cercheranno di rifarsi dopo la sconfitta casalinga con la Clodiense: il Padova deve fare la prestazione e portare a casa i tre punti».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «È stata una settimana particolare». Lo dice Carmine Parlato, esordendo con queste parole nella sua tradizionale disamina della vigilia. Padova-Legnago di oggi pomeriggio può diventare la sfida più delicata tra quelle sin qui affrontate, spesso con esito positivo, dai biancoscudati: perché all’Euganeo non si vince da un mese e mezzo (l’ultima affermazione interna risale al 19 ottobre, contro il Belluno), perché domenica scorsa a Sacile è arrivata la prima sconfitta stagionale, perché lo spogliatoio è chiamato a reagire anche alle voci di mercato che minano la tranquillità della squadra – dalle telefonate a Ferretti partite da Marano, a un Tiboni accantonato e ufficialmente sul mercato, e oggi neppure convocato. È per questo che contro il Legnago Parlato chiede una risposta ai suoi, ma anche uno sforzo ai tifosi: «Oggi tutti, dal primo tifoso padovano che entrerà all’Euganeo sino all’ultimo, dovranno stare vicini ai ragazzi», spiega il tecnico, «Abbiamo alcune assenze pesanti, arriviamo dalla prima sconfitta, quindi siamo chiamati a unire tutte le nostre forze. Quelle di una squadra e di uno stadio intero, di chi sarà in tribuna e di chi sarà con noi anche solo col pensiero». Dalla squadra cosa si aspetta, dopo lo 0-1 di Sacile? «Voglio vedere la loro reazione, e sin da martedì scorso sono stato categorico con loro: in questa categoria bisogna necessariamente far propri gli aspetti essenziali, e buttare la palla in rete è uno di questi. Va bene la prestazione di Sacile, vanno bene anche le palle-gol create, ma dobbiamo aggiungere la cattiveria che ci aveva contraddistinto in quasi tutte le partite sostenute finora».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È una formazione molto “padovana”, l’unica squadra veronese inserita nel girone C. Il Legnago oggi si presenta all’Euganeo con ben tre elementi che hanno militato nella Primavera biancoscudata: Ludovico Longato, ex capitano della squadra che poteva contare sui vari Voltan, Formigoni, Radrezza e Diakitè, e l’attaccante Luca Rivi, classe ’94 che due stagioni fa mise a segno ben sette reti con la squadra allora allenata da Maestroni. Partirà dalla panchina, invece, Massimiliano Tresoldi (96), attaccante dell’ultima Primavera allenata da Storgato. Di fianco a mister Leonardo Rossi siederà invece il preparatore dei portieri Daniele Guiotto, ex portiere nelle giovanili del Padova Venezia Dolo e Miranese.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Bedin e Tiboni fuori dalla lista dei convocati. È una scelta tecnica quella di Carmine Parlato, dettata esclusivamente dalle dinamiche di mercato. Sì perché per il resto (squalificati a parte) sono stati tutti convocati, anche chi sa già che dovrà fare le valigie come Bruzzi, Bragagnolo e Montinaro. Ma se per questi ultimi tre si aspetta il placet delle società professionistiche proprietarie del cartellino, per Bedin e Tiboni, di proprietà biancoscudata, è un discorso diverso. I due giocatori non rientrano più nei piani societari. Si chiude quindi in maniera molto amara, a scanso di improbabili dietrofront, l’avventura di Cristian Tiboni a Padova. Arrivato in cerca di rilancio, dopo tante avventure negative che gli avevano fatto perdere il treno del calcio professionistico, Tiboni era subito entrato nel cuore dei tifosi e il gol all’esordio contro il Fontanafredda sembrava il presagio di una stagione da protagonista. E invece no. Il centravanti di Desenzano vorrebbe rimanere, ma la società è stata chiara e ieri il giocatore ha lasciato il terreno dell’Appiani molto scuro in volto. Su di lui si è fatto sotto il Giulianova, serie D abruzzese, e al suo posto arriverà un altro centravanti, oltre all’esterno Bearzotti di proprietà dell’Hellas Verona. Bedin, che in estate aveva anche rifiutato una proposta più vantaggiosa dal Campodarsego, potrebbe invece firmare a inizio settimana per la Triestina. La sua uscita apre a un nuovo arrivo a centrocampo, con De Poli sempre in pressing su Giglio del Montebelluna. A chiudere il cerchio dei nuovi acquisti, dopo l’addio di Russo, manca solo un terzino mancino. Ieri all’Appiani si è rivisto anche Luca Formigoni, che nei giorni scorsi si era allenato con il Delta. Anche lui aspetta solo di trovare una nuova sistemazione.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) In vista della prossima sfida casalinga, in programma sabato 20 (in anticipo) alle 14.30 contro l’Union Ripa Fenadora, il Padova ha deciso di fare una sorpresa ai suoi tifosi: chi conserverà infatti il biglietto della gara di oggi, unitamente a quello utilizzato contro la Clodiense due settimane fa, riceverà un biglietto gratuito per l’ultima casalinga dell’anno solare. Basterà recarsi con i due tagliandi alle biglietterie sud dello stadio Euganeo nel pomeriggio dei giorni 17, 18 e 19 dicembre dalle 15.30 alle 18.30. Dopo Natale, invece, riaprirà anche la campagna abbonamenti in vista del girone di ritorno e del rush finale della stagione. La sottoscrizione aprirà lunedì 29 dicembre e si chiuderà il 16 gennaio: gli abbonamenti potranno essere acquistati in viale Rocco dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30 (esclusi 1 e 6 gennaio). Questi i prezzi per i vari settori, che garantiscono l’accesso alle 9 gare casalinghe del girone di ritorno: Poltrone Oro 170 euro (ridotto 85), Tribuna Ovest 80 (40), Tribuna Est 50 (25) e Fattori 35 (20).

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Nichele, Thomassen, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «A livello di prestazione non si può dire nulla alla squadra ma dobbiamo gonfiare la rete. Contro il Legnago i nostri tifosi dovranno starci vicino fino al novantacinquesimo e sostenerci, anche se è una cosa scontata dato che conosco il calore dei nostri sostenitori. Dobbiamo unire tutti le forze, anche chi non potrà essere allo stadio dovrà pensarci. Adesso dobbiamo essere ancor più cinici, si sta per chiudere il girone d’andata ed i punti già iniziano a valere doppio». La novità della vigilia è la mancata convocazione di Christian Tiboni. Un segnale ben preciso lanciato da società e staff tecnico al centravanti di Desenzano sul Garda, che non ha rispettato le attese che lo circondavano e che, con l’arrivo di Zubin, con questa mossa è come se fosse gentilmente stato fatto accomodare all’uscita. Il Legnago è reduce dalla quarta sconfitta casalinga consecutiva e Leonardo Rossi ha i nervi a fior di pelle dopo aver subito una piccola contestazione domenica scorsa: «Nel nostro ambiente ci sta essere contesati, bisogna accettarlo – spiega l’allenatore veronese – ma di sicuro Legnago non è una piazza facile. La mia squadra sinora ha raccolto meno di quanto meritasse, propone buon calcio e non raccoglie niente. Preferirei essere più brutto e portare a casa punti, invece non accade questo. Le avversarie trovano petrolio e noi letame…».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La buona notizia della vigilia di Padova-Legnago: Gustavo Ferretti lavora ancora con il gruppo, gioca la partitella, mostra pure una condizione incoraggiante. Basterà per una maglia da titolare? A giudicare dalle parole di Carmine Parlato, pare proprio di sì. «Sta bene – conferma il tecnico campano – è voglioso e carico quindi la sua disponibilità c’è». Poi il sorriso sparisce quando gli chiedono della manovra di disturbo del presidente dell’Alto Vicentino Rino Dalle Rive, che in settimana ha messo sul piatto tanti soldi per convincerlo a lasciare Padova. Una manovra che, come si poteva intuire, non ha dato alcun risultato e ha irritato notevolmente la dirigenza biancoscudata, Parlato compreso: «Il contatto con l’AltoVicentino? Preferisco restare fuori ai discorsi di mercato di qualsiasi tipo, sono concentrato soltanto sulla partita col Legnago, perché io per primo sono conscio dell’importanza di questo appuntamento. Veniamo da una sconfitta, la prima della nostra stagione, a Sacile, per cui c’è bisogno di tornare in marcia subito». E poi, entrando nel discorso e ricordando che l’appoggio della tifoseria sarà fondamentale in un momento tanto delicato: «È stata un po’ una settimana particolare – ammette Parlato – come ho detto dopo la prima sconfitta siamo tutti ansiosi di vedere la reazione della squadra, io in primis».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (quattordicesima giornata, domenica 7 dicembre ore 14.30): ArziChiampo-AltoVicentino, Belluno-Kras Repen, Clodiense-Dro, Fontanafredda-Montebelluna, Giorgione-Sacilese, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0 (giocata ieri), Mori Santo Stefano-Union Pro, Padova-Legnago, Triestina-Tamai.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 35, Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 25, Sacilese 24, Montebelluna e Tamai 22, Clodiense 21, Giorgione 16, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Union Pro 13, Dro 12, Kras Repen 10, Mezzocorona, Mori Santo Stefano e Triestina 6.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della tredicesima giornata: AltoVicentino-Belluno 2-1 (21′ pt Corbanese, 34′ pt Dal Dosso, 47′ st Paganelli), Sacilese- Padova 1-0 (44′ pt Sottovia), Dro-Triestina 1-1 (42′ pt Proia, Ciurletti), Kras Repen-Giorgione 1-2 (25′ pt Knezevis, Mattioli, Gazzola), Legnago-Clodiense 1-2 (18′ pt e 42′ pt Isotti, 8′ st Valente), Montebelluna-Mezzocorona 2-0 (Giglio, Scarpa), Tamai-Mori Santo Stefano 3-0 (26′ pt Furlan, 26′ st Zambon, 40′ st Zambon), Union Pro-Fontanafredda 2-1 (1′ pt Rossi su rigore, 12′ pt Ortolan, 41′ st Nobile), Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo 3-2 (10′ pt e 27′ pt Brotto, 23′ st Carlotto, 28′ st Trinchieri, 48′ st Brotto)

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E’ successo, 6 dicembre: rifinitura all’Appiani, pienamente recuperato Ferretti. Non convocati Bedin e Tiboni




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