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Ore 22.50 – (Trentino) Il Mezzocorona perde i pezzi. Dopo l’attaccante Emanuele Minati, che ha chiesto di essere ceduto (piace parecchio al Levico Terme) e non si sta più allenando agli ordini di Luca Lomi, ieri il centrocampista Kevin Appiah (uno dei migliori giocatori della rosa gialloverde) si è accasato ufficialmente all’Union Pro e domenica prossima sarà in campo con la compagine trevigiana nella sfida contro il Mori. Appiah, arrivato in estate, ha ottenuto di essere ceduto durante la finestra di dicembre e non è sicuramente l’unico calciatore extraregionale ad aver presentato tale richiesta alla dirigenza di via Santa Maria. La difficile situazione economica del sodalizio gialloverde, il mancato e ritardato pagamento dei compensi ha infatti indotto diversi calciatori a chiedere la rescissione dell’accordo sottoscritto in estate e, dunque, non è assolutamente da escludere che nei prossimi giorni altri calciatori lascino la Piana Rotaliana. Dai movimenti in uscita del Mezzocorona a quelli in entrata del Mori Santo Stefano: la trattativa della società lagarina con il centravanti bellunese Ivo Bez prosegue e domani il giocatore darà una risposta definitiva al direttore sportivo Addeo. Su Bez hanno messo gli occhi diverse società di serie D ed Eccellenza, ma a Mori sono fiduciosi e attendono con ansia il pomeriggio di venerdì per capire se il 34enne di Longarone vestirà la maglia tricolore da dicembre sino a maggio.
Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro si rinforza sul mercato con l’obiettivo di raggiungere una salvezza tranquilla. Oltre ai già annunciati Ziliotto (portiere classe ’94 ex Mestrina) e Cattelan (punta classe ’89 dalla Liventina) l’acquisto di peso riguarda il centrocampista Kevin Appiah. Il ghanese classe ’93 proviene dal Mezzocorona mentre la scorsa stagione ha militato nell’Union Quinto e in precedenza nel Giorgione. In attacco resta Andrea Nobile e per ora sfuma l’arrivo di Gnago. In uscita invece il difensore Alvise Checchin (Mestrina) e l’attaccante Simone Basso che va in prestito al Città di Musile e ci tiene a ringraziare la società: «Dopo 2 anni e mezzo ho fatto la mia ultima partita con la maglia della Pro. Sono dispiaciuto perché in questa squadra ho conosciuto compagni eccezionali che mi hanno dato tantissimo dal punto di vista calcistico e umano. Auguro a loro il meglio, questa per me resterà sempre la maglia che porterò nel cuore».
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mercato riaperto, direttori sportivi in fibrillazione. Ovunque. Io dò un mela a te, tu rifili due pere a me. Meno che a Tamai. Nel Borgo, dopo il divorzio da Renzo Nadin, niente più ds. Basta andare a vedere sul sito poltamai.it, società, organico. Si troverà di tutto, dal presidente ai vice, dai consiglieri al segretario, dal contabile al consulente fiscale e al responsabile della logistica. Ci sono pure un responsabile del chiosco e uno delle sagre. Ma del direttore sportivo neanche l’ombra. ONE MAN BAND – Tamai stile Premier League, con un mister manager disponibile a fare da allenatore e da ds contemporaneamente? «No – si affretta a rispondere Stefano de Agostini -. Io alleno e basta. Campagna, trattive, ingaggi: fa tutto il presidente». Sarà per questo, per tutto quello che ha da fare, che Elia Verardo non risponde mai al telefono. CHI CORRE PRIMA – In realtà, non è che al momento a Tamai stiano facendo grandi operazioni sul mercato di dicembre. «Chi fa bene d’estate – strizza l’occhio il tecnico delle furie – non deve correre in inverno». Già, i rossi hanno perso solo con Altovicentino, Padova e Belluno, le prime tre della classifica, quelle di un altro pianeta. Hanno pareggiato con Dro, Kras, Union Ripa e Union Pro e hanno vinto con Giorgione, Clodiense, Legnago, Sacilese, Montebelluna e Mori Santo Stefano. Un percorso che vale il sesto posto (22), a 2 soli punti dalla zona playoff. SISTEMA BORGO – Ma come funziona la campagna nel Borgo? «La ricerca – risponde De Agostini – è una joint venture. Qualcuno al presidente l’ho suggerito io: Faloppa e Brustolon, tanto per fare due nomi. Peresson si è proposto da solo, Bertoia era stato liberato dall’Udinese, Bozzetto e Dal Bianco sono stati indicati da amici dello stesso presidente. Altri dai consiglieri. Tanti c’erano già. Tutti possono proporre. Il Consiglio decide. Poi a trattare è solo lui, il presidente. Tutti gli altri fuori dalla porta». Tamai senza ds esempio unico in Lega D? «No – risponde De Agostini -. Come noi anche il Kras». Sì, ma visti i risultati (quart’ultimi con 10 punti), gli sloveni forse farebbero bene a trovarsene uno alla svelta.
Ore 21.50 – (Messaggero Veneto) Non solo l’addio di Facca, doloroso per quanto sinora avesse giocato poco. Il Fontanafredda registra un’altra uscita, anche stavolta a centrocampo. I rossoneri lasciano Luca Martini, mediano classe ’90, arrivato la scorsa estate dal Vittorio Falmec. Fine del matrimonio: il giocatore è pronto ad accasarsi al Careni Pievigina. Torna dunque nel Trevigiano, dopo soli pochi mesi ed è la storia di un amore mai decollato. Ingaggiato per sostenere il reparto, Martini, dopo un’ottima annata a Vittorio in D, non è riuscito a dare pienamente il suo contributo, col picco negativo dell’espulsione rimediata col Padova. Nel frattempo il Fontanafredda sta per ufficializzare i suoi tre nuovi arrivi: il difensore Frison (’95), il laterale Roveredo (’92) e l’attaccante della Scafatese Gargiulo (’94). Tornando alle uscite, se ne va anche Presotto (’96), punta destinata alla Sanvitese, mentre è già al Cordenons Facca. Ed è un colpaccio per i granata di Eccellenza. La mezzala, infatti, è reduce da una stagione a 11 gol col Fontanafredda, bottino notevole considerata età (è un ’95) e ruolo. Quest’anno in serie D non era riuscito a ingranare: meritava più fiducia, forse; non l’ha ottenuta ed ha quindi preferito scendere di categoria e giocare. Se inserito bene, Facca può spostare gli equilibri e il Cordenons può anche inserirsi nella lotta promozione. Intanto, in Interregionale, il difensore Baggio (’87) è richiesto dal Delta Porto Tolle, ennesimo pezzo liventino in vetrina dopo Spagnoli (’94, nelle mire del Venezia) e Biasi Manolache (’96, lo vuole il Marano).
Ore 21.30 – (Il Piccolo) Iniziato il mercato, fioccano già le prime voci. Gli attaccanti che la Triestina avrebbe messo nel mirino sono Daniele Rocco, ora al Thermal Abano in serie D ed ex Ufm, e Riccardo Santi della Clodiense. Entrambi classe 1990, hanno tutti e due segnato finora 5 reti in questa stagione con le rispettive squadre. Intanto infermeria ancora affollata in casa alabardata. E allarme under sempre alto, visto che non solo Crosato è sempre fermo ai box (lieve lesione muscolare), ma anche Giordano è fermo per una leggera pubalgia. Seduta differenziata invece per Celli e Fiore.
Ore 21.10 – (Il Piccolo) Quattro pareggi e una sconfitta in cinque giornate, di per sé, non rappresentano certo un ruolino di marcia positivo. Eppure, il bottino di questo primo mese abbondante di Giuseppe Ferazzoli, è sicuramente da apprezzare per vari motivi. Il primo è quello che non bisogna scordarsi di come il nuovo tecnico romano ha trovato l’Unione: una squadra che aveva racimolato appena 2 punti in otto partite, con il morale sotto i tacchi e l’autostima pari a zero. Segno evidente di una rosa a disposizione inadeguata. Eppure Ferazzoli ha saputo trasmettere subito qualcosa alla squadra, che da quel momento ha quasi sempre dato una sensazione di maggior compattezza e di capacità di tenere meglio il campo, pur con i limiti che restano evidenti. Certo, il nuovo mister non ha potuto fare miracoli sul fronte offensivo, che resta il settore con le lacune più clamorose di questi mesi. Ma almeno, se non poteva vincere, quasi sempre non ha perso. È una magra consolazione considerata la classifica, ma sta di fatto che Ferazzoli finora è uscito sconfitto solo in una partita (quella interna con il Montebelluna), mentre ha colto quattro pareggi (tre dei quali in trasferta) ed è in serie positiva da tre turni. Non solo: uscire indenne dai campi di Padova (soprattutto) e di Chioggia, non è certo da squadra sull’orlo della retrocessione. Insomma, pur con ancora tante lacune, questa Triestina sembra poter finalmente ambire anche alla vittoria, visto che nelle ultime due partite con Union Pro e Dro ci è andata vicina. Ma Ferazzoli sembra essere molto apprezzato anche dai tifosi. Non appena si erano diffuse le voci di qualche frizione con la società, i supporters in gran parte si sono allarmati di fronte a un’ipotesi di un nuovo cambio. Per serietà, metodo di lavoro e approccio tattico, sembra che i tifosi abbiano fiducia nel tecnico alabardato e affidino a lui la speranza di tirarsi fuori da una situazione difficile. Questo non significa certo che Stefano Lotti non sia una persona seria e un grande lavoratore, anzi. Probabilmente l’ormai ex tecnico alabardato, che comunque è rimasto in società nelle vesti di direttore tecnico, ha pagato soprattutto un po’ di inesperienza nella categoria, visto che in precedenza aveva lavorato quasi sempre con i giovani. Un’inesperienza che poi è stata amplificata dall’effettiva scarsa qualità complessiva della rosa a disposizione. E poi non va dimenticato che Lotti non ha mai potuto utilizzare Milicevic, nè tantomeno Clara. Con i quali la Triestina può vantare finalmente qualche carta offensiva in più. Anche se adesso, per poter dare finalmente a Ferazzoli una squadra capace di salvarsi, urgono almeno due-tre rinforzi di qualità.
Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Non è gravissimo l’infortunio di Nicola Tomasi. Lo ha confermato l’esito della risonanza magnetica, che ha scongiurato l’ipotesi peggiore della rottura del legamento del ginocchio destro infortunato il 22 novembre contro il Mori. Si tratta di lesione al menisco mediale, per cui il giocatore sarà sottoposto il prima possibile a intervento chirurgico e «se non ci saranno complicazioni dopo due-tre settimane dall’operazione potrà ricominciare a lavorare con la palla», dice il preparatore atletico del Ripa Fenadora Graziano Santomaso. «Si spera che per fine gennaio sia a disposizione del mister per tornare in campo». Forza Nicola. La società, lo staff e i compagni fanno «un grosso in bocca al lupo» al centrocampista Tomasi. «Gli esiti degli esami specialistici», recita il comunicato dell’Union, «hanno confermato che per Nicola Tomasi, infortunato nella gara di domenica 22 novembre a Mori, si tratta di lesione del menisco del ginocchio destro. Di conseguenza il centrocampista verrà operato nei prossimi giorni e potrà riprendere l’attività in circa 30-40 giorni». Malacarne ai box. Simone Malacarne domenica scorsa era out per un risentimento muscolare. Aveva un risentimento al quadricipite, niente di grave, la situazione sta evolvendo per il verso giusto, ma non potrà essere della partita sabato nell’anticipo con il Mezzocorona. «Se risponde bene», spiega Santomaso, «potrà rientrare mercoledì in Coppa». Frangu scalpita. Il terzino ex Triestina potrebbe esordire dopo la sosta natalizia. Sarà convocabile, stando alla tabella di marcia, il 4 gennaio per l’ultima di andata contro il Giorgione. Ilir Frangu è arrivato quest’estate al Ripa Fenadora infortunato, ha già disputato quattro partite con la Juniores aumentando gradualmente il minutaggio e nelle prossime partite è pronto per giocare 90′. «È a posto comerecupero muscolare, adesso è una discorso di condizione», commenta il preparatore, «Sarà attorno all’80 per cento delle sue potenzialità attualmente». Ciclo di ferro. Tra campionato e coppa un poker diabolico. «I riscontri domenica scorsa sono stati incoraggianti in una bellissima partita anche dal punto di vista fisico, di grande intensità», commenta il preparatore atletico neroverde. «Sabato a Mezzorona ci sarà un po’ di turnover, ma niente di più di quello che è stato sempre fatto. Stiamo cercando di dosare le forze». Lo stakanovista. È Salvadori, nel ruolo di esterno basso a sinistra quello che ha rifiatato un po’ meno. «Non gli abbiamo potuto dare particolare riposo, ma non ha problemi», aggiunge Graziano Santomaso. Basta una parola: «Duracell».
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sarà un Venezia votato all’attacco quello che domani sera (ore 19.30) cercherà il riscatto in casa del Pavia vicecapolista. A farlo intendere è il tecnico Michele Serena, nient’affatto intenzionato a tornare sui suoi passi dopo aver opposto domenica scorsa al Bassano uno schieramento molto offensivo con tre punte più Bellazzini arretrato a centrocampo. «Nonostante il ko l’assetto del Venezia nel derby ha funzionato – conferma il tecnico mestrino – ed ora io per primo sono curioso e convinto che i ragazzi possano esperimersi sugli stessi alti livelli anche a Pavia. Dobbiamo attaccare e aggredire perché solo così possiamo far emergere le nostre qualità». Al Fortunati tra le punte mancherà Greco per squalifica, ma la mossa potrebbe essere supportare Magnaghi con Raimondi e Varano, lasciando nuovamente Bellazzini in mediana con Esposito e Zaccagni. Il che consentirebbe a Serena di cambiare il meno possibile nonostante le sempre numerose assenze. In difesa invece per lo squalificato Sales si giocano una maglia Cernuto e Panzeri, mentre al centro è sicuro il rientro di Marino dopo il turno di stop. «Il Pavia è un’ottima squadra, esperta, costruita per un campionato di vertice e non stupisce affatto vederla lassù a contatto col Bassano – spiega l’ex mister del Padova -. Soncin, Ferretti, Carotti, Abbate e Pederzoli sono giocatori importanti e che hanno militato anche in categoria superiore, sugli esterni sono rapidi e noi dovremo sbagliare il meno possibile, come ci è riuscito col Bassano a dispetto dell’1-2». Per il Venezia uomini contati e per la Lombardia al termine della rifinitura di questa mattina partiranno 18 giocatori, con il centrocampista Scanferlato aggregato dalla Berretti e l’offensivo Alba reduce da un infortunio. Dopo Pavia gli arancioneroverdi torneranno in campo domenica 14 in casa con la Torres (14.30) per poi chiudere il 2014 a Busto Arsizio con la Pro Patria sabato 20 (ore 15) . La Lega Pro ha ufficializzato l’orario della 19. e ultima giornata di andata: martedì 6 gennaio Venezia-Alessandria si giocherà alle 14 al Penzo.
Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Gli arancioneroverdi scendono in campo domani sera a Pavia (ore 19.30) e ancora una volta si ritrovano in emergenza. Oltre ai soliti infortunati (Hottor, Espinal, Zima, Carcuro, Giuliatto), mancheranno i due squalificati Sales e Greco, mentre rientra dal turno di stop Marino. È tornato ad allenarsi in gruppo Alba, ma comunque anche oggi il tecnico arancioneroverde Michele Serena farà fatica a convocare i 18 giocatori per la partita. In difesa spazio a Cernuto, mentre in attacco dovrebbe essere Magnaghi ad affiancare Raimondi.
La squadra sarà questa mattina sul campo del «Taliercio» per la rifinitura, poi partirà alla volta di Pavia. L’avversaria lombarda è vice-capolista del girone A della Lega Pro, con 30 punti (11 in più del Venezia), con 9 vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte. Reduce dalla vittoria esterna sul Renate, mentre in casa finora non ha mai perso: nelle ultime tre partite casalinghe ha battuto Cremonese e Giana, pareggiando con Torres. Al Venezia l’obiettivo di vincere in trasferta e violare l’imbattibilità interna di questa squadra che aspira alla Serie B.
Ore 19.50 – (La Nuova Venezia) Verso Pavia in emergenza, ma ormai in questa situazione Michele Serena ci convive da quando è arrivato al Venezia. Come ad Arezzo, e allora portò bene, arancioneroverdi in anticipo al venerdì (inizio ore 19.30), ma quella sera davanti avevano una squadra in difficoltà, domani affronteranno la seconda forza del girone che non ha intenzione di lasciare ulteriore strada alla capolista Bassano. «Il Pavia è una signora squadra, che non è lì per caso», ha spiegato il tecnico arancioneroverde, sempre alle prese con infortunati (Zima, Giuliatto, Hottor, Espinal, Carcuro) e squalificati (Sales e Greco), «ha una rosa con giocatori di qualità e di esperienza». Scatta il ballottaggio Cernuto-Panzeri per sostituire lo squalificato Sales con il rientro di Varano dal primo minuto per Greco, anche lui a casa per somma di ammonizioni. «Recupero Alba, e almeno siamo in diciotto», osserva ironicamente Michele Serena, che ha giocato nel VeneziaMestre con il papà di Alex Pederzoli, domani avversario, che avrà accanto a sé D’Arsiè, Scanferlato, Alba e Siega. Rifinitura questa mattina al Taliercio, poi partenza per la Lombardia. «Voglio vedere a Pavia la stessa determinazione vista contro il Bassano, al di là del risultato negativo la squadra è stata bella tonica, reattiva. Cercheremo di sfruttare al meglio le nostre qualità anche se ovviamente la rosa è ridotta all’osso». Non si lamenterà mai, Michele Serena, però sette indisponibili e Alba rientrante non può permettersi nessuna squadra. «In campo andiamo pure noi in undici. Le risposte che i ragazzi mi hanno dato anche domenica con il Bassano sono molto confortanti». Le occasioni vanno sfruttate. «In questo dobbiamo in effetti migliorare. Non possiamo sperare di avere in ogni partita 5-6 occasioni da rete, possiamo affrontare anche squadre che te ne concedono una o due. La nostra abilità sarà di concretizzarle perché poi potrebbe non esserci più occasione». Tesse la tela, il tecnico mestrino, ma come Penelope si ritrova la tela a brandelli non per volontà sua. Espinal, tra gli infortunati di movimento, è quello più “vicino” al rientro, ma si parla di gennaio. Dovrà fare di necessità, virtù, anche a Pavia. Intanto Emil Zubin, ex bomber del Venezia, ha rescisso con il Pordenone e firmato con i Biancoscudati Padova in serie D.
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Apre Malagò, pareggia Cenetti. Nella ripresa il Real Vicenza si porta sul doppio vantaggio grazie alle reti di Lavagnoli e Strizzolo, ma il Bassano è una squadra che non molla mai. Prima con Iocolano, poi con Maistrello, acciuffa il pari al Menti all´overtime. Che partita per il pubblico del Menti quella giocata oltre un anno fa, valevole per il campionato di Seconda divisione. E domenica? Si sfideranno due squadre guidate da due diversi allenatori, alcuni uomini saranno gli stessi, da una parte e dall´altra, altri fremono per la voglia di impreziosire il loro primissimo confronto con i “cugini”. Il Real Vicenza, che non avrà squalificati per l´occasione, ha recuperato in extremis Odogwu, che ha giocato uno spezzone di gara, risultando ancora una volta determinante, contro la Torres. Due sono i biancorossi che di sicuro salteranno il big match. Uno è Polverini, che rientrerà alla Befana contro il Pavia (nella migliore delle ipotesi), l´altro è il baby Ungaro che è sulla strada del recupero. Il reparto in cui potrebbe cambiare qualcosa rispetto alla gara disputata con la Torres, è la difesa. Contro i sardi si è fatto sentire il vuoto lasciato da Polverini, se non altro perché Marcolini ha dovuto rivisitare il reparto e con risultati, a vedere il punteggio e i gol subìti, non proprio lusinghieri. Magari la giornata è andata un po´ storta, e ci sta benissimo. Magari, anzi è così, la pressione offensiva esercitata dalla Torres ha messo in difficoltà la retroguardia dove si contava pure l´assenza del portiere-capitano Tomei, a favore del giovanissimo Ziglioli. Fatto sta che la linea difensiva con Beccaro, Piccinni e Carlini non ha convinto del tutto e urge qualche ritocco. Marcolini non ha poi troppe soluzioni. O il tecnico mantiene lo stesso assetto affidandosi agli stessi uomini, o sposta Beccaro al centro, con Carlini e Piccinni quindi riposizionati nei ruoli naturali di centro-destro e centro-sinistro, oppure si fa strada un´ulteriore ipotesi: Solini, l´ex Reggiana, in campo. In questo caso, Carlini ritroverebbe posto sul centro-destra, Piccinni farebbe il centrale e Solini agirebbe sul centro-sinistra. Michele Marcolini, nel commento post-gara rilasciato domenica, non ha escluso la possibilità di richiamare in causa il difensore che già era stato schierato in trasferta con il Monza.
Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tutti gli occhi sono puntati sul «Mercante» e su domenica alle 12.30, quando il derby Bassano-Real Vicenza certificherà sul campo l’aria di alta classifica in Lega Pro. Nel frattempo, però, c’è pure la Coppa Italia di categoria, con la trasferta a Salò contro il Feralpi. Un intermezzo che molti avrebbero volentieri evitato, soprattutto per via dei supplementari a cui le due squadre sono state costrette dopo il 2-2 maturato al 90’. Alla fine vincere fa sempre bene, anche ai rigori e anche in Coppa contro gli ex Vicenza Abbruscato e Pinardi. L’inizio di partita è scoppiettante: il Bassano mette il muso avanti dopo appena 2 minuti con Tonon, bravo a raccogliere una deliziosa pennellata di Nolè. Il Feralpi reagisce con rabbia e dopo appena 120 secondi pareggia. Carboni (4’) scatta sul filo del fuorigioco e batte Grandi, poi al 7’ i lombardi addirittura sorpassano con Elvis Abbruscato. Il 2-1 non chiude la partita, anzi al 38’ Nolé pesca Munarini che non sbaglia e firma il 2-2. Poi una lunga battaglia che si chiude dal dischetto. L’errore decisivo è di Pinardi, il Bassano ancora una volta vince. Una piacevole abitudine, finora, in questa stagione.
Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Passa il Bassano al termine di una partita incredibile. Emozioni a iosa in un crogiuolo di botta e risposta tra i giallorossi di Asta ed una Feralpi che non si arrende mai. Sono i rigori a decidere chi passa il turno ed i tiri dagli 11 metri premiano un coraggioso Bassano. Pronti via ed il Bassano va in rete. Nolè crossa direttamente da angolo, testa di Tonon e palla in gol. Si riparte, palla filtrante dall’altra area per Carboni che scatta sul filo del fuorigioco, arriva davanti a Grandi e lo fulmina con un tiro preciso. Le emozioni non sono certo finite. Anzi al 7′ sugli sviluppi di una punizione Abbruscato anticipa tutti di testa e porta avanti i bresciani. Il Bassano non ci sta. Munarini sfiora il palo al 13′, sull’altro fronte i verdeazzurri ci provano ed al 20′ per poco non triplicano, Bortot anticipa in scivolata Zerbo in extremis. La partita ha un momento di stanca, qualche bella giocata ma il punteggio resta sempre lo stesso. Ci prova Munarini, che sembra il più convinto, ci prova Abbruscato, sempre alla ricerca del gol. Al 38′ segna il Bassano. Punizione di Nolè, Munarini svetta e porta in parità la partita. Tutto da rifare. Il primo tempo non è finito perché sempre Munarini, al 43′, pecca di altruismo ed al posto di calciare in porta preferisce servire Nolè che viene chiuso dalla difesa bresciana. I «Leoni del Garda» continuano ad attaccare anche nella ripresa. Al 4′ punizione di Pinardi per Ranellucci, Grandi respinge con ottima scelta di tempo. Al 10′ tocca a Pietribiasi sferrare una sassata dalla distanza, Proietti Gaffi respinge. Due minuti dopo Semenzato-Cenetti, palla alta non di molto. FeralpiSalò all’assalto al 18′ con Ranellucci prima e Zerbo poi che non riescono a dare il colpo decisivo alla sfera in piena area di rigore. I bresciani cambiano, Zerbo ci prova (29′), Grandi c’è. Il Bassano non fa sconti, i padroni di casa nemmeno. Al 31′ Bracaletti crossa per Cittadino, tiro di prima intenzione e traversa piena. Nel finale la stanchezza prende il sopravvento e le compagini decidono di affidarsi ai supplementari. Subito Semenzato spara dai 30 metri, Proietti Gaffi respinge in angolo. Al 12′ triangolazione Cortesi-Pietribiasi, l’intervento della difesa bresciana è decisivo. Nel secondo tempo supplementare le due squadre boccheggiano ed a 3′ dalla fine, su corner, il tiro di Caboni viene rimpallato da Bracaletti appostato praticamente sulla linea. Poi i rigori: sbagliano Abbruscato, Pietribiasi, Bracaletti e Pinardi, cioè i migliori in campo, segnano Cittadino, Cenetti, Cortesi, Carboni e Cattaneo. Ed è festa giallorossa.
Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) La mandrakata la prova alla fine Alex Pinardi: lo scavino sul quinto e ultimo rigore dei suoi. Gli esce un confettino che Grandi abbranca in presa stando fermo. Così passa il Bassano senza nemmeno bisogno di calciarlo l´ultimo penalty e semmai fa specie che a toppare dal dischetto tra i bresciani siano proprio Abbruscato e Bracaletti (esecuzioni orrendamente alte) e Pinardi. Dunque anche il cosiddetto Bassano 2 non può proprio esimersi dal vincere espugnando Salò e schizzando tra le otto elette della Coppa. La prossima avversaria è la Spal, che ha battuto il Prato 3-2 dopo i supplementari. Dopo meno di 8 minuti siamo già sul 2-1: al primo assalto, su angolo pregevole di Nolè, sbuca Tonon che sale come nel terzo tempo del basket e inzucca perentorio lo 0-1. Il tempo di ritornare dall´altra parte del terreno e sugli sviluppi di un nuovo angolo, stavolta del Salò, Lonardi va per battere a colpo sicuro, sbuccia di brutto la sfera che rotola sui piedi di Carboni che sottomisura fulmina Grandi per l´istantanea parità. E un attimo dopo, pennellata di Bracaletti, stacco imperioso di Abbruscato che brucia chiunque e firma la capocciata del sorpasso. Sollecitamente Munarini esplode un diagonale sul palo lontano a sfiorare la nuova parità, peraltro solo rimandata di poco: al 38´, infatti, il solito Nolè scodella di giustezza dalla bandierina laddove di crapa irrompe Munarini, l´asso di Coppa che fa secco Proietti Gaffi col 2-2 riparatore.
Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «Voglio la salvezza col Vicenza, per il nostro pubblico. Personalmente punto alla doppia cifra: la dedicherei a mio padre, scomparso pochi mesi fa». Andrea Cocco è uno di poche parole, ma con le idee molto chiare. Con la maglia biancorossa ha già segnato cinque gol, tecnicamente molto belli e quasi sempre decisivi nel risultato finale della partita. «A Vicenza sto bene, sia in città che in spogliatoio – sottolinea l’attaccante sardo – coi compagni ho legato subito anche perché il gruppo è sano e compatto. Adesso sto anche bene dal punto di vista fisico, dopo settimane in cui la caviglia mi ha fatto penare: mi si gonfiava spesso, non riuscivo ad allenarmi con regolarità e per uno come me è fondamentale lavorare bene in allenamento». Nonostante tutto i gol sono arrivati, quello ad Avellino splendido per coordinazione e importante perché è valso tre punti. «Sul cross di Laverone non ci ho pensato su, ho calciato al volo – rievoca – la palla è finita quasi all’incrocio, un gran gol, ma anche in passato mi è successo di segnare in modo particolare, magari in campi meno blasonati, dove l’aspetto mediatico era meno rilevante. Quando giocavo nell’Alghero segnai quasi da metà campo. Sono fatto così, quando posso ci provo e, se va male con la palla che finisce in tribuna, mi tengo i fischi, fa parte del mestiere». Lunedì nel posticipo della 17esima giornata di Serie B, il Vicenza affronterà il Brescia al «Menti». Dall’altra parte ci sarà Andrea Caracciolo, un attaccante di categoria superiore che ha segnato tanto anche in Serie A. «Lui è fortissimo – sottolinea Cocco – ma quello che conterà è che il Vicenza batta il Brescia. Per noi vincere ancora contro una diretta concorrente alla salvezza sarebbe molto importante, daremo tutto per riuscirci».
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) C´è stato ieri il previsto contatto tra Vicenza e Fiorentina per l´attaccante Kenneth Zohore, 21 anni alla fine di gennaio, rientrato in viola dall´IFK Goteborg, che non ha esercitato il diritto di riscatto al termine del prestito di qualche mese e dopo la conclusione del campionato svedese, vinto dal Malmoe. Nel contatto di ieri la Fiorentina ha ribadito la volontà di andare avanti nella trattativa con il Vicenza e le parti si sentiranno nuovamente la prossima settimana per la possibile definizione di un accordo. Va ricordato che, in ogni caso, Zohore, non potrebbe essere tesserato e quindi utilizzato dal Vicenza prima di gennaio, anche se si dovesse arrivare subito ad un´intesa. Zohore è danese di nascita e di passaporto, ma originario della Costa d´Avorio ed è una punta centrale per caratteristiche tecniche e anche fisiche, visto che è alto 1,94 per un peso-forma di 93 chili. È chiaro che in ogni caso le operazioni del club biancorosso sul mercato (che riaprirà in gennaio) saranno compiute in sintonia con quanto dirà Marino.
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Cinque giornate alla fine del girone di andata, il traguardo è fissato a metà strada fra Natale e Capodanno, il 28 dicembre. Il Vicenza ha 20 punti e dunque è sulla giusta via per virare a metà stagione in media rispetto ad un´ipotetica quota salvezza di 50 punti. Ma bisogna finire bene la prima parte della stagione e naturalmente avrà la sua importanza anche il calendario. Vediamo allora quali sono le avversarie che i biancorossi dovranno affrontare da qui al 28 dicembre. Intanto va detto che il Vicenza giocherà in casa tre delle cinque partite che restano prima della fine dell´andata e quindi il fattore-Menti potrà avere il suo peso, anche se nelle ultime partite la squadra sembra più efficace quando gioca in trasferta. Si comincia lunedì 8, in posticipo, con la sfida al Brescia in via Schio. Poi sabato 13 il Vicenza farà visita all´Entella per una riedizione della partita dello scorso torneo (1-1), quando la squadra di Lopez sfiorò il successo che forse avrebbe potuto dare un aspetto diverso al finale di campionato in Lega Pro. Ora le due squadre si ritroveranno, i liguri in virtù della promozione sul campo, i biancorossi grazie al ripescaggio di agosto. Oggi la classifica dice 20 punti per il Vicenza e 16 per l´Entella, che tuttavia deve recuperare (il 16 dicembre) la partita con il Modena rinviata per il maltempo che ha flagellato a lungo la Liguria. Dopo la trasferta a Chiavari, ci sarà il doppio impegno casalingo natalizio: sabato 20 al Menti arriverà lo Spezia e mercoledì 24, vigilia di Natale, ci sarà il Livorno. I tifosi sperano in una strenna ed è chiaro che la “doppietta” casalinga peserà in modo forse decisivo sulla quota a cui potrà girare il Vicenza. Ma va considerato che si tratta di due avversarie molto toste, oggi entrambe al quarto posto con 25 punti. Chiusura del girone di andata domenica 28 dicembre a Frosinone, altra protagonista al vertice. In sostanza la squadra di Marino dovrà vedersela nelle ultime tre gare con tre big dell´andata, candidate, per quanto si è visto finora, a lottare per la promozione in A. Il fitto calendario “all´inglese” della B fra Natale e Capodanno lascerà poi il posto a due settimane di sosta in gennaio, in coincidenza con la riapertura del mercato. La ripresa del torneo il 17 a Latina.
Ore 17.10 – Disponibile a questo link l’intervista rilasciata ALLA NOSTRA REDAZIONE da Gustavo Ferretti.
Ore 16.40 – Domani i Biancoscudati si alleneranno alle ore 11 allo stadio Appiani.
Ore 16.20 – Qui Appiani: terminano partitella e allenamento.
Ore 15.50 – Qui Appiani: iniziato il secondo tempo della partitella in famiglia, in campo anche Zubin. A riposo, invece, Ferretti, allenatosi a parte: l’attaccante argentino dovrebbe tornare ad allenarsi già domani.
Ore 15.40 – Qui Appiani: termina il primo tempo. In grande spolvero Ilari, autore di una tripletta.
Ore 15.10 – Qui Appiani: inizia la partitella in famiglia. Titolari schierati col 4-2-3-1 con Nichele ad agire quale centrale difensivo. In campo con gli Juniores anche gli squalificati Sentinelli e Niccolini oltre a Bragagnolo, Montinaro, Dené ed al brasiliano Marcelo Fernandes.
Ore 14.50 – Qui Appiani: fitto riscaldamento per i Biancoscudati, in programma un’amichevole in famiglia con la Juniores.
Ore 14.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Presente anche Ferretti.
Ore 14.10 – (Gazzettino) Continua il tourn-over forzato nel Cittadella, con Foscarini che sabato non avrà a disposizione gli squalificati Pellizzer, Benedetti e Sgrigna, oltre agli infortunati di lungo corso Lora, Schenetti e Signorini, ai quali si aggiunge Palma. Per fortuna rientra Barreca dopo il turno di stop per il cartellino rosso rimediato nel derby di Vicenza, mentre Andrea Paolucci sta mettendo insieme sempre più minutaggio dopo il brutto infortunio del finale dello scorso campionato, che lo ha tenuto fuori sei mesi. Di conseguenza la formazione che il tecnico granata manderà in campo a La Spezia sarà ancora una volta riadattata con il jolly De Leidi che dovrebbe rimpiazzare al centro della difesa il capitano Pellizzer dopo avere coperto con il Brescia la fascia sinistra. A centrocampo sarà quasi certamente Busellato a prendere il posto di Benedetti; quanto al reparto offensivo, conferma in vista per il tandem formato da Coralli e Gerardi, con Minesso esterno. A proposito di quest’ultimo, ieri ha lavorato a parte per un leggero affaticamento muscolare che però non dovrebbe precludere la sua presenza per sabato. Il rientrante Barreca, espulso in modo apparso ingiusto per un secondo cartellino giallo che non ci doveva essere, è stato impegnato nel frattempo con la nazionale under 21 di serie B a Vercelli con la Russia. «Non ci penso più all’episodio del Menti – sostiene l’ex torinista – Sono cose che purtroppo accadono e che bisogna accettare. In compenso ho giocato quasi tutta la partita con la nazionale, mantenendo così il ritmo agonistico». Il Cittadella nelle ultime due gare anche in nove ha dimostrato grande carattere e forza di reazione. Barreca sottolinea: «Siamo un gruppo compatto e ci crediamo nel duro lavoro che stiamo svolgendo. Ne deriva una grande forza interiore che ci consente di non mollare neppure di fronte a difficoltà elevate. Siamo fiduciosi che anche i risultati miglioreranno perchè non meritiamo il posto che occupiamo in classifica. Le nostre possibilità di raggiungere la salvezza sono ancora intatte».
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Minesso sabato ci sarà. Pare scongiurato il rischio di non vedere in campo quello che è stato uno dei migliori nelle ultime due gare dei granata. L’esterno offensivo, che nei giorni scorsi aveva lavorato a parte, si è riaggregato al gruppo a disposizione di Foscarini, che sta lavorando in vista della trasferta allo stadio Picco di La Spezia di dopodomani. È, in fondo, l’unica buona notizia delle scorse ore, perché per il resto in casa Cittadella bisogna fare i conti con la solita emergenza. Detto degli squalificati Sgrigna, Benedetti e Pellizzer, in Liguria mancheranno pure Lora, Schenetti, Signorini e, quasi sicuramente, Palma, che sta ancora facendo terapie per un fastidio al ginocchio. Pochi, quindi, i dubbi di formazione per il tecnico di Riese Pio X, che dovrebbe riportare De Leidi al centro della difesa a quattro assieme a Scaglia, con Barreca che, al rientro dal turno di stop, ritroverà la fascia sinistra e con Cappelletti confermato a destra. A centrocampo Busellato pare in vantaggio su Paolucci per prendere il posto di Benedetti accanto a Rigoni, con Minesso e Pecorini esterni e con Coralli e Gerardi davanti. Ieri, per tutti i disponibili, seduta in palestra alla mattina e pomeriggio dedicato al possesso palla e alle situazioni di gioco. Pecorini jolly. Ma siamo sicuri della posizione di Simone Pecorini? La domanda è tutt’altro che oziosa, visto che l’ex nerazzurro ha cambiato più ruoli nel corso della sua avventura in maglia granata, alternandosi anche nella stessa partita fra centrocampo e difesa, com’è successo con il Brescia sabato scorso. «Eh, ne ho girati diversi, sì», ammette. «Diciamo che nascerei come mezzala. È stato Stramaccioni, quando ero nelle giovanili dell’Inter, a farmi arretrare come terzino destro, chiedendomi sia di coprire che di spingere. Ultimamente, però, Foscarini mi impiega come esterno alto nel 4-4-2». Preferenze? «Credo di sapermi adattare e, ovviamente, interpreto ogni ruolo a modo mio. A centrocampo so, ad esempio, di poter dare un apporto maggiore in termini di quantità che di qualità», racconta questo 21enne che supera il metro e 90 ed è fidanzato con Chiara, milanese come lui. Ha cambiato più ruoli anche per necessità legate alle espulsioni. Una classifica, quella dei cartellini rossi, in cui il Citta primeggia con 8. «Ma non credo che dietro ci sia un eccesso di nervosismo, né che ci siamo incattiviti tutti di colpo. Semplicemente è un periodo in cui, anche da questo punto di vista, ci gira tutto storto. Noi, però, dobbiamo essere più intelligenti nel gestirci, tenendo anche conto del metro che stanno applicando gli arbitri. Dovremmo farlo pure a La Spezia, dove di sicuro ci sarà una bella battaglia». Nelle scorse settimane, quando giocava poco, radiomercato l’ha accostata all’Avellino. «Sinceramente non mi interessano queste “voci”. Io penso solo al Cittadella e sono contento della fiducia che sto trovando».
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto) In un momento buio che più buio non si può ci si aggrappa a tutto pur di non affondare. Persino alla tradizione amica allo stadio «Picco» di La Spezia, prossima tappa della marcia granata nel campionato di Serie B. L’ultima sconfitta del Cittadella in Liguria risale addirittura al 15 febbraio del 2004, con una rete di Marco Veronese e con in panchina Marco Alessandrini da una parte e Rolando Maran dall’altra. Poi tante vittorie, come quella del 2003 firmata da Stefano Dall’Acqua, oppure lo 0-3 scolpito da Niccolò Giannetti e anche tanti pareggi. Come quello dello scorso anno, con il Cittadella che rischiò seriamente di vincere la partita, segnando un «colpaccio» in una trasferta che poteva essere pericolosa. La speranza di Foscarini, alle prese con la sfortuna e a fare i conti con un’emergenza perenne (squalificati Benedetti e Pellizzer, ko Schenetti e Signorini, in dubbio Minesso e Palma) è che la tradizione positiva prosegua anche sabato, magari con un successo che ai granata manca da ben 12 giornate. Un’eternità e l’ultimo posto è lì a testimoniarlo. Che sia la volta buona per ripartire?
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Arzichiampo attivo sul mercato. La matricola si è infatti rinforzata ingaggiando il terzino Cristian Beccaro, classe´93, proveniente dall´Abano. Ma intanto si pensa al derby di domenica. Una volta Paolo Beggio ha detto: «Sono convinto che, in una partita, gli ex possano dare qualcosa in più di tutti gli altri». Messa giù così, almeno sulla carta, l´Arzignanochiampo il derby potrebbe averlo vinto già. Perché a scorrere la lista della Banda Beggio, a oggi sono sei i giocatori che hanno vissuto un passato recente nel Marano che fu. E quindi, ecco Carlotto, Simonato, Azzolini, Cristofoli, Dall´Amico e Sartori. Ma, a voler essere pignoli, si possono tirar dentro anche Roverato, Marchetti e Trinchieri: ex triade del Trissino Valdagno. Quella di Carlotto, Simonato e Azzolini al Marano è stata certamente un´esperienza difficile da dimenticare: la promozione in Serie D, conquistata nella stagione 2012-13, è arrivata al termine di un campionato giocato sempre là davanti. Un po´ come quanto è accaduto la scorsa stagione, però all´Arzichiampo. «Vincere con il Marano è stato bello – racconta Mattia Carlotto, tre stagioni in bianconero e 14 gol in campionato -, ma lo scorso anno è stata una soddisfazione diversa: ce la siamo sudata fino all´ultimo in Coppa». Della stessa idea è pure Jacopo Simonato, che di stagioni bianconere alle spalle ne ha addirittura quattro. «Vincere è sempre bello, ma il Marano era una squadra costruita per quello, c´era quell´obiettivo da raggiungere. Lo scorso anno con l´Arzichiampo sarà stata anche più dura, ma è stato un succedersi di traguardi di un gruppo che è stato fantastico. E con mister Beggio che è stato un grande motivatore». Detto del passato, la testa è tutta su domenica. A partire dal ballottaggio tra i portieri: Deril Cristofoli è fresco dell´ultima stagione a Marano, con 21 presenze. Mentre Alex Dall´Amico è cresciuto nelle giovanili bianconere, come il terzino Nicola Sartori. «È la partita che tutti vorrebbero giocare – commenta Simonato – e che non ha paragoni, più che col Padova. È come giocare un Milan-Inter».
Ore 12.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Moresco resta, Brotto rischia. L’Union Ripa, che fa? Alla fin fine sembra proprio che il nome che finì sul mercato prima di qualsiasi altro, praticamente un mese fa, sia stato ritirato dalle bancarelle e resti dov’è, ovvero in neroverde. Giacomo Moresco, a meno che non sia lui ad avere qualcosa in contrario, resta al Ripa di Max Parteli. «Fino alla scorsa settimana abbiamo più volte considerato la sua posizione – spiega il direttore sportivo Alberto Faoro – valutando diverse possibilità, ma alla fine abbiamo deciso di tenerlo con noi. In questo momento non abbiamo in preventivo di cambiare qualcosa in rosa». Sempre che… «Certo, se dovesse essere lui a chiedere di essere ceduto – precisa il ds neroverde – non potremmo che accontentarlo». Di società in fila d’altronde non ce ne sono poche. Per alcuni sarebbe a un passo dall’Arzignano, per altri Treviso, Villafranca, Legnago e Adriese non aspetterebbero altro che accoglierlo a braccia aperte. Dunque che ne sarà di Giacomo? Potrebbe essere lui a scegliere. OCCHIO A BROTTO – Chi invece non si muoverebbe dal cortile di Parteli nemmeno in caso di chiamata alle armi è bomber Brotto, già 9 nove gol in campionato (una tripletta decisiva domenica scorsa con rete decisiva al 94’). Su Gianmarco però pende una pericolosa quarta ammonizione. Il centroavanti neroverde che insidia il vertice della classifica cannonieri occupato da Corbanese inseguendolo a un gol di distanza è entrato in diffida. Dunque che fare? Farlo giocare sabato con il Mezzocorona rischiando un giallo che gli costerebbe il derby o preservarlo rischiando poi di perderlo per l’anticipo televisivo con il Padova? E probabilmente è proprio la partita di sabato 20, in diretta RaiSport, la sfida cui il padovano Brotto non vorrebbe mai rinunciare. ANTICIPI – E a proposito di partite al sabato è di ieri l’ufficialità dell’altro anticipo, quello proprio del derby contro il Belluno che si giocherà al Boscherai sabato 13 dicembre a sole 72 ore dalla sfida del Ripa con la Correggese valevole per i quarti di finale di Coppa Italia, in programma mercoledì 10, sempre sul sintetico di Pedavena.
Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Questo è il mio numero. Su Simone Corbanese, dopo averlo visto in campo e segnare al suo Altovicentino, Rino Dalle Rive un pensierino ce lo ha fatto eccome. E a fine gara, in compagnia di Vecchiato e Fardin, lo ha ammesso. «È vero, alla fine della partita di domenica ho detto al direttore sportivo e al mister del Belluno che Corbanese mi piace – racconta il numero uno della capolista del girone C – e gli ho detto che se mai avessero pensato di privarsene… Per risposta Fardin si è segnato il mio numero. Fine». Secondo i bene informati Dalle Rive e Fardin avrebbero poi dovuto vedersi ieri sera per approfondire il discorso. E proprio Paganelli, match winner del confronto diretto di domenica scorsa, doveva essere inserito come contropartita tecnica in un affare che effettivamente siglerebbe uno dei più grossi botti di mercato del girone. «Nessun altro incontro – precisa il numero uno vicentino – anche perché se io voglio davvero un giocatore solitamente dopo un’ora ho la sua firma. Corbanese è bravo, molto, e non lo si può negare, ma al momento però siamo a posto così, di attaccanti ne ho addirittura sette». Stesso copione anche da Augusto Fardin. «È stata una battuta da triplice fischio – conferma il ds gialloblù – erano euforici per il risultato probabilmente e ci hanno detto che Corbanese gli piaceva, ma tutto è finito lì e non se ne farà assolutamente nulla. Per quanto mi riguarda dunque non ce l’hanno nemmeno chiesto ufficialmente». I tifosi insomma possono tirare un sospiro di sollievo. Definitivo? Chissà. Tra le bancarelle del mercato si continuerà a vociferare dell’ipotetica o possibile trattativa fino all’ultima ora, possibile o fino a quando Dalle Rive non farà sbocciare un attaccante nuovo. Anche perché secondo qualcuno il Belluno non annuncerebbe mai una «perdita» simile a dieci giorni dal derby. Il mercato si chiude martedì 16, il derby si gioca sabato 13… MA CHE BELLUNO – Dolcissime poi le parole di Dalle Rive sul Belluno. «La miglior squadra che abbia visto quest’anno – assicura – di sicuro quella che gioca meglio. Domenica, per lo meno, ha sicuramente giocato meglio di noi. Meritavano il pareggio e potrebbe ambire a qualcosa di più del terzo posto. Sempre che gli interessi, perché se si deve finire in Lega Pro per poi fare la figura del Pordenone…».
Ore 12.10 – (Corriere delle Alpi) Simone Corbanese non si muove da Belluno, parola di Augusto Fardin. La notizia dell’interessamento da parte dell’Altovicentino non va oltre una battuta arrivata domenica a fine partita tra il direttore sportivo del Belluno Fardin e il presidente vicentino Dalle Rive. «È arrivato questo scambio di battute in un momento di euforia dopo il match – spiega Fardin – ma tutto si è concluso là. Forse da parte loro non era solo uno scherzo, ma successivamente non c’è stata nessuna offerta ufficiale da parte dell’Altovicentino. Poi al bar tutto può succedere. Forse questa cosa è andata oltre per colpa nostra, che siamo stati troppo trasparenti. È vero che tutto è possibile, ma in questo caso non vedo veramente come possa succedere. Assicuro che non c’è stato nessun incontro a Vicenza». Mille problematiche. È veramente impossibile pensare che Simone Corbanese possa lasciare il Belluno, nonostante il numero uno dell’Altovicentino Dalle Rive abbia capacità economiche veramente importanti per la categoria e possa mettere cifre sostanziose sul piatto, sia per il giocatore che per la società. Fardin assicura che la cosa non si può fare, e spiega anche il perché. «Questa è una trattativa che porterebbe troppe problematiche. Prima di tutto il Belluno dovrebbe muoversi e trovare un sostituto all’altezza, cosa non facile. Poi c’è anche da superare l’opinione pubblica che conta sempre. Provate a pensare di togliere il Totti di dieci anni fa alla Roma, non si può fare. Penso sia impossibile che Corbanese possa andare vie e allo stesso tempo che il Belluno possa fare a meno di lui». Il Belluno fa gola alle grandi. Nelle scorse settimane era arrivato anche l’interessamento del Padova per Paolo Pellicanò e tutto questo non può che far piacere al Belluno che si coccola i propri giocatori. «Sono tutte cose belle – continua Fardin – questo dimostra che abbiamo una squadra di valore, visto che corazzate come Padova e Altovicentino si interessano ai nostri giocatori». Mercato chiuso, ma solo in uscita. In entrata invece il Belluno potrebbe mettere a segno ancora qualche colpo ha spiegato il direttore sportivo, che però spiega che se arriverà qualcuno sarà giovane e prima di tutto servirebbe alla causa della juniores nazionale, in difficoltà in questo momento della stagione. «Vedremo più avanti cosa si può fare, seguiamo qualche giovane del 1995-1996 per le giovanili e magari potrebbe risultare utile anche alla prima squadra ma solo in un secondo momento. Intanto non dimentichiamoci che Andrea Radrezza sta rientrando e contiamo di averlo da gennaio almeno per qualche spezzone di partita».
Ore 11.50 – (L’Arena) La quarta sconfitta casalinga per mano della Clodiense dopo i ko con Altovicentino (1-4), Montebelluna (0-1) e Tamai (0-2) ha fatto meditare i dirigenti del Legnago che lunedì hanno discusso la situazione. L’amministratore delegato Stefano Michelazzi non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma è ovvio che è stata confermata la fiducia a mister Rossi. La difesa del Legnago continua a far acqua come dimostrano i 25 gol subiti in 13 gare. Domenica scorsa la Clodiense dopo aver pareggiato il martedì prima all’Euganeo di Padova ha vinto in riva al Bussè pur giocando in dieci per quasi tutta la ripresa, applicando una tattica difensiva subendo ben 11 corner. Le larghe maglie difensive biancazzurre, invece, si sono fatte sorprendere da due ripartenze della squadra chioggiotta concretizzate da Guglielmo Isotti, classe 1992, ex punta di Pescara, Foggia e Sambenedettese. Mister Leonardo Rossi e qualche dirigente del Legnago sono stati contestati: il primo perché non inseriva in campo Zerbato, i dirigenti per presunti errori di mercato. Il Legnago ha realizzato il gol della bandiera con Valente ed ha avuto occasioni con Farinazzo, Rivi e Friggi. Determinante il portiere ospite Okroglic. L’allenatore della Clodiense Andrea Pagan ha detto che il Legnago ha creato ai suoi più grattacapati del Padova. Purtroppo gli elogi non fanno punti. «Abbiamo fatto una grande partita con la Clodiense e non abbiamo raccolto nulla, nessuno può giudicare», ha dichiarato Leonardo Rossi. Divine Fonjock, domenica in panchina per scelta tecnica, difende i biancoazzurri dalle critiche: «La partita con la Clodiense è stata determinata da espisodi. Dobbiamo lavorare e stare più attenti. Non mi è piaciuta la contestazione da parte di qualche tifoso, non siamo ultimi in classifica e la Clodiense non ci ha schiacciati». In ogni caso sono necessari accorgimenti tattici a protezione della difesa. Domenica il Legnago giocherà all’Euganeo di Padova contro i Bianoscudati che dopo 12 risultati utili hanno perso per la prima volta a Sacile partita (0-1) e vetta occupata ora dall’Altovicentino che ha battuto con un gol di Paganelli al 93′ il Belluno. A Sacile i Biancoscudati hanno rischiato di subire il primo gol al 27′ quando l’ex Legnago Baggio si è fatto parare un rigore dal portiere biancoscudato Petkovic, ma il gol della Sacilese è arrivato al 43′ firmato da Sottovia all’ottavo centro. I padovani hanno colpito un palo con Segato e il portiere della Sacilese Favaro è stato autore di almeno tre prodezze. Da Padova fanno sapere di aver trovato la punta (Emil Zubin che sarà utilizzabile da gennaio) e che contro il Legnago rientreranno dalla squalifica Cunico e Nichele che dovrà giocare con una mascherina dopo la rottura del setto nasale con la Clodiense. Incerta invece la presenza dell’ex Legnago Ferretti.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Il lungo conto alla rovescia sta finalmente terminando: domenica la sfida tra Este e Castelfranco vedrà il ritorno in campo di Emiliano Bonazzoli dopo la clamorosa squalifica di dieci giornate per espressioni di discriminazione razziale al termine della gara con la Correggese. Sotto accusa qualche parola di troppo pronunciata dall’ex attaccante di Sampdoria e Padova verso l’arbitro Ramy Ibrahim Karmal Jouness, medico torinese di origine marocchina, per un paio di decisioni dubbie. Una squalifica eclatante nei numeri, ma soprattutto perché priva di precedenti dato che il codice di giustizia sportiva che prevede le dieci giornate come sanzione minima in simili circostanze è stato modificato la scorsa estate. «Ho avuto periodi di stop più lunghi per infortuni – esordisce Bonazzoli – ma stare fuori così tanto per una cosa del genere mi ha dato ancora più fastidio. Non voglio passare per un razzista, non lo sono. Posso magari avere sbagliato, ma poi è scoppiata una bomba. Chi mi conosce sa bene che certi comportamenti non fanno proprio parte del mio modo di essere. Questa è la cosa che mi premeva di più, al di là del fastidio per i dieci turni di squalifica». Comunque non passati in modo indolore. «Non voglio pensarci più, non è stato facile. Ci si allena durante la settimana pensando alla partita da giocare, per cui rode dovere stare fuori. A parte un paio di persone e qualche giudizio sommario, ho ricevuto tanta solidarietà, dalla famiglia, dalla società, dagli amici e da chi quantomeno si è interessato per conoscere meglio la vicenda». Ha pensato al ritiro? «All’inizio mi era venuta la voglia di mandare tutto a quel paese, ma ora sono contentissimo di tornare in campo. Questa società mi ha fortemente voluto, sono vicino a casa e voglio giocarmi quest’ultimo, o forse no, anno della mia carriera e intanto frequento il corso allenatori Uefa B». E così Bonazzoli sarà l’arma in più dell’Este. «L’altro giorno l’allenatore Zattarin ha detto scherzosamente alla squadra che è stato preso sul mercato un nuovo giocatore di nome Emiliano. Mi sono sempre allenato, ma mi manca il ritmo partita. La mia forma non sarà al 100 per cento, ma lo è l’impegno che metterò per dare una mano alla squadra che già sta facendo molto bene. La voglia è grande». E ad aggiungere benzina sul fuoco in un momento così delicato ci ha pensato il vulcanico presidente dell’Altovicentino Rino dalle Rive che di recente, parlando in televisione della breve esperienza dell’anno scorso di Bonazzoli al Marano, ha dichiarato che una domenica dormiva in panchina durante una gara. «Non ho mai replicato – la sua risposta – ritenendomi superiore a queste cose. So solo che io sono stato per vent’anni professionista. Chi è stato solo nei dilettanti, prima di dire certe cose dovrebbe pensarci e ora si capisce perché me ne sono andato». Proprio l’Altovicentino è in lotta con il Padova per il salto in Lega Pro. Se lo immagina un derby tra Este e biancoscudati in Lega Pro? «Perché no? Sarebbe bellissimo. In bocca al lupo al Padova perché la serie D sia solo una parentesi di rinascita. Quanto a noi, ce la possiamo giocare, pur con avversarie sulla carta più attrezzate, blasonate o che meritavano il ripescaggio. Complimenti ai compagni che con le dirette concorrenti in testa hanno sempre fatto bene. Serve solo più concentrazione contro le ultime per non perdere altri punti».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Sempre a proposito di centrocampo, a fronte di un’entrata il Padova non si opporrebbe a un’eventuale partenza di Bedin: tra le squadre interessate ci sarebbe la Triestina, ma il giocatore non ne vuole sapere di lasciare il biancoscudo. Dietro front invece del Padova sulla posizione di Pittarello. De Poli aveva parlato dell’esistenza di «una situazione che stiamo valutando», ma ieri ha corretto il tiro: «Per adesso rimane con noi, anche in base a quello che succederà. È arrivato Zubin, possiamo anche restare come siamo. Se capita l’occasione per la quale ne vale la pena si cambia, altrimenti no». Sempre in attacco è da tenere d’occhio la situazione di Tiboni. «Con l’arrivo di Zubin avrà meno possibilità di quelle che ha avuto fino all’altro giorno», afferma il diesse. Con il bomber croato indisponibile fino a gennaio, Tiboni avrà comunque la possibilità di convincere sul campo la società a non metterlo sul mercato. Un inserimento sarà fatto anche per il ruolo di terzino sinistro, dove al momento c’è solo Degrassi. Nelle ultime ore è spuntato il nome di Riccardo Rosina, classe 1995, passato a luglio alla Spal subito dopo la mancata iscrizione del vecchio Padova. «Una telefonata l’ho fatta – spiega De Poli – ma il ragazzo ha un contratto di tre anni e dovrebbe risolverlo. È un’operazione impensabile».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il vice presidente Edoardo Bonetto aggiunge: «Se c’è stato un contatto, la trovo una grande forma di scorrettezza da parte del presidente dell’Altovicentino. Voglio ricordare che è stato lui a dare via Ferretti al termine della passata stagione e noi non abbiamo contattato il giocatore prima che si liberasse dal Marano perché c’è anche un’etica nel modo di lavorare». Quindi puntualizza con fermezza: «Comunque Ferretti non è incedibile, lo è ancora di più. La nostra società ha una stima pazzesca nei suoi confronti, è uno dei pilastri della nostra squadra». E se il giocatore dovesse chiedere un adeguamento economico al suo contratto? «Non mettiamo il carro davanti ai buoi». Intanto, proprio “El Rulo” dovrebbe rientrare oggi da Empoli, dove è stato un paio di giorni per curare i postumi della contrattura al flessore della gamba destra: per la sfida con il Legnago di domenica all’Euganeo la sua presenza non dovrebbe essere a rischio. Sempre riguardo al mercato, dopo l’arrivo di Zubin altro obiettivo è un interno di centrocampo. L’indiziato principale è Matteo Giglio, classe 1991 del Montebelluna, ma la pista sembra essere tramontata come spiega De Poli: «Lo seguivamo, ma non viene perché il Montebelluna ha deciso di non metterlo sul mercato».
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Un contatto con l’Altovicentino c’è stato, ma il ragazzo sta bene a Padova». Le parole sono di Renato Giaretta, procuratore di Ferretti, e confermano l’indiscrezione riportata ieri sul Gazzettino che il club antagonista dei biancoscudati in campionato abbia effettuato un sondaggio per arrivare all’attaccante, già al Marano nella passata stagione. Voce clamorosa che il patron vicentino Dalle Rive aveva commentato con un sibillino «nella vita mai dire mai». Con Giaretta approfondiamo la questione: «Diciamo che qualcuno ha telefonato al giocatore, ma Ferretti è del Padova, e basta. Poi se il presidente Dalle Rive vuole fare un certo discorso deve chiamare la società: a quel punto se il club biancoscudato è disposto a parlarne chiama noi, se non è disposto a parlarne non ci chiama, e noi siamo contenti così». Aggiunge: «Ferretti è felice al Padova, dove è stato sempre trattato bene. La nostra speranza è di restare in biancoscudato e di vincere il campionato». Naturalmente la voce relativa alla manovra dell’Altovicentino è giunta anche all’orecchio dello stato maggiore biancoscudato. Così il diesse De Poli: «Sì, mi risulta che un contatto c’è stato, anche se non sono stato interpellato direttamente».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Con il Legnago sarà emergenza al centro della difesa: il giudice sportivo ha infatti squalificato per una giornata (quarta infrazione) sia Niccolini e sia Sentinelli, entrambi ammoniti con la Sacilese per un intervento falloso nella ripresa. Con la formazione veronese, quindi, spazio al tandem Thomassen e Dionisi, coppia che sarà rodata quasi certamente oggi alle 14.30 in occasione dell’amichevole sul campo della Curtarolese, squadra che milita nel campionato di 1. Categoria. Sarà anche la prima volta di Zubin in biancoscudato.
Ore 10.20 – Ci viene comunicato che l’amichevole con la Curtarolese è stata annullata, allenamento per i Biancoscudati alle ore 14.30 all’Appiani.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’idea di Parlato, come detto, sarebbe quella di passare al “4-3-1-2”, con la coppia Zubin-Ferretti davanti a capitan Cunico. Se così fosse, che ne sarebbe degli esterni in rosa? Marco Ilari, Nicola Petrilli e Sebastiano Aperi probabilmente scomparirebbero dai tabellini, eccezion fatta forse per il primo, che in situazioni di emergenza potrebbe anche coprire il ruolo di interno di centrocampo. E con Enrico Bearzotti all’orizzonte (una trattativa che, anche se per gennaio, sembra praticamente conclusa), a quel punto in rosa ci sarebbero quattro esterni per alcun posto. E qualcuno di loro, comprensibilmente, potrebbe pure decidere di cambiare aria. A proposito di Ferretti, il diesse De Poli ha ammesso che l’argentino sarebbe stato cercato nei giorni scorsi dall’Altovicentino, senza che nessuno della società ne sapesse nulla: dopo aver perso l’opportunità Zubin, Dalle Rive ha tentato un altro sgarbo al Padova. Che non l’ha presa affatto bene, ma per il momento ha fatto buon viso a cattivo gioco: l’appuntamento è al 4 gennaio con il big match.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Dipende da lui, se è disposto a giocarsela contro questa concorrenza», ha chiarito De Poli. Tra il giocatore e la società, nel tempo, qualche piccola incomprensione c’è stata, ma è soprattutto l’aspetto tecnico ad aver indotto Parlato a contattare il suo vecchio capitano a Pordenone: Zubin viene ritenuto più affidabile, e come tale parte avanti nelle gerarchie. Tiboni può quindi rimanere, sapendo che le occasioni da qui in avanti saranno (sulla carta) ben poche, oppure cercarsi un’altra sistemazione. Il problema è uno solo: che cosa potrebbe accadere nel caso in cui Tiboni decidesse di salutare Padova, e Ferretti non fosse ancora in grado di rientrare a pieno regime? Da qui al 4 gennaio, quando Zubin sarà ufficialmente utilizzabile, il Padova potrebbe trovarsi senza un attaccante di peso. E quello, sì, sarebbe un problema non da poco. Il nodo del modulo. E c’è poi un altro aspetto che presto società e tecnico dovranno affrontare: il modulo.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) E adesso la situazione è sul punto di cambiare davvero. Perché l’arrivo di Emil Zubin, che pure rimarrà in ghiacciaia per un mese in attesa dell’esordio del 4 gennaio a Valdagno, apre nuovi scenari di modulo e di mercato, per ciò che riguarda il reparto avanzato del Padova. I tifosi, immaginando una coppia Ferretti-Zubin che è esattamente quella che in testa ha l’allenatore, stanno cominciando a sognare ad occhi aperti. Non riesce a fare altrettanto, invece, chi da qui a maggio rischia di trovarsi ai margini. Il dilemma. Le parole di Fabrizio De Poli due giorni fa non lasciano spazio alle interpretazioni. Cristian Tiboni e Filippo Pittarello rischiano di trovare ancora meno spazio di quanto sin qui è stato loro concesso. Ed il riferimento è soprattutto al primo: in 24 ore, dal posto da titolare a Sacile alla firma di Zubin tra lunedì è martedì, le gerarchie dell’attacco biancoscudato sono cambiate, e l’attaccante bresciano può finire in panchina, se non addirittura in tribuna. Ferretti, se sta bene, non si tocca, e tantomeno lo sloveno, giunto appositamente su richiesta del tecnico.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E già ieri, da questo punto di vista, sono arrivate le prime indicazioni: nel “4-2-3-1” provato nel pomeriggio, sulla linea dei trequartisti hanno infatti potuto giocare insieme a Cunico sia Ilari che Petrilli. Una coppia che finora non era riuscita a sfondare contemporaneamente le linee esterne, se non in sporadici spezzoni di partita, e che rappresenta una grande opportunità (con Aperi, del resto, valido e possibile outsider) di fronte ad una difesa come quella veronese, che farà di tutto per non prenderle. Davanti, invece, si aspetta solo il ritorno di Gustavo Ferretti: dopo i due giorni in cura ad Empoli, l’argentino oggi è atteso a Padova (mentre la squadra sosterrà alle 14.30 l’amichevole a Curtarolo contro la Curtarolese) e da domani si rimetterà a disposizione del tecnico, che potrebbe decidere di utilizzarlo dal primo minuto già domenica all’Euganeo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non è nemmeno possibile riflettere su cosa sia andato e cosa no domenica scorsa, contro la Sacilese, che già in vista di domenica prossima Carmine Parlato contro il Legnago è costretto a ridisegnare la retroguardia per colpa dell’ennesima emergenza squalifiche. Recuperati Nichele e Cunico, il centrocampo respira, ma per colpa dei “gialli” rimediati in Friuli non ci sarà la coppia titolare al centro della difesa. Sentinelli e Niccolini sono stati entrambi squalificati per un turno, e dovranno quindi accomodarsi in tribuna, lasciando spazio all’inedito duo di centrali formato da Thomassen e Dionisi. Già da ieri, al mattino e al pomeriggio, l’allenatore biancoscudato ha cominciato a ridisegnare il Padova, testando una soluzione d’emergenza, che però dall’altro lato toglie il problema degli “under”: con Busetto e Degrassi chiamati a presidiare le fasce, più Petkovic in porta e Mazzocco in mediana, il mister può infatti dare libero sfogo alla fantasia per il reparto avanzato, senza doversi curare della carta d’identità dei titolari.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Due-tre giocatori di categoria superiore che avevo contattato – sospira – sono stati bloccati dalle loro società e non vengono. Non ci sono novità né in entrata né in uscita. Se capita l’opportunità facciamo qualcosa. Per quanto riguarda Giglio, l’avevamo chiesto al Montebelluna, ma non si muove da là». Piccolo capitolo a parte per una suggestione di mercato. Il patron dell’Alto Vicentino Rino Dalle Rive, irritato per lo smacco-Zubin, col centravanti istriano che ha preferito il Padova, ha effettuato un’operazione di disturbo nei confronti dei rivali contattando Gustavo Ferretti, già a Marano nella passata stagione. Impensabile che l’operazione possa andare a buon fine, perché il Padova non rinforzerebbe mai una diretta concorrente e l’obiettivo di Carmine Parlato è proprio quello di far convivere l’argentino con Zubin non appena quest’ultimo sarà disponibile. E cioè a partire dal 4 gennaio, data in cui il calendario propone proprio lo scontro diretto Alto Vicentino–Padova in programma a Valdagno. A proposito di Ferretti, il Rulo è tornato a Empoli per farsi visitare il muscolo del flessore lesionato con il Chioggia. La lesione, sia pur piccola, c’è e al momento è difficile ipotizzare un suo recupero per domenica contro il Legnago. Toccherà ancora a Tiboni sostituirlo?
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Migliorare l’organico, aggiustare il tiro senza stravolgere la squadra. Il ds Fabrizio De Poli, dopo aver piazzato il colpo-Zubin, si dedicherà ora a qualche correttivo in difesa e a centrocampo. Tra le priorità un esterno sinistro e il nome cerchiato in rosso sul taccuino è sempre quello di Paolo Pellicanò del Belluno. Si spera che il giocatore cambi idea dopo l’iniziale rifiuto, ma è lo stesso Pellicanò a spegnere sul nascere le voci di un ritorno di fiamma. «Ho letto qualcosa in giro – taglia corto – ma non c’è nulla di vero e il mio desiderio è quello che ho manifestato la scorsa settimana: voglio rimanere al Belluno». Non è detto che non si possa riaprire il tavolo delle trattative, ma per ora non ci sono sviluppi significativi. L’altro fronte caldo è quello per un centrocampista e il nome nel mirino è quello di Matteo Giglio, classe 1991, 14 presenze e 7 gol con il Montebelluna. «Giglio interessa al Padova? No, no, non c’è nulla», replica il ds del Montebelluna Rinaldo Mazzonetto. Poi però, insistendo, gli si chiede se sia in ballo qualche trattativa col Padova e Mazzonetto spiega: «Se mi sono sentito con De Poli? Sì, ma soltanto per salutarci… ». In realtà pare ci fosse in ballo una doppia operazione, che avrebbe portato Pittarello a Montebelluna in cambio proprio di Giglio.
Difficile capire se la pista sia ancora attuale, visto che De Poli ieri ha gettato acqua sul fuoco.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (quattordicesima giornata, domenica 7 dicembre ore 14.30): ArziChiampo-AltoVicentino, Belluno-Kras Repen, Clodiense-Dro, Fontanafredda-Montebelluna, Giorgione-Sacilese, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora, Mori Santo Stefano-Union Pro, Padova-Legnago, Triestina-Tamai.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 35, Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 25, Sacilese 24, Montebelluna e Tamai 22, Clodiense 21, Giorgione 16, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Union Pro 13, Dro 12, Kras Repen 10, Mori Santo Stefano e Triestina 6, Mezzocorona 3.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della tredicesima giornata: AltoVicentino-Belluno 2-1 (21′ pt Corbanese, 34′ pt Dal Dosso, 47′ st Paganelli), Sacilese- Padova 1-0 (44′ pt Sottovia), Dro-Triestina 1-1 (42′ pt Proia, Ciurletti), Kras Repen-Giorgione 1-2 (25′ pt Knezevis, Mattioli, Gazzola), Legnago-Clodiense 1-2 (18′ pt e 42′ pt Isotti, 8′ st Valente), Montebelluna-Mezzocorona 2-0 (Giglio, Scarpa), Tamai-Mori Santo Stefano 3-0 (26′ pt Furlan, 26′ st Zambon, 40′ st Zambon), Union Pro-Fontanafredda 2-1 (1′ pt Rossi su rigore, 12′ pt Ortolan, 41′ st Nobile), Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo 3-2 (10′ pt e 27′ pt Brotto, 23′ st Carlotto, 28′ st Trinchieri, 48′ st Brotto)
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E’ successo, 3 dicembre: doppio allenamentoper i Biancoscduati, ancora assente Ferretti.