Live 24! Padova-Legnago, -4: cambio di programma, allenamento all’Appiani nel pomeriggio. Ma è il mercato a tenere banco

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Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Battendo per 2 a 1 il Fontanafredda, l’Union Pro ha interrotto un digiuno di vittorie che durava da oltre due mesi. Esattamente dal 28 settembre e dal 1 a 0 interno contro la Clodiense. L’autore del gol-partita è stato Andrea Nobile che ha seminato l’intera difesa prima di far partire una saetta da fuori area che ha incenerito il portiere. L’esultanza dell’attaccante sotto la tribuna battendosi la mano sul cuore ha fatto pensare che si trattasse del gol d’addio, visto che il quasi certo arrivo di Gnago (Mestrina, ex Treviso) affollerebbe il reparto attaccanti. Il ds Valeriano De Pieri a fine partita commentava: «Non arriva più nessuno restiamo così come siamo». Che il gol di Nobile abbia fatto cambiare i piani societari? Forse si anche considerando il fatto che Gnago non ha mai giocato in serie D e che abbia un caratterino un po’ caliente. «Non c’è niente di deciso – dice mister Feltrin -. Nei prossimi giorni ci troveremo per discutere». Nel frattempo mezza Eccellenza ha già contattato l’attaccante dell’Union che era dato in partenza. Di sicuro a breve arriverà un centrocampista al posto dell’ex capitano Lorenzatti, anche se non si tratterà di un regista ma di un uomo di fascia. CIAO SIMO – L’altra certezza riguarda l’addio di Simone Basso, l’altro attaccante che lascerà il posto in rosa ad Alessandro Cattelan. Basso domenica è entrato in campo negli ultimi minuti per prendersi il meritato applauso dai suoi ormai ex tifosi che lo hanno ringraziato per le due stagioni e mezzo giocate condite da 22 gol. CALENDARIO – Sistemata un po’ la classifica adesso l’Union dovrà sfruttare al massimo il calendario che nei prossimi due turni la vedrà opposta alle ultime 2 in classifica. Domenica prossima in trasferta contro la penultima Mori S.Stefano e fra due settimane in casa contro il fanalino Mezzocorona: con 6 punti sotto l’albero si passerebbe di sicuro un Natale più sereno.

Ore 22.20 – (Tribuna di Treviso) L’Union Pro torna a vincere dopo due mesi e registra il terzo risultato utile consecutivo. Nel 2-1 con il Fontanafredda si sblocca anche l’attacco. La squadra del Terraglio, sestultima, ha ridotto ad un solo punto il distacco dalla salvezza diretta, ma potrebbe salvarsi facendo leva pure sul vantaggio rispetto alla terzultima che è già di 7 lunghezze (da 8 in su, il playout non si gioca). Nel successo di domenica è stata decisiva la prodezza in extremis di Andrea Nobile, forse alla sua ultima partita a Mogliano complici gli arrivi di Cattelan e forse di Gnago. Intanto gli chiediamo di ricostruire il gol con i friulani, il suo secondo stagionale. «Mancavano pochi minuti al termine, eravamo in dieci e stavamo soffrendo abbastanza. Ho preso il pallone dalla nostra metà campo, puntando velocemente sulla fascia sinistra. Mi sono portato avanti la palla, 2-3 avversari mi seguivano e, giunto ai 20 metri, l’ho spostata sul destro facendo partire un rasoterra potente che si è insaccato. Era un periodo in cui girava male, sono contento di aver segnato per la squadra, facendomi perdonare l’errore dal dischetto con il Legnago. L’aspetto curioso è che la rete è identica a quella che ho realizzato quattro anni fa a Montebelluna contro il Belluno, nel giorno dei miei primi gol in D. Forse dovrei migliorare sul fatto di segnare di più, però posso dire che i gol che faccio in genere sono belli, come quello da 35 metri a Castelfranco contro il Cerea». Alla vigilia della riapertura del mercato, per Nobile c’è il rischio di non trovare spazio in attacco. «Sono alla finestra, potrei rimanere come no: dipende dalla società, li vedo un po’ indecisi e vorrei che ci fosse più chiarezza. Mi dispiacerebbe andarmene dopo la vittoria dello scorso campionato, essendo anche di Mogliano, però non vorrei restare in un posto se non sentissi la fiducia». Intanto la squadra ha superato la crisi. «Siamo stati falcidiati da squalifiche e infortuni, senza mai trovare una stabilità di formazione, ma non deve essere un alibi: chi è subentrato ha dimostrato comunque di far bene. Ora ci aspettano due scontri salvezza con Mori e Mezzocorona, punti che valgono doppio». Nobile ci sarà ancora? Chi vivrà…

Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Prima vittoria in trasferta e soddisfazione doppia per capitan Gazzola e compagni che nel difficile campo di Monrupino sono riusciti a rimontare lo svantaggio iniziale e a cogliere i tre punti contro il Kras Repen, una delle dirette avversarie nella lotta per la salvezza. «In 10’ abbiamo ribaltato il risultato – racconta Andrea Giacomazzi, uno degli stakanovisti di questo Giorgione -. Siamo andati sotto anche per una disattenzione e poi c’è stata una reazione veemente che ci ha permesso subito di ribaltare il risultato. Una bella dimostrazione di forza di una squadra che ha saputo reagire alle difficoltà in un campo al limite del praticabile, soprattutto nel 2° tempo quando siamo riusciti comunque a controllare la partita». Finalmente una vittoria fuori casa. «Si, contentissimi del risultato. Una vittoria che ci voleva. In uno scontro diretto si tratta di una affermazione importante». Ora alcune partite piuttosto dure, almeno sulla carta. «Domenica la Sacilese che ha sconfitto il Padova e poi l’Alto vicentino, il Montebelluna e l’Union Ripa. Non sarà facile ma non vediamo l’ora di giocare queste partite e di far vedere cosa valiamo. Sono squadre davvero forti ma per noi è uno stimolo in più. Venderemo cara la pelle». Mister Paganin nelle ultime partite sembra abbia fatto delle scelte piuttosto chiare sugli uomini da schierare. Baggio ad esempio anche domenica è partito dalla panchina. «Il mister valuta di volta in volta chi sta meglio. Antonio è partito dalla panchina perché davanti aveva un Adriatic Podvorica che ha fatto tre gol in due partite, non era facile lasciarlo fuori. Non penso siano delle scelte definitive, c’è spazio per tutti». Però continui tu a giocare senza uscire mai. «Sto bene e spero di continuare così, ma il posto me lo devo sempre conquistare durante la settimana!». Arrivati a quota 16 avete fatto qualche “scaletta” per la fine dell’andata? «No, viviamo alla giornata. La squadra è cresciuta, inutile nasconderlo, siamo diventati un gruppo».

Ore 21.50 – (Tribuna di Treviso) Seconda vittoria di fila per il Giorgione di Paganin: 6 punti su 6 nelle ultime due partite li han fatti solo Tamai e Ripa Fenadora. I castellani balzano a metà classifica con un vantaggio sui playout di tre punti, quanti i minuti che sono bastati per rimontare il Kras Repen (prima vittoria esterna): al pareggio di Mattioli ha fatto subito eco il 2-1 di capitan Gazzola, che ha ritrovato continuità in fase realizzativa. Novembre da incorniciare per Leonardo Mattioli, classe 1993, vicentino di Monticello Conte Otto e studente di economia a Vicenza, autore di 4 reti nell’ultimo mese: la doppietta con il Padova, il sigillo con il Dro e appunto il gol agli italo-sloveni. È cresciuto nel Bassano: dai giovanissimi nazionali alla Berretti, dove ha vinto un campionato con mister Zironelli (attuale tecnico della Sacilese, prossima avversaria dei rossostellati). Quindi due stagioni alla Sambonifacese in serie D, condizionate però da problemi fisici. È arrivato a Castelfranco in estate dall’Abano. Per lui già 11 presenze da titolare in campionato con il Giorgione, con una sola assenza (Clodiense) per squalifica. «Sarei un esterno alto, ma quest’anno sto giocando come mezz’ala sinistra nel centrocampo a tre», spiega Mattioli, «Tendo a puntare e saltare l’uomo, o ad accentrarmi per calciare. Mi piace ragionare tatticamente, proprio per questo il mister mi fa giocare più indietro. Mi sto adattando bene, e mi sto pure divertendo visto che comincio ad essere più incisivo in attacco. A Monrupino è stato un bel gol: dopo una carambola al limite dell’area, ho fintato di tirare con il sinistro, ho portato la palla sul destro e l’ho messa sul palo più lontano. È un buon periodo dopo la rete con il Dro e la doppietta in casa con il Biancoscudati davanti a 1.500 spettatori,un’emozione molto forte». È un Giorgione resuscitato dopo le tre sconfitte di fila, dovute però anche ad episodi sfavorevoli. «Siamo su un treno positivo, le ultime due partite le abbiamo vinte da grande squadra: prima un 3-0 in casa, poi un 2-1 in trasferta con tanto carattere tenendo il risultato per un’ora. Chiuderemo il 2014 con avversari di altissima classifica come Sacilese, Altovicentino e il Montebelluna nel derby. Con il pareggio a Belluno abbiamo però dimostrato di potercela giocare con tutti».

Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Con un gol per tempo il Montebelluna regola l’ultima della classe. Contro il Mezzocorona era necessario riprendere il cammino interrotto dalla scoppola col Tamai, e la squadra di Pasa non ha fallito l’obiettivo. «Abbiamo gestito bene la partita. Dovevamo assolutamente battere una diretta concorrente e a parte qualche piccola imprecisione non abbiamo sofferto troppo – osserva il difensore Nicola De Vido -. Senza dubbio dovevamo chiuderla prima, invece il gol del 2 a 0 è arrivato nel finale anche per la bravura del portiere avversario. Però i tre punti sono meritati». Con questa vittoria, la settima in 13 partite, siete riusciti a conservare il 6° posto, una posizione che legittima traguardi ambiziosi. «Per me l’unico obiettivo attuale rimane la salvezza. È vero che fino ad ora abbiamo conquistato 22 punti, un ottimo bottino, ma in questa categoria non c’è nulla di scontato». Quest’anno sei tornato a Montebelluna dopo l’esperienza all’Union Qdp. Quali le sensazioni? «All’inizio ero un po’ titubante. Il campionato è difficile e partita dopo partita sto cercando di limitare gli errori. Non ero abituato a fare il terzino e quindi mi sono dovuto adattare, però gioco dove c’è bisogno. Dietro si toccano più palloni e quindi ho la possibilità di migliorare». Ti manca il gol? «Lo scorso anno in Eccellenza, giocando in posizione più avanzata, ne misi a segno due, mi piacerebbe farlo anche in questa stagione». Domenica vi attende il Fontanafredda. «Sarà dura. Loro in casa si esprimono bene ma noi dobbiamo continuare a fare punti».

Ore 21.20 – (Tribuna di Treviso) Un gol può cambiare il futuro, scrivere un’altra storia? Davide Scarpa, autore a tempo scaduto del raddoppio al Mezzocorona, primo e forse ultimo sigillo in biancoceleste, non vuole sbilanciarsi. Il destino era segnato da tempo e difficilmente muterà: poco spazio, prestazioni non convincenti e la voglia di giocarsi le proprie carte altrove. Probabilmente l’avanti veneziano cambierà aria, ma la rete potrebbe averlo caricato, spingendo lui e la società a rivedere tutto. «Non dipende solo da me, ma resterei qui solo a certe condizioni», commenta Scarpa, «L’idea era andare via a dicembre, vedremo… Sono giovane e ho bisogno di giocare. Se non trovo continuità, cambiare destinazione diventa una scelta obbligata. Sto bene con il gruppo e la società mi piace. Ma già la stagione scorsa alla Torres ero stato impiegato poco e non posso permettermi un altro anno ai margini. Almeno quella era Lega Pro…». Ha finalizzato un contropiede, mettendo in ghiaccio la settima vittoria stagionale del Montebelluna. Che avrebbe potuto blindare il match molto prima e deve ringraziare l’acuto di Scarpa, visto che nell’azione successiva gli ospiti hanno sfiorato la marcatura. «Ho vissuto un periodo difficile», prosegue, «Ce la mettevo tutta, mi impegnavo, ma questa stagione non sembrava girare. Anche se va detto che di solito entro in condizione fra ottobre e novembre. E che vere occasioni per segnare, quando sono stato utilizzato, non ne ho avute. A parte forse la palla-gol con il Kras, ma in quel caso il portiere carsolino aveva compiuto un miracolo. Il bello del calcio è che talvolta basta un contropiede al 91’, per ottenere ciò che non hai raccolto nelle precedenti giornate. E quando realizzi il primo gol, solitamente gli altri arrivano di conseguenza». Davide ha sostituito domenica Masiero «Il gol è maturato al terzo tentativo», ricorda, «Dovevamo chiudere prima i conti. Sono un tipo che non si accontenta mai e a fine partita ero un po’ arrabbiato con me: avrei dovuto far gol prima, consentendo alla squadra di vivere il finale con meno affanni. Il terreno non ci ha agevolato, ma siamo stati bravi a rimanere uniti e non demoralizzarci, quando il gol-sicurezza sembrava un miraggio».

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Archiviata la trasferta di Dro, ieri pomeriggio i giocatori alabardati hanno ripreso la preparazione in vista della prossima sfida casalinga in programma domenica contro il Tamai (al “Rocco” si inizierà alle 14.30). Ed è stato, quello di ieri, un allenamento regolarmente diretto dal tecnico Giuseppe Ferazzoli: non che questa di per sé sia una notizia, ma visto che vari rumors raccontavano di un dopopartita in Trentino un po’ turbolento fra società e mister e di un lunedì dalle acque ancora agitate in un senso e nell’altro, era ovvio che la prova del nove fosse proprio la seduta di ieri e la ripresa degli allenamenti. Ebbene tutte le turbolenze, da entrambe le direzioni, sono rientrate e sembra che il rapporto reciproco sia ritornato nei binari della piena fiducia: Ferazzoli quindi è sempre saldamente sulla panchina alabardata, mentre la dirigenza è rientrata a Roma come consuetudine di queste ultime settimane. Ma che sia una settimana delicata per il campo e forse decisiva fuori, questo non se lo nasconde nessuno. Ancora domenica Pontrelli ha ribadito che proprio entro questa settimana, infatti, saranno saldate non solo le spettanze dei giocatori attuali, ma verranno regolarizzate anche le vertenze dei calciatori dello scorso anno, la cui scadenza (17 dicembre) si avvicina con conseguente pericolo di punti di penalizzazione. Non solo. Da lunedì ha ufficialmente preso il via anche il mercato dei Dilettanti, una finestra che resterà aperta fino al 16 dicembre. E anche su questo fronte si attendono al più presto novità. Intanto al ritorno al lavoro gli alabardati hanno trovato a Prosecco bora e freddo pungente, e hanno dovuto fare i conti anche con qualche acciacco. Il difensore Fiore, che a Dro era uscito anzitempo, ha svolto un lavoro personalizzato in seguito a un risentimento muscolare al quadricipite femorale della coscia destra. E’ poi rimasto fermo precauzionalmente ai box Celli, per un’infiammazione al ginocchio, e anche Crosato, che già aveva dovuto dare forfait nella trasferta trentina. Oggi è prevista una doppia seduta (mattina e pomeriggio), sempre al campo sportivo Rouna di Prosecco.

Ore 20.50 – (Il Piccolo) Come se non bastassero le difficoltà che la Triestina sta incontrando sul campo, rispecchiate da una classifica deficitaria e dallo zero nella casella delle vittorie, adesso ci si mettono anche i cambi di regolamento in corsa a complicare la situazione alabardata. Ma andiamo con ordine ritornando a quanto sottolineato dal tecnico Giuseppe Ferazzoli al termine della sfida di Dro. Il mister ha ribadito che con i pareggi si muove la classifica ma non si fanno significativi passi avanti verso la salvezza. O meglio, servono a poco per la salvezza diretta, ma intanto sono utili per agganciare almeno la zona play-out, visto che la Triestina ha raggiunto proprio il Mori Santo Stefano al penultimo posto (ricordiamo che le ultime due retrocedono direttamente senza spareggi). Ma attenzione, proprio a proposito di play-out, venerdì scorso la Lega Nazionale Dilettanti ha diramato un comunicato con cui ha modificato il regolamento degli spareggi rispetto a quello della scorsa stagione. E non è un cambiamento di poco conto: nella nuova norma si dice che i play-out non si giocano nemmeno se tra le squadre interessate (quindi la terzultima dalla sestultima, e la quartultima dalla quintultima), c’è un distacco al termine del campionato pari o superiore a 8 punti. Considerato che il regolamento che era in vigore parlava di distacco pari o superiore a 10 punti, ecco che la soglia di sicurezza si è abbassata ulteriormente di 2 punti, a scapito ovviamente di chi occupa i posti più bassi della classifica. Vediamo cosa succederebbe con la classifica attuale. Triestina e Mori Santo Stefano si trovano entrambe appaiate al penultimo posto a 6 punti, non c’è stato ancora uno scontro diretto a decretare la posizione di classifica ma partiamo dall’ipotesi che la Triestina sia terzultima. In classifica attualmente la precedono Kras a 10 punti, Dro a 11 e quindi Union Pro a 13. La Triestina dovrebbe quindi giocarsela con l’Union Pro, e al momento attuale gli spareggi si giocherebbero perché il distacco è di 7 punti. Ma già in questo momento siamo al limite massimo consentito: un punto in più di distacco e i play-out sarebbero inutili e la retrocessione automatica. Quindi, non solo per un’eventuale salvezza diretta che al momento pare un miraggio, ma anche per riuscire a restare nella soglia utile dei play-out, è ora che in qualche maniera l’Unione si metta a vincere e lo faccia in fretta. Giusto per riandare al regolamento dei play-out, va detto che invece resta sempre valido il discorso della classifica avulsa per decidere a fine campionato il diritto di partecipazione ai play-out in caso di parità di punti: in pratica lo spareggio sarà utilizzato solo in caso di parità tra squadre per decretare salvezze o retrocessioni. Confermata anche la regola delle partite di play-out: partita secca, chi perde retrocede in Eccellenza, chi vince si salva. In caso di parità al termine dei tempi regolamentari verranno disputati i supplementari, e persistendo la parità retrocederanno le squadre peggior classificate al termine della stagione regolare.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Lontano dai campi per due mesi. Questo è il verdetto della risonanza magnetica sul ginocchio del centrocampista dell’Union Ripa La Fenadora, Nicola Tomasi, infortunatosi dopo venti minuti di gioco nell’incontro del 23 novembre con il Mori Santo Stefano, vinto dai neroverdi per 2-0. «Si tratta del menisco – spiega il direttore sportivo dell’Union, Alberto Faoro – come sospettavamo. Il giocatore dovrà essere sottoposto ad intervento e credo che il suo rientro possa essere ipotizzabile fra un paio di mesi». Tomasi è al secondo stop forzato in stagione. Intanto si avvicina a grandi passi un’altra serie di tre gare importanti per gli uomini di mister Max Parteli, costretto ancora ad un turno di squalifica, che prenderà il via con l’anticipo di sabato sul campo del Mezzocorona, fanalino di coda con 3 punti, ma partito con 4 di penalizzazione. «Questo giorno in più – continua il ds – ci permetterà di preparare al meglio la sfida di Coppa Italia. Mercoledì 10 dicembre alle 14.30 al Boscherai di Pedavena giocheremo i quarti di finale del trofeo contro la Correggese che attualmente è seconda nel girone D a 32 punti dietro al Rimini (34). Una gara difficile». Questo passo impegnativo precederà l’anticipo di sabato 13: il derby con il Belluno, terzo con 29 punti. La vicinanza dei due impegni potrebbe essere lesiva per il Ripa La Fenadora, ma il direttore Faoro non ha dubbi: «Abbiamo un ottimo allenatore, uno staff tecnico senza rivali, un preparatore atletico e il suo staff che sono invidiabili. Chi la può giocare se non noi?».

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Nessuno calo, il Belluno c’è. Dopo la sconfitta con il Padova, i gialloblù sono incappati in due pareggi consecutivi contro Giorgione e Dro. Domenica è arrivato il secondo ko della stagione contro i Biancoscudati ma nessuna paura, la storia non si ripeterà, parola di Yari Masoch. «Non andrà come l’altra volta – spiega il centrocampista agordino – nonostante la sconfitta, la gara di Valdagno ci ha reso ancora più forti. Non si può negare che perdere prendendo gol all’ultimo minuto fa male, ma la rabbia che abbiamo si trasformerà in fame per prossime partite. Ne abbiamo tanta e siamo fiduciosi, perché il Belluno ha dimostrato di potersela giocare con squadre come Padova e Altovicentino». Yari Masoch, il trequartista. Contro la Sacilese e contro i vicentini, il centrocampista è stato schierato alle spalle delle due punte, perché mister Vechiato ha scelto il centrocampo a rombo, mettendo da parte momentaneamente il 4-3-3, che ha fatto la fortuna del Belluno. Ma in quale tra i due moduli ti trovi meglio? «Se devo essere sincero la cosa che mi interessa di più è quella di essere in campo, il ruolo è una cosa secondaria – spiega sorridendo Masoch – sono molto contento della mia stagione, perché il mister ha dimostrato di avere fiducia in me. Quello del trequartista è un ruolo nuovo e sto cercando di abituarmi ma sono disponibile a farlo ogni volta che sarà necessario». Cobra squalificato? Nessun alibi. «Sappiamo il valore di Simone, lo dimostrano le statistiche e la squadra ha bisogno di lui. Domenica è squalificato e non possiamo permetterci di sbagliare. Lui non ci sarà, allora segnerà qualcuno altro. Fino ad ora sono mancati diversi giocatori per un motivo o per l’altro, ma siamo sempre andati avanti. Contro il Legnago mancava Bertagno, fondamentale a centrocampo, eppure abbiamo vinto lo stesso». Pruenster e Moretti, due fuoriquota in meno. Il difensore altoatesino è andato in prestito al Mori, mentre il centrocampista, classe 1997, si è accasato fino a fine anno tra le fila del San Giorgio Sedico. È vero che una rosa più lunga dà più soluzioni al mister – continua Masoch – ma è altrettanto vero che tra una cosa e l’altra i due ragazzi avevano trovato poco spazio. La rosa è ancora molto competitiva, poi bisognerebbe chiedere al direttore Augusto Fardin se ha qualche colpo in canna e se rimarremo così». Un posto per tre. Il terzo gradino del podio sarà una dura lotta tra Belluno e Ripa Fenadora, ma Yari inserisce anche la Sacilese. «Sarà una lotta tra queste tre squadre. Ora, però, pensiamo a battere il Kras Repen, dopo sarà la volta del derby, anche se è normale che il pensiero vada già a quella partita. La stiamo aspettando con trepidazione».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Pur perdendo ne siamo usciti rafforzati, contro il Bassano la vera capolista sembrava proprio il Venezia». Non ha dubbi Stefano Fortunato, il team arancioneroverde sta continuando la sua crescita, nonostante le due sconfitte di fila e una classifica deficitaria che non potrà prescindere dalla conquista di punti nell’anticipo di dopodomani a Pavia (stadio Fortunati ore 19.30). «Le assenze pesano, avere uomini di qualità ed esperienza ai box è un problema – ammette il portiere lagunare, ieri sparring partner degli alunni del progetto «Rispetto» nelle scuole mestrine -. Tuttavia non ci piangiamo addosso, mancano 4 gare alla fine del girone di andata e questo Venezia ha le sue carte da calare per provare a vincerle tutte». «Difficile farsi una ragione del fatto che non abbiamo raccolto nulla nel derby del Penzo – prosegue l’ex vicentino – tuttavia il nostro dovere è di guardare avanti con la certezza di avere tutto per puntare in alto. Al Bassano abbiamo concesso un’unica occasione su contropiede al 91′ e perché eravamo sbilanciati, altrimenti avrei finito la gara senza parate». Dopo l’iniziale vantaggio di Magnaghi il Venezia però ci ha messo del suo per farsi rimontare. «Non parlerei di errori veri e propri, piuttosto di sbavature, sull’1-1 ad esempio sarebbe bastata un po’ più di scaltrezza sulla loro rimessa laterale. Nel complesso abbiamo dominato giocando sempre la palla, creando occasioni con intensità e voglia. Ripartiamo da queste doti e a Pavia faremo bene». Da lunedì Zima, pari ruolo di Fortunato, è tornato ad allenarsi, Giuliatto lavora a parte mentre Espinal dovrebbe rientrare a gennaio e Carcuro solo fra sei mesi. Il Giudice Sportivo, oltre ad aver squalificato per una giornata Sales e Greco, ha inflitto al Venezia un’ammenda di 500 euro «perché propri sostenitori introducevano e facevano esplodere nel proprio settore numerosi piccoli petardi, senza conseguenze».

Ore 19.40 – (La Nuova Venezia) Puntuali, sono arrivate le squalifiche: Simone Sales e Giuseppe Greco messi dietro la lavagna dal giudice sportivo. Se in attacco Michele Serena può giostrarsi senza particolari patemi d’animo, l’assenza di Sales sommata a quella di Giuliatto, infortunato, potrebbe rilanciare sull’out destro Panzeri oppure portare alla riconferma di Cernuto, utilizzato come centrale con il Bassano al posto di Marino, ma in campo da terzino con il Monza nella penultima partita della gestione Dal Canto. Venezia che non ha tempo per rammaricarsi troppo per la sconfitta con la capolista visto che tra 48 ore sarà nuovamente in campo a Pavia (inizio ore 19.30). «La sconfitta brucia, eccome», ha spiegato Francesco Cernuto, «perché il Venezia ha giocato bene, sicuramente non meritava di perdere. Scontato dire che è meglio giocare meno bene e vincere o fare punti, però io sono fiducioso: se continuiamo a esprimerci su questi livelli arriveranno nuovamente le vittorie. Le tre sconfitte con Serena non ci stavano, nessuna delle tre, e almeno tre punti in più farebbero comodo in classifica. La strada è quella giusta, bisogna eliminare le sbavature». Ritrovato il gioco, ritrovate le occasioni da rete, il Venezia deve diventare più “furbo” all’interno della partita. «Il nostro obiettivo adesso è migliorare la gestione del risultato. Quando si capisce, come a Lumezzane, che la giornata non è molto propizia, bisogna pensare primo a non perdere. Ssono convinto che continuando a giocare bene torneranno anche i risultati positivi». Tempo per riflettere non c’è. «Per fortuna si gioca subito, andiamo a Pavia per fare risultato. Dobbiamo continuare a guardare verso l’alto della classifica». Anche se la zona playout è più vicina della zona playoff. Fuori Sales, Cernuto si gioca la riconferma con Panzeri. «Se dipendesse da me, giocherei anche in porta», osserva l’ex difensore di Reggina e Treviso, «sono a disposizione del tecnico a cui spetta la decisione di scegliere chi far giocare. Ho già giocato da terzino contro il Monza». Ammenda. Il Venezia ha ricevuto 500 euro di multa perché “propri sostenitori introducevano e facevano esplodere nel proprio settore numerosi piccoli petardi, senza conseguenze”.

Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) Il fiuuu di Allegri è un po´ lo stesso di Michele Marcolini. Ma qui twitter non c´entra e il tecnico del Real Vicenza non ha usato simili espressioni. Di certo, però, non aver perso uno tra i papabili (per la squalifica) nel derby è un bel risultato. E in questo senso Marcolini un mezzo sospiro di sollievo l´avrà tirato. Alla vigilia di Real Vicenza-Torres, comunque, l´ex Chievo aveva affermato: «Penso alla Torres, non al Bassano, perciò non faccio calcoli. Ogni gara vale tre punti». Morale, in campo contro i sardi sono scesi tutti i diffidati: Carlini, Bardelloni, Cristini, Dalla Bona (meno Polverini che è infortunato). Bravi tutti e quattro a non cadere nella trappola del cartellino giallo, visto che domenica al Mercante il Real avrà bisogno di tutti i suoi pezzi da novanta. Uno di questi, Emanuele Bardelloni, promette battaglia, lui che è abituato a combattere nel senso più vero del termine. Colpito involontariamente dall´arbitro contro il Novara, tanto che a fine partita si era presentato con un piccolo ricordo sotto l´occhio sinistro, l´attaccante bresciano è stato protagonista di un altro contatto non delicatissimo nel match disputato domenica al Menti. «Per spingere la palla in rete di testa mi sono preso lo scarpino di Migliaccio in piena fronte, ma quel che conta è che siamo riusciti, con grande carattere, a riaprire una partita che sembrava finita. Per il derby siamo pronti ed è bello poter contare su giocatori come Galuppini e Odogwu, che anche quando sono entrati in campo con la Torres sono stati determinanti». Contro il Bassano saranno ancora Bruno e Bardelloni, molto probabilmente, a formare la prima linea. «Spero di fare gol al Mercante – continua Bardelloni, 3 reti finora contro Lumezzane, Novara, Torres – per dare continuità. Vorrei arrivare a fare almeno 10 gol». I biglietti in prevendita potranno essere acquistati giovedì e venerdì dalle 16 alle 19.30 nell´impianto sportivo di via Cavalieri di Vittorio Veneto. Il Bassano aderisce al programma “Porta un amico allo stadio” per cui un possessore di tessera del tifoso può acquistare in prevendita, oltre al suo, ulteriori due biglietti per persone non in possesso della tessera. Il prezzo del settore ospiti è di 12 euro più diritti di prevendita, mentre tribuna centrale, numerata e scoperta costano rispettivamente 18, 12 e 9 euro.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) È ufficialmente iniziato il tour de force del Bassano Virtus che, dopo la sfida di domenica vinta a Venezia, torna già in campo oggi per la Coppa Italia Lega Pro (ore 19.00) in casa della Feralpi Salò. Partita mercoledì, derby con il Real Vicenza domenica, poi altre tre partite (il recupero con l’Alessandria) nei seguenti 15 giorni. Ma Tonino Asta non fa drammi, anzi. «Bisogna smetterla di lamentarsi dei troppi impegni – spiega il tecnico giallorosso – in serie A giocano ogni tre giorni Champions, coppe e nazionale. Io credo che giocare sia importante, vogliamo fare bene in Coppa e in più c’è la possibilità per tutti per prendere ritmo partita». Onesto come sempre Asta, anche in riferimento alla partita di Venezia. «Non la nostra migliore prestazione, ovviamente contenti dei punti. I ragazzi sanno che sono fatto così, c’è chi guarda alla vittoria, io alla prestazione». Sulla Coppa. «Non ci scombussola i piani, sicuramente ci sarà spazio per chi ha avuto meno minuti, una possibilità per mettersi in mostra e per mantenere la tensione alta. Poi per come sono fatto io, che voglio allenamenti alla massima intensità, non cambia molto». Il tecnico non sottovaluta la Ferlapi ma nemmeno cerca la pretattica. «Sappiamo che sono una buona squadra, avranno squalificati in campionato giocatori importanti quindi mi immagino che giocheranno: Pinardi, per esempio, è giocatore di categoria. Anche io darò spazio agli squalificati Pietribiasi e Cenetti, ma anche a Nolè e Bizzotto: è importante che prendano ritmo dopo che sono stati fermi questa domenica». La Coppa tutti dicono che conta, poi magari c’è chi sotto sotto preferisce avere un impegno in meno e concentrarsi sul campionato. «Mi conoscete e sapete che non prendo nessun impegno sottogamba. Anche perché una vittoria ti porta ai quarti, vai tra le migliori otto e ti avvicini sempre di più alla finale: l’appetito viene mangiando, si dice, quando sei in queste situazioni vuoi sicuramente giocartela».

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) E meno male che adesso c´è quella bella scarica di adrenalina pura che solo la Coppa Italia sa garantire. Roba da far impallidire il derby di domenica. Dai, si scherza, anche se la Coppa ridisegnata su formula secca (vince chi passa in un unico atto, al limite supplementari e rigori) ha restituito un minimo di fascino e pathos anche alla seconda competizione nazionale. Eppoi a uno come Asta, a cui scoccia sonoramente anche perdere alla morra cinese, la Coppa fa sempre brodo e sugo. «Io non capisco i colleghi che snobbano questa manifestazione perchè affatica i giocatori o rompe i piani – attacca deciso -, dai, un atleta vuoi che non tenga una partita ogni 3 giorni? Diverso è se è infortunato o convalescente, ma mica ci sono 3 partite alla settimana tutte le volte. Io ad esempio impiego chi ho ruotato meno ma spesso va dentro pure qualche pezzo grosso. Per dire stasera a Salò contro la Feralpi (via alle 19), giocheranno Cenetti e Pietribiasi, indisponibili per il derby perchè squalificati e saranno negli undici di partenza anche Bizzotto e Nolè. Per entrambi un tempo o poco più, quello che occorre per rimetterli in ritmo in vista del Real dopo il pit-stop di domenica scorsa. Nelle ripresa poi entrerà sicuramente Cattaneo». Davì non sale in pullman, primo perchè dopo la legnata in testa rimediata in Laguna è a riposo precauzionale. Secondo poichè va riattivato in tempo per il derby e non è il caso di rischiarlo con Cenetti già ai box in proiezione biancorossi. Chi non gioca stasera, stamane svolgerà ugualmente seduta di lavoro, mentre gli altri al pomeriggio si metteranno in marcia verso la sponda bresciana del Garda. A Salò tengono un bel po´ alla Coppa e vogliono fare strada al pari dei giallorossi, tanto che hanno diverse pedine squalificate per domenica in campionato ad Alessandria che verranno utilizzate oggi. Così nel Feralpi grandi firme spiccano il bomber Elvis Abbruscato e il piede vellutato di Pinardi. Intanto tra i virtussini un filo di amarezza per la mancata convocazione di Mattia Proietti: l´arbitro si chiama Matteo Proietti, il portiere del Salò, Proietti Gaffi, ci fosse stato anche il mediano sarebbe stato un florilegio di Proietti in campo senza precedenti in un match professionistico. Chi fa bingo incrocia ai quarti la vincente di Spal-Prato.

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La seconda vittoria consecutiva ottenuta a Varese ha consentito al Vicenza di occupare la 12esima posizione in classifica con 20 punti. Un bottino senza dubbio positivo, soprattutto se si considera che la squadra è stata ripescata in serie B poche ore prima dell’inizio del campionato, e che l’organico è stato modificato in corsa grazie alla proroga di mercato concessa dalla Federazione, che ha consentito al Vicenza di rinforzare la rosa andando ad acquistare giocatori che a mercato aperto molto difficilmente avrebbero potuto vestire la maglia biancorossa. L’avvio è stato complicato, anche perché nelle prime tre giornate la formazione schierata era di fatto quella costruita per la Lega Pro, e i gravi infortuni capitati a Maritato e Ragusa hanno indebolito notevolmente l’attacco, in cui lo stesso Cocco ha iniziato il campionato non al meglio della forma. Una serie di problemi che non ha impedito ai biancorossi di posizionarsi a metà classifica e, a cinque giornate dal termine del girone d’andata, puntare a quota 26 punti, considerata dagli addetti ai lavori l’obiettivo minimo al giro di boa per chi punta alla permanenza in B. Al Vicenza mancano quindi sei punti da conquistare in cinque partite, che vedranno la squadra impegnata per tre volte al «Menti» (contro Brescia, Spezia e Livorno) e due in trasferta, a Chiavari contro la Virtus Entella, per chiudere il 28 dicembre a Frosinone. Un calendario, almeno sulla carta, non certamente agevole, in quanto il Vicenza sembra favorito solo nel match che si disputerà lunedì sera al Menti contro il Brescia, posticipo della 17esima giornata. In tutte le altre gare fare punti sembra impresa complicata. Addirittura proibitiva pare la gara di Frosinone, dove i padroni di casa finora hanno colto 18 punti sui 24 disponibili senza uscire mai sconfitti dal campo. Senza dubbio difficili sembrano anche gli impegni casalinghi contro due formazioni costruite per centrare i playoff, come Spezia e Livorno. Molto delicata invece sarà la sfida di Chiavari contro la Virtus Entella dell’ex Stefano Botta, uno scontro diretto in cui i punti varranno doppio e quindi sarà vietato perdere. Esaminate le gare da disputare, non sembra semplice finire l’andata a quota 26, anche se il Vicenza vive un buon momento di forma ed è reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite. Andando a vedere cosa è accaduto nelle ultime stagioni alla fine del girone di andata, si scopre però che chiudere il girone d’andata oltre quota 26 non dà certo garanzie di centrare a fine campionato una salvezza tranquilla. E’ accaduto al Vicenza tra il 2008 e il 2011, con la squadra che ha ottenuto la permanenza in B solo all’ultima giornata. E’ andata peggio nella stagione 2011-2012 in cui il Vicenza è retrocesso pur avendo ottenuto 26 punti al giro di boa.

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Torta a sorpresa al termine della seduta di ieri pomeriggio al centro tecnico «Piermario Morosini» di Isola Vicentina per Pasquale Marino. Un gesto non solo simbolico attraverso il quale dirigenti e squadra al completo hanno voluto festeggiare le 400 panchine da professionista del tecnico di Marsala, coincise con la seconda vittoria consecutiva in trasferta colta sabato scorso a Varese. Un momento che testimonia la coesione e lo spirito di gruppo all’interno del Vicenza Calcio, come sottolineato con una nota nel sito ufficiale dal club stesso. Con dieci punti nelle cinque gare della sua gestione e quattro risultati utili consecutivi, tre vittorie ed un pari, seguiti alla sconfitta di Carpi al debutto, Marino ha decisamente invertito la rotta dei biancorossi, recuperando giocatori che erano finiti un pò ai margini, come Brighenti e Giacomelli. Va anche detto, per onestà intellettuale, che il nuovo allenatore ha potuto lavorare anche con maggior serenità e tranquillità attorno rispetto al suo predecessore. Non a caso l’esonero di Lopez è arrivato dopo una sconfitta casalinga con il Modena nella quale mancavano diversi titolari. Che l’aria sia cambiata in casa biancorossa, grazie anche e soprattutto all’esperienza di Marino, è evidente a tutti, tanto che si attende l’esito delle prossime cinque gare in calendario fino al 28 dicembre, di cui ben tre in casa (Brescia, Spezia e Livorno) e due sole in trasferta (Entella e Frosinone) per decidere come e quanto intervenire nel mercato di gennaio.

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Con due attaccanti in infermeria, Maritato e Ragusa, e un´inevitabile difficoltà a trovare la via della rete, diventa importante saper sfruttare i calci da fermo. Il Vicenza ci ha costruito il successo a Varese, ma c´erano stati dei precedenti e così si può dire che i biancorossi abbiano riscoperto una strada sempre più importante nel calcio di oggi, spesso nutrito dall´equilibrio dei valori. A Varese Giacomelli si è sbloccato, realizzando il suo primo gol stagionale, sfruttando il felice inserimento in area su un calcio d´angolo battuto da Sciacca. La parabola disegnata dalla bandierina dal centrocampista era studiata e al di là di tutti i difensori è sbucato solo Giacomelli, dimenticato dagli avversari: controllo e battuta a rete per l´1-1, essenziale per rimettere subito le cose a posto dopo la rete di Borghese. Ancora su calcio da fermo, ma questa volta su punizione, il raddoppio che a Varese ha messo le ali alla squadra e l´ha proiettata verso un successo più prezioso perché ottenuto in uno scontro diretto e per di più in trasferta. Cocco ha sganciato una bordata da una distanza tale che avrebbe dovuto permettere al portiere di “leggere” bene la traiettoria, ma Bastianoni ne è stato ingannato e la sua giornata non felice ha dato una mano anche a Laverone in occasione della terza rete, scherzetto dell´ex. Dunque dei tre gol segnati a Varese i primi due sono nati su calcio da fermo, una buona notizia per chi temeva che l´eccessiva dipendenza, in questa fase, dal centravanti Cocco potesse rendere troppo prevedibile e poco efficace la manovra offensiva. Ma già prima di Varese s´era visto un Vicenza capace di togliersi d´impiccio ricorrendo appunto alle palle inattive. Clamoroso l´esempio della partita vinta in casa con la Pro Vercelli grazie a ben due calci da fermo. In quel caso il grande protagonista della prima partita in casa della gestione-Marino è stato Federico Moretti. Con i piemontesi avanti nel punteggio, il centrocampista ex del Padova ha prima pareggiato direttamente su punizione con un tiro dalla lunga distanza e, anche in quel caso, con la complicità del portiere della Pro e quindi nel finale lo ha infilato nuovamente su punizione, stavolta grazie ad una perfetta esecuzione che non ha lasciato scampo. Il 2-1 sulla Pro Vercelli è stato in effetti confezionato interamente da Moretti, bravissimo a sfruttare due calci da fermo. Per restare in argomento non va dimenticato che su palla inattiva il Vicenza ha anche rimediato un punto nella partita più brutta e complicata sotto la guida di Marino, quella riacciuffata al Menti contro il Cittadella. Ma l´1-1 è giunto solo grazie ad un calcio di rigore, ben trasformato dal centravanti Cocco. Dunque Vicenza capace di capitalizzare al meglio i calci da fermo, una risorsa decisiva nelle giornate in cui la costruzione della manovra offensiva non trova sbocchi e gli avversari sanno come togliere spazio agli attaccanti. Ma è anche vero che gli stessi calci piazzati possono essere, al contrario, fonti di guai. Restiamo all´ultima gara: Borghese ha infilato di testa il gol dell´1-0 varesino sfruttando una palla che gli era arrivata da una punizione e si è quasi ripetuto, sull´1-1, quando ha colpito una traversa, sempre di testa, sugli sviluppi di un calcio d´angolo. Vero che il difensore varesino è un gigante in altezza (1,97) come non se ne trovano ad ogni partita, ma vero anche che qualche contromisura andrà trovata se Marino continuerà ad affidarsi alla coppia centrale Camisa-Brighenti, che ha sicuramente delle qualità, fra le quali non ci sono però i centimetri di altezza

Ore 17.50 – (Gazzettino) Ieri pomeriggio il Cittadella si è recato nel santuario di padre Leopoldo a Padova, come è ormai tradizione da parecchi anni. È questa, infatti, un’iniziativa nata dalla sensibilità dei collaboratori Toni Sgarbossa e Severino Civiero e raccolta con entusiasmo dalla squadra e dallo staff tecnico che anche stavolta assieme alla dirigenza hanno organizzato il simpatico evento. Dallo stadio Tombolato la comitiva è partita alle 14,40, mentre alle 15, 30 nel Santuario di San Leopoldo è stata celebrata la Santa Messa, officiata da Padre Roberto. Alla fine è stata scattata la classica foto di gruppo con l’auspicio che il Cittadella possa raggiungere come negli anni scorsi l’obiettivo della salvezza. In particolare quest’anno con la squadra di Claudio Foscarini, attualmente all’ultimo posto in classifica, tale iniziativa assume il significato di un vero e proprio pellegrinaggio votivo per compattare ancora di più il gruppo verso la meta. Ieri la squadra si è allenata al mattino, come sta accadendo al martedì in queste ultime tre settimane, mentre oggi ci sarà la consueta doppia seduta del mercoledì. Si sono allenati ancora a parte Palma, Signorini e Schenetti, mentre il portiere Alex Valentini ha respinto con prontezza un attacco influenzale che lo aveva colpito lunedì pomeriggio ed è rientrato regolarmente con i compagni. Domani l’allenamento sarà al pomeriggio, mentre venerdì è fissato alle 10 con partenza alla volta di La Spezia nel pomeriggio.

Ore 17.40 – (Mattino di Padova) Nessuna sorpresa. Il giudice sportivo della serie B Emilio Battaglia ha squalificato per una giornata sia Alessio Benedetti (“doppia ammonizione per comportamento scorretto”), sia Michele Pellizzer (“per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete”), quest’ultimo alla terza espulsione stagionale, dopo i cartellini rossi contro Pro Vercelli e Livorno. Allo stadio Picco di La Spezia, sabato, mancheranno entrambi, andando ad aggiungersi ad Alessandro Sgrigna, che sconterà la seconda giornata di stop per aver mandato l’arbitro a quel paese nel derby con il Vicenza. Nessuna sanzione, invece, per il Brescia, i cui sostenitori “hanno introdotto materiale pirotecnico” al Tombolato, come annotato dallo stesso giudice. La fascia non si tocca. Sull’argomento espulsioni, Claudio Foscarini è tornato anche nel corso del programma di Telecittà “Lunedì Granata”, rispondendo a chi propone di togliere la fascia a Pellizzer. «Non ho mai pensato di cambiare capitano», ha spiegato il tecnico granata, «anche se ha la necessità di ritrovarsi. Preferisco criticare i giocatori nel momento in cui vanno bene, ma quando non stanno attraversando un gran momento li difendo. Come allenatore devo capire il perché di questa flessione, so che Pellizzer ci mette l’anima, si applica e lavora bene, ma non riesce ad essere il giocatore che tutti conosciamo». C’è chi suggerisce che avrebbe bisogno di un compagno esperto al fianco. «No, l’anno scorso è stato tra i migliori, sempre con Scaglia vicino». Certo è che difficilmente il Citta rivincerà la Coppa Disciplina. «È impensabile, ma non è questo il problema. A darmi fastidio non sono i cartellini rossi come quelli di sabato scorso, che possono starci, per quanto il direttore di gara sia stato fiscale, ma le espulsioni dettate da certi atteggiamenti verso l’arbitro». E il riferimento è ai “rossi” a Busellato e Sgrigna degli scorsi turni. Da San Leopoldo. Cambio di programma, ieri, per gli uomini di Foscarini. Dopo la seduta di allenamento del mattino, nel pomeriggio l’allenatore e il suo staff hanno deciso di concedere mezza giornata di riposo ai granata, con l’ormai annuale visita al Santuario di San Leopoldo a Padova.

Ore 17.20 – Giudice Sportivo: fermati per un turno Sentinelli e Niccolini, che contro la Sacilese hanno collezionato la quarta ammonizione stagionale.

Ore 17.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed al collega Stefano Volpe de “Il Mattino di Padova” dal ds biancoscudato Fabrizio De Poli al termine dell’allenamento: “Due-tre giocatori di categoria superiore che avevo contattato sono stati bloccati dalle loro società e non vengono. Non ci sono novità né in entrata né in uscita. Se capita l’opportunità facciamo qualcosa. Ferretti? Dovrebbe tornare domani. L’offerta dell’AltoVicentino? Mi risulta, anche se non mi hanno contattato direttamente. Giglio? L’avevamo chiesto al Montebelluna, ma non si muove da là”.

Ore 16.30 – Qui Appiani: termina l’allenamento. Semplice botta per Mattin, che sarà dunque a disposizione di mister Parlato domenica.

Ore 16.00 – Qui Appiani: partitella finale “Under” contro “Over”.

Ore 15.40 – Qui Appiani: si ritorna sul campo principale, partitella.

Ore 15.20 – Qui Appiani: spostamento sul campo all’interno del velodromo “Monti” per una partitella con sponde a campo ridotto.

Ore 15.00 – Qui Appiani: ancora schemi, in campo anche Zubin.

Ore 14.40 – Qui Appiani: squadra divisa in due gruppi, provati schemi difensivi ed offensivi. Assenti Ferretti, Mattin e Bruzzi.

Ore 14.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Arzignanochiampo a caccia di babies. La società gialloazzurra guarda alla finestra di mercato di dicembre per rinforzarsi con l’innesto di giovani. Un paio di fuoriquota, vale a dire il centrocampista Nicola Gomiero (95) e il difensore Luca Pellizzari (94) hanno già fatto la valige, ma in particolare la società è alla ricerca di 18enni. Un aiuto potrebbe arrivare dai cugini dell’Altovicentino: dalle rive dell’Agno a quelle del Chiampo potrebbe spostarsi Davide Perosin, classe ’97, che sino ad ora ha avuto poche possibilità di trovare posto nella squadra capolista. L’operazione non sembra comunque imminente: probabilmente se ne parlerà dopo il derby in programma domenica prossima. Da definire anche la posizioni del portiere Deril Cristofoli (94): questo è l’ultimo anno da fuoriquota per l’estremo difensore, lo scorso anno una stagione da titolare con il Marano, e vorrebbe giocare con più continuità per non perdere quotazioni. Potrebbe partire anche Roberto Roverato (offerte sembra gli siano arrivate dall’Oppeano). «Stiamo sondando – ha dichiarato il direttore sportivo Ennio Dalla Fina – cosa offre il mercato. Giovani di qualità non sono facili da trovare. Sicuramente opereremo anche in base alle uscite».

Ore 13.40 – (Corriere delle Alpi) Ivo Bez è a un passo dal Mori. Dopo essere stato tagliato dalla Triestina, l’attaccante longaronese si sta guardando attorno e sta valutando la proposta della squadra trentina. L’ipotesi di tornare in provincia non dispiacerebbe alla punta ex Belluno, che però non ha ancora ricevuto una chiamata da San Giorgio Sedico e Feltrese. Difficile, se non impossibile, pensare di rivederlo in Piazzale Della Resistenza perché il Belluno in quel reparto è ben coperto con Corbanese e Samba. «Stiamo parlando per capire se è possibile trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti. Devo ancora concludere definitivamente la mia avventura a Trieste, perché devo parlare ancora con la dirigenza, ma mi sto muovendo perché non voglio e non posso rimanere fermo. Il Mori è stata la prima società che mi ha chiamato. Quest’anno ho dimostrato di stare bene fisicamente; è vero che alla Triestina avevamo delle difficoltà. ma penso fosse un problema in generale e non mio personale. Scendere di categoria? Non è un problema, soprattutto se magari ci fosse la possibilità di andare in una squadra che punta a risalire. Tornerei volentieri nel Bellunese, ma per ora non ho sentito nessuno».

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sono gli attaccanti a movimentare i primi giorni di mercato. A Fontanafredda, salvo imprevisti, arriverà oggi Alfonso Gargiulo, classe ’94, 13 gol in 16 partite nella Primavera della Juve Stabia (girone C di Lega Pro). Renzo Nadin è anche sulle tracce di Davide Evacuo, classe ’87, 10 presenze e 7 gol nella Scafatese 2014-15 (Eccellenza campana) e nella scorsa stagione in Prima divisione (16 presenze e 4 gol) con la Nocerina. Poi è atteso Elia Roveredo, esterno offensivo del Chions. AMICI ROSSONERI – «Ho amici dappertutto – strizza l’occhio Renzo Nadin -. Gargiulo ed Evacuo sono due ragazzi che mi sono stati segnalati da Del Vasto, uno dei miei giocatori ai tempi di Tamai. Abbiamo provato – racconta quasi sconsolato il ds – a contattare ragazzi delle nostre parti, ma i costi (vedi Diaw, ndr) sono proibitivi. Questi in arrivo – sorride – hanno tanta voglia di mettersi in mostra e sono “alla portata” del Fontanafredda. Gargiulo – continua Nadin – è un prospetto interessantissimo, Evacuo una “bestia calcistica” difficile da vedere qui da noi». Nadin conferma poi l’ingaggio di Marco Frison, ’95, difensore, dal Pordenone. In uscita c’è Mattia Ceolin, ’96, centrocampista, già neroverde, che giocherà nella Robur Siena (serie D, girone E). Al Pordenone piace Marco Ortolan (’90, centrocampista con esperienza in C2), al suo primo gol in rossonero domenica a Mogliano. TIMORI LIVENTINI – Tremano Sacilese e Tamai. Sotto osservazione Alberto Spagnoli e Marco Beccaro fra i biancorossi, Riccardo Zambon tra le furie. Piacciono a club di LegaPro o da prima fascia di serie D. «Il problema – commenta Denis Fiorin – è di ordine temporale. Il mercato di Lega D si svolge in dicembre, quello di LegaPro in gennaio. C’è il rischio per i dilettanti di vedersi sottrarre i pezzi migliori all’inizio del nuovo anno, senza la possibilità di sostituirli adeguatamente. Sia il Venezia che il Bassano – conferma – ci hanno chiesto Spagnoli». Anche Marco Beccaro però, nonostante l’infortunio che ha rallentato la sua corsa, piace a tanti. Fra questi il Pordenone di Fabio Rossitto, a caccia di una punta di movimento. Meglio cercare in D gente che ha voglia di correre e lottare che far arrivare elefanti dai Pro. NESSUN RUMORE – Le doppiette realizzate nelle ultime due gare in casa con Montebelluna e Mori hanno attirato l’attenzione su Ricky Zambon, classe ’88: 8 stagioni a Tamai, 3 a San Vito, 6 reti in questo torneo. «Non ho sentore – dice Stefano De Agostini – di partenze. Nessuno fra i ragazzi mi è venuto a dire: mister, vado via. A Tamai si sta troppo bene. Certo non ostacoleremmo chi avesse l’opportunità di salire di categoria. Mi auguro però di avere a disposizione questo gruppo sino a maggio. Possiamo prenderci delle belle soddisfazioni».

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Al XXV Aprile di questi tempi servirebbe un antifurto. Non perché le bande di ladri abbiano colpito anche lo spogliatoio biancorosso, ma dal momento che a sfornare ottimi giocatori spesso si finisce per dover assistere a una “corsa all’oro” da parte dei club più facoltosi, i predatori. È successo d’estate, con le partenze di Bazzichetto e Paladin verso Pordenone. Potrebbe accadere anche d’inverno. E stavolta rischiano di partire i pezzi da novanta: Alberto Spagnoli, Mihai Manolache e Marco Beccaro. Chi è già partito (proprio dal Pordenone di Fabio Rossitto) è Emil Zubin. «Ho stimoli ed entusiasmo, spero di dare un contributo importante al Padova». Sono le prime parole da biancoscudato del 37 enne attaccante, prima di affrontare l’allenamento con i compagni all’Appiani. L’ex capitano ha firmato ieri un contratto fino al termine della stagione. Merito di Parlato. «C’è stima reciproca – dice di lui il croato -. So come allena, è più facile per me. Mi aveva cercato anche a inizio stagione, ma volevo ripartire con il Pordenone. Adesso è arrivato il momento di cambiare e penso solo al Padova. Il campionato si vince facendo gruppo. L’anno scorso al Pordenone è stato tutto magnifico, anche per merito di Carmine». Zubin potrà giocare solo tra un mese, per una regola difficile da comprendere.

Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Altro che offerta indecente. Un’offerta così non può che lasciare le bocche spalancate; quelle della società, del direttore sportivo, del giocatore ma – forse – soprattutto dei tifosi. L’Altovicentino vuole Simone Corbanese. Perso Zubin, la stella che per settimane si è bisticciata con il Padova, la capolista del girone C vuole rispondere ai biancoscudati con un nome grosso, un fuciliere, un botto. E chi meglio del capocannoniere del girone? L’ipotesi è stata bisbigliata all’orecchio di Augusto Fardin domenica sera, al termine della partita. Poi però da «sparata» nel corso delle ore si è fatta concreta e secondo voci di mercato soprattutto ricca. Un’offerta irrinunciabile secondo gli addetti ai lavori tra le bancarelle del mercato. D’altronde il signor Rino Dalle Rive, presidente dell’Altovicentino, era arrivato a mettere sul piatto per Zubin qualcosa come 80 mila euro per sei mesi scarsi. INCONTRO. Sempre secondo alcune voci ieri sera il ds Fardin avrebbe incontrato la società vicentina per ascoltare la proposta e indubbiamente, qualsiasi cifra sia stata fatta, si potrebbe rivelare un tesoretto prezioso per la società gialloblu. Sul piatto poi, come se non bastasse, Dalle Rive avrebbe pure aggiunto come contropartita tecnica Riccardo Paganelli, l’attaccante che proprio domenica con un suo gol ha steso il Belluno al 93′. PATRIMONIO. Quel che è certo al piazzale della resistenza è che Corbanese non è soltanto un attaccante o il capocannoniere. È anche bellunese, è il capitano ed è un pezzo da 90 in spogliatoio. Possibile dunque che il cuore societario, Perissinotto in testa, abbia fatto calare un inamovibile «niet» sulla serata di Valdagno. Per contro è altrettanto vero chi ne sa di mercato e di serie D sostiene che quella proposta al Belluno sarebbe la classica «ottima operazione». Una di quelle che un attento professionista come Augusto Fardin difficilmente si farebbe scivolare dalle mani. Che fa incassare e che tra sei mesi, svincolato come da regolamento, potrebbe pure riportare Simone a casa. Come nulla fosse, bonifici a parte. Tutto sta nel capire se un bonifico, quel bonifico, vale la rottura dell’equilibrio di uno dei momenti più felici della storia recente gialloblu.

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) «Per adesso non mi muovo». Perentorio Rino Dalle Rive al telefono quando gli si chiede se e come l’Altovicentino interverrà sul mercato di dicembre. Ad indispettirlo probabilmente le voci di radio mercato che davano Emil Zubin sulla via di Valdagno (ma l’attaccante, dopo l’ufficializzazione della separazione consensuale dai ramarri, è tornato alla corte dell’allenatore Parlato, con cui lo scorso anno ha vinto il campionato, in quel di Padova). Ai microfoni della tv però lascia capire che qualcosa si muoverà: se saranno colpi da novanta oppure se si andrà a completare il parterre dei fuoriquota lo si saprà nei prossimi giorni. Perso Zubin, potrebbe arrivare Simone Corbanese. La voce che vorrebbe il cannoniere del campionato (il decimo gol stagionale l’ha firmato proprio domenica al Fiori nello scontro diretto) alla corte di Cunico arriva da Belluno ma per ora non trova conferme. Paganelli, con il gol che ha regalato vittoria sul Belluno e primato solitario in classifica all’Altovicentino, discusso dopo l’infelice prestazione con il Mezzocorona, «s’è riscattato, merita la riconferma – ha dichiarato il patron Dalle Rive nel dopo partita -, con lui e Roveretto in campo ho visto qualcosa di diverso, dinamismo e profondità».

Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Tanto tuonò che non piovve. Dunque Emil Zubin lascia Pordenone ma per approdare a Padova, alla corte di Carmine Parlato. Ormai è fatta ed a far pendere la bilancia verso i biancoscudati è stata proprio la stima, reciproca, con l´ex allenatore dei ramarri, artefice assieme al bomber sloveno della cavalcata trionfale verso la Lega Pro. Niente da fare per l ´Altovicentino che pure la sua bella proposta l´ha fatta ricevendo un cortese “No grazie”. Curiosamente, nonostante il braccio di ferro fra le due società, i meno soddisfatti sembrano essere i tifosi biancoscudati, almeno stando ai messaggi trasmessi da alcune reti padovane lunedì sera. A far storcere un po´ il naso l´età dell´ex attaccante del Bassano, giramondo con il vizio del gol nonostante le sue 37 primavere. Zubin, però, è uno che serve come il pane ad un Padova che domenica, senza gli ex Marano Gustavo Ferretti e Marco Cunico, i migliori realizzatori della squadra, è sembrato più di categoria in quel di Sacile. Tra l´altro i guai muscolari del “Rulo” – già due stop in 13 gare -hanno messo un po´ in apprensione un ambiente scopertosi un po´ depresso dopo la sconfitta in terra friulana e il successo in zona Cesarini dell ´Altovicentino, davanti di tre punti. Lecito e forse logico aspettarsi qualche ritocco anche da parte di Rino Dalle Rive? Non è un mistero che la società voglia puntellare il settore dei fuori quota, ma la campagna acquisti potrebbe fermarsi qui specie ora che Paganelli ha mostrato importanti segnali di riscossa.

Ore 11.50 – Cambio di programma per quanto riguarda l’allenamento pomeridiano: spostamento all’Appiani per i Biancoscudati.

Ore 11.40 – (Gazzettino) La sua coesistenza con Ferretti? «Abbiamo già fatto sei mesi insieme a Venezia. Io gioco prima e seconda punta, mi piace anche svariare. Ferretti in area di rigore è tanta roba». Come si vince il campionato? «Facendo gruppo. L’anno scorso al Pordenone era magnifico, anche per merito di Parlato». Ecco Parlato. «Ringrazio la società, è un gesto importante e fa comprendere ancora di più che mi è vicina nel capire chi può servire a questa squadra. Zubin è un ragazzo molto serio e può dare una grande mano alla squadra». Quindi svela. «Gli ho detto: adesso sono cavoli amari, per me e per te. E lui mi ha risposto: ho voglia di vincere. Sono convinto che può dare un contributo per fare crescere ulteriormente la squadra». La sua coesistenza con Ferretti? «E un giocatore polivalente e intelligente, credo che possa adattarsi con Ferretti e anche con gli altri». Cambierà modulo? «Più avanti si vedrà». Zubin è una sua scelta? «Assolutamente sì».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Torniamo a Zubin. In carriera ha segnato molto. «I numeri sono dalla mia parte, ma voglio continuare a segnare per il bene del Padova». Per vederla in campo bisognerà aspettare domenica 4 gennaio 2015 proprio nello scontro diretto con l’Altovicentino. Scendendo dai professionisti, da regolamento è previsto che prima di poter essere impiegato nei dilettanti debba trascorrere un mese e un giorno dalla sua ultima partita con il Pordenone. «Purtroppo c’è questa regola assurda, peccato. Non vedo l’ora di giocare». Lei, Ferretti e Cunico insieme in campo? «A questo penserà l’allenatore, importante è fare il bene del Padova e portarlo alla vittoria». Cosa si sente di dire ai tifosi? «Ci metterò tanto impegno e sacrificio come ho sempre fatto. A livello numerico di gol non dico niente, alla fine se ti impegni tutto torna». Su Parlato. «C’è stima reciproca. So come allena, è più facile per me. Mi aveva cercato anche a inizio stagione, ma volevo ripartire con il Pordenone in Lega Pro. Adesso è arrivato il momento di cambiare, penso solo al Padova».

Ore 11.20 – (Gazzettino) «Ho stimoli ed entusiasmo, spero di dare un contributo importante al Padova». Sono le prima parole biancoscudate di Emil Zubin qualche minuto prima di affrontare l’allenamento con i compagni all’Appiani. L’attaccante trentasettenne ex Pordenone ha firmato ieri un contratto fino al termine della stagione. «Il contatto risale a qualche settimana fa, poi la trattativa è stata velocissima. Ho avuto un contatto anche con l’Altovicentino, ma il Padova è stata la prima scelta». Altovicentino che sul piatto aveva messo un’offerta economica più vantaggiosa per il giocatore rispetto a quella dei biancoscudati. «Di sicuro non c’era paragone per l’offerta dell’Altovicentino, ma io guardo a tante altre cose, non solo al discorso economico: sono venuto al Padova perché conosco lo spogliatoio, l’allenatore. E la piazza non ha bisogno di presentazioni, si sa che vuole tornare ai livelli che le competono». Sull’argomento un flash del diesse Fabrizio De Poli. «L’Altovicentino ha cercato in tutti i modi di gratificare Zubin, noi non abbiamo mai fatto controfferte. Ci siamo incontrati una volta con il giocatore e stabilito una cifra che è stata sempre portata avanti. Ha dimostrato di essere un ragazzo di una correttezza e di una moralità che è difficile trovare nel calcio».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Sul brasiliano Fernandes, da pochi giorni in gruppo. «È in prova, ma non rientra tra gli ipotetici nomi da aggiungere». In entrata il mercato biancoscudato farà registrare altre novità. «Stiamo lavorando per un centrocampista. Può darsi che avremo a breve qualche notizia. Ci serve più qualità con un giocatore che fa l’interno». Uno dei papabili potrebbe essere Matteo Giglio, classe 1991, del Montebelluna. Bedin potrebbe lasciare il posto a chi arriverà? «Ce ne sono molti che possono fare spazio. Anche tra i big del reparto? Assolutamente no». Anche in difesa ci sarà un ritocco. «Vediamo se riusciamo a trovare un esterno basso a sinistra». Non manca un flash sull’esterno offensivo Beccaro della Sacilese. «È un buonissimo giocatore, ma di esterni ne abbiamo tanti. E speriamo che arrivi Bearzotti». Intanto, ieri si è congedato dal gruppo Russo, visibilmente commosso, che andrà a giocare con l’Agropoli. «È stata un’esperienza importante al Padova, ho trovato ragazzi meravigliosi. Auguro il meglio alla squadra».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Una voce clamorosa è piombata nelle ultime ore nell’ambiente biancoscudato. L’Altovicentino avrebbe fatto un sondaggio per Gustavo Ferretti, già alla corte del presidente Dalle Rive nella passata stagione. Interpellato sulla questione, le parole del patron Dalle Rive suonano sibilline. «Nella vita mai dire mai». Ferretti, tra l’altro, ieri non si è allenato con la squadra dato che è andato a Empoli per un controllo alla gamba destra ed è previsto che oggi o domani rientri in gruppo in vista della sfida con il Legnago. Restando in tema attaccanti, a fronte dell’arrivo di Zubin potrebbero fare le valigie Tiboni, o Pittarello. «Qualche giocatore avrà meno spazio di quello che ha avuto fino adesso – afferma De Poli – Se vogliono giocare è meglio che vadano via. Se vogliono restare e rischiare la concorrenza con altri giocatori, è una scelta che accettiamo. Per Pittarello c’è una situazione che è uscita ieri (lunedì, ndr) e che stiamo valutando. Quanto a Tiboni, siamo aperti a qualsiasi situazione che deciderà di intraprendere».

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) «Da questa annata non mi aspetto cose particolari, penso sia più la piazza ad aspettarsi qualcosa da me: arrivo con voglia, con entusiasmo, per dare una mano ad un gruppo già importante». Lei che c’è riuscito, sa dirci come si vince questo torneo? «L’anno scorso eravamo un gruppo magnifico, e avevamo un ottimo allenatore, sempre molto bravo a tenerci uniti: questo ha fatto la differenza». I tifosi adesso sognano ad occhi aperti: Ferretti-Zubin è una coppia d’attacco che può funzionare? «Abbiamo già giocato insieme a Venezia, e ci siamo trovati bene, quindi non vedo perché no. Io sono un giocatore che si adatta alla situazione, posso fare la seconda punta e lavoro molto di corsa insieme alla squadra, mentre il “Rulo” è uno da area di rigore, di fisicità. Più che sognare, tuttavia, noi dobbiamo dare il massimo: sono sicuro che insieme ci toglieremo molte soddisfazioni, e i tifosi con noi». Purtroppo ci vorrà del tempo prima di vederla in campo… «C’è questa regola assurda per la quale chi passa dalla Lega Pro alla serie D deve attendere un mese e un giorno dall’ultima partita giocata prima di scendere in campo. Una regola con poco senso, non è possibile stare fermi un mese». E quando rientrerà, lo farà proprio contro l’Altovicentino, il 4 gennaio… «Non vedo l’ora: sono venuto a Padova a dare una mano ad una squadra che milita in una categoria che non le compete, per riportarla in alto, dove merita».

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) «Anche per correttezza nei confronti del Pordenone, ho cercato prima di tutto di mettermi d’accordo con loro per la rescissione contrattuale, e poi, parlando con il direttore De Poli, ci siamo trovati per chiudere questa trattativa, che è stata velocissima». È vero che i Biancoscudati l’avevano cercata anche l’estate scorsa? «Sì, con il mister ci siamo sempre tenuti in contatto e mi aveva chiesto se volessi seguirlo. Io, però, all’epoca avevo fatto la scelta di rimanere in Lega Pro dopo aver vinto il campionato con il Pordenone, per costruire qualcosa. A distanza di qualche mese ci siamo sentiti di nuovo, il contesto era cambiato, ed era ormai ora di separarmi dai neroverdi». Cos’è successo al punto da farle cambiare idea? «Mi aspettavo una partenza diversa, ci sono state molte difficoltà anche a livello di risultati, quindi ad un certo punto ho deciso, a malincuore, di andar via. A Pordenone mi hanno fatto sentire importante, e li ringrazio di cuore, ma dovevo cambiare». Oggi, a 37 anni suonati, cosa la porta a cercare nuovi stimoli? «Finché sto bene, voglio continuare a giocare, e solo quando comincerà a venir meno la voglia di vincere, smetterò. Però adesso è ancora presto, è un discorso che vedo ancora molto in là nel tempo». Anche perché i numeri sono dalla sua parte: l’anno scorso in D fu capocannoniere con 27 reti… «Se sono venuto qui è perché voglio continuare a segnare, per il bene del Padova adesso».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «Pur di venire a Padova, Emil Zubin ha rinunciato ad un’offerta tre volte superiore. Ha firmato ieri mattina il contratto che lo legherà fino a giugno alla società biancoscudata, mentre l’Altovicentino gliene aveva proposto uno della durata di una stagione e mezza. E sotto il profilo economico prenderà, a grandi linee, un terzo di quello che avrebbe guadagnato a Valdagno. A Padova da ieri, con l’arrivo di un attaccante come se ne vedono pochi in serie D, anche la squadra di Parlato ha quel qualcosa in più. «Tra l’offerta economica del Padova e quella dell’Altovicentino non c’era paragone», ammette Zubin, «ma io ho dei valori, e penso che venendo qui abbia dimostrato di tenerci. Ho firmato sino a fine stagione, e non siamo nemmeno entrati nel merito di quello che potrebbe essere il futuro: l’obiettivo primario è vincere, tutto il resto viene dopo». Se non sono stati i soldi a convincerla, cos’è stato a spingerla a venire qui? «Ho sempre guardato tanti altri aspetti, al di là di quello economico. Sono a Padova perché so di approdare in una piazza che non ha bisogno di presentazioni, perché conosco mister Parlato e perché ho già diversi amici nello spogliatoio, con alcuni dei quali l’anno scorso ho vinto il campionato. I soldi non sono tutto: l’offerta di Dalle Rive era più allettante, ma la mia scelta era compiuta già da tempo». A quando risale il contatto con il Padova? «A qualche settimana fa, ma per forza di cose non potevamo confessarlo».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «L’Altovicentino ha cercato in tutti i modi di gratificare il giocatore (si parla di un’offerta superiore agli 80mila euro, ndr), noi abbiamo guardato in casa nostra senza fare rincorse su altri. È stata una scelta del giocatore e non abbiamo mai fatto controfferte». L’arrivo del nuovo centravanti, tuttavia, sembra chiudere le porte ad uno degli attaccanti in rosa. Se Pittarello, dal canto suo, ha il vantaggio di essere un “under”, Tiboni potrebbe fare le valige entro fine anno. «Qualcuno avrà meno spazio, questo è sicuro. Su Pittarello stiamo facendo alcune considerazioni, Tiboni invece dovrà valutare la situazione e la concorrenza. Spetterà a lui accettarla e da parte nostra c’è l’apertura a qualsiasi soluzione lui voglia prendere». Proprio considerando il passaggio al centrocampo a 3, c’è bisogno di rinforzare, anche qualitativamente, la mediana. «Stiamo cercando un interno, in questi giorni potrebbero esserci novità. Per il resto, questa è una fase di progettazione e modifica per capire che strada intraprendere». In uscita potrebbe esserci un esterno offensivo (molto probabilmente Petrilli), considerato anche il probabile arrivo di Bearzotti a gennaio. Dopo Russo, è possibile che vada via anche Formigoni.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «In coppia con Ferretti? È un giocatore polivalente e molto intelligente calcisticamente parlando, che può adattarsi sia con il “Rulo” che con gli altri». L’acquisto di Zubin fa pensare ad un cambio, magari graduale ma molto probabilmente definitivo, di modulo. La squadra dovrebbe essere plasmata secondo un “4-3-1-2” che permetta ai due capocannonieri dello scorso campionato di serie D di giocare fianco a fianco. Anche se Parlato, su questo fronte, non vuole scoprire le carte. «Intanto, per il momento Zubin non può essere disponibile. Dobbiamo lavorare e il gruppo andrà avanti in base alle caratteristiche dei giocatori che ci sono». Il “mercato”, tuttavia, sembra improntato proprio su questo modulo, con Fabrizio De Poli impegnato a chiudere qualche altra trattativa, se possibile, entro la fine della settimana. «Innanzitutto mi sento di ringraziare Zubin, visto che ha dimostrato correttezza e moralità difficile da trovare nel calcio», le parole del direttore sportivo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Era l’obiettivo numero uno di Carmine Parlato per il “mercato di riparazione” e il fatto che sia arrivato subito, alla riapertura delle liste, rende quasi meno amaro il passo falso di domenica a Sacile. Emil Zubin riabbraccia l’allenatore con cui ha conquistato l’ultima promozione a Pordenone e Parlato non può che tornare a sorridere: «Innanzitutto ringrazio la società per averlo portato qui», il commento del tecnico. «Si tratta di un gesto importante, che mi fa capire ancora di più quanto la proprietà ci sia vicina, anche nel comprendere chi possa servire a questa squadra». Non c’è nessun mistero, quindi. Emil Zubin è stato voluto fortemente da Parlato. «È così, e non scopriamo l’acqua calda», conferma. «Si tratta comunque di un giocatore conosciuto in tutto il Triveneto per quanto ha fatto. Appena l’ho visto, gli ho rivolto una battuta: “Adesso sono cavoli amari per me e per te”. Lui mi ha risposto: “Mister, ho solo voglia di vincere”. Sono contento». Quali sono i motivi che l’hanno portata a richiedere l’acquisto del 37enne centravanti istriano? «Zubin è un ragazzo molto serio, che potrà dare un contributo in generale alla squadra. Non solo nel suo ruolo, ma far crescere ancora di più questa formazione».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Era stato uno dei primi ad arrivare, puntando, il 5 agosto, alla volta di Asiago per il primo giorno della storia della Biancoscudati Padova. E in ritiro aveva convinto tutti, riuscendo, a differenza di altre decine di giocatori transitati e poi andati via, a strappare la conferma al mister. Ieri, invece, Genny Russo e il Padova si sono detti addio. Parlato ha radunato in mezzo al campo, prima dell’allenamento, tutta la squadra in cerchio e il terzino napoletano ha salutato uno ad uno i compagni prima di dirigersi alla stazione e prendere il treno che l’ha riportato a casa. Commosso, dispiaciuto che la sua esperienza sia già finita, nonostante le pochissime occasioni avute in questi mesi per mettersi in mostra. «Giocare in una piazza come questa è stato un onore», ci ha detto prima di partire, la voce strozzata dall’emozione. «Ho trovato compagni, staff e società meravigliosi. Auguro il meglio a questa squadra, ma purtroppo il calcio è anche questo, e ogni tanto bisogna fare delle scelte: torno vicino a casa, vado a giocare all’Agropoli. Mi dispiace, ma c’è stato qualche problema, interno ed esterno, che non mi ha permesso di esprimermi. Vado via con altre speranze, spero che la nuova avventura mi possa permettere di giocare di più e di dimostrare il mio valore. Purtroppo è andata così». Russo lascia il Padova dopo tre apparizioni in Coppa Italia – ad onor del vero, nelle quali non era affatto riuscito a brillare – e nessuna presenza in campionato. Il suo posto di terzino sinistro e di vice-Degrassi ora è vacante, e sarà occupato da un nuovo esterno basso, sulle cui tracce la società si è già mossa.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Archiviata la prima sconfitta stagionale, il Padova ha ripreso ad allenarsi ieri pomeriggio allo stadio Appiani e oggi sosterrà una doppia seduta alla Guizza in vista dell’amichevole fissata per domani pomeriggio a Curtarolo contro la Curtarolese (Prima Categoria). Primo allenamento per Zubin insieme ai nuovi compagni, mentre non si sono visti Degrassi e Ferretti. L’argentino, dopo aver saltato la trasferta di Sacile per una contrattura, ieri si è recato nuovamente nell’ormai nota clinica Fisioatletic di Empoli per sottoporsi ad una “due giorni” di terapie e fare in modo di esserci domenica all’Euganeo contro il Legnago. Il “Rulo” potrebbe rientrare già oggi a Padova, e la società è convinta che possa recuperare in tempo. Matteo Nichele, dopo la rottura del setto nasale rimediata contro la Clodiense, ieri si è allenato con una mascherina protettiva al volto, ma è esclusa la possibilità di un intervento e quindi domenica ci sarà, visto che, così come Cunico, ha scontato il turno di squalifica.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Zubin ha svolto dopo la presentazione ufficiale il primo allenamento con i nuovi compagni allo stadio Appiani, dov’è stato salutato dai tifosi accorsi per l’occasione e che lo hanno lungamente applaudito. Un nome caldo per il centrocampo è quello di Giglio (Montebelluna), che pare avere le caratteristiche giuste cercate da Parlato per rinforzare la linea mediana. È stato smentito, invece, un ritorno di fiamma per Parola (Reggiana), già trattato nel corso dell’estate: «Sono molto felice per l’arrivo di Zubin – ammette l’allenatore campano – per il resto adesso preferisco non commentare. Domenica c’è il Legnago e dobbiamo riprendere la nostra marcia interrotta a Sacile. Dove, vorrei ribadirlo, non avremmo meritato di perdere». L’arrivo di Zubin restringe gli spazi per Tiboni («Spetta a lui decidere se accettare la concorrenza – chiosa De Poli – mentre per Pittarello valuteremo nei prossimi giorni») e spinge Zanardo (Piacenza, già trattato in estate e nei giorni scorsi) al ritorno a Pordenone, società dove aveva militato lo scorso anno.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) E così Zubin è ufficialmente biancoscudato, anche se dovrà attendere un mese e un giorno per poter scendere in campo: «L’attuale regolamento è assurdo – ammette il centravanti – ed effettivamente dovrò aspettare. Sarò disponibile per il 4 gennaio, proprio il giorno dello scontro diretto a Valdagno con l’Alto Vicentino». Il ds Fabrizio De Poli annuncia altri rinforzi: «Uno dovrebbe essere il giovane esterno del Verona Bearzotti – conferma fra le righe – ma dovremo aspettare la riapertura delle liste del mercato dei professionisti, poi stiamo cercando un centrocampista e penso che potremmo farlo a breve. Devo ringraziare personalmente Zubin, perche ha mantenuto la parola data nonostante una proposta più alta ricevuta e questo gli fa onore. Una grande persona e un grande uomo, oltre che un grande centravanti».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Come spesso accade le smentite a raffica dei giorni scorsi hanno presto fatto spazio alla verità. Apre il mercato e il Padova batte subito un colpo. Fresco di rescissione dal Pordenone, Emil Zubin, 37 anni e un curriculum da attaccante di razza per la categoria, diventa ufficialmente biancoscudato. Lo scorso anno il centravanti istriano fu protagonista della promozione in Lega Pro sotto la guida di Carmine Parlato, ora al Padova, con 27 reti segnate in 28 partite. Sigla un contratto di sei mesi con i Biancoscudati, preferendo l’offerta del presidente Giuseppe Bergamin a quella dell’Alto Vicentino, attuale capolista del girone C del campionato di serie D con tre punti di vantaggio proprio sul Padova. «C’è stato un primo contatto qualche settimana fa – ammette Zubin – ma per correttezza non potevo parlarne, visto che ero ancora sotto contratto con il Pordenone. Mi aveva cercato l’Alto Vicentino e l’offerta era economicamente superiore, ma ho scelto Padova per il blasone della piazza e perché la mia parola è una sola».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (quattordicesima giornata, domenica 7 dicembre ore 14.30): ArziChiampo-AltoVicentino, Belluno-Kras Repen, Clodiense-Dro, Fontanafredda-Montebelluna, Giorgione-Sacilese, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora, Mori Santo Stefano-Union Pro, Padova-Legnago, Triestina-Tamai.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 35, Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 25, Sacilese 24, Montebelluna e Tamai 22, Clodiense 21, Giorgione 16, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Union Pro 13, Dro 12, Kras Repen 10, Mori Santo Stefano e Triestina 6, Mezzocorona 3.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della tredicesima giornata: AltoVicentino-Belluno 2-1 (21′ pt Corbanese, 34′ pt Dal Dosso, 47′ st Paganelli), Sacilese- Padova 1-0 (44′ pt Sottovia), Dro-Triestina 1-1 (42′ pt Proia, Ciurletti), Kras Repen-Giorgione 1-2 (25′ pt Knezevis, Mattioli, Gazzola), Legnago-Clodiense 1-2 (18′ pt e 42′ pt Isotti, 8′ st Valente), Montebelluna-Mezzocorona 2-0 (Giglio, Scarpa), Tamai-Mori Santo Stefano 3-0 (26′ pt Furlan, 26′ st Zambon, 40′ st Zambon), Union Pro-Fontanafredda 2-1 (1′ pt Rossi su rigore, 12′ pt Ortolan, 41′ st Nobile), Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo 3-2 (10′ pt e 27′ pt Brotto, 23′ st Carlotto, 28′ st Trinchieri, 48′ st Brotto)

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 2 dicembre: ufficiale l’arrivo di Zubin, che svolge il primo allenamento coi compagni. Assente Ferretti




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