Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone, Dario Perosa
Carmine Parlato avrebbe voluto (e si sarebbe aspettato) di arrivare a Sacile domenica da primatista solitario. Invece la Clodiense, nel posticipo della dodicesima, ha messo il bastone (1-1) fra le ruote della formula uno biancoscudata. Il Padova resta primo in coabitazione con il Marano (ora Altovicentino), in una sorta di riedizione della sfida Parlato-Cunico della passata stagione, quando sedeva sulla panca neroverde.
TAPPA IMPORTANTE – «Sacile – inizia Parlato – sarà un momento importante del nostro percorso. Primo perché quella di Ziro è un’ottima squadra. Secondo perché ha fermato l’Altovicentino (2-2). Vincere al XXV Aprile per noi, in un duello in testa ancora più equilibrato di quello della scorsa stagione, alla fine potrebbe fare la differenza. In riva al Livenza – prosegue l’ex tecnico di Sacilese e Pordenone – sono stato benissimo e conservo ancora parecchi amici, fra i quali il ds Denis Fiorin. Ai miei ragazzi di oggi – racconta – ho chiesto di farmi fare bella figura». Seguiranno i Biancoscudati almeno mille tifosi patavini, ai quali verranno riservate la gradinata scoperta e un settore della tribuna coperta.
EX E ZUBIN – Per domenica saranno disponibili tutti gli ex biancorossi: Segato, Niccolini e Dionisi. In dubbio invece “Rulo” Ferretti, che martedì sera si è fermato ancora. Ovvio che il discorso scivoli su Zubin. «Lo abbiamo cercato più volte – ripete Parlato -. Mi ha risposto: il Pordenone conta su di me e mi ha confermato. Ho sorriso – racconta Carmine, ricordando probabilmente che lui stesso si era sentito dire le stesse parole prima d’essere “tagliato”. Magari ora – strizza l’occhio – le cose sono diverse». Zubo starebbe cercando casa vicino a Prato della Valle.
RAMARRO D.P. – Pordenone dopo Parlato: 4 allenatori in 3 mesi e la contestazione di sabato. «No – blocca -, non può farmi piacere. Di certo ai miei ramarri, anche nei momenti di flessione, i tifosi non hanno mai rimproverato scarso impegno. Ci siamo sudati tutti la LegaPro. Per questo anche oggi io tifo neroverde. Per questo tifano neroverde Niccolini, Dionisi e tutti quelli che se ne sono andati. Ci farebbe rabbia – conclude l’ex – se dopo tanta fatica e tensione, il Pordenone dovesse perderla».