Padova-Clodiense, Nichele: “L’arbitro ha tenuto un atteggiamento provocatorio nei nostri confronti, e noi ci siamo cascati come polli…”

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Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia

Un pareggio che lascia il segno. Non bastano l’amarezza di aver fallito il sorpasso sull’Altovicentino e la consapevolezza di aver gettato al vento una grande occasione: dopo l’1-1 con la Clodiense, il Padova è costretto a leccarsi le ferite. Soprattutto fisiche e disciplinari. La partita di martedì sera ha restituito a Carmine Parlato un Ferretti nuovamente in dubbio: dopo un mese di stop forzato per la lesione al flessore della coscia sinistra, stavolta il “Rulo” è stato fermato dallo stesso muscolo della gamba destra. Ieri mattina l’attaccante ha effettuato un’ecografia per verificare la gravità dell’infortunio, che l’ha costretto a lasciare il campo dopo mezz’ora, e le notizie giunte dai medici sono state incoraggianti. Ferretti ha subìto solo una contrattura, simile a quella che nel corso della rifinitura di lunedì aveva messo fuori gioco Petrilli: entrambi ieri e oggi si limiteranno a svolgere lavoro di scarico, ma già da domani proveranno a riprendere la marcia in campo, sperando di recuperare in extremis per la sfida-verità con la Sacilese, attualmente quinta forza del campionato. Domenica dovrebbe esserci anche Tiboni, rientrato dalla clinica di Empoli pienamente guarito e pronto a rimettersi a disposizione dell’allenatore. Chi non ci sarà, invece, è capitan Cunico, che, così come Nichele, dovrà scontare un turno di squalifica dopo aver rimediato la quarta ammonizione stagionale.

Il match con la Clodiense, a proposito di segni, ne ha lasciato uno ben visibile proprio sul volto del centrocampista giunto dal Piacenza, che ieri si è presentato al quartier generale della Guizza con un occhio nero, causato da una violenta gomitata di un avversario nel concitato finale del match di due sere fa. Non certo il modo migliore di festeggiare il primo gol in biancoscudato, tanto più che non è bastato a regalare la vittoria alla squadra: «La gioia personale c’è, ma se non serve alla squadra è una gioia a metà», ha ammesso Nichele. «Peccato, perché l’avevamo messa sui giusti binari. Purtroppo non è andata come speravamo, in questo periodo stiamo concedendo qualche gol di troppo e probabilmente dobbiamo sistemare qualcosa quanto ad equilibrio tra i reparti». La doccia fredda, tuttavia, è arrivata anche dal “giallo” sventolatogli dal signor Garofalo di Torre del Greco, che lo ha messo fuori causa in vista di Sacile: «È stata una partita un po’ paradossale», ha sottolineato Nichele. «Non dico che il Padova dovrebbe essere tutelato, per l’amor di Dio, ma ad un certo punto abbiamo assistito anche ad entrate pesanti che l’arbitro ha sempre lasciato correre, per poi ammonire quattro dei nostri per falli veniali. Il direttore di gara ha tenuto un atteggiamento provocatorio nei nostri confronti, e noi siamo stati dei polli a cascarci. Una squadra con la nostra esperienza non dovrebbe cadere in questi tranelli, evidentemente il nervosismo e la posta in palio hanno pesato nella nostra reazione».




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