Live 24! Sacilese-Padova, -3: allenamento alla Guizza, si spera nel recupero-lampo di Ferretti e Petrilli

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) Nemmeno all’estero la Triestina trova la prima vittoria. Anzi, nell’amichevole giocata ieri pomeriggio in terra croata, a Cittanova, l’Unione si è beccata un pesante 3-0 dalla compagine locale dell’NK Novigrad, che milita nella terza serie croata (dove attualmente occupa la seconda piazza). La sconfitta è frutto di due rigori al passivo e di un tiro da fuori area, ma certo la Triestina ha dimostrato per l’ennesima volta una scarsa incisività in avanti, oltre a soffrire troppo la maggior fisicità degli avversari. Ferazzoli ne ha approfittato per fare anche degli esperimenti ruotando tanti elementi. La maggior curiosità era ovviamente per Gino Clara, schierato dal primo minuto: ed effettivamente l’argentino ha mostrato buone cose soprattutto nei primi scampoli di gara, finchè l’ha sorretto l’attuale condizione atletica ancora precaria. Clara ha infatti colpito un palo dopo pochi secondi e poco dopo ha impegnato con un tiro da fuori il portiere avversario. Ferazzoli è partito con il classico 4-3-3 con Zucca in porta, Piscopo e Antonelli centrali difensivi, Pennicchi e Giannetti terzini. In cabina di regia Spadari supportato da Proia e Giordano, mentre in attacco Milicevic ha fatto la punta centrale con Clara e Pontrelli esterni. Dopo aver già sfiorato in precedenza il vantaggio, il Novigrad è passato in vantaggio al 35’ su rigore di Glavas, concesso per un fallo di Piscopo su Grbac. Immediato il raddoppio: un minuto dopo Tatar batte Zucca con un gran tiro dalla distanza. Nella ripresa il tecnico alabardato cambia quasi tutti gli elementi e passa a un 4-4-2 piuttosto ardito, visto che oltre alle punte Bez e Lionetti, in campo ci sono Kabangu e Aquilani come esterni di centrocampo. E in apertura di ripresa altro rigore: Antonelli stende Grbac, che trasforma il penalty con un cucchiaio. Sono pochissimi gli spunti nel secondo tempo su un campo piuttosto scivoloso: nelle file alabardato l’unico a rendersi in qualche modo pericoloso è stato Aquilani, ma senza esito.

Ore 21.30 – (Corriere delle Alpi) Fiducia al massimo in casa Ripa Fenadora, che mette nel mirino la quarta vittoria consecutiva. Domenica al Boscherai arriva l’ostico Arzignanochiampo e il terzino neroverde Halil Gjoshi, al rientro dopo la squalifica, va già all’attacco: «Sarà una partita difficile contro una squadra ostica, lo abbiamo visto in coppa Italia. Ma noi dobbiamo cercare di fare tre punti», dice il difensore esterno dell’Union, che si candida per una maglia da titolare: «Gioca chi in settimana dà il duecento per cento, io rientro dalla squalifica, mi devo allenare bene e spero di essere titolare». Cura dei dettagli. È l’aspetto sul quale il terzino mette l’accento per fare un ulteriore salto di qualità e allungare la striscia vincente: «Stiamo veramente bene e anche il livello del gioco è buono, siamo tranquilli. Non trovo grosse pecche su cui intervenire, comunque bisogna sempre migliorare e dobbiamo curare i dettagli, rimanendo concentrati senza pensare già alla coppa o al derby. Guardiamo partita per partita e adesso dobbiamo pensare solo all’Arzignano, che è una bella squadra». Attenzione all’Arzichiampo. Stanno viaggiando a metà classifica i vicentini, che hanno 15 punti contro i 22 del Ripa Fenadora. Occhio però: «Davanti loro sono bravi con Trinchieri e Marchetti, ma anche a centrocampo sono messi bene, mentre non sono irresistibili dietro. Bisogna attaccarli alti, aggredendoli subito per cercare di sbloccare la gara il prima possibile. Sappiamo che gli avversari spesso vengono al Boscherai a chiudersi, dobbiamo essere bravi a capire che squadra avremo di fronte per trovare il modo di colpirli. Dipende tutto dal nostro atteggiamento, che deve essere sempre propositivo». Difesa bunker. L’Union ha la seconda miglior difesa del campionato con 9 reti subite i dodici giornate e vuole conservare questa solidità: «Dietro stiamo facendo bene», commenta Gjoshi, «ma il merito è di tutta la squadra, perché anche i centrocampisti e gli attaccanti aiutano». Un occhio al mercato. Siamo vicini alla finestra invernale e il Ripa Fenadora è vigile: «Siamo attenti», commenta il direttore sportivo Alberto Faoro. «La squadra così com’è non ha nessuna lacuna, comunque siamo sicuramente vigili per vedere se capiteranno delle opportunità. Nel caso ci penseremo, sennò possiamo rimanere tranquillamente così».

Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Torno presto. Magari non proprio subito. Andrea Radrezza rientrerà nel Belluno. L’attaccante padovano non avrebbe alcuna voglia di scendere in Eccellenza. Neanche al San Giorgio, che pure gli sta facendo una discreta corte: «Sarò definitivamente pronto per il girone di ritorno e ormai non manca più molto», sorride Radrezza, mentre abbraccia il piccolo Nicolò, «mi sto allenando con grande impegno e presto comincerò a lavorare con la squadra. Tornerò in gialloblù, questo è sicuro». La posizione della società. Il Belluno non manda via nessuno, a meno che non lo chieda personalmente, come Julian Pruenster o non abbia bisogno di fare esperienza, tipo Lorenzo Moretti: «L’esigenza di Radrezza è quella di ricominciare a giocare e mettere insieme minuti, per tornare quello di prima», avverte il direttore sportivo Augusto Fardin, «noi lo stiamo aspettando dalla scorsa stagione e finalmente potremo riaverlo. Si sta già allenando con il gruppo e ormai manca poco». Come dire che sarà un rinforzo importante per il tecnico Roberto Vecchiato. L’unico, dal momento che il mister non ha chiesto alcun rinforzo alla società. Il Padova fermato sull’1-1. Nel posticipo dell’altra sera, i Biancoscudati sono stati costretti al pareggio dalla Clodiense. La curiosità è che entrambi i gol sono stati messi a segno da ex Belluno: vantaggio padovano di Matteo Nichele e pari lagunare di Matteo Mazzetto. Le battistrada hanno solo tre punti di vantaggio sul Belluno. Zubin verso Valdagno. A proposito di mercato, girerà qualche pezzo molto interessante. Per esempio, l’attaccante Emil Zubin, che è pronto a lasciare il Pordenone, la Lega Pro e la fascia di capitano. La destinazione più probabile è l’Altovicentino, guarda caso la prossima avversaria del Belluno. Il bomber sloveno ha sempre fatto valanghe di gol in serie D, mentre i ramarri sono un po’ tutti in crisi, tanto è vero che chiudono la classifica con appena cinque punti. Ci sarebbe anche il Padova, ma la sensazione è che la squadra vicentina offra qualcosa di più. Belluno fuori dal podio. Quella gialloblù è una squadra giovane, ma nel giorne C c’è chi sta facendo meglio. La classifica aggiornata all’undicesima giornata vede in testa il Mezzocorona con 845 punti davanti al Montebelluna con 601 e al Legnago con 581. Che poi la gtaduatoria reale sia tutta un’altra cosa, è innegabile. 450.000 euro è la somma complessiva messa a disposizione per quelle squadre che schierano in campo un numero di calciatori Juniores oltre la soglia del regolamento. 50 mila euro sono destinati ad ogni girone, 25 li percepirà la prima squadra classificata, 15 la seconda e 10 la terza.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Corbanese? A dire il vero mi preoccupa tutto ciò che ha intorno. Enrico Cunico guarda tutti dall’alto al basso, è al volante di una corazzata che si giocherà la promozione con il Padova fino all’ultimo e domenica accoglierà un Belluno che non lo lascia tranquillo. «Simone Corbanese non lo scopriamo quest’anno – attacca il mister dell’Altovicentino capolista, prossimo avversario dei gialloblù – è un attaccante che in questa categoria i suoi gol li porta sempre a casa. Ma se ne ha fatti 9 vuol dire che intorno ha una squadra, un gruppo, che ha prodotto una mole di gioco di tale qualità, da farglieli segnare. Dovendo affrontare il Belluno penso all’ossatura collaudata degli ultimi anni impreziosita in estate da innesti di qualità». E non a caso dunque terza della classe. «A me non sorprende, forse loro erano partiti per un campionato tranquillo e si trovano lassù, ma questo non può che fargli bene. Giocheranno senza pensieri, vivono alla giornata. Non come noi, che abbiamo l’obbligo continuo di vincere per rimanere attaccati al Padova. Sono vari aspetti che fanno di Altovicentino-Belluno una partita aperta a tutti i risultati: mi giocherei la tripla». Quindi bisogna aspettarsi gol e divertimento? «Gol non so, ma non sarà una partita di attesa. In palio vedo solo i tre punti. Io sono più contento così, piuttosto che dover affrontare una squadra chiusa». Domenica non è andata benissimo. «Abbiamo sbagliato l’approccio, ma non ci cascheremo un’altra volta. Contro il Belluno, una squadra che avrà pure la motivazione dell’aggancio, scenderemo in campo con grinta e determinazione». Dalle vostre parti si parla anche di mercato, con Zubin in arrivo. «Io non ne parlo e non ci penso. Se siamo primi vuol dire che funzioniamo così. Non mi interessa, davvero». Da decano della serie D come vede Vecchiato? «È un predestinato, era già mezzo allenatore in campo. E ha la fortuna di avere alle spalle quel tipo di società che creano l’ambiente ideale per lavorare. Ha fatto, fa e farà bene».

Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) I diffidati sono sempre tanti (sette) e per uno squalificato, Esposito, che rientra, un altro giocatore, Marino, salterà il prossimo turno. Ma il Venezia di Michele Serena, falcidiato dalle assenze, comincia a vedere la luce in fondo al tunnel: saranno due infatti i giocatori recuperati per la sfida di domenica contro il Bassano al Penzo. Giuseppe Greco e Davide Carcuro garantiranno la possibilità di scegliere e di non dover procedere, come accaduto troppo spesso fino ad ora, a soluzioni forzate. Per Greco lo stop di Lumezzane era solo precauzionale, per evitare che il fastidio muscolare potesse trasformarsi in un problema più grave. Molto più graduale è stato il recupero di Carcuro, fuori da un mese per la lesione al gemello laterale del ginocchio destro. Il centrocampista aveva iniziato ad allenarsi con i compagni e ora sembra pronto per scendere in campo. Continua invece ad allenarsi a parte Giuliatto.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La sfida col Bassano sarà durissima, ma per noi è l’occasione giusta per dimostrare che Lumezzane è stato solo uno scivolone per un Venezia che sta davvero svoltando». Sgambettare la capolista domenica al Penzo (ore 18) è il chiodo fisso di un Andrea Raimondi che non vuole pensare ad altro che ai tre punti nel derby contro i vicentini. «Avranno tre titolari squalificati? Non voglio sapere niente, non datecele nemmeno queste news – si tappa le orecchie il 24enne attaccante padovano – Noi sappiamo di dover affrontare un match molto difficile, e tanto ci deve bastare per fare quella grande prestazione senza la quale diventerebbe impossibile battere un avversario che sta volando sulle ali dell’entusiasmo e dei risultati». Entusiasmo che gli arancioneroverdi avevano appena ritrovato con Michele Serena al timone, ma il ko di Lumezzane ha riportato tutti alla realtà. «Abbiamo buttato tre punti per strada, purtroppo non sono nemmeno i primi e il rammarico è doppio perché pur non facendo una grande gara eravamo comunque riusciti a ribaltare lo svantaggio iniziale. Non abbiamo commesso chissà quali errori tattici, abbiamo lasciato un po’ a desiderare sul piano dell’aggressività e della cattiveria, quindi siamo stati puniti». In terra bresciana Raimondi ha ritrovato una maglia da titolare dopo la squalifica ma non il gol, solo sfiorato. «Prima di fermarmi ero in un buon momento, la sosta forzata non mi ha fatto perdere condizione e a Lumezzane stavo abbastanza bene. È vero, mi sono divorato un gol che credevo io per primo di aver già fatto. Purtroppo sul pallonetto a scavalcare il portiere la sfera ha preso un po’ troppo «giro» uscendo di pochissimo. Il 2-1 l’avevamo comunque trovato con la punizione di Bellazzini, esserci poi fatti sorprendere negli episodi deve servirci per non sbagliare contro il Bassano». Domenica Serena dovrebbe riconfermare proprio Raimondi nello schieramento iniziale, con Bellazzini mentre Greco-Magnaghi si giocano la terza maglia in attacco. A centrocampo dentro Esposito e forse Carcuro, in difesa Cernuto per lo squalificato Marino.

Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) «No, non sono assolutamente sorpreso nel vedere il Bassano in testa alla classifica». Shadi Ghosheh non ci pensa nemmeno un secondo a commentare il primato del giallorossi vicentini: società, squadra e piazza che conosce molto bene per aver soggiornato per quattro anni all’ombra del monte Grappa. «So tutto del Bassano» aggiunge il terzino sinistro di Michele Serena, «ho tanti amici, ci torno spesso, soprattutto adesso che mi sono avvicinato giocando nel Venezia, è un posto che mi piace e di cui conservo tanti bei ricordi. Il Bassano è un’ottima squadra, si lavora bene e si pongono obiettivi precisi: sapevo che dopo la promozione avrebbe disputato un altro campionato da protagonista». Quattro stagioni a Bassano per Shadi Ghosheh con 93 presenze e tre reti realizzate, il difensore nato a Roma di origini giordane arrivò in Veneto nel 2008, proveniente dall’Igea Marina, poi una stagione in prestito all’Alessandria per inanellare altri tre campionati con i giallorossi tra il 2010 e il 2013. «È una società solida con programmi ambiziosi» aggiunge Ghosheh, «non ho mai creduto nemmeno per un secondo che il patròn Rosso potesse mollare tutto. Due anni fa perdemmo la promozione per un soffio, ma il Bassano ha impiegato pochi mesi per salire di categoria». Ghosheh fu infatti avversario del Venezia nel torneo di Seconda Divisione, giocando da titolare sia nel match del Mercante (0-1, Berrettoni), sia in quello del Penzo (2-2, doppio Longobardi, poi Maracchi e Lauria), che vide poi il Venezia vincere la finale contro il Monza di Antonino Asta, da luglio nuovo allenatore dei vicentini. «Noi perdemmo la semifinale proprio con il Monza» ricorda «e non riuscimmo ad arrivare alla sfida decisiva con il Venezia». Alla fine di quel campionato Ghosheh passò al Delta Porto Tolle, poi a gennaio il trasferimento a Vercelli con la promozione in serie B. «Il Bassano nelle ultime due stagioni ha meno giocatori di nome» dice ancora Ghosheh, «però ha un collettivo di primissimo livello con un ottimo allenatore in panchina. Domenica mancheranno Pietribiasi e Nolè squalificati, ma sarà ugualmente dura. Noi dobbiamo riprendere a correre, ci aspetta una battaglia, il Bassano è squadra molto aggressiva, concede pochi spazi e quando va in vantaggio difficilmente si fa riprendere. Il Venezia deve comunque prova a vincere, soprattutto dopo la sconfitta di Lumezzane». Bassano capolista con un punto di vantaggio sul Pavia e due sul Real Vicenza, e deve recuperare la partita di Alessandria.

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Non ci voleva. Il Real Vicenza ha perso per infortunio Dario Polverini. Già l´uscita in barella del difensore, nei minuti conclusivi di Arezzo-Real Vicenza, non lasciava presagire nulla di buono. La risonanza che ha effettuato il giocatore ha confermato che lo stop ci sarà e pure abbastanza lungo. «La risonanza a cui mi sono sottoposto ha evidenziato il distaccamento parziale di alcune fibre del retto femorale e del vasto mediale», ha detto un amareggiato Polverini, che resterà ai box per un mese circa. In pratica il difensore centrale, che anche nella passata stagione quando vestiva la maglia della Pro Patria era stato colpito dalla cattiva sorte e dai guai muscolari, non sarà disponibile per le prossime quattro partite; salterà quindi Torres, Bassano, Mantova e Pordenone. Il Real potrebbe riaverlo per la prima gara del 2015, l´ultima del girone di ritorno, in programma al Menti contro il Pavia. «Alla squadra dico di continuare a giocare forte come ha fatto finora, in modo da arrivare al giro di boa e capire dove possiamo arrivare. Ringrazio i compagni e poi la società. Mi stanno dando tutti grande supporto in questo momento un po´ sfortunato». Stava facendo davvero bene Polverini al centro della difesa, come tutto il Real del resto. Contro la Torres, oltre a lui mancherà Tomei (la fascia di capitano passerà a Lavagnoli) che sarà squalificato. Come ovvierà Marcolini all´assenza del suo stopper? È molto probabile che sia Piccinni a spostarsi di qualche metro per fare il centrale. Per posizione, sul centro-sinistra, potrebbe toccare a Solini. Il Real Vicenza domenica affronterà la Torres, alle 14.30 al Menti, ma sulla panchina della formazione sarda non ci sarà più Massimo Costantino. Il tecnico infatti è stato sollevato dall´incarico e la decisione – riporta una nota del club – è maturata per motivi prettamente tecnici e non è legata a screzi o dissapori interni al gruppo dirigente e allo staff. Spetterà a Vincenzo Cosco guidare la Torres alla salvezza. Quello di Cosco, in realtà, è un ritorno, visto che l´allenatore molisano aveva già guidato in estate il ritiro del team sassarese, rassegnando le dimissioni, prima dell´inizio del campionato, per ragioni familiari.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Livello emergenza. Il Bassano si prepara alla trasferta di Venezia, con i tifosi che si stanno organizzando nonostante l’orario (18.00) non aiuti a raggiungere e soprattutto lasciare il Penzo, con molte defezioni tra squalifiche e infortuni. Il giudice sportivo ha fermato Pietribiasi per due giornate (per la gomitata che gli è costata il rosso), Bizzotto e Nolè perché diffidati, sta di fatto che Asta si trova senza tre titolarissi, assenze unite agli infortunati Zanella e Cattaneo, con pochissimo ottimismo per il recupero. Di necessità virtù, ha fatto capire il tecnico, con spazi che si aprono per i giocatori che di solito non partono titolari: in difesa è sicura la prima maglia da titolare per Ingegneri, che ha esordito proprio contro il Como. Nel frattempo la classica eccezione che conferma la regola: una rarissima multa per il Bassano dal giudice sportivo, 1000 euro per alcuni cori rivolti all’assistente arbitrale, il guardalinee che aveva avvertito l’arbitro della gomitata di Pietribiasi che poi ha portato all’espulsione. Un episodio che può capitare, dopo anni di tifo corretto da parte della tribuna giallorossa: non è certo da un episodio che si può giudicare una tifoseria che sta diventando sempre più numerosa, come confermano le 1300 presenze di lunedì.

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Due cisterne al posto dei polmoni, poi anche Federico Furlan va in riserva e in apnea. Succede quando tira scemi i terzini rivali tutti ammattiti per arginarlo in qualche modo e frenare le sue ripetute scorrerie sull´out, volate di oltre cinquanta metri palla al piede dove brucia in velocità chiunque. Oppure quando salta l´uomo come fosse un cinesino in allenamento, i coni gialli che si usano per le esercitazioni. Solo che il cinesino è lì impalato e il marcatore invece imbalsamato ci resta sul suo primo passo, sovente irresistibile per chiunque, specie se lanciato in corsa. Finisce che il difensore va dal massaggiatore a farsi dare un cachet perchè c´ha i capogiri. E dire che nella prima stagione in giallorosso Rastelli lo impiegava come quinto della retrovia a destra e col numero 2 sulle spalle che sarebbe un po´ come impiegare Nolè centrale davanti a Rossi. «E invece è stata un´esperienza proficua anche quella – chiarisce il diretto interessato – perchè sul piano atletico e del fondo sono cresciuto parecchio quell´anno…». Cartolina dal passato ma adesso Furlan plana sul presente. «A Venezia, al di là del fatto che è una formazione di qualità, incide molto il campo – avverte Fede – se il terreno è in buone condizioni e il meteo regge possiamo essere efficaci poichè noi siamo dei palleggiatori dalla cintola in su. Ma se il prato è in uno stato precario e piove o tira vento come quando ci siamo andati 2 anni fa (2-2 con Bassano rimontato da 0-2, ndr), allora avremmo dei problemi». Il primato ritrovato non lo autorizza a fare quattro passi sulle nuvole. «Il nostro domani è sempre la partita che verrà – riconosce – noi sappiamo che dal primo istante dobbiamo dare tutto quello che abbiamo». In Laguna qualora recuperasse Cattaneo, potrebbe essere dirottato da trequartista viste le concomitanti assenze. Lì di sicuro suderebbe di meno.«Una posizione già ricoperta lo scorso anno nel 4-2 in casa con l´Alessandria. Se capitasse non mi tirerei indietro»”. Infine secondo talune indiscrezioni, Modena, Cittadella e Vicenza in queste settimane avrebbero seguito da vicino Rafa Nolè, stellina virtussina con 7 gol a referto sinora. Ma per la proprietà Nolè resta dov´ è.

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) 25 novembre 2004: in Camera di Commercio c’è la presentazione della nuova proprietà del Vicenza Calcio. Giusto otto giorni prima, infatti, Sergio Cassingena e Nicola Baggio, accompagnati da Gian Luigi Polato, hanno sottoscritto a Londra l’acquisto della società da parte dell’Enic per circa 6 milioni di euro (accollandosene anche 7 di debiti). A fianco di Cassingena c’è Sergio Gasparin, che ha fatto da traino per l’operazione e torna a ricoprire la doppia carica di direttore generale e amministratore delegato come ai tempi di Dalle Carbonare. Sembra un sodalizio destinato a durare nel tempo (come auspica lo stesso Cassingena), ma che si interrompe invece per divergenze insanabili sul modo di condurre la società già un anno e mezzo più tardi, nel giugno del 2006, quando torna a Vicenza come ds Sergio Vignoni: se ne va anche lo storico team manager Silvano Caltran, sostituito da Paolo Cristallini, che assume la carica di direttore della prima squadra. È solo il primo di una serie cambiamenti societari, peraltro sempre riconducibili all’attuale proprietà, che hanno caratterizzato questo decennio. Dei risultati sportivi, assai deludenti, si è scritto più volte: tre retrocessioni, controbilanciate da altrettanti ripescaggi in serie B, due immediati, nel 2005 e nel 2013, il terzo dopo una stagione in Lega Pro pochi mesi fa. E una serie di salvezze in extremis o comunque nelle ultime giornate, nonostante 14 allenatori alternatisi in panchina e più di 200 giocatori in campo. Tanto che il miglior piazzamento, l’11.posto del 2006-2007, coincide con la salvezza conquistata nei minuti finali a Crotone grazie ad un gol rocambolesco di Paonessa. Alla presidenza si sono alternati Sergio Cassingena in tre occasioni, Gian Luigi Polato, Danilo Preto, Massimo Masolo e Tiziano Cunico, in carica dal marzo del 2013. Tra i dirigenti non ci sono più Nicola Baggio, che però detiene ancora per il Gruppo Ramonda un pacchetto di azioni, Sergio Vignoni, Paolo Bedin (direttore della Lega serie B) e Andrea Fabris (al Sassuolo), mentre nell’attuale organigramma figurano l’amministratore delegato Dario Cassingena ed il responsabile dell’area tecnica Paolo Cristallini, con l’ingresso da agosto di Andrea Gazzoli come direttore generale.

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza ha proseguito ieri con una seduta pomeridiana la preparazione della gara di sabato che si giocherà al Franco Ossola di Varese. Pasquale Marino ha fatto disputare ai suoi una partitella in famiglia in cui ha provato le varie soluzioni a sua disposizione, andando a lavorare sul reparto difensivo e sulla mediana dove mancheranno per squalifica sia Di Gennaro che Moretti. Il tecnico di Marsala sembra intenzionato ad affidare la regia all’ex catanese Sciacca, con Cinelli e Sbrissa ai suoi lati. A centrocampo Marino ha provato anche il giovane Moro Alhassan, mentre in attacco si va verso la conferma del trio formato da Laverone, Cocco e Giacomelli. Lo scontro diretto di Varese è al centro dell’attenzione dello staff tecnico, ma la dirigenza berica ha già cominciato a muoversi in vista del mercato di gennaio. Gli obiettivi dichiarati sono un esterno offensivo e un attaccante, con le voci e le indiscrezioni che negli ultimi giorni stanno circolando con più insistenza. Appurato l’interesse del Vicenza sull’atalantino Salvatore Molina e sul nazionale polacco del Chievo Verona Tomasz Kupisz , nel ruolo di attaccante esterno la società berica ha chiesto informazioni anche sul giovane Leonardo Spinazzola — di proprietà della Juventus ma attualmente all’Atalanta — e su Cristian Pasquato , altro giocatore controllato dalla società bianconera che potrebbe lasciare Pescara a gennaio. Una rosa di candidati piuttosto ampia che conferma come si sia ancora nella fase della scelta e della valutazione delle opportunità, stessa situazione in cui si trova il Vicenza nella scelta dell’attaccante. In cima alla lista della dirigenza berica c’è sempre Matteo Ardemagni ma sull’attaccante dello Spezia, che lascerà la città ligure a gennaio, ci sono anche Perugia e Catania. Tutta da definire è invece la vicenda legata al giovane Kenneth Zohore , appena scaricato dall’Ifk Göteborg che il Vicenza vorrebbe avere in prova per valutarne le doti e l’adattabilità al modulo di mister Marino. La questione è però più complicata di quanto sia stata presentata in quanto sulle tracce dell’attaccante di proprietà della Fiorentina ci sono due club inglesi, il Leicester e l’Ipswich, pronte ad acquistarlo nella finestra di gennaio. Si capisce quindi come la soluzione Vicenza non sia per nulla scontata, come conferma l’agente di Zohore, Darryl Powell. «Nel giro di qualche giorno parleremo con la Fiorentina per discutere il futuro di Kenneth, ha bisogno di andare in un club che crede in lui e dove può giocare con continuità. Valuteremo con attenzione ogni proposta».

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Toccherà al regista Fabio Sciacca dirigere il film di Varese-Vicenza, sabato alle 15 allo stadio Ossola. L´assenza contemporanea di Di Gennaro e Moretti per infortunio obbligherà Pasquale Marino ad adattare nel fondamentale ruolo di playmaker un centrocampista con caratteristiche diverse: il dubbio, durante questa settimana, era stato tra Cinelli e Sciacca. La partitella in famiglia disputata ieri pomeriggio al Morosini sembra avere risolto la questione con la conferma di Cinelli nella sua abituale posizione di interno sinistro e l´impostazione del gioco affidata appunto al mediano catanese, pronto ad indossare una maglia da titolare per la prima volta da quando sulla panchina biancorossa siede Marino. Ecco Sbrissa. A completare il trio di metà campo come interno destro ci sarà un altro giocatore al rientro dal primo minuto, il giovane Sbrissa, mentre la prima alternativa in panchina sarà un po´ a sorpresa Alhassan. Il cambio di allenatore sembra dunque avere portato a nuove gerarchie anche tra le seconde linee: se Lopez in caso di necessità aveva spesso chiamato in causa Gerbaudo e in seconda battuta Urso, Marino sembra considerare maggiormente utile il ghanese in prestito dal Genoa, che quindi potrebbe trovare spazio a partita in corso a Varese. Torna D´Elia. Oltre a Sciacca e Sbrissa, sabato pomeriggio si profila anche un terzo rientro tra gli undici titolari, quello di D´Elia come terzino sinistro. Il mancino si candida ad una staffetta tra ex giocatori della Primavera della Juventus, rilevando il più giovane Garcia Tena: il catalano, parso un po´ in calo contro il Cittadella e in gestione differenziata nei primi allenamenti settimanali per un affaticamento al polpaccio sinistro, potrebbe tirare il fiato e lasciare spazio al compagno, che non gioca dall´infortunio rimediato nella partita con la Ternana dello scorso 14 settembre. Dubbio a destra. Il dubbio maggiore per Marino sembra riguardare la fascia destra. Il tecnico siciliano pare orientato a confermare la “catena” formata da Sampirisi come terzino e Laverone in posizione di esterno avanzato, ma non è del tutto esclusa l´eventualità che Lores Varela rientri tra gli undici di partenza, con l´arretramento di Laverone e Sampirisi destinato inizialmente in panchina. Questa seconda soluzione sarebbe maggiormente offensiva, ma forse esporrebbe un po´ troppo le corsie esterne alle avanzate del Varese, considerando che anche sulla sinistra ci saranno un giocatore spiccatamente offensivo come Giacomelli e un terzino più di spinta che di copertura come D´Elia. La coppia difensiva centrale formata da Camisa e Brighenti pare invece avviata alla riconferma, con una piccola speranza per Figliomeni di scalzare l´ex clivense dall´undici di partenza. Aggrappàti a Cocco. Quel che pare assodato, è che per tentare di andare in gol il Vicenza in questo momento non può prescindere dalla vena realizzativa di Andrea Cocco, a segno nelle ultime due partite. Anche nella partitella in famiglia di ieri, in effetti, la manovra biancorossa si è dimostrata apprezzabile fino alla trequarti, ma piuttosto sterile quanto ad occasioni da rete: la più nitida è nata appunto da un bel tiro dal limite di Cocco ben deviato in angolo da Vigorito. Per il resto, a parte un altro rasoterra da fuori di Cinelli, i giocatori in campo non sono riusciti ad attaccare con pericolosità le due porte, tanto è vero che l´allenamento si è chiuso con uno zero a zero eloquente quanto inevitabile. I probabili 11. Questa la formazione che al momento sembra avere maggiori possibilità di scendere in campo al fischio d´inizio sabato all´Ossola (modulo 4-3-3): Bremec; Sampirisi, Brighenti, Camisa, D´Elia; Sbrissa, Sciacca, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli.

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella finale in corso.

Ore 15.40 – Qui Guizza: presenti all’allenamento anche il presidente Giuseppe Bergamin, il figlio Marco ed il vicepresidente Edoardo Bonetto.

Ore 15.20 – Qui Guizza: alternanza tra lavoro atletico e schemi.

Ore 15.00 – Qui Guizza: primi schemi anti-Sacilese. Presente a bordo campo Ferretti, che però non partecipa all’esercitazione. Ancora assente, invece, Petrilli.

Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.20 – (Gazzettino) Prove tecniche anti-Brescia. Ieri pomeriggio al Tombolato il Cittadella ha effettuato un test amichevole con i dilettanti dell’Alzano Virescit, Foscarini ha optato per il 4-3-3, con Cappelletti e De Leidi esterni di difesa, coppia centrale Scaglia-Pellizzer, in mediana Pecorini, Rigoni e Benedetti, mentre i tre davanti erano Minesso, Coralli e Mancuso. Barreca e Busellato erano assenti in quanto impegnati con l’Italia B (Barreca tra l’altro è squalificato, al pari di Sgrigna), Gerardi invece non ha preso parte alla partitella per un affaticamento muscolare, ma oggi sarà regolarmente a disposizione. Il 4-3-3 con due esterni veloci e un solo riferimento offensivo, Coralli, può essere una soluzione plausibile per il Brescia. L’alternativa è quella di continuare con il 4-4-2 con Minesso e Pecorini sugli esterni e la coppia “pesante” Coralli-Gerardi. In questo caso però Foscarini in panchina resterebbe senza attaccanti d’area, ecco perché la coppia Minesso-Mancuso parte in pole rispetto a Gerardi. Primo tempo 5-0 per il Cittadella, con doppiette di Coralli e Mancuso, e un gol di Cappelletti (nella foto). Quanto alla ripresa, ha giocato la formazione Primavera, con Pierobon tra i pali e Paolucci a centrocampo: punteggio finale di 12-0 per i colori granata. ITALIA B. Al Piola di Novara ieri gli azzurrini hanno pareggiato 3-3 in amichevole con i pari età della Russia. Tra i 2.000 spettatori – la maggior parte studenti – c’era anche il tecnico dell’Under 21 Di Biagio. Barreca e Busellato hanno giocato dall’inizio, Busellato ha siglato il gol del 2-1. DIFFAMAZIONE. Michele Criscitiello è indagato dalla Procura di Novara “per il reato di diffamazione aggravata e continuata per avere offeso, in più occasioni, la reputazione, l’onore e il decoro del Cittadella, del dg Marchetti e dell’allenatore Foscarini». La Procura – in seguito alle querele presentate dalla società granata – ha ritenuto diffamatorie le frasi del giornalista su Tuttomercatoweb.com e Tuttob.com in merito alla partita Reggina-Cittadella del 26 aprile scorso. Marchetti e Foscarini si costituiranno parte civile.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Da Alzano a Brescia ci sono 57 chilometri. Quanto distino le squadre delle due città in termini di gol lo si scoprirà, invece, sabato alle 15, con le “rondinelle” ospiti del Tombolato: per ora occorre riferire del 12-0 rifilato alla Virescit, ripartita due anni fa dalla Terza Categoria. Per prepararsi alla prossima sfida di campionato, il Cittadella ieri pomeriggio ha improvvisato un’amichevole contro gli eredi del team in cui Claudio Foscarini si mise in evidenza come tecnico: organizzata in poche ore, la partitella ha richiamato sugli spalti una trentina di infreddoliti spettatori. In realtà, il test vero e proprio è durato solo 45’, i primi. Foscarini ha schierato subito in campo quella che potrebbe essere una plausibile formazione anti-Brescia, per poi lasciar spazio, nella ripresa, alla Primavera. La frazione si è chiusa sul 5-0, scandito dalle doppiette di Mancuso (caparbio nel difendere il pallone prima di battere a rete per l’1-0, e poi lesto ad anticipare l’uscita del portiere nel 3-0) e Coralli (due deviazioni sotto porta, con gli assist di De Leidi e Cappelletti, che si è poi aggiunto ai marcatori firmando l’ultima rete). Davanti a Valentini, una linea composta da Cappelletti, Scaglia, Pellizzer e De Leidi (sarà lui a sostituire a sinistra Barreca, squalificato). A centrocampo lo schieramento del “Menti”, con Pecorini e Minesso esterni, Rigoni e Benedetti in mezzo. Davanti, appunto, Coralli e Mancuso, con Gerardi lasciato precauzionalmente a riposo per un lieve affaticamento muscolare. Proprio Gerardi e Busellato, che rientra da un turno di stop, potrebbero essere gli inserimenti rispetto all’undici visto con la Virescit. A proposito di Busellato: ieri è andato a segno nell’amichevole che la “B Italia” ha giocato contro i pari categoria della Russia, a Vercelli. La partita, che ha visto in campo anche Barreca, è finita 3-3. Il centrocampista granata, capitano della squadra, ha realizzato il gol del momentaneo 2-1, riprendendo una respinta del portiere. Un’ultima nota sul test con la Virescit: nel secondo tempo, come detto, il Citta ha schierato i baby della Primavera, con l’aggiunta di Pierobon e Paolucci, che non ha segnato ma ha messo altri minuti nelle gambe. Sono arrivate altre 7 reti. Saranno di buon augurio?

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) Andrea Paolucci titolare sabato contro il Brescia. È qualcosa più di un’ipotesi, un’idea che frulla da giorni nella testa di Claudio Foscarini, determinato a riconsegnare le chiavi del centrocampo al regista toscano. Al posto di Barreca, squalificato, giocherà Donazzan, mentre la sostituzione di Sgrigna é più difficile. Non esiste un giocatore in rosa con le sue caratteristiche e il 4-2-3-1 visto a Vicenza ha convinto per profondità e distribuzione del gioco. Si potrebbero vedere le due punte «pesanti» con il ritorno di Gerardi e l’arretramento di Coralli o Mancuso provato nei tre dietro la prima punta. Schenetti invece è ancora ko. Nel frattempo, nella giornata di ieri, la società con un comunicato ufficiale ha annunciato che la querelle con il giornalista Michele Croscitiello è arrivata a un primo punto fermo. Il direttore del sito Tuttomercatoweb.com è indagato dalla procura di Novara per diffamazione aggravata e continuata. Il riferimento è alla dichiarazioni più volte rilasciate da Criscitiello sul finale della passata stagione dei granata e sulle partite contro la Reggina e l’Empoli.

Ore 13.20 – (Gazzettino) THERMAL. È in silenzio stampa da domenica sera, ossia quando nell’immediato dopo gara con il Ribelle (2-2) il presidente Pierluigi Maistrello ha annunciato il provvedimento affermando che «non c’è un motivo particolare, ma i ragazzi hanno bisogno di tranquillità». Ora, pensare che siano i media a destabilizzare l’ambiente Thermal appare una forzatura, forse invece la decisione è stata dettata per coprire alcune mancanze e difficoltà sul piano organizzativo in seno alla società. Al riguardo probabilmente hanno dato anche un po’ di fastidio le parole del tecnico quando ha affermato al termine della partita persa 4-3 con il Jolly Montemurlo che la squadra era partita alle 5 di domenica mattina per affrontare la trasferta in Toscana. Domenica, intanto, allo stadio di Monteortone arriva la capolista Rimini, ed è un vero peccato se al Thermal continueranno a restare bocche cucite. IL GIUDICE. Due turni di squalifica per Antonioli (Abano) e Rubbo (Este).

Ore 13.10 – (Gazzettino) Non se la passano benissimo, e non è solo per la classifica che le vede impegnate nella lotta per la salvezza nel girone D del campionato nazionale dilettanti. San Paolo e Thermal Abano Teolo devono fare i conti anche con alcuni scricchiolii a livello organizzativo e societario. SAN PAOLO. Martedì è andato in scena un cda nel quale si è parlato dell’immediato futuro del club, anche in termini di risorse economiche. Entro il fine settimana è previsto il pagamento dei rimborsi spese ai giocatori e stando ad alcune indiscrezioni nei prossimi giorni in seno al club ci si attenderebbe l’arrivo di 100 mila euro per dare linfa alle casse. Regista dell’operazione sarebbe Fabio Barbin, attuale team manager della squadra. Interpellato telefonicamente, ecco cosa ci ha risposto: «Non ho niente da dire, se non che la situazione economica è tranquilla e serena. Ci stiamo adoperando per fare sì che le cose rientrino in un percorso programmato per tempo. Ripeto, la situazione è assolutamente tranquilla e quando tutte le caselle saranno al loro posto informeremo la stampa con un comunicato ufficiale nel quale daremo la nuova struttura del San Paolo. I tempi? Da qualche giorno a qualche settimana, tutto deve rientrare in un filone logico». All’orizzonte, quindi, si prospetta una ristrutturazione degli attuali vertici del club di via Canestrini, fondato in fretta e furia quest’estate sulle ceneri del vecchio San Paolo che è stato dichiarato fallito. Un primo componente della società se ne è andato ufficialmente proprio martedì: è infatti uscito di scena il presidente onorario Barbara Carron. Questo il commento del presidente Giuseppe Tramonti: «Barbara ha dato le dimissioni per divergenze di gestione, è stato un fulmine a ciel sereno anche se negli ultimi tempi si era un po’ defilata». Sulla situazione economica del club, aggiunge: «Ne abbiamo parlato nel cda, ed è buona. A fine mese sarà saldato il rimborso ai giocatori». Stando ai rumors i giocatori più esperti (e con il rimborso più elevato) potrebbero essere lasciati liberi con l’apertura della finestra di mercato all’inizio della prossima settimana dando così ulteriore spazio in squadra ai giovani. «Smentisco, i giocatori sono stati tranquillizzati. La società va avanti, e vediamo se entrano persone a darci una mano. Torneremo sul mercato per cambiare qualche giocatore con l’obiettivo di salvarci, ma delle questioni tecniche se ne occupa il direttore generale Cresta».

Ore 12.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Parlare di impresa forse sarà esagerato ma il pareggio (1-1) conquistato dalla Clodiense sul campo del Padova mercoledì sera rappresenta sicuramente un risultato di grande prestigio. Le temute potenzialità della formazione biancoscudata, il fatto di giocare in uno stadio di grande prestigio davanti a quasi 5000 spettatori, sono state superate dalla formazione lagunare con una prestazione maiuscola, attenta e di grande personalità. «Aver ottenuto un risultato positivo ci riempie di grande soddisfazione, ma ancor di più il fatto di aver giocato un bel calcio – sono le dichiarazioni a freddo del giorno dopo del tecnico lagunare Andrea Pagan – I ragazzi hanno mostrato di essere sulla strada giusta anche dovevamo essere più cattivi nella loro metà campo. Indubbiamente è stata una serata memorabile. A molti dei miei non capiterà tanto facilmente di giocare davanti a quasi 5000 spettatori. La squadra è stata brava nella gestione della palla costringendo il Padova a cambiare l’assetto di gioco». Prova quindi di grande spessore quella dei lagunari tanto da meritare gli elogi del tecnico bianco scudato Carmine Parlato che ha definito la Clodiense la migliore squadra scesa all’Euganeo. «Fanno piacere gli elogi – conclude Pagan – ma dobbiamo dimenticare la gara con il Padova e concentrarci su quella di Legnago. Ci servono ancora punti per arrivare alla salvezza». Trovare i migliori della serata dell’Euganeo è difficile, visto che tutti i giocatori sono andati ben oltre la sufficienza. Matteo Mazzetto però merita una citazione particolare per essere stato l’autore del gol pareggio. «Me lo ricorderò a lungo quel gol – commenta il giovane centrocampista lagunare – Siamo entrati in campo con la testa giusta e credo che il pari ci vada anche stretto. Comunque dobbiamo continuare così e ci toglieremo altre soddisfazioni».

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) «È stato bello, ma da oggi siamo già concentrati sul Legnago». Parole di Andrea Pagan, tecnico della Clodiense, all’indomani del prezioso e meritatissimo pareggio ottenuto all’Euganeo contro il Padova. «Un risultato che ci dà autostima e che dice che sulla singola partita possiamo giocarcela con tutti» continua Pagan, «tuttavia dobbiamo ancora migliorare ed essere più cattivi nei momenti decisivi. Non ci ho dormito ripensando che con più malizia si sarebbe potuto fare il colpo. È anche vero che avevamo in campo una squadra con un’età media di 21,4 anni contro i 27,5 del Padova. Abbiamo avuto solo un momento di scoramento quando siamo rientrati all’intervallo sotto di un gol. A quel punto ho dovuto dare una scossa ai ragazzi ed è andata bene». Grande protagonista Matteo Mazzetto che con una prodezza all’incrocio dei pali ha firmato il pareggio. «Subito, in campo non mi sono reso conto di cosa avevo fatto» racconta Mazzetto, «la palla era rimbalzata nel modo giusto ed ho pensato di calciare di prima intenzione. In sala stampa ho sentito qualcuno dire che era stata una mezza papera del portiere, ma quando l’ho rivisto in televisione ho potuto confermare che si è trattato davvero di un bel gol». Mazzetto, nativo di Pettorazza, è cresciuto proprio nelle giovanili del Padova ma non ha nessun rimpianto. «Gioco nella Clodiense anche se a Padova ho fatto tutta la trafila delle giovanili. È stata la nostra miglior partita, anche perchè affrontavamo un avversario dal grande blasone, di fronte ad un pubblico eccezionale. Un elogio va soprattutto ai più giovani che, caricati nel modo giusto dal mister, hanno giocato senza timori. Qualche sbavatura c’è stata ma non ricordo, per esempio, grandi parate di Okroglic».

Ore 12.10 – (Messaggero Veneto) Potrebbe quasi sembrare un paradosso, considerata la rosa a disposizione di Carmine Parlato. Eppure il Padova, che domenica farà visita alla Sacilese, rischia di essere in emergenza. Un vantaggio per i liventini o uno stimolo in più per i biancoscudati? Si vedrà. Il giudice sportivo ieri ha privato la supersfida del XXV aprile di due potenziali protagonisti come gli ex neroverdi Matteo Nichele e Marco Cunico, entrambi appiedati per una giornata dopo le ammonizioni subite nel corso del posticipo con la Clodiense. Una gara che proprio Nichele aveva sbloccato, prima del pareggio dei chioggiotti. Niente sorpasso sull’Altovicentino, fermato a Fontanafredda. A proposito dei rossoneri: un turno di stop per Lauro Florean, che dunque salterà la gara con Union Pro. A Sacile rischia di non vedersi pure il bomber Gustavo Ferretti, alle prese con una contrattura. Ma in compenso Parlato riavrà a disposizione l’attaccante Christian Tiboni, ex Udinese. In attesa di ulteriori rinforzi. Se su Zubin pare in vantaggio l’Altovicentino, alla corte del tecnico campano potrebbe accasarsi un altro ex neroverde: Enrico Bearzotti (classe ’96), uno dei protagonisti dello scudetto dei ramarri, prima della chiamata dell’Hellas Verona (Primavera). In casa Sacilese, intanto, è già scattato il piano per ospitare l’esodo (si parla di almeno 600 persone) dei tifosi padovani. In primis, sarà eccezionalmente possibile acquistare i tagliandi in prevendita, recandosi dalle 10 di domenica nella biglietteria centrale dell’impianto biancorosso (all’esterno per l’occasione sarà pure allestito un chiosco). I tifosi ospiti saranno collocati nelle gradinate posizionate di fronte alla tribuna centrale e, in caso di necessità, nella zona nord dietro una delle porte. In più sarà loro riservato, qualora in sovrannumero rispetto alle previsioni, anche uno spicchio della tribuna centrale. L’apertura dei cancelli è prevista alle 13.

Ore 11.50 – (Giornale di Vicenza) La storia già infinita tra Altovicentino e Biancoscudati Padova si arricchisce di un altro, imprevedibile capitolo. Si chiama Emil Zubin, fa il bomber a Pordenone ed è in procinto di lasciare i “ramarri”. Dove andrà è solo una questione di giorni. E di soldi. Ci aveva, infatti, messo gli occhi Carmine Parlato, allenatore dei padovani, che lo scorso anno aveva costruito con lui la promozione in Lega Pro; e ce li ha messi adesso pure Rino Dalle Rive. Perché il presidente dell´Altovicentino l´attaccante lo conosce come il suo peggiore incubo pallonaro visto che nella passata stagione l´altra storia senza fine, quella tra Marano e Pordenone, si era risolta a favore dei friulani proprio grazie alle 27 reti (in 28 gare) del croato. A fine settimana incontro decisivo a Valdagno, sul piatto, stando ai soliti bene informati, 10-15mila euro in più rispetto alla proposta biancoscudata. Riuscirà lo sgarbo? In attesa del colore della fumata, non resta che fare un po´ di fantacalcio. In particolare, capire chi, tra le punte centrali in forza alla società vicentina, dovrà lasciare l´armadietto al nuovo arrivato, il quale, detto per inciso, non arriverebbe certo da comprimario. Il maggior indiziato sembra Nicola Falomi, decisiva la delicata sfida di domenica contro l´Ital-Lenti Belluno. In caso di tribuna, infatti, sarebbero titoli di coda. E a proposito della tredicesima giornata e di attaccanti, da segnalare l´intreccio regalato anche dalla classifica cannonieri, con Peluso e Corbanese, a quota 9, che se la vedranno l´uno contro l´altro allo stadio Dei Fiori, e gli inseguitori Sottovia e Ferretti (7 gol), sfida nella sfida fra Sacilese e Padova. Insomma, non ci s´annoia proprio e poco importa che sia solo serie D. A confermarlo anche il cambio della guardia sulla panchina del Kras Repen, dove a Predrag Arcaba succede l´ex centrocampista sloveno Anton Zlogar, un passato nella serie A di Slovenia e Cipro e…a Pordenone. Già, gira e rigira, è proprio una storia senza fine.

Ore 11.30 – Disponibile a questo link l’intervista rilasciata all’edizione di Pordenone de “Il Gazzettino”, in cui parla della sfida con la Sacilese e di Emil Zubin.

Ore 11.10 – (Gazzettino) VERSO IL MERCATO. I prossimi impegni del Padova serviranno anche per ulteriori valutazioni relative a possibili operazioni in entrata e uscita, ma già sabato è prevista una scadenza. Entro quel giorno possono essere depositate le richieste di risoluzione dei prestiti di giocatori provenienti dal club professionistiche: De Poli si è già mosso in tal senso, rinunciando a Bruzzi (Livorno), Montinaro (Lecce) e Bragagnolo (Vicenza). Sempre riguardo i giovani, si cercherà una sistemazione per Russo e Formigoni. Così invece ha dichiarato Parlato al Gazzettino di Pordenone con rifermento all’attaccante dei friulani Zubin nel mirino pure dell’Alto Vicentino: «Lo abbiamo cercato più volte, mi ha risposto che il Pordenone conta su di lui e lo ha confermato, ma ho sorriso». In Friuli gira infatti la voce che Zubin stia cercando casa vicino a Prato della Valle. Riguardo al giovane terzino Pellicanò, il diesse De Poli ha ammesso l’interesse: «Però lui vuole restare al Belluno». Nel mirino anche Bearzotti, giovane esterno alto di proprietà del Verona; fatto un sondaggio con l’Este per l’attaccante Rondon.

Ore 11.00 – (Gazzettino) TROPPI GOL SUBITI NELLA RIPRESA. L’elemento su cui la squadra possiede ampi margini di miglioramento riguarda la capacità di gestire la partita quando si trova in vantaggio. Dopo dodici giornate già emergono numeri significativi in tal senso, come quello che ha visto il Padova subire otto reti su undici nel secondo tempo. L’ultima partita in cui gli avversari hanno colpito prima dell’intervallo è quella con il Tamai del 28 settembre (quarta giornata) e nel complesso solo quattro volte su dodici i biancoscudati hanno mantenuto la porta inviolata. Proprio quello con i friulani è l’unico incontro che ha visto Cunico e colleghi costretti a rincorrere il risultato, mentre nelle altre gare hanno segnato sempre per primi. Più che una questione di condizione, dietro a questo dato sembrano nascondersi problemi di natura mentale (cali di attenzione) che, se avvenuti a risultato virtualmente acquisito, hanno comunque costretto la squadra a spendere ulteriori energie psicofisiche, mentre con Triestina e Clodiense sono costati punti preziosi.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Conferme dal giudice sportivo e un mezzo sospiro di sollievo per i responsi dell’infermeria. Queste le novità in casa biancoscudata il giorno dopo il pareggio casalingo con la Clodiense e con la squadra già proiettata al difficile impegno di domenica a Sacile. Ferretti, uscito nel primo tempo per un problema al flessore della gamba destra, ieri mattina è stato sottoposto a ecografia che ha dato esito negativo: scongiurato il pericolo di un nuovo lungo stop. Stesso verdetto per Petrilli (problema al polpaccio). «Per entrambi – tranquillizza il diesse Fabrizio De Poli – si tratta solo di una contrattura». L’attaccante argentino resta comunque in forte dubbio per Sacile, mentre dovrebbe tornare a disposizione Tiboni che ieri pomeriggio si è allenato regolarmente. Non saranno invece del match Cunico e Nichele, squalificati per un turno, mentre è entrato in diffida Sentinelli. Poi De Poli torna sulla gara con la Clodiense: «È stata la peggiore partita stagionale a livello collettivo».

Ore 10.40 – (Gazzettino) La presentazione della partnership tra Padova e Cib Unigas, nuovo sponsor di maglia del settore giovanile, avvenuta martedì prima del derby alla presenza dei vertici societari e dei fratelli Filippo e Riccardo Pancolini in rappresentanza dell’azienda padovana che opera da oltre quarant’anni, è stata l’occasione per ribadire le strategie del Padova legate al vivaio. «Nell’incontro di lunedì svolto con i tecnici dell’Aiax – ha dichiarato il presidente Giuseppe Bergamin – si è visto come si coltivano i giovani sul piano educativo e tecnico e questo è in linea con i nostri obiettivi per una crescita e uno sviluppo all’insegna della continuità, basandosi sul vivaio. In serie A ci sono squadre che schierano undici stranieri, noi vogliamo fare in modo che i nostri giocatori possano avere un futuro, cosa possibile solo partendo dal settore giovanile». «L’idea che il nostro marchio sia associato a quello del Padova – ha dichiarato Filippo Pancolini – è motivo di emozione e orgoglio, essendo noi stessi prima di tutto dei tifosi, con la voglia di mettersi in gioco e sostenere il vivaio, settore importante un po’ trascurato nel recente passato».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) La doccia fredda, tuttavia, è arrivata anche dal “giallo” sventolatogli dal signor Garofalo di Torre del Greco, che lo ha messo fuori causa in vista di Sacile: «È stata una partita un po’ paradossale», ha sottolineato Nichele. «Non dico che il Padova dovrebbe essere tutelato, per l’amor di Dio, ma ad un certo punto abbiamo assistito anche ad entrate pesanti che l’arbitro ha sempre lasciato correre, per poi ammonire quattro dei nostri per falli veniali. Il direttore di gara ha tenuto un atteggiamento provocatorio nei nostri confronti, e noi siamo stati dei polli a cascarci. Una squadra con la nostra esperienza non dovrebbe cadere in questi tranelli, evidentemente il nervosismo e la posta in palio hanno pesato nella nostra reazione».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Domenica dovrebbe esserci anche Tiboni, rientrato dalla clinica di Empoli pienamente guarito e pronto a rimettersi a disposizione dell’allenatore. Chi non ci sarà, invece, è capitan Cunico, che, così come Nichele, dovrà scontare un turno di squalifica dopo aver rimediato la quarta ammonizione stagionale. Il gol amaro. Il match con la Clodiense, a proposito di segni, ne ha lasciato uno ben visibile proprio sul volto del centrocampista giunto dal Piacenza, che ieri si è presentato al quartier generale della Guizza con un occhio nero, causato da una violenta gomitata di un avversario nel concitato finale del match di due sere fa. Non certo il modo migliore di festeggiare il primo gol in biancoscudato, tanto più che non è bastato a regalare la vittoria alla squadra: «La gioia personale c’è, ma se non serve alla squadra è una gioia a metà», ha ammesso Nichele. «Peccato, perché l’avevamo messa sui giusti binari. Purtroppo non è andata come speravamo, in questo periodo stiamo concedendo qualche gol di troppo e probabilmente dobbiamo sistemare qualcosa quanto ad equilibrio tra i reparti».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Un pareggio che lascia il segno. Non bastano l’amarezza di aver fallito il sorpasso sull’Altovicentino e la consapevolezza di aver gettato al vento una grande occasione: dopo l’1-1 con la Clodiense, il Padova è costretto a leccarsi le ferite. Soprattutto fisiche e disciplinari. Dubbi e paure. La partita di martedì sera ha restituito a Carmine Parlato un Ferretti nuovamente in dubbio: dopo un mese di stop forzato per la lesione al flessore della coscia sinistra, stavolta il “Rulo” è stato fermato dallo stesso muscolo della gamba destra. Ieri mattina l’attaccante ha effettuato un’ecografia per verificare la gravità dell’infortunio, che l’ha costretto a lasciare il campo dopo mezz’ora, e le notizie giunte dai medici sono state incoraggianti. Ferretti ha subìto solo una contrattura, simile a quella che nel corso della rifinitura di lunedì aveva messo fuori gioco Petrilli: entrambi ieri e oggi si limiteranno a svolgere lavoro di scarico, ma già da domani proveranno a riprendere la marcia in campo, sperando di recuperare in extremis per la sfida-verità con la Sacilese, attualmente quinta forza del campionato.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Si tratta di una risoluzione consensuale, e al momento abbiamo già avvisato sia Russo che Formigoni che, se troveranno un’altra sistemazione, li lasceremo andare». In tutto fanno 5 giocatori pronti a fare le valigie: due terzini, due esterni offensivi ed un centrocampista. Andando alla ricerca dei sostituti, per il ruolo di terzino sinistro la pista che portava al bellunese Pellicanò non ha incontrato il favore del diretto interessato: «L’abbiamo cercato, ma preferisce rimanere al Belluno», ha rivelato De Poli, confermando l’interesse anche per il giovane Enrico Bearzotti, offensivo della Primavera del Verona ed ex Pordenone. La situazione più calda, però, rimane ovviamente in attacco: con Emil Zubin ormai diretto verso l’Altovicentino, è probabile che il Padova giochi le sue carte con Paolo Zanardo del Piacenza. Senza dimenticare il giovane brasiliano Fernandes, che rimarrà in prova sino a metà dicembre, in attesa di una decisione della società.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Due giocatori sul mercato, altri tre con la valigia in mano e qualche idea tra difesa e attacco che dovrà presto trovare riscontro. Lunedì si apre ufficialmente la finestra di mercato dilettanti, ma già nei prossimi giorni sono attese le prime ufficialità. Innanzitutto per ciò che riguarda i giocatori in prestito dai club professionistici: i contratti che svincolano i giovani di serie D risolvendo anticipatamente il prestito rispetto alla naturale scadenza di giugno 2015 vanno depositati entro sabato, e sono ben tre i biancoscudati interessati. «Abbiamo chiesto a Vicenza, Livorno e Lecce di risolvere i prestiti di Bragagnolo, Bruzzi e Montinaro», ha annunciato il diesse Fabrizio De Poli. «Le rispettive società sono state avvertite, e ora non resta che attendere la loro risposta». Se il deposito delle risoluzioni consensuali dei prestiti avverrà nei termini previsti, ovvero entro tre giorni, il terzetto lascerà Padova e già da domenica contro la Sacilese non sarà più a disposizione di Parlato. Per i giocatori di proprietà biancoscudata, invece, il discorso è differente: «La messa in svincolo deve avvenire entro il 16 dicembre (giorno di chiusura del mercato, ndr) e per essere valida va accettata e firmata anche dai giocatori».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È già tempo di pensare alla trasferta di domenica a Sacile. La società friulana non attiverà la prevendita a Padova da qui a domenica: i biglietti per la sfida allo stadio “XXV aprile” saranno messi in vendita solo nella giornata del match, al prezzo unico di 10 euro, con i botteghini dello stadio che apriranno i battenti a partire dalle 10. Ai tifosi biancoscudati sarà riservata la gradinata opposta alla tribuna centrale, unitamente ad una porzione di tribuna laterale a disposizione di chiunque fosse interessato e, se necessario, sarà possibile ricavare altri posti dietro una porta sul lato nord.

Ore 09.10 – Disponibile a questo link l’articolo con gli aggiornamenti sul braccio di ferro Padova-AltoVicentino per Emil Zubin.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ma il diesse gira lo sguardo con un mezzo sorriso dei suoi che suona, in realtà, come una conferma velata. L’attaccante del Piacenza fu trattato già in estate ed è un pupillo di Parlato mentre Zubin (Pordenone) pare diretto alla concorrenza: «Credo che andrà all’AltoVicentino — conferma De Poli — mentre Marcelo Fernandes sarà visionato in questi giorni. Qualora decidessimo di tesserarlo poi bisognerà attendere il transfer internazionale, ma portando lo svincolo della società a cui è legato si accelererebbero i tempi. Da parte del giocatore e degli investitori c’è già la volontà di restare con noi, ora dobbiamo valutarlo. Rondon? Ho parlato in generale coi dirigenti dell’Este ma non muovono nessuno e di lui proprio non abbiamo discusso. Bearzotti? È un esterno alto e ci interessa». Difficile decriptare quando il ds bluffi o quando dica la verità. Come è normale che sia, d’altronde. Ma dietro le quinte qualcosa si muove.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Con la Clodiense — spiega il ds biancoscudato — abbiamo disputato la peggior partita del campionato, senza dubbio. Abbiamo sbagliato a livello di collettivo, faticavamo anche nelle ripartenze. Gli errori individuali ci sono stati, ma siamo mancati nel complesso un po’ in tutto». Sul mercato De Poli prende tempo, ma arrivano conferme su diverse piste seguite per l’attacco e per gli esterni, così come sul taglio di tre o quattro elementi in vista della riapertura delle liste. «Entro sabato vanno effettuate le risoluzioni di cessioni temporanee — spiega il dirigente biancoscudato — e in poche parole significa che se un giovane che gioca da noi è tesserato con una squadra professionistica, dobbiamo richiedere lo svincolo a chi ne possiede il tesserino. L’abbiamo richiesto per Bruzzi, Montinaro e Bragagnolo, ora stiamo aspettando le risposte di Livorno, Lecce e Vicenza. Genny Russo e Luca Formigoni sono sul mercato. E se qualcuno si sente sacrificato o poco utilizzato lo dica senza problemi… Pellicanò del Belluno? Il ragazzo non vuole venire a Padova, preferisce rimanere a Belluno. Cremonini del Dro? Non l’abbiamo mai contattato. Zanardo? No…».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il mezzo sorriso del mercoledì pomeriggio: solo una contrattura per Gustavo Ferretti, uscito dopo poco più di mezzora di gioco, martedì sera, nel match giocato contro la Clodiense. Sospiro di sollievo? È presto per dirlo, ma il centravanti argentino verrà valutato domani dopo due giorni di lavoro differenziato e di massaggi e c’è una piccolissima speranza di vederlo in campo, magari soltanto part-time, domenica nel big match contro la Sacilese. E Carmine Parlato sa perfettamente quanto importante sarebbe poter contare, anche solo parzialmente, sul suo bomber. L’altro sorriso, dopo il pareggio stridente con la Clodiense, si chiama Christian Tiboni. L’attaccante di Desenzano sul Garda ha partecipato alla partitella andata in scena, alla Guizza, fra i giocatori che non sono scesi in campo martedì sera. In attesa di capire se verrà «tagliato» o meno, potrebbe tornare utile in una domenica sicuramente ad alta tensione. Poi ci sono il mercato, le squalifiche (Cunico e Nichele non potranno scendere in campo domenica) e preoccupazioni varie a tenere banco nelle considerazioni del giorno dopo da parte di Fabrizio De Poli.

Ore 08.38 – (Sacilese Calcio) La Sacilese calcio comunica che in occasione della gara con la Biancoscudati Padova in programma domenica alle 14.30 allo stadio XXV aprile, sarà eccezionalmente possibile acquistare i biglietti della partita in prevendita, recandosi dalle 10 di domenica nella biglietteria centrale dell’impianto biancorosso, nei cui pressi sarà pure allestito un chiosco. L’apertura dei cancelli è prevista alle 13, previo parere favorevole delle Forze dell’Ordine preposte. I tifosi ospiti saranno collocati nelle gradinate posizionate di fronte alla tribuna centrale e, in caso di necessità, anche nella zona nord dietro una delle porte. Ai tifosi biancoscudati interessati sarà pure riservato uno spazio nella tribuna laterale. Per la circostanza funzionerà su tutto l’impianto il servizio di videosorveglianza.

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (tredicesima giornata, domenica 30 novembre ore 14.30): AltoVicentino-Belluno, Dro-Triestina, Kras Repen-Giorgione, Legnago-Clodiense, Montebelluna-Mezzocorona, Sacilese-Padova, Tamai-Mori Santo Stefano, Union Pro-Fontanafredda, Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo.

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense 18, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della dodicesima giornata: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa 0-2, Padova-Clodiense 1-1, Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 26 novembre: si ritorna al lavoro dopo l’1-1 con la Clodiense, semplice contrattura per Ferretti.




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