Quanto fatto sinora da Carmine Parlato e da Fabrizio De Poli è sotto gli occhi di tutti. Appena due pareggi e ben dieci vittorie: credo che se in estate qualcuno avesse messo sul piatto un bilancio simile dopo dodici giornate, la totalità dei tifosi e degli addetti ai lavori avrebbe immediatamente firmato nero su bianco per essere in questa situazione alla fine del mese di novembre. Adesso, però, viene il difficile. Nervi, gestione, spogliatoio, infortuni, ambiente, condizione fisica, mercato. L’impressione è che una parte dell’ambiente consideri le vittorie come scontate, quando in realtà non lo sono affatto e sono ben poche le squadre del girone A a stendere tappetini rossi di fronte all’avversario di turno. Poi i nervi. Non è facile convivere con la pressione di dover sempre vincere, ma non lo è neppure per l’Alto Vicentino, che l’anno scorso fu bruciato allo sprint proprio dal Pordenone di Parlato e che continua a viaggiare a braccetto con il Padova in testa alla classifica. Domenica prossima secondo me assisteremo a un passaggio fondamentale della stagione. Il calendario sentenzia: Sacilese-Padova e Alto Vicentino-Belluno, un poker incrociato fra le migliori quattro squadre del girone. Il verdetto di queste due partite influenzerà non poco l’esito della maratona a fine campionato. Il 4 gennaio ci sarà lo scontro diretto a Valdagno, ma prima ne succederanno tante. Se si passa l’esame domenicale, con ogni probabilità senza attaccanti disponibili o a pieno regime, si può guardare con fiducia al futuro.
Appunti sparsi. La gestione: gli esterni alti sono in affanno da qualche settimane, perché non sganciare Petrilli, che ha qualità da serie superiore? Una chance sarebbe giusto concedergliela, da capire il perché Parlato (per il resto perfetto) proprio non lo veda. I nervi: al bando le proteste con gli arbitri, in campo serve un atteggiamento professionale anche per conquistarsi le simpatie di chi dirige. Non semplice, ma è una strettoia fondamentale da superare, al netto di errori e di valutazioni sbagliate della classe arbitrale. Spogliatoio: complesso tenere in piedi gli equilibri, davanti sono in tanti e Parlato dovrà usare molta intelligenza. Ambiente: l’entusiasmo non va disperso. Inutile pensare al passato, inutile ricordare sempre che la serie D non piace a nessuno. Questa è la realtà, se si vuole dimenticarla si spera per sempre non bisogna sbagliare nulla e non bisogna dare niente per scontato neanche contro le piccole squadre. Non dimentichiamo che spesso interi campionati si sono decisi per il classico scivolone sulla buccia di banana contro una squadra di bassa classifica. Condizione fisica: va registrato un calo generalizzato, allo staff il compito di apportare le opportune correzioni. Mercato: servono un esterno (piacciono Pellicanò del Belluno, che deve decidere se accettare la proposta del Padova e Bearzotti della Primavera del Verona) e un attaccante di peso e sul quale andare sul sicuro. Sono certo che De Poli si stia già muovendo, presto sapremo.