Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia/Messaggero Veneto, Alberto Bertolotto
Il duello a distanza tra Padova e Altovicentino rischia di accendersi ben più di quanto avvenga già sul campo. Perché Rino Dalle Rive, vulcanico patron della società nata la scorsa estate dalla fusione di Marano e TrissinoValdagno, è pronto a mettere i bastoni tra le ruote ai Biancoscudati anche sul mercato. L’obiettivo? Emil Zubin, attaccante 37enne del Pordenone, da tempo nel mirino della società di viale Rocco. Dopo averlo seguita la scorsa estate, il direttore sportivo Fabrizio De Poli è tornato alla carica in queste settimane, cercando di convincere la punta istriana a raggiungere il suo vecchio allenatore Carmine Parlato. Il problema è che negli ultimi giorni su Zubin è piombato proprio l’Altovicentino: secondo le “voci” che filtrano dagli ambienti del mercato, prossimamente, con la data che non è al momento precisa ma sicuramente entro la fine della settimana, Zubin sarebbe atteso a Marano per discutere le modalità del suo eventuale passaggio in bianconero. Il che, al di là degli equilibri del campionato che il suo innesto potrebbe spostare, sarebbe un autentico schiaffo al Padova da parte di Dalle Rive: l’intento, a questo punto, non sarebbe solo quello di rinforzare la squadra con l’arrivo di un giocatore di sicuro valore, che dovrebbe prendere il posto di Nicola Falomi, dato in partenza a dicembre, ma anche di toglierlo subito dal mercato e, soprattutto, dai sogni di gloria del Padova.
Si dice che il presidente dell’Altovicentino, proprietario della ditta edile Safond, sia disposto a calare l’asso presentando a Zubin un’offerta superiore a quella – non ancora precisata – che il Padova sarebbe sin qui pronto ad avanzare: almeno 10-15 mila euro in più, che potrebbero convincere l’attaccante a trasferirsi a Marano anche a fronte di un ritorno alle dipendenze di Parlato, con cui la stima è reciproca. L’affare potrebbe quindi decollare nei prossimi giorni, ed è probabile che, davanti a due proposte dalle società che dominano il girone C della serie D, sarà proprio la volontà del giocatore a spostare l’ago della bilancia. Quel che appare ormai certo, nonostante la fedeltà proclamata ai quattro venti la settimana scorsa, è che, a meno di clamorosi dietrofront, Zubin lascerà Pordenone e la squadra neroverde, mestamente ultima in classifica nel girone A di Lega Pro e appena travolta dal secondo ribaltone tecnico stagionale, con l’avvicendamento tra Foschi e Rossitto in panchina.
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Fabio Rossitto ha più missioni, in questo suo mandato. La prima è la più impegnativa, anche se a lungo terminare: portare in salvo la squadra. Prima ce n’è un’altra, altrettanto impegnativa: convincere Emil Zubin a rimanere. Il capitano, infatti, è ancora pressato dal Padova e, soprattutto, dall’Altovicentino e le voci relative al suo addio si fanno sempre più insistenti. Rossitto ha già allenato il bomber in neroverde, tra i due c’è sempre stato un bel rapporto: cosa può succedere? E l’attaccante ha davvero ancora intenzione di restare? Si deve arrivare a una decisione a breve, entro il 3 dicembre. Già, il limite è stabilito per mercoledì prossimo: per chi, dalla Lega Pro, scende in serie D, la firma deve arrivare entro quel giorno. I regolamenti impongono un periodo di “congelamento” di un mese e un giorno prima di poter giocare nei dilettanti. E che gara ci sarà, il 4 gennaio, data in cui Zubin potrebbe disputare una partita di Interregionale? Altovicentino-Padova, big match tra i due club che si contendono il bomber e il salto in Lega Pro. E’ ormai acclarato che le parti stiano insistendo per averlo: un pressing che continua nonostante l’incedibilità dichiarata dai neroverdi. Il centravanti infatti è tentato: in Lega Pro non è più determinante come in D, e la società sta pensando a rinforzi in attacco per il mercato di gennaio. E’ una situazione parecchio difficile da gestire. Zubin è l’uomo-immagine: la campagna-abbonamenti è stata impostata sulla sua figura, le locandine che annunciano gli incontri casalinghi della squadra contengono la sua immagine. In più, la città lo ama. Rossitto ha una grande considerazione di lui: la scorsa stagione, terminata la sfida al Bottecchia con la “sua” Triestina, il tecnico si è intrattenuto con lui e l’ha elogiato più volte. E con Rossitto Zubin aveva sempre giocato e segnato. Fabio proverà a farlo sentire importante, sia in campo sia in spogliatoio, non gli toglierà la fascia di capitano dal braccio. Si vedrà, la decisione finale spetterà al bomber. Ma è difficile, al momento, scommettere su una sua permanenza.