Fonte: Gazzettino, Andrea Miola
«Tifo per la squadra che punta a traguardi più importanti e dunque per il Padova che deve vincere il campionato, mentre la Clodiense sta viaggiando verso una tranquilla salvezza». Franco Cerilli trova sostegno nelle esigenze di classifica per risolvere la più classica situazione di un cuore diviso in due. A Chioggia l’ex centrocampista di Vicenza e Inter è nato, cresciuto calcisticamente, ha allenato e tuttora risiede, a due passi dallo stadio, ma all’ombra del Santo, tra il 1981 e il 1984 ha vissuto un triennio magico con la promozione in B. Regista di gran classe, riconoscibile anche per i calzettoni perennemente abbassati, per lui 97 presenze, tre reti e mille ricordi indelebili. «L’ultimo anno la gente mi adorava: se sbagliavo un passaggio per i tifosi era colpa del compagno mal posizionato. Se a Vicenza (secondo posto in serie A, ndr) sono arrivati i picchi di squadra, a Padova ho ottenuto le maggiori gratificazioni personali, che ancora ricevo, emozionandomi, tramite i social forum». Di qui la sua amarezza legata al presente. «Con De Poli eravamo come fratelli e pensavo che la scorsa estate si ricordasse di me, visto che ho già allenato le giovanili del Padova, per poi ottenere promozioni a Legnaro e con la Piovese. Per questo sono un po’ deluso». Idem per la Clodiense: «Sono cresciuto lì e in panchina ho già vinto un campionato, ma è proprio vero che nessuno è profeta in patria. Ora alleno i piccoli amici di Borgo San Giovanni, mi godo la famiglia, ma il campo mi manca e con entrambe le società penso di avere più dato che ricevuto». L’attuale Padova? «Vederlo non iscritto, per colpa di personaggi che nulla c’entrano con il calcio, era fuori dal mondo, ma i padovani amano questo sport e più di 5.000 persone allo stadio in D non sono la normalità. Se, come pare, Bergamin e Bonetto gestiranno la società come fosse già professionistica, si va lontano». Cerilli domani non sarà all’Euganeo, invitato al settantesimo compleanno di Gianfranco Zigoni, suo compagno di avventura in una storica trasmissione condotta da Gildo Fattori.