Live 24! Padova-Clodiense, -4: allenamento mattutino all’Appiani, continua la preparazione in vista di martedì

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Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Coppa addio. Ora l’Arzignanochiampo può concentrarsi unicamente sul campionato. E forse è una buona cosa. L’organico dei gialloazzurri infatti non è strutturato per correre su due binari mentre ben altra è situazione in casa del Ripa La Fenadora, che mercoledì ha espugnato il Dal Molin ottenendo il pass per i quarti di finale di Coppa Italia. La compagine bellunese ha potuto prendersi il lusso di cambiare ben 8 undicesimi della formazione schierata la domenica prima senza risentirne, mentre a quella di Beggio basta manchino un paio di pedine per andare in difficoltà. Poco più di una settimana e ci sarà la possibilità di correre ai ripari con l’apertura del mercato di riparazione: serve almeno un giovane di qualità, ma anche nel pacchetto arretrato un rinforzo non sarebbe da disdegnare. Una partita, due facce. Riavvolgendo il film dell’incontro perso con il Ripa La Fenadora, si vede un Arzignanochiampo in difficoltà per tutto il primo tempo, incapace di rimediare l’ingenuità che ha permesso agli ospiti di andare in vantaggio. Nella ripresa cambia la musica, merito degli innesti di Marchetti e Tecchio, e gara che non si raddrizza anche per un pizzico di sfortuna. Cuore e generosità non mancano, un pò di qualità sì.

Ore 21.20 – (Tribuna di Treviso) «Così nel calcio, come nella vita, ci sono dei momenti che vorresti non arrivassero mai…». È l’incipit del messaggio pubblicato dall’Union Pro sul suo sito per salutare il capitano Federico Lorenzatti. Una storia d’amore sbocciata un paio di stagioni fa, ma giunta al termine, perché occorre essere al 100% per affrontare la serie D, mentre il ginocchio del 28enne centrocampista argentino, operato lo scorso torneo per la seconda volta, necessita di un recupero graduale. Ma la lotta salvezza non aspetta. La separazione consensuale arriva a pochi giorni dal mercato di riparazione: a fronte del taglio di Lorenzatti, si prevede un innesto di spessore, condizione necessaria per poter ritrovare competitività in campionato. «Dispiace, è una decisione presa a malincuore», spiega il presidente Marco Gaiba, «Lorenzatti è stato una bandiera, un leader e punto di riferimento per il gruppo nelle due stagioni che ci hanno portato dalla Promozione alla serie D». Presenza fissa nel torneo d’esordio, l’anno scorso aveva perso invece gran parte dell’annata per la rottura del legamento crociato, tornando nelle ultime giornate per festeggiare la promozione. “Peluca”, come è stato ribattezzato, ha indossato la maglia a inizio stagione, ma poi il ginocchio è tornato a dare fastidio. Serve tempo per un pieno recupero, evidentemente non dava garanzie. Federico, in poco più due stagioni, ha instaurato un rapporto speciale con l’ambiente. Società, compagni, tifosi. Per una volta, al momento dell’addio, la società non si affida alle classiche frasi di circostanza. Le parole di affetto, contenute nel comunicato, fanno capire chi è Lorenzatti per la Pro. Uno dei ragazzi che ha riportato l’Interregionale dopo mezzo secolo. E che mai vorresti veder partire… «Una persona cara, un amico, un compagno che ha sempre dato tutto per la tua stessa causa ed è sempre stato una certezza per te e per tutto il tuo ambiente», si legge, «Questo ha rappresentato per noi Federico Lorenzatti, il mitico Peluca, che da questa settimana non sarà più un giocatore dell’Union Pro. Una decisione molto dolorosa per la società che ha sempre creduto in lui, anche dopo l’infortunio dello scorso anno. La sua sapienza tattica, il suo piede vellutato e la personalità che sapeva trasmettere in mezzo al campo mancheranno non solo a noi, ma a tutto il pubblico della serie D. Ci teniamo a ringraziare di cuore Federico per tutto quello che ci ha regalato, con la consapevolezza che rimarrà sempre una bandiera dell’Union Pro».

Ore 20.50 – (Tribuna di Treviso) Dopo tre sconfitte consecutive, in casa Giorgione c’è voglia di voltare pagina e lo scontro playout con il Dro rappresenta un’occasione. Ai castellani è riconosciuto il merito di giocare bene, ma le statistiche invitano a non abbassare la guardia. Un dato su tutti: 5 gol subiti in un solo match il Giorgione non li aveva mai visti negli ultimi 4 anni (da quando è tornato in D). Rimanendo ai numeri, la partita persa 5-2 a Legnago è stata la prima senza Baggio (leader con 4 gol) nella formazione iniziale, e la prima in cui mister Paganin ha effettuato solo due sostituzioni. Una di queste ha visto l’uscita di Giacomazzi: nulla di strano, se non fosse che il centrocampista era sempre rimasto in campo da inizio campionato. Il record di minutaggio, con 990 minuti su 990 (recuperi esclusi), appartiene solo a Liam Fontana. Il difensore vicentino classe 1995, uno dei primissimi acquisti estivi, introduce la sfida casalinga con il Dro. «Non conosco i trentini, ma dobbiamo vincere perché abbiamo perso troppi punti nelle ultime tre partite. Siamo nella loro stessa posizione in classifica, sarebbe importante batterli e staccarli. Il calo di risultati non è un problema fisico: creiamo tantissimo, però non riusciamo a concretizzare, a differenza del Legnago». Lo spogliatoio resta unito. «La nostra arma migliore è il gruppo: siamo tutti giovani, senza un singolo che risolva le partite. Il gruppo è unito, giochiamo bene, non c’è nessuna crisi». Dopo l’ostacolo Dro sarà la volta del Kras, unica squadra, al pari dei castellani, a non aver mai raccolto punti nelle ultime tre giornate. Il 2014 si chiuderà con le quotate Sacilese, Altovicentino e Montebelluna. «Dro e Kras sono avversari più difficili: pur non essendo molto attrezzate, puntano sul fisico e il temperamento. Si chiudono e diventa difficile trovare il pertugio. Sarà fondamentale l’approccio alla gara», conclude Fontana, il cui en-plein di presenze è accompagnato da una media/voto di 6,09.

Ore 20.20 – (Il Piccolo) Che la rosa della Triestina fosse un magma in continua evoluzione, in questi mesi lo si era capito. Anzi, la società ha annunciato proprio un paio di settimane fa, altri rinforzi e ulteriori arrivi nel mercato di dicembre. Ma evidentemente quasi ogni settimana riserva qualche novità ed evidentemente non è ancora stata scartata nessuna ipotesi, neppure quella di qualche arrivo dal fronte degli svincolati. E così proprio ieri, nella partitella in famiglia, si sono visti altri due giocatori in prova, che verranno valutati in questi giorni. Il primo è il monfalconese Daniel Bradaschia, 25 anni, esterno offensivo che aveva iniziato la stagione con il Koper in serie A slovena. Bradaschia aveva avuto un promettente inizio di carriera, quando a 18 anni aveva già esordito in serie B con il Treviso realizzando anche un gol. Transitato per l’Udinese, dove però non aveva mai esordito in prima squadra, l’attaccante ha giocato due stagioni piuttosto intense in serie C1 con il Lumezzane, totalizzando 63 presenze e 8 gol. Poi la stagione seguente aveva diviso l’annata tra lo stesso Lumezzane e il Taranto. Quindi l’approdo a Koper per due stagioni, una breve parentesi in serie D con il Darfo Boario e recentemente il ritorno a Koper. Quest’estate sembrava sul punto di essere tesserato per la Lucchese, ma una neopromossa in Lega Pro non è abilitata a utilizzare il sistema informatico per i trasferimenti da federazione estera, pur essendo Bradaschia italiano. E così eccolo in prova in alabardato: ieri è stato schierato come esterno sinistro offensivo, dimostrandosi agile e veloce, anche se ancora indietro di condizione. Il secondo giocatore in prova è invece un senegalese: pare si tratti di Thiam Diop, un centrocampista classe 1990 che l’anno scorso ha giocato nella quarta lega francese con una squadra di Strasburgo. Ieri si è piazzato in mezzo al campo a dirigere le operazioni nella formazione che affrontava i titolari. Ma ovviamente entrambi andranno valutati da Ferazzoli con attenzione nei prossimi giorni.

Ore 20.10 – (Il Piccolo) Giuseppe Ferazzoli è stato molto chiaro quando è arrivato a Trieste: a lui piace molto il 4-3-3, ma tra infortuni, giocatori disponibili e la trasferta di Padova alle porte, sarebbe partito con il 3-5-2. E in effetti il tecnico alabardato è stato di parola: dopo il positivo pareggio strappato all’Euganeo e il negativo ko interno con l’Union Ripa con la difesa a tre, grazie anche all’arrivo del transfer di Milicevic, Ferazzoli ha deciso che era già ora di voltare pagina. Domenica scorsa a Chioggia il mister ha così presentato il suo 4-3-3 e adesso, analizzando la partitella in famiglia di ieri a Prosecco, è deciso a proseguire su questa strada. Naturalmente contro la Clodiense si era visto un 4-3-3 in versione trasferta, ovvero con una spiccata attitudine difensiva che porta gli esterni ad abbassarsi in quello che, quando l’avversario avanza, diventa in pratica un 4-5-1. Ma adesso al Rocco, e soprattutto con un obiettivo vittoria da centrare a tutti i costi, pur con gli stessi uomini in campo il 4-3-3 andrà necessariamente rivisto in chiave più offensiva. Bez deve essere lasciato meno solo in avanti, e oltre alle incursioni e agli accentramenti di Milicevic (già fruttuosi a Chioggia), servirà maggior intraprendenza anche da Giordano, nonché l’inserimento di qualche centrocampista. Pertanto domenica contro l’Union Pro (al Rocco si inizia alle ore 14.30), dovremmo rivedere ancora il 4-3-3, con la stessa formazione di Chioggia a parte lo squalificato Piscopo, che verrà rimpiazzato da Giannetti. Sempre basandosi sulla partitella di ieri, sarà infatti quest’ultimo ad affiancare Antonelli in difesa, con Crosato e Celli sulle fasce. A centrocampo Proia perno basso centrale supportato da Giorgino e Gasparotto, in avanti Bez al centro con Milicevic a destra e Giordano a sinistra.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Non c’è ghiaccio che tenga, il dicembre dell’Union Ripa sarà bollente. Il derby nel mezzo, tanto altro tutto intorno. Passato il turno in Coppa Italia, i neroverdi, calendario alla mano, si sono accorti che qualcosa non andava: quarti di finale mercoledì 10 dicembre, anticipo del derby con il Belluno sabato 13, anticipo televisivo con il Padova il 20. Impossibile giocare due partite in quattro giorni (coppa e sfida con i gialloblu), le alternative erano poche: giocare il derby come da calendario domenica 14, oppure anticipare la coppa, perché posticipandola le cose non sarebbero cambiate, andando a cozzare con la sfida in diretta Rai Padova-Union Ripa. Così, volendo salvaguardare l’anticipo del derby, l’unica alternativa rimasta è stata anticipare i quarti alla prima settimana di dicembre. E a stretto giro di posta, inviata la domanda a Roma, ecco la doppia risposta: ok della Federazione e ok (ufficioso) anche della Correggese. «Visto anche il rischio neve che aumenta più ci si inoltra in dicembre – spiega l’addetto stampa del club emiliano, Fernando Vescusio – non dovrebbero esserci problemi, per noi è ok». A spiegare dunque le mosse del Ripa ci pensa il ds Alberto Faoro: «Per noi era importante preservare i due anticipi al sabato con Belluno e Padova – racconta il direttore sportivo – il derby perché è il derby e quello con i biancoscudati perché per noi rappresenta un giorno davvero importante. Fino a pochi anni fa giocavamo sui sassi, in Prima categoria, oggi, nel 2014, affronteremo il Padova in serie D, in diretta tv su RaiSport». Quindi due parole per il mister. «A Parteli vanno fatti i complimenti – conferma Faoro – perché in un’annata in cui è cambiato l’atteggiamento delle rivali, che arrivano al Boscherai per giocare chiuse, ha saputo adeguare tatticamente la squadra. I risultati si vedono. Dispiace si parli di un mister espulso 3 volte in 11 giornate: l’ultima è stata quella ridicola di domenica e per quella di Sacile – conclude il ds neroverde -, a fine gara l’arbitro ci ha chiesto scusa».

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Euforia e rabbia. Il Ripa Fenadora è tornato dal turno infrasettimanale di Coppa Italia euforico per lo storico passaggio ai quarti, ma infuriato per le tre giornate di squalifica inflitte in campionato al mister Parteli dal giudice sportivo, che ha avuto la mano pesante anche con Andreolla, penalizzato con due turni di stop. Il presidente è inferocito. «È brutto leggere che c’è stato un linguaggio blasfemo di Parteli, che non beve, non fuma e non bestemmia: è drammatico vedere lui accusato di una cosa che non ha fatto, non solo perché non è nel suo dna, ma soprattutto perché effettivamente non ha usato quei termini», tuona Nicola Giusti. «Sarebbe da denunciare l’arbitro per diffamazione, ma la giustizia sportiva nel calcio è un po’ illogica e prendiamo atto, anche perché si va a cadere nella nostra parola contro quella dell’arbitro, che di sicuro non si rimangia quanto ha scritto. Comunque quello che parla per Parteli sono la sua onestà e la sua persona». Niente ricorso. «Non si può fare: i dirigenti devono prendere più di tre giornate per presentare ricorso», aggiunge il presidente dell’Union, che una spiegazione prova a cercarla: «Gli arbitri domenica sono stati massacrati verbalmente dal nostro pubblico e ci aspettavamo la multa che non ci è stata affibbiata, però per contro ce l’hanno fatta pagare scrivendo a referto cose false e sono arrivate queste squalifiche cervellotiche. Spero che un giorno ci sia una riforma della giustizia sportiva, anche qui il calcio deve crescere». Tra palco e realtà. Per dirla col titolo di una canzone di Ligabue, che è nato a Correggio e al calcio ha dedicato anche il testo di “Una vita da mediano”, l’Union ospiterà al Boscherai per i quarti proprio la squadra di Correggio, patria di cantanti e del grande pittore che dalla città prese il soprannome. E il suo capolavoro il Ripa Fenadora vorrebbe completarlo, sul campo il 10 dicembre staccando il pass per la semifinale utile anche ad avvicinarsi ai play-off per un complicato calcolo di coefficienti in funzione dei punti fatti in campionato: «Sono cose a cui penseremo quando sarà il momento», dice il presidente Nicola Giusti. «L’importante è che faremo un’altra partita prestigiosa, ospitando la Correggese, squadra emiliana, per cui esportiamo un po’ il nostro nome e quello di questa zona in giro per l’Italia. È positivo per il movimento». Ora sotto col campionato. Domenica l’Union va a Mori per cercare la terza vittoria consecutiva, senza Andreolla e Gjoshi, squalificati insieme al mister. «Speriamo di smaltire le partite ravvicinate. Il mister ha fatto un po’ di turnover e cerchiamo di dare continuità ai risultati. Veniamo da due partite tiratissime e sarà difficile contro il Mori Santo Stefano».

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Occhio alle mine. Il Legnago si avvicina e mister Vecchiato, dopo averlo fatto studiare, allerta i suoi dal pericolo di domenica prossima. Quando, dopo una settimana di allenamenti e un nuovo probabile «tutti presenti», i gialloblù dovranno dimostrare di aver archiviato il bellissimo successo di Sacile ed essere con la testa lì, sui nuovi rivali di giornata. «Sono uno che si informa – assicurava Vecchiato al termine della seduta di allenamento di ieri pomeriggio – e so per certo che il Legnago vorrebbe arrivare tra le prime cinque. Classifica alla mano significa che noi siamo in mezzo e che dunque vorranno farsi largo. E non dimentichiamo che parliamo di una squadra che conta 12 vecchi e 4 fuoriquota del 1994; insomma, sono attrezzati». Non a caso al termine del rotondo successo di domenica scorsa sul Giorgione (un sonoro 5-2) il mister rivale Leonardo Rossi sembra aver voluto avvertire il Belluno e non solo: «Siamo la mina vagante del girone C». LA SITUAZIONE – A una seduta dal termine della settimana di allenamenti la rosa è al completo, ovviamente Radrezza escluso. Passati i fastidi alla caviglia, si è regolarmente allenato con il gruppo anche Pellicanò, di nuovo in lista per una possibile convocazione.

Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Ci si gode il terzo posto. Dopo la vittoria contro la Sacilese il Belluno ha consolidato il terzo gradino del podio e l’ambiente in Piazzale della Resistenza è positivo e soddisfatto della stagione. Anche se l’obiettivo dichiarato più volte dalla società è salvarsi, le prime undici giornate hanno ampiamente dimostrato che non sarà un problema; adesso l’occhio va alle due big lì davanti. «Ormai il valore del campionato si è delineato – spiega il centrocampista Mike Miniati, arrivato in estate ma già perfettamente inserito nei meccanisimi di Vecchiato – per il Belluno le cose stanno andando bene. Forse Padova e Altovicentino faranno un campionato a parte, un po’ come successo lo scorso anno con Pordenone e Marano, ma noi siamo consapevoli di poter lottare per un posto per i play off. Il nostro obiettivo è molto semplice, cercare di vincerle tutte». Un ritorno positivo. Mike Miniati era andato via dal Belluno nel 2011, giocando prima un anno in D con il Sandonà Jesolo e il successivo con il Poggibonsi in Lega Pro. La passata stagione era al Giorgione, dove ha contribuito alla salvezza. Ma alla chiamata del Belluno, arrivata in primavera, non è stato capace di dire di no. «L’ambiente in parte già lo conoscevo e penso di essermi inserito bene all’interno della squadra – racconta il mediano feltrino – sono sempre stato un giocatore da quattro gol a stagione e quest’anno dopo undici gare ho già raggiunto quota tre che è un bel bottino. Speriamo di andare oltre. Il mio arrivo? Sono stato contattato ad aprile dal Belluno e lì ho cominciato a pensarci, tenendo sempre però alta la concentrazione per ottenere la salvezza con il Giorgione. In estate poi è arrivato l’accordo». Legnago, squadra imprevedibile. I numeri parlano chiaro, la squadra veronese è un avversario che prende gol facilmente (20 gol subiti), ma non è da sottovalutare vista la recente vittoria in casa contro il Giorgione per 5-2. «Tutti si aspettavano di vederli più in alto in classifica, quindi restiamo attenti. Sarà sicuramente una partita impegnativa ma il risultato dipende solo da noi, se riusciremo a scendere in campo subito con il piglio giusto sono convinto che porteremo a casa i tre punti». Mentalità buona, ma si può ancora migliorare. «È difficile trovare dei lati negativi a questa ottima stagione disputata dal Belluno fino ad ora ma se proprio si vuol essere pignoli i gialloblù devono lavorare sulla mentalità. «I pareggi contro il Giorgione e il Dro si potevano portare a casa con un pizzico di cattiveria in più – conclude Miniati – questa è la vera differenza tra noi e le big lì davanti. Il nostro punto di forza? Siamo un gruppo numeroso, con tanta qualità e che ha voglia di crescere e migliorare partita dopo partita».

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Infermeria da tutto esaurita per il Venezia alla vigilia della trasferta di domani a Lumezzane (ore 14). Il tecnico Michele Serena ci scherza su – «più che uno spogliatoio siamo una filiale del reparto di ortopedia» – ma non nasconde qualche preoccupazione visto che il numero degli assenti, già cospicuo nelle scorse settimane nonostante le tre vittorie di fila, continua ad aumentare. A Lumezzane oltre al centrocampo titolare (Esposito squalificato, Carcuro ed Espinal ancora fuori come Hottor) mancherà di sicuro il terzino Giuliatto, i pari ruolo Ghosheh e Sales non sono al top per acciacchi muscolari, in attacco rientrerà Raimondi dopo il turno di stop ma in forte dubbio è Greco, match winner contro l’AlbinoLeffe. «Siamo in grosse difficoltà numeriche, per arrivare a 20 convocati dovrò pescare 3 o 4 giovani dalla Berretti – conferma Serena – però non metto le mani avanti né cerco alibi, perché mi aspetto che la sfortuna di un giocatore possa diventare la fortuna di un altro che sfrutterà l’occasione per dimostrarmi che sbaglio a lasciarlo fuori». In cabina di regia toccherà a Scialpi, in difesa qualche chance per Panzeri, l’attacco invece sembra scontato con Raimondi-Magnaghi e Bellazzini alle loro spalle. «Il Lumezzane è penultimo ma davvero non mi spiego come possa avere solo 10 punti. Noi siamo saliti a 19 ma non vuol dire nulla, rispettare l’avversario è il primo presupposto per poter fare risultato pieno. Aspettiamoceli aggressivi, un avversario grintoso e di temperamento che rispecchia il loro tecnico Braghin. Hanno buone individualità come Ekuban e Genevier, non sarà una passeggiata però sappiamo di poter continuare sulla scia delle recenti vittoriose prestazioni». Serena dunque mette in guardia gli arancioneroverdi per i 90′ del Saleri che precederanno il derby di vertice del 30 novembre (ore 18) al Penzo con il Bassano. Intanto soddisfazione in azzurro per il giovane Barnaba Panfilo (’96), in gol nel 5-1 che l’Italia Under 18 di Lega Pro ha rifilato alla Berretti della Pistoiese a conclusione dello stage di Coverciano.

Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un Venezia sempre più ridotto all’osso quello che domani affronterà il Lumezzane nell’anticipo del campionato di Lega Pro (ore 14). Cinque infortunati, un giocatore in forse e uno squalificato, tanto che mister Michele Serena dovrà fare ampio ricorso ai giovani della Berretti tra i convocati, alcuni di loro già prestati ieri in allenamento per consentire alla prima squadra la partitella. Gli infortuni sono quelli di «lungo corso» (Zima, Hottor, Espinal) più Carcuro e Giuliatto in via di recupero. Poi la squalifica per un turno di Esposito e un punto di domanda su Greco. Il problema è in particolare a centrocampo, dove peserà l’assenza di Esposito: al suo posto dovrebbe esserci Alessandro Scialpi. Al suo fianco ancora una volta Federico Varano, adattato nelle ultime partite a questa zona del campo e Mattia Zaccagni, conquistatosi ormai un posto da titolare (squalifiche a parte). «Vero – conferma Zaccagni – il nostro reparto è quello più colpito dalle assenze, siamo sempre in emergenza. Ci sarà spazio per chi ha giocato meno. Il mister è bravo perché ci coinvolge sempre tutti». Anche Zaccagni è stato promosso titolare sul campo, dopo i forfait di inizio stagione dei compagni e, nonostante la giovane età (ha 19 anni), il talento dell’Hellas sta dando ottime risposte. «Sono contento di questo mio percorso, sto imparando molto. Ora mi piacerebbe segnare» dice. Il Venezia, con le ultime tre vittorie consecutive, è risalito all’ottavo posto (ha 19 punti) e vuol confermare il trend. «Non ci basta – aggiunge il centrocampista arancioneroverde – dobbiamo continuare così. Nelle ultime settimane qualcosa è cambiato e nel gruppo c’è molto entusiasmo. Ma ora dobbiamo pensare al Lumezzane, squadra quadrata che vorrà metterci in difficoltà». I rossoblù sono al penultimo posto con 10 punti, ma ultimamente hanno ritrovato smalto con l’arrivo di mister Maurizio Braghin. Prima di perdere con il SudTirol, avevano battuto il Pavia. Prima, ancora con mister Nicolato, avevano pareggiato con la Pro Patria.

Ore 17.20 – (La Nuova Venezia) «Siamo in emergenza a livello numerico, ma è nelle situazioni complicate che vengono fuori le grandi squadre». Michele Serena osserva con attenzione la partitella finale a metà campo, fa la conta e sospira, c’è anche Esposito che domani sarà assente per squalifica, c’è anche Carcuro, ma rientrerà in gruppo solo la prossima settimana. Ci sono Meite, Scanferlato e Siega. E domani c’è da affrontare il Lumezzane. «Mi sa che tra un po’ affitteremo un’ala all’ospedale all’Angelo» dice il tecnico con il sorriso, quasi a voler esorcizzare una situazione clinica complicata. «Chi andrà in campo, darà il massimo. Lo so benissimo». L’assenza di Esposito non determinerà rivoluzioni. «Non è nei miei propositi, meglio dare sempre continuità al lavoro, cambieranno gli attori, ma il copione resterà più o meno lo stesso. Alla fine, deciderò sempre io dove sistemare i miei giocatori. C’è chi scalpita, arriva l’occasione per tutti per dimostrare quanto valgono, quanto possono dare e, di conseguenza, cercare di mettermi in difficoltà nelle scelte quando un giorno saremo al completo». Scialpi per Esposito è la soluzione più logica con la conferma di Zaccagni e Varano ai lati del centrale. Lumezzane assetato il punti, un avversario tosto nonostante la classifica. «Una squadra pericolosa» spiega Serena, «e non lo dico per mettere le mani in avanti. Ho visionato le loro partite, non riesco veramente a capire come il Lumezzane possa avere solo 10 punti in classifica. Aggrediscono, non ti fanno respirare, sarà fondamentale il nostro atteggiamento, ribattere colpo su colpo, come abbiamo saputo fare egregiamente ad Arezzo. È una squadra con elementi di primo livello, a cominciare da Genevier, che ha calcato i campi di categorie superiori, ma anche Ekuban, un attaccante veloce e pericoloso». L’esperienza di Gazzoli in porta, di Belotti in difesa, oltre a De Paula, centravanti passato per il Taliercio in estate, ma poi non ingaggiato dal Venezia. «Braghin sta trasformando la squadra a sua immagine e somiglianza. Ho visto le partite da quando è subentrato in panchina, ha battuto il Pavia nell’ultima apparizione casalinga. Dobbiamo avere il massimo rispetto e se la rispettiamo non correremo il rischio di sottovalutarla». Il Venezia a Lumezzane andrà alla ricerca della quarta vittoria consecutiva. «Sarebbe utile per proseguire la risalita. Ho sempre detto che saremo sempre in rincorsa e quando rincorri e vuoi raggiungere chi è in testa, non puoi permetterti il lusso di rallentare».

Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Domenica con l´Arezzo rientra dalla squalifica Pavan e il Real Vicenza aspetta due attaccanti per andare ancora più forte. Non è calciomercato, ma l´atteso recupero di Raphael Odogwu e Giuseppe Ungaro. La prima linea biancorossa – Bruno, Bardelloni, Galuppini – sta stringendo i denti in attesa che l´ex Virtus Vecomp e il promettente prodotto del vivaio atalantino rientrino dopo i rispettivi infortuni: trama al piede sinistro con frattura per Ungaro, microfrattura alla caviglia destra per Odogwu. Quest´ultimo, che si è infortunato contro la Giana, ha già tolto le stampelle e ha ripreso a lavorare sul campo, in maniera personalizzata però. Farà di tutto per esserci a Bassano domenica 7 dicembre, in una gara che conterà sia per il prestigio che per la classifica. Per Ungaro lo stop è più lungo, lo si rivedrà in campo dopo la sosta natalizia. Un anno fa a quest´ora l´infermeria era un po´ più carica e c´è da sperare che continui così per il Real Vicenza di Marcolini, anche perché, se si individua la soglia dei «43 punti per la salvezza», come ha detto il saggio capitano Tomei al termine della gara con il Novara, i biancorossi di questo passo potrebbero arrivarci già entro la fine di gennaio. Sarebbe davvero un traguardo incredibile, considerando che dopo la salvezza, che resta il primo obiettivo, il sodalizio del patron Diquigiovanni può alzare l´asticella. Anche il mercato rappresenterà un momento importante, probabilmente più in uscita che in entrata però. È presto per dire chi partirà ma qualcuno non trova lo spazio adeguato e atteso e allora, altro giro altra corsa. Ad Arezzo Conti ha recuperato, domenica giocherà. Il tecnico Ezio Capuano deve valutare Carcione. Cucciniello? Out. Ha preso una brutta botta domenica che gli impedisce di correre in maniera tranquilla. Millesi sarà squalificato. «Non siamo la squadra più forte del girone, ma sicuramente siamo fra le più intelligenti e organizzate – dice il tecnico amaranto in conferenza stampa -. Contro il Real Vicenza sarà una partita a specchio, noi giocheremo con il solito modulo, ma cercherò di trovare soluzioni tattiche per evitare il più possibile pericolosi uno contro uno. Anche merita il rispetto che si deve a una squadra capolista, li affrontiamo senza paura – ha aggiunto Capuano – il Real Vicenza ha una buona difesa, e in particolare mi è sembrato molto forte Lavagnoli., e poi Bruno che per la Lega Pro è un signor giocatore».

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Prendere o lasciare, Raffaele Nolè è fatto così. Il grande colpo di mercato di questa estate, il giocatore arrivato per indossare la gloriosa 10 del Bassano, prima di gente come La Grotteria e Berrettoni, ha analizzato il suo inizio di stagione, fatta di pochi rimpianti e tante soddisfazioni, come squadra e come giocatore. «Il gruppo mi ha accolto benissimo, a Bassano sto bene anche come città, ho trovato un ambiente fantastico per me e la mia famiglia – spiega Nolè – in più credo di aver trovato la mia giusta dimensione in campo anche dopo l’infortunio patito nelle scorse stagioni. Alla Ternana giocavo più sugli esterni di un tridente, con Asta sono al centro dell’attacco, dietro la prima punta, posizione che valorizza le mie caratteristiche: magari prima facevo più assist, ma non avevo iniziato con sei gol nelle prime 12 partite». A Bassano si tengono stretti i suoi gol, un giocatore generoso anche in fase difensiva ma che a volte viene accusato di tenere troppo il pallone. «Per quanto riguarda la fase difensiva, ormai il calcio è uno sport in cui tutti devono dare una mano, non esistono i 10 che stanno a guardare i compagni correre. A volte non passo il pallone? È un difetto che ho sempre avuto – spiega il nativo di Potenza – ma è anche una caratteristica che mi contraddistingue, cercare di creare superiorità numerica partendo palla al piede». Lunedì il Como, dove affronterà Giosa, altro nativo di Potenza. «Già stanno partendo i messaggini – scherza la punta – a parte tutto, troviamo una grande squadra con ottimi giocatori».

Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Il campionatone che sta fabbricando il Bassano nel nuovo mondo della C unica ha spinto il club a incentivare ancor di più la gente ad avvicinarsi allo stadio. Il riavvicinamento dei Boys data dallo scorso anno e adesso c´è la possibilità di gonfiare ancora l´adesione degli aficionados. Da lunedì sera in occasione del posticipo col Como al Mercante (alle 20.45) e per tutto il resto della stagione verrà fissato un nuovo tagliando a 5 euro per la tribuna laterale scoperta, riservato a tutti gli appassionati dai 18 ai 25 anni. In pratica il vero, autentico prezzo popolare, una soluzione che mira a venire incontro in particolare ai giovani. Il tagliando sarà acquistabile sin da lunedì al botteghino del velodromo e rappresenta un chiaro segnale di incoraggiamento. Quella appena varata è una delle tante proposte per coinvolgere il territorio che in via Piave hanno pensato quest´anno, inclusa la partnership con l´hockey (a proposito, stamane prevendita dei biglietti per Sind-Barcellona di sabato sera al gazebo di viale delle Fosse), tutte scelte mirate a vestire la città di giallorosso. Resa nota ieri la designazione dell ´arbitro della sfida di lunedì sera col Como: a dirigere il match è stato designato Niccolò Pagliardini di Arezzo, coadiuvato da Federico Granci di Città di Castello ed Emanuele Mariani di Perugia. In vista del duello coi lariani da segnalare un telegramma di Giovanni Fietta, mezzala di San Zenone in forza ai comaschi. «Il Bassano è una gran bella realtà che conosco bene – ha detto Fietta – in estate c´è stato anche un pour parler, poi non se ne è fatto più nulla. Per noi sarà molto dura». Definiti inatnto anche gli altri recuperi del torneo: Como-Cremonese si disputerà mercoledì 10 dicembre alle 14.30 e alla stessa ora ma mercoledì 17 dicembre (lo stesso giorno di Alessandria-Bassano), andrà in scena Monza-Torres. Particolare non trascurabile poiché domenica 21 dicembre i brianzoli saranno in visita al Soccer Team e fissare una data la settimana precedente sarebbe stato poco corretto. Monza afflitto peraltro da una crisi societaria sempre più grave: i giocatori non hanno più ricevuto il materiale tecnico e l´abbigliamento invernale e si stanno allenando con casacche di fortuna o maglie personali degli stessi atleti. Domenica per la trasferta di Salò (alle 11) con la Feralpi, la comitiva partirà alle 7.30 con pranzo lungo il viaggio (sveglia alle 6) per risparmiare sul ritiro e sull´albergo. Sconsolante.

Ore 15.50 – Disponibile a questo link l’articolo relativo al Gala del Calcio Triveneto, nel corso del quale verrà premiato anche Luca Mazzoni per quanto fatto nella scorsa stagione a Padova.

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Seduta pomeridiana d’allenamento ieri per il Vicenza che ha continuato la preparazione al centro tecnico «Piermario Morosini» di Isola Vicentina in vista della gara di domani al «Menti» contro il Cittadella per il derby veneto in Serie B. A disposizione di mister Marino tutta la rosa, eccetto gli infortunati di lungo corso Gennaro Tutino, Piergiuseppe Maritato e Antonino Ragusa. L’allenamento è stato impostato in larga parte sulle esercitazioni tattiche, con due undici contrapposti che hanno provato e riprovato schemi di azioni difensive e offensive. Nell’ultima parte della seduta, il secondo allenatore Massimo Mezzini ha guidato la parte relativa alle prove sui calci d’angolo e punizioni, riproponendo come undici di base la stessa formazione che domenica ha battuto l’Avellino. Contro il Cittadella dovrebbe essere confermata la squadra scesa in campo al «Partenio». Unico dubbio sulla posizione di Laverone che potrebbe essere arretrato a terzino destro, liberando il posto di esterno offensivo all’ex palermitano Lores Varela. Qualche dubbio in più ce l’ha mister Foscarini che sta tenendo sulla corda i suoi dopo la pesante sconfitta subita sette giorni fa a Carpi. Chi giocherà di sicuro è l’ex biancorosso Alessandro Sgrigna che tornerà al «Menti» da avversario. «Non sarà la prima volta che giocherò contro il Vicenza – sottolinea Sgrigna – ma per me questa è sempre una partita speciale. Oltre alla mia lunga militanza in biancorosso, ho sposato una vicentina, abito a Vicenza e quindi ci saranno amici e parenti, alcuni a tifare per me, altri contro. E poi sarà bello ritrovare tante persone di cui conservo un bellissimo ricordo, da Cristallini a Margiotta, passando per lo staff medico e i magazzinieri. Domani sarò al “Menti” da avversario, da professionista darò tutto per il Cittadella, ma appena finita la gara tornerò a simpatizzare per i colori biancorossi».

Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Non solo Alessandro Sgrigna e Nicola Rigoni. Nelle file del Cittadella anche un altro ex biancorosso, l´attaccante Mattia Minesso, che dopo essersi messo in luce nel vivaio biancorosso esordì diciassettenne in serie B nel campionato 2007-08. Malgrado le premesse più che promettenti, Minesso a Vicenza non è mai riuscito ad essere protagonista, anche a causa di alcuni gravi infortuni, e quasi sempre è stato dirottato in prestito in altre squadre. In totale l´attaccante ha messo insieme appena 12 presenze e nessun gol tra 2007 e 2013. Vicentini in granata. Non potrà invece essere della partita sabato al Menti Massimiliano Busellato, centrocampista nato a Bassano del Grappa e approdato ancora bambino al Cittadella, dopo i primi calci da “pulcino” nell ´Eurocalcio Cassola. Busellato infatti è stato espulso per doppia ammonizione nella partita persa a Carpi, e dovrà pertanto scontare un turno di squalifica proprio in occasione di Vicenza-Cittadella. È bassanese pure il difensore della rosa granata Nicola Donazzan, prodotto del vivaio dell´Inter, mentre il trequartista Filippo Lora, cresciuto nel vivaio del Milan, è di Valdagno e dè stato appena operato al legamento crociato del ginocchio. I precedenti. Sfida da prendere con le pinze per la squadra di Marino. Nei precedenti al Menti il Vicenza non vince dal settembre 2010 (1-0, gol di Abbruscato), e le ultime due volte ha incassato altrettante sconfitte (1-4 e 1-2). Colpo esterno del Cittadella anche il 26 febbraio 2010 (0-2): i castellani hanno quindi vinto tre delle ultime quattro sfide al Menti, e il computo totale vede appunto tre successi degli ospiti, due del Vicenza, e solo un pareggio (1-1 nel campionato 2008-09). Dov ´è la vittoria? In questo campionato il Cittadella non ha ancora mai vinto fuori casa, dove ha pareggiato quattro partite e ne ha perse tre, subendo ben 14 gol (peggio hanno fatto solo Varese con 16 ed Entella con 15). Il successo manca ai granata da dieci turni, cioè due mesi: l´ultimo colpo da tre punti è datato 20 settembre (3-2 al Tombolato sul Pescara). Per ritrovare una vittoria esterna, invece, occorre risalire addirittura al 10 maggio, 38a giornata dello scorso campionato di serie B, quando il Cittadella si impose per 2-1 a Trapani.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Una rondine non fa primavera, e nemmeno due. Lo sa bene Nicolas Bremec: dopo i successi in fila contro Pro Vercelli ed Avellino, l´esperto portiere catalano mette in guardia il Vicenza dal rischio di ipotizzare una facile vittoria domani al Menti contro il Cittadella ultimo della classe. Bremec, stavolta il pronostico sarà tutto per il Vicenza, è d´accordo? «Sarà senz´altro una partita rognosa. Il Cittadella è una squadra abituata a soffrire, non si abbatte anche nei momenti difficili e ha già dimostrato nei campionati scorsi di essere in grado di ritrovare improvvisamente un rendimento molto alto e di poter battere chiunque. La classifica dice che adesso sono ultimi, ma io so che non ci si può fidare, perché il valore della squadra è sicuramente superiore». Anche il Vicenza, però, sta iniziando a dimostrare che in questo campionato ci può stare. «Avevamo proprio bisogno di un paio di vittorie per ritrovare fiducia. In particolare ad Avellino, considerando il valore dell´avversario, secondo me abbiamo avuto conferme molto incoraggianti, perché il successo non è stato casuale ma meritato, con una prestazione molto attenta dell´intera squadra per tutta la partita. Non abbiamo subìto reti, ma nemmeno concesso grandi occasioni ai nostri avversari, e questo è significativo». Una parata decisiva, però, l´ha dovuta compiere per negare il gol a Comi su colpo di testa. «Quando si vince anche grazie ad una mia parata decisiva per me è la partita perfetta. Io sono lì per quello, però bisogna sempre rimanere equilibrati: il mio ruolo è questo, so che talvolta possono capitare anche errori evidenti come quello di Carpi, altre invece si può salvare il risultato. L´importante è non farsi influenzare nel bene o nel male: a fine partita si cancella tutto, si torna a lavorare sul campo e al nuovo fischio d´inizio ogni volta si riparte da zero, con serenità e concentrazione». Si temeva che la coppia centrale Camisa-Brighenti potesse pagare un po´ in centimetri, invece anche sul gioco aereo vi siete dimostrati molto solidi. «Ma l´altezza non è tutto. Contano molto di più la scelta di tempo, l´energia nello stacco, e da questo punto di vista ad esempio Brighenti è efficacissimo. Magari può aiutarci anche il fatto che io abbia ritrovato maggiore sicurezza e tempismo nelle uscite alte, togliendomi quel po´ di ruggine che avevo ad inizio stagione dopo la pausa estiva». Con l´arrivo di Marino per lei è cambiato anche il preparatore. Come si trova con Senatore? «Questo cambio poteva essere un rischio per me, perché con De Bernardin avevo sviluppato un ottimo rapporto personale e professionale, mentre a volte non avevo trovato feeling con altri preparatori. Per fortuna Senatore ha grande esperienza e carisma, tutti noi portieri abbiamo subito assimilato i suoi metodi e si è creata la giusta sintonia. E poi è stato uno stimolo rimettersi in gioco, perché con un compagno bravo come Vigorito giustamente il posto va sempre guadagnato sul campo». Il nuovo modulo ha comportato un modo diverso di interpretare il suo ruolo? «Magari con la difesa a tre dovevo stare un po´ più alto, ma a livello di coperture e di coordinamento con i compagni non cambia molto. E poi è un vantaggio il fatto che con giocatori come Camisa, Brighenti o Gentili ci conosciamo e questo aiuta molto ad inserirsi chi è arrivato quest´anno». La partita con il Cittadella può essere un punto di svolta nella stagione del Vicenza? «Secondo me non si potrà mai parlare di svolta, o meglio magari avrà senso dirlo solo se e quando arriveremo a 50 punti prima della fine del campionato. Anche se vincessimo la terza partita di fila, dovremo essere consapevoli che ogni volta dovremo sudarci tre punti preziosi per avvicinare la salvezza. E comunque con il Cittadella non sarà facile: leggete i nomi dei loro attaccanti, sono tutt´altro che scarsi. Se loro si chiuderanno in difesa e noi non saremo abbastanza accorti nel giro palla, in contropiede potrebbero crearci grossi problemi”.

Ore 14.30 – (Gazzettino) Le emergenze in casa granata si stanno normalizzando in vista della delicata trasferta di domani a Vicenza. In difesa al posto dello squalificato Scaglia e con Signorini ancora fermo, la soluzione più probabile per il tecnico del Cittadella Claudio Foscarini è il ritorno di De Leidi centrale in quanto Donazzan, che da due partite è regolarmente convocato, non appare ancora pronto per il campionato. A centrocampo la situazione è ancora più precaria con Lora out e Busellato squalificato, mentre Palma, fermato a inizio settimana per problemi alla caviglia destra, ieri ha ripreso gli allenamenti svolgendo un lavoro differenziato. Per quanto riguarda il suo utilizzo sarà deciso dopo la rifinitura di stamattina. La novità positiva è rappresentata da Paolucci, che continua ad allenarsi in gruppo e le cui condizioni potrebbero indurre Foscarini a convocarlo per la panchina, magari con rientro in campionato nel finale di gara. Una sola seduta di allenamento, ieri, contrariamente al previsto doppio impegno, per non gravare troppo di fatica la squadra in vista del delicato incontro di domani. Contro il lanciato Vicenza sarà dura, come spiega l’ex Nicola Rigoni: «A centrocampo siamo a ranghi ridotti e non si tratta delle uniche assenze. Ciò non deve però essere un alibi perchè chi scenderà in campo farà la sua parte. Tutti in questa situazione di difficoltà dovremo dare qualcosa in più e sono convinto che ce la potremo giocare». L’importanza del derby al Menti è chiara. «È stato detto che è un crocevia -sostiene Rigoni- e noi in questa partita vogliamo dare la svolta al nostro campionato. Sarà un’impresa, ma scenderemo in campo per centrarla». Sui suoi trascorsi da ex, conclude: «Essendo vicentino con dieci anni nel Vicenza fra giovanili e prima squadra, la partita non può lasciarmi indifferente, anche perchè è la prima volta che giocherò contro i biancorossi. Al fischio d’inizio però sono convinto che il mio passato sarà nel dimenticatoio perchè il presente richiede la massima concentrazione».

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Saranno tre gli ex in campo sabato: Mattia Minesso, in biancorosso dal 2007 al gennaio 2011; Alessandro Sgrigna, che è anche sposato con una vicentina, e vivrà un derby personale tutto in famiglia, e Nicola Rigoni, che è vicentino doc e confessa: «Il derby? Sarà un’emozione forte. Mi sembra stranissima l’idea di entrare al Menti e vedere i giocatori del Vicenza come avversari: me ne ha parlato anche mio fratello Luca, raccontandomi la sua prima volta da ex a Vicenza, e mi ha raccomandato di non farmi fregare dalla suggestione». In caso di gol, niente esultanza per lui: «Sono sincero, non ci riuscirei: per me sarebbe andare contro natura. Ma darò il massimo per il Cittadella, una squadra che mi sta dando tantissimo, facendomi sentire importante». Nuova convocazione in azzurro per i giocatori granata. Stavolta i prescelti sono Antonio Barreca e Massimiliano Busellato, selezionati per vestire la maglia della B Italia in campo a Vercelli contro i pari età e pari categoria della Russia, che raccoglie i migliori giovani under 21 del campionato cadetto di quel Paese. La sfida è in programma mercoledì prossimo alle ore 12 allo stadio Piola. La rappresentativa voluta fin dal 2011 dalla Lega serie B è una vetrina dalla quale sono passati giocatori importanti come Bonaventura, Immobile, Perin e Zaza. Il ct Piscedda ha selezionato 20 giocatori, tutti fra il ’93 e il ’94 tranne Barreca e Valotti del Brescia (classe ’95). Sia Antonio che Massimiliano si sono regolarmente allenati al Tombolato, ieri (anche se Busellato sarà squalificato per il derby), mentre ha lavorato a parte Palma. Intanto è stato designato l’arbitro per la sfida con il Vicenza: sarà Luca Pairetto della sezione di Nichelino. Per lui due precedenti con i biancorossi (vittoriosi in tutte e due le prove) e quattro con i granata, con un successo due pareggi e una sconfitta, l’1-0 di Avellino dello scorso 29 marzo.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Il derby per rilanciarsi. A due mesi esatti dall’ultima vittoria in campionato, il Cittadella ha più che mai bisogno dei tre punti per allontanarsi dall’ultimo posto in classifica. E la speranza è che il riscatto arrivi in una delle partite più attese della stagione, il derby con il Vicenza in programma domani al Menti. I precedenti. Ci si può aggrappare alla tradizione. Sono stati sei i derby disputati in serie B tra le due squadre nel capoluogo berico, con un bilancio di tre successi granata, due biancorossi e un pari. La prima sfida risale al campionato 2001-2002: una doppietta su rigore di Schwoch permise agli uomini di Fascetti di battere i padovani, allora guidati da Glerean. Poi nessun incrocio fino al ritorno tra i cadetti dei granata: nell’annata 2008/2009 Sgrigna pareggiò l’iniziale vantaggio ospite firmato da Meggiorini. Il 26 febbraio 2010 un Cittadella in piena corsa playoff sbancò per la prima volta lo storico impianto di via Schio (2-0 timbrato da Pesoli e Iunco), invece la stagione successiva una rete di Abbruscato bastò al Vicenza per conquistare i tre punti. Buoni auspici? Gli ultimi due precedenti sono quelli rimasti più impressi nella testa dei tifosi: il roboante 4-1 granata con addirittura tre reti siglate nell’arco di dieci minuti nel febbraio 2012 (doppio Di Carmine e Di Roberto, mentre nella prima frazione era andato a bersaglio Di Natale). La gara fece sprofondare il Vicenza in una crisi di risultati che risultò determinante per la retrocessione (con conseguente riammissione in cadetteria per le note vicende del calcioscommesse), mentre il Cittadella si rilanciò per una tranquilla salvezza. L’ultimo precedente è dell’aprile 2013, e l’impresa si ripeté: si imposero gli uomini di Foscarini 2-1 (doppio Di Nardo) rilanciandosi per la salvezza, col Vicenza affossato e contestato violentemente dalla curva che richiamò i giocatori in campo. Una scena che, sotto la curva Sud, non potrà in alcun caso rivedersi, visto che il settore è in ristrutturazione: mercoledì la Commissione provinciale di vigilanza ne ha decretato la chiusura.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) Andrea Paolucci potrebbe tornare a respirare aria di campo per il derby di domani a Vicenza al «Menti». Anche ieri il centrocampista granata ha lavorato per quasi tutta la seduta con il gruppo e Foscarini sta pensando di convocarlo e di portarlo almeno in panchina al «Menti» per tornare a fargli respirare un po’ di aria di partita dopo mesi di assenza causa infortunio. Continuano, invece, i problemi per Schenetti, costretto nuovamente a rallentare dopo i progressi della settimana scorsa e a tornare a svolgere lavoro differenziato. Seduta a parte anche per Palma, alle prese con una lieve distorsione alla caviglia. Dovrebbe recuperare almeno per la panchina, decisione oggi dopo la rifinitura. Problemi anche per Donazzan, che continua a non essere al top della condizione.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Carpi in fuga, tutti gli altri ad inseguire. Partirà da queste premesse il 16° turno della serie B, inaugurato stasera dall´anticipo Frosinone-Livorno: la seconda e la terza squadra della classifica si affrontano venendo da risultati contrapposti, con i ciociari reduci dal pesante 0-3 subìto a Pescara e i toscani sulla scia del 3-1 in rimonta inflitto alla Pro Vercelli. Settima sconfitta esterna su otto partite per i piemontesi, che domani pomeriggio saranno quindi ben felici di ritrovare il clima amico del Piola per ospitare l´Entella nella riproposizione della sfida che lo scorso anno ha caratterizzato la lotta al vertice nel girone A di Lega Pro. Nel frattempo a Bari c´è grande attesa per il debutto del nuovo tecnico Davide Nicola, chiamato a sostituire Devis Mangia dopo l´ennesimo tracollo a Crotone. Il primo ostacolo da superare sarà un Trapani temibile, ancora con l´amaro in bocca dopo il doppio vantaggio sciupato nel derby pareggiato per 2-2 contro il Catania. L´ultima giornata è stata comunque avara di soddisfazioni per quasi tutte le formazioni di testa, a secco di vittorie a parte Carpi e Livorno. Tra le sconfitte più clamorose quella interna del Bologna con il Brescia: gli emiliani proveranno a chiudere la minicrisi delle ultime tre giornate (due ko intervallati da un pareggio) cercando l´acuto da tre punti a La Spezia. L´Avellino, scivolato con il Vicenza, avrà invece un´immediata prova d´appello al Partenio ricevendo il Varese, mentre il Lanciano caduto a Latina proverà a rialzarsi ospitando il Crotone. Tutti gli inseguitori sperano naturalmente in un passo falso del Carpi, che non può sottovalutare la trasferta sul campo del Brescia, rianimato dal colpaccio di Bologna. Quotazioni in deciso rialzo anche per il Pescara, che a Modena vuole dar seguito alle ultime due vittorie. L´atteso derby umbro Perugia-Ternana infiammerà il pomeriggio del Curi, mentre nel posticipo di domenica alle 18 il Catania proverà a sfruttare al meglio il fattore campo affrontando il Latina.

Ore 12.50 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 12.30 – Qui Appiani: partitella ancora in corso, grande intensità. Stop a scopo precauzionale per Petkovic, nessun problema per il portiere serbo.

Ore 12.10 – Qui Appiani: partitella finale, mister Parlato fa comporre le due squadre da Busetto e Degrassi. Non vi partecipa Petkovic.

Ore 11.50 – Qui Appiani: provati i primi schemi anti-Clodiense.

Ore 11.40 – Qui Appiani: gruppo diviso in due tronconi, alternanza tra lavoro atletico e lavoro col pallone.

Ore 11.20 – Qui Appiani: scendono in campo i Biancoscudati.

Ore 11.00 – Qui Appiani: Biancoscudati ancora negli spogliatoi, si analizza la Clodiense.

Ore 10.40 – Disponibile a questo link l’articolo relativo alle dichiarazioni rilasciate da Emil Zubin sull’interesse dei Biancoscudati.

Ore 10.30 – (Gazzettino) A inizio ripresa sono entrati Formigoni e Montinaro (fuori Russo e Bruzzi), poi c’è stato spazio anche per Denè e Vanzato. I gol sono arrivati a raffica: Bragagnolo su una sponda di testa di Thomassen; ancora Ferretti su penalty (fallo su Bedin), sempre dagli undici metri Petrilli (fallo su Formigoni) e Pittarello (fallo su Mattin), in mezzo il sigillo di testa di Dionisi sugli sviluppi di un angolo. Al triplice fischio dell’arbitro Zanato, come detto, la festa davanti allo spogliatoio con i bambini, e anche alcuni adulti, pronti a farsi immortalare in uno scatto fotografico con i biancoscudati, Parlato incluso. E proprio il tecnico si è soffermato per un flash con i cronisti. «Sapevamo che le squadre locali ci ospitano sempre a braccia aperte, è quello che cercavamo. Quanto all’amichevole, abbiamo deciso di dare minutaggio ai ragazzi che ne hanno bisogno per metterli allo stesso livello o quasi degli altri compagni, che hanno iniziato il percorso settimanale facendo un lavoro differenziato». Martedì sera all’Euganeo il posticipo con la Clodiense. «È una squadra in salute che gioca bene ed è sempre propositiva. Stiamo cercando di trovare le soluzioni giuste».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Con i «big» rimasti alla Guizza per un lavoro differenziato tra palestra e campo agli ordini del preparatore atletico Alain Marin e del preparatore dei portieri Adriano Zancopè, l’amichevole è servita soprattutto per mettere minuti nelle gambe ai giocatori finora meno impiegati, con le eccezioni Ferretti e Dionisi che domenica con il Dro sono rimasti ai box dato che erano squalificati. Schierati con il 4-2-3-1, ecco allora Cicioni tra i pali; linea difensiva formata da destra a sinistra con Bragagnolo, Dionisi, Thomassen e Russo; Bedin e Mattin davanti alla difesa, e il trio Bruzzi, Pittarello e Petrilli alle spalle di Ferretti. A sorpresa subito in vantaggio è andato il Ponte San Nicolò Polverara con un pallonetto chirurgico di Kordoni sull’uscita di Cicioni dopo uno scambio al limite dell’area con Marcenta, poi la squadra ha iniziato piano piano a carburare e pur senza strafare sono arrivati i sigilli di Bruzzi e Ferretti su rigore (fallo proprio sul Rulo) che hanno ribaltato la situazione prima dell’intervallo.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Non avrà dato grandi indicazioni in vista della sfida con la Clodiense dato che in campo sono scese le “seconde linee” salvo qualche eccezione, ma l’amichevole con il Ponte San Nicolò Polverara ha confermato che attorno al Padova è sempre grande entusiasmo. Almeno trecento persone hanno assistito al test al comunale di Rio, terminato 7-1 per i biancoscudati. E i più contenti di tutti sono stati i bambini del settore giovanile della squadra di casa che al momento dell’ingresso in campo all’americana delle squadre hanno dato il “cinque” ai giocatori, e al termine dell’incontro hanno preso d’assalto i biancoscudati fuori dallo spogliatoio per farsi firmare autografi e scattare fotografie. Il più gettonato naturalmente Ferretti, ma c’è stata gloria per tutta la comitiva biancoscudata.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «I giocatori dello scorso anno non l’avrebbero mai fatto, sarebbero andati in albergo», ha sorriso più di qualcuno, dimenticando forse che la passata stagione si giocava in serie B e adesso si è in serie D. In campo. Sul rettangolo verde, Carmine Parlato, ha voluto sfruttare il test, posizionato a cinque giorni di distanza dalla prossima sfida di campionato con la Clodiense, per far mettere minuti nelle gambe a chi ha giocato meno finora. I giocatori che sono scesi in campo dal primo minuto contro il Dro, sono rimasti a lavorare in palestra, largo agli altri, Ferretti e Dionisi compresi. Si è rivisto un 4-2-3-1 molto offensivo, con Petrilli e Bruzzi esterni desiderosi di riprendersi i minuti in campionato persi per strada. Spazio anche a due desaparecidos come Mattin e Denè, entrambi propositivi, ma ancora in ritardo di condizione. L’impressione è che difficilmente troveranno spazio da qui a fine anno. Onore al Ponte che per la prima mezz’ora ha condotto la gara (1-0 firmato Kordoni dopo 3’), prima di piegarsi alla doppietta di Ferretti e ai gol di Petrilli, Bruzzi, Pittarello, Bragagnolo e Dionisi, per il 7-1 finale, con addirittura quattro gol arrivati dal dischetto.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il calcio com’era una volta o forse come vorremmo che fosse sempre. La terza amichevole in provincia dei Biancoscudati, ha toccato ieri pomeriggio Rio di Ponte San Nicolò, ed è stata una vera e propria festa per tutto il paese, sindaco Rinuncini compreso. Tribuna ovviamente strapiena di quasi 300 appassionati («Che nemmeno ai vecchi derby con il Voltaroncaglia…»), tifosi sparsi ovunque, anche in mezzo ai campi coltivati, attorno al rettangolo di gioco, e tanti bambini che hanno aspettato i giocatori biancoscudati all’uscita dello spogliatoio per un autografo o una foto. Quegli stessi bambini che, in mattinata, si erano fatti fare il permesso per uscire prima da scuola, saltare l’ultima ora del tempo lungo e non perdersi nemmeno un secondo della partita. E ne è valsa la pena, a giudicare dalla sorpresa preparata dal Ponte San Nicolò Polverara (Promozione), che ha studiato un ingresso in campo particolare, a suon di musica, durante il quale i giocatori delle due squadre, ad uno ad uno, sono corsi verso il centrocampo dando il cinque ai piccoli calciatori del Ponte, schierati in fila. Il calcio com’era una volta, nei campetti di provincia, quando le caldaie facevano le bizze, proprio come successo ieri, costringendo alcuni giocatori biancoscudati a farsi la doccia nello spogliatoio degli avversari.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Metà squadra a lavorare in palestra, l’altra metà a giocare per migliorare una forma, per forza di cose, non ancora al top. Questa la soluzione scelta da Carmine Parlato, che non ha voluto affaticare troppo tanti dei suoi titolari in vista della gara di martedì contro la Clodiense. «Abbiamo deciso di dare un minutaggio più alto a chi ne ha bisogno», ha spiegato il tecnico. «Ho diviso il gruppi per provare a mettere alla pari i chi di solito gioca meno, dall’altra per concedere un lavoro più incentrato sulla forza al resto dei giocatori. Come sempre è importante che nessuno si sia fatto male». La sfida contro la Clodiense è particolarmente sentita, vuoi per i tanti ex in casa biancoscudata, vuoi per le ottime referenze che arrivano sulla formazione di Chioggia. «La Clodiense è sicuramente una squadra in salute che gioca un calcio propositivo. Dovremo fare molta attenzione e cercare in questi giorni la soluzione giusta per capire come interpretare questa gara per entrare in campo martedì nel migliore dei modi». Ieri si sono rivisti anche due giocatori come Mattin e Denè, molto attesi a inizio campionato, ma che finora sono rimasti ai margini. Quando arriverà il loro momento? «Sono due ragazzi che stanno crescendo e hanno bisogno di giocare queste amichevoli. Quando uno non si esprime non riesce nemmeno a correggere gli errori. Fortunatamente la rosa è molto ampia e ci sono anche altri ragazzi che ci stanno dando dentro, vedremo più avanti quando arriverà il loro momento». Oggi la squadra si allenerà alle 11 all’Appiani. Domani, sempre dopo l’allenamento mattutino in via Carducci, saranno presentate, alla sede di 665 Fashion a Rubano, le divise per il tempo libero della prima squadra.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Terminata 7-1 l’amichevole infrasettimanale disputata ieri a Rio fra il Padova e una selezione Ponte San Nicolò–Polverara. Nel test voluto da Carmine Parlato a riposo la maggior parte dei titolari. In campo, invece, Gustavo Ferretti, a segno due volte su rigore. Buone indicazioni sono arrivate per Salam Dené e Petrilli, finora poco utilizzati dall’allenatore campano che non ha voluto parlare di mercato in vista dell’imminente riapertura della finestra invernale del calcio dilettanti dall’1 al 16 dicembre. «Mi aspetto la partita con la Clodiense martedì, penso solo a quello… La Clodiense è in salute, gioca bene, è sempre propositiva, dobbiamo trovare soluzioni adatte a questa gara». Padova-Clodiense si giocherà alle 20.30 all’«Euganeo».

Ore 08.38 – Ricordiamo che la sfida tra Padova e Clodiense è stata posticipata a martedì 25 novembre alle ore 20.30 in quanto sabato all’Euganeo si disputerà il test match di rugby tra Italia e SudAfrica.

Ore 08.36 – Serie D girone C, prossimo turno (domenica 23 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Sacilese, Belluno-Legnago, Fontanafredda-AltoVicentino, Giorgione-Dro, Mezzocorona-Kras Repen, Mori Santo Stefano-Union Ripa, Padova-Clodiense (martedì 25 novembre ore 20.30), Tamai-Montebelluna, Triestina-Union Pro

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 31, Belluno 26, Sacilese 21, Union Ripa la Fenadora e Montebelluna 19, Clodiense 17, Tamai 16, Legnago 14, Fontanafredda 13, Union Pro e ArziChiampo 12, Giorgione e Dro 10, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina 4, Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati dell’undicesima giornata: AltoVicentino-Mezzocorona 1-0, Clodiense-Triestina 1-1, Dro-Padova 2-3, Kras Repen-ArziChiampo 1-4, Legnago-Giorgione 5-2, Montebelluna-Mori Santo Stefano 2-1, Sacilese-Belluno 0-1, Union Pro-Tamai 1-1, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda 2-1

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 20 novembre: vittoria per 7-1 nell’amichevole disputata col Ponte San Nicolò-Polverara.




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