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Ore 22.00 – (L’Arena) Promosso con lode il Legnago che, rivoluzionato con cinque innesti – Fonjock, Tobanelli, Tresoldi, Valente e Cybulko – rispetto a quello sconfitto 3-0 a Mezzocorana- ha steso il Giorgione con un eloquente 5-2. Leonardo Rossi, l’allenatore biancoazzurro, non può che essere soddisfatto, ma avverte: «Il vero Legnago è quello visto contro il Giorgione. Mezzocorona è stato solo un episodio che deve servirci da esempio per il futuro». Va anche considerato che quello contro las quadra di Castelfranco Veneto era uno vero e proprio spareggio salvezza: va ad ulteriore merito del Legnago averlo fatto sua schierando quattro giovani del 1995 e due del ’94. Anche se non va dimenticato come il Giorgione abbia comunque fatto soffrire il team biancazzurro, impacciato soprattutto nel primo tempo nel filtro a centrocampo. È stata, quella di domenica scorsa al «Sandrini» una partita alla Zeman, con tanti errori delle due difese. La cinquina del Legnago è stata propiziata da due rigori trasformati da Ruffini e Valente (autore anche del gol del 2-1), da un eurogol di Zerbato e da una rete pregevole di Farinazzo, al terzo centro personale. «Una vittoria importante arrivata in un momento pericoloso», ha detto il direttore generale Mario Preto. Due arcobaleni hanno illuminato lo stadio della capitale della Bassa: i due gol di Valente, i primi della stagione arrivati dopo qualche turno in panchina a caricarsi. È stato anche polemico, il capitano, con un eloquente gesto a chi lo critica: «I due gol sono una risposta concreta a quelli che mi criticano. Io ho sempre dato il centocinquanta per cento sia in allenamento che in campo, con cuore e anima». Ma domenica è stato determinante l’inserimento di Lorenzo Zerbato al 10′ della ripresa al posto del giovane Massimiliano Tresoldi che comunque non aveva demeritato. Zerbato ha realizzato con un missile imprendibile il gol del 3-2 ed ha propiziato il rigore del 4-2 concretizzato da Valente. Purtroppo a sette minuti dal termine, in un duro scontro con Prosdocimi, è rimato dolorante a terra soccorso dal medico sociale Roberto Sandrini e dal massaggiatore Vincenzo Leorato. È rientrato in campo, ma poi ha dovuoto abbandonare per una forte contusione alla coscia destra che lo costringerà a riposare per una settimana. «Spero di guarire in fretta», ha confessato il giorno dopo. «Ma son contento per il gol realizzato. La reazione di Valente verso il pubblico legnaghese? Un gesto non offensivo dopo un gol liberatorio per lui. Ha voluto dire Io sono sempre quello, il Valente di sempre». Domenica trasferta difficile a Belluno contro la terza in classifica a quota 26 punti, frutto di otto vittorie, una sconfitta a Padova e due pareggi con Dro e Giorgione. «Loro non hanno ancora vinto», avverte Rossi, «ma il Legnago è la mina vagante del girone C».
Ore 21.40 – (Messaggero Veneto) Un solo squalificato per le provinciali di serie D: si tratta del terzino sinistro del Tamai Dal Bianco. Il giocatore è stato fermato per una giornata, vittima del quarto cartellino giallo rimediato. Salta dunque il match di domenica col Montebelluna. Al suo posto De Agostini pare orientato a inserire Bozzetto, un altro giovane (classe ’96), che farebbe l’esordio dal 1’. Il Montebelluna, invece, è privo il centrale difensivo, Severgnini, fermato per un turno, e il tecnico Daniele Pasa: 2 turni di stop all’ex Pordenone. Nessun provvedimento ai danni del Fontanafredda (e neppure per l’avversario Altovicentino), così come per la Sacilese, che deve solo fare i conti con l’ingresso in diffida di Favret (niente da segnalare per l’Arzignano rivale di domenica).
Ore 21.20 – (Il Piccolo) Non si possono ovviamente buttare a mare undici giornate di campionato e far finta che non sia successo niente. Però il contesto in cui si è mossa la disastrata Triestina dei primi due mesi e mezzo, ha in qualche modo aiutato la squadra alabardata a non naufragare del tutto e a tener sempre vivo il traguardo salvezza. Nonostante le zero vittorie e gli appena 4 punti raccolti finora, grazie al fatto che le tartarughe in questo girone sono parecchie, l’Unione è ancora a soli due punti dalla terzultima e ad appena 6 lunghezze dalla salvezza diretta. Questo per dire che il vero campionato della Triestina comincia adesso, anche perché finalmente Ferazzoli può contare su un attaccante che ha subito dimostrato un certo feeling con il gol. L’arrivo in extremis del transfer per Ivan Milicevic è stato un toccasana a Chioggia per l’Unione e ha già portato un punto in saccoccia: rispetto ad altre tante prestazioni più o meno simili di questo inizio torneo, nel quale la Triestina se l’è giocata a lungo alla pari pagando però a caro prezzo ogni errore, impossibilitata poi a ribattere per una deprimente sterilità offensiva, contro la Clodiense è bastato un pertugio che l’attaccante croato ha sfruttato con un micidiale sinistro dal limite. Insomma, qualcosa è sostanzialmente cambiato in casa alabardata: l’attacco può finalmente dire la sua. Se poi sarà presto disponibile anche l’argentino Clarae tra qualche settimana arriveranno gli altri annunciati rinforzi, allora la salvezza potrebbe davvero non essere più un miraggio. Inoltre Ferazzoli, ormai alla terza partita in panchina, ha ormai creato un nucleo abbastanza definito sul quale contare, ha lanciato nuovi under come Crosato e Loperfido, ha dimostrato di poter agevolmente cambiare modulo tornando a quattro in difesa e permettendo così una maggior varietà dalla cintola in su. I presupposti per tentare un rilancio, quindi, ci sono tutti. Ma attenzione, da adesso in poi sbagliare sarà davvero proibito e in qualche maniera bisogna cominciare assolutamente a vincere, altrimenti ogni ipotetico discorso salvezza sarebbe inutile. E se il campionato alabardato inizia davvero adesso, la formazione di Ferazzoli ha a disposizione un calendario abbastanza abbordabile e sei giornate da giocare per riuscire a rimediare a un girone di andata fin qui disastroso e andare al giro di boa con una quota dignitosa, che serva almeno come trampolino di lancio per il ritorno.
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La più bella vittoria da quando sono qui. Ad Augusto Fardin aver battuto la Sacilese è piaciuto non poco. Lui, per anni ds proprio a Sacile nonché protagonista dei battibecco della passata stagione. Una felicità tale da fargli eleggere l’anticipo di sabato scorso a miglior prova del «suo» Belluno. «Non potrebbe essere altrimenti – gongola l’ex biancorosso, oggi gialloblu – da quando sono qui è stata indubbiamente la vittoria più bella». Anche la più importante? «Di quest’anno indubbiamente; abbiamo battuto la quarta della classe, in casa sua, non può che essere motivo di soddisfazione. Anche per come è arrivato e quando è arrivato è stato indubbiamente un successo pesante. È stata una conferma importante dopo la vittoria contro la Clodiense e dopo le tre partite senza successi. Insomma, un sabato da incorniciare». Impreziosito da un gol niente male. «Anche in questo caso uno dei più belli che ho visto da quando sono a Belluno. Corbanese d’altronde non lo scopriamo adesso; è uno nato per fare gol e puntualmente lo fa». Ora il Legnago. Che partita aspettarsi? «Sarà dura, fidatevi di me. Il Legnago è una squadra decisamente ostica, con giocatori di categoria. La loro classifica è bugiarda, possono tranquillamente stare tra il terzo e sesto posto. Vedrete che ci faranno sudare, ma noi non possiamo mollare ora. Servirà il Belluno di Sacile, con quella stessa voglia e autore della miglior prestazione possibile. Non si può abbassare la guardia adesso, avanti così». BOLLETTINO. Il gruppo intanto continua a lavorare agli ordini di mister Vecchiato per preparare il match di domenica. Assente anche ieri Pellicanò, che ha lavorato a parte per un problema alla caviglia, mentre tutto il resto del gruppo ha regolarmente svolto la seduta in programma.
Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Squalifica annunciata. Simone Bertagno non sarà disponibile per l’impegno casalingo del Belluno contro il Legnago. Il centrocampista gialloblù, con la Sacilese, ha rimediato la quarta ammonizione della stagione ed è arrivato puntuale lo stop del giudice sportivo. A chi affidare, quindi, le chiavi della cabina di regia? Mister Vecchiato sta pensando a diverse soluzioni e gli indiziati per prendere il posto del “prof” davanti alla difesa sono Miniati o il giovane Moretti. Il centrocampo sarà comunque formato da altri due uomini, Masoch è certo di un posto, mentre c’è la possibilità di rivedere l’arretramento di Duravia in mediana. I dubbi però non sono solo questi per il tecnico mestrino, che sta valutando se riprendere in mano il classico 4-3-3 o riproporre il modulo 4-3-1-2 visto a Sacile: «Al posto di Bertagno giocheranno Miniati o Moretti», spiega l’allenatore del Belluno, «uno non esclude l’altro però, potrebbero anche giocare entrambi in ruoli differenti. Stiamo anche lavorando su entrambi i moduli e non ho ancora deciso come scenderemo in campo. Il Legnago è una squadra molto buona, da centrocampo in su ha molta qualità. I numeri dicono che in fase difensiva soffrono, ma basta guardare i risultati per capire che sono una squadra imprevedibile. Hanno vinto 5-2 con il Giorgione ma poi hanno perso contro il Mezzocorona». Buone notizie da Pellicanò. Il terzino ex Feltrese non si è ancora allenato per la botta rimediata a Sacile, ma per la sfida del Polisportivo non mancherà: «La sua condizione andrà valutata giorno per giorno», continua Vecchiato, «per la sfida con il Legnago però non penso ci saranno problemi. Bisognerà vedere quanti allenamenti riuscirà a fare. Prosegue, invece, il recupero di Radrezza. Nel pre-partita contro la Sacilese l’attaccante gialloblù, mentre i compagni effettuavano il riscaldamento, ha corso per diversi minuti continuando la sua tabella di marcia verso il recupero. Durante la sosta natalizia “Radre” potrebbe finalmente tornare ad allenarsi in gruppo e a gennaio scendere in campo, lasciandosi alle spalle il calvario cominciato a marzo dello scorso anno.
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Questo no. L’Union Ripa ci ha messo una manciata di minuti per reagire al classico comunicato della disciplinare del mercoledì pomeriggio. Quello in cui, ieri, venivano certificate le tre giornate di squalifica a Mx Parteli e le due a Andreolla. Immediato, a stretto giro di posta, il comunicato della società neroverde. «L’acd Union Ripa la Fenadora apprende con estrema delusione i provvedimenti del giudice sportivo pubblicati sul comunicato odierno (à) e valuterà nelle prossime ore possibili azioni a tutela dei propri tesserati in base alle norme vigenti». Il perché lo spiega il direttore sportivo Alberto Faoro. «Stiamo cercando di capire che margini esistono nella giustizia sportiva per ricorrere – conferma il ds del Ripa – dopodiché ci muoveremo. Quello che non accettiamo è che l’immagine e il nome di mister Parteli venga associato a comportamenti che non fanno assolutamente parte della sua persona». Sul comunicato si legge che il mister sarebbe stato allontanato per insulti al direttore di gara con espressione blasfema. «Questo è falso, si tratta dell’ennesimo gravissimo errore dell’arbitro dopo i tanti commessi in campo. Ci sono testimoni, il preparatore atletico stava illustrando a Pellizzer, pronto per il cambio, gli schemi per i calci di punizione; il guardialinee, lo stesso che ha segnalato l’assurda espulsione di Andreolla, ha detto loro di sedersi e Parteli ha soltanto replicato che stavano preparando il cambio. Fine. Qualsiasi altra cosa è pura invenzione. L’educazione e la lealtà di Max Parteli non possono essere messe in dubbio. E io, personalmente, non l’ho mai sentito pronunciare frasi blasfeme». Dunque ricorrerete? «Per Andreolla è dura, a quanto pare sotto le tre giornate per un giocatore non si può. Per Parteli stiamo cercando di capire».
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Soddisfatto (della reazione al doppio svantaggio), e quindi non rimborsato (della qualificazione). Paolo Beggio sorride a metà. «Uscire in questo modo brucia eccome – commenta a caldo il tecnico -, ancora devo digerire la sconfitta di Ponsacco della scorsa stagione. Ma la reazione c´è stata, e anche decisa. Usciamo comunque a testa alta». Beggio riconosce poi anche la superiorità dell´Union Ripa mostrata nel primo tempo, assieme agli errori commessi dai suoi. «Purtroppo sono stati gli errori individuali a determinare la partita, soprattutto in occasione del primo gol che, col senno di poi, è stato determinante almeno per i minuti regolamentari». I segnali, però, ci sono. «Ho visto che la buona volontà non manca mai, è stato importante vedere anche la reazione dei ragazzi. Domenica (contro la Sacilese, ndr) sarà la nostra partita, e il livello si alzerà ancora».
Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) «Bella sensazione essere tra le prime otto d’Italia». Negli spogliatoi Matteo Mastellotto ci racconta la soddisfazione per la prestazione, la qualificazione e il gol. Partiamo da quest’ultimo: «Una bella rete, nata da una ripartenza, con Solagna che ha trovato Tomasi sulla destra e quest’ultimo che me l’ha messa bene in mezzo. Adesso stiamo andando secondo le previsioni di inizio stagione: d’altronde abbiamo la fortuna di poter contare su una rosa ampia». L’ultimo quarto d’ora però è stato di grande sofferenza: «Sono cresciuti loro e noi siamo calati anche fisicamente, nonostante tutto siamo riusciti a tenere». Per Halil Gjoshi è andato tutto liscio fino a quando nei padroni di casa è entrato Marchetti: «Ci ha messo un po’ in difficoltà», spiega l’esterno difensivo, che domenica in campionato sarà fuori per squalifica. «Con il suo ingresso la partita è cambiata. Del resto quella vicentina è una squadra forte, non c’è gran differenza tra noi e loro, quindi è normale aver concesso qualcosa nel finale. Sono contento perché abbiamo fatto la nostra partita, la squadra era rivoluzionata rispetto a domenica scorsa ma non si è notata la differenza. La Coppa Italia era già un nostro obiettivo: adesso ovviamente lo è ancora di più». Il feeling con le coppe è confermato dal vice allenatore Mauro Fin, al quale mister Parteli ha lasciato il commento postpartita: «Sarà che abbiamo vinto la Coppa Italia di Eccellenza due anni fa, fatto sta che puntare alla coppa fa parte della nostra filosofia, è un’occasione importante per molti ragazzi in una rosa come la nostra che può contare su 25 giocatori tutti all’altezza. Faccio notare che rispetto alla gara di domenica scorsa avevamo cambiato ben otto giocatori: tutti a parte De Carli, Gjoshi e De Checchi. Anche contro il Tamai, nel precedente turno di coppa, avevamo rivoluzionato la squadra con ottimi risultati. Molto bene i primi sessanta minuti, poi ci siamo abbassati».
Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Saranno i ragazzi di Parteli a rappresentare il Veneto ai quarti di finale di Coppa Italia. I neroverdi, infatti, hanno guadagnato un posto tra le magnifiche otto di tutta la serie D, dopo aver dominato per almeno un’ora il derby regionale del “Dal Molin”. Nonostante si trattasse di un ottavo di finale, largo spazio al turnover per entrambe le formazioni: mister Parteli rinuncia in partenza ai vari Dassiè, Andreolla, Moresco e Brotto (più Antoniol, squalificato). Prima occasione con Mastellotto all’8’ servito da sinistra da Sommavilla, il numero dieci neroverde si gira bene, ma il suo rasoterra da distanza ravvicinata è respinto altrettanto bene con i piedi da Cristofoli. All’11 il vantaggio bellunese arriva sugli sviluppi di un rinvio sballato della difesa giallo-azzurra, sul pallone alto si avventa Solagna, che supera Cristofoli con una precisa palombella di testa. Al 15’ Ponik sfiora il raddoppio con una bella girata verso l’angolino basso alla destra di Cristofoli, bravo ad allungarsi per deviare in corner. I vicentini restano inoffensivi, mentre l’Union Ripa è sempre più padrone del match. Il naturale raddoppio arriva con Mastellotto, dopo una bella ripartenza neroverde: sfera recuperata a centrocampo in superiorità numerica, pallone di Solagna sulla destra per l’avanzata di Tomasi, che serve bene al centro per la conclusione vincente di prima intenzione del numero dieci bellunese. Al 36’ si segnala il tiro di Gjoshi, dopo una bella triangolazione sulla destra, con Cristofoli che è attento sul primo palo. A inizio ripresa è ancora Union, con la bella conclusione dalla distanza di Sommavilla, che il portiere vicentino ammortizza in corner. Al 9’ uno schema su punizione libera Mastellotto da favorevole posizione, ma il suo tiro sbatte contro le gambe di un difensore. Beggio esaurisce ben presto tutti i cambi a disposizione per tentare di riaprire il match, ma la musica non cambia. Attorno al quarto d’ora la punizione di Tomasi dalla distanza, tesa e a mezza altezza, viene neutralizzata da Cristofoli. L’Union domina, ma i padroni di casa accorciano le distanze: il cross di Urbani da sinistra pesca libero al centro dell’area Marchetti, che con una conclusione forte e angolata trafigge De Carli. Del gol ne giova soprattutto il ritmo della partita, che di colpo si vivacizza. Parteli corre ai ripari inserendo Moresco e l’Union si rivede in attacco con Dassiè, che però viene chiuso in area al momento del tiro. Poi i vicentini riprendono il pallino del gioco e i neroverdi decidono di chiudersi dietro, non superando più la metà campo. Al 30’ bella combinazione sulla destra tra Fracaro e Trinchieri, finalizzata da quest’ultimo con un destro a botta sicuro respinto efficacemente da De Carli. L’Arzignano assedia la retroguardia ospite, sono minuti di sofferenza per i ragazzi di Parteli, che però riescono a portare a casa risultato e qualificazione. Prossima avversaria, mercoledì 10 dicembre al Boscherai, gli emiliani della Correggese.
Ore 19.00 – Almeno 300 i tifosi biancoscudati presenti oggi a Rio. Tra loro molti rappresentanti dei club, tra cui quelli delle “Furie Biancoscudate”.
Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Venezia in emergenza a centrocampo e non è una novità. Sabato (ore 14) gli arancioneroverdi sono impegnati a Lumezzane e Michele Serena dovrà fare i conti con l’assenza di Gennaro Esposito, squalificato. In un reparto già ridotto all’osso è un’assenza pesante, che potrebbe costringere il tecnico arancioneroverde a inventarsi qualcosa di inedito. A complicare le cose c’è anche il dubbio su Giuseppe Greco, uscito dolorante sabato per un fastidio muscolare: la decisione ultima sul suo eventuale utilizzo sarà presa a ridosso del match, tra venerdì e sabato. Il timore è che, forzando le cose, un piccolo fastidio si tramuti in qualcosa di più grave con il rischio di perdere il giocatore a lungo e lo staff potrebbe decidere uno stop precauzionale. Ha invece recuperato Shadi Ghosheh, anche lui uscito malconcio dalla partita con l’Albinoleffe, mentre è ancora ai box Alberto Giuliatto: il difensore si sta allenando a parte e non sembra ancora pronto per rientrare. Scalpita invece Davide Carcuro, che dalla prossima settimana dovrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo. Sabato con il Lumezzane rientrerà invece dalla squalifica Andrea Raimondi.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con Dal Canto era stato schierato titolare in tre occasioni, con Serena invece il campo l’ha visto ancora poco. Sabato però a Lumezzane (ore 14), complice la squalifica di Esposito, dovrebbero finire proprio tra i piedi Alessandro Scialpi le chiavi di un centrocampo arancioneroverde che – con i 19enni Varano e Zaccagni – non era mai stato così «baby» in questa stagione. Ma mancando tutti i titolari (gli infortunati Carcuro ed Espinal più Hottor oltre ad Esposito) mister Serena sembra davvero alle prese con scelte obbligate per il suo Venezia. «Se non mi avesse fermato la febbre forse avrei già avuto una chance ad Arezzo, ma come mezzala e non nel mio vero ruolo di centrale – ripensa il 22enne Scialpi – A Lumezzane mancherà il capitano che è un grande giocatore, con personalità, colpi di classe e campionati vinti nel suo curriculum. Io spero tocchi a me, però non lo do per scontato, come ogni settimana voglio convincere l’allenatore a fidarsi di me». Per Scialpi maglia da titolare a settembre nella vittoria per 1-0 a Mantova e nello 0-3 di sette giorni dopo a Como, poi a ottobre nell’1-2 casalingo con il Novara che chiuse l’era-Dal Canto. Con Serena invece solo due ingressi in corsa nei minuti finali dei successi contro Giana e AlbinoLeffe. «Con Serena abbiamo cambiamo ritmo in tutti i sensi, la voglia di sacrificarci in campo può spingerci in alto in un campionato di buon livello, equilibrato e competitivo». Tre vittorie di fila dopo le quattro sconfitte consecutive stanno facendo risalire il team lagunare. «Questione di motivazioni, non che prima ci mancassero, ma oggi siamo tutti più convinti e determinati, presupposti fondamentali per consentirci di far emergere quelle qualità e individualità che questo Venezia possiede. Personalmente è chiaro che non è facile giocare poco, però dovessi avere questa chance a Lumezzane farei di tutto per sfruttarla come hanno già saputo fare altri miei compagni».
Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia entra nelle scuole, ma non in punta di piedi. Bensì con un progetto chiaro che lancia un messaggio altrettanto cristallino. Non solo agonismo e partite, risultati e classifiche, ma anche educazione rivolgendosi agli studenti, molti già tifosi, altri in procinto di diventarlo. Le cosiddette “nuove leve”. Educazione civica vuol dire anche rispetto dell’altro e il rispetto deve diventare la parola cardine anche all’interno degli stadi, teatro di scontri e provocazioni, verbali e scritte. E il rispetto porta alla legalità. Ieri mattina, i punti cardine del progetto “A scuola di tifo” sono stati esposti agli studenti del triennio dell’istituto Zuccante, che hanno affollato l’aula magna suddivisi in due gruppi in considerazione del numero elevato dei presenti. Mattia Collauto, responsabile del settore giovanile del Fbc Unione Venezia, ha introdotto il tema riassumendo i contenuti del progetto che punta all’educazione alla legalità, poi sono intervenuti Francesco Beltramelli e Riccardo Bovo, tecnici arancioneroverdi e coordinatori del Progetto, Claudia Abbamondi, funzionario dell’ufficio di gabinetto della Questura di Venezia, e Paolo Presilli, ispettore capo della Digos. Il punto di vista dei giocatori è stato esposto da Elia Legati e Tommaso Bellazzini. Una maglia autografata dai giocatori e il gagliardetto del club sono stati regalati all’istituto Zuccante. «L’obiettivo è promuovere i valori della pratica sportiva», ha sottolineato Francesco Beltramelli, «puntando sulle legalità, inculcare nei giovani la cultura del tifare per la propria squadra e non contro la squadra degli avversari di turno. La discriminazione non deve esistere nella vita di tutti i giorni, e anche nello sport, perché la discriminazione porta alla violenza e la violenza non si registra solo negli scontri o quando si fa a botte. Esistono vari tipi di violenza, anche non fisica, che devono essere estirpati nella società». Con l’utilizzo di alcune slide sono stati presi in esami i dati relativi agli scontri nell’ultimo decennio. «È vero che sono diminuiti», ha spiegato Beltramelli, «ma solo perché sono aumentate le forme di prevenzione». Sono state poi esposte le normative entrate in vigore negli ultimi anni per cercare di trovare un rimedio alla violenza nello sport, comprese quelle previste dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. «I fatti negativi si registrano dentro allo stadio, ma soprattutto nelle aree circostanti agli impianti». È stato toccato l’argomento della tessera del tifoso, esposto il modello di calcio che vuole proporre la società e invitato gli studenti al Penzo, la prossima primavera, con la distribuzione di biglietti.
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Ma come, amaranto e non biancorossa? Già, la maglia degli avversari del Real Vicenza, domenica pomeriggio, sarà quella dell´Arezzo. Ma è bene ricordare che quello in programma alla quattordicesima di andata doveva essere in origine il derby cittadino tra Vicenza e Real, da giocare naturalmente al Menti. Non sarà così perché il Vicenza è stato ripescato e all´Arezzo, a sua volta, è toccata la stessa sorte; così la squadra toscana, dalla serie D è balzata in Lega Pro, nel girone di Real e Bassano. La squadra affidata a Eziolino Capuano si sta facendo onore: 19 punti sono un bell´andare. E proprio per l´andamento positivo in campionato l´Arezzo è temuto non poco dalla compagine di Michele Marcolini. Se in classifica c´è comunque una netta differenza tra le due squadre, queste hanno in comune un numero, il 2010, che coincide con l´anno di nascita del Real di Lino Diquigiovanni e alla rifondazione della compagine aretina. La data di fondazione originaria era il 10 settembre 1923 e questo la dice tutta sulla storia del club da dove sono passati numerosi campioni. Dopo il fallimento, al termine della stagione sportiva ´92-´93, la storia dell´Arezzo è ripresa con Ciccio Graziani, che assieme ad altri soci ha fondato l´Ac Arezzo, riuscendo a iscriverla al Campionato nazionale dilettanti. Nel 1995/96, l´allenatore amaranto era un allora sconosciuto Serse Cosmi. Nel 2006 sulla panchina dell´Arezzo, in serie B, si è accomodato niente meno che l´attuale ct della Nazionale Antonio Conte. Al termine del campionato iniziato con la penalizzazione di 6 punti per lo scandalo di Calciopoli, l´Arezzo è retrocesso in Lega Pro. Nel 2010, a seguito della rifondazione con il nome temporaneo di Atletico Arezzo, la proprietà è passata di mano a una cordata di cui faceva parte l´attore Luca Zingaretti. Come consulente tecnico della squadra è stato promosso l´ex romanista Abel Balbo. In passato anche l´ex bomber del Vicenza Elvis Abbruscato ha vestito la maglia amaranto. La storia dell´Arezzo è tanto lunga e importante quanto ricca di traversie. Domenica alle 16 saranno di fronte il vecchio e il nuovo. Il Real rincorrerà il tredicesimo risultato utile consecutivo e il terzo successo di fila. Arbitrerà Pierantonio Perotti della sezione di Legnano, coadiuvato da Marco Chiocchi e Filippo Malacchi di Foligno.
Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Monday night lo chiamano in Inghilterra, la partita del lunedì sera, quella che spesso è la partita clou della giornata che tutti i tifosi possono vedere. Sarà big match anche Bassano Virtus – Como, sfida tra due delle massime protagoniste del campionato, superate dal Real Vicenza in classifica ma con una partita in meno. Forse meno felici i tifosi comaschi (che vennero in buon numero nell’ultima trasferta della squadra del Lago ai piedi del Grappa), ma ci si aspetta comunque un buon numero di spettatori locali forte della grande striscia di risultati che i giallorossi stanno raccogliendo nelle ultime giornate. Una sconfitta nella prima con il Pavia e poi solo risultati utili, vetta raggiunta e praticamente sempre mantenuta se non in questa ultima giornata, per il rinvio della sfida con l’Alessandria. Partita che verrà recuperata il 17 dicembre. Tornando al Como, Asta non potrà contare su Davì, che sconterà la squalifica in questa giornata, più fiduciosi per Cattaneo, che è stato fermato per un infortunio muscolare ma potrebbe recuperare in extremis, anche se più plausibile non correre nei tempi di recupero. Sicuramente mancherà un grande protagonista dalla parte del Como, capitan Andrea Ardito, il classe 1977 che è una vera e propria bandiera dei comaschi, con cui sta giocando dal 2009 e con cui ha superato le 200 presenze.
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) C´è voluto il valico della frontiera dei 30 anni e la felice intuizione di Asta per applaudire il Nolè forse più incisivo di sempre. «L´idea del tecnico di schierarmi da trequartista dietro la punta centrale è stata premiante ed efficace – riconosce il fantasista virtussino – per una carriera intera ho fatto l´esterno, segnavo meno ma in compenso fornivo molti più assist. Invece adesso sono più produttivo sottoporta: 6 gol in 12 gare seppur da rifinitore e non da attaccante classico sono lì a dimostrarlo. Salvo le ultime annate in B condizionate da un infortunio al crociato del ginocchio, l´ultimo parametro di C1 sempre a Terni indica 8 reti da spalla offensiva. Ora sono già a 6 e soprattutto sono carico a mille. Mi sono voluto subito calare alla grande nella realtà di Bassano. Mi sento coinvolto anche fuori dal campo, con mia moglie e mia figlia che mi hanno raggiunto in città mi sono fatto in fretta diverse amicizie extracalcio. Sì, l´inserimento è stato perfetto, ideale in ogni senso, per questo poi mi lego ancora di più e ci tengo». Il Como è lì dietro l´angolo nel posticipo di lunedì. «Loro sono uno squadrone (anche se il veterano Ardito si è rotto ed è pronto a rilevarlo in mediana Giovanni Fietta, altro navigato, originario di San Zenone, ndr) ma in casa proveremo ad affrontarli col medesimo spirito: nessuna pressione e il desiderio semmai di provarea durare nei piani alti sino alla fine». Gli esteti rimangono incantati dai suoi colpi d´autore e dalle capacità di palleggio, i detrattori invece, soffrono il suo innamoramento eccessivo per il pallone. «Lo so, è così da sempre – incassa l´ottimo Raffaele – ma sono fatto così, non sono riuscito a cambiare fino adesso, difficile che cominci ora. Tuttavia se mantengo questo ritmo realizzativo accetto anche qualche egosismo in più». Nel Como al centro della difesa abita l´ex biancorosso Giosa, potentino come lui. «Siamo amici e sono già cominciati già gli sfottò via sms in vista di lunedì». L´unico rimpianto sinora è il penalty fallito all´esordio col Pavia. «Mi brucia ancora, di solito non li calcio così…». Già, il rigore di Nolè abitualmente è un saggio di Potenza, col lucano che spara una cannonata impressionante e salutare. «Conviene, i portieri sono giganteschi, occupano tutto lo spazio». Infine, la gara con l´Alessandria sarà recuperata mercoledì 17 dicembre alle 18.
Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate al termine dell’amichevole da Carmine Parlato: “Abbiamo deciso di far giocare solo 15 giocatori per far mettere loro un minutaggio importante nelle gambe e metterli quasi a pari livello con gli altri, che hanno lavorato in palestra. Mattin e Denè? Stanno crescendo e giocando possono farlo ulteriormente. Cosa mi aspetto dal mercato? Mi aspetto la partita con la Clodiense martedì, penso solo a quello… La Clodiense è in salute, gioca bene ed è sempre propositiva, dobbiamo trovare le soluzioni adatte per questa gara”
Ore 16.10 – Qui Rio: termina l’amichevole, 7-1 il risultato finale.
Ore 16.05 – Qui Rio: altro rigore per i Biancoscudati, a siglarlo è Pittarello. 7-1.
Ore 16.02 – Qui Rio: gol di Dionisi di testa, 6-1.
Ore 15.50 – Qui Rio: spazio anche per Vanzato, che subentra a Cicioni.
Ore 15.44 – Qui Rio: altro rigore per i Biancoscudati, a tirarlo (e segnarlo) questa volta è Petrilli. 5-1.
Ore 15.39 – Qui Rio: poker del Padova e doppietta personale di Ferretti, ancora su rigore. 4-1.
Ore 15.32 – Qui Rio: Salam Dené subentra a Pittarello.
Ore 15.28 – Qui Rio: tris del Padova, a segno Bragagnolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. 3-1.
Ore 15.23 – Qui Rio: inizia la ripresa. Nel Padova Formigoni e Montinaro subentrano rispettivamente a Russo e Bruzzi.
Ore 15.15 – Qui Rio: termina il primo tempo, 2-1 per i Biancoscudati.
Ore 15.12 – Qui Rio: Padova in vantaggio a tre minuti dal termine del primo tempo, a segno Ferretti su calcio di rigore guadagnato dallo stesso “Rulo”. 2-1.
Ore 15.02 – Qui Rio: pareggio del Padova, a segno Bruzzi che insacca da pochi passi dopo che Ferretti aveva colpito la traversa. 1-1.
Ore 14.36 – Qui Rio: vantaggio a sorpresa del Ponte San Nicolò-Polverara, a segno Kordoni.
Ore 14.30 – Qui Rio: inizia l’amichevole tra il Padova ed il Ponte San Nicolò-Polverara.
Ore 14.20 – Qui Rio: ingresso “all’americana” per i giocatori, che battono il cinque ai bimbi del settore giovanile schierati in fila in campo.
Ore 14.10 – Qui Rio, questo l’undici titolare dei Biancoscudati: Cicioni; Bragagnolo, Dionisi, Thomassen, Russo; Bedin, Mattin; Bruzzi, Pittarello, Petrilli; Ferretti.
Ore 14.00 – Qui Rio: Padova in campo per il riscaldamento. Solo 15 Biancoscudati presenti per l’amichevole, buona parte dei titolari stanno lavorando in palestra alla Guizza.
Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) A Vicenza da ex, dopo essersene andato definitivamente, è già tornato due volte con il Torino. Ma per Alessandro Sgrigna quella di sabato non sarà una gara come tutte le altre, visto che ha indossato per 148 incontri la maglia biancorossa, segnando 28 gol tra il 2000 e il 2010. «Ho giocato tanti anni a Vicenza; le ultime due stagioni con Gregucci e Maran in particolare sono andate abbastanza bene. Poi è arrivata l’offerta del Torino e la società ha deciso di cedermi. Io comunque vivo a Quinto il figlio della mia compagna gioca alla Stanga, in Terza». Che accoglienza si aspetta? «Non è che mi impensierisca; mi preoccupa di più il Vicenza, che sta attraversando un buon periodo dopo il cambio dell’allenatore ed il recupero di tanti infortunati». Cosa sta succedendo invece al Cittadella? «È un momento di difficoltà. Stiamo attraversando un brutto momento e anche se c’è tempo per rialzarsi dobbiamo essere bravi a reagire». L’ultimo posto rappresenta una sorpresa in negativo. «Siamo ultimi, è vero, ma tutti attaccati e la classifica è molto corta». Lei ha giocato anche con Cocco a Verona vero? «Sì, abbiamo conquistato assieme la promozione in serie A un anno e mezzo fa. Domenica scorsa ha fatto un bellissimo gol, ma non sono affatto sorpreso, perché lui ha questi colpi da grandissimo giocatore. Sono contento per lui, perché ha attraversato momenti difficili ma si è ripreso alla grande». Che derby si attende? «Spero in una bella partita da parte nostra per invertire questo trend negativo». Vero e proprio giramondo, Alessandro Sgrigna, che adesso ha 34 anni, ha debuttato nel Vicenza nel 1999-2000 con Reja, per tornare alla base tra il 2001 e il 2003 (26 presenze ed un gol), dal 2005 al gennaio 2007 (45 partite e 4 reti) ed infine nel biennio 2008-2010, dove si è espresso al meglio con Bjelanovic al suo fianco, realizzando 23 gol in 73 gare. Torino, Verona, Carpi ed ora Cittadella le sue tappe successive, con due promozioni consecutive in serie A con i granata e i gialloblu.
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nell’importante vittoria di domenica scorsa al Partenio di Avellino, Nicolas Bremec è stato senza dubbio uno dei protagonisti più brillanti. Il numero uno del Vicenza è stato decisivo nel finale sul tiro a botta sicura di Arrighini, ed è stato di grande aiuto alla difesa biancorossa con le sue uscite sui tanti cross in area. «Sono soddisfatto della mia prova — sottolinea il portiere spagnolo — ma più di tutto del risultato che siamo riusciti a centrare. Quella di Avellino era una gara difficile, giocavamo tre ore dopo gli altri e le nostre dirette avversarie avevamo fatto tutte punti, per cui sapevamo che non potevamo sbagliare e ci siamo riusciti. Abbiamo confermato di essere una squadra tosta, abbiamo giocato compatti e determinati, difendendo il risultato con le unghie e con i denti, e alla fine siamo stati premiati». Bremec è tornato a Vicenza in estate, quando tutti erano convinti che si dovesse giocare il campionato di Lega Pro, una scelta doppiamente felice. «Senza dubbio — conferma Nicolas — dopo l’esperienza di Cremona quando mi ha chiamato il Vicenza non ci ho pensato su due volte. Sono tornato con grande entusiasmo perché a Vicenza sono stato molto bene, la categoria non era certo un problema. Chiaro che poi, quando abbiamo saputo di dover giocare in serie B, la gioia è stata tanta. E la decisione di tornare a Vicenza si è rivelata ancora più azzeccata. Ma se avessimo dovuto giocare in Lega Pro l’impegno e la voglia di fare bene sarebbero stati gli stessi». Ad un terzo del campionato il Vicenza sarebbe teoricamente salvo, ma il cammino per ottenere la permanenza nel torneo cadetto è lungo e difficile e Bremec questo lo sa bene. «In serie B non ti può mai rilassare perché se molli sei finito — sottolinea Bremec — dopo un avvio complicato perché la squadra è stata di fatto rifatta in dieci giorni, l’importante era riuscire a stare nel gruppone senza farsi staccare dalle dirette concorrenti per la salvezza. Risalire in serie B è molto difficile: il Vicenza di due anni fa è l’esempio di come, quando ti attardi in classifica, riagguantare le rivali diventa molto complicato: quasi non hai margini di errore. Il fatto di essere riusciti a stare, al momento, sopra la zona playout è fondamentale per la nostra autostima e per permetterci di lavorare con serenità durante la settimana». Dopo l’impresa di Avellino, c’è il Cittadella al Menti, una gara da non fallire. «Abbiamo la possibilità di allungare ma se pensiamo che sarà una partita facile, perché loro sono ultimi in classifica, non avremmo capito niente. Fortunatamente conosco i miei compagni e so che questo non accadrà, perché ci stiamo preparando bene. C’è la consapevolezza che abbiamo i mezzi per vincere, ma per farlo dovremo giocare al meglio delle nostre possibilità». L’ex Sgrigna, Gerardi e Coralli sono tre attaccanti molto forti, ma Bremec teme il Cittadella nel suo complesso. «Questi tre giocatori hanno qualità tecniche sopra la media, ma loro giocano da sempre di squadra. Ritengo che non saranno i singoli a decidere questa partita: vincerà la squadra che giocherà meglio».
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Da punto interrogativo a punto fermo. L´evoluzione positiva di Federico Moretti, dopo un inizio di stagione caratterizzato da qualche passaggio a vuoto per la condizione fisica non ancora ottimale, lo ha portato a diventare uno dei principali riferimenti nel Vicenza di Pasquale Marino. Moretti, ad Avellino il Vicenza ha vinto la seconda partita di fila e lei si è confermato tra i più in palla. La partita con il Cittadella può essere il momento della svolta definitiva? «Io me lo auguro. Sicuramente io mi sento sempre meglio, ma credo di avere ancora parecchio margine per crescere ulteriormente, partita dopo partita. All´inizio è stato difficile ritrovare il passo giusto, ma l´impegno che io e tutti i miei compagni ci stiamo mettendo finalmente sta trovando riscontro nei risultati positivi». Dopo la doppietta con la Pro Vercelli, è andato nuovamente vicino al gol. «E spero di segnare ancora. Giocando da mezzala mi capita più spesso di poter tentare la conclusione, mi auguro di avere buona mira. Ad Ascoli, nella mia miglior stagione realizzativa, ero arrivato a tre gol già a novembre, poi però il quarto l´ho trovato solo all´ultima giornata di campionato. Spero stavolta di accelerare un po´ i tempi ». Personalmente si trova meglio da regista o da interno di centrocampo? «Non ho una preferenza particolare. Sono due ruoli molto belli, diversi tra loro: il regista tocca molti più palloni, ma da mezzala come dicevo prima ho più occasioni per tentare di risultare decisivo con un gol. Mi metto a disposizione dell´allenatore e della squadra, cercando di rendermi utile là dove Marino riterrà opportuno di volta in volta schierarmi. Per me comunque è già bellissimo essere tra gli undici titolari, anche perché ho la fortuna di avere tanti compagni forti, quindi non è per nulla scontato essere scelto». Che tipo di partita si aspetta contro il Cittadella? «Dovremo stare molto attenti, perché troveremo una squadra determinata a far risultato a qualunque costo. Quando ho giocato contro la squadra di Foscarini ricordo di avere sempre faticato molto: il Cittadella sa chiudersi molto bene, quindi in questa settimana ci stiamo allenando in maniera specifica per tentare di allargare con rapidità ed efficacia il gioco, rendendo più fluido il giro palla. Stavolta, rispetto ad Avellino, probabilmente saremo noi a dover fare di più la partita».
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Marino´s eleven, gli undici di Pasquale Marino. Il tecnico siciliano, dopo le risposte positive giunte dalle due partite vinte contro Pro Vercelli ed Avellino, sembra avere pochi dubbi in vista del derby in programma sabato al Menti contro il Cittadella (fischio d´inizio alle 15). Del resto, se è vero che squadra che vince non si cambia, a maggior ragione questo detto va rispettato dopo due successi consecutivi, ottenuti da una formazione cresciuta nella condizione, nel gioco, nella fiducia. I titolari. Non siamo ancora ai “titolarissimi” tanto cari ad un tecnico come Mazzarri, ma dopo un paio di settimane dal cambio di allenatore le gerarchie di massima nel Vicenza targato Marino sembrano essersi assestate. Gli undici giocatori scesi in campo dal primo minuto ad Avellino hanno buone possibilità di costituire la formazione “base” di riferimento per i prossimi impegni, al netto di squalifiche e acciacchi. Ecco allora che anche nell´allenamento di ieri pomeriggio ad Isola gli interpreti del modulo 4-3-3 schierati con la casacca bianca nella prima parte della seduta tattica sono stati ancora Bremec; Sampirisi, Brighenti, Camisa, Garcia Tena; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli. Le alternative. Naturalmente gli esclusi da questa lista faranno il possibile per mettere in difficoltà il tecnico biancorosso nelle sue scelte. Vigorito si è già dimostrato un vice-Bremec all´altezza del compagno. Il reparto dei difensori centrali è attualmente il più affollato, con Gentili, Figliomeni ed El Hasni pronti a una chiamata in qualunque momento; D´Elia scalpita per avere l´occasione di tornare a sgroppare sulla sinistra. A centrocampo Sciacca e Sbrissa garantiscono massima affidabilità, mentre in attacco per ora sono arruolabili Lores Varela e Spiridonovic sugli esterni, e il solo giovanissimo Bartulovic come centravanti. Graditi ritorni. Come si può dedurre dal lungo elenco, l´infermeria biancorossa è al momento di fatto vuota. Il solo Ragusa dovrà ancora attendere diversi mesi prima di riassaggiare il campo, mentre i progressi di Tutino e Maritato sono confortanti. Ieri il giovane attaccante napoletano ha già giochicchiato da fermo, palleggiando insieme a qualche compagno, prima di iniziare la sua corsa blanda, mentre per la prima volta si è rivisto per qualche giro di campo pure Maritato. Il percorso di recupero per entrambi sarà ancora lungo, ma si comincia a vedere la fine del tunnel.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Andrea Gabrielli per certi versi assomiglia proprio a papà Angelo. Come il “presidentissimo”, anche il numero uno di casa granata, nonostante il momento negativo, predica serenità. Non è il caso di perdere le staffe, di prendere decisioni avventate. «Anche mio papà ha avuto i suoi momenti difficili con il Cittadella – racconta – però è sempre stato una persona pacata, non ha mai drammatizzato le situazioni oltre il dovuto. In quei frangenti cercava di ragionarci su, senza soluzioni improvvide. È lo stesso che cerchiamo di fare noi, manteniamo la sua condotta». Il ricordo di Angelo Gabrielli è sempre vivo a Cittadella: stasera verrà assegnato il 3. premio Panathlon in sua memoria: «È un riconoscimento particolarmente sentito dalla famiglia. Papà è stato uno dei fondatori del club, e appena è venuto a mancare si è pensato di intitolargli il primo Panathlon». Anche lei, presidente, era al Tombolato domenica pomeriggio al confronto squadra-società, ed ha apprezzato la decisione di aumentare il numero degli allenamenti nella settimana che porta al derby con il Vicenza. «Non sono mai stato un estimatore dei ritiri forzati, credo non servano a molto, specie a Cittadella che non è certo un ambiente che ti mette pressione e ti impedisce di lavorare serenamente. Piuttosto, con qualche allenamento in più riesci a migliorare in certi episodi, lavorare sui dettagli, sui particolari che nel calcio fanno sempre la differenza. Speriamo di trovare poi il verso giusto per venire fuori da questa situazione». La società è pronta a fare il suo, se richiesto, alla riapertura del mercato? «Certo, alla luce dei tanti infortuni che ci hanno condizionato sinora, credo che qualcosa si dovrà fare a gennaio. È successo così anche un anno fa». Eccoci al derby con il Vicenza. «Ai ragazzi ho detto che questa partita negli anni passati ha sempre segnato positivamente il nostro cammino, regalandoci risultati positivi che hanno dato slancio al campionato. Non vorrei però che la gara esasperasse gli animi dei giocatori: la parte psicologica è molto importante adesso, e la paura di non riuscire a centrare un buon risultato potrebbe giocare brutti scherzi. Diamo alla trasferta di Vicenza il giusto peso, anche se è doveroso sottolineare la natura dell’incontro, è l’unico derby di serie B del Veneto, e vogliamo fare bella figura». Gabrielli crede nell’immediato riscatto. «Come ha affermato l’allenatore, sabato tutti daranno il massimo», i giocatori dovranno dimostrare di non essere quelli del 5-2 di Carpi.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Sua figlia si chiama Calliope, come la musa della poesia, che ispirò a Omero l’Iliade e l’Odissea. E la sua personale odissea, Andrea Paolucci la sta terminando adesso. Da questa settimana il centrocampista di Pescara, che domenica compirà 28 anni, si è infatti riaggregato al gruppo di Foscarini, interrompendo un calvario durato sei mesi, dopo la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro dello scorso maggio, l’operazione e la lunga fase di riabilitazione. Paolucci, finalmente una buona notizia in casa Cittadella. «Sì. Spero di essere convocato già per il derby di sabato a Vicenza, magari per giocare almeno uno scampolo di partita. E il sogno è quello di poter dedicare al più presto un gol alla mia Calliope, che è nata due mesi fa». Nome tutt’altro che banale, quello scelto. «Mia moglie Vasiliki è greca, l’ho conosciuta quando stavo a Firenze. È stata lei a proporlo. Oggi posso dire che la paternità ti cambia: ti fa maturare e vedere le cose in modo diverso. E poi, per fortuna, la notte Calliope è tranquilla e ci fa dormire, il che non guasta. In più possiamo contare sulla mamma di Vasiliki, che ci dà una mano, tenendola quando non siamo a casa». Una gioia in un momento personale difficile: come ha vissuto questi cinque mesi lontano dal campo? «Ho sofferto tanto, ma è normale che sia così quando resti fuori e non puoi far niente per aiutare i compagni. Però ora sono contento, perché pensavo che a questo punto dell’anno mi sarei trovato più indietro nella tabella di marcia. Va da sé che dovrò recuperare la migliore condizione, ma il ginocchio risponde bene. E adesso non vedo l’ora di tornare a respirare il clima delle partite, e che arrivi il mio momento». Che idea si è fatto delle difficoltà che sta attraversando la squadra, precipitata all’ultimo posto? «Non si può dire che nei miei compagni manchi l’impegno, ma ora serve tirar fuori qualcosa in più. So che in campo sembriamo insicuri, e lo si è visto anche sabato a Carpi o nelle occasioni in cui ci siamo trovati in vantaggio e non siamo stati in grado di mantenerlo. Ma è una mancanza di sicurezza tutta legata ai risultati che non arrivano». E come si ritrova la fiducia nei propri mezzi? «Lavorando sui particolari, sugli automatismi. E cercando di conservare quella lucidità che spesso ci è mancata». E che al Menti servirà assolutamente, anche considerando le assenze pesanti degli squalificati Scaglia e Busellato. «Servirà, anche perché davanti avremo una squadra in salute, esaltata dalla vittoria ad Avellino. Il Vicenza è un avversario solido, che non lascia molti spazi, e che ha buone individualità, come si è visto nell’occasione del gol di Cocco al Partenio. Ma i tre punti ci servono».
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Stasera, alle 18.30, la sala consiliare di Villa Rina ospiterà la cerimonia di assegnazione del 3º Premio Panathlon “Angelo Gabrielli” (ingresso libero). Si tratta di un assegno-borsa di studio sostenuto dalla stessa famiglia Gabrielli e destinato ad alcuni dei più promettenti atleti fra i 14 e i 20 anni del territorio, precedentemente segnalati dalle loro società sportive. All’appuntamento, presentato da Pierluigi Basso, sarà presente anche una delegazione della società granata.
Ore 11.40 – (Gazzettino) L’Abano porta a casa un pareggio nel recupero della dodicesima giornata di campionato sul campo del Fiorenzuola. Un punto che consente ai neroverdi di fare un altro passo in avanti in classifica agguantando al settimo posto a quota 18 punti la Fortis Juventus. Da registrare nella seconda frazione una traversa per parte: prima i piacentini con Franchi, e in pieno recupero gli aponensi con una punizione di Bortolotto a portiere battuto che avrebbe potuto regalare la vittoria. Punizione concessa per un fallo su Barichello, costretto alla sostituzione per un problema alla caviglia. Rispetto alla sfida vinta (3-2) con il Delta Porto Tolle, le novità dal primo minuto sono rappresentate da De Cesare a centrocampo e da Beccaro che agisce sulla corsia mancina. Nel pacchetto arretrato Antonioli e Maniero formano il tandem centrale, con Maistrello e Zattarin terzini; in mezzo al campo oltre a De Cesare agiscono Ballarin nella consueta posizione in cabina di regia e Baccarin; davanti Bortolotto, Barichello e appunto Beccaro. L’Abano parte con buon piglio, poi il Fiorenzuola prende il sopravvento sul piano del gioco, anche se Murano non corre seri pericoli dato che la squadra resta compatta e mostra una buona solidità difensiva. Per la truppa di De Mozzi un paio di tentativi, senza esito. Nel secondo tempo le occasioni migliori, complice il fatto che le squadre si allungano un po’. Il Fiorenzuola si rende minaccioso quando Murano non riesce a trattenere una punizione di Lucci e Casisa non ne approfitta, e quando Franchi colpisce al volo prendendo la traversa. Quanto all’Abano, De Cesare ha una buona opportunità, ma non la sfrutta a dovere. Quindi, come detto, la punizione di Bortolotto nel recupero che si stampa contro la traversa a portiere battuto. Ecco Massimiliano De Mozzi al termine della gara: «È un pareggio che mi soddisfa perché abbiamo giocato con una squadra forte, tosta e compatta che merita di stare nelle prime posizioni di classifica. Noi ci siamo comportati bene, abbiamo fatto una buonissima fase difensiva, anche se abbiamo sofferto un po’ in mezzo il terreno pesante dato che loro avevano più fisicità. Però siamo riusciti a creare anche qualche opportunità, inclusa la traversa colpita da Bortolotto a portiere battuto dopo la quale l’arbitro ha fischiato la fine. Peccato, ma il pareggio è giusto. Siamo alla terza prestazione buona consecutiva, andiamo avanti così». Sull’infortunio di Barichello. «Si tratta di una distorsione alla caviglia, si è già gonfiata». Domenica l’Abano sarà di scena ancora fuori casa, questa volta sul campo del Fidenza. SAN PAOLO. Il derby con l’Este sarà anticipato sabato 29 novembre alle 14.30 all’Euganeo.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) L’atto secondo di Fiorenzuola-Abano fa sorridere un po’ tutti. Perché lo 0-0 dello stadio Pavesi (recupero della 12ª giornata) permette ad entrambe le compagini di confermare le rispettive posizioni di classifica, con un punticino in più, utilissimo in un girone, il D, monopolizzato dall’equilibrio. Godono in particolar modo i neroverdi di De Mozzi, che, dopo aver abbassato la cresta al Delta Porto Tolle Rovigo, riescono a bloccare la squadra, a detta di molti, più spettacolare del girone. Spettacolo che, però, latita nell’arco dei 90 minuti. Capitan Antonioli & C. dettano i tempi soprattutto nella prima mezz’ora, poi esce fuori il Fiorenzuola con il suo fantasista Lucci, ben arginato dagli stopper aponensi. Nella ripresa il solito Lucci prova a colpire dai 25 metri su punizione, costringendo Murano alla respinta (un po’ corta), mal sfruttata dall’accorrente Casisa. Un’altra occasione per affondare l’Abano ce l’ha Sessi, anche se il destro morbidissimo del mediano 22enne colpisce la traversa. L’Abano, però, nel recupero potrebbe aprire la saccoccia e buttarci dentro la pagnotta: punizione di Bortolotto, altra traversa e beffa sfiorata d’un soffio. Spogliatoi. «È stata una partita molto equilibrata e ben giocata da entrambi», commenta il mister dell’Abano, Massimiliano De Mozzi. «Abbiamo trovato un Fiorenzuola organizzato e molto valido soprattutto dal punto di vista tecnico. Abbiamo commesso diversi errori, soprattutto in disimpegno. L’importante è aver tenuto a livello difensivo, contro un avversario che ha una media gol altissima». Classifica girone D. Este punti 29, Rimini 28, Correggese 26, Delta Porto Tolle 24, Fiorenzuola 21, Piacenza 21, Abano 18, Fortis Juventus 18, Mezzolara 17, Bellaria 17, Jolly Montemurlo 17, Virtus Castelfranco 16, Imolese 15, Scandicci 14, Formigine 14, Thermal Abano 14, Ribelle 11, Romagna Centro 11, Fidenza 10, Atletico San Paolo 10. Anticipo. Il San Paolo Padova e l’Este si sono accordati per anticipare la loro sfida della 15ª giornata a sabato 29 novembre, alle ore 14.30, allo stadio Euganeo.
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) La nona sinfonia degli Juniores nazionali del Padova si tinge di giallo. Il giudice sportivo della Lega Dilettanti ieri non ha omologato il risultato di Castelfranco (vittoria per 4-2 dei biancoscudati), che era valso a mister Gualtiero Grandini il sorpasso da record nei confronti di Carmine Parlato, che con la prima squadra si era fermato a otto vittorie consecutive. Il Giorgione ha preannunciato reclamo, e il tutto è al momento sub judice: tutta colpa di una disattenzione dell’arbitro Carlo Rinaldi di Bassano, che negli ultimi minuti del match avrebbe sventolato in faccia all’attaccante padovano Marcandella il cartellino giallo, per poi far riprendere il gioco dimenticandosi che lo stesso giocatore era già stato ammonito. Un assistente di linea lo avrebbe avvisato della svista, ma il gioco era ormai ripreso da una decina di secondi e non è nemmeno chiaro se Marcandella abbia potuto toccare nuovamente il pallone: abbastanza, per il Giorgione, per formulare l’ipotesi di errore tecnico del direttore di gara. Se il giudice riterrà fondato il reclamo della società rossostellata, la gara potrebbe anche essere ripetuta.
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Sapere che Alessandro Del Piero occupava la camera a fianco della mia nella foresteria della Guizza, mi fa una certa impressione, anche se, pur di proprietà della Juve, faccio tifo per il Toro». I tifosi bianconeri di Padova lo perdoneranno, anche perchè Alessandro Degrassi, terzino sinistro diciottenne, arrivato in punta di piedi, si è ritagliato un posto stabile in squadra, non solo per la regola dei giovani, ma grazie a prove sempre più convincenti. «A livello personale – afferma – non potevo aspettarmi di meglio e sto crescendo grazie all’aiuto dei compagni più esperti». Meglio la fase di spinta o di copertura? «In passato ero abituato ad attaccare di più, ora mi viene chiesto maggiormente di fare la fase difensiva. L’importante è scegliere i tempi giusti, non ho un modello, cerco di rubare le caratteristiche dei miei pari ruolo più famosi». Difetti? «Devo migliorare nei cross e nel destro, ancora un po’ debole». Così sulla squadra: «Ho subito capito che il gruppo è forte, con gente che ha vinto molti campionati. Ottenere questi risultati non è facile, ma noi lo rendiamo tale. Anche l’Alto Vicentino non sta sbagliando una gara, meglio allora pensare a noi per poi tirare le somme». Ieri mattina all’Appiani due ore di lavoro, assente solo Tiboni. Nessuna squalifica nel Padova, fermato Davide Boscolo per la Clodiense, avversaria all’Euganeo martedì sera. Oggi alle 14.30 amichevole a Rio contro il Ponte San Nicolò Polverara.
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Era impensabile ritrovarsi qui dopo le vicissitudini della scorsa estate. Grazie a Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto per quello che hanno fatto, per avere queste persone accettiamo il dazio pagato». Così l’altra sera Matteo Bagatella, presidente del club biancoscudato di Conselve intitolato all’ex giocatore di Padova e Livorno, in occasione del terzo compleanno del sodalizio. Un novantina i presenti negli spazi della locale parrocchia, con il vicepresidente Edoardo Bonetto, il tecnico Parlato, i giocatori Dionisi, Sentinelli, Nichele, Segato, Ferretti e Tiboni e il vice responsabile del settore giovanile Ottorino Cavinato a rappresentare il Padova. Come sempre, clima di grande entusiasmo, con momenti di commozione al ricordo di Morosini e di Giulio, ragazzo di Conselve scomparso a 18 anni per un analogo problema cardiaco. Il ricavato della serata è stato devoluto a una scuola del Kenia.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Adesso manca soltanto il primo gol in campionato (Segato fin qui ha segnato soltanto in Coppa contro il San Paolo) per dedicare la rete a Morosini. «Ci tengo tantissimo, anche perché gli anni scorsi, a questo punto, avevo già messo a segno due o tre reti. Ho tanta voglia, spero sia arrivata l’ora». Magari già martedì prossimo, visto che anche per lei sarà una partita speciale, da ex del Chioggia. «Un’altra realtà rispetto alla Clodiense attuale, ma da quel che sento hanno mantenuto sempre la stessa mentalità: non mollare mai. Io ci ho giocato solo sei mesi, nel 2006, c’era anche Ferretti ed è stato uno degli anni più belli della carriera. La tifoseria era calda e unita, lo stadio un catino che spesso si riempiva fino a 1.500 spettatori. Quest’anno hanno messo in piedi una bella squadra e dovremo stare attenti».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Sia io che il mio amico, che gioca Terza categoria vicentina, ci siamo fatti stampare una maglia identica. C’è la scritta Moro 25 e, sotto, una frase che leggemmo nei giorni della scomparsa di Piermario e che ci piacque particolarmente». La frase è: “La vita è troppo breve per non essere anche immortale”, e quella stessa maglietta Segato la mostrò la scorsa stagione dopo un gol segnato con il Delta Porto Tolle. «Da quando l’abbiamo fatta stampare, la teniamo sempre con noi e la indosso sotto la maglia da gara ogni domenica. Appena sono stato invitato al club, sono venuto di corsa perché tengo molto ad onorare la memoria di Morosini». Cosa ricorda con più piacere e nostalgia del “Moro”? «Senza dubbio il suo sorriso, unico. Quando nel corso della serata, al club, hanno proiettato il filmato con le immagini e i video di Piermario, mi sono venuti i brividi. In ogni intervista, in qualsiasi occasione, era sempre accompagnato da quel sorriso. Ed è un particolare che non si potrà mai dimenticare».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È arrivato anche quest’anno il giorno del ricordo di Piermario Morosini. Martedì sera il club Conselve Biancoscudata, presieduto da Matteo Bagatella e intitolato dal 2013 alla memoria dello sfortunato ex calciatore del Padova, ha festeggiato il terzo anniversario, alla presenza di tanti protagonisti dell’attuale stagione: dal tecnico Carmine Parlato al vice-presidente Edoardo Bonetto, passando per Sentinelli, Dionisi, Nichele, Ferretti, Tiboni e Segato. Fra tutti i giocatori, proprio quest’ultimo conserva un ricordo e un retroscena speciale legato alla figura del compianto giocatore bergamasco. «Ho avuto il piacere di conoscere Piermario ai tempi in cui giocava nel Vicenza», svela Nicola Segato. «Un paio di volte siamo andati a cena insieme grazie alla conoscenza di un amico comune e la sua morte mi colpì molto». Così, nelle settimane successive, proprio assieme allo stesso amico il centrocampista originario di Marostica decise di far qualcosa per ricordare lo sfortunato collega.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’infortunio di Cristian Tiboni dovrebbe essere meno grave del previsto, ma l’attaccante martedì prossimo contro la Clodiense (che non disporrà di Davide Boscolo, squalificato) comunque non ci sarà. Da ieri il giocatore bresciano è ad Empoli, presso la struttura Fisioatletic che il mese scorso aveva ospitato Ferretti e Denè, per accelerare i tempi di recupero. La squadra oggi sosterrà la consueta amichevole del giovedì contro il Ponte San Nicolò-Polverara (Promozione) al campo di via Faggin a Rio, con inizio alle 14.30. Anticipo. Si giocherà sabato 20 dicembre, e non domenica 21, il match tra i Biancoscudati Padova e l’Union Ripa La Fenadora in programma allo stadio Euganeo: il match andrà in diretta tv su RaiSport.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Luca Baraldi e Diego Penocchio insieme a Brescia. È successo ieri. I due ex dirigenti del Padova 1910, come si può vedere, godono entrambi di buona salute. Quale sarà mai stata la ragione del loro incontro? Il manager emiliano e l’imprenditore bresciano, protagonisti della trattativa per la cessione/acquisto della Spa biancoscudata a fine giugno 2013, potrebbero essersi visti per mettere a punto la strategia sul concordato preventivo con il centinaio di creditori della vecchia società.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per quanto riguarda Zanardo, la situazione è analoga: anche per lui sinora gli spazi a Piacenza si sono ristretti, l’allenatore non lo considera un titolare inamovibile e Parlato lo accoglierebbe a braccia aperte. Può occupare il ruolo di seconda punta, ma all’occorrenza fare il trequartista o l’esterno, o anche la prima punta. Insomma la sua duttilità è un’arma importante, mentre il freno è rappresentato dal precedente estivo che coinvolge Matteo Nichele, per il quale i rapporti fra Padova e Piacenza si sono irrigiditi. Tra Zanardo e il Padova c’erano già stati contatti ad agosto, adesso invece i mancati progressi di Tiboni e il suo possibile «taglio» — se non ci saranno segnali in controtendenza rispetto a quanto fatto vedere sinora dal centravanti di Desenzano sul Garda — stanno facendo tornare in auge questa pista.
In arrivo c’è anche un giovane esterno con capacità di attaccare e di difendere. Il ds Fabrizio De Poli ha cerchiato in rosso il nome di Enrico Bearzotti, classe 1996, attualmente in forza alla Primavera dell’Hellas Verona. Se ne riparlerà probabilmente a gennaio, quando riapriranno le liste dei club professionistici, ma il profilo piace parecchio e potrebbe essere quello giusto.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Gira e rigira, si torna al punto di partenza. Il Padova è pronto a tornare sul mercato, a fari spenti e senza rulli di tamburo, ma cercando di centrare due obiettivi importanti per rinforzare la squadra. Nel mirino ci sono un centravanti di sicuro affidamento e un esterno duttile, capace di coniugare la fase offensiva con quella offensiva e che possa essere tesserato come giovane di serie (ossia classe ‘95 o ‘96). Sul taccuino del ds Fabrizio De Poli sono cerchiati in rosso due nomi per l’attacco: quello di Emil Zubin , 37 anni, ora in forza al Pordenone e quello di Paolo Zanardo , 32 anni, ora al Piacenza. Entrambi, nonostante comunicati e dichiarazioni ufficiali, potrebbero lasciare i rispettivi club a gennaio. Zubin, uomo simbolo del Pordenone attualmente ultimo in classifica, ha segnato due gol nell’attuale stagione e non ha più lo spazio che aveva in serie D. Al club friulano, se vorrà salvarsi, serve un centravanti di categoria che faccia fare un salto di qualità al reparto e il ds Sergio Pinzin sta già lavorando per gennaio in questa direzione. Zubin, inoltre, alza notevolmente l’età media della squadra e questo aspetto va tenuto in considerazione con le attuali regole federali imposte alle società di Lega Pro. Al giocatore non dispiacerebbe ritrovare Parlato, suo ex allenatore, e prima o dopo un tentativo verrà fatto: resta da capire con quali e quante chance di successo, ma la possibilità di un cambio di maglia, sia pure di non semplice fattibilità, rimane in piedi.
Ore 08.38 – Ricordiamo che la sfida tra Padova e Clodiense è stata posticipata a martedì 25 novembre alle ore 20.30 in quanto sabato all’Euganeo si disputerà il test match di rugby tra Italia e SudAfrica.
Ore 08.36 – Serie D girone C, prossimo turno (domenica 23 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Sacilese, Belluno-Legnago, Fontanafredda-AltoVicentino, Giorgione-Dro, Mezzocorona-Kras Repen, Mori Santo Stefano-Union Ripa, Padova-Clodiense (martedì 25 novembre ore 20.30), Tamai-Montebelluna, Triestina-Union Pro
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 31, Belluno 26, Sacilese 21, Union Ripa la Fenadora e Montebelluna 19, Clodiense 17, Tamai 16, Legnago 14, Fontanafredda 13, Union Pro e ArziChiampo 12, Giorgione e Dro 10, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina 4, Mezzocorona 3.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati dell’undicesima giornata: AltoVicentino-Mezzocorona 1-0, Clodiense-Triestina 1-1, Dro-Padova 2-3, Kras Repen-ArziChiampo 1-4, Legnago-Giorgione 5-2, Montebelluna-Mori Santo Stefano 2-1, Sacilese-Belluno 0-1, Union Pro-Tamai 1-1, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda 2-1
Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 19 novembre: ritornano ad allenarsi i Biancoscudati dopo i due giorni di riposo, ancora assente Tiboni.