Live 24! Dro-Padova 2-3, vittoria sofferta e primato con l’AltoVicentino

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Ore 22.00 – (La Nuova Venezia) Passo dopo passo, la classifica comincia a sorridere un po’ di più al Venezia. Nelle ultime tre gare ecco nove punti, percorso netto, e la sensazione, avuta contro i bergamaschi, di una gara sempre sotto controllo. Michele Serena si gode la crescita di una squadra che sembra aver imboccato la strada giusta. «Siamo riusciti a non prendere gol» esordisce il tecnico «e mettere assieme un’altra vittoria, la terza, non è male. Dobbiamo proseguire. Ho visto voglia di vincere e di fare la partita. Questo è l’atteggiamento giusto, gare facili non ce ne sono, anche se potevamo segnare di più. Il Venezia mi è piaciuto anche quando abbiamo sofferto. Bello vedere esultare tutti insieme, compresi quelli in panchina, perché tutti si devono sentire parte del gruppo. Prendo ad esempio Panzeri che, entrato, si è fatto trovare pronto». Unico neo della giornata è il giallo a Esposito, che gli farà saltare la trasferta di Lumezzane. «Mi sono arrabbiato» precisa «perché non ci può far ammonire sul 2-0 a poco dalla fine. Dobbiamo migliorare nella gestione della gara». Stefano Fortunato ha avuto poco lavoro ma quella parata su Vorobjovs a pochi istanti dalla chiusura del primo tempo, ha avuto grande valore per il prosieguo dell’incontro. «Ho visto la palla all’ultimo» spiega il portiere «ed è stato importante non prendere gol in quel momento. Ho avuto poco da fare ma il merito è da condividere con i compagni che concedono poco. Stiamo stati bravi a limitarli e credo che in questa vittoria ci siano più nostri meriti che demeriti degli avversari». Non si sa ancora quando rientrerà Zima, intanto il portiere si gode il momento. «Spero che ritorni presto» aggiunge «e poi quando rientrerà sarà il mister a fare le scelte. E le rispetterò». Tommaso Bellazzini è stato tra i più positivi, l’ allenatore dell’AlbinoLeffe Roberto Bonazzi dice che è stato uno dei pericoli maggiori per la sua difesa. «In mezzo alle linee mi trovo bene» commenta «e siamo stati compatti per tutta la gara. Quando lo siamo, diventiamo più pericolosi. In queste settimane abbiamo cambiato atteggiamento, siamo meno concentrati sul fare lo schema preciso e badiamo più al sodo. E soffriamo meno». Stavolta niente super-gol in versione Arezzo per Simone Magnaghi ma un assist al bacio per Giuseppe Greco, che si è trovato fra i piedi una palla con scritto “spingimi”. «Se mi pagherà la pizza? Vedremo» ride il centravanti «anche se stavolta mi è mancato solo il gol. Sul contropiede di Franchini sono arrivato poco lucido dopo un allungo di quasi 90 metri. Questa vittoria ci lancia nelle zone alte della classifica a cui miriamo, è inutile nasconderci. Stiamo lavorando sull’intensità, la forza la velocità e se riusciamo a sommarle al nostro tasso tecnico possiamo fare bene». Simone Sales è stato tra i protagonisti della compattezza difensiva. «Andiamo avanti partita dopo partita» avverte «e poi a Natale vedremo. I risultati ci stanno dando ragione e abbiamo gestito bene l’incontro. Loro non hanno avuto grosse occasioni».

Ore 21.40 – (La Nuova Venezia) Terza vittoria consecutiva per il Venezia che, a passo da promozione, continua la sua risalita in classifica. Con il vento in poppa la squadra di Michele Serena regola 2-0 anche l’Albinoleffe con un gol per tempo, e un Greco in forma smagliante che sigla la sua prima doppietta stagionale in campionato. Tutti soddisfatti, perfino in tribuna, dove Serena è uscito tra gli applausi e acclamato dal pubblico. In campo si è vista invece una squadra compatta, con una difesa arcigna, precisa e senza le esitazioni di un tempo, e soprattutto con la concretezza sottoporta degli attaccanti, quella che fa la differenza al 90’. Protagonisti. La pioggia risparmia il Penzo e il vento non crea eccessivi problemi, in una giornata in cui molte partite non sono state neppure concluse a causa del maltempo. A Sant’Elena il Venezia si illumina grazie a Giuseppe Greco che segna di testa e di destro, mette i lombardi dietro la lavagna e consegna i tre punti alla sua squadra. Dietro un Elia Legati in versione supereroe non sbaglia un colpo e guida la difesa alla seconda partita senza reti subite, mentre una parola la merita Stefano Fortunato, al quale va riconosciuta una fetta di merito anche in questa terza vittoria consecutiva. Gruppo. Serena a fine partita è stato chiaro:«Se non avessi saputo che questo gruppo era forte, non sarei venuto qui». E il gruppo sta crescendo, sta prendendo la sua esatta fisionomia, si sta imponendo e plasmato nella psiche dal tecnico mestrino. Un gruppo che si unisce anche nei festeggiamenti per un gol, come fatto da Greco ieri dopo il primo centro, quando è andato ad abbracciare i compagni seduti in panchina per condividere con tutti quella gioia. La partita. Il Venezia ha il merito di essere andato in vantaggio dopo una manciata di minuti e alla prima occasione buona. Al 6’ un cross di Esposito dalla sinistra viene capitalizzato da Greco con un perfetto colpo di testa in mezzo all’area. Offredi può solo stare a guardare la palla che finisce in rete. Con il vantaggio acquisito la squadra di Serena può lavorare con più calma. Davanti fa tutto l’ex attaccante della Pro Vercelli, con una conclusione di poco fuori al 20’ e un tiro sparato alto da posizione defilata in area poco dopo. Il Venezia gestisce bene la palla, non si fa intimidire da un Albinoleffe che ha un bisogno disperato di punti. L’ex Momentè è imbavagliato da Legati e Marino, allora ci pensa Vorobjovs a provare a sfruttare il solo buco libero lasciato dalla difesa arancioneroverde. Al 23’ la sua conclusione finisce però tra le barche a vela fuori dallo stadio. L’unico vero pericolo di tutta la partita per Fortunato arriva al 40’: Corradi tira dal limite e il portiere si supera in tuffo deviando con la punta delle dita. La ripresa si apre con i lombardi che provano a reagire ma non combinano nulla di buono, merito del Venezia che chiude ogni spazio, e di Greco che al 13’ sfrutta un passaggio splendido di Magnaghi e fulmina Offredi di destro, non proprio il suo piede preferito. Il resto è gestione oculata della palla, qualche contropiede gettato al vento, e una ammonizione al 92’ di Esposito che urla vendetta. E che priverà la squadra del suo playmaker sabato a Lumezzane.

Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) Nemmeno il Novara è stato capace di fermare il Real Vicenza, che ora, giustamente, si gode lo spettacolo dall´alto in attesa che si giochino le partite rinviate per il maltempo. L´estasi biancorossa è raccontata nelle pacate parole del vicepresidente Manuel Scortegagna, che si è espresso così a fine gara: «I risultati sono il frutto di una squadra costruita con oculatezza e professionalità, e di una metodologia che ci ha spinti in quattro anni a fare il salto dall´Eccellenza alla Lega Pro. Non sempre spendere tanto equivale a vincere tutto e in questo senso il presidente Lino Diquigiovanni è attento a come spende». Siamo ancora sicuri che il Real Vicenza punti alla salvezza e basta? «Si vedrà cammin facendo. Ne riparleremo al giro di boa quando realmente vedremo dove saremo». Ieri c´era più gente del solito al Menti, ma il risultato non è stato poi tanto diverso dal solito. «Negli ultimi cinque anni – ha sottolineato Scortegagna – non siamo una novità nel mondo del calcio. Non siamo seguiti perchè il tifoso vicentino è legato al Lane e ci mancherebbe, ma mi piacerebbe che qualcuno guardasse un po´ oltre».
Brillano gli occhi del tecnico Michele Marcolini. «Grande partita – è il suo esordio – prova di attenzione, carattere, partecipazione di tutti. Da Tomei, che ha compiuto una parata incredibile in un momento delicato, agli attaccanti che hanno giocato una gara intensa. Non c´è nulla che non abbia funzionato». Lungo è il campionato, ma battere il Novara non è cosa di tutti i giorni. «Ecco perchè è giusto festeggiare, i ragazzi ora avranno due giorni liberi, bisogna staccare la testa e gioire. Ma poi si torna al lavoro, perchè il confine è molto sottile e bisogna essere sempre sul pezzo. Si fa presto a rovinare quel che di buono si è fatto». Due sono stati per Marcolini i momenti chiave della gara. «La parata di Tomei su Evacuo e il gol di Malagò. La base però, voglio sottolinearlo, è la voglia di giocare che questi ragazzi hanno dimostrato anche stavolta. Abbiamo sempre provato a costruire anche sul 3-0. Fare voli pindarici, comunque, sarebbe un errore. Però il nostro cammino la dice lunga. Siamo una neopromossa e non perdiamo da Salò; ora spero di non gufarmi da solo». E Marcolini come festeggerà questa vittoria speciale? «Oggi vado a vedere mio figlio, che gioca con i 2005, con grande spensieratezza». Il centrocampista Matteo Malagò, che ha sostituito lo squalificato Pavan, ha segnato il gol del 2-0 ed è felice. «Il gol mi ha aiutato perchè nei primi 20´ non mi sentivo tanto bene. Non so perchè mi trovassi là sinceramente, è che Vicari mi ha fatto un mezzo regalo ed io non sono stato a guardare. Non pensavo avremmo vinto 3-0 ma giocare col Novara ci ha dato una spinta non indifferente. La rete la dedico ai miei amici, che sono venuti a vedermi, e alla mia ragazza».

Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Primato (complici i rinvii di Alessandria-Bassano, Como-Cremonese, Monza-Torres). Tre a zero al Novara. Chapeau a questo Real Vicenza che ha schiantato una squadra-grandi-firme, infarcita di nomi e qualità, seguita da tifosi smaniosi di riprendere in diretta l´ennesimo successo della squadra di Toscano. E invece ha festeggiato la squadra di Marcolini, che ha danzato sotto la pioggia battendo tre volte, con tre uomini diversi, il portiere Tozzo, nonostante tutto il migliore dei piemontesi. Tomei e compagni hanno offerto una prova di carattere non diversa dalle precedenti. Ma qualcosa in più hanno dato tutti. Bardelloni, per esempio, tornato al gol e sofferente ad un ginocchio. Lo stesso Tomei, fondamentale con almeno due interventi. Si potrebbe poi sviolinare su Malagò, uno che quando è chiamato in causa si fa in quattro ed esce per crampi, e continuare con Bruno, micidiale quando vede la porta. A fine gara il Real, perfetto in tutti i reparti, ha esultato come avesse battuto l´Inter (e magari di questi tempi riuscirebbe ad avere la meglio pure sui nerazzurri…). Fatto bene. Ora due giorni di meritato riposo, poi si ricomincia, e forse i biancorossi riprenderanno da primi in classifica. L´inizio degli ospiti fa cantare i tifosi, perchè il Novara ingrana subito la marcia giusta e con il duo Evacuo-Corazza mette paura. Ma passano appena 10´, e il Real Vicenza tenta il primo affondo con Lavagnoli, sempre lui. Garufo lo stende e l´esterno veronese batte una punizione che è laterale. Sul secondo palo sbuca con perfetto tempismo Bardelloni ed è 1-0. Intanto si fa male Freddi (problemi muscolari) e al suo posto entra Beye. Il Real Vicenza attacca ancora al 18´: Bardelloni appoggia all´indietro per Cristini che, un po´ scoordinato, calcia a lato. E intanto Tomei fa lo spettatore. Fino al 37´. Colpo di testa di Evacuo, abbastanza radente, e grande risposta in corner del capitano che si tuffa sull´angolino basso. Il Real è in controllo e appena può accelera. Al 47´ Vicari effettua un retropassaggio di testa al portiere, ma sbaglia; la palla resta a metà tra il difensore e Tozzo e Malagò è abile ad inserirsi, scartare l´estremo difensore e depositare in gol la sfera. Toscano nella ripresa gioca la doppia carta Gonzalez e Garofalo. Il Novara così si potenzia davanti nel tentativo di rimettere in piedi la partita, che per il momento è decisamente storta. Gli azzurri cominciano all´attacco: al 5´ conclusione potente di Bianchi, Tomei mette in angolo. All´11´ Bardelloni guadagna con mestiere il fallo e permette al Real di beneficiare di un calcio di punizione sul lato corto dell´area. Lo schema coinvolge Lavagnoli (battuta), Piccinni (sponda aerea), Bruno (conclusione finale, ribattuta dalla difesa); il Novara si salva con la fortuna. Trascorrono i minuti e alla squadra di Marcolini potrebbe andare bene così. Ma la pancia non è piena. I biancorossi si prendono il lusso di infilare per la terza volta Tozzo al termine di un´azione cristallina: lancio di Dalla Bona, tacco di Bardelloni, diagonale vincente di Bruno (ottavo sigillo). Sul 3-0 (che botta per il Novara!), il Real corre persino di più e si diverte. Ma Marcolini non rinuncia ad usare la testa e concede l´ovazione a Lavagnoli, sostituito da Beccaro. Il Novara prova almeno a rendere meno pesante il passivo ma le conclusioni di Bianchi e Corazza non vanno. Addirittura va più vicino il Real al poker prima con Dalla Bona, poi con il neo entrato Galuppini.

Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) Quello che era nell´aria da ventiquattro ore e che nell´edizione di ieri avevamo ventilato come ipotesi concretissima si è verificato. Alessandria-Bassano è stata rinviata a data da destinarsi causa maltempo. La decisione definitiva è stata presa ieri pomeriggio alle 17.15, a poco più di due ore dal fischio d´inizio del match, previsto per le 19.30, nel corso di una riunione d´urgenza del Gos, Gruppo Operativo Sicurezza, tenutasi in Prefettura ad Alessandria alla presenza dello stesso Prefetto, Romilda Tafuri e del sindaco Rita Rossa. «La partita prevista allo stadio Moccagatta – recita il comunicato diffuso a fine summit dalla Prefettura – è stata rinviata per questioni di sicurezza pubblica a causa delle esondazioni del Bormida (il fiume che attraversa la città, ndr) in varie zone di Alessandria». Non solo: già prima dell´ora di pranzo le autorità avevano chiuso il ponte che collega Alessandria a Spinetta, centro alle porte della città, mentre alle 18 il livello del Bormida (per cui scatta l´allarme massimo a quota 7 metri, aveva toccato gli 8,3 metri). «È una catastrofe», ha commentato sgomenta sotto il diluvio il sindaco alessandrino, Rossa. Tutto il territorio è rimasto quasi quattro giorni sotto l´acqua fino a giovedì, breve tregua venerdì e da sabato notte ancora pioggia incessante che, nello specifico, ha inzuppato il fondo dell´impianto di gioco, coperto dai teloni, rendendolo ugualmente impraticabile. Anche se la scelta del rinvio è stata presa in merito alle condizioni di criticità assoluta in cui versa adesso l´area urbana di Alessandria con le forze dell´ordine che devono essere dirottate altrove per soccorrere la popolazione e non certo attorno a uno stadio. Quanto alla data di un teorico recupero, a ieri sera non c´erano ancora certezze. Da parte dell´Alessandria qualcuno perorava addirittura la soluzione odierna contando sulla presenza della terna arbitrale e del Bassano senza obbligare entrambi a un secondo viaggio. Una possibilità che il direttore generale virtussino Werner Seeber, entrato nell´impianto poco dopo le 17.30, si è sentito di escludere a priori. «Non vedo come in meno di un giorno la situazione possa migliorare in modo tale da scendere in campo la domenica – il pensiero del digì che poi ha preso i primi contatti coi dirigenti piemontesi per rintracciare un accordo di massima sulla data della ripetizione – e in ogni caso l´ultima parola spetta alla Lega Pro. Ci sono tanti aspetti da tenere in conto, non ultima quella delle dirette tv sul sito ufficiale della serie C. Dite che pesa un viaggio a vuoto? Via, siamo professionisti, sono cose che fanno parte del mestiere». Poco prima dell´ora di cena è andato in scena un secondo incontro tra i responsabili della sicurezza e i referenti del club per convenire su una data indicativa in cui disputare il match: ovviamente le ansie non riguardano il terreno del Moccagatta ma quanto le vie di accesso alla struttura e le strade limitrofe invase dall´acqua. E anche se il meteo è segnalato in miglioramento sin da oggi, al momento mancano le premesse per riprovarci questo pomeriggio. L´orientamento comune è fissare la sfida prima delle festività in un giorno infrasettimanale visto che il calendario è fittissimo e il Soccer Team ad esempio sarà impegnato mercoledì 3 dicembre in Coppa Italia alle 19 a Salò contro la Feralpi. Per questo, a spanne, non è da scartare come giorno plausibile il 17 dicembre, un mercoledì incastrato tra la trasferta di Renate e il braccio di ferro col Monza del 21 dicembre. Poco dopo le 20, appresa la notizia che l´incontro non sarebbe stato recuperato neppure oggi, il pullman del Bassano si è rimesso in moto verso casa. TRIPLO RINVIO. Alessandria-Bassano non è stata l´unica partita saltata a causa della pioggia che sta flagellando tutto il Nord Italia da giorni. Anche Como-Cremonese non si è disputata mentre Monza-Torres è stata sospesa al 30´ del primo tempo sul punteggio di 0-0 e verrà rigiocata prima di Natale: i sardi spingono per l´antivigilia, il 23 dicembre, mentre i brianzoli vorrebbero anticipare i tempi di almeno una settimana.

Ore 20.20 – (Gazzettino) Il Cittadella crolla a Carpi, interrompendo così la miniserie positiva di quattro pareggi consecutivi. Si torna a perdere fuori casa dopo Bologna – quasi due mesi fa – incassando cinque gol a fronte dei due realizzati: ancora una volta la coperta si è rivelata troppo corta. I granata fanno più tiri in porta della capolista (6 contro 5, tra i quali un palo e un gol salvato sulla linea), ma ne incassano troppi. La fase difensiva necessita di correttivi urgenti e non soltanto per colpa dei singoli, la classifica è deficitaria e ha bisogno di un’immediata boccata d’ossigeno. Foscarini a Carpi se la vuole giocare, e rispolvera un 4-4-2 offensivo con De Leidi terzino sinistro e Barreca sulla linea dei centrocampisti, Minesso agisce sulla corsia di destra. L’allenatore chiede “coraggio” ai suoi e l’inizio è confortante: al 5′ Rigoni pesca Sgrigna, diagonale non troppo angolato deviato in angolo da Maurantonio. Dal corner girata al volo di Pellizzer, palo pieno. Niente da fare, a questo Cittadella manca davvero uno dei fattori “F” invocati da Foscarini alla vigilia: la fortuna. Il Carpi prende coraggio, e al 23′ sfiora il gol con Bianco che da due passi non inquadra la porta. L’1-0 arriva due minuti dopo, nessuno chiude su Gagliolo all’ingresso dell’area che indovina un sinistro imparabile. Tramortito, il Cittadella incassa il raddoppio al 28′ con un’incornata di Romagnoli ad anticipare Scaglia. I ragazzi di Foscarini potrebbero riaprire la partita al 31′, il sinistro di Rigoni supera Maurantonio ma sulla linea salva Letizia. Il Cittadella riesce comunque a dimezzare lo svantaggio quattro minuti più tardi grazie a un regalo del Carpi: Sgrigna pesca Barreca anticipato dal portiere che gli calcia addosso e il pallone carambola nel sacco. Gol meritato, che potrebbe riaprire tutto. E invece il Cittadella si fa male da solo al 38′: pallone radente nell’area piccola con De Leidi che scivola nel tentativo di anticipare Inglese, facile il tocco dell’attaccante a porta vuota. Un giocatore in mezzo a tre difensori, ed ha la meglio. Allo scadere la truppa granata incassa anche il quarto gol. Il contropiede, innescato da… Cappelletti che perde palla sulla trequarti, è finalizzato da Inglese che supera Valentini in uscita. Quattro occasioni del Carpi, altrettanti gol. Partita compromessa dopo 45 minuti. Foscarini ridisegna la formazione nella ripresa: dentro Busellato e Gerardi, si gioca sotto la pioggia. Punizione di Sgrigna e sfera che accarezza la traversa, quindi contatto in area tra Barreca pronto a calciare e Letizia che gli va sulla caviglia, per Saia è solo angolo. Busellato si fa ingenuamente cacciare alla mezz’ora (giallo e proteste nei confronti dell’arbitro), quindi Coralli è trattenuto in area da Lollo: rigore. Sgrigna ne deve calciare tre prima di vedersi convalidato il gol perchè entrano sempre giocatori in area. Si perdono quattro minuti. E nel finale arriva il 5-2 del Carpi con Lasagna. Passivo fin troppo pesante, ma le colpe del Cittadella sono evidenti. La trasferta di sabato a Vicenza diventa ora il primo crocevia della stagione.

Ore 20.10 – (Gazzettino) Claudio Foscarini a Carpi ha perso la pazienza: dopo il pesante passivo incassato sul campo del Carpi ha tenuto a rapporto a lungo la squadra negli spogliatoi, segno evidente che troppe cose non stanno girando come dovrebbero. Il tecnico granata non nasconde niente, in sala stampa è di poche parole ma quelle che pronuncia sono schiette, come sempre. E niente scuse, si prende pure le sue colpe per il momento negativo. Foscarini ha cancellato il giorno di riposo e oggi pomeriggio rivuole tutti i suoi effettivi al campo di allenamento: «Mi sono dilungato negli spogliatoi perché ho tenuto a rapporto la squadra, c’era l’esigenza di un primo faccia a faccia, adesso voglio un confronto al Tombolato tra l’allenatore e i giocatori. Non ci siamo proprio: abbiamo intrapreso una brutta strada, negativa». Eppure l’inizio è stato confortante, era il Carpi la squadra più in difficoltà. «Ha cominciato bene il Cittadella, volevamo fare una partita coraggiosa – rivela Foscarini – e nei primi quindici minuti i ragazzi hanno evidenziato spirito di intraprendenza e voglia di giocare. Questo volevo vedere». La “fiammata”, però, è durata poco. «Alla prima situazione negativa, alla prima difficoltà la squadra si scioglie, e non va bene. È successo tante volte in campionato. Bisogna lottare sempre, invece alla fine è stato sin troppo facile per il Carpi». Che non ha sbagliato niente: cinque tiri, altrettanti gol. Al Cittadella un palo e un gol salvato sulla linea. La buona sorte guarda altrove, Foscarini però non ci sta: «Tiriamo in ballo la sfortuna, mi starebbe bene se capitasse un episodio in una partita, ma si sta verificando da troppo tempo questo discorso, quindi niente alibi. A Carpi ho ravvisato segnali di debolezza in ogni reparto che mi infastidiscono parecchio: si può perdere sul campo della prima in classifica, ma non in questa maniera». Il pensiero finale è per se stesso, perchè quando le cose vanno male si è tutti sulla stessa barca. «Mi arrabbio con i giocatori se sbagliano l’approccio alla partita, ma mi prendo anch’io le colpe del momento perché alla fine sono io che faccio le scelte e mando la squadra in campo».

Ore 20.00 – (Mattino di Padova) Il Cittadella crolla a Carpi, dove non aveva mai perso nella sua storia, e lo fa nel peggiore dei modi: subendo 5 gol, di cui 4 in soli 19 minuti nel primo tempo, la frazione in cui quella di Foscarini appare come una vera e propria “banda del buco”, incapace di arginare le folate della capolista, che stravince sotto la pioggia battente la temuta sfida contro la sua bestia nera e nonostante il forfait all’ultimo minuto di Jerry Mbakogu. Il bomber s’infortuna alla coscia destra in fase di riscaldamento ed è costretto ad alzare bandiera bianca. Ma Fabrizio Castori ha nel fodero l’arma letale, Roberto Inglese, 23 anni appena compiuti, che lo ripaga della fiducia con una doppietta. Non solo: il tecnico nel finale indovina pure la carta di Kevin Lasagna, ex centravanti dell’Este, al suo primo anno tra i professionisti, che firma il 5-2 con un preciso rasoterra. Insomma, motivi di soddisfazione ce ne sono tanti per la società di patron Stefano Bonacini (che ad un certo punto l’anno scorso aveva fatto un pensierino al vecchio Padova). Al contrario i granata, al sesto k.o. in 14 partite, il più pesante sin qui sul piano numerico, restano terz’ultimi, con le altre concorrenti dirette nella corsa alla salvezza che devono ancora scendere in campo (tutte tranne il Brescia, che ha pure giocato ieri sera). Un disastro. Parlare di prestazione vergognosa nel primo tempo, da parte degli ospiti, non deve suonare esagerato. La partita di Pellizzer & C. è stata disastrosa dopo un discreto avvio, caratterizzato da una palla-gol per il tanto atteso ex Sgrigna (sventata da Maurantonio in angolo, al 5’) e da un palo clamoroso colpito pochi secondi dopo dallo stesso capitano, con un bel destro al volo in girata. Poi, il buio: un black out totale o quasi fra il 25′ e il 44′, allorchè gli uomini di Foscarini hanno incassato quattro reti in rapida successione. Ha aperto le marcature Gagliolo, con un bel sinistro da fuori area, che ha sorpreso Valentini, dopo combinazione Concas-Bianco (e quest’ultimo, poco prima, aveva fallito una clamorosa opportunità sotto porta, calciando al volo alto). Tre minuti e al 28′ Romagnoli, su un cross dalla destra, ha girato di testa il pallone alle spalle del portiere, con la difesa granata nettamente sorpresa. Illusione Barreca. Sull’unico errore di Maurantonio, uscito male su un pallonetto di Sgrigna, il Citta è riuscito a ridurre le distanze con Barreca, al 35′, fortunato nel vincere un rimpallo e nel mettere dentro a porta vuota. Una rete fortuita, che non ha fatto girare il match dalla parte dei padovani, anzi. I biancorossi di Castori a quel punto sono dilagati, approfittando di sbandamenti clamorosi della retroguardia avversaria: Inglese, il sostituto di Mbakogu, ha così confezionato la sua personale doppietta, prima mettendo dentro da due passi su incertezza di Valentini e De Leidi, incapaci di neutralizzare un cross basso di Di Gaudio, incuneatosi senza problemi nel vivo dell’area a sinistra, quindi ha concluso un perfetto contropiede Gagliolo-Bianco-Concas con un destro secco da dentro l’area. 4-1 al termine dei primi 45′. Male, malissimo. Busellato, non ci siamo. Rientrato con l’azzurrino Busellato al posto di Benedetti nel reparto centrale, il Citta, per la verità, non ha mai dato la sensazione nella ripresa di poter riavvicinare la prima della classe, e ha addirittura pagato pedaggio con l’espulsione dello stesso Busellato al 31’, reo di aver rivolto una parolaccia all’arbitro. Magra consolazione il rigore (abbastanza generoso) concesso per una leggera trattenuta di Lollo ai danni di Coralli (34′), che Sgrigna è stato costretto a calciare tre volte, per irregolarità nell’ingresso in area di compagni e avversari, trasformandolo in tutte e tre le occasioni. Gloria Lasagna. In pieno recupero Lasagna ha messo il suo sigillo al rotondo risultato con un preciso rasoterra sul palo più lontano (49′). Dunque, si spezza la mini-serie positiva di 4 pareggi dei granata dal 25 ottobre a ieri. Un naufragio generale, che deve far seriamente riflettere giocatori, tecnici e dirigenti. Troppe 25 reti incassate, contro le 20 realizzate. Urgono interventi a livello difensivo o le sofferenze continueranno. E adesso c’è il derby di Vicenza, sabato 22. Un vero e proprio spareggio in anticipo per provare a restare in serie B.

Ore 19.50 – (Mattino di Padova) «Non va bene, abbiamo intrapreso una brutta strada. Le premesse erano positive: contro il Carpi volevamo fare una partita coraggiosa, mostrando intraprendenza, e per i primi 25 minuti credo che ci siamo riusciti. Poi, però, alla prima difficoltà questa squadra si è sciolta». Claudio Foscarini arriva in sala-stampa qualche minuto più tardi rispetto al previsto, dopo la disfatta di Carpi. In spogliatoio il confronto con i giocatori si è prolungato più del solito e riprenderà oggi, perché il tecnico granata ha convocato i suoi uomini al Tombolato nel primo pomeriggio, per quello che sarà un faccia a faccia duro e schietto. Serve una sterzata al più presto. «È già capitato altre volte: al primo episodio negativo crolliamo. È successo anche stavolta contro il Carpi: in questo campo si può perdere, ma si deve perdere lottando, mentre è stato troppo facile per loro portare a casa i tre punti». Foscarini non si nasconde. «Io mi arrabbio con i giocatori, ma mi prendo tutte le mie responsabilità di questa situazione, questi segnali di debolezza mi danno molto fastidio». Decisamente diverso l’umore in casa Carpi. «È difficile non entusiasmarsi nel vedere questa squadra giocare a calcio», commenta la partita dei suoi Fabrizio Castori. «I ragazzi sono tutti coinvolti e stanno crescendo a vista d’occhio. Facendo una gara del genere si fa fatica a tenere i piedi a terra. Il Carpi è uno spot per il calcio. La serie A? Sognare non costa nulla. Sono molto contento perché con il Cittadella mancavano Gabriel, Suagher, Pasciuti e Mbakogu». E poi ci sono elementi come Kevin Lasagna, che nella scorsa stagione era ad Este. «Sì, giocava tra i dilettanti, abbiamo anche ragazzi come lui che stanno facendo un figurone. Fa simpatia».

Ore 19.40 – (Corriere del Veneto) Per trovare all’interno del calendario l’ultima vittoria del Cittadella in campionato bisogna tornare addirittura a sabato 20 settembre, quando il Pescara cadeva al Tombolato in rimonta per 3-2. Da lì in poi, buio pesto su tutta la linea e una crisi nera che rimane difficilmente spiegabile per una squadra costruita con attenzione durante l’estate e dotata di giocatori di grande talento e qualità. La realtà però è una sola e dice che il Cittadella perde anche a Carpi, ne prende cinque e prosegue il lungo digiuno da vittorie. Un digiuno sempre più preoccupante, che sta facendo sprofondare la squadra sempre più in basso e che dura ormai da dieci partite. Con i pareggi, infatti (quattro prima del ko al Cabassi) si va poco lontano se non arrivano anche i punti pesanti e in una soluzione unica. E dire che le assenze nella capolista (dopo quella di Gabriel, pure Mbakogu che si fa male nel riscaldamento) sembravano un assist importante per interrompere la striscia negativa e il digiuno di sconfitte. E invece al Cabassi arriva un altro ko pesantissimo, stavolta per 5-2 che mette in seria difficoltà Claudio Foscarini. Il tecnico trevigiano per ora non rischia assolutamente ma, se la situazione non dovesse cambiare, allora potrebbe anche accadere qualcosa di davvero insolito a queste latitudini nelle prossime settimane. Incredibile l’andamento della gara: per venti minuti si vede in campo solo il Cittadella, che colleziona occasioni da gol, trova un superbo Maurantonio al 5’ su Sgrigna e la traversa a fermare il capitano Pellizzer che gira a rete nell’area di rigore. All’11’ Sgrigna dalla distanza sfiora ancora il gol, poi dal 20’ riemerge il Carpi: che prima sfiora due volte il gol con Inglese (21’) e Bianco (23’) e poi passa al 25’ con uno splendido tiro di Gagliolo che infila Valentini dalla distanza. Il Cittadella accusa il colpo e due minuti dopo Romagnoli di testa su cross di Letizia segna ancora. Il Cittadella è scosso, ma torna in partita per puro caso grazie a un errore incredibile di Maurantonio, che sbaglia il rinvio e regala palla a Barreca, che al 35’ da due passi non sbaglia. La gioia, però, dura poco, perché una difesa da film horror regala una doppietta a Inglese, che fra il 38’ e il 43’ segna due volte, sfruttando svarioni da censura di Pellizzer e Scaglia. Il secondo tempo regala qualche ulteriore emozione: Busellato, entrato al posto di Benedetti, non trova di meglio che farsi espellere per proteste, poi Sgrigna accorcia dal dischetto, trasformando per ben tre volte il tiro dagli undici metri. Per due volte, infatti, l’arbitro annulla per la presenza di uomini di entrambe le squadre in area. Nel finale, in pieno recupero, arriva pure il 5-2 siglato dal neo-entrato Lasagna (l’anno scorso con l’Este in serie D): per il Cittadella, forse, è una punizione anche troppo pesante: ma ora è notte fonda, la crisi è proprio senza fine.

Ore 19.20 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Mezzolara-Este 1-5, Abano-Delta Porto Tolle 3-2, San Paolo-Scandicci 0-0, Jolly Montemurlo-Thermal Abano 4-3.

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Nonostante la delusione per la sconfitta, la prima in casa, maturata nei minuti finali, e dopo una gara molto equilibrata, Mauro Zironelli fa sfoggio di un invidiabile fair play. «Complimenti al Belluno – commenta il tecnico della Sacilese – e a Corbanese per avere segnato un gran gol. Una prodezza così non si può che applaudire. Ma noi non usciamo ridimensionati da questa sconfitta. Ho visto una Sacilese compatta che ha espresso un ottimo calcio e che ha risposto colpo su colpo al Belluno. Se avessimo segnato prima noi, e ne abbiamo avuto le occasioni, forse la partita sarebbe cambiata, ma non posso lamentarmi: anche al miglior attacco del girone può capitare di incappare in una giornata poco fortunata». Davanti alle telecamere di Raisport, a chi gli chiedeva se la rosa della squadra non fosse troppo ristretta, Zironelli ha precisato: «Non abbiamo l’abbondanza di Padova e Altovicentino, ma sono felice ugualmente perché stiamo seguendo un progetto incentrato sui giovani che alla lunga può darci parecchie soddisfazioni. In particolare a chi, come il presidente e la sua famiglia, sta consentendo con sacrificio che questo progetto vada avanti». In classifica ora c’è un Belluno a più 5. E Roberto Vecchiato si gode l’impresa: «Una delle più belle vittorie da allenatore, perché ottenuta contro una grande squadra e sul campo in cui ho trascorso gli anni più belli della mia carriera di calciatore. Poteva pure finire in pareggio, ma siamo stati bravi a crederci sino alla fine. E Corbanese ha fatto un gol pazzesco».

Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Damiano Schincariol ci mette lo zampino. Quella di Sacile è una grande vittoria di tutti, ma il numero uno del Belluno ha salvato la partita sul risultato di parità respingendo la bella conclusione di Sottovia. Sui tre punti del Belluno ci sono anche i suoi guantoni. «Quando ho visto l’attaccante entrare in area ho cercato di rimanere basso con il corpo per essere pronto a deviare il tiro sul secondo palo e ci sono riuscito», racconta il portiere gialloblù. «Sono felice di essermi fatto trovare pronto, in settimana speravo di poter giocare, ma non avevo la certezza perché il mister ci comunica le sue scelte il giorno stesso della partita. Restare sempre sul filo aiuta sia me sia Davide (Solagna, ndr) a tenere alta la concentrazione. Siamo due buoni amici e negli allenamenti settimanali ci giochiamo una maglia da titolari. Per noi portieri uscire da una partita senza aver subito gol è già una grande soddisfazione e quest’anno, rispetto a quello scorso, ne stiamo subendo meno e questa è una cosa estremamente positiva. Vogliamo provare a vincere tutte le partite da qui fino alla fine, difendendo la terza posizione e ora abbiamo un vantaggio di cinque punti proprio sulla Sacilese. La vittoria di oggi è comunque frutto del lavoro fatto durante la settimana e della concentrazione con cui la squadra ha tenuto il campo».

Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Corbanese sotto i riflettori. L’attaccante gialloblù ha regalato la vittoria al Belluno con un gol memorabile davanti alle telecamere della Rai, che hanno ripreso quasi incredule la magia del numero nove gialloblù. E cosa importa se nel finale di primo tempo il “Cobra” ha sbagliato il rigore del possibile vantaggio, la forza di un capitano è quella di sapersi rialzare dopo gli errori e di caricarsi sulle spalle i compagni. «È una gioia indescrivibile», racconta un raggiante Simone Corbanese, intervistato dalla televisione, «non tanto perché aspettavo di segnare da un po’, ma perché questa rete ha regalato una vittoria importante al Belluno. L’errore dal dischetto è normale che mi sia pesato, soprattutto perché stavamo facendo un’ottima partita, ma alla fine è arrivato il successo. Il mio gol? Ho preso palla sulla trequarti, l’ho spostata saltando un paio di avversari e ho calciato più forte che potevo: è andata bene. Alla fine credo che questi tre punti siano meritati perché il Belluno ha fatto una grandissima partita in tutti i reparti, dimostrando grande compattezza. Il nuovo modulo del mister dimostra che siamo un gruppo che può adattarsi bene, non abbiamo faticato ad adeguarci a quello che ci ha chiesto mister Vecchiato». Rigore, si o no? Nel finale di primo tempo il “Cobra” si è guadagnato la massima punizione per aver subito una spinta dal proprio marcatore. Dalle immagini della Rai è difficile capire se ci fosse o meno, ma il diretto interessato spiega come’è andata. «La palla stava arrivando in area e ho sentito una spinta da dietro e non potendo raggiungere più la sfera sono andato giù. Da dietro i miei compagni mi hanno detto che c’era. Belluno da terzo posto? Possiamo giocarcela con tutti e vogliamo provare a mettere in difficoltà chiunque, dalla prima all’ultima in classifica».

Ore 18.20 – (Corriere delle Alpi) La partita della consacrazione. Con una grande vittoria in trasferta, sul difficile campo di Sacile, il Belluno si è definitivamente ritagliato un posto tra le grandi del campionato. Non sono solamente i tre punti a dare morale e autostima ai ragazzi di Vecchiato, ma anche la consapevolezza di aver firmato una prestazione maiuscola contro una “big” come quella liventina. «È stata una partita molto aperta», spiega un mister Vecchiato più che soddisfatto della squadra. «La nostra vittoria è meritata. I biancorossi sono un avversario capace di tenerti impegnato dall’inizio alla fine e noi siamo stati molto bravi in campo. Sostituire Corbanese a fine primo tempo? Il rigore sbagliato non conta, conosco Simone da tanti anni e abbiamo giocato due stagioni assieme, proprio qui a Sacile. È un giocatore che ha sempre fatto gol e non è una sorpresa, ho sempre molta fiducia in lui e oggi ha regalato la vittoria alla squadra con una grande rete. Questa vittoria ci dà autostima, per arrivare a questi livelli la squadra ha lavorato duramente e molto bene. In rosa abbiamo 15 bellunesi su 20, in estate abbiamo cambiato modulo e anche quattro undicesimi dei titolari dello scorso anno. È stata una delle più belle vittorie, perché è arrivata contro una squadra molto competitiva che l’anno scorso è arrivata terza e in rosa ha preso gente del calibro di Beccaro». Applausi per mister Vecchiato. E meritati, visto che tra i perchè della vittoria di Sacile c’è anche il coraggio di essersi presentato in casa del miglior attacco del torneo con un modulo inedito, il 4-3-1-2, e lasciando in panchina giovani come Posocco e D’Incà, per cercare più equilibrio e maggior forza. «Ho scelto di giocare con il trequartista, cercando di sfruttare le vie centrali, che contro il modulo della Sacilese potevano darci qualche soluzione tattica interessante, come del resto è stato. Davanti ho messo Samba perché avevo bisogno di un giocatore che mi desse profondità. Non dimentichiamoci, poi, che la Sacilese è una squadra con tanti pregi e pochi difetti, ma ha vinto la squadra che ci ha creduto di più». Schincariol o Solagna? Nessun titolare ribadisce mister Vecchiato, ogni domenica il tecnico fa le sue scelte. «Per me ci sono due portieri sullo stesso livello. Schincariol era qualche partita che non giocava, ma la verità è che a Dro doveva scendere lui in campo ma aveva male e quindi è rimasto a riposo».

Ore 18.10 – (Corriere delle Alpi) Il “Cobra” incanta la Rai. Il Belluno espugna Sacile grazie aun gioiello di Simone Corbanese, che a sei minuti dalla fine regala una vittoria tanto meritata quanto pesante ai gialloblù. Contro le bocche da fuoco liventine (i biancorossi si erano presentati all’appuntamento con il miglior attacco del campionato, con una media di quasi tre reti a partita), Bertagno e compagni non si sono fatti intimorire e hanno a lunghi tratti dominato il match su un campo reso pesante dalla pioggia e sotto i riflettori delle telecamere di Rai Sport. La scommessa vinta, però, è stata quella di mister Vecchiato, ex di turno al pari di Corbanese, che si è presentato a Sacile con un modulo inedito che ha visto Samba preferito a Posocco, optando per il trequartista a metà campo e lanciando Sadio dal primo minuto, rinunciando così anche al gioiellino D’Incà. Le scelte del tecnico hanno pagato, perché il Belluno ha portato a casa meritamente i tre punti, giocando meglio della Sacilese. Nel finale del primo tempo Corbanese ha anche sprecato dal dischetto il possibile vantaggio, ma il bomber non ci ha messo troppo a farsi perdonare. Tra i pali riprende il suo posto, dopo oltre un mese di panchina, Damiano Schincariol, mentre in difesa la coppia centrale è formata da Merli Sala e Sommacal, con Pescosta a destra Pellicanò a sinistra, lasciando così solo la panchina a Mosca. Il centrocampo di “vecchi” è formato dal “prof” Bertagno, affiancato da Duravia e da Miniati, al rientro dopo l’esclusione contro la Clodiense. In prima linea Corbanese è affiancato da Sadio, mentre Masoch si piazza tra le linee alle spalle delle due punte, andando a formare così l’inedito 4-3-1-2. Le prime battute del match sono equilibrate, le due squadre si studiano, ma a rompere gli indugi è il Belluno, prima con la conclusione dalla distanza di Corbanese e, successivamente, con il colpo di testa di Masoch, ma entrambe le conclusioni si spengono sul fondo. Al quarto d’ora sono ancora i gialloblù a manovrare, Duravia riceve palla qualche metro fuori area e spara, ma il tiro finisce di poco sul fondo alla destra di Favaro. La Sacilese non rimane a guardare e risponde con la discesa sulla sinistra di Beccia che pennella in mezzo: Beccaro di testa anticipa tutti in area piccola, ma non inquadra la porta. Al 40’ Corbanese va giù in area per un contatto con Manucci: a far parlare di penalty molto generoso saranno poi le immagini di Rai Sport. L’arbitro è però deciso: giallo per il difensore biancorosso e calcio di rigore. Sul dischetto si presenta proprio il “Cobra”, che spiazza Favaro, ma non inquadra la porta spedendo il pallone sul fondo. Nel secondo tempo il Belluno ricomincia bene, ma è la Sacilese a sfiorare il vantaggio. Sottovia scappa sulla destra e calcia di sinistro sul secondo palo chiamando al miracolo Schincariol, che si distende e smanaccia in angolo. I gialloblù giocano bene tra le linee mentre i padroni di casa sfruttano più le ripartenze sugli esterni. Al 67’ Vecchiato è costretto al doppio cambio: Pellicanò si fa male, Samba (classe 1995) è già uscito e per far fronte all’emergenza il tecnico getta nella mischia Posocco e Mosca, richiamando anche Miniati. Nell’ultima mezz’ora il Belluno cala leggermente e la Sacilese prende campo, ma all’84’ il “Cobra” si fa perdonare l’errore dal dischetto e tira fuori dal cappello una vera magia: il bomber gialloblù salta due uomini e fa partire una parabola a scendere imprendibile per Favaro, che non può far altro che raccogliere la palla in rete. Nel tentato assedio finale la Sacilese non ha nè forza nè lucidità, con il Belluno che consolida il suo terzo posto in classifica.

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) La partita sarà diretta da Gianluca Manganiello, della sezione di Pinerolo, con la collaborazione degli assistenti Stefanno Bellutti e Romina Santuari di Trento e del quarto ufficiale Valerio Colarossi di Roma. In questo campionato il Vicenza è già stato diretto dall´arbitro della sezione piemontese in occasione della trasferta di Crotone (0-0), una delle due gare esterne nelle quali ha conquistato punti (l´altra è stata la gara di Perugia, finita 2-2). Anche l´Avellino ha un precedente stagionale, ancora più favorevole, visto che Manganiello ha diretto la partita in cui gli irpini ha battuto il Carpi 1-0 con gol di Comi. Rastelli prudente. «Dobbiamo stare attenti a non commettere l´errore di sottovalutare l´avversario» ha detto ieri ad Avellino-Calcio.it il tecnico degli irpini Massimo Rastelli. E ha spiegato che tipo di partita si aspetta. «Dopo il cambio di allenatore il Vicenza ha ritrovato entusiasmo – ha aggiunto – ed è una squadra che ha carattere. Me l´aspetta schierata con un 4-3-3 che diventerà un 4-5-1 in fase di non possesso e credo che a centrocampo ci sarà traffico. Noi abbiamo preparato bene la partita perché vogliamo continuare nella serie positiva».

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Rispetto ad altre volte, il Vicenza può sfoderare qualche sorriso in più. I timori che Di Gennaro dovesse rinunciare alla supersfida del Partenio contro l´Avellino, c´erano tutti. Invece il centrocampista che con la Pro Vercelli era stato costretto ad uscire per una distorsione alla caviglia destra ha già recuperato. Non del tutto, sia chiaro. Ma i segnali giunti dal centro Morosini nella seconda parte della settimana sono stati confortanti. Ieri mattina, nel corso della rifinitura, il regista è parso sostanzialmente sereno e in grado di prendere parte alla gara, tanto che è stato convocato. Solo oggi però Marino, assieme allo staff, deciderà se e come impiegare Di Gennaro. Nel caso in cui il tecnico di Marsala decidesse di affidarsi da subito al faro biancorosso, ecco che Moretti, confermato a pieni voti dopo la strepitosa doppietta realizzata una settimana fa, tornerebbe a giocare da mezzala, con l´ex centrocampista del Palermo nel consueto ruolo di play. Questo però dipenderà appunto dalle condizioni di Di Gennaro. Se non dovesse giocare, spetterà ancora a Moretti la cabina di regia e nel ruolo di interno destro verrebbe proposto Sciacca. C´erano altri due biancorossi alle prese con problemi fisici. Uno è Cocco, reduce dalla distorsione alla caviglia sinistra; ovvio che non sarà al top, ma sarà in campo contro gli irpini, chiamato ad una gara di grande sacrificio com´è stato contro la Pro Vercelli al Menti. L´altro, Giacomelli, che aveva rimediato una botta in allenamento giovedì, si è allenato senza difficoltà e dunque sarà a disposizione. Giusto perché in questo periodo il Vicenza non vuole farsi mancare nulla, ieri mattina Sciacca e Lores Varela si sono affrontati in un normale contrasto di gioco. Ad avere la peggio è stato il centrocampista siciliano che è rimasto a terra per qualche istante. Per fortuna si è rialzato senza conseguenze e ha portato a termine la seduta, pur toccandosi spesso la caviglia sinistra.  Vediamo come Marino intende schierare i biancorossi ad Avellino. Riprovato anche per tutta questa settimana, il modulo sarà il 4-3-3. Davanti a Bremec, che torna tra i pali dopo l´influenza, giocheranno Sampirisi, Brighenti, Camisa e Garcia Tena. A centrocampo il terzetto sarà formato da Moretti, Di Gennaro e Cinelli, se l´ex plaermitano starà bene. In attacco, la novità più rilevante è lo spostamento di Laverone quale esterno offensivo di destra, che affiancherà il centravanti-boa Cocco. A sinistra agirà Lores Varela.

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Dopo essere tornato alla vittoria contro la Pro Vercelli il Vicenza ora deve riuscire a dare continuità ai risultati, soprattutto deve tornare a fare punti lontano dal Menti, fuori casa nelle ultime tre gare non ha raccolto nulla. Oggi ad Avellino (inizio della partita alle 18) ci sarà la possibilità di vedere se la cura-Marino inizia a dare i suoi frutti anche in trasferta. Non ancora al meglio Cocco e Di Gennaro, il tecnico biancorosso prima della partenza ieri ha spiegato: «Hanno fatto passi in avanti, come pure Giacomelli, ma vediamo fino all´ultimo come reagiscono al lavoro e poi valuteremo, io spero di averli disponibili». Parliamo di formazione, anche se lei dà poche indicazioni: potrebbe lasciare Moretti in cabina di regia? «Dipende dal recupero di Di Gennaro, se sta bene tocca a lui in regia ma per sfruttare così anche le caratteristiche di Moretti che, come si è visto, ha un bel tiro da lontano». Conferma il possibile spostamento di Laverone in avanti? «Abbiamo provato anche questa soluzione, è un´opzione, diciamo al 50 per cento». Dopo la vittoria sulla Pro Vercelli ora avete più certezze: pronti a ricominciare a fare punti lontano dal Menti? «Una settimana di lavoro in più aiuta comunque a prendere consapevolezza nei propri mezzi e a credere in ciò che si sta facendo, di sicuro ho visto più entusiasmo ma rimane il fatto che ci attende una gara contro una squadra che sta facendo assai bene». Invertire la tendenza fuori casa è fondamentale per ottenere continuità di risultati, fondamentale per riuscire a risalire la classifica. «Certo, noi dovremo tentare di fare risultato a prescindere, le partite le prepariamo sempre per ottenere il massimo e così è stato pure stavolta, ad Avellino vogliamo fare punti a tutti i costi». Si è dato una risposta su questa disparità di rendimento tra le partite in casa e fuori? «Io cerco di guardare avanti, quello che è stato è stato. E poi prima di battere la Pro Vercelli la squadra veniva da tre sconfitte di fila, adesso giochiamo fuori casa, dove pure si perde da tre partite consecutive: magari porta bene…».

Ore 17.05 – Marco Cunico: “Il falso nueve? L’ho già fatto in passato. Oggi è stata una partita bruttina, non riuscivamo a giocare palla a terra ma abbiamo sfruttato le occasioni avute. C’è però da lavorare per evitare di commettere certi errori. Il Dro è una buonissima squadra, e quando giocano contro di noi danno sempre qualcosa in più ma c’è da capire se sono soprattutto meriti loro o demeriti nostri. La doppietta? La dedico a noi, a tutti noi. A quanto gol voglio arrivare? Se serve il più possibile, ma se devo barattarli con qualcosa di più importante lo faccio volentieri…”.

Ore 17.00 – Davide Sentinelli: “Sono contento perché è stato un gol decisivo, ma dobbiamo eliminare i cali di tensione perché ci fa fare errori stupidi. Noi siamo i primi ad esserne infastiditi, e il mister è il primo a pungolarci a riguardo. Sul mio gol sono stato un rapace fortunato! Io sono un difensore ma ci tengo a segnare, quando non faccio gol ci sto male come se fossi un attaccante. Vorrei arrivare a 5-6 gol. Lo dedico a mio fratello Luca”.

Ore 16.55 – Fabrizio De Poli: “Il Dro si è dimostrato una squadra davvero forte. Aspettare fino a martedì per la Clodiense? Non è un problema di organizzazione ma di risvolti rispetto a giocarla di domenica. Colpo in canna per il mercato? No, ma stiamo facendo le nostre valutazioni”.

Ore 16.50 – Carmine Parlato: “I campi e la fisicità degli avversari e’ questa. Loro segnano poco ma oggi hanno trovato la strada spianata. Noi siamo stati bravi a reagire sull’1-1, però devo fare i complimenti ai ragazzi. Il loro secondo gol ha riaperto il risultato ma siamo stati bravi fino al termine. Noi abbiamo iniziato bene, poi col passare dei minuti la squadra non faceva più quello che gli chiedevo. Pittarello ha giocato bene e sono contento per lui. La Clodiense? Adesso riprendiamo mercoledì, ci riposiamo e poi prepariamo il prossimo match che sarà un appuntamento importante”.

Ore 16.45 – Stefano Manfioletti: “Abbiamo messo in campo una buona qualità tecnica, ed abbiamo cercato di uscire giocando a calcio. È chiaro però che Cunico ce l’ha il Padova, ed un giocatore della sue esperienza può fare la differenza. C’è rammarico, perché speravo di portare a casa almeno un punto”.

Ore 16.40 – Giuseppe Bergamin: “Complimenti al Dro perché ha gettato il cuore oltre l’ostacolo correndo dall’inizio alla fine. I nostri ragazzi hanno messo il massimo dell’impegno ma è mancato forse qualcosa dal punto di vista tecnico. Il loro secondo gol ci ha tolto un po’ di tranquillità… Cunico prima punta? Ha fatto bene vista la doppietta ma ha forse indebolito l’anello tra centrocampo ed attacco”.

Ore 16.35 – Serie D girone C, prossimo turno (domenica 23 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Sacilese, Belluno-Legnago, Fontanafredda-AltoVicentino, Giorgione-Dro, Mezzocorona-Kras Repen, Mori Santo Stefano-Union Ripa, Padova-Clodiense (martedì 25 novembre ore 20.30), Tamai-Montebelluna, Triestina-Union Pro

Ore 16.30 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 31, Belluno 26, Sacilese 21, Union Ripa la Fenadora e Montebelluna 19, Clodiense 17, Tamai 16, Legnago 14, Fontanafredda 13, Union Pro e ArziChiampo 12, Giorgione e Dro 10, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina 4, Mezzocorona 3.

Ore 16.25 – Serie D girone C, i risultati dell’undicesima giornata: AltoVicentino-Mezzocorona 1-0, Clodiense-Triestina 1-1, Dro-Padova 2-3, Kras Repen-ArziChiampo 1-4, Legnago-Giorgione 5-2, Montebelluna-Mori Santo Stefano 2-1, Sacilese-Belluno 0-1, Union Pro-Tamai 1-1, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda 2-1

Ore 14.30 – (Il Piccolo) Potrebbe essere un Kras schierato con un nuovo modulo quello che oggi alle 14.30 affronterà l’ArzignanoChiampo. Archiviato il pesante ko maturato domenica scorsa a Mori, la formazione del presidente Goran Kocman oggi affronterà un’ennesima partita chiave per la corsa verso il mantenimento della categoria. Allo Stadio comunale di Monrupino il team di Predrag Arcaba si presenterà senza almeno tre giocatori: gli infortunati Sasa Ranic e Alessio Corvaglia, nonché lo squalificato Sasa Gulic. Un forte mal di schiena ha inoltre caratterizzato la settimana di Anton Zlogar che oggi potrebbe anche non essere della partita. In settimana problemi anche per il difensore Luca Fross che ha ricevuto una contusione in allenamento. Viste le copiose piogge e le condizioni del terreno del Villaggio del Fanciullo la squadra si è allenata sull’erbetta sintetica di Dolina. Giovedì si sè svolta l’amichevole contro la formazione Juniores. «Siamo reduci da una buona settimana, abbiamo Zlogar in forse ma io sono ottimista che potrà essere del gruppo», racconta il dirigente carsolino Tullio Simeoni. Per cercare di dare una svolta alla stagione forse oggi Arcaba potrebbe decidere di cambiare modulo passando dal classico 4-4-2 ad un 3-5-2. Confermando Budicin in porta, la formazione potrebbe dunque essere formata in difesa da Cvijanovic, Bozic e uno tra Boskovic e Fross. A centrocampo, auspicando nelle condizioni di Zlogar, la linea sarebbe composta da Grujic, Tawgui (finalmente, forse, dal primo minuto) con Slavec e Komel sulle fasce. Davanti il capitano Radenko Knezevic potrebbe ritrovare anche Luka Spetic, con Patrik Bordon pronto quindi a tornare in panchina. Sul versante avversario l’ArzignanoChiampo è consapevole dell’importanza dell’incontro come spiega il capitano Mattia Vanzo: «Dobbiamo vincere per forza, non possiamo che portare a casa i tre punti dalla trasferta col Kras Rep, certo non sarà sicuramente facile perché anche loro sono nella nostra condizione di classifica, ma noi dobbiamo pensare a fare la nostra sfida come abbiamo fatto nelle ultime gare dove sono mancati solo i punti che avremmo comunque meritato».

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro vuole scacciare la crisi che l’ha cacciata in zona playout ospitando il Tamai (14,30 arbitra Pennino di Palermo). I trevigiani sono reduci da 4 sconfitte consecutive con un solo punto raccolto nelle ultime 7 uscite. Anche per questa domenica l’allenatore Feltrin dovrà fare i conti con le assenze visto che mancheranno per squalifica i due centrali difensivi Trevisiol e Zanette oltre che i centrocampisti Lorenzatti (un mese di stop per i problemi al ginocchio) e Busetto. La buona notizia arriva dal rientro dal turno di stop per squalifica di Furlan, Andrea Nobile e Visinoni che renderanno meno pesanti le assenze. Il mister è consapevole della forza delle furie rosse ma sa anche che serve una sterzata per invertire il trend negativo in attesa dei rinforzi di mercato in arrivo a dicembre: «Il Tamai è una signora squadra con esperienza da vendere che ho potuto osservare da vicino in particolare a Legnago e contro la Clodiense. Siamo consapevoli che questa non è la partita migliore per ripartire in quanto affrontiamo una formazione abituata alla categoria ma allo stesso tempo questa può essere un’occasione per respirare e dare la svolta». Come avete lavorato per trovare la serenità che manca in questo momento? «Abbiamo giocato con molti giovani ultimamente e abbiamo capito che gli errori in questo campionato si pagano a caro prezzo, quindi non dovremo concedere nulla. Il Tamai gioca con la testa libera non avendo particolari ambizioni e questa è una marcia in più perché offrono un bel calcio divertendosi, non sarà facile ma i ragazzi sono determinati per fare bene». Probabile formazione (4-2-3-1): Noè; Saitta, Niero, Rossi, Furlan; Serena, Palmieri; An. Nobile, Casarotto, Visinoni; Comin.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo le due sconfitte consecutive con Clodiense e Padova il Giorgione di Paganin scende a Legnago per tornare a fare punti. Gli scaligeri precedoni i castellani di un solo punto e l’occasione per il sorpasso è ghiotta anche perché Gazzola e compagni sono alla ricerca della prima vittoria esterna. «Contro il Padova abbiamo cercato di fare la nostra parte ma è da Legnago che dobbiamo riprendere a fare punti – ha detto Paganin – il Padova non c’entra nulla con questo campionato, sono altre le squadre contro le quali dobbiamo trovare punti per la salvezza e da domani (oggi per chi legge, ndr) c’è l’occasione». Al tecnico mancherà Gianmarco Vio, squalificato, e quindi probabile l’impiego al centro della difesa di Donè che domenica scorsa aveva giocato da terzino mentre sugli esterni possibile ballottaggio tra i classe 1996 Dotti e Prosdocimi. Altro possibile ballottaggio a centrocampo tra il giovane De Stefani e il più esperto Favero con il primo favorito per la sua maggiore attitudine a giocare anche in copertura rispetto al centrocampista proveniente dal campionato di Malta. In attacco il tridente Episcopo-Gazzola-Baggio con quest’ultimo che promette di tornare al gol: «Sì, una mia rete manca da qualche domenica – spiega la punta di Ramon di Loria – ma l’importante è che la squadra segni e ritrovi la vittoria, in attacco siamo ben assortiti e ci troviamo oramai a memoria, visto che giocavamo assieme anche l’anno scorso, la partita di Legnago è l’occasione giusta per ritornare a vincere anche in trasferta». Probabile formazione (4-3-3): Bevilacqua, Prosdocimi (Dotti), Eberle, Fontana, Donè, Giacomazzi, Episcopo, Favero (De Stefani), Gazzola, Mattioli, Baggio.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) A caccia del tris. Dopo due vittorie di fila con Union Pro e Triestina che garantiscono una situazione di classifica più che tranquilla, il Montebelluna ospita oggi al Comunale di via Biagi il Mori S. Stefano con l’obiettivo di portare a casa altri tre punti. Nonostante l’avversario odierno abbia finora conquistato soltanto una vittoria e tre pareggi su dieci partite e risulti la difesa più perforata del girone con ben venti gol al passivo, Daniele Pasa vuole mantenere un profilo basso: «Ci è già capitato, ad esempio nello scorso campionato, di adagiarci dopo alcune buone prestazioni e venire battuti da squadre più deboli di noi, per questo non dovremo prendere con leggerezza l’impegno contro i trentini – ammonisce l’allenatore biancoceleste – il rischio, magari inconscio, di pensare che tutto sia facile esiste, di conseguenza bisognerà tenere gli occhi aperti». Che tipo di partita ti aspetti? «Credo sia normale che loro, avendo la necessità assoluta di fare punti, giochino molto chiusi. Finora hanno realizzato pochi gol, però domenica scorsa hanno battuto di misura il Kras, un diretto avversario per la salvezza, e quindi saranno carichi e vorranno proseguire il cammino positivo. Da parte nostra servirà soprattutto avere tanta pazienza e cercare di tenere il ritmo alto». Come sta la squadra? «Questa settimana ho dato un giorno di riposo in più ai ragazzi, avendo speso tantissimo a Trieste era giusto farli rifiatare un pò. La squadra l’ho vista in ottima condizione, vincere aumenta l’autostima e quindi il momento è decisamente favorevole». Mancherà lo squalificato Nicoletti. «A parte lui e Semenzin gli altri saranno tutti della partita. Le scelte non mancano in tutti i reparti». Dopo l’eccellente prestazione di Trieste in attacco darai ancora fiducia a Cecchel? «Lui domenica ha fatto benissimo, però anche Gerini si sta comportando bene. Per il resto ho il solito dubbio tra Masiero e Scarpa». Probabile formazione (3-4-1-2): Rigo; Fabbian, Guzzo, Severgnini; De Vido, Bressan, Perosin, Garbuio; Giglio; Masiero (Scarpa), Cecchel (Gerini).

Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Clodiense pronta a rialzarsi subito oggi contro la Triestina (ore 14.30, arbitro Di Cairano di Ariano Irpino) dopo la caduta di Belluno. Avversario prestigioso, già incontrato ed eliminato in Coppa Italia, che non se la sta passando particolarmente bene visto l’ultimo posto in classifica con soli tre punti all’attivo. Gli alabardati da due settimane sono affidati alla cura di Ferazzoli, e dopo l’inaspettato pareggio con il Padova, sono incappati in una nuova sconfitta interna con il Montebelluna. Dunque è una Triestina ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato. «La classifica non rispecchia il valore di questa squadra che, evidentemente, soffre la pressione dell’ambiente» avverte Andrea Pagan, allenatore della Clodiense, «è anche vero che se hanno solo tre punti in classifica qualche problema c’è. Noi non possiamo permetterci errori, in vista anche della trasferta di Padova (martedì 25 alle 20.30) e quindi vogliamo ritrovare la vittoria dopo lo stop di Belluno. Dobbiamo stare attenti alla loro fame di risultato». Quanto alla formazione, Pagan ha a disposizione tutti i giocatori della rosa. Probabili formazioni. Clodiense: Okroglic, Pitteri, Moretto, Boscolo Berto, F. Tiozzo, Casagrande, Mazzetto, Piaggio, Pelizzer, Santi, Mastroianni. A disposizione: L. Tiozzo, Boscolo Nata, Carlucci, Boscolo Gnolo, Sigolo, Boscolo Gioachina, Olivieri, Isotti, Urtiaga. Allenatore: Pagan. Triestina: Di Piero, Giannetti, Antonelli, Piscopo, Crosato, Proia, Giorgino, Gasparotto, Celli, Aquilani, Bez. A disposizione: Zucca, Cociani, Giordano, Nuzzi, Sittaro, Spadari, Lionetti, Kabangu. Allenatore: Ferazzoli.

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Furie, è l’occasione giusta per gridare: fermi tutti, ci siamo anche noi. Il team di De Agostini (ottavo con 15 punti) andrà questo pomeriggio a Mogliano, ospite dell’Union Pro (quattordicesima con 8). Se vuole puntare ai playoff il Tamai dovrà tornare a casa con i 3 punti. TUTTO FACILE – Almeno sulla carta. L’Union Pro Mogliano ha alle spalle quattro sconfitte consecutive. Domenica scorsa con l’Union Ripa (1-2) è riuscita finalmente a segnare un gol (Gabriele Comin) dopo 5 turni a secco. I veneti non avevano iniziato male (7 pnti nelle prime 4), poi hanno subito un traumatico 0-5 a Sacile che ha dato il via alla crisi. «Queste sono le partite – inizia Stefano De Agostini – più difficili da affrontare. Perché tutto sembra facile, ma davanti avremo una squadra che si giocherà la gara della vita. Li abbiamo visionati – rivela l’allenatore -: giocano un buon calcio e meriterebbero una classifica decisamente migliore». Ancora infortunato Colombera, in dubbio Petris per un affaticamento muscolare. Se il capitano darà forfait giocheranno (4-3-3): Peresson, Rigutto, Brustolon, Faloppa, Dal Bianco, Pavan, D. Furlan, Ursella, F. Furlan, Sellan e Zambon. Arbitrerà Ignazio Pennino di Palermo.

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union prepara l’assalto al Fontanafredda. Generalmente questa è un’affermazione che viene usata per una gara giocata in trasferta, ma in questa stagione calza più a pennello per le gare interne dei neroverdi che veleggiano al quinto posto in classifica con 16 punti. «Dobbiamo essere in grado di scalfire il muro difensivo degli avversari -commenta Mauro Fin, vice allenatore del Ripa La Fenadora – perché se la scorsa stagione, non conoscendo il Boscherai, le squadre ospiti si aprivano in cerca della vittoria, in questo campionato rimangono chiuse». Il sintetico pedavenese è quindi un fortino di difficile lettura proprio per i padroni di casa che mancano la vittoria interna dal 12 ottobre (3-0 sul Kras Repen). «Le nostre capacità ci devono portare – continua Fin – a essere in grado di sfruttare le occasioni». Come tutte, anche quella di oggi con il Fontanafredda (13 punti e nono posto in classifica), sarà una gara difficile sul piano del gioco e su quello psicologico. I due successi a ridosso del 90’ possono aiutare? «Certo. Lo 0-1 a Trieste (Dassié al 88’) e l’1-2 con l’Union Pro (Brotto al 95’) consegnano alla squadra la consapevolezza di essere in grado di trovare il successo fino all’ultimo minuto. Questa condizione ci deve portare serenità». Serenità che dopo i pareggi interni non c’era. «È un fattore psicologico aggirabile. I successi dello scorso anno affiancati alle prove importanti senza risultati, basti vedere la gara con la Clodiense (1-2), di questa stagione hanno tolto un po’ di equilibrio che va ritrovato». Il Fontanafredda tenterà l’aggancio? «Loro cercheranno la vittoria come lo faremo anche noi. Sarà una gara estremamente difficile». LA FORMAZIONE – Ecco i probabili primi 11: De Carli, Gjoshi, Antoniol, De Checchi, Salvadori, Tomasi, Dassié, Malacarne, Andreolla, Brotto, Moresco.

Ore 13.20 – (Trentino) Mission quasi impossible per il Mezzocorona, impegnato sul campo della “corazzata” Altovicentino che, assieme ai Biancoscudati, guida la classifica ancora imbattuto. «Sulla carta – spiega il tecnico trentino Luca Lomi – l’impegno è assolutamente proibitivo, ma nel calcio non si sa mai. Non abbiamo nulla da perdere e, dunque, giocheremo la nostra partita con la mente libera, ben sapendo che gli incontri importanti per noi sono altri». Assenti per infortunio Baldi e Baltieri, il centrocampista ghanese Appiah andrà in panchina ma solamente per onor di firma, visto che la caviglia del 21enne mediano gialloverde non è ancora guarita. Lomi si affiderà ancora al “3-4-1-2” e la formazione, dunque, è praticamente obbligata: davanti a capitan Zomer la linea difensiva sarà composta da Folla, Zentil e Fochesato, mentre in mezzo al campo toccherà a Gironimi e Lorenzi agire in posizione centrale con Magnanelli e Misimi a presidiare le due corsie esterne. Caridi sarà confermato in posizione di trequartista alle spalle del duo d’attacco formato da Bentivoglio e Holler. Nessun acciaccato verrà rischiato e il segnale è chiaro: quella di oggi sarà un’utile occasione per la giovanissima truppa gialloverde (ben otto under nello schieramento iniziale) per accumulare esperienza in vista delle sfide dirette che attendono Lomi e i suoi ragazzi. L’Altovicentino, organico alla mano, è senza dubbio la formazione più attrezzata dell’intero girone. Oggi il tecnico veneto Cunico non potrà disporre degli squalificati Gritti e Pozza ma, poco male, perché le alternative abbondano. Tre saranno gli ex di turno, ovvero il difensore destro Kicaj, il centrocampista Burato e l’attaccante Paganelli, ma nessuno dei sopracitati dovrebbe partire dal primo minuto.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Obbiettivo settebello. Potrà contare anche sull´apporto del pubblico amico l´Altovicentino che nella sfida interna contro il Mezzocorona (dirigerà Davide Meocci di Siena; assistenti Faggian e Vettori) andrà a caccia della settima vittoria consecutiva. Dopo il pari con la Sacilese degli ex Sottovia e Beccaro (2-2) targato 28 settembre, la truppa di Cunico non ha avuto più pietà per nessun avversario e nelle restanti uscite ha fatto lo scalpo in serie a Ripa (1-0), Triestina (2-0), Union Pro (2-0), Montebelluna (2-4), Mori S. Sefano (4-1) e Tamai (2-0) sette giorni fa. «Come ho già detto in altre occasioni – spiega il tecnico bianconerorossoazzurro – noto con piacere che la squadra sta crescendo sotto tutti i punti di vista; ritengo che i punti sin qui ottenuti siano meritati». OCCHIO AI “GARIBALDINI”. Anche se stando alla classifica sembrerebbe non esserci confronto tra Altovicentino e Mezzocorona (ben 25 le lunghezze che separano le due squadre) va detto che i gialloverdi non verranno certamente al Fiori per una gita di piacere; sebbene fanalino di coda del gruppo in condominio con la Triestina va innanzitutto ricordato che sull´economia stagionale della compagine trentina pesano i 4 punti di penalità e proprio domenica scorsa Zomer e compagni hanno centrato il primo sorriso stagionale con l´autoritaria affermazione ai danni del Legnago per 3-0. Insomma, servirà massima attenzione e abnegazione tra le fila dell ´Altovicentino (dove non saranno a disposizione gli squalificati Pozza e Gritti) per cogliere l´intera posta in palio e regalare così l´ennesima soddisfazione ai propri tifosi. «Affronteremo una squadra giovane, brevilinea, che definirei pure garibaldina visto che oltre ad essere frizzante cerca di imporre il suo gioco e non si adagia all´avversario. Stiamo parlando di una compagine compatta, la cui forza principale è il collettivo e merita il massimo rispetto anche perché ha fatto soffrire il Padova».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Dopo il turno infrasettimanale tornano in campo oggi alle 14.30 le formazioni del girone D. ESTE. Affronta a Budrio il Mezzolara, nelle cui fila gioca l’ex Iarrusso. I giallorossi puntano a difendere il primato in classifica che li vede precedere Rimini (un punto), Delta Porto Tolle (due) e Correggese (tre). «Dobbiamo guardare solo a noi stessi – afferma Gianluca Zattarin – e cercare di fare punti. Mancano venticinque partite, sono un’infinità. Dare continuità al nostro cammino è la cosa più importante, affrontiamo il Mezzolara che è reduce da due vittorie di fila e ha giocatori di carattere ed esperienza. Non dobbiamo commettere l’errore di una partenza soft come con l’Abano, e metterci invece grande determinazione da subito». Il morale del gruppo è comunque alto. «Stiamo abbastanza bene, è un buon momento, ma non possiamo abbassare la guardia. Il gruppo è giovane e ha margini di miglioramento incredibili, siamo sulla strada giusta e non dobbiamo commettere passi indietro». ABANO. Se la vede allo stadio delle Terme con il Delta Porto Tolle Rovigo che è lanciato all’inseguimento dell’Este. A differenza dei rodigini i neroverdi non hanno giocato il turno infrasettimanale con il Fiorenzuola a causa del maltempo (recupero fissato mercoledì), ma Massimiliano De Mozzi non considera un vantaggio avere una gara in meno nelle gambe. «Anzi, le partite fanno allenamento, e loro sono più preparati di noi. Tra l’altro mercoledì ci siamo sobbarcati sei ore di viaggio tra andata e ritorno. Sulla carta non c’è paragone tra noi e il Delta: nelle ultime tre gare hanno segnato 15 gol e solo Cozzolino con tredici sigilli ha segnato più di tutta la nostra squadra. Comunque andiamo in campo per giocarci al massimo la partita». Sempre ai box Bilato e Franceschini, Antonioli è recuperato. THERMAL. Gioca in trasferta con il Jolly Montemurlo con l’obiettivo di allungare la striscia di cinque risultati utili di fila, impreziositi in settimana dal successo con il Piacenza. «Stiamo crescendo – esordisce Vinicio Bisioli – e speriamo di non fare passi indietro. La vittoria con una squadra titolata come il Piacenza ci dà forza e cercheremo di vincere per sfruttare il momento positivo e per tirarci fuori dalla zona calda della classifica». Con Romagna Centro e Piacenza dall’inizio si è visto sempre lo stesso undici. «La squadra ha fatto bene e ha trovato un buon equilibrio. Credo che non cambierò molto, devo solo valutare se dare più peso o meno all’attacco». SAN PAOLO. Attualmente in fondo alla classifica, cerca punti pesanti al Plebiscito con lo Scandicci che ha quattro lunghezze in più. Così Damiano Longhi che non sarà in panchina perché squalificato: «Al di là delle assenze, dobbiamo dare una svolta al campionato e mi attendo delle risposte. Chi ha esperienza deve metterci qualcosa in più, chi non ce l’ha deve dimostrare che può stare in questa categoria. Anche se la classifica non sorride, dobbiamo trovare la giusta tranquillità perché l’ansia non aiuta». In panchina andrà il tecnico della squadra juniores Renato Dalle Fratte, dato che anche il vice Tubaldo è squalificato. Saranno assenti Masiero (frattura al piede mercoledì), Antonelli e Rosiglioni.

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Galvanizzata, lanciata e pronta a stupire. Dopo la vittoria contro il Piacenza di mercoledì scorso, la Thermal Abano scenderà in campo al Nelli di Oste (in provincia di Prato) con una bella botta di vita in più. Sarà il Jolly Montemurlo l’avversario di giornata (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Mauro Cusanno di Chivasso), appaiato in classifica proprio ai rossoverdi con 14 punti. I ragazzi di mister Vinicio Bisioli sembrano aver trovato una propria dimensione. Ne sono la prova i cinque risultati utili consecutivi delle ultime giornate (tre pareggi e due vittorie) che, se non profumano di svolta poco ci manca. «È ancora presto» avverte Bisioli. «Spero che la vittoria contro una squadra quotata come il Piacenza abbia portato un po’ di autostima nel gruppo. Dobbiamo ancora uscire dalla zona calda della classifica anche perché, ora, basta un risultato negativo per tornare nei bassifondi». Gli aponensi, che stanno pure recuperando gran parte dei giocatori infortunati, si troveranno davanti una squadra in uno stato di forma incredibile: il Jolly Montemurlo ha raccolto tre vittorie nelle ultime tre partite, contro dirette pretendenti per la salvezza come Ribelle, Fortis Juventus e Romagna Centro. Il trittico offensivo Rocco-Cacurio-Franciosi, già decisivo nel turno infrasettimanale, dovrà riconfermarsi contro la matricola toscana, al secondo anno nella massima categoria dilettantistica. «Il nostro atteggiamento non cambierà di un millimetro» chiude Bisioli. «Scenderemo in campo con la consueta voglia di vincere. Gli ultimi risultati dovranno darci una spinta in più per provare ad allungare la serie positiva». Non saranno della partita l’attaccante Iulian Adrian Neagu e il terzino Massimo Baldovin, ancora ai box per problemi muscolari.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Proprio quando sembrava aver trovato la quadratura, il San Paolo è ricaduto nelle croniche disattenzioni che fino ad ora gli sono valse l’ultimo, mesto posto in classifica. Oggi al Plebiscito arriva lo Scandicci, concorrente diretta verso la salvezza come, a occhio e croce, lo sono tutte le formazioni dal Piacenza in giù: nel giro di otto punti sono racchiuse quindici squadre, una circostanza che se da un lato non fa che alimentare le speranze dell’Atletico, dall’altro accresce il rammarico per le occasioni gettate al vento. «La classifica è cortissima, e ripensando a quanto successo con Mezzolara, Thermal e Correggese, abbiamo buttato via davvero un sacco di punti per problemi nostri più che per meriti degli avversari», ammette il tecnico Damiano Longhi, «Questa squadra non riesce nelle difficoltà si smarrisce, e questo fino ad oggi è stato un problema serio. Ci sono molte squadre con le loro difficoltà, ma quanto a carattere hanno tutte qualcsoa più di noi». A una settimana dalla batosta con la Correggese, capace di ribaltare con cinque reti il doppio vantaggio sampaolino del primo tempo, la squadra gialloblù trova uno Scandicci a due volti: «Un avversario alla nostra portata, bravo davanti con le incursioni dei tre attaccanti veloci negli spazi, ma squadra che cerca sempre di giocare la palla, a volte rischiando. Il nostro compito sarà aggredirli sul portatore di palla e tenerli più lontani possibili dalla nostra area: voglio vedere un atteggiamento propositivo e una pressione sin dai primi minuti». Longhi spera, ma l’infermeria non l’aiuta: mercoledì contro il Formigine Masiero ha rimediato un brutta frattura che lo terrà ai box per un paio di mesi, cui si aggiunge Rosiglioni con la febbre (gioca Savi dal primo minuto) e Sedivec alle prese con un affaticamento, che non dovrebbe comunque impedirgli di essere in campo.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Contro una delle corazzate del campionato, di fronte al miglior attaccante in circolazione e al miglior attacco del girone (36 reti, per una media precisa di tre gol a partita), l’Abano deve ritrovare se stesso. Non è certo la miglior occasione per cercare di risollevarsi da due brutte sconfitte, ma da qualche parte bisognerà pur ricominciare. Allo stadio “Delle Terme” arriva il Delta Porto Tolle Rovigo, terzo in classifica subito dietro a Este e Rimini, reduce da tre vittorie consecutive contro Romagna Centro, Fidenza e Ribelle nelle quali ha segnato la bellezza di quindici reti. Dall’altra parte, ecco l’Abano: quasi in zona playoff fino a tre partite fa, contro Scandicci, Imolese ed Este la squadra s’è persa. Il viaggio a vuoto di mercoledì a Fiorenzuola ha fatto il resto: oggi la classifica vede appaiate le due aponensi, con i loro obiettivi e i loro organici, e per i neroverdi perdere oggi significherebbe veder avvicinarsi sensibilmente la zona calda della classifica. E la ragione di questa flessione, sta tutta in un dato emblematico: «Nell’ultimo mese è successo di tutto», spiega mister Massimiliano De Mozzi, «Dopo la partita con la Correggese non c’è stata più la possibilità di mettere in campo una squadra come la volevo io. Prima s’è fatto male Bortolotto, poi Barichello, quindi Baccarin, Antonioli, Bilato e chi più ne ha più ne metta: le difficoltà sono state troppo grosse per poter sopperire alle assenze. Abbiamo perso giocatori per la domenica, abbiamo visto giocatori non riuscire per i motivi più vari ad allenarsi, e questa settimana è stato lo stesso. Ballarin non s’è allenato perché è nata sua figlia: una cosa bellissima, per carità, ma venerdì all’allenamento eravamo in tredici e non so ancora se col Delta ci sarà. Ho fuori De Cesare, Franceschini, Bilato e Antonioli, rispetto a domenica scorsa rientra Barichello ma la situazione non è molto migliore». A maggior ragione se davanti c’è un’avversaria che sulla carta sembra proibitiva: «Chissà che succede domani, l’importante è non perdere la mentalità. Loro non hanno un solo giocatore che abbia giocato nel campionato Dilettanti, mentre noi arriviamo dall’Eccellenza: tra di noi, sulla carta, ci sono due categorie di differenza, ma questo non significa che ci metteremo dietro a difenderci in undici. Si chiamano Delta Porto Tolle, e allora? Se ci battono, non sarà perché abbiamo regalato loro qualcosa».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Altra prova per tenersi stretto il primato. L’Este affronterà il Mezzolara allo stadio “Zucchini” di Budrio (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Francesco Raciti di Acireale) con un piccolo-grande incubo, il Rimini. Sì, perché i biancorossi romagnoli, secondi in classifica a un solo punto dagli atestini (a quota 26) sono già pronti a completare la rimonta, iniziata esattamente due mesi fa dopo quello scoppiettante 3-2 del Nuovo Stadio. L’Este, che in settimana ha steso il Fidenza aggiudicandosi la terza vittoria consecutiva, dovrà quindi evitare passi falsi, e centrare i tre punti contro il Mezzolara dell’ex bomber della Sampdoria Fabio Bazzani, che sta guidando la compagine bolognese a ridosso della zona playoff. Il tecnico dell’Este Gianluca Zattarin, però, non teme solo il capitano biancazzurro: «Il Mezzolara è un’ottima squadra, esperta e di gran carattere» sottolinea il mister. «Oltre a Bazzani dovremo fare attenzione ad Alberto Malo e a Manuel Iarrusso (ex Este), giocatori molto dinamici e scaltri sotto porta». L’Este si sta godendo un primato un po’ inatteso: «Siamo in vetta ma dobbiamo dimostrare di meritarcela» aggiunge. «Andremo a giocare in uno stadio molto caldo, in cui dovremo imporre subito il nostro gioco se vogliamo fare punti. I nostri avversari, tra l’altro, arrivano da due vittore consecutive contro Scandicci e Imolese, risultati che avranno portato ulteriore entusiasmo». Zattarin avrà tutti i giocatori a disposizione, tranne il solito Bonazzoli, alla terzultima giornata di squalifica, che proprio oggi avrebbe potuto giocare il suo personalissimo “derby” contro Bazzani, compagno di squadra in Serie A ai tempi della Sampdoria (dal 2005 al 2007). Il tecnico del Mezzolara Gianluca Luppi, altra vecchia conoscenza del massimo campionato, dovrà fare i conti con le assenze dei difensori Signorini e Orlando, fermati dal giudice sportivo.

Ore 11.50 – (Trentino) Appuntamento con la storia. Nella nobile cornice del “Briamasco” il Dro attende oggi la capolista Biancoscudati Padova per una sfida che, indipendentemente dal risultato, sarà storica per la piccola società gialloverde. Il patron Angeli avrebbe voluto giocare la partita contro i veneti a Oltra, ma per motivi di carattere organizzativo – logistico si è scelto (saggiamente) di spostare il match nel capoluogo. Da Padova arriveranno infatti almeno 4-500 tifosi al seguito della “corazzata” biancorossa: tutti verranno sistemati in Tribuna Nord, la più capiente, mentre i supporters droati e gli altri spettatori occuperanno la Tribuna Sud. La squadra di Manfioletti vuole provarci e sogna un pomeriggio “da leoni”, di quelli da raccontare ai nipotini tra qualche anno. Il morale è alle stelle dopo la vittoria ottenuta sette giorni fa contro l’Arzignanochiampo, ma oggi sarà un’altra storia. «Ai ragazzi l’ho ripetuto più e più volte durante la settimana – racconta Manfioletti – per conquistare un risultato positivo contro i Biancoscudati Padova, squadra che ha poco o nulla a che vedere con questa categoria, dovremo essere bravissimi, concentrati e, non ultimo, anche fortunati». Eccezion fatta per il lungodegente Adami (che si è procurato un altro infortunio muscolare), l’allenatore gialloverde ha tutto l’organico a disposizione. Probabile l’utilizzo del “4-3- 3” (che, in fase difensiva, diventa “4-1-4-1”) con Bonomi tra i pali e quartetto difensivo formato da Calcari (favorito su Chesani) a destra, Ischia e Serrano al centro e Maran a sinistra. In mezzo al campo toccherà a Colpo dettare i tempi in posizione centrale con Bazzanella e Ruaben interni, mentre in avanti la scelta ricadrà presumibilmente su Donati, Cicuttini e Cremonini. Se, invece, Manfioletti si affiderà a Chesani in difesa, allora ci sarebbe spazio per un altro over con Bertoldi che verrebbe impiegato a metà campo in posizione centrale e Colpo che passerebbe a sinistra al posto di Ruaben. I Biancoscudati Padova sono compagine da categoria superiore. Oggi, però, l’allenatore biancorosso Parlato non potrà disporre degli squalificati Ferretti e Dionisi e dell’infortunato Tiboni. “4-3-3” con Cunico quale “falso nueve” con Aperi e Ilari a supporto.

Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Segato, Nichele; Cunico; Aperi, Pittarello.

Ore 11.20 – (Gazzettino) L’anno scorso quando era alla guida del Pordenone ha vinto 2-0 in trasferta con il Dro. «Ma avevamo giocato sul loro campo che essendo piccolo già di per sè condiziona la gara. Questa volta giochiamo in un campo nel quale nessuna delle due formazioni è abituata, l’ambiente non avvantaggia né noi e né loro. Il Dro è squadra fisica, ha un buon allenatore che conosco e farà in modo di romperci le uova nel paniere. Cerchiamo di essere concreti e di fare nostri i tre punti». Il Belluno ha superato 1-0 la Sacilese nell’anticipo, e quando incontriamo Parlato la sfida doveva ancora essere giocata. «Quello che fanno mi interessa relativamente, pensiamo a vincere noi». Tornando alla squadra, Aperi sarà confermato dall’inizio. «Per entrare a fare parte degli undici bisogna meritarselo con grande determinazione, e lui ha portato pazienza aspettando il suo turno, ed è stato bravo e fortunato. È giusto che dia continuità a un ragazzo che sta aiutando la squadra».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Senza Ferretti e Tiboni in un colpo solo, l’unica punta centrale di ruolo a disposizione è Pittarello. Anche se non è scontato il suo impiego dal primo minuto. «Pittarello sta crescendo, ma mi prendo ancora tempo per valutare se metterlo o meno dall’inizio. Giovedì ho voluto provare questa alternativa per vedere come si comportava, anche se avevo già altre idee in mente, tra cui quella di alzare Cunico prima punta (provata anche ieri nella rifinitura, ndr). Nella gestione della palla è uno dei più capaci. Non è una questione di dubbi, sono convinto dell’una e dell’altra soluzione, è una questione di valutazione». Quanto può incidere anche l’assenza di Dionisi? «Lui è un jolly che può essere impiegato in più ruoli. È come un bambino al quale dai il pallone e gioca, e mi auguro per lui e per noi che questo suo spirito possa durare a lungo. Però preferisco parlare dei ragazzi che ho a disposizione e che possono aiutare se stessi e la squadra a fare la prestazione e a portare a casa i tre punti, che è quello che conta nel cammino che stiamo facendo. Tenendo presente le ultime tre-quattro partite mi aspetto più continuità, e meno irruenza nella nostra area di rigore, ci sono dati che parlano chiaro. Cerchiamo di darci una regolata nella nostra area e pensiamo a quella avversaria».

Ore 11.00 – (Gazzettino) C’è la decima vittoria in campionato nel mirino del Padova oggi nella trasferta con il Dro a Trento. Il bottino pieno consentirebbe ai biancoscudati di mantenere la vetta della classifica, a prescindere dal risultato dell’Altovicentino impegnato a domicilio con il Mezzocorona (ultimo). Nell’incrocio con le trentine che attende le due squadre di testa, la sfida più ardua appare sicuramente quella di Cunico e compagni: il ruolino del Dro in casa al momento è di una sola sconfitta, una vittoria e tre pareggi, l’ultimo dei quali con il Belluno, terza forza del campionato. Va detto però che in questa occasione si gioca a Trento, praticamente un campo neutro. E non si possono trascurare i 18 punti di differenza. In terra trentina il Padova dovrà fare a meno di Ferretti e Dionisi (squalificati) e di Tiboni (infortunato). Ma le parole di Carmine Parlato sono eloquenti: «Non piangiamoci addosso anche se ci sono alcune defezioni, e facciamo in modo di farci rispettare. Nella rosa ci sono comunque giocatori importanti e spero vivamente che possano giocare ancora di più da squadra».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Questa volta per seguire il Padova c’è da fare più strada del solito, ma a Trento è comunque prevista un’importante presenza di tifosi, nonostante i numeri della prevendita in città (158 i biglietti venduti mercoledì) non esaltanti. Lo spostamento della partita nel capoluogo garantisce infatti un notevole incremento dei posti a disposizione e per questo in molti hanno ritenuto di acquistare il tagliando direttamente sul posto. La tribuna nord coperta dove si sistemeranno i supporters padovani ha capienza 1.500 posti. I biglietti interi costano 10 euro, i ridotti (per i nati dal 1996 al 2000 compresi), 7 euro, entrano gratis, su presentazione di un documento, i nati dall’1 gennaio 2001. I botteghini del “Briamasco” apriranno alle 11, i cancelli alle 13. Per evitare problemi di parcheggio, per chi usa l’auto conviene arrivare con buon anticipo dato che gli stessi posteggi sono utilizzati dai numerosi visitatori del vicino museo della scienza “Muse”, mentre Aicb e Fattori si muoveranno con i rispettivi pullman. Sul fronte scommesse il Padova è largamente favorito nell’agenzia Snai di piazzale Stazione, con il segno 2 quotato 1,55, mentre la vittoria del Dro vale 5,85 e il pareggio 3,60.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Volpe) Ferretti-Bonazzoli. No, non ci stiamo riferendo alla coppia d’attacco (potenzialmente devastante) del Marano dello scorso anno. Stiamo parlando dei due grandi assenti di giornata. Perché forse è giusto partire da quello che non amano fare gli allenatori, ovvero parlare di chi non c’è, per focalizzarsi sulle due capolista della serie D, Padova ed Este. Quanto sia importante “El Rulo”, nello scacchiere tattico biancoscudato, ormai è risaputo. Basti considerare che le uniche quattro occasioni in cui il Padova ha segnato soltanto un gol in una partita siano arrivate con l’argentino ai box. E anche domenica scorsa a Castelfranco si è notato subito l’impatto di Ferretti sulla partita, non solo per lo straordinario gol, ma per tutto l’apporto al gioco offensivo, dalla ricerca degli spazi alla difesa del pallone per far rifiatare la squadra. Oggi a Trento mancherà anche il suo primo sostituto, Christian Tiboni, ed è proprio in occasioni come queste che i Biancoscudati dovranno dimostrare di essere pronti a superare ogni avversità. Di essere capaci di andare a segno e chiudere la gara anche senza il miglior terminale offensivo,di essere in grado di apprendere moduli e sistemazioni d’emergenza, di non lasciarsi travolgere dall’ansia se il gol non arriva. Finora ci sono riusciti quasi sempre, anche grazie alla maestria di un allenatore capace di leggere gioco e situazioni tattiche come pochi altri. Nell’attesa che “El Rulo” metta da parte le sciocchezze e si concentri solo sulle magìe che l’hanno già eletto beniamino dei tifosi.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Segato, Nichele; Aperi, Cunico, Ilari.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Per noi giocare a Trento sarà molto meglio, invece: il campo di Dro condiziona molto l’andamento della gara, è stretto e piccolo, e il pallone non si ferma praticamente mai, quindi serve un approccio completamente diverso. Avremo più spazio, cerchiamo di essere concreti e di portare a casa i tre punti». L’avversario che squadra è? «Una formazione che sin qui non ha segnato molto, ma che dall’altro lato ha subìto pochi gol. È una squadra fisica, guidata da un allenatore, Stefano Manfioletti, che conosco bene e che ritengo un buon tecnico, ma noi cercheremo di dire la nostra». Dell’assenza di Ferretti si è parlato per un mese. Quanto pesa, invece, quella di Dionisi? «È il nostro jolly, un giocatore che posso utilizzare in posizioni diverse. In campo è praticamente un bambino, basta dargli un pallone e lui si mette a correre. Però preferisco parlare di chi c’è». Di Aperi, ad esempio? «Per entrare a far parte degli undici titolari ogni tanto bisogna mandare giù qualche rospo, oppure andarsi a meritare la maglia con grande determinazione. Lui ha portato pazienza, è stato bravo a tenere botta e ad aspettare il suo turno, ed è giusto che adesso io dia continuità ad un ragazzo che sta aiutando bene la squadra».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Mi aspetto più continuità, e soprattutto meno irruenza nella nostra area: abbiamo già concesso quattro rigori, quindi cerchiamo di darci una regolata». Senza Ferretti e Tiboni, è giunta l’ora di Pittarello? «Filippo sta crescendo, ma devo ancora valutare il suo impiego o meno dal primo minuto. Non perché non mi convinca o non mi dia la necessaria sicurezza, il fatto è che ho in mente un’altra soluzione ugualmente convincente, e devo decidere quale sia la migliore». Si riferisce a Marco Cunico “falso 9”, come già visto a tratti a Castelfranco? «L’alternativa è quella, avanzare Cunico al centro dell’attacco, deciderò nelle ultime ore cosa fare. Contro il Giorgione l’avevo provato, l’ho testato anche nel corso della settimana e penso che, oltre ad avere la personalità e la fascia di capitano-trascinatore, abbia tra le sue caratteristiche una gestione della palla superiore a molti suoi compagni. Vedremo». Giocare a Trento comporta differenze rispetto a quanto sarebbe stato se si fosse andati in campo a Dro? «Il clima è completamente diverso, nessuna delle due giocherà nel proprio impianto e da questo punto di vista si parte alla pari».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Calma e nervi saldi. Il Padova sbarca a Trento, avversario il Dro, ma la situazione in settimana si è fatta difficile. Da un lato la necessità di chiedere strada ai gialloverdi di Stefano Manfioletti, dall’altro la consapevolezza che i rischi oggi pomeriggio sono alti. Non c’è il “Rulo” Ferretti, non c’è il “pendolino” Dionisi, non c’è nemmeno l’ariete Tiboni. Decimato davanti e incerto sull’impiego di Filippo Pittarello, Parlato medita una clamorosa (ma non inedita) novità. In questo momento, nel pieno dello snervante duello con l’Altovicentino, diventa fondamentale non perdere i nervi, tanto più che oggi si affrontano le due squadre con più ammoniti del girone: il Padova, “primatista” con 28 gialli, e il Dro, fermo a 26. Con le diffide di Niccolini e Nichele sul groppone, mantenere il sangue freddo diventa fondamentale: «Non dobbiamo piangerci addosso per le assenze», taglia corto il tecnico. «Cerchiamo di farci rispettare, anche se alcune defezioni pesanti ci complicano un po’ i piani. Qualche squalifica e qualche infortunio ci tolgono alcuni “vecchietti” importanti, ma in rosa ci sono giocatori validi e spero che possano giocare da squadra allo stesso modo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Solo un assente nelle file del Dro: non ci sarà il difensore Andrea Adami, fermato da un problema muscolare. La formazione trentina, dopo la seconda vittoria stagionale ottenuta una settimana fa sul campo dell’ArzignanoChiampo, si affida ai suoi uomini più esperti per tentare in tutti i modi di fermare la capolista. Un solo dubbio per mister Manfioletti: schierare Bazzanella a centrocampo oppure scalarlo in difesa per poter dare maggiore esperienza al reparto arretrato, con il giovane Cremonini, in tal caso, abbassato in linea mediana. Dovrebbe cominciare almeno inizialmente in panchina, invece, il giovane Gianluca Maran, classe 1994, figlio dell’allenatore del Chievo Rolando Maran, originario proprio di Trento.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Pochi tagliandi staccati in prevendita (poco più di 150) e grande incertezza sul numero complessivo di tifosi in viaggio: è il meteo a rovinare i piani ai tifosi biancoscudati. A Trento si attende infatti una domenica da lupi: acquazzoni prima e dopo la partita, e meno male che, se non altro, i tifosi al “Briamasco” potranno godere delle tribune coperte. Se si fosse giocato a Dro, impianto totalmente scoperto, lo scenario sarebbe stato ben diverso. Cinque pullman sono stati organizzati dalla Tribuna Fattori, un altro è quello che trasporterà gli affiliati Aicb: con le auto private di coloro che si aggiungeranno si potrebbe comunque raggiungere un buon numero di presenze, 5-600 supporter, difficile siano di più. Le biglietterie dello stadio “Briamasco” saranno in funzione dalle 11 di questa mattina, mentre i cancelli dell’impianto apriranno alle 13, un’ora e mezza prima del fischio d’inizio. Il costo dei tagliandi è di 10 euro (7 il ridotto): ai tifosi ospiti sarà riservata la Tribuna Nord, quella principale, mentre la Tribuna Sud e la Dalmine (scoperta) ospiteranno i tifosi del Dro e i trentini che accorreranno per vedere all’opera i biancoscudati.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Niccolini, Sentinelli, Degrassi; Mazzocco, Nichele, Segato; Ilari, Cunico, Aperi.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A ieri sera si andava verso Cunico centravanti con Ilari e Aperi ai suoi lati, ma oggi alla lettura delle formazioni potrebbe spuntare qualche sorpresa. Oltre a Ferretti non ci sarà neppure Dionisi sempre per squalifica, mentre a centrocampo Segato dovrebbe tornare titolare dopo la panchina di domenica scorsa. «Non sono il tipo che si piange addosso per le assenze — spiega Parlato — per entrare a far parte degli undici ci vuole grande determinazione, e da questo punto di vista devo fare i complimenti ad Aperi. È stato bravo a cogliere l’attimo giusto e dunque merita continuità». Con lui potrebbe esserci spazio nuovamente per Ilari, mentre Sentinelli tornerà al centro della difesa dopo aver scontato il turno di squalifica. Complice la pioggia e le condizioni meteo tutt’altro che favorevoli, oggi a Trento i tifosi biancoscudati potrebbero essere meno rispetto alle ultime settimane, quando si è giocato fuori casa. Le ultime proiezioni ipotizzano un numero compreso fra 700 e 800. Comunque quanto basta per giocare «in casa» nonostante sulla carta il turno sia lontano dalle mura amiche. È un passaggio forse fondamentale, quello di oggi a Trento: il Padova lo sa molto bene e dovrà stringere i denti per fare ancora bottino pieno.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Niente di allarmante, per carità, ma sarà bene tenere strette le maglie dello spogliatoio, in modo che tutti, quando arriverà il momento giusto, possano dare il proprio massimo contributo alla causa. Tiboni, che pure era partito a razzo segnando al debutto, pare non sia troppo contento della collocazione tattica all’interno della squadra e che, pur non avendo fatto trapelare nulla a mezzo stampa, soffra un po’ questa situazione. Oggi il centravanti di Desenzano non ci sarà perchè infortunato, mentre ancora una volta dovrebbe finire fuori Petrilli, che pare non abbia un feeling proprio totale con Parlato, nonostante un curriculum decisamente interessante e un tasso tecnico sopra la media della squadra. La soluzione più probabile oggi pomeriggio sul neutro di Trento (si giocherà allo stadio Briamasco per questioni di capienza di di sicurezza, visto che è previsto l’ormai consueto esodo da parte dei tifosi padovani) sembra poter essere il falso nueve più che Pittarello, che ancora non convince del tutto Parlato: «Sta crescendo — taglia corto Parlato — ma voglio prendermi queste 24 ore per pensare se farlo partire dall’inizio o se scegliere altre soluzioni che ho in testa, come Cunico punta… Non è questione di dubbi, è questione di valutazioni».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Senza Gustavo Ferretti, senza Christian Tiboni, con un Filippo Pittarello che ancora non convince del tutto e con Marco Cunico che potrebbe fare il falso nueve . Carmine Parlato si prende altro tempo prima di decidere come affrontare il Dro e come sferrare l’assalto ai tre punti dopo nove vittorie e un pareggio conquistati nelle prime dieci giornate. Sulla carta quella di oggi è una giornata a dir poco favorevole all’Alto Vicentino, che divide il primo posto con i biancoscudati e che affronterà in casa il fanalino di coda Mezzocorona. Il Padova, al contrario, ha vissuto una settimana con qualche malumore strisciante, causa infortuni e qualche giocatore (Petrilli su tutti) che comincia a soffrire le continue esclusioni di questo primo spicchio di stagione. La società, che non ha voluto far mancare nulla all’allenatore campano, per adesso è tranquilla, ma di sicuro dovrà fare molta attenzione alla gestione dell’organico, perché davanti sono in tanti e tutti vogliono giocare. Insomma, normali malumori all’interno di una rosa molto nutrita e dall’alto tasso tecnico.

Ore 08.38 – La Biancoscudati Padova informa che la Lega Nazionale Dilettanti ha comunicato che la gara Dro – Biancoscudati si terrà domenica (ore 14.30) allo stadio “Briamasco” di Trento. Ai tifosi biancoscudati sarà riservata la Tribuna Nord (coperta), con capienza 1500 posti. DOMENICA ALLO STADIO BRIAMASCO ore 11.00 apertura botteghini, ore 13.00 apertura Stadio. Costo dei biglietti: Intero 10,00, Ridotto 7,00 € per i nati/e dal 1/1/1996 al 31/12/2000 (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio). Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2001 in poi (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio).

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (undicesima giornata, domenica 16 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mezzocorona, Clodiense-Triestina, Dro-Padova, Kras Repen-ArziChiampo, Legnago-Giorgione, Montebelluna-Mori Santo Stefano, Sacilese-Belluno 0-1, Union Pro-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda.

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 28, Belluno 26, Sacilese 21, Clodiense, Unione Ripa La Fenadora e Montebelluna 16, Tamai 15, Fontanafredda 13, Union Pro 11, Giorgione e Dro 10, ArziChiampo 9, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina e Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della decima giornata: ArziChiampo-Dro 0-1, Belluno-Clodiense 2-0, Fontanafredda-Sacilese 0-2, Giorgione-Padova 2-4, Mezzocorona-Legnago 3-0, Mori Santo Stefano-Kras Repen 1-0, Tamai-AltoVicentino 0-2, Triestina-Montebelluna 0-2, Union Pro-Union Ripa La Fenadora 1-2.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 15 novembre: rifinitura all’Appiani per i Biancoscudati, mister Parlato mischia le carte e prova varie soluzioni.




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