Fonte: Corriere del Veneto, Davide D’Attino
Lo stadio Euganeo sarebbe davvero pronto a cambiare nome. Nei giorni scorsi, infatti, sarebbe stato raggiunto un accordo di massima e solo a determinate condizioni, tra il Comune, la Biancoscudati Padova e la catena di supermercati «Alì». Un accordo tra l’ente proprietario dell’impianto di viale Rocco, la società che lo ha in concessione e l’azienda padovana, guidata da Francesco Canella, che si sarebbe detta disponibile ad intraprendere un’operazione che, almeno per quanto riguarda il calcio, non vanta molti precedenti nel nostro Paese. In sostanza, il gruppo che ha sede in via Olanda, e che possiede ben 44 punti vendita tra città e provincia, dopo alcuni incontri con la società presieduta da Giuseppe Bergamin, sarebbe disponibile a mettere sul piatto una cifra (la cui entità, per ovvi motivi, rimane ancora «top secret») per sponsorizzare l’Euganeo. Anzi, con il benestare di palazzo Moroni, l’impianto potrebbe cambiare direttamente il nome in «Alì Stadium». La questione, di recente, sarebbe stata al centro di un lungo colloquio, avvenuto in municipio, tra il sindaco Massimo Bitonci e i Bonetto padre e figlio, rispettivamente ad e vicepresidente del Padova. Pur con tutti i condizionali del caso, il fatto che le parti siano pervenute ad una certa intesa viene confermato da più parti anche se, ad oggi, non esiste alcun patto nero su bianco.
E il motivo è presto spiegato: il gruppo Alì, infatti, avrebbe sì dato la propria disponibilità, ma soltanto a partire dalla prossima stagione sportiva e soltanto a patto che la Biancoscudati Padova disputi il campionato di Lega Pro e non più quello di serie D. In pratica, la proposta del gruppo sarà valida solo se la squadra allenata da Carmine Parlato, a maggio prossimo, fosse promossa nella categoria superiore. Senza poi dimenticare che, essendo l’Euganeo di proprietà comunale, l’operazione dovrebbe ottenere il via libera da giunta e consiglio comunale di palazzo Moroni. Come è successo, ad esempio, la scorsa estate a Cesena. Dove l’azienda «Orogel», offrendo alla società bianconera il pagamento di 120mila euro all’anno per dieci anni, per un totale, quindi, di un milione e 200mila euro ed acquisendo il placet dell’amministrazione comunale, è riuscita a cambiare il nome dello stadio comunale Dino Manuzzi in Orogel Stadium. Se l’affare tra Alì e Padova andasse in porto, esso rappresenterebbe una sorta di «smacco» per l’ex patron della società di viale Rocco, Marcello Cestaro, leader della catena di supermercati Famila e dunque concorrente di Canella.