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Ore 22.30 – Si è da poco concluso l’allenamento del Dro, prossima avversaria del Padova, che si allena quattro giorni alla settimana e di sera così da far combaciare gli impegni lavorativi e di studio dei giocatori.
Ore 22.00 – (Tribuna di Treviso) Servirebbe forse un’esibizione hot di Veronica Maya per rianimare l’Union Pro, che dopo due promozioni vive il momento più difficile dalla sua fondazione. Quattro sconfitte consecutive, la miseria di un gol nelle ultime sei giornate, che hanno fruttato appena un pareggio. Un andamento che ha portato la neopromossa in piena zona playout. L’organico necessita di rinforzi, squalifiche e infortuni lo hanno ridotto all’osso, la categoria non è stata ancora metabolizzata. L’ultimo scivolone con il Ripa, tuttavia, ha coinciso con un timido risveglio. Ma la legge di Murphy è micidiale, non c’è limite al peggio e ieri si è accanito pure il giudice sportivo: non bastasse lo stop inflitto a Dario Zanette ed Enrico Trevisiol, centrali titolari, è arrivata la mazzata dell’ammenda di 600 euro per le “espressioni ingiuriose” rivolte dai tifosi all’arbitro a fine partita. «La squadra però è viva, ha voglia di riscattarsi e sta giocando con il cuore», osserva il presidente Marco Gaiba, «Siamo stati parecchio sfortunati, qualche episodio arbitrale non è stato favorevole, ma la compattezza dell’ambiente può farci risalire. L’importante è riprendersi subito, dobbiamo raccogliere più punti possibili nelle prossime tre partite, che sono alla nostra portata». Un trittico che sarà aperto dal match interno con il Tamai e che potrebbe far uscire dal pantano la banda Feltrin. Poi sarà determinante il mercato di dicembre: al di là del già certo accordo con Alessandro Cattelan, la società intende rafforzarsi a metà campo e magari inserire un altro puntello davanti. «Eravamo abituati a lottare per il primo posto, ma la serie D è torneo più competitivo», aggiunge, «Il salto è notevole e forse qualche scelta estiva andrebbe rivista. Il nostro centrocampo è stato indebolito dalle assenze e lì sono nati i problemi in attacco. Lorenzatti resterà fuori almeno un altro mese, Busetto si è infortunato al ginocchio nel derby con il Montebelluna, l’altro titolare Luise è impegnato con l’università e forse tornerà ad allenarsi a febbraio. Tre pilastri che vengono a mancare in un organico giovane. Nella prossima partita, i problemi aumenteranno con la squalifica dei due difensori centrali. Sicuramente interverremo in sede di mercato, a partire dal centrocampo. Cattelan non basta, ma saremo attenti al budget».
Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Costa cara a Peressini l’espulsione rimediata nel corso dell’ultimo derby col Fontanafredda. Il giudice sportivo, infatti, ha valutato meritevole di due giornate, e non del canonico turno di stop, il rosso diretto indirizzato al terzino della Sacilese, che dunque dovrà saltare sia l’importante gara di sabato con il Belluno sia la successiva trasferta sul campo dell’Arzichiampo. Tornerà a disposizione per il big match casalingo con il Padova. Nel frattempo, Zironelli dovrebbe puntare sul suo alter ego, l’ex interista Biasi Manolache. Per una gara, invece, è stato fermato il difensore del Fontanafredda, Nastri, anch’esso espulso, ma per doppia ammonizione, nel derby. De Pieri, tuttavia, può consolarsi con il ritorno di Malerba, che ha appena scontato un turno. Prossimo avversario dei rossoneri, l’Union Ripa, cui mancherà un perno importante della retroguardia, De March, stoppato per una giornata. Doppia, invece, la defezione per l’Union Pro, che domenica riceverà il Tamai: il giudice ha squalificato per un turno i difensori Trevisiol e l’ex Zanette. Non solo buone notizie, però, per i mobilieri dall’ultimo bollettino disciplinare: le offese rivolte all’arbitro da alcuni tifosi nel corso del match con l’Altovicentino sono costati infatti un’ammenda di 600 euro al club. Stessa sanzione e per la stessa motivazione all’Union Pro. Curiosità: parità pure nel computo degli squalificati (un turno) per le due capolista Padova e Altovicentino: Dionisi e bomber Ferretti da una parte, Gritti e Pozza dall’altra.
Ore 21.10 – (Il Piccolo) Finalmente la Triestina ha vinto. Purtroppo non si tratta di campionato, comunque l’8-2 rifilato ieri in amichevole alla rappresentativa regionale Juniores guidata da Pecile, rappresenta quantomeno un allenamento al successo per gli alabardati, che invece in serie D non hanno ancora conosciuto il sapore dei tre punti. Ieri Ferazzoli ha ruotato gran parte della rosa, dando spazio a chi aveva giocato poco ultimamente, e per l’occasione ha rispolverato un 4-3-3 che finora non aveva utilizzato. Il dato che regala maggiore speranza sono i quattro gol messi a segno da Lionetti, entrato nella ripresa per Bez e in evidente crescita di condizione. Del resto, l’unico tiro pericoloso contro il Montebelluna era arrivato proprio dall’attaccante triestino. Per il resto ad aprire le danze dopo 20 minuti ci aveva pensato Aquilani, schierato all’inizio come esterno a completare il tridente offensivo con Bez e Pontrelli. Il raddoppio è arrivato da Giannetti, che ha giocato in coppia con Antonelli in mezzo alla difesa, mentre i terzini erano gli under Crosato e Pennicchi, con a centrocampo Spadari, Nuzzi e Gasparotto. In chiusura di tempo Del Riccio ha accorciato le distanze per i baby Fvg. Nella ripresa in attacco entrano Giordano e Lionetti e si scatenano: il calabrese mette a segno una doppietta, il triestino un poker. Dall’altra parte Federovich segna il secondo gol della rappresentativa juniores. In porta per la Triestina si sono alternati Zucca, Aniello e Bonin. Kabangu è stato tenuto prudenzialmente a riposo, mentre Fiore, Arvia, Proia e Celli si sono dedicate alle cure fisioterapiche per recuperare dai rispetti infortuni.
Ore 20.50 – (Il Piccolo) La prima cosa che ha fatto Gianfranco Cergol ieri mattina, dopo aver letto le dichiarazioni di Hamdi Mehmeti e le pesanti accuse alla sua gestione, è stato telefonare al suo legale: l’appuntamento è già fissato per oggi pomeriggio. E il perché è immaginabile: l’ex patron della Triestina per il momento non fornisce repliche ufficiali alle dichiarazioni dell’imprenditore svizzero-kosovaro, ma vuole al più presto concordare con il suo legale una rotta da seguire per controbattere alle accuse di Mehmeti. Cergol insomma vuole tutelarsi nelle sedi più opportune e non esclude di adire le vie legali, ma in ogni caso intende fare tutto quanto è necessario per smentire punto per punto le dichiarazioni dello svizzero, perchè ritiene le descrizioni dei fatti non reali. Poi, dopo aver consultato il legale, arriverà probabilmente anche una risposta ufficiale. Fra i vari passaggi contestati alla missiva di Mehmeti, spicca ovviamente l’affermazione con la quale lo svizzero assicura di aver completamente pagato il passivo e rispettato gli accordi durante la famosa transazione avvenuta con il notaio di Modena. Ricordiamo che secondo quanto dichiarato all’epoca dalle parti, il passaggio delle quote doveva avvenire sulla base di 390mila euro (al di là dei 12.500 euro di valore delle quote), una cifra che però secondo la vecchia proprietà non si è mai materializzata. Ma un altro passaggio che Cergol contesterà, è quello in cui dice che in seguito Mehmeti e Mbock hanno scoperto delle grosse differenze fra il debito comunicato e quello reale («i debiti in realtà erano molto superiori», ha scritto lo svizzero). In questo contesto, non va fra l’altro dimenticato che Mehmeti è ancora indagato insieme al suo emissario Pierre Mbock al palazzo di giustizia di Trieste dal pubblico ministero Federico Frezza, per il reato di truffa da 440mila euro, che sarebbe stato perpetrato proprio in occasione delle operazioni di acquisto delle quote societarie.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Ora serve la seconda vittoria consecutiva, che il Ripa Fenadora ancora non ha mai infilato. Domenica al Boscherai arriva il Fontanafredda, che è nono con 13 punti contro i 16 dei neroverdi. «Dobbiamo trovare continuità», dice il terzino Halil Gjoshi. «È quella che c’è mancata fino adesso, non abbiamo ancora vinto due volte di seguito e domenica bisogna conquistare i tre punti». L’Union ha pareggiato le ultime due in casa (1-1 col Montebelluna e 0-0 col Tamai) e adesso vuole ricominciare a correre sul campo amico. Dove le squadre avversarie quest’anno vengono a fare catenaccio, come si diceva una volta. Scardinarlo non è facile e c’è da aspettarsi che anche il Fontanafredda si chiuda lì dietro, pronto a ripartite. La chiave del lucchetto. «Manca un po’ di cattiveria, dobbiamo essere più incisivi e migliorare il gioco, perché non stiamo giocando benissimo». Nessun segreto e non ci sono da rincorrere chissà quali soluzioni per trovare la continuità. «Sappiamo dove dobbiamo lavorare e lo stiamo facendo. Bisogna insistere. Stiamo dando il massimo ogni allenamento e manca poco. Bisogna avere pazienza e perseverare, nient’altro da fare». Un solo risultato. «Vincere domenica è importante, dobbiamo riuscirci contro una squadra forte come il Fontanafredda», sottolinea il difensore. «Ultimamente non è andata benissimo in casa, dovremo cercare di sbloccare presto la gara. Le avversarie ci conoscono e quando vengono al Boscherai si chiudono, comunque stiamo facendo bene: sono cinque partite che non perdiamo, abbiamo la seconda miglior difesa del campionato e il morale è buono, ancora di più dopo il successo di domenica scorsa contro l’Union Pro. Vincere in rimonta a dieci secondi dalla fine è ancora più bello, anche se non abbiamo giocato benissimo. Però sono sempre tre punti». Nuova vita da terzino. L’ex Chievo è sempre più a suo agio da difensore esterno, dove il mister Parteli lo ha impostato. «Mi trovo benissimo. Ogni giorno lavoro per migliorare sempre. In questo periodo sono più concentrato a difendere che ad attaccare, come è normale che sia dopo aver iniziato da poco nel nuovo ruolo. Adesso devo fare di più la fase offensiva. Con il Chievo avevo fatto il ruolo da tornante e questo per la fase difensiva mi ha aiutato, però mi trovo di fronte giocatori forti e rapidi, per cui non è facile. Non sto andando male però», aggiunge. «Si corre tanto, il mister vuole che faccia sempre avanti e indietro sulla fascia. È un bel ruolo, che mi sta piacendo tanto e non mi lamento».
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Un addio amaro. Simone Bertagno ha giocato quattro anni tra le fila della Sacilese, ma al momento di separarsi non sono state rose e fiori vista l’ultima stagione culminata con la ricaduta in serie D dopo aver perso i play out in Lega Pro contro la Sanremese. E sabato a Sacile (alle 14 e in diretta su Raisport c’è l’attesa sfida. «Lasciati bene? Si e no. Dopo una retrocessione rimane sempre l’amaro in bocca, ma ho la coscienza a posto – racconta il “prof” Bertagno – quando torno a Sacile cammino a testa alta. Nonostante tutto, non posso che avere ricordi positivi della mia esperienza in biancorosso. È vero che nel quarto anno siamo tornati in D, ma sicuramente sono state più le gioie che i dolori vista anche la promozione in C2 con la vittoria del campionato nel 2008-2009. In quegli anni abbiamo fatto qualcosa di importante facendo la storia di una piccola cittadina di ventimila abitanti come Sacile». Giocarsela alla pari. Forse l’anno scorso i biancorossi avevano qualcosa in più dei gialloblù e guardando gli scontri diretti non sembrano esserci dubbi viste le due vittorie della Sacilese e il pareggio vinto poi dal Belluno a tavolino, ma quest’anno le cose sono cambiate. Chi è più forte tra le due formazioni? «Dovremmo parlarne sabato sera – sorride “Berta” cercando di dribblare la domanda – entrambe le squadre sono competitive, probabilmente lo scorso anno loro aveva qualcosa in più di noi ma adesso invece li abbiamo raggiunti perché la panchina più lunga si sente. In questa stagione è successo in più di un’occasione che chi è entrato a partita in corso ha cambiato in maniera decisiva il match. Sacilese e Belluno si possono giocare il terzo posto visto che le prime due Padova e Altovicentino probabilmente faranno un campionato a parte, anche se spero di no. Non bisogna però sottovalutare anche Tamai e Ripa Fenadora, perchè se la giocheranno anche loro con noi. Nell’arco di una stagione a volte la differenza la fanno i particolari e la fortuna, vedremo come andrà a finire. Attriti dopo la scorsa stagione? Non credo, sicuramente da parte nostra c’è la voglia di batterli sul campo visto che lo scorso anno in tre partite non ci siamo riusciti (il successo dell’andata è arrivato a tavolino dopo l’1-1 a Sacile, ndr)». Bertagno è soddisfatto della sua squadra. Simone è il “vecchietto” della rosa e con i suoi 29 anni, oltre alla qualità e alle solite geometrie in campo il centrocampista gialloblù mette a disposizione dei compagni la propria esperienza, iniziata nel 2001-2002 in serie D tra le fila del Cordignano. «Sono contento di quello che stiamo facendo, anche se ovviamente si può sempre migliorare – continua “Berta” – i ragazzi stanno crescendo partita dopo partita e fanno ben sperare per il futuro della squadra». Migliorare la mentalità. È questo il punto debole del Belluno per il regista bellunese. «Dobbiamo acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi e avere più voglia di vincere – conclude – in parte già lo facciamo ma si può fare meglio di così. Poi ovviamente bisogna essere più cinici sotto porta».
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Anche l’ostacolo Tamai è stato saltato a piedi pari dall’Altovicentino con una rete per tempo firmata dall’inedita coppia Peluso-Di Girolamo. Un successo, arrivato a conclusione di una prestazione convincente, che permette alla squadra di Cunico di proseguire il cammino a braccetto con il Padova in vetta alla classifica. Da quando il tecnico ha aggiustato il modulo passando al 3-4-3 la manovra è diventata più ficcante e incisiva. «La squadra – ha dichiarato il mister nel dopo partita di Tamai – sta crescendo domenica dopo domenica. Mi piaciuto molto l’atteggiamento da parte dei ragazzi su un campo difficile. Bene così». Soddisfatto anche il presidente Rino Dalle Rive. «Buona prova – ha sottolineato il patron – da parte di tutta la squadra. Abbiamo gestito bene la gara, e devo complimentarmi con Cunico: ha interpretato al meglio la gestione della partita. Abbiamo meritato di vincere, la partita ha evidenziato la nostra forza, abbiamo una rosa ampia e capace di interpretare le gare in modo diverso». Organico che permetterà di rimpiazzare senza problemi anche le due assenze sicure annunciate per domenica prossima: il giudice sportivo ha infattio permato per un turno per somma di ammonizioni Gritti e Pozza.
Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Allenamenti sotto la pioggia per il Venezia che sta preparando la partita casalinga di dopodomani contro l’Albinoleffe (ore 15). Tolti i lungodegenti, il gruppo sta lavorando al completo. Unica eccezione per Emanuele Panzeri, impegnato fino a ieri con la Nazionale di Lega Pro: lo stage si è chiuso con l’amichevole contro la Giana Erminio, battuta per 4-1. In tema di convocazioni, ieri è arrivata anche la chiamata per il giovane Barnaba Panfilo, attaccante classe ‘96 della Berretti di Maurizio Rossi: la promessa arancioneroverde è stata convocata per uno stage di allenamento con la Nazionale Under 18 di Lega Pro. L’Albinoleffe, intanto, ha passato una settimana movimentata. Dopo la sconfitta con il Real Vicenza nei giorni scorsi l’Albinoleffe ha deciso di esonerare mister Alessio Pala, affidando la panchina a Roberto Bonazzi. I blucelesti sono terz’ultimi con 10 punti. In difficoltà soprattutto l’attacco che ha all’attivo solo sei gol, tutti segnati dall’ex arancioneroverde Matteo Momentè. Fuori casa, fino ad oggi, l’Albinoleffe ha ottenuto quattro sconfitte e due pareggi ma il Venezia non potrà permettersi di sottovalutare l’appuntamento.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Da lui tutti si aspettano di più, l’invenzione, la giocata illuminante, il guizzo risolutore. Tommaso Bellazzini è il primo critico di se stesso, sebbene, a sentire il ds De Franceschi che l’ha elogiato per essersi messo al servizio della squadra, alla definitiva “esplosione” dell’ex Cittadella mancherebbe solo la scintilla. «Ce la sto mettendo tutta per tornare decisivo come io per primo so di poter essere – ammette il fantasista pisano – È vero, può essere questione di un attimo, non vedo l’ora di ritrovare qualche gol e le mie giocate, dopodiché sono sicuro che tutto sarà più facile». Intanto ad Arezzo il “Bella” ha lasciato da parte il fioretto del trequartista (ruolo cui l’ha restituito mister Serena) per sgobbare in un centrocampo ridotto all’osso. «Già col Monza (con Dal Canto, ndr) ero stato schierato per necessità da mezzala in mediana, un ruolo che mai mi era capitato di dover ricoprire. Ad Arezzo le cose sono andate bene, per me ma soprattutto per la squadra, in campo si è visto un Venezia di un’altra pasta. Per giocare lì in mezzo ci vogliono tanti polmoni che a me non mancano, all’occorrenza ci sarò di nuovo, fermo restando che “casa mia” è dietro le punte». Con Michele Serena al timone il team arancioneroverde sta cambiando marcia, risalendo la classifica e dovrà confermarsi dopodomani al Penzo (ore 15) con l’AlbinoLeffe. «Siamo noni? Onestamente oggi lascia il tempo che trova, il nuovo mister ha portato mentalità, ci ripete che le qualità le abbiamo e con attenzione, concentrazione e più intensità le faremo emergere. L’AlbinoLeffe ha appena cambiato allenatore, ma ogni partita è complicata e il Venezia ha tutto per essere artefice dei propri risultati. Nelle ultime gare abbiamo rischiato meno e siamo stati più attenti e presenti, solo così troveremo continuità».
Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) «Torno nel mio stadio, spero di lasciarlo con il sorriso come l’ultima volta». Matteo Momentè e il Penzo, cinque anni e mezzo dopo. Caldo torrido quella domenica di giugno, minaccia pioggia invece sabato pomeriggio. Il centravanti di Eraclea, un passato nelle giovanili dell’Inter, guiderà l’Albinoleffe all’assalto del Venezia, ha finora realizzato sei reti in campionato, quattro nelle ultime tre partite, un buon bottino se non coincidesse con un singolare primato: è l’unico marcatore dei bergamaschi che nella passata stagione soffiarono in extremis al Venezia l’accesso ai playoff. «Sul piano personale posso essere sostanzialmente soddisfatto», spiega Matteo Momentè, «purtroppo non stiamo attraversando un bel periodo come squadra, non arrivano i risultati e siamo reduci dall’avvicendamento dell’allenatore, che è una sconfitta un po’ per tutti». Momentè aveva iniziato la stagione a Varese, giocando 6’ contro lo Spezia alla prima giornata, poi è ritornato all’Albinoleffe dove era già stato nella stagione 2010-2011 (21 presenze e 6 reti in serie B). Ventisette anni, Matteo Momentè ha vissuto due parentesi al Venezia: cinque mesi nella stagione 2007-2008, quando arrivò a gennaio dalla Sambenedettese, l’intero campionato nel torneo 2008-2009 con 6 reti in 22 partite, quando ritornò in arancioneroverde dal Teramo. «L’ultimo fu quello più importante, più “pesante” perché consentì al Venezia di andare in vantaggio nello spareggio d’andata dei playout contro la Pro Sesto», ricorda Matteo Momentè, che entrò nel secondo tempo al 21’ al posto di Paolo Poggi, all’ultima partita al Penzo, realizzò un quarto d’ora dopo il 2-1 con una fucilata da fuori area, su assist di Malatesta, e poi fu determinante nel finale anche nel procurare il rigore, trasformato da Malatesta, visto che un suo calcio di punizione venne fermato con un braccio da Fracassetti, difensore della Pro Sesto. «Ne parlavo l’altro giorno con il mio portiere, Offredi, c’era in lui tra i pali della Pro Sesto quel pomeriggio. Riuscimmo a compiere un capolavoro sul campo, superando difficoltà di ogni tipo. È tornato Serena al Venezia? Mi aspetto un Venezia combattivo, a sua immagine, non per niente ha vinto le ultime due partite. Noi dobbiamo iniziare a fare punti, non possiamo più perdere tempo e strada». Le news. Serena dovrebbe riproporre Zaccagni a centrocampo con Varano ed Esposito, spostando Bellazzini alle spalle delle due punte Magnaghi e Greco. Intanto, Barnaba Panfilo, attaccante della Berretti, è stato convocato per lo stage dell’under18 di Lega Pro, in programma a Coverciano dal 17 al 19 novembre.
Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) Salvatore Bruno e Riccardo Chiarello calpestano l´erba dell´Atleti Azzurri d´Italia di Bergamo poco prima della partita con l´AlbinoLeffe. «Qui ho fatto 5 o 6 gol» racconta in scioltezza il cannoniere del Real, secondo marcatore di sempre in serie B dietro a Ciccio Tavano. «Mentre per me era la prima volta in uno stadio così bello e importante – racconta a posteriori il centrocampista vicentino – rispetto a Bruno sono un esordiente in questa categoria ma sono onorato di giocare con persone come lui. Peraltro sabato ha segnato quindi ha aggiunto alla collezione un´altra perla in quello stadio». Riccardo Chiarello, 21 anni, sta assaporando il professionismo con la casacca biancorossa. «Per me la C è una novità assoluta, prima avevo giocato solo in D con il Trissino-Valdagno». È stato proprio al Fiori che Chiarello si è messo in luce, il Real Vicenza non se l´è fatto scappare convinto che le sue qualità, anche all´interno dello spogliatoio, potessero risultare preziose. «Tutti vorrebbero giocare sempre, anch´io sono tra questi, eppure mi ritaglio qualche spazio qua e là, per esempio a Bergamo ho giocato una decina di minuti e sono stato felice. Ma va benissimo così, sono sereno perché do tutto, in allenamento come in partita. Anche altri, come me, faticano a trovare spazio ma sono encomiabili per come lavorano, parlo per esempio di Sandrini». Mezzala nelle giovanili del Chievo, esterno di centrocampo, a destra o a sinistra, nel TrisVal. «Quando Marcolini si affida a me, mi fa fare il quinto di centrocampo. È un ruolo nuovo considerando che avevo giocato come esterno in passato, ma solo in un centrocampo a 4. Mi rivedo un po´ – aggiunge – in Florenzi, il giocatore della Roma. A me piacciono quelli come lui che sanno unire qualità, quantità, carisma». Real Vicenza-Novara è una partita sentita e molto attesa. «Sabato affrontiamo una formazione spiega Chiarello – che ha giocato in A pochi anni fa. Ha giocatori straordinari come Gonzalez ed Evacuo e punta a tornare dritta in B. Hanno vinto 4 partite di fila, al Menti vorranno il quinto successo ma ci siamo anche noi».
Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Gianmaria Rossi, sabato ad Alessandria vi aspettano galvanizzati: vengono da due vittorie di fila e non vedono l´ora di affrontare il Bassano capolista. «Beh, saremo belli carichi anche noi. Sono sfide che è stimolante poter vivere. Loro sono una realtà di punta del campionato, in più si gioca di sera, c´è l´atmosfera specialissima della notturna, l´avversario di rango, la cornice di pubblico. Insomma io vorrei esserci sempre in partite del genere, sono le gare che vuoi giocare a prescindere, mi entusiasmano. Eppoi è un campo che tradizionalmente ci dice male, magari stavolta si inverte la rotta». Pensa di pararlo prima o poi un rigore? «Mi sa che se succede mi toccherà pagare una cena – ride divertito – comunque guardate che due anni fa ad Andria ne ho parato uno contro il Barletta. L´aveva calciato Dazzi, oggi nel giro dell´Under 21 azzurra. Al di là delle battute credo che debba esserci una propensione nel parare i rigori, ad alcuni riesce molto meglio che ad altri, è innegabile. Però vi assicuro che se non lo paro e vinciamo come accaduto a Bolzano e Cremona, oppure con Arezzo e Mantova, beh, chi se ne importa». Lei è alla seconda stagione in giallorosso: lo scorso anno galoppata trionfale e solitaria verso la C unica, ora primato, troppo semplice. «E invece non è affatto così. Il torneo è di livello nettamente superiore rispetto a 12 mesi fa, ci sono fior di squadroni, penso al Novara, al Monza, al Como, al Pavia, all´Alessandria e allo stesso Real Vicenza che possono agguantare la B al primo colpo. Noi viaggiamo sereni e vediamo di dilatare questa particolarissima più che possiamo, ragionando di match in match senza badar granchè alla graduatoria. È il sistema migliore per non farsi condizionare». Qualche incontentabile non si fa bastare il primo posto e vorrebbe sempre lo spettacolo «La verità è che dopo 12 partite sei la prima della classe, poi le altre smettono di incrociarti a viso aperto come facciamo noi. Si chiudono, ti aspettano, soffocano ogni spazio».
Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il nuovo allenatore del Vicenza Marino può tirare un sospiro di sollievo. L’infortunio che ha costretto ad uscire dopo mezzora di gioco sabato scorso Di Gennaro non è poi così grave come qualcuno temeva, visti i recenti precedenti: si tratta infatti di una distorsione semplice alla caviglia, come ha confermato la risonanza magnetica. Il centrocampista biancorosso dovrà quindi saltare sicuramente la trasferta di domenica prossima ad Avellino, ma potrebbe tornare a disposizione già per il derby con il Cittadella in programma sabato 22 novembre al Menti o al massimo per la prima sfida di dicembre a Varese. Notizie abbastanza rassicuranti anche per quanto riguarda Cocco, che sabato scorso ha giocato stringendo i denti per i postumi di una distorsione alla caviglia, e sta scolvendo in questi giorni un lavoro differenziato solo per prudenza, e Gentili, che è tornato a lavorare con il gruppo. Completamente ripresosi dall’attacco influenzale il portiere Bremec. Oltre agli infortunati di lungo corso (Ragusa, Maritato e Tutino), mancano all’appello invece i giocatori impegnati con le rispettive nazionali. Si tratta del difensore El Hasni, che domani sarà impegnato a Tunisi nell’amichevole contro la rappresentativa olimpica del Quatar; del centrocampista Sbrissa, di scena sempre domani con l’Under 19 azzurra a Rotherharm, in Inghilterra; e dell’attaccante Bartulovic, in Ungheria con la nazionale Under 19 slovena per un torneo di qualificazione europea che si concluderà sabato. Fatti due conti, domenica ad Avellino mister Marino potrebbe quindi proporre un undici iniziale con Bremec in porta, Lavarone, Camisa, Brighenti (o Gentili) e Garcia Tena in difesa. Moretti regista con Sciacca e Cinelli a fianco a centrocampo ed il tridente offensivo composto da Lores Varela, Cocco e Giacomelli o Spiridonovic, anche se le alternative al tecnico siculo non mancano, soprattutto in difesa, dove può contare anche su Sampirisi, Figliomeni e D’Elia. Non resta che attendere le indicazioni delle sedute che precederanno la sfida con gli irpini.
Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ continuata ieri con una doppia seduta la preparazione del Vicenza che, dopo due giorni trascorsi sui campi in sintetico, è tornato ad allenarsi al centro tecnico Piermario Morosini di Isola Vicentina. Nel gruppo diretto da mister Marino, oltre agli infortunati di lungo corso Tutino, Maritato e Ragusa, non erano presenti i nazionali Sbrissa, El Hasni e Bartulovic e in campo non si è visto nemmeno D’ Elia che è stato tenuto a riposo con lo scopo di gestire il ginocchio operato al menisco ormai due mesi fa. Con i compagni si è invece regolarmente allenato Gentili che sarà quindi disponibile per la trasferta di domenica ad Avellino, mentre Cocco e Di Gennaro hanno svolto un lavoro personalizzato a parte. A quattro giorni dalla sfida in Irpinia, l’impressione è che l’attaccante sardo possa essere della partita mentre per Di Gennaro le possibilità sembrano essere molto minori. Il referto medico, dopo i controlli svolti lunedì scorso, ha dato comunque esito soddisfacente perché l’infortunio alla caviglia patito dall’ex palermitano non è grave e questa è senza dubbio una buona notizia. Di Gennaro, quindi, salterà al massimo solo la sfida di domenica contro l’Avellino. Per quanto riguarda la parte tattica, mister Marino ha abbozzato il 4-3-3 che potrebbe affrontare l’Avellino, con alcuni dubbi che riguardano la posizione di Laverone che potrebbe essere riconfermato nel ruolo di terzino, ma anche giocare nel tridente offensivo nel qual caso in difesa a destra verrebbe schierato Sampirisi. In difesa, al centro, ci sono in ballottaggio Camisa, Brighenti e Gentili per due maglie, mentre in attacco tutto dipende da Cocco. Se l’attaccante sardo dovesse farcela, Marino confermerà il tridente di sabato scorso, altrimenti Giacomelli andrebbe ad occupare la posizione di prima punta con Lores Varela a destra e Spiridonovic a sinistra. Se invece a destra dovesse giocare Laverone, Lores Varela andrebbe a sinistra e Spiridonovic in panchina.
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Si chiamano “infortuni”, e in effetti la fortuna in questa stagione non sembra avere la minima intenzione di vegliare sull´integrità fisica dei giocatori del Vicenza. Dopo i crac alle ginocchia di Tutino, Maritato e Ragusa, adesso sono le distorsioni alle caviglie a tormentare due elementi chiave come Davide Di Gennaro e Andrea Cocco. L´attaccante sardo la scorsa settimana ha stretto i denti e, nonostante i due soli allenamenti svolti, è riuscito a scendere in campo contro la Pro Vercelli per aiutare i compagni ad attuare con efficacia il nuovo modulo 4-3-3 adottato da Marino, per il quale risulta fondamentale un centravanti con le sue caratteristiche. Cocco, la prima domanda è d´obbligo: come sta? «Eh, insomma. In questi primi giorni della settimana la caviglia sinistra mi fa male. Purtroppo ho un po´ pagato la partita di sabato, anche perché il sinistro è il piede che uso per staccare di testa, quindi l´ho sollecitato molto». Ci dobbiamo preoccupare per la sua disponibilità ad Avellino? «Io farò di tutto per esserci. Diciamo che rispetto all´inizio della scorsa settimana, quando nemmeno riuscivo a camminare, va un po´ meglio. Valuteremo la situazione con lo staff medico e tecnico, mi auguro di poter dare una mano ai compagni domenica sera». Anche perché con il modulo 4-3-3 lei adesso è quasi insostituibile: non ci sono altri centravanti di ruolo «Purtroppo ora in questo reparto abbiamo gli uomini contati. Io però non mi ritengo insostituibile: cerco di dare il massimo per la squadra, ma lo stesso fanno anche i miei compagni. Il successo di sabato scorso con la Pro Vercelli ha dimostrato che con l´atteggiamento e la voglia giusti possiamo comunque riuscire a vincere. Cercheremo di raccogliere il maggior numero di punti da qui a gennaio, poi magari la società potrà intervenire sul mercato per portare anche qualche nuovo giocatore a darci una mano». Con la Pro Vercelli la vittoria è stata meritata ma sofferta: secondo lei sarà sempre così dura per questo Vicenza? «Ma lo sapevamo che sarebbe stato così. Intanto voglio sottolineare che comunque abbiamo vinto con merito e con le nostre qualità: non è che se nella Juventus segna Pirlo su punizione è bravissimo, e se invece segna Moretti per il Vicenza è solo una botta di fortuna. Certo, per noi è un campionato difficilissimo, ma vorrà dire che la soddisfazione quando raggiungeremo l´obiettivo della salvezza sarà ancora maggiore». È tornata un po´ di fiducia con i tre punti di sabato? «Ne avevamo bisogno, soprattutto dei punti, perché non era facile impegnarsi al massimo e non raccogliere risultati. In realtà, a livello di prestazioni, a parte un paio di episodi secondo me non ci siamo mai fatti mettere sotto dagli avversari, però stavolta siamo riusciti a far girare in nostro favore anche gli episodi decisivi: dovremo avere la stessa determinazione anche nelle prossime partite. Magari talvolta potremo giocare anche meno bene, ma bisognerà raccogliere punti con continuità, su questo davvero non ci sono dubbi». È cambiato qualcosa nel gruppo con l´arrivo di Marino? «Nel gruppo direi nulla, nel senso che eravamo uniti e in sintonia prima, così come lo siamo adesso: chi pensa qualcosa di diverso, sbaglia. Ci tengo anzi a ribadire che eravamo tutti con Lopez, io per primo, anche perché con lui avevo stretto un bellissimo rapporto per come mi era stato vicino nei miei momenti più difficili. Di Marino invece sto molto apprezzando soprattutto la pacatezza, la serenità che ci trasmette anche nello spiegarci cose nuove, senza caricarci di ulteriori tensioni».
Ore 16.30 – Flash di Carmine Parlato al termine dell’allenamento: “Saltata l’amichevole abbiamo deciso di fare una partita tra di noi, ed è stato un buon allenamento. Tiboni? Ha un piccolo problema all’adduttore, aspettiamo l’esito degli esami per capirne l’entità. La partita col Dro? Dovremo giocare con testa, ci vorrà concentrazione”.
Ore 16.20 – Qui Appiani: termina la partitella, a segno nella ripresa Bruzzi ed il giovane Giuliatto, autore di una doppietta.
Ore 15.50 – Qui Appiani: inizia il secondo tempo della partitella in famiglia, cambiati interpreti e modulo.
Ore 15.40 – Qui Appiani: termina il primo tempo della partitella, a segno solo Sentinelli.
Ore 15.10 – Qui Appiani: partitella in famiglia per i Biancoscudati, provato il 4-2-3-1. Mister Parlato assiste dalla tribuna.
Ore 14.50 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Assente Tiboni.
Ore 14.30 – (Gazzettino) Basta una vittoria e il Cittadella potrebbe ripartire. Quanto la mancanza dei tre punti – l’ultima vittoria è datata 20 settembre con il Pescara – possa pesare, è spiegato dalla saggezza del vice presidente Giancarlo Pavin: «Pesa nella misura in cui ci si fa condizionare. Il momento è difficile e qualche problema psicologico c’è, ma la squadra lavora molto e volentieri, ha la coscienza a posto per avere sempre cercato di fare il suo dovere, per cui sono convinto che continuando con l’impegno e la tranquillità necessari ne verremo fuori. Abbiamo superato momenti assai peggiori». Analizzando l’ultima prestazione, continua: «Con il Latina si poteva chiudere sul 2-0, poi si è rischiato di perdere. Di solito ci esprimiamo meglio nel secodo tempo, il preparatore atletico è bravo, l’allenatore sul piano psicologico ci sa fare. Credo che la potenzialità della nostra rosa debba ancora esplodere, potrebbe succedere presto, anche se non bisogna scendere in campo con l’ossessione di vincere per forza». Sulla partita di sabato a Carpi, conclude: «In trasferta centrare un risultato utile è importante, meglio se arriva una vittoria. Il Carpi sta vivendo un momento di eccellenza, ma non è una formazione “ammazzacampionato”. Credo che sabato tutto possa succedere, al Cabassi abbiamo una tradizione favorevole avendo vinto anche con fortuna l’anno scorso. Sono fiducioso perchè vedo che la squadra crede nelle sue possibilità». SQUADRA. Doppia seduta d’allenamento: Paolucci e Donazzan in gruppo, fermi Signorini, Schenetti e Lora. TIFOSI. Nella riunione di martedì al Marechiaro, il Centro di coordinamento ha valutato positivamente la “Festa del Tifoso”, svolta nel Tendone della Fiera, e si è organizzato per le prossime trasferte a Carpi e a Vicenza. Mercoledì 19 “Da Godi” a Fontaniva ci sarà la cena solidale Pro Fratres per una serata di solidarietà (adesioni al 339/339.10.94). PANATHLON. Oggi alle 18.30 in Villa Rina ci sarà la consegna del Premio Panathlon dedicato alla memoria del presidentissimo Angelo Gabrielli.
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) «Io, questa stagione, me la immaginavo completamente diversa». E c’è da capirlo, Nicola Donazzan. C’è da comprenderlo, perché sin qui, il campo, lui non l’ha proprio mai visto. «Colpa di quella lesione di secondo grado al bicipite femorale della gamba destra rimediata a fine settembre», spiega il 29enne terzino sinistro di Bassano, ingaggiato la scorsa estate dal Mantova. «È stata dura rimanere fuori così tanto, ma occorre essere prudenti con un infortunio come questo. Ora sto rientrando gradualmente in gruppo e mi ha fatto molto piacere, sabato, essere inserito tra i convocati per la partita con il Latina. Sapevo che non avrei giocato, ma mi sono potuto sedere in panchina con i compagni, tornando a respirare il clima del campionato». Barreca e Cappelletti, sulle fasce, non hanno saltato un minuto sin qui. Uno come lei sarebbe stato utile. «Credo di sì. Ovviamente, a luglio, quando ho firmato per il Cittadella nessuno mi aveva promesso il posto fisso in campo: sapevo che me lo sarei giocato con Barreca, un giovane di qualità che ha davanti un grande futuro. Ma, appunto, me lo sarei giocato. Invece non ho potuto far vedere quanto valgo. E adesso l’unica cosa che mi auguro è di stare bene». Per Carpi potrebbe tornare fra i convocati. Come la vede? «Non sono ancora pronto per giocare, ma spero di esserlo a breve. Carpi? A guardare la classifica, con loro sembra una sfida impossibile, ma in realtà credo che arrivi al momento giusto per farci tirar fuori tutto quanto abbiamo dentro: dobbiamo fare risultato». In fondo, recentemente, la gara migliore il Citta l’ha disputata con il Livorno, un avversario d’alta quota. «È vero, ma credo sarà un match diverso, perché il Carpi non lascia giocare molto l’avversario: corre tanto e pressa, ha entusiasmo e “gamba”, e concede pochi spazi. Però, se volete saperlo, io non cambierei la nostra rosa con la loro: non abbiamo niente da invidiare agli emiliani». A rivedere l’ultima mezz’ora dell’incontro con il Latina, più di qualcuno avrebbe da obiettare su quest’ultima osservazione. «Fosse andato dentro il tiro di Rigoni, che poteva valere il 2-0, tutto sarebbe stato diverso, e guardate che sino a 20 minuti dalla fine loro non avevano creato un solo pericolo al nostro portiere Valentini. Poi si è vista la paura di una squadra che manca da troppo tempo l’appuntamento con la vittoria e non vede l’ora che si concluda la partita». Sinora i tifosi hanno avuto poche occasioni per saperne di più su di lei. Se dovesse presentarsi in due battute, cosa direbbe? «Che sono fidanzato con Flavia, una ragazza di Cittadella. Che, al di fuori del calcio, sono un grande appassionato di ciclismo e di basket Nba. E che in campo mi sono sempre ispirato a Maldini, anche se sono interista: è stato un modello per tutti i giocatori nel mio ruolo».
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) L’incontro Fiorenzuola-Abano, posticipo serale del turno infrasettimanale del girone D di serie D, è stato rinviato a causa dell’impraticabilità del terreno di gioco dello stadio emiliano. La decisione è stata presa alle 20,25, dopo il sopralluogo del direttore di gara, il signor Ricci di Firenze, e dei due capitani, Piva e Ballarin. Il terreno di gioco inzuppato dalla pioggia caduta nelle ultime ore impediva il rimbalzo del pallone. Inevitabile il rinvio a data da destinarsi. Viaggio a vuoto, dunque, per gli uomini di mister De Mozzi.
Ore 13.30 – I Biancoscudati si alleneranno anche oggi allo stadio Appiani, sempre alle ore 14.30.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Il San Paolo perde lo scontro diretto con il Formigine e resta solo in coda con 9 punti. I gialloblù hanno una lunghezza di ritardo dal Fidenza, due punti più in alto ci sono il Ribelle, che ha perso 4-0 sul campo del Delta Porto Tolle, e il Romagna Centro che ha impattato 2-2 nello scontro diretto fuori casa con il Montemurlo, quest’ultimo a quota 12. A condannare i padovani il sigillo di Artiaco in avvio di ripresa. Anche un pizzico di sfortuna sulla strada dei sanpaolini che hanno colpito una traversa con Sambugaro. Da registrare poi l’espulsione all’intervallo del tecnico Longhi, reo di un presunto battibecco con un dirigente avversario al momento di rientrare negli spogliatoi, episodio segnalato all’arbitro dal guardalinee. Nella prima frazione i gialloblù si fanno preferire sul piano del possesso palla, anche se l’occasione migliore è per gli emiliani con Galiera che complice un rimpallo in area si ritrova sui piedi la palla buona, abile Savi nella respinta. Per il San Paolo, costretto alla mezz’ora a sostituire Masiero (problema alla caviglia) con Zanetti, da sottolineare qualche timido tentativo, niente comunque di pericoloso. In avvio di ripresa non c’è in campo Sedivec a causa di un risentimento muscolare, al suo posto Rebecca. San Paolo vicino al vantaggio proprio con Rebecca che sul cross di Sambo fa partire un diagonale che attraversa tutto lo specchio della porta ed esce di un soffio. Sul fronte opposto invece arriva il gol vittoria: invito dalla destra e tap-in vincente in corsa di Artiaco. A questo punto il Formigine passa alla difesa a cinque, il San Paolo prova in tutti i modi a pareggiare. E ci va vicinissimo, ma sul tiro di Sambugaro il portiere si salva con l’aiuto della traversa. Così a fine gara il tecnico Longhi: «Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, purtroppo abbiamo preso gol su una nostra disattenzione. Poi abbiamo colpito una traversa e abbiamo avuto un altro paio di occasioni. La mia espulsione? Non l’ho capita, è stata una discussione molto tranquilla. Sono curioso di vedere le motivazioni che scriverà l’arbitro».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Il San Paolo esce sconfitto dal terreno del “Pincelli” di Formigine. Nonostante il risultato sia rimasto in bilico fino al triplice fischio finale, i padovani hanno dovuto alzare bandiera bianca, condannati da un gol di Artiaco all’8’ della ripresa. I ragazzi di Damiano Longhi hanno visto così sfumare l’occasione di rialzarsi in classifica, rimediando un k.o. doloroso contro una diretta avversaria nella lotta alla salvezza. È mancata loro un po’ di precisione, soprattutto in fase realizzativa, che non è stata possibile compensare con la pur tanta corsa, la volontà e il sacrificio profusi da tutti. Nella prima metà di gara le due formazioni si sono annullate a vicenda, in un match molto combattuto, ma assai poco spettacolare. Per vedere le prime occasioni da gol si è dovuto attendere fino al 32′, quando i padroni di casa hanno sfiorato il vantaggio: sul cross di Orlando, la conclusione di Galiera è stata provvidenzialmente sventata da Savi, con Artiaco impreciso nello spedire alta la ribattuta. Congli emiliani progressivamente piú convinti ed offensivi, il San Paolo ha rischiato in altre occasioni; mentre, in attacco, a parte qualche tiro dalla lunga distanza, non si è mai fatto vedere dalle parti di Oppici. Ad inizio ripresa è arrivata l’inevitabile rete locale: al termine di una bella combinazione tra Hoxha e Perelli, Artiaco è stato il piú veloce ad avventarsi sul traversone, depositando la sfera nel sacco. La grande occasione per il pareggio è capitata poco dopo sui piedi di Sambugaro, ma la sua conclusione a botta sicura ha trovato, prima, una grande risposta di Oppici e, poi, l’opposizione anche della traversa. Il legno colpito ha segnato la fine delle speranze ospiti, che, nonostante il forcing finale, non sono riusciti ad andare a bersaglio.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il Thermal riscopre la vena realizzativa dei suoi attaccanti e rifila quattro gol al Piacenza dimostrando anche carattere visto che per due volte Sadocco e compagni si fanno riprendere dagli ospiti, salvo poi compiere l’allungo decisivo. A segno tutti gli interpreti del tridente: Franciosi (doppietta), e Cacurio e Rocco su rigore. Tanta grazia quest’anno il Thermal non l’aveva mai trovata, tanto che prima di ieri era il peggiore attacco con appena sette reti. Questi tre punti allungano a cinque partite la serie positiva della squadra che in classifica scala alcune posizioni e raggiunge quota 14 punti. Bisioli presenta lo stesso undici schierato domenica con il Romagna Centro. La squadra difende nella propria metacampo e punta al contropiede. Si capisce subito che la tattica può dare frutti, perché il Piacenza si getta in attacco, ma la difesa appare tutt’altro che solido, tanto che Antonello (6′) e Franciosi (10′) non capitalizzano due situazioni interessanti. Il Piacenza si divora comunque il possibile vantaggio con Girometta) e pochi istanti più tardi il Thermal passa: Cacurio imbecca il contropiede di Franciosi che trova una prateria e davanti a Di Graci non sbaglia. Gli ospiti accusano il colpo, Cacurio con un diagonale (respinto) e Vitagliano di testa (fuori) sfiorano il bis. Arriva invece il pareggio ospite con un sinistro chirurgico di Orlandi. Ma due minuti più tardi l’arbitro assegna un rigore generoso a Rocco, e dal dischetto Cacurio firma il 2-1. Nel recupero l’arbitro annulla per fuorigioco un gol a Girometta. Nella ripresa sempre Piacenza a caccia del pareggio, e Thermal pronto a colpire con le ripartenze. Mei invoca invano il penalty (5′), e il 2-2 è cosa fatta quando Girometta fa centro di testa. Il Thermal ha il merito di crederci ancora e cala il tris con una punizione di Franciosi, complice il portiere non impeccabile nella circostanza. Poco prima della mezz’ora episodio molto contestato dagli ospiti con l’arbitro che prima assegna il rigore per un fallo di Macolino su Ruffini e su segnalazione del guardalinee torna sui suoi passi punendo la posizione irregolare dello stesso Ruffini. Poi sale in cattedra Merlano che salva il 3-2 di piede su Marrazzo e nel finale mettendo in angolo su Girometta. Nel frattempo con l’ingresso di Banzato il Thermal passa alla difesa a cinque. E nel recupero, guarda caso ancora in contropiede, Rocco salta il portiere e il suo tiro è parato da Minisola (espulso) davanti alla porta. Rigore ineccepibile, e dagli undici metri lo stesso Rocco cala il poker. Così a fine gara il tecnico Bisioli: «Sono contento, abbiamo vinto una partita importante che ci dà fiducia e autostima. Volevamo allungare la serie positiva, piano piano stiamo trovando la nostra identità».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) L’impresa della settimana è tutta griffata Thermal. La squadra di Bisioli non solo infila il quinto risultato utile consecutivo, ma dopo aver segnato 7 gol nelle prime undici giornate ne trova ben 4 in un solo pomeriggio, e per giunta contro la miglior difesa del campionato. Il Piacenza affonda a Monteortone, e l’acqua incessante prima e durante il match, oggettivamente, ci mette del suo. Perché la qualità piacentina non esce, e l’impeto termale permette a Rocco e soci di portare a casa la terza vittoria stagionale. La squadra emiliana, da par suo, paga alcuni clamorosi errori in fase difensiva e offensiva. Vedere per credere il modo in cui arriva il vantaggio di Franciosi al 13’: Cacurio scavalca il centrocampo e manda in bambola la difesa, il numero 9 si invola e batte Di Graci di destro, all’angolino. La squadra ospite non è comunque l’ultima arrivata: gioca, tenta in tutti i modi di superare il muro d’acqua, e in alcuni frangenti dimostra la propria superiorità. Dopo il pari di Orlandi, con un bel sinistro dal limite, il finale di primo tempo sembra incanalato verso un monologo piacentino, non fosse che il signor Jouness di Torino (curiosità, lo stesso che a Bonazzoli ha fatto infliggere dieci giornate di squalifica) vede un rigore su Rocco che definire dubbio è dire poco. Cacurio ringrazia e dagli undici metri fa 2-1. Ad inizio ripresa altro forcing piacentino: Zanardo, appena entrato, al 19’ manda a farfalle Macolino e pennella per la testa di Girometta, che fa 2-2. Non è però finita perché, proprio quando sembra che il Piacenza possa prendere il sopravvento, con due contropiedi la Thermal chiude la gara. Prima con la punizione guadagnata da Franciosi, che lo stesso numero 9 spedisce tra gli uomini della barriera e in rete con la complicità di un Di Graci poco attento, poi, a tempo quasi scaduto, con un altro penalty, concesso per la vera e propria parata del difensore ospite, Minasola, sul tiro a botta sicura di Rocco: dal dischetto lo stesso Rocco chiude gioco e partita.
Ore 12.10 – (Gazzettino) L’Este fa un boccone del Fidenza e mantiene la vetta della classifica. Nel turno infrasettimanale i giallorossi si sbarazzano con un secco 3-0 della formazione parmense, apparsa per lunghi tratti nettamente inferiore sul piano tattico e agonistico. Il primo gol dei giallorossi arriva al 21′: Rondon fa fuori un avversario dal limite e lascia partire una fucilata rasoterra che si infila fra il portiere e il palo. Passano un paio di minuti e i locali hanno la palla buona per raddoppiare, ma Turea non trova la coordinazione per mettere dentro da due passi al termine di un’azione manovrata dei compagni. La ripresa si apre con il raddoppio di Rondon, che chiude virtualmente i giochi. Turea va in pressing su Tatani, che perde palla sul fondo e lascia spazio al centrocampista per il cross: l’assist per Rondon è al bacio e la punta, appostata sottorete, devia alle spalle di De Angelis da due passi. Sulle ali dell’entusiasmo i ragazzi di Zattarin chiudono nell’angolo gli emiliani, che non riescono più a uscire dalla propria metà campo. Al 5′ Beghetto pennella in mezzo per Bernardelle, che arriva con un attimo di ritardo sul pallone e non riesce a intervenire sull’invito a portiere battuto. A questo punto gli ospiti si afflosciano definitivamente, affidandosi solo a qualche ripartenza. L’Este, invece, continua a macinare gioco e si rende spesso pericoloso. Al 22′ il solito Rondon riprende da posizione impossibile una ribattuta della difesa su calcio d’angolo e si inventa un tiro morbido che l’estremo difensore del Fidenza riesce a deviare sulla traversa con la punta delle dita. Di lì a poco ecco la terza rete: Rondon rende il favore a Turea e gli regala un passaggio filtrante che mette il centrocampista in condizione di battere a rete. Il tiro è preciso e potente e per De Angelis non c’è niente da fare. Visto che gli ospiti non riescono a cavare un ragno dal buco, i giallorossi tentano di dare loro una mano. Alla mezz’ora Zoppelletto rinvia sulla schiena di un attaccante e la palla si impenna, ingannando Lorello. Il rimpallo si infrange sulla traversa e torna sui piedi di Biondi, che non riesce a piazzare la zampata da un paio di metri. Si chiude con l’Este in avanti alla ricerca della goleada, ma il bottino di giornata è già abbondante così. Anche perché bisogna risparmiare le forze in vista della difficile trasferta di domenica in casa del Mezzolara: le inseguitrici non mollano un colpo, dato che la Correggese ha battuto per 2-1 il Castelfranco e il Porto Tolle ha asfaltato con quattro gol il Ribelle. «Abbiamo fatto bene sotto tutti i punti di vista, era importante dare una prova di maturità – ammette l’allenatore, Gianluca Zattarin – ma ora dobbiamo continuare su questa strada, perché possiamo fare molto meglio. La classifica al momento non ci interessa. Ora dobbiamo pensare a giocare e a vivere alla giornata. Questo è un gruppo giovane che può crescere ancora tantissimo solo se farà esperienza nel modo giusto».
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Sono tutte lì, ma l’Este tiene botta. I giallorossi vincono, che sia con un gol trovato a forza di traversoni (come sabato scorso contro l’Abano) o che sia grazie ad un tris che profuma di ordinaria amministrazione conta poco. Sta di fatto che, di mezzo, c’è sempre Roberto Rondon. Al Fidenza il trequartista di Malo ne rifila due, poi si prende anche il vezzo di regalare una gioia al giovane Turea. Rimini, Piacenza, Delta Porto Tolle, Fiorenzuola e Correggese, tuttavia, tirano ancora per la maglietta i “padovani di provincia”. Sono tutte vicine, chi ad un punto, chi a tre, chi ad una spanna. Stupite, le altre, perché l’Este, un po’ carioca, un po’ “sfigato” (basti pensare alla maxi-squalifica inflitta a Bonazzoli) e un po’ (tanto) giovane, lassù non ci doveva essere. Passino le prime giornate, ma dopo la dodicesima, proprio no. Già a 9 gol. Le varie big avevano sottovalutato la forza della vecchia guardia atestina dei vari Lelj, Rubbo e Meneghello, trascinata dal buon Roby, nove gol in campionato e un’eterna domanda: «Ma cosa ci faceva davanti alla difesa, in quel Marano gabbato, neanche troppi mesi fa, dal Pordenone di Carmine Parlato?». Se lo chiede pure lui. Perché non è da regista sgusciare via a due avversari (21’) prima di sorprendere il portiere avversario De Angelis (poco reattivo, bisogna dirlo) con un rasoterra. E non è da regista trovarsi nel momento giusto appollaiato a mo’ di condor in mezzo all’area (e siamo già al 4’ della ripresa), pronto a cacciare in rete il cross di un altro che con la serie D c’entra come il formaggio grana sugli spaghetti allo scoglio, Andrea Beghetto. Succede poco altro: l’Este gestisce un Fidenza condannato dalla classifica e dall’inferiorità tecnica, pericoloso solamente con un tiro di Bandaogo (31’) e il doppio rimpallo che favorisce Gilioli in mezzo all’area, impreciso nella conclusione. Dall’altra parte Beghetto ci prova direttamente da corner, oppure scalda il sinistro mettendo palloni tagliati per Bernardelle, Rondon e Lelj. Il campo pesante non aiuta lo spettacolo, il vento sì: all’ 80’ una folata molesta inganna Lorello, costretto a respingere alla meno peggio. I padroni di casa chiudono la pratica con Turea, centrocampista classe 1997 (ex San Paolo), che, dopo aver sfiorato il gol in altre due occasioni, alla terza spara dritto, festeggiando così il primo centro in maglia giallorossa. Zattarin raggiante. Dopo la gara, il tecnico dell’Este raccoglie i complimenti del presidente Renzo Lucchiari e si gode il primato in solitaria: «Era importante portare a casa i tre punti per restare in vetta», commenta Gianluca Zattarin, che poi puntualizza: «Non ho nulla da dire ai ragazzi, che hanno interpretato bene la partita dall’inizio alla fine. Alla vigilia c’era un po’ di timore, perché ad Abano avevamo fatto bene, ma non benissimo. Oggi (ieri, ndr), invece, abbiamo concesso pochissimo ai nostri avversari, sfruttando quasi tutte le occasioni create. Va bene così».
Ore 11.40 – (Corriere del Trentino) Dopo la «sbornia» dell’ultimo turno è purtroppo sin troppo facile prevedere un ritorno alle vecchie abitudini per le tre formazioni provinciali impegnate nel campionato di serie. L’undicesima giornata in programma domenica prossima riserva infatti degli impegni più che proibitivi a Dro, Mezzocorona e Mori. Il match più affascinante è senza dubbio quello che vedrà il Dro ospitare, allo stadio Briamasco e non ad Oltra, i Biancoscudati Padova. Sorti dalle cenere della gloriosa società patavina che era in serie B sino a qualche mese fa i Biancoscudati guidano la classifica con 28 punti, frutto di nove vittorie ed un pareggio. Con un organico di altra categoria i veneti saranno seguiti, come sempre del resto, da circa un migliaio di supporter, da qui l’esigenza di far disputare l’incontro nell’impianto del capoluogo. Appaiato in graduatoria con la squadra della città del Santo troviamo l’Altovicentino, ex Marano, che ospiterà il Mezzocorona. I rotaliani sono reduci dalla convincente prestazione offerta con il Montebelluna, tre a zero il risultato finale, e si recheranno in quel di Valdagno senza avere nulla da perdere così come il Dro del resto. L’unica chiave di lettura favorevole ai tecnici Stefano Manfioletti e Luca Lomi è rappresentata dalla speranza che i rispettivi avversari sbaglino completamente partita, in caso contrario i valori in campo sono oggettivamente troppo squilibrati.
Ore 11.20 – (Trentino) Comunque andrà a finire sarà un successo. Non ditelo al tecnico Stefano Manfioletti, che sogna l’impresa contro una delle “corazzate” del torneo, certo è che l’arrivo dei Biancoscudati Padova a Trento rappresenta un evento storico per l’Unione Sportiva Dro. Il presidente Loris Angeli sognava di disputare la sfida contro i veneti sul proprio campo di Oltra, ma questioni di carattere organizzativo hanno indotto il massimo dirigente droato a spostare la sfida nel capoluogo. Da Padova arriveranno in tanti, tantissimi. Le previsioni dicono che almeno 500 tifosi biancorossi accompagneranno la squadra nella prima trasferta trentina della stagione, oltre ad un massiccio seguito di giornalisti che si sono già accreditati presso la segreteria della società gialloverde. La tifoseria ospite verrà posizionata interamente in Tribuna Nord (la più capiente), mentre i supporters droati, e più in generale i residenti in provincia di Trento, saranno sistemati in Tribuna Sud. Ieri il presidente Loris Angeli è sceso a Padova, accompagnato dal segretario Simone Leoni, per la prevendita di 600 biglietti riservati alla tifoseria veneta. Altri biglietti (la capienza totale del “Briamasco” supera abbondantemente le 4mila unità) saranno comunque messi in vendita a Trento domenica dalle 11 e i cancelli dello stadio apriranno alle 13. Il prezzo del biglietto intero è fissato in 10 euro, mentre i ridotti (riservati ai nati dal 1996 al 2000) costeranno 7 euro. I nati dal 2001 in poi potranno accedere gratuitamente allo stadio previa presentazione di documento. Se la sistemazione della tifoseria ospite non rappresenta un problema, qualche perplessità è invece legata ai parcheggi: i supporters dei Biancoscudati si muovono prevalentemente con vetture private e il parcheggio di via Sanseverino potrebbe non bastare. Senza dimenticare che, il piazzale posto a poche centinaia di metri dal “Briamasco”, solitamente ospita anche le automobili dei visitatori del vicino Muse e dei semplici visitatori del centro cittadino. Scontata è la chiusura al traffico di via Sanseverino nel tratto dal parcheggio alla rotatoria del Muse. La partita del “Briamasco” godrà anche di una specialissima diretta tv, visto che l’emittente veneta Telenuovo trasmette in real time tutte le sfide dei Biancoscudati Padova.
Ore 11.00 – (Gazzettino) LA SQUADRA. Doppia seduta ieri allo stadio Appiani sotto pioggia e vento, con lavoro intenso in mattinata e un allenamento di breve durata nel pomeriggio. Per il maltempo è stata rinviata l’amichevole programmata per oggi a San Giorgio in Bosco. Come previsto, intanto, è arrivata la squalifica di una giornata per il bomber Ferretti (espulso per doppia ammonizione con il Giorgione) e Dionisi (quarto giallo), mentre Nichele è andato in diffida.
Ore 10.50 – (Gazzettino) QUI CLUB. L’altra sera a Limena ha festeggiato il suo quarto compleanno in un clima di grande entusiasmo il club “Cral-Acap”, sodalizio che raccoglie soprattutto i dipendenti dell’Aps trasporti. Un’ottantina i presenti tra soci, simpatizzanti e rappresentanti dell’Aicb, con Federico Dionisi, Davide Sentinelli, il responsabile marketing Alberto Noventa e l’addetto stampa Massimo Candotti a rappresentare il Padova. «La serie D è per tutti noi una categoria sconosciuta – ha dichiarato il presidente del club Alessandro Favaron – ma seppure delusi, ci siamo tutti stretti a testa alta attorno a una società formata da persone competenti, primi tifosi del Padova, che ci hanno dato una speranza e stanno lavorando bene e a una squadra formata da uomini prima che da giocatori che stanno sputando sangue in campo. Siamo convinti che ci riprenderemo la nostra storia che non è finita, ma è solo chiusa dentro a un cassetto». Questa sera analogo appuntamento per “Elisir Biancoscudato”, ma intanto si festeggia la nascita di un nuovo club in seno all’Aicb denominato “Medoacus” (nome latino del fiume Brenta) formato da un gruppo di appassionati di calcio, storia e cultura padovana presieduto da Alessandro Longhin.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Il maltempo sta in parte frenando l’esodo del popolo biancoscudato a Trento per la sfida di domenica che vedrà il Padova affrontare il Dro. Sono infatti 158 i biglietti acquistati ieri pomeriggio ai botteghini dell’Euganeo nell’unico giorno di prevendita in città. «Sono un po’ deluso – commenta il presidente dei trentini Loris Angeli – e contavo su una maggiore richiesta, anche perché lo spostamento a Trento ci costa 2.000 euro e con questi numeri si poteva giocare senza problemi a Dro. Speriamo che molti prendano i biglietti direttamente sul posto». A disposizione dei tifosi la tribuna nord coperta (capienza 1.500 posti) e i relativi tagliandi (costo 10 euro per gli interi, 7 i ridotti per i nati dal 1996 al 2000 compresi e gratis per i nati dall’1 gennaio 2001) che saranno disponibili ai botteghini dello stadio Briamasco dalle 11. I cancelli apriranno alle 13. Si consiglia di muoversi con un certo anticipo per evitare problemi di parcheggio. Già esaurito il pullman dell’Aicb i cui tifosi prenderanno il biglietto a Trento, ancora posti nei cinque torpedoni organizzati dalla tribuna Fattori.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Anche se domenica a Trento, complice la squalifica di Dionisi, tornerà in difesa. «Io mi adatto al ruolo in cui vuole mettermi il mister, ho ancora tanto da imparare. In carriera ho giocato quasi sempre da esterno alto, posizione in cui riesco a sfruttare la mia dote principale, che è la corsa. Da terzino, comunque, non cambia molto, devo solo correre di più per arrivare in attacco». Com’è cambiata la sua vita in quest’ultimo mese e mezzo in cui si è fatto notare dai tifosi e ha ricevuto un mare di elogi? «Sono sempre lo stesso, credo solo di essermi ambientato sempre meglio, con il passare dei giorni, in questo gruppo fantastico, dove i “vecchi” sono sempre a disposizione di noi giovani. Ho avuto la fortuna di essere messo in campo e ho provato a dare il meglio per ripagare la fiducia del tecnico». La sua vita è un movimento continuo: dove vuole arrivare? «Ai massimi livelli possibili, ma intanto mi concentro nel migliorare tanti aspetti, a partire da tecnica e lettura del gioco». Riesce ad avere un po’ di tempo libero? «Sì e ogni tanto mi piace andare in barca a pescare con papà Mauro e mamma Giovanna».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il viaggio di ritorno si interrompe a Chioggia, dove Fabio frequenta il quarto anno di istituto tecnico informatico. «La campanella delle serali suona alle 18.30, e alla fine di tutto sono a casa alle 23.30». Mica male, anche se nel corso degli anni il giocatore si è fatto il callo. «Vesto la maglia biancoscudata da quando avevo 11 anni, in precedenza avevo giocato solo un anno a Pellestrina. Ho fatto tutta la trafila delle giovanili, questa casacca la sento cucita addosso e ad essa sono molto legato». L’unica interruzione è arrivata lo scorso gennaio, quando Busetto ha giocato sei mesi in prestito alla Clodiense. «In tutte le formazioni biancoscudate avevo sempre giocato, mentre in Primavera non trovavo spazio, così mi sono avvicinato a casa, fino alla sparizione del Padova 1910 di quest’estate, che mi ha lasciato libero». La chiamata di Molon e De Poli è arrivata il 31 luglio, pochi giorni prima di partire per il ritiro. «Erano le dieci di sera, lo ricordo ancora», rivive quei momenti Fabio. «Ho accettato subito e sono tornato a vestire questi colori». Un inizio difficile, tante panchine, sino all’infortunio di Dionisi, che gli spalanca le porte da titolare. Busetto gioca bene da terzino e si guadagna, a Castelfranco, una maglia da titolare nel ruolo originario di ala.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Fabio Busetto è abituato ad andare di corsa, ad avere pazienza, a macinare chilometri. Tutte caratteristiche che l’hanno portato a fare strada nella vita di tutti i giorni e anche sul campo di pallone. La “rivelazione” del momento in casa del Padova è un diciottenne umile e sempre sorridente, che ha saputo aspettare il suo momento, senza abbattersi né gettare la spugna. Ha stretto i denti, percorrendo quotidianamente il lungo tragitto che lo porta da casa al campo di allenamento. Partenza da Pellestrina, dove abita, in bici fino all’imbarco del traghetto. Sbarco a Chioggia, dove inforca l’altra bici lasciata a casa della fidanzata, per percorrere due chilometri e prendere la corriera. Arrivo in stazione a Padova, salita sul tram e quindi a piedi fino al Centro Geremia. «I giorni in cui ci alleniamo la mattina mi sveglio anche alle 5.50 e sono al campo verso le 9. Altrimenti, per arrivare il pomeriggio, parto alle 11.15 e mi mangio un panino per strada. Ormai ci sono abituato». Ma se pensate che la sua giornata finisca con il triplice fischio di Parlato vi sbagliate di grosso.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È stata, intanto, fissata la prossima tappa del tour infrasettimanale: sarà giovedì prossimo contro il Ponte San Nicolò Polverara (formazione di Promozione) al campo sportivo di via Faggin, a Rio di Ponte San Nicolò. Ieri doppio allenamento rovinato dalla pioggia. In mattinata seduta alternata tra campo e palestra alla Guizza, mentre nel pomeriggio, considerate proprio le pessime condizioni atmosferiche, la truppa si è trasferita allo stadio Appiani per una seduta di un’oretta. Sempre ieri è arrivato il comunicato del giudice sportivo, che ha squalificato, come previsto, per un turno Gustavo Ferretti (che resta in diffida dopo la doppia ammonizione subìta a Castelfranco) e Matteo Dionisi, giunto al quarto “giallo” stagionale. Entra in diffida, inoltre, Matteo Nichele, ammonito al novantesimo in occasione del calcio di rigore concesso al Giorgione. Marco Cunico, invece, si è perfettamente ristabilito dallo scontro fortuito avuto martedì con Cristian Tiboni e ieri si è regolarmente allenato con i compagni.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sono stati 158 i biglietti acquistati in prevendita dai tifosi biancoscudati per la sfida di domenica (inizio ore 14.30) a Trento contro il Dro. Prevendita aperta soltanto ieri pomeriggio, con 600 biglietti disponibili. Gli altri tifosi padovani che vorranno seguire la squadra potranno acquistare il tagliando direttamente ai botteghini dello stadio “Briamasco”. Le biglietterie saranno aperte domenica a partire dalle 11: prezzo di 10 euro, ridotto a 7 per i ragazzi nati dal 1996 al 2000. Ingresso gratuito, invece, per gli under 14. Agli ospiti è stata riservata la tribuna Nord (coperta), che ha una capienza massima di 1.500 posti. Dal pubblico alla squadra. Annullata per maltempo l’amichevole in programma oggi pomeriggio. I ragazzi di Parlato avrebbero dovuto giocare a San Giorgio in Bosco contro la formazione locale, che milita nel campionato di Prima Categoria. Troppi i rischi, per via del campo pesante.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Le due maggiori anime sportive di Padova questa sera festeggeranno insieme. Biancoscudati Padova e Pallavolo Tonazzo si ritroveranno, infatti, alla festa del club “Elisir man in black”, gruppo di tifosi presieduto e fondato da Max Diroma, nato la scorsa estate dalla fusione del club biancoscudato Elisir con il club di tifosi della pallavolo Man in black. La serata partirà con la cena, alle 20, alla Birreria Pisani di Codiverno, proseguirà con la lotteria di beneficenza per “Silvia bambina occhi cielo” e vedrà la partecipazione dei pallavolisti argentini Quiroga e Orduna, del connazionale Gustavo Ferretti, del portiere Vanzato, del presidente della Tonazzo Cremonese e del vice-presidente biancoscudato Bonetto.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E il motivo è presto spiegato: il gruppo Alì, infatti, avrebbe sì dato la propria disponibilità, ma soltanto a partire dalla prossima stagione sportiva e soltanto a patto che la Biancoscudati Padova disputi il campionato di Lega Pro e non più quello di serie D. In pratica, la proposta del gruppo sarà valida solo se la squadra allenata da Carmine Parlato, a maggio prossimo, fosse promossa nella categoria superiore. Senza poi dimenticare che, essendo l’Euganeo di proprietà comunale, l’operazione dovrebbe ottenere il via libera da giunta e consiglio comunale di palazzo Moroni. Come è successo, ad esempio, la scorsa estate a Cesena. Dove l’azienda «Orogel», offrendo alla società bianconera il pagamento di 120mila euro all’anno per dieci anni, per un totale, quindi, di un milione e 200mila euro ed acquisendo il placet dell’amministrazione comunale, è riuscita a cambiare il nome dello stadio comunale Dino Manuzzi in Orogel Stadium. Se l’affare tra Alì e Padova andasse in porto, esso rappresenterebbe una sorta di «smacco» per l’ex patron della società di viale Rocco, Marcello Cestaro, leader della catena di supermercati Famila e dunque concorrente di Canella.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Lo stadio Euganeo sarebbe davvero pronto a cambiare nome. Nei giorni scorsi, infatti, sarebbe stato raggiunto un accordo di massima e solo a determinate condizioni, tra il Comune, la Biancoscudati Padova e la catena di supermercati «Alì». Un accordo tra l’ente proprietario dell’impianto di viale Rocco, la società che lo ha in concessione e l’azienda padovana, guidata da Francesco Canella, che si sarebbe detta disponibile ad intraprendere un’operazione che, almeno per quanto riguarda il calcio, non vanta molti precedenti nel nostro Paese. In sostanza, il gruppo che ha sede in via Olanda, e che possiede ben 44 punti vendita tra città e provincia, dopo alcuni incontri con la società presieduta da Giuseppe Bergamin, sarebbe disponibile a mettere sul piatto una cifra (la cui entità, per ovvi motivi, rimane ancora «top secret») per sponsorizzare l’Euganeo. Anzi, con il benestare di palazzo Moroni, l’impianto potrebbe cambiare direttamente il nome in «Alì Stadium». La questione, di recente, sarebbe stata al centro di un lungo colloquio, avvenuto in municipio, tra il sindaco Massimo Bitonci e i Bonetto padre e figlio, rispettivamente ad e vicepresidente del Padova. Pur con tutti i condizionali del caso, il fatto che le parti siano pervenute ad una certa intesa viene confermato da più parti anche se, ad oggi, non esiste alcun patto nero su bianco.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Due allenamenti sotto la pioggia. Debole nel corso della mattinata, torrenziale nel pomeriggio. Il Padova prosegue la preparazione in vista della trasferta di domenica a Trento contro il Dro e non si segnalano intoppi lungo il percorso. Cunico e Tiboni, dopo lo scontro fortuito di martedì, si sono allenati regolarmente e poi sono iniziate le prove tecniche di formazione per individuare il sostituto di Gustavo Ferretti, squalificato. Il giudice sportivo lo ha fermato per una giornata come Dionisi, mentre Nichele va in diffida e al prossimo «giallo» sarà fermato per un turno. L’ipotesi più probabile resta Tiboni con Aperi al fianco, ma al momento Parlato non ha ancora deciso. Ieri, intanto, è iniziata la prevendita dei primi 600 biglietti e il ritmo di acquisto fa prevedere un altro pienone di tifosi biancoscudati al Briamasco. Oggi era in programma un’amichevole a San Giorgio in Bosco ma la gran quantità di pioggia caduta ieri ha portato le due società a rinviare l’appuntamento in campo.
Ore 08.38 – La Biancoscudati Padova informa che la Lega Nazionale Dilettanti ha comunicato che la gara Dro – Biancoscudati si terrà domenica (ore 14.30) allo stadio “Briamasco” di Trento. Ai tifosi biancoscudati sarà riservata la Tribuna Nord (coperta), con capienza 1500 posti. DOMENICA ALLO STADIO BRIAMASCO ore 11.00 apertura botteghini, ore 13.00 apertura Stadio. Costo dei biglietti: Intero 10,00, Ridotto 7,00 € per i nati/e dal 1/1/1996 al 31/12/2000 (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio). Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2001 in poi (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio).
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (undicesima giornata, domenica 16 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mezzocorona, Clodiense-Triestina, Dro-Padova, Kras Repen-ArziChiampo, Legnago-Giorgione, Montebelluna-Mori Santo Stefano, Sacilese-Belluno, Union Pro-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda.
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 28, Belluno 23, Sacilese 21, Clodiense, Unione Ripa La Fenadora e Montebelluna 16, Tamai 15, Fontanafredda 13, Union Pro 11, Giorgione e Dro 10, ArziChiampo 9, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina e Mezzocorona 3.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della decima giornata: ArziChiampo-Dro 0-1, Belluno-Clodiense 2-0, Fontanafredda-Sacilese 0-2C Giorgione-Padova 2-4, Mezzocorona-Legnago 3-0, Mori Santo Stefano-Kras Repen 1-0, Tamai-AltoVicentino 0-2, Triestina-Montebelluna 0-2, Union Pro-Union Ripa La Fenadora 1-2.
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E’ successo, 12 novembre: doppio allenamento per i Biancoscudati, mentre per Dro-Padova vengono staccati 158 biglietti in prevendita.