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Ore 22.50 – (Il Piccolo) Una lettera inviata ai media via e-mail per chiarire la sua «presunta vicenda giudiziaria» ma anche per sottolineare alcuni aspetti della sua gestione della Triestina. L’ex presidente Hamdi Mehmeti ricorda che «quando siamo arrivati a Trieste abbiamo consentito al club di finire la stagione». In realtà tutti ricordano come i giocatori, siano riusciti a incassare due mensilità (febbraio e marzo) dopo aver quasi minacciato lo sciopero (dopo una serie interminabile di rinvii da parte di Mbock sempre accompagnato da Mariotto), con i giovani aiutati per la spesa dagli anziani e nessuno può dimenticare come molti di loro non siano stati saldati a scadenza (da cui le vertenze che Pontrelli e soci dovranno affrontare). «Noi non rimpiangiamo i pagamenti – continua Mehmeti nella missiva – perché così abbiamo salvato la Triestina in quanto la vecchia proprietà, Cergol e company, aveva accumulato in due anni una quantità importante di debiti e non avevano i mezzi per ripianarli». Anche in questo caso il passaggio delle quote, secondo quanto dichiarato dalle parti, doveva avvenire sulla base di 390 mila euro (al di là dei 12.500 euro di valore delle quote). Cifra che, a detta della vecchia proprietà, non si è mai materializzata. Mehmeti vuole puntualizzare questo aspetto. «Durante questa transazione ci fu indicato un certo passivo – scrive Mehmeti – che fu completamente pagato rispettando quindi gli accordi presi dal notaio a Modena. Purtroppo poi ci siamo accorti che c’erano delle differenze fra quanto comunicatoci e i debiti che in realtà erano molto superiori e anche le entrate, che dovevano arrivare, non sono mai pervenute». Anche in questo caso, c’è da dire che tra il preliminare e il definitivo più volte pubblicamente Mbock e soci avevano elogiato la trasparenza delle scritture contabili tenute da Puglia. E invece «dai nostri venditori ci fu annunciata una situazione che non era così e per affrontarla abbiamo perso tempo prezioso per pianificare il futuro della Triestina». E così si arriva all’epilogo dell’avventura. «Viste tutte queste complicazioni abbiamo cercato dei rinforzi per allestire un club di grande portata e a quel punto abbiamo incontrato il gruppo Pontrelli-Di Piero e in seguito allo scontento della tifoseria abbiamo intrapreso le trattative per rivendere. La sola unica priorità era il bene della Triestina» conclude Mehmeti. Insomma adesso è tutto chiaro. O no…
Ore 22.40 – (Il Piccolo) Un provvedimento “cautelare” emesso dalla magistratura svizzera ma di fatto inapplicabile in Slovenia. Ci sarebbe questo dietro al giallo del “trattenimento” da parte della polizia slovena di Hamdi Mehmeti, l’ex presidente della Triestina che dopo una lunga sosta negli uffici giudiziari oltreconfine, è stato rilasciato. Ora è libero e lavora «normalmente nell’ufficio», come ha sottolineato lo stesso Mehmeti in una lettera scritta in lingua francese e diffusa nei giorni scorsi da Pierre Mbock, l’uomo con il quale aveva rilevato la Triestina la scorsa primavera. I contorni della vicenda – oggetto di attenzione da parte della polizia di Trieste – comunque rimangono oscuri come ha dichiarato l’avvocato Dario Lunder, il legale triestino che assiste Hamdi Mehmeti dal giorno del suo arrifvo a Trieste. L’ex presidente del club alabardato – peraltro indagato al palazzo di giustizia di Trieste assieme al suo emissario Pierre Mbock dal pubblico ministero Federico Frezza per il reato di truffa da 440 mila euro che sarebbe stato perpetrato in occasione delle operazioni di acquisto delle quote societarie – in una nota si dichiara assolutamente estraneo alle accuse della magistratura triestina. «Il capitolo triestino – scrive l’imprenditore svizzero-kosovaro – per noi era chiuso fino al giorno in cui la famiglia, gli amici, i partner, i clienti ed altre persone ancora hanno iniziato a chiamarmi dicendo di aver visto articoli in cui si dichiarava che l’ex presidente della Triestina Hamdi Mehmeti era stato arrestato per cinque anni di condanna. E che ero rinchiuso a Capodistria in attesa di estrazione in Svizzera. Io però in quel momento ero tranquillamente seduto nel mio ufficio a lavorare».
Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Quella con il Dro è stata una di quelle sconfitte che fanno doppiamente male: primo perché l’Arzignanochiampo non meritava certo di perdere, anzi; secondo perché la squadra è scivolata nella zona play out della classifica. «Ho la coscienza a posto. I nostri avversari – ha dichiarato Paolo Beggio nel dopo partita – praticamente non hanno mai tirato in porta. Noi, anche se non limpidissime, abbiamo creato sette opportunità da gol, abbiamo colpito due traverse, ci è stata annullata una rete dopo soli 15» che se convalidata avrebbe dato corso ad un match tutto diverso. Invece loro sono sempre stati sulla difensiva, affidandosi unicamente alle ripartenze”. Sul gol annullato a Vignaga: «Non so cosa l’arbitro abbia visto. È una situazione che proviamo in allenamento, e per una volta che ci era riuscita». Quella col Dro è sta la terza sconfitta consecutiva: «In carriera ho vissuto situazioni peggiori, quindi non mi spavento. Come se ne esce? Senza fare drammi, con la giusta tranquillità, senza invocare la sfortuna, puntando tutto sul lavoro. È un momento che gira così, ma nel corso di una stagione gli alti e bassi ci sono sempre stati. Soprattutto non dobbiamo abbatterci».
Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) La vittoria ha spinto il Ripa Fenadora al quinto posto (con Montebelluna e Clodiense) e fa ben sperare per il futuro in attesa che domenica arrivi il Fontanafredda al Boscherai. «Siamo soprattutto risaliti in classifica, dove volevamo essere fin dall’inizio e adesso di sicuro cercheremo con tutte le nostre forze di tenere la posizione e magari di migliorarle», dice l’attaccante Gianmarco Brotto, match winner contro l’Union Pro. «Il gol personale è stato importante, ma è più importante per tutta la squadra. Fa piacere aver segnato come è normale che sia, però è per la squadra la gioia più grande. Ci abbiamo creduto fino alla fine e abbiamo fatto sì tutti insieme che arrivasse il successo». Sensazioni positive. Trovare il gol decisivo nel recupero è segno di carattere e voglia di crederci fino alla fine, oltre a testimoniare il fatto che la squadra sta bene. Tutti segnali incoraggianti. «Sappiamo che dobbiamo migliorare partita dopo partita nel gioco. Altaleniamo qualche prestazione buona ad altre meno, in cui tiriamo comunque fuori il carattere. Anche quando andati sotto con l’Union Pro non ci siamo demoralizzati e abbiamo continuato a crederci. Ci sono molte cose positive, da abbinare al fatto che dobbiamo e possiamo migliorare». Alla ricerca della continuità di gioco. «Abbiamo fatto ottime prestazioni con Tamai e Clodiense in casa e siamo riusciti a prendere solo un punto, magari fuori casa con la Triestina e domenica non abbiamo fatto delle prestazioni sullo stesso livello, però abbiamo preso sei punti, Ci sono aspetti positivi e negativi. Adesso proveremo ad abbinare entrambe le cose: la prestazione con la vittoria e sono sicuro che ci riusciremo. Serve continuare a lavorare, mettendoci voglia. Poi arriveranno anche le prestazioni». La seconda vittoria consecutiva da trovare. L’Union non è ancora riuscita a infilare due successi consecutivi in campionato ed è quello che vuole fare domenica in casa col Fontanafredda: «È stato un po’ il nostro limite non riuscire a far seguire una vittoria a un’altra», aggiunge Gianmarco Brotto. «Ci abbiamo sempre provato e continueremo a farlo. Dopo aver vinto a Trieste abbiamo disputato una delle più buone prestazioni dell’anno col Tamai senza riuscire a vincere, adesso speriamo di riuscirci questa settimana. L’anno scorso in casa eravamo quasi imbattibili e adesso facciamo un po’ più fatica, però in compenso in trasferta riusciamo a raccogliere molto di più. L’atteggiamento degli avversari al Boscherai è diverso, ma continuando con la voglia che abbiamo dimostrato si può arrivare al risultato positivo già domenica, continuando con convinzione sul lavoro impostato, senza farsi condizionare».
Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) Voglia di rivincita. Il Belluno è al lavoro per arrivare il più preparato possibile al match di sabato contro la Sacilese. La partita, che verrà trasmesso in diretta su Rai Sport dalle 14 (mezzora prima per esigenze televisive), ha un sapore molto particolare visto gli episodi che hanno visto protagoniste le due società lo scorso anno e anche il numero di ex che ci sono tra le fila gialloblù. Nella dirigenza Paolo Mezzacasa e il direttore sportivo Augusto Fardin hanno un passato nella società di Sacile, mentre nello staff tecnico oltre a mister Vecchiato c’è anche il preparatore dei portieri Roberto Barbazza. In campo invece non mancheranno sicuramente Bertagno e Corbanese. «Mi aspetto una partita normale, ma di alto livello visto la posizione in classifica di entrambe le squadre – spiega capitan Simone Corbanese – anche se devo ammettere che non ci siamo dimenticati lo scorso anno, quando abbiamo perso due dei tre incontri stagionali, per di più uno di questo valeva il passaggio al turno successivo dei play off. È normale che quando un avversario ti batte, la volta dopo hai voglia di rivincita. Aver perso sia in campionato che agli spareggi di maggio rode un po’ e vogliamo assolutamente dimostrare di non essere inferiori a loro. Sarà una bella sfida, nella quale il Belluno difenderà il terzo posto ma siamo consapevoli che loro sono una squadra molto forte». Attriti. Nella scorsa stagione i rapporti tra le due società non erano stati sicuramente idilliaci a causa del match di andata finito 1-1 sul campo di Sacile, ma poi vinto dai gialloblù con il ricorso perché i padroni di casa fecero scendere in campo Slongo, squalificato. Nella partita di ritorno al Polisportivo i biancorossi si sono imposti per una rete a zero con le proteste del Belluno per un angolo concesso dall’arbitro dal quale poi è nato il gol degli ospiti. Bomber Corbanese però non vuole pensare ai fatti accaduti lo scorso anno e si concentra solamente sull’imminente sfida di sabato. «L’importante è cercare di vincere tutti insieme, al resto non ci pensiamo più. Se faccio gol esulto? Certo che si». Vittoria solida. Con queste due parole, il “Cobra” definisce i tre punti conquistati in casa con la Clodiense. «È andata bene ed è positivo non aver preso gol. Nel secondo tempo è normale aver ceduto un po di campo al nostro avversario ma siamo stati bravi a chiuderla nel finale». Radrezza al lavoro. A dicembre il numero dieci del Belluno dovrebbe cominciare ad allenarsi con il gruppo e a gennaio potrebbe esserci il rientro, lasciandosi alle spalle finalmente il lungo calvario che lo ha tenuto fermo negli ultimi otto mesi. «Credo sia in dirittura di arrivo – conclude Corbanese – dopo tanti mesi vedere la fine del tunnel sicuramente da morale. Non ho mai patito infortuni gravi come il suo, ma so cosa vuol dire stare fuori e non vedere l’ora di rientrare in campo».
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con un gran destro da fuori area firmò il 3-1 alla Pro Sesto, nell’andata dei playout che regalarono al Venezia di Michele Serena gran parte della stoica salvezza in Lega Pro1 poi conquistata con l’1-1 in terra lombarda. Fra tre giorni, per la prima volta dal 31 maggio 2009, lo jesolano Matteo Momentè tornerà al Penzo da avversario (ore 15) per trascinare il suo AlbinoLeffe fuori dalla crisi che ha appena portato al cambio di allenatore, con Bonazzi promosso dalla Berretti al posto di Pala. Una situazione simile a quella che il Venezia, battendo Giana e Arezzo, sta superando dopo essersi riaffidato proprio a Serena. «Per me sarà una gara certamente particolare, giocherò nel «mio» stadio, davanti a tanti amici e contro la squadra della mia città – la vigilia del 27enne Momentè -. No, non chiedetemi se esulterei in caso di gol dell’ex, di sicuro noi abbiamo bisogno di fare risultato essendo penultimi». L’ex interista (nel 2005 esordì in Champions League all’Ibrox Stadium di Glasgow contro i Rangers) in questa stagione aveva iniziato in serie B a Varese, ma dopo la prima presenza è tornato all’AlbinoLeffe dove è partito alla grande con 6 reti in 10 presenze. «Ricordo bene quel gol alla Pro Sesto che realizzai entrando negli ultimi 20’al posto di Poggi. Ne ho parlato anche in questi giorni con Offredi (portiere del team bergamasco, ndr) che quel giorno era tra i pali della Pro Sesto. Quella stagione mi servì per crescere, fu agrodolce perché la società aveva mille problemi e infatti fallì, ma noi sul campo compiemmo davvero un’impresa». Momentè con Serena cominciò ad avere spazio e trovò i primi gol pesanti. «Il mister è preparato ed è uno tosto, in serie B con il Varese l’ho già affrontato quando allenava Grosseto e Spezia. Sappiamo cosa ci aspetta, sabato saremo al Penzo con grande rispetto ma per iniziare a risalire in un campionato equilibrato e ancora molto lungo».
Ore 21.10 – Disponibile a questo link l’articolo relativo all’annullamento dell’amichevole tra Padova e San Giorgio in Bosco.
Ore 20.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ arrivata puntuale la squalifica di Andrea Raimondi, per recidività nelle ammonizioni: l’attaccante salterà dunque la partita di sabato al Penzo contro l’Albinoleffe. Un peccato perché l’ex Padova era uno dei giocatori più in palla in questo momento (a segno con Novara, Cremonese e Giana Erminio), ma l’attacco fortunatamente è un reparto ben fornito. Nel frattempo, per quanto riguarda il centrocampo che è il settore più in emergenza, ha scontato la squalifica Zaccagni ed è pronto a rientrare. Puntuali sono arrivate anche le diffide di Greco e Varano che vanno ad ingrossare il gruppo dei giocatori a rischio squalifica. Ieri è scattata la prevendita per la partita di sabato pomeriggio (ore 15) con prezzi scontati per curva sud, distinti e tribuna laterale (rispettivamente a 5, 7 e 16 euro) se i biglietti vengono acquistati in prevendita. In parallelo all’attività agonistica la società lavora sui ragazzi e sui bambini con l’obiettivo di coinvolgere sempre di più il territorio e ieri ha presentato due progetti rivolti alle scuole, più un’iniziativa di formazione per gli allenatori dei settori giovanili del territorio. Si chiamano «Rispetto» e «A scuola di tifo» i due progetti rivolti alle scuole – primaria e secondaria – con una serie di incontri educativi legati al calcio. Educazione, ma soprattutto prevenzione, riguardano in particolare l’iniziativa nelle scuole superiori realizzata in collaborazione con la polizia: previsti incontri dedicati alla legalità allo stadio, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi e renderli consapevoli delle conseguenze dei comportamenti violenti sugli spalti. «Master Coach – Alleniamo come giochiamo?» è invece il progetto di formazione per allenatori del settore giovanile delle squadre del territorio: l’appuntamento è per mercoledì 19 novembre alle ore 20.45 al palasport Taliercio con Massimo De Paoli, direttore della scuola calcio Brescia. Iscrizioni, gratuite, sul sito www.fbcunionevenezia.com.
Ore 20.30 – (La Nuova Venezia) Tre presenze in campionato, tre vittorie. Coincidenze, è vero, però Alberto Giuliatto ha in saccoccia i nove punti conquistati dal Venezia con Renate, Giana Erminio e Arezzo. Solo una statistica, che il difensore trevigiano cercherà di allungare sabato contro l’AlbinoLeffe. «A dire il vero anch’io ho perso una partita, ma era in Coppa Italia ad Avellino» precisa Giuliatto, «quel che conta comunque è proseguire sulla strada intrapresa, al di là dei numeri miei personali: se non vinciamo con l’Albinoleffe, vanifichiamo in parte il successo di Arezzo. Non sarà una partita semplice, quando c’è il cambio di allenatore scatta sempre una reazione per cui l’Albinoleffe arriverà al Penzo con grande determinazione». Una manciata di minuti contro la Giana Erminio, a distanza di due mesi dall’esordio con infortunio contro il Renate, poi Michele Serena l’ha schierato titolare ad Arezzo. «Credevo di ritornare prima ad allenarmi in gruppo, ma ormai incidente e recupero appartengono al passato. Guardo avanti». Mentre il Venezia prova a risalire la classifica dopo un avvio a singhiozzo. «Sono stati dilapidati troppi punti nelle prime giornate, anche in maniera sciocca, penalizzati più dagli episodi negativi che dalla superiorità degli avversari. Credo che nel girone A ci sia solo una squadra sopra le altre, il Novara, che comunque ha faticato a trovare il passo giusto, poi regna un grande equilibrio. Noi siamo sulla strada giusta per trovare l’identità di squadra, ma ci dobbiamo lavorare ancora». Giocatore di esperienza, Giuliatto può essere d’aiuto ai più giovani per limitare il numero di ammonizioni. «In effetti ci sono troppi diffidati, e troppi cartellini sono gratuiti perché non sono il frutto di un intervento falloso. Questo è un campionato di 38 giornate, avere messo insieme così tanti cartellini gialli può diventare un problema. Servirà prestare molta più attenzione».
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Mancherà Nicola Pavan, ma sarà comunque un Real Vicenza equilibrato. Si avvicina la super sfida con il Novara, in programma al Menti sabato pomeriggio alle 16, e il tecnico Michele Marcolini dovrà fare i conti con un´assenza pesante per squalifica. Pavan è stato spesso chiamato in causa nonostante la giovane età. L´ex TrisVal è, assieme a Daniele Dalla Bona, il cervello della squadra che manovra con intelligenza sulla mediana. Senza Pavan sarà comunque un Real Vicenza tosto, concentrato, scrupoloso. Toccherà a Matteo Malagò, con tutta probabilità, a farne le veci. Il veneziano è un giocatore un po´ diverso per caratteristiche. Più vivace e offensivo, è abile negli inserimenti e bravo in fase di interdizione. È chiaro che mancando Pavan, il compito di Dalla Bona sarà più esteso del solito. L´ex regista del Modena in questo periodo gioca in non perfette condizioni a causa di un fastidio alla spalla. Verso Novara con un rinnovo. Nei giorni scorsi Nicolò Barzan ha trovato l´accordo con la società per prolungare il contratto sino al 2017. Il laterale biancorosso non vive un momento particolarmente felice. È infatti di nuovo fermo per un problema al piede e sta trovando proprio per questo pochissimo spazio. C´è da augurarsi che nel girone di ritorno Barzan risolva i malanni fisici, anche perché prima o poi un cambio sulla fascia destra a Luca Lavagnoli bisognerà darlo. Tutti allo stadio. Il Real chiede la spinta del pubblico. Come contro la Cremonese, il club del presidente Lino Diquigiovanni chiama a raccolta i tifosi con prezzi speciali. Contro il Novara, i genitori dei ragazzi del settore giovanile, esibendo l´apposito tagliando riduzione, potranno acquistare i biglietti a 5 euro; i ragazzi del settore giovanile entreranno a 1 euro; in tribuna e nella curva degli ospiti si pagherà 10 euro. Giovedì e venerdì, dalle 16 alle 19, sarà possibile acquistare i biglietti per la partita di sabato al bar del campo di via Cavalieri di Vittorio Veneto. Arbitra Strippoli. Real Vicenza-Novara sarà diretta da Giuseppe Strippoli di Bari coadiuvato da Giorgio Ceravolo di Catanzaro e Fabio Hager di Trieste. La quindicesima giornata vedrà di scena il Real al Menti contro la Torres, domenica 30 alle 14.30. Il derby con il Bassano verrà disputato domenica 7 dicembre, al Mercante, all´ora di pranzo, cioè alle 12.30.
Ore 19.35 – Dro-Padova: 158 i biglietti staccati in prevendita.
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) C’è un giocatore che sta entrando sempre più nei cuori del Mercante. Lo si poteva immaginare, visto anche i suoi trascorsi al Savona dove era uno dei più apprezzati dai tifosi, ma anche contro il Mantova grandi applausi per lui al momento dell’ingresso in campo. Si tratta di Luca «Veleno» Cattaneo, l’esterno arrivato in estate che sta conquistando tutti per impegno, la sua grinta, il suo uno contro uno, i suoi gol, uno dei quali arrivato contro la formazione di Juric. «Quando sei in campo aperto, ti involi verso la porta avversaria pensi di tutto, ti passa la vita davanti – scherza “Veleno” – potevo fare il pallonetto, passarla a Davì che mi era di fianco, alla fine ho visto un portiere alto come Festa e ho deciso di scartarlo». Gol che ha chiuso la partita. «Ovviamente sono contento per il gol, che dedico a mio padre, ma soprattutto per i tre punti, il Mantova è un’ottima squadra che ha giocato una grande partita, bravi noi a trovare la rete nel loro massimo sforzo e mettere il sigillo sul match». Una vittoria merita par Luca Cattaneo. «Meritata perché la abbiamo preparata bene, in settimana abbiamo lavorato tanto per giocarla al meglio. Il primato? Inutile nascondersi, conta tantissimo essere primi perché ti dà sempre una gioia infinita». Cattaneo è l’arma tattica di Asta, che lo inserisce nel finale delle partite per cambiare marcia. «Io quando entro cerco di dare il massimo, per me è una gioia sia se gioco titolare o anche venti, dieci minuti, l’importante giocare e fare bene, anche se non è sempre facile entrare subito in ritmo». Nel frattempo il giudice sportivo «assolve» Antonino Asta, espulso nel finale di partita per essere entrato in campo per festeggiare il terzo gol. Solo un’ammonizione per lui, nessuna squalifica, come anche per lo stesso Juric.
Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Asta “graziato” e Davì invece no. Il primo, allontanato in pieno recupero col Mantova per aver oltrepassato l´area tecnica spinto, dallo slancio di esultanza al 3-1 di Cattaneo dal fiscalissimo frusinate Fiorini è stato solamente ammonito dal giudice sportivo e potrà essere regolarmente in panchina sabato sera alle 19.30 ad Alessandria. Il potente centrocampista palermitano invece, in diffida, con l´ammonizione rimediata contro i virgiliani è stato automaticamente appiedato per un turno. E questo è certamente un peccato poichè il medianone giallorosso aveva dimostrato proprio coi lombardi di essere in palla e un eccellente schermo là in mezzo. Tantopiù che da oltre un mese e mezzo Proietti e lo stesso Maistrello sono sballottati in giro per l´Italia e pure per l´Europa con la nazionale di Lega Pro del cittì Bertotto per uno stage della selezione azzurra che ieri e oggi ha tenuto uno stage a Ripalta Cremasca e nel pomeriggio sosterrà un´amichevole col Giana Erminio. Ergo, sabato al Moccagatta, linea centrale classic con Cenetti e Proietti e Tonon primo cambio. A dirigere il duello coi grigi alessandrini è stato designato Daniele Martinelli di Roma coadiuvato da Nicola Fraschetti di Perugia e Nicola Pancioni di Arezzo. A proposito di Alessandria, i precedenti da quelle parti indicano esclusivamente disco rosso per i virtussini sin dai giorni di Osvaldo Jaconi e la prima C1: quella domenica del 2010 finì 1-0 con rete dei padroni di casa a due minuti dalla fine di Scappini che profittò di un´incomprensione tra il portiere Grillo e Pellizzer. Di nuovo ad Alessandria due anni dopo con Rastelli in panca: altro ko, ancora per 1-0 stavolta insaccato da Viviani. E lo scorso anno, nella trionfale cavalcata di Petrone verso la C unica? Sconfitta anche lì, è naturale: siamo a marzo e non cambia nulla, passano sempre loro. Finisce 2-1 lo stesso: segna per primo Pietribiasi che illude, impatta prima della pausa Sampaolesi e e 10 minuti dal gong timbra Marconi per il sorpasso. E l´Alessandria di oggi è una signora formazione che punta in alto (quanto in alto? Lottare almeno per i playoff) e che, affidata a un tecnico come D´Angelo sta marciando a quota 20 e sta vivendo un eccellente momento di forma visto che ha appena violato largo (0-2) Sassari, cioè il covo della Torres. E d´accordo che Asta gioca esclusivamente per vincere, ma se non perde azzeccherebbe una seratona.
Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Da due stagioni è il capitano del Vicenza, ruolo che gli è stato consegnato da Giovanni Lopez al suo arrivo sulla panchina del Vicenza. Nella scorsa stagione, per la verità, era il vice di Simone Tiribocchi, ma l’impiego assai limitato dell’ex atalantino ha fatto sì che Camisa abbia indossato la fascia quasi sempre anche nella scorsa stagione. Alessandro Camisa è a Vicenza da tre stagioni, per la verità non proprio felicissime dal punto di vista dei risultati sul campo, ma l’ex difensore del Varese è felice della scelta fatta. «È il mio terzo anno in biancorosso e mi trovo benissimo — conferma Camisa — il primo campionato in serie B ha avuto l’epilogo amaro della retrocessione ma, dopo una discreta stagione in Lega Pro, aver ritrovato la serie B anche se tramite il ripescaggio, mi ha dato grande gioia. Come due anni fa, la serie B è arrivata a pochi ore dall’inizio del campionato, cosa che ha creato delle difficoltà, soprattutto perché quando arrivano dieci giocatori nuovi in quindici giorni a campionato iniziato non è facile trovare l’amalgama in campo e fuori. La fortuna è che questo è un gruppo sano, tutti siamo abbastanza uniti e chi è arrivato si è integrato subito». E Camisa torna anche sull’esonero di Lopez, tre settimane fa. «Il grande dispiacere di inizio torneo è stato proprio l’esonero del tecnico, una decisione della società che ci ha lasciato amareggiati perché quando se ne va un allenatore la colpa è, prima di tutto, di noi giocatori. Per questo da capitano dico grazie al mister per quello che ci ha dato, ma la legge dello sport vuole che il gioco continui e quindi adesso tutti noi seguiremo con il massimo impegno e dedizione mister Marino, perché da professionisti dobbiamo dare il massimo per la maglia del Vicenza». Marino, per altro, ha centrato sabato scorso al Menti la prima vittoria in biancorosso, dopo la sconfitta subita a Carpi. Una vittoria importante per stare attaccati al treno salvezza. «Senza dubbio sono stati tre punti molto pesanti — conferma il centrale del Vicenza — a Carpi avevamo perso subendo un gol evitabile, giocando anche una partita in cui abbiamo commesso tanti errori nei passaggi e questo aspetto ci ha messo maggiormente in difficoltà, facendoci correre delle volte a vuoto. Contro la Pro Vercelli serviva una vittoria e alla fine l’abbiamo ottenuta dimostrando di saper lottare su tutti i palloni, di volere i tre punti nonostante oltre alle note assenze di Tutino, Maritato, Ragusa e Gentili, avessimo perso anche Di Gennaro a partita in corso ». Dopo Mbakogu a Carpi e Marchi al Menti contro la Pro Vercelli, domenica ad Avellino è il turno di Gigi Castaldo, capocannoniere della serie B. «Senza dubbio questi tre sono tutti centravanti molto forti – sottolinea Camisa – ma la mia idea è che in serie B non ci sono attaccanti facili da marcare. Ovvio che in settimana lavoreremo di reparto per cercare di limitare l’attacco dell’Avellino, che ha in Castaldo l’uomo più pericoloso». Ma l’Avellino dispone anche di altre frecce al suo arco, come per esempio Comi, che di testa è sempre temibile. «Sarà una trasferta molto difficile, ma noi dovremo dare il massimo per tornare con un risultato positivo per trovare una continuità di risultati che in serie B è fondamentale».
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Quali differenze sostanziali ci sono tra il Vicenza di Lopez e quello di Marino? Per scoprirlo, è sufficiente mettere a confronto le formazioni messe in campo dal tecnico romano con quella scelta dal suo successore sabato scorso. Il debutto della nuova gestione a Carpi non fa testo, in quanto il nuovo allenatore aveva diretto appena un paio di sedute, confermando quindi il 3-5-2 del suo predecessore, così come non è indicativo l’undici schierato con il Modena per l’elevato numero di assenti. La prima novità riguarda proprio il reparto arretrato, che Lopez aveva impostato con tre centrali (generalmente Camisa, Gentili e Garcia Tena), con due esterni come Laverone e Sampirisi pronti a spingere nella fase offensive e ad arretrare nel 5-3-2 difensivo. Marino è invece passato a quattro, con Laverone a destra e Garcia Tena spostato a sinistra, Camisa e Brighenti (Gentile era indisponibile al centro). Cambiata la posizione dei due cursori, le caratteristiche dei tre centrocampisti sono rimaste pressoché inalterate: un regista (Di Gennaro e dopo la sua uscita Moretti) a dettare il gioco, due mediani o mezzeali (Moretti-Sciacca e Cinelli) al suo fianco. Infine l’attacco: se Lopez, finchè lo ha avuto a disposizione prima del grave infortunio subito dall’ex-genoano a Catania, ha sempre puntato sulla velocità di Ragusa, affiancato da un solo compagno, Marino ha rimesso al centro del reparto un Cocco peraltro non al ancora al meglio, con Lores Varela e Giacomelli (quindi Spiridonovic) ai lati nel 4-3-3. Un modulo destinato a rimanere tale nelle prossime partite, anche se domenica prossima ad Avellino il tecnico di Marsala dovrà rinunciare con ogni probabilità a Di Gennaro, sottoposto ieri alla risonanza magnetica per verificare l’entità della distorsione alla caviglia che lo ha costretto ad uscire dal campo dopo la mezzora sabato scorso, e riavrà solo alla vigilia della trasferta in Irpinia Sbrissa, in ritiro con la Nazionale Under 19 fino all’amichevole in programma venerdì in Inghilterra (lo stesso giorno in cui difensore El Hasni sarà invece impegnato con la Tunisia nel collaudo contro la nazionale olimpica del Quatar).
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Una doppia pista per l´attacco del Vicenza, che necessita di essere rinforzato dopo i gravi infortuni che hanno bloccato Antonino Ragusa e Piergiuseppe Maritato. La dirigenza biancorossa si sta guardando attorno e gli obiettivi potrebbero essere due: una punta italiana d´esperienza e una giovane promessa straniera. Ardemagni. Andiamo comunque con ordine: per quel che riguarda l´attaccante italiano sono diversi i nomi che circolano, ma alla fine l´ipotesi che rimane più spendibile è quella di Matteo Ardemagni, giocatore dell´Atalanta attualmente in prestito allo Spezia. Di Ardemagni, tra l´altro, si era parlato anche quando le liste erano aperte, ma poi il discorso non era andato avanti. Resta comunque da capire se e quanto potrebbe incidere sulla valutazione dei dirigenti la vicenda giudiziaria di cui riferiamo a parte. Le regole. E visto che di liste si parla, è utile ricordare un importante particolare tecnico, a causa del quale presumibilmente non arriveranno giocatori prima di gennaio, a meno che non si parli di giovani. Riassumiamo: al momento le liste sono bloccate, verranno riaperte il 3 gennaio e si chiuderanno definitivamente il 31. In quelle settimane si potrà operare sul mercato, con l´obbligo di arrivare a fine mese con una lista sempre di 18 giocatori. Fino al 3 gennaio non sarà possibile intervenire perchè il Vicenza ha completato la sua lista di 18 giocatori (che sembrano pochi, ma che in realtà non lo sono perchè non ne fanno parte gli elementi nati dal ´93 in poi tipo, per fare qualche esempio, Sbrissa o Garcia Tena). Per arrivare a un giocatore, quindi, bisognerebbe rescindere il contratto con uno di quelli attualmente in rosa: una strada che si era cercato di percorrere con Maritato senza però riuscirci.
Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Che i tifosi siano una componente fondamentale non solo del calcio ma di qualsiasi sport è perfino scontato. Che spettacolo andrebbe in scena negli stadi senza loro a far da cornice a chi scende in campo? Non capire questa cosa significa non vivere le emozioni, perchè il tifo dà emozioni. Si parla di tifo sano ovviamente, di quello che sa comprendere che la linea della civiltà non può mai essere superata. Maurizio Salomoni Rigon, presidente del Centro di coordinamento club biancorossi, rappresenta centinaia di questi tifosi e lo fa sempre con equilibrio perchè sa che di essere portavoce di varie anime e sensibilità. «Ufficialmente – ci dice – sono presidente dal settembre del 2013 , ma in pectore lo ero già da due anni, anni difficilissimi che hanno visto i nostri colori retrocedere due volte di fila, però sono orgoglioso della gente che guido perchè su tutto c´è sempre il cuore biancorosso». In effetti il numero di abbonamenti sottoscritti dice proprio questo. «Perchè il tifoso vicentino è sempre pronto a rialzarsi, poi tengo a sottolineare che si era superata quota tremila abbonamenti ancora prima di sapere del ripescaggio in serie B e infine per correttezza devo pure ammettere che la società ha accolto la nostra richiesta di ridurre i prezzi e questo senza dubbio ha aiutato in tempi così difficili». Che giudizio dà sul cammino fatto fin qui in campionato dalla squadra? «Positivo perchè è stata assemblata in pochi giorni e all´ultimo momento. Non solo: siamo stati colpiti da una sfortuna dietro l´altra, l´ultima l´infortunio a Ragusa, ma io spero che da adesso si possa iniziare a crescere». L´esonero di Gianni Lopez è stato per certi aspetti traumatico. «Beh Lopez non è di sicuro uno qualsiasi per i nostri colori, è il Capitano, poi a mio avviso non aveva fatto male da allenatore. Di certo il suo esonero ha incrinato ancora di più i rapporti tra società e tifosi biancorossi». Voi come avete reagito? «Abbiamo deciso da subito di scindere i due aspetti, così il sostegno alla squadra è totale, anche se oggi in panchina c´è Marino che – per inciso – non ho ancora conosciuto personalmente ma mi sembra persona seria e di poche chiacchiere per fortuna. Invece con la società siamo in attesa di capire se c´è la reale intenzione di vendere perchè ormai si deve assolutamente arrivare ad un cambio di proprietà, con attenzione però». A cosa? «Guai a vendere per vendere, basta vedere com´è finita in altre piazze, e non sto qui a fare nomi. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti che a volte si avvicinano anche persone… come definirle? Non certo limpidissime». Per vendere ci deve appunto essere l´acquirente. «È vero e la crisi economica non aiuta di certo, però punto primo chi vende deve agevolare al massimo la trattativa, poi noi proponiamo (che è la stessa richiesta avanzata dalla Curva) di istituire un tavolo permanente al quale come garante deve sedere il sindaco Achille Variati. E con con lui ci dovrebbe essere il presidente degli industriali vicentini Giuseppe Zigliotto per fare da tramite con chi ha a cuore questi colori. Non dimentichiamo, infatti, che 3-4 imprenditori locali ancora oggi sarebbero disponibili ma da soli lo hanno detto chiaro e tondo che non ce la fanno».
Ore 16.50 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Este-Fidenza 3-0, Thermal Abano-Piacenza 4-2, Formigine-San Paolo 1-0. Questa sera alle ore 20.30 Fiorenzuola-Abano.
Ore 16.30 – Iniziata da una decina di minuti all’Euganeo la prevendita per Dro-Padova, in programma domenica allo stadio “Briamasco” di Trento. Circa venti tifosi presenti al momento dell’apertura dei botteghini.
Ore 16.00 – Aggiornamento riguardante l’amichevole in programma domani a San Giorgio in Bosco tra i padroni di casa ed il Padova: la partita dovrebbe disputarsi regolarmente nonostante il maltempo che sta colpendo la città del Santo.
Ore 15.40 – Qui Appiani: termina l’allenamento, durato meno del consueto in quanto in mattinata i biancoscudati hanno svolto un lavoro più intenso.
Ore 15.20 – Qui Appiani: pioggia battente e vento in via Carducci.
Ore 15.00 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.
Ore 14.30 – (Gazzettino) Il numero dei gol fatti (18, il doppio del Vicenza) e di quelli subiti (20, quarto peggior passivo) evidenzia che il Cittadella ha un buon attacco ed una brutta difesa. Il centrocampo, che è quello che regola l’equilibrio del gioco, dove lo mettiamo? Alessio Benedetti, il più utilizzato fra i centrocampisti granata, la vede così: «Noi cerchiamo di fare per il meglio in ogni situazione, però si attacca e si difende tutti insieme, per cui non si tratta di un discorso di reparto. La fase difensiva è da migliorare e lo stiamo facendo tutti insieme». Gli infortuni e le squalifiche in questa prima fase del campionato hanno bersagliato sovente anche i centrocampisti del Cittadella, per cui è risultato più difficile l’inserimento dei nuovi giocatori e l’amalgama del gioco. Benedetti condivide e spiega: «Purtroppo infortuni e squalifiche sono da mettere in preventivo a inizio stagione. Quando si verificano con una certa frequenza creano difficoltà in più. Noi dobbiamo essere bravi come gruppo a sopperire a queste situazioni con l’impegno di tutti. Dobbiamo continuare a lavorare perché c’è ancora molto da migliorare come squadra e ciascuno deve crescere e tirare fuori sempre qualcosa in più. A mio avviso abbiamo ancora parecchia qualità da esprimere e migliorando l’intesa fra di noi possiamo e dobbiamo fare meglio. Ci serve una vittoria, che faciliterebbe tante cose, ma i tre punti dobbiamo trovarli nella sofferenza. Ci stiamo provando in ogni partita e ultimamente abbiamo avuto delle difficoltà che ce lo hanno impedito. Dobbiamo insistere e sono convinto che arriveranno quanto prima, magari sabato a Carpi perché non è questione di avversario che si trova nell’alta o nella bassa classifica. Siamo noi che dobbiamo limitare i nostri errori. Con il Latina siamo calati nel finale rischiando la sconfitta, per cui dobbiamo ripartire da quanto di buono abbiamo espresso nei primi sessanta minuti». Intanto c’è da segnalare che Andrea Signorini ha riportato una micro frattura alla tibia sinistra e dovrà rimanere fuori per circa un mese.
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Se non gira lui, fatica a girare pure il resto della squadra. E lo si nota soprattutto nelle giornate meno felici, come quella vissuta sabato scorso contro il Latina, con Foscarini costretto a richiamarlo in panca a metà ripresa. Alessandro Sgrigna è, nel bene e nel male, uno dei simboli di questo Cittadella incompiuto. «Lo vedo anch’io che sto facendo fatica dopo l’infortunio ai flessori della gamba destra», ammette il 34enne fantasista romano. «Sono partito benissimo in questa stagione, mentre adesso la forma non è quella delle prime partite. Ma sono tranquillo, perché è un momento che prima o poi passerà. E lo dico anche ai tifosi, so che contano molto su di me». Sabato i riflettori saranno puntati sul numero 10 granata in modo particolare, visto che affronta il Carpi, sorprendente capolista, nonché sua ex squadra. «Ci ho giocato da gennaio a giugno dello scorso campionato, e nel complesso è stata un’esperienza positiva: da neopromossi ci siamo salvati senza patemi e io ho realizzato 5 gol. È un bell’ambiente e non mi stupisce che la squadra stia facendo bene anche adesso. Però sono contento di essere tornato al Cittadella: dovevo questo ritorno alla società, perché qui, nove anni fa, ho avuto modo di rilanciarmi dopo un periodo cupo. Oggi dico che mi piacerebbe chiudere la mia carriera con questa maglia». Un rilancio servirebbe anche ora. «Queste giornate sono state particolarmente difficili ed è normale, se si guardano le ultime prestazioni, essere preoccupati. Tuttavia vedo segnali di rinascita. Guardate che la classifica è ancora molto corta e che bastano pochi punti per riportarsi su. Gli alti e bassi, in una rosa che ha molti giovani e giocatori che vengono da categorie inferiori, ci stanno. E io resto convinto che questo sia un buon gruppo». Stop di un mese. Nuova “tegola” sull’organico granata. Più grave del previsto si è rivelata la situazione di Andrea Signorini, fermo da un paio di settimane per quello che all’inizio sembrava un affaticamento muscolare: gli accertamenti eseguiti hanno invece purtroppo evidenziato una micro-frattura alla tibia sinistra, che lo terrà lontano dal campo per circa un mese. Buone notizie, al contrario, sul conto di Donazzan e Paolucci, che sono tornati in gruppo, sia pure solo per parte dell’allenamento. Ancora a fare terapie, ma era previsto, Schenetti. Assente pure Busellato, perché impegnato con la Nazionale di Evani che domani sera, a La Spezia, sfiderà la Francia Under 21. Tre diffidati. Nessuno squalificato nelle file del Citta per la gara in Emilia: Scaglia e Barreca, ammoniti sabato scorso, sono però alla terza sanzione stagionale e si aggiungono all’elenco dei diffidati, in cui già era presente proprio Sgrigna. Al Carpi mancherà il difensore centrale Suagher, fermato per un turno.
Ore 13.50 – Giudice Sportivo: squalifica per una giornata per Gustavo Ferretti e Matteo Dionisi. Nessuno squalificato, invece, per il Dro.
Ore 13.30 – Questo pomeriggio i Biancoscudati si alleneranno alle ore 15.00 allo stadio Appiani.
Ore 13.10 – (Gazzettino) THERMAL. Se la vede allo stadio delle Terme con il Piacenza che, in virtù della sconfitta interna con il Rimini, ha perso la testa della classifica a favore dell’Este. Sadocco e compagni sono in serie positiva da quattro gare, con tre pareggi di fila, e puntano a fare un altro passo per risalire la classifica. «Affrontare una squadra titolata come il Piacenza è già di per sè stimolante per i ragazzi – sottolinea Vinicio Bisioli – ma siamo obbligati a fare risultato con qualsiasi avversario. Giocheremo con lo spirito di sempre, ossia per vincere, perché questa è la nostra filosofia». Il Thermal ha l’attacco peggiore del campionato (sette gol). «Creiamo diverse occasioni in ogni partita, speriamo che i nostri attaccanti ritrovino la verve dell’anno scorso». SAN PAOLO. Dopo la batosta 5-2 con la Correggese che lo ha relegato all’ultimo posto in classifica, cerca il riscatto nello scontro diretto in trasferta con il Formigine. «L’avversario è alla nostra portata – esordisce Damiano Longhi – ma dobbiamo interpretare la gara come abbiamo fatto con Ribelle e Thermal. Domenica abbiamo buttato via un’occasione dato che vincevamo 2-0, le risposte ci devono essere da parte di tutti e sono convinto che oggi arriveranno. La squadra è competitiva, possiamo fare bene, anche se dobbiamo avere un atteggiamento più maturo». Caco rientra dalla squalifica, Mascolo e Bianchi sono squalificati.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Turno infrasettimanale valido per la dodicesima giornata di campionato oggi alle 14.30. ESTE. Reduce dal successo nel derby con l’Abano che è valso il ritorno in vetta alla classifica, va a caccia di punti per consolidare il primato con il Fidenza al Nuovo Comunale. «Dobbiamo fare una grande partita – afferma Gianluca Zattarin – e tenere i ritmi molto più alti rispetto a sabato, senza commettere gli errori del passato», ossia quelli che sono costati le sconfitte con Imolese e Formigine, squadre che erano relegate in fondo alla classifica. Este sempre bene con le “grandi”, mentre con le cosiddette “piccole” ha incontrato qualche problema. E il Fidenza è un’altra compagine in difficoltà, penultima proprio al pari del Formigine. «A fare la differenza sono proprio queste partite con squadre che possono avere qualche difficoltà. Tra l’altro il Fidenza ha dimostrato con il Delta Porto Tolle di essere una squadra viva con una buona organizzazione, e in attacco può contare su un giocatore di qualità come Del Porto». Finora l’Este è stato capolista in dieci giornate su undici disputate, numeri che non si ottengono per caso. «Sì, però il gruppo è giovane e deve migliorare molto. E la partita di oggi è molto importante». ABANO. Affronta la trasferta con il Fiorenzuola con l’obiettivo di riprendere il proprio cammino dopo le sconfitte con Imolese ed Este. Stop quest’ultimo sul quale si sofferma Massimiliano De Mozzi. «Ho rivisto tre volte le immagini del derby, è proprio un periodo che ci gira storto. Ha vinto la squadra che ha giocato meno a calcio, la nostra prima mezzora è stata una delle più belle da quando alleno l’Abano. Purtroppo mancando dei giocatori fatichiamo a concretizzare il gioco». Passando alla sfida con il Fiorenzuola aggiunge: «Loro sono una buona squadra con un attacco molto forte, tanto che hanno battuto anche Rimini e Delta. Questa partita, come anche quella con l’Este e la prossima con il Delta, capita nel periodo nel quale l’Abano sta peggio, però cerchiamo di andare in campo per fare come nel derby sperando che ci vada un pò meglio». Rispetto alla sfida con l’Este i neroverdi possono contare in attacco sul rientro di Barichello.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Rialzarsi subito e invertire la tendenza. Appuntamento da non fallire per l’Abano di Massimiliano De Mozzi, che per il turno infrasettimanale del girone D di serie D è di scena stasera (ore 20.30, arbitro Ricci di Firenze) sul campo del Fiorenzuola. Trasferta delicata per la truppa neroverde, reduce da una mini-striscia negativa di un solo punto nelle ultime tre giornate: allo scialbo 0-0 casalingo con lo Scandicci sono infatti seguite le due sconfitte di fila con l’Imolese (0-3) e nel derby di sabato scorso con l’Este (0-1). Tre gare che hanno messo la museruola all’attacco neroverde e che hanno allontanato l’Abano dalla zona playoff, facendolo scivolare in decima posizione. Il tutto complice una girandola di infortuni che da venti giorni sta azzoppando la truppa di De Mozzi, quasi sempre costretto a schierare formazioni in piena emergenza e con diversi elementi fuori ruolo. Ai lungodegenti Franceschini, Antonioli e Bilato si è aggiunto ieri pure il centravanti Guccione: unica nota lieta il rientro del bomber Barichello, che ha saltato il derby con l’Este per ritirare il diploma di laurea. «In questo periodo non conta tanto chi incontriamo, perché chiunque può metterci in difficoltà», avverte il mister. «Purtroppo dopo la vittoria con la Correggese siamo stati falcidiati dagli infortuni e alcuni ragazzi hanno pochi allenamenti nelle gambe. In ogni caso siamo pronti a giocarcela alla pari anche con il Fiorenzuola. Faremo la nostra gara come sempre, con l’Este meritavamo di più e non siamo stati inferiori. Venderemo cara la pelle per tornare a casa con un risultato positivo». ABANO (4-2-3-1): Rossi Chauvenet; Maistrello, Maniero, Zompa, Zattarin; Ballarin, De Cesare; Giusti, Bortolotto, Beccaro; Barichello.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) «Dobbiamo assolutamente venirne fuori». Parola del mister dell’Atletico San Paolo Damiano Longhi, che oggi pomeriggio si giocherà il tutto e per tutto allo stadio “Pincelli” di Formigine (ore 14.30, arbitro Marco Dante di Roma 1) contro una squadra impelagata, almeno quanto i gialloblù (a quota 9 punti), nella lotta per non retrocedere. Il Formigine, infatti, ha solo un punto in più, ma a differenza dell’Atletico San Paolo (sconfitto 5-2 in rimonta dalla Correggese tre giorni fa) arriva all’appuntamento sull’onda della vittoria con il Mezzolara e del pareggio con la Fortis Juventus. «Finora abbiamo affrontato gran parte delle squadre che lottano ai piani alti», puntualizza Longhi. «Il Formigine, però, è alla nostra portata, e dobbiamo assolutamente prenderci le nostre responsabilità per invertire la rotta». Domenica scorsa i padovani hanno messo sotto per un tempo la Correggese, salvo poi perdere la bussola dopo la sostituzione forzata di Davide Matteini, autore di una doppietta, uscito malconcio da uno scontro di gioco. L’ex bomber del Parma dovrebbe recuperare, ma Longhi dovrà comunque rinunciare a Bianchi e Mascolo (squalificati), oltre agli infortunati Milani e Antonelli. «Valuterò le condizioni di Matteini, che è sulla via del recupero e potrebbe giocare», aggiunge l’allenatore. «In ogni caso, chi scenderà in campo dovrà dimostrare personalità e carattere, aspetto che è mancato in queste partite. Sono sicuro che usciremo presto da questa situazione di classifica, ma per farlo dobbiamo mettere intensità e forza d’animo». ATLETICO SAN PAOLO (4-4-2): Rosiglioni; Maniero, Caco, Villatora, Fornasier; Benucci, Longhi, Sambugaro, Gusella; Matteini, Marcolin. All. Longhi.
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Il pareggio contro il Romagna Centro, il terzo consecutivo, ha permesso alla Thermal di mantenere le distanze dalle avversarie che lotteranno per la salvezza, tutte bloccate almeno sul pareggio. Il problema, ben più serio, è che questo pomeriggio (ore 14.30, arbitro Ramy Ibrahim Kamal Jouness di Torino) allo Stadio delle Terme sbarca l’ex capolista Piacenza, uno squadrone costruito per il salto di categoria, che nell’ultima giornata è rimasto scottato dalla vittoria del Rimini al “Garilli”. Da una parte una formazione quotata e lanciata all’inseguimento dell’Este capolista, dall’altra la squadra termale, che nonostante la serie positiva che perdura da tre giornate si ritrova ad affrontare una “corazzata” con gli uomini contati. Ancora senza Neagu, Lucon, Baldovin e Banzato, Vinicio Bisioli dovrà rivedere qualcosa nell’undici iniziale rispetto a domenica scorsa. Quando, a dispetto dello 0-0 finale, l’undici rossoverde è stato comunque protagonista di una buona prova: «Ci siamo difesi bene, ma non siamo riusciti a trovare la rete anche perché avevamo di fronte un portiere in gran forma», sintetizza il tecnico. «Abbiamo comunque confermato il nostro trend, l’attacco è vivo e crea molto, anche se spesso è troppo lezioso quando si tratta di finalizzare. A differenza del match con il San Paolo, quando avevamo giocato davvero male, in Romagna la prova è stata buona: ripartiamo da qui sperando di diventare più concreti in avanti». Tutti a disposizione in casa piacentina, eccezion fatta per l’ex Livorno e Triestina Francesco Volpe. THERMAL ABANO (4-3-3): Merlano; Montin, Strussiat, Sadocco, Cianini; Antonello, Vitagliano, Raffa; Rocco, Sabbion, Cacurio. All. Bisioli.
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Ecco il Fidenza. Oggi l’Este affronterà la formazione emiliana al Nuovo Stadio (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Kether Del Toso di Maniago) con l’obiettivo di confermare la vetta solitaria della classifica. E sarà un’occasione d’oro per i giallorossi, dopo la vittoria risicata (ma voluta) nel derby con l’Abano di sabato scorso e il colpaccio del Rimini in casa del Piacenza, che, oltre ad aver fatto un regalo a Lelj & C., si è portato al secondo posto solitario. Tra l’altro, lo scoglio Fidenza non è di certo insuperabile: gli uomini di mister Francesco Montanini hanno finora racimolato 10 punti, frutto di 7 pareggi e una vittoria. Statistiche alla mano, sono quelli che hanno vinto di meno e pareggiato di più. Numeri confortanti, per l’Este si intende, anche se il tecnico Gianluca Zattarin sposa la cautela: «Sebbene siano penultimi in classifica, non dobbiamo assolutamente cambiare atteggiamento», avverte. «Domenica scorsa il Fidenza ha messo in difficoltà una corazzata come il Delta Porto Tolle, nonostante il risultato netto (3-0 per i rodigini, ndr)». L’Este, ancora imbattuto tra le big del girone, ha però faticato tantissimo contro compagini sulla carta meno attrezzate. «Sarà una prova del nove per capire se possiamo stare ancora là in alto», continua Zattarin. «Sarà importante continuare ad essere solidi in fase difensiva. Vincere contro il Fidenza non sarebbe solo un passo in avanti in classifica, ma pure un’iniezione di fiducia per il gruppo». Per la sfida odierna il mister dei giallorossi avrà tutti i giocatori a disposizione, tranne il solito Emiliano Bonazzoli, che dovrà scontare altre quattro giornate di squalifica. L’abbondanza potrebbe spingere l’ex difensore del Padova a far riposare qualche titolare, in vista della trasferta di domenica prossima a Mezzolara: lo stopper Zoppelletto potrebbe lasciare spazio al brasiliano Tulhao, in coppia con Meneghello. In attacco, infine, Stefano Coraini potrebbe essere sostituito da Francesco Bernardelle. ESTE (4-2-3-1): Lorello; Favaro, Meneghello, Tulhao, Scotton; Rubbo, Lelj; Turea, Rondon, Beghetto; Bernardelle. All. Zattarin.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Dopo la squalifica mi ha dato subito fiducia, non ci sono problemi». Soddisfatto finora del suo campionato? «Sì, anche se c’è sempre da migliorare. E in una piazza come Padova bisogna dimostrare ogni domenica. Non abbiamo fatto ancora niente come squadra e a livello individuale, la strada è ancora lunga». Domenica trasferta a Trento con il Dro. «Per fortuna giochiamo a Trento, ci sono stato tre-quattro anni fa e ricordo un bel campo, adatto alle nostre caratteristiche. Non conosco il Dro, ma sarà una partita dura perché giocano contro il Padova: sono un paesino e ce la metteranno tutta per batterci». Sul testa a testa con l’Altovicentino. «Sarà una battaglia fino all’ultima giornata». SQUADRA. Attimi di paura per uno scontro fortuito tra Tiboni e Cunico, con quest’ultimo che ha avuto la peggio riportando un taglio al sopracciglio. Il capitano ha portato a termine l’allenamento con una fasciatura in testa. Assente Mazzocco che ha avuto un permesso dalla società. TIFOSI. Oggi dalle 16 alle 20, alle biglietterie sud dell’Euganeo saranno messi in prevendita 600 biglietti per la trasferta di Trento: ogni tifoso ne può acquistare al massimo cinque.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Pronto a riprendersi la maglia di titolare? «Sono pronto, non a riprendermi la maglia, ma a essere disponibile. Ho avuto la fortuna di essere stato sempre preso in considerazione dall’allenatore, stare fuori una volta ci sta. Siamo tutti soddisfatti del nostro rendimento, parliamo di una squadra che ha raccolto 9 vittorie e un pareggio. È normale avere una rosa competitiva». Segato aveva già saltato due gare per squalifica, mai per scelta di Parlato. Si aspettava di andare in panchina? «Sinceramente no. Il tecnico ha deciso così, avrà avuto le sue motivazioni. Siamo una rosa ampia e non ci sono titolari inamovibili. L’allenatore prova vari schemi durante la settimana e ci tiene tutti sulla corda fino alla domenica mattina: noi ci prepariamo per giocare, poi lui fa le sue scelte. Pronto a riprendermi la maglia con il Dro? Speriamo, c’è una settimana di lavoro davanti. Poi, ripeto, il tecnico fa le sue scelte». Le ha spiegato il motivo dell’esclusione? «Non mi ha parlato, ma non ce ne era bisogno. Siamo persone mature, avrà avuto le sue motivazioni. L’ho presa serenamente. Questo poi è un gioco di squadra, non di un singolo, e siamo tanti in gruppo.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Sono rimasti fuori per scelta tecnica con il Giorgione. Non era mai capitato in questo campionato a Marco Ilari e a Nicola Segato, tra i protagonisti dei biancoscudati che comandano la classifica con l’Altovicentino. L’esclusione è stata accettata di buon grado, come si evince dalle parole di Ilari. «È stata una cosa fisiologica, l’allenatore ha scelto di mettere altri compagni in campo e alla luce del risultato si è rivelata la scelta giusta perché hanno reso al massimo. Non ci sono rimasto male, in una squadra come la nostra è normale che ci siano avvicendamenti. E questo deve essere un punto di forza per il Padova: chiunque entra, può dare il massimo». Il suo apporto è stato importante finora, anche se nelle ultime uscite è sembrato leggermente in calo. «Fisicamente sto bene, ma nelle ultime partite sono stato un pò sotto al mio standard. Prendo con tranquillità la decisione del tecnico e continuo a lavorare per migliorare. Comunque sono contento che domenica si sia vista una squadra viva». L’Altovicentino non molla. «Lo sappiamo, ma anche loro sanno che noi non molliamo. Domenica siamo ripartiti dopo il pareggio con la Triestina, adesso con il Dro dobbiamo dare continuità ed è forse più difficile».
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) L’avversario più forte? «Pepe Schiaffino. Quando affrontavamo il Milan, Rocco mi diceva di seguirlo anche in bagno, ma era impossibile. Si muoveva dappertutto, faceva anche il terzino e io non potevo superare la linea di metà campo. Mi ha fatto penare». Il suo finale di carriera fu amaro. «Venni squalificato sei mesi nel 1957 per una tentata combine di Legnano-Padova, ultima giornata di B del 1955. Una storiaccia, il giocatore del Legnano Zian parlò con il nostro portiere Casari, che prima della gara riferì a Rocco, ma il Paròn non volle saperne. Noi vincemmo, io non sapevo nulla, due anni dopo Zian venne da me, che ero il capitano, chiedendo i soldi. Non gli demmo niente, lui cinque giorni prima che il “caso” andasse in prescrizione denunciò tutto e mi squalificarono sei mesi per omessa denuncia. Non volli più giocare, ma mi allenai sempre con la squadra, che arrivò terza nel ’57». Il rapporto con lo stadio Appiani? «È come un fratello per me, visto che fu inaugurato nell’ottobre del ’24 e io nacqui il mese dopo. In campo si sentivano urla e calore della gente, negli anni ’60 ho costruito io la tribuna est. Poi mi sono opposto alla demolizione. Ho un sogno: prima di morire vorrei vedere l’Appiani com’era una volta, con i 15 gradoni della tribuna. Spero che si sbrighino a fare tutti i lavori di ristrutturazione». Segue ancora il Padova? «Certo, da tv, giornali e internet. Mi piace andare sul web. Cestaro ha speso tanto e male, ora mi piace la nuova società e i nuovi giocatori mi sembrano forti e umili. Non come quelli della scorsa stagione, che hanno anche gettato le maglie a terra a Latina. Un gesto pessimo, ci fossimo stati io e Scagnellato non sarebbe successo».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il rimpianto della carriera? «Ero stato convocato con la Nazionale universitaria per giocare alle Olimpiadi di Londra 1948. Grande squadra, c’era pure Boniperti. Pochi giorni prima di partire per l’Inghilterra muore mio suocero e torno a Padova. Rinuncio alla convocazione e per un anno porto avanti io l’officina che aveva mio suocero». È poi riuscito a laurearsi? «Studiavo ingegneria, ma non ce l’ho fatta. D’altronde, giocavo a calcio in serie B e nello stesso tempo lavoravo. Dal 1950 ho affiancato mio padre nell’azienda edile. Con il calcio guadagnavo bene, ma volevo costruirmi un futuro e portare avanti l’impresa. Rocco l’ha sempre capito e mi ha sostenuto». Il compagno più forte? «Tecnicamente dico Humberto Rosa, tuttora un grande amico. Ma per temperamento e fisico Aurelio Scagnellato. Spesso lasciavo l’avversario e dicevo: “Lello, pensaci tu”. E lui lo fermava sempre. Difensore fantastico e uomo molto umile. Pensi che l’ho scoperto io, Scagnellato. Nel 1951 l’allenatore del Padova era l’inglese Frank Soo. Io facevo da traduttore perché ero l’unico che capiva un po’ la lingua, anche se i compagni mi prendevano in giro, visto che il mister faceva discorsi lunghi e io li traducevo in 4-5 parole. Dicevano facessi io la formazione. Soo mi chiese di accompagnarlo a vedere un giocatore della Luparense, tale Mazzuccato. Ma in quella squadra notai subito Scagnellato, e alla fine il Padova ingaggio Mazzuccato, Lello e anche il noto Vittorio Scantamburlo».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Ero ambidestro, ho sempre giocato terzino sinistro. Mi allena Mariano Tansini, un grande, il primo tecnico che abbia mai visto usare la lavagna. Peccato aver perso due anni importanti, ad inizio carriera, per colpa della guerra». Che ricordi ha della guerra? «Non sapevamo nulla di quello che stava succedendo. Il 16 dicembre 1942, data del primo bombardamento su Padova, sento dei rumori forti. Io e mio fratello Odone ci affacciamo al balcone della nostra casa di via Tasso. Vediamo un nugolo di aerei sopra la stazione, sotto di loro sembrava come ci fosse una fitta pioggia nera. Erano le bombe». Il momento più intenso in maglia biancoscudata? «Le due sfide al Grande Torino nella stagione 1948/49. Sia il memorabile pareggio 4-4 all’Appiani che la gara dell’andata. Eravamo in vantaggio al Filadelfia fino a 15 minuti dalla fine, un’impresa. Poi Valentino Mazzola si tirò su le maniche della maglia e guidò la rimonta. Finì 3-1 per loro. Dopo il pareggio Mazzola mi voleva aggredire perché gli avevo fatto un fallaccio. Ma in quell’occasione ero innocente, ero scivolato sul fango». Picchiava molto, eh? «Io entravo sempre sulla palla, poi poteva capitare che prendessi anche le gambe (ride, ndr). La storia della linea, metaforica, che tracciavamo davanti l’area di rigore io, Scagnellato e Blason è vera. Dicevamo agli avversari: “Non provate a superarla”. Il più spaventato di tutti era Amadei, della Roma». Il suo rapporto con Rocco? «Splendido. Davanti alla squadra ci davamo del “lei”, in privato del “tu”, visto che quando io giocavo nei ragazzi lui era una mezz’ala della prima squadra e qualche randellata l’ho data anche al Paròn. Forse per questo mi ha fatto capitano. La sua forza era quella di essere un fine psicologo. Conosceva vita, morte e miracoli dei suoi giocatori. In più credo leggesse dieci quotidiani al giorno ed era informatissimo su tutti gli avversari. Aveva sempre la battuta giusta, uomo di una simpatia travolgente».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Oggi è un giorno speciale non solo per il calcio padovano, ma per l’intera città. Gastone Zanon compie 90 anni. Siamo andati a trovarlo e abbiamo aperto assieme a lui l’album dei ricordi. Zanon, tanti auguri. Come ci si sente a 90 anni? «Se me l’avessero detto da giovane, mi sarei fatto una risata. Arrivare a 90 anni sembrava impossibile. E invece sono felice di essere qua, anche se, lo affermo con un pizzico di ironia, noi vecchiotti rappresentiamo un peso per l’economia di una società in crisi». Ragiona ancora da imprenditore… «La vedo male quest’Italia, stiamo affondando. Ci sono sempre più giovani laureati che non trovano lavoro. Ma sa cosa le dico? Questo Renzi non mi dispiace, fatelo lavorare». Parliamo di salute: come sta? «Bene, anche se me la sono vista brutta. Il 31 dicembre 2012 stavo camminando in centro, di fronte a me vedo un amico che mi viene incontro e, scherzando, finge di dribblarmi. Faccio una finta anch’io ma il piede si pianta, cado e mi rompo il femore. Mi operano dopo 4 giorni, ma passano un paio di settimane e sento dolore, si erano staccati i chiodi. Sono costretto a rioperarmi, sto ancora male, da 70 chili arrivo a pesarne 38. Credevo di morire, invece ho resistito, a luglio 2013 ho subìto una terza operazione, mi hanno messo una placca in ceramica. Ho detto al chirurgo: me la faccia blu, che s’intona con le piastrelle del bagno! Credo che l’essere stato un atleta, a livello fisico e mentale, mi abbia aiutato molto a resistere in quei mesi difficili. Ora ho ritrovato il peso-forma e devo solo camminare con il girello». Come diventa atleta? «Negli anni ’30 si giocava a calcio in patronato, il sabato, dopo la scuola di religione. Io frequentavo la parrocchia del Carmine, poi sono andato a giocare all’Audax. Qui mi nota Vittorio Bonin e mi porta a Padova nel 1938, dove entro a far parte della squadra ragazzi».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Niente di grave, per fortuna, ma se questa può diventare la settimana di Tiboni, che brama dalla voglia di ottenere una nuova maglia da titolare, bisognerà esorcizzare la sfortuna del primo giorno. Meno male che a riportare il sereno ci ha pensato il preparatore dei portieri, Adriano Zancopè, il quale, per festeggiare i 43 anni compiuti domenica proprio sul campo della sua ex squadra, dopo l’allenamento ha portato pizze a squadra e staff, che hanno evidentemente gradito. Tempo permettendo, Parlato ed i suoi torneranno ad allenarsi alla Guizza, prima di disputare, domani pomeriggio, la consueta amichevole del giovedì, stavolta a San Giorgio in Bosco. Tifosi in festa. Lunedì sera si sono tenuti i festeggiamenti per il quarto compleanno del club Cral-Acap Biancoscudato, cui aderiscono 65 soci. Una sessantina di tifosi, simpatizzanti e associati si è ritrovata per la tradizionale cena in compagnia, alla quale hanno preso parte anche i calciatori biancoscudati Davide Sentinelli e Matteo Dionisi, che dopo il taglio della torta si sono prestati a foto-ricordo e autografi.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) In un clima disteso, nonostante un fuoriprogramma che ha coinvolto Marco Cunico e Christian Tiboni, i Biancoscudati hanno voltato pagina: il Giorgione e la prodezza di Ferretti sono acqua passata, da ieri si è cominciato a pensare al Dro e alla sfida che andrà in scena domenica a Trento. Già, perché proprio Ferretti, insieme a Dionisi, sarà il grande assente. Oggi il giudice sportivo squalificherà entrambi: l’argentino per il doppio “giallo” rimediato nel primo tempo di Castelfranco Veneto (rimarrà comunque in diffida), il terzino per la quarta ammonizione stagionale. In loro assenza, al “Briamasco” toccherà ancora al sorprendente Busetto tornare a ricoprire la posizione arretrata sul versante di destra, mentre per l’attacco ogni opzione è al momento percorribile. Momenti di paura. Per le caratteristiche più simili a quelle del “Rulo”, il sostituto naturale sarebbe Tiboni, che ieri pomeriggio, durante l’allenamento svolto all’Appiani a causa delle difficili condizioni dei campi della Guizza, ha avuto un violento scontro con capitan Cunico nel corso di un banale esercizio di possesso di palla. I due si sono tirati la classica “capocciata”, e se Tiboni dopo un paio di minuti è riuscito a riprendere, seppure intontito, il suo posto in campo, Cunico si è procurato una ferita al sopracciglio destro, che l’ha costretto ad abbandonare il campo per tornarvi poi con una vistosa fasciatura.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mancano quattro giorni alla trasferta di Trento, e oggi pomeriggio si potrà già avvertire il clima attorno alla squadra in vista del match con il Dro. Dalle 16 alle 20, infatti, saranno venduti ai botteghini dell’Euganeo i primi 600 biglietti per l’ingresso allo stadio “Briamasco”: in tutto, quelli riservati ai tifosi biancoscudati, che verranno sistemati nella tribuna Nord (coperta) opposta alla tribuna centrale, saranno 1.500, a differenza dei 600 altrimenti disponibili se si fosse giocato a Dro. Il costo è di 10 euro a tagliando, 7 il ridotto per i nati dall’1 gennaio 1996 al 31 dicembre 2000. La prevendita verrà gestita direttamente da personale dell’Us Dro. Il numero massimo di biglietti acquistabili per persona è stato fissato in 5. Chi fosse impossibilitato a recarsi oggi all’Euganeo potrà comprare il biglietto anche domenica ai botteghini dell’impianto del capoluogo trentino, visto che saranno disponibili 900 tagliandi, distribuiti a partire dalle ore 11. Si raccomanda, inoltre, di giungere per tempo allo stadio “Briamasco”, i cui cancelli verranno aperti alle 13, ed evitare così di non trovare parcheggio.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Non penso al Padova – spiega l’allenatore vicentino – sono concentrato su quello che facciamo noi e cerchiamo di farlo nel modo migliore. Sappiamo che tipo di campionato ci aspetta, siamo obbligati a vincere quasi sempre, sorpattutto per il valore del Padova, che ha un potenziale sconfinato. Ma noi ci saremo fino in fondo e lotteremo fino alla fine per il primo posto, andiamo avanti partita dopo partita senza guardare troppo in là e senza pensare allo scontro diretto, che è in calendario per l’ultima giornata». Ieri, intanto, sono stati diffusi i dettagli per l’acquisto dei biglietti della partita di domenica allo stadio Briamasco di Trento, che vedrà un nuovo esodo di tifosi biancoscudati come ormai accade a ogni trasferta del Padova. Sono attesi almeno un migliaio di sostenitori biancoscudati, ai quali sarà riservata la Tribuna Nord (coperta) dello stadio del capoluogo trentino, con una capienza di 1500 posti. Seicento biglietti del settore riservato ai supporters biancoscudati saranno messi in prevendita alle biglietterie sud dello stadio Euganeo di Padova, esclusivamente nel pomeriggio odierno dalle ore 16 alle ore 20.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ieri, nel primo allenamento settimanale, da segnalare un duro scontro fortuito durante un esercizio apparentemente innocuo fra Cunico e Tiboni. Il fantastista vicentino ha avuto la peggio ed è stato costretto ad abbandonare il campo di allenamento per alcuni minuti. Medicato dallo staff sanitario biancoscudato, Cunico è poi rientrato per prendere parte, ancora un po’ stordito per il contraccolpo subìto, alla partitella finale. Se a Padova si pensa già al Dro, l’Alto Vicentino, però, non scherza affatto e continua a viaggare allo stesso ritmo del Padova, avendo pareggiato soltanto la partita con la Sacilese, squadra contro cui il Padova deve ancora giocare. Domenica la squadra guidata da Enrico Cunico avrà l’impegno sulla carta più facile contro il fanalino di coda Mezzocorona. Insomma, l’impressione è che possa essere volata a due fino allo scontro diretto. Quello scontro diretto che il calendario ha voluto all’ultima giornata del girone di andata e che, quindi, potrebbe essere decisiva nel ritorno per ancire chi andrà in Lega Pro.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Ci sono le speranze di Christian Tiboni («Voglio lasciare il segno in questa piazza»), il rammarico di Gustavo Ferretti per una squalifica in arrivo che gli farà saltare la trasferta in programma domenica a Trento contro il Dro. La voglia di farsi largo di Sebastiano Aperi, l’insoddisfazione per lo scarso impiego di Nicola Petrilli, la maturazione in corso di Filippo Pittarello, gli alti e bassi di Marco Ilari. L’attacco del Padova, in definitiva, ha tante e tali alternative che non è facile neppure per il tecnico Carmine Parlato ruotale tutte nella maniera ottimale. Per ora l’allenatore campano ci è riuscito a meraviglia, penalizzando forse un po’ Petrilli rispetto alle attese e ritardando volutamente il recupero a tempo pieno di Salam Dené, che vuole provare soltanto quando avrà raggiunto una condizione ottimale. Se aggiungiamo pure Marco Cunico, che praticamente è un attaccante aggiunto e i giovani Bruzzi e Montinaro, per ora ai margini dell’undici titolare, ecco che il potenziale offensivo biancoscudato diventa agli occhi di tutti davvero sconfinato.
Ore 08.38 – La Biancoscudati Padova informa che in data odierna la Lega Nazionale Dilettanti ha comunicato che la gara Dro – Biancoscudati si terrà domenica (ore 14.30) allo stadio “Briamasco” di Trento. Ai tifosi biancoscudati sarà riservata la Tribuna Nord (coperta), con capienza 1500 posti. 600 biglietti del settore riservato ai supporters biancoscudati saranno messi in prevendita alle biglietterie sud dello stadio Euganeo di Padova SOLO nel pomeriggio di domani, mercoledì 12 novembre 2014, con il seguente orario: dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Costo dei biglietti: Intero 10,00 €, Ridotto 7,00 €. Ridotto: per i nati/e dal 1/1/1996 al 31/12/2000 (presentare documento). Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2001 in poi (presentare documento). La prevendita verrà gestita direttamente da personale incaricato dalla società Us Dro. Il numero massimo di biglietti acquistabili per persona è stato fissato a 5. DOMENICA ALLO STADIO BRIAMASCO ore 11.00 apertura botteghini, ore 13.00 apertura Stadio. Costo dei biglietti: Intero 10,00, Ridotto 7,00 € per i nati/e dal 1/1/1996 al 31/12/2000 (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio). Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2001 in poi (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio).
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (undicesima giornata, domenica 16 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mezzocorona, Clodiense-Triestina, Dro-Padova, Kras Repen-ArziChiampo, Legnago-Giorgione, Montebelluna-Mori Santo Stefano, Sacilese-Belluno, Union Pro-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda.
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 28, Belluno 23, Sacilese 21, Clodiense, Unione Ripa La Fenadora e Montebelluna 16, Tamai 15, Fontanafredda 13, Union Pro 11, Giorgione e Dro 10, ArziChiampo 9, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina e Mezzocorona 3.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della decima giornata: ArziChiampo-Dro 0-1, Belluno-Clodiense 2-0, Fontanafredda-Sacilese 0-2C Giorgione-Padova 2-4, Mezzocorona-Legnago 3-0, Mori Santo Stefano-Kras Repen 1-0, Tamai-AltoVicentino 0-2, Triestina-Montebelluna 0-2, Union Pro-Union Ripa La Fenadora 1-2.
Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
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E’ successo, 11 novembre: primo allenamento settimanale con brivido per i Biancoscudati, scontro fortuito Tiboni-Cunico.