Giorgione-Padova, parlano gli ‘esclusi’ Ilari e Segato: “Il mister ha fatto le sue scelte, ma siamo sereni e pronti a dare una mano alla causa biancoscudata!”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Sono rimasti fuori per scelta tecnica con il Giorgione. Non era mai capitato in questo campionato a Marco Ilari e a Nicola Segato, tra i protagonisti dei biancoscudati che comandano la classifica con l’Altovicentino. L’esclusione è stata accettata di buon grado, come si evince dalle parole di Ilari. «È stata una cosa fisiologica, l’allenatore ha scelto di mettere altri compagni in campo e alla luce del risultato si è rivelata la scelta giusta perché hanno reso al massimo. Non ci sono rimasto male, in una squadra come la nostra è normale che ci siano avvicendamenti. E questo deve essere un punto di forza per il Padova: chiunque entra, può dare il massimo». Il suo apporto è stato importante finora, anche se nelle ultime uscite è sembrato leggermente in calo. «Fisicamente sto bene, ma nelle ultime partite sono stato un pò sotto al mio standard. Prendo con tranquillità la decisione del tecnico e continuo a lavorare per migliorare. Comunque sono contento che domenica si sia vista una squadra viva». L’Altovicentino non molla. «Lo sappiamo, ma anche loro sanno che noi non molliamo. Domenica siamo ripartiti dopo il pareggio con la Triestina, adesso con il Dro dobbiamo dare continuità ed è forse più difficile». Pronto a riprendersi la maglia di titolare? «Sono pronto, non a riprendermi la maglia, ma a essere disponibile. Ho avuto la fortuna di essere stato sempre preso in considerazione dall’allenatore, stare fuori una volta ci sta. Siamo tutti soddisfatti del nostro rendimento, parliamo di una squadra che ha raccolto 9 vittorie e un pareggio. È normale avere una rosa competitiva».

Segato aveva già saltato due gare per squalifica, mai per scelta di Parlato. Si aspettava di andare in panchina? «Sinceramente no. Il tecnico ha deciso così, avrà avuto le sue motivazioni. Siamo una rosa ampia e non ci sono titolari inamovibili. L’allenatore prova vari schemi durante la settimana e ci tiene tutti sulla corda fino alla domenica mattina: noi ci prepariamo per giocare, poi lui fa le sue scelte. Pronto a riprendermi la maglia con il Dro? Speriamo, c’è una settimana di lavoro davanti. Poi, ripeto, il tecnico fa le sue scelte». Le ha spiegato il motivo dell’esclusione? «Non mi ha parlato, ma non ce ne era bisogno. Siamo persone mature, avrà avuto le sue motivazioni. L’ho presa serenamente. Questo poi è un gioco di squadra, non di un singolo, e siamo tanti in gruppo. Dopo la squalifica mi ha dato subito fiducia, non ci sono problemi». Soddisfatto finora del suo campionato? «Sì, anche se c’è sempre da migliorare. E in una piazza come Padova bisogna dimostrare ogni domenica. Non abbiamo fatto ancora niente come squadra e a livello individuale, la strada è ancora lunga». Domenica trasferta a Trento con il Dro. «Per fortuna giochiamo a Trento, ci sono stato tre-quattro anni fa e ricordo un bel campo, adatto alle nostre caratteristiche. Non conosco il Dro, ma sarà una partita dura perché giocano contro il Padova: sono un paesino e ce la metteranno tutta per batterci». Sul testa a testa con l’Altovicentino. «Sarà una battaglia fino all’ultima giornata».




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