Padova-Triestina, Niccolini: “Il rigore ci poteva stare, mi spiace che abbia vanificato una gara da noi condotta con grande intensità. E il gruppo…”

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Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe

La difesa meno battuta è costretta ora a fare i conti con i primi aggiustamenti. Dopo i k.o. nelle precedenti giornate di Dionisi e Sentinelli, a Castelfranco, per la prima volta in campionato, non ci sarà Daniel Niccolini, espulso per doppia ammonizione domenica scorsa e squalificato ieri per una giornata dal giudice sportivo. Una beffa, che si aggiunge al fallo da rigore da lui stesso commesso contro la Triestina e costato al Padova il primo pareggio della stagione. «Devo ammettere che ci ho ripensato un sacco subito dopo la partita e anche domenica sera ho fatto fatica a prendere sonno», il rammarico del centrale toscano. «Peccato, sono cose che capitano e fanno parte del gioco, ma mi spiace che questo episodio abbia vanificato una gara condotta con grande intensità da parte nostra e che eravamo anche riusciti a sbloccare». I suoi compagni si sono lamentati molto dopo la partita, per loro il rigore non c’era. Cos’è successo in quell’azione? «C’è stata una respinta in area e io volevo allontanare la sfera di testa. Ad un certo punto, a causa del sole, ho perso il contatto con pallone, anche se ero comunque convinto di riuscire a prenderlo. I compagni mi hanno riferito che l’avversario mi ha proprio cercato e si è piegato apposta. Peccato, ma rivedendo le immagini il rigore ci poteva stare».

Quel che brucia di più sono le due ammonizioni rimediate, che, oltre alla squalifica di un turno, la costringeranno a restare in diffida, visti gli altri tre “gialli” rimediati nelle giornate precedenti. «La seconda ammonizione, una volta che viene fischiato il rigore, ci può stare. È la prima che mi dà fastidio (arrivata al 37′ per un fallo nella trequarti campo giuliana, ndr), visto che non avevo nemmeno toccato l’avversario». L’unico aspetto positivo sarà l’opportunità di tirare il fiato dopo gli acciacchi muscolari di cui ha sofferto. «A me dispiace non poter dare una mano alla squadra, ma, come si è visto anche nell’ultima gara, siamo veramente un bel gruppo. Thomassen è rientrato dopo tanto tempo e ha giocato una signora partita, mentre Aperi è stato gettato nella mischia alla fine ed è risultato decisivo con il gol». Nonostante il pareggio restate la miglior difesa del torneo. E per Parlato è un motivo di grande orgoglio. «Fa piacere, ma questi dati bisogna vederli solo alla fine del campionato. È importante non subire gol, ma abbiamo visto contro la Triestina che basta prenderne uno per perdere due punti. Di sicuro non bisogna creare allarmismi, ci sta di poter pareggiare dopo otto vittorie filate. L’importante sarà allenarsi bene e ripartire al massimo a Castelfranco».




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