Live 24! Giorgione-Padova, -3: Biancoscudati a valanga sulla Santangiolese (15-0)

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Ore 21.40 – (Il Piccolo) Nove partite giocate sulle 34 in programma, significa aver già superato la soglia del quarto di campionato. Facendo il classico giochino di dove si arriverebbe proseguendo con la media punti tenuta finora, la sorte della Triestina sembrerebbe catastrofica, perché con questo criterio gli alabardati finirebbero a 12 punti. Ma è ovvio, e per fortuna, che il discorso non può essere così semplicistico. Certo, i campanelli di allarme devono suonare forti e chiari, ma è anche vero che è troppo presto per fasciarsi la testa. Innanzitutto, per i motivi che tutti sanno, una partenza al rallentatore era quasi prevista, anche se non certo di queste dimensioni. Ma soprattutto la Triestina non è rimasta lì in fondo isolata, bensì trova ancora attorno a sé diverse squadre: due hanno più o meno lo stesso passo, Mori S. Stefano e Mezzocorona (quest’ultimo penalizzato), ma ce ne sono altre non molto distanti: Dro, Kras, Union Pro e Arzignanochiampo. E tutte quante, in proiezione, sono sotto la quota con cui lo scorso anno si battagliava per la salvezza. […] Calendario alla mano, a patto ovviamente di un cambio di marcia alabardato, la Triestina dovrebbe puntare a fare altri 13-15 punti da qui alla fine del girone di andata: girando a 16-18, con un buon girone di ritorno una salvezza diretta non sarebbe impossibile. Anche con un paio di punti di meno, le speranze non svanirebbero, ma se si finisce molto sotto a questa quota, bisognerà accontentarsi di puntare a evitare i play-out. E attenzione: per arrivarci non si può contare solo sulla speranza che Mori S. Stefano e Mezzocorona restino in fondo, ma c’è anche la necessità di restare a una distanza decente dalla rivale di un ipotetico spareggio. Nei play-out, infatti, si affrontano in sfida unica (in casa della meglio classificata) sestultima contro terzultima, e quintultima contro quartultima, ma se le squadre accoppiate hanno un distacco in classifica superiore a 9 punti, i play-out non vengono nemmeno disputati e retrocedono quelle peggio piazzate.

Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Union alla ricerca del gol. Se la difesa dà sempre più sicurezze, dall’altro lato, fra le prime dieci in classifica i 10 gol realizzati dai neroverdi sono il numero più basso, (la Sacilese, che ha il miglior attacco, ne ha segnati 25, il Belluno 18). È il tasto su cui batte il giovane centrocampista Marco Dassiè: «Dobbiamo migliorare nella fase realizzativa. Contro il Tamai è mancato il gol, serve più concentrazione davanti alla porta da parte di tutti, a cominciare da me che ho sbagliato nel finale. Non è questione di modulo o altro, serve più cattiveria sotto porta e precisione. Non prendere gol è importante e se vinciamo 1-0 va bene, ma dobbiamo segnare». Morale alto. «Siamo usciti dallultima partita col Tamai a testa alta, anche se abbiamo pareggiato», afferma il fuori quota del Ripa Fenadora. «Ci eravamo prefissati di vincere, è arrivato un pari che ci sta un po’ stretto per come abbiamo giocato, quasi sempre nella loro metà campo. Ma il morale è alto, stiamo facendo tutti bene». Voglia di vincere. La squadra ancora non è riuscita a mettere in fila due vittorie di fila. «Abbiamo fatto risultati altalenanti: ci manca la seconda vittoria consecutiva e cerchiamo di trovarla al più presto». Union contro Union Pro. Occhio, la neopromossa Union Pro viene dalla sconfitta col Montebelluna, avrà voglia di riscatto e non bisogna sottovalutare l’impegno, questo in poche parole il messaggio che lancia il giovane centrocampista neroverde: «Fa un campionato per salvarsi e sicuramente non andrà allo sbaraglio, ma ci aspetterà. Dobbiamo fare noi la partita e cercare subito di segnare per indirizzarla dalla nostra parte». Famiglia neroverde. È la compattezza del gruppo l’aspetto che ha colpito di più il giovane fuori quota, arrivato dal Vittorio Falmec e subito inserito nella banda neroverde: «Il gruppo è veramente unito, non me l’aspettavo. Puntiamo molto su questo aspetto», racconta Dassiè. Personalmente, «posso migliorare sotto tutti i punti di vista, anche nell’avere più personalità per ricevere la palla, ma come primo anno qua mi sto trovando veramente bene». Tatticamente, «all’inizio dovevo imparare i movimenti del 4-4-2 perché l’anno scorso giocavo nel 4-3-3. Poi siamo passati al 4-3-1-2 e i movimenti della mezzala li conosco meglio, comunque mi va bene qualsiasi modulo, basta correre», aggiunge. «L’obiettivo di inizio anno erano i play-off e speriamo di arrivarci, guardando domenica per domenica».

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Avanti con la pioggia. Belluno e Union Ripa continuano la loro marcia di avvicinamento alle rispettive sfide di domenica affrontando i primi malanni atmosferici di stagione. Niente freddo, ma tanta acqua. Ciò nonostante la truppa gialloblù, che ieri ha lavorato sotto un’incessante pioggia, continuerà con la settimana «tipo» senza riparare in alcun luogo coperto. Tutti presenti tra le fila di mister Vecchiato, tranne Andrea Radrezza, unico assente che continua il suo programma di recupero, e nessun provvedimento disciplinare recapitato al gruppo. Per la Clodiense invece squalificato e dunque indisponibile per la sfida di domenica Francesco Tiozzo. Fedina penale linda anche per l’Union Ripa, che affronterà l’Union Pro privo invece degli squalificati Igor Furlan e Andrea Nobile. Una doppia sfida, quella contro Clodiense e Union Pro, che porterà gialloblù e neroverdi a un primo esame di maturità del campionato: Corbanese&Co. per ritrovare la via della vittoria ricacciando l’assalto della quinta della classe, oggi a -4; Andreolla e soci invece per trovato una volta per tutte il ritmo giusto e staccare ancora di più la parte bassa della classifica dove giace l’Union Pro, oggi tredicesima a quota 8 punti.

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Il terreno del Polisportivo atteso dall’esame pioggia. Si prospetta una settimana di pioggia battente e domenica il campo di Piazzale della Resistenza sarà messo duramente alla prova. Dopo un’estate di piogge torrenziali il meteo nell’ultimo mese e mezzo è stato magnanimo e ha permesso di mantenere il terreno di gioco in ottime condizioni. Ma domenica contro la Clodiense ci si prepara ad una sfida bagnata e si vedrà se il campo riuscirà a reggere le prime condizioni difficili della stagione. Se le previsioni metereologiche in settimane dovessero essere confermate, potrebbe essere a forte rischio il turno che potrebbe essere rinviato, le categorie a rischio stop potrebbero essere dall’Eccellenza in giù. «Il campo fino ad ora ha fatto il suo – spiega l’attaccante gialloblù Marco Duravia – negli anni scorsi il terreno ha sempre drenato bene l’acqua e non ci sono mai stati problemi, adesso stiamo arrivando pian piano alle condizioni invernali e bisognerà vedere come risponderà. Tenere in ottime condizioni un campo come il Polisportivo non è semplice perché non ci giochiamo solo noi ma anche altre squadre». Campionato più equilibrato? È presto per dare dei giudizi, ma l’esterno di Montebelluna è sicuro che Padova e Altovicentino, come successo lo scorso anno con Pordenone e Marano, prenderanno il largo. «Il campionato quest’anno sembra più equilibrato nella parte bassa – analizza Duravia – ma le prime due a breve cominceranno a battagliare tra loro e fare un campionato a parte. Guardando la classifica tra le prime e la quinta ci sono già quasi dieci punti di differenza che è un distacco non da poco dopo nove giornate. Sotto il Padova e l’Altovicentino vedo tre squadre che lotteranno per la terza posizione, noi, la Sacilese e il Ripa Fenadora che risalirà presto il girone. La serie D nasconde sempre delle insidie, tutte le squadre possono fare punti con chiunque e lo ha imparato a proprie spese l’anno scorso il Marano che ha perso punti decisivi contro squadre meno blasonate». Belluno al lavoro per ritrovare la brillantezza lì davanti. Nelle ultime due partite la squadra di Vecchiato ha raccolto solamente due punti; la prestazione non è mai mancata ma negli ultimi metri Corbanese e compagni sono stati poco precisi. «Abbiamo analizzato gli ultimi tre match e il tecnico ci ha chiesto di aumentare l’intensità del nostro gioco, non solo in attacco ma in generale in tutti i reparti. Vogliamo tornare subito a raccogliere vittorie». Domenica c’è la Clodiense. «L’anno scorso non l’abbiamo affrontata perché era nell’altro girone, due anni fa però ricordo una bella vittoria al Polisportivo 3-0 (allora la squadra si chiamava Chioggia, ndr). Come al solito partiamo con l’idea di fare nostra l’intera posta, poi vedremo in campo chi meriterà di vincere».

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) La sfida tra Altovicentino e Padova ricomincia dalla decima giornata. Nove partite non sono state sufficienti a creare differenze tra le due compagini che guidano a braccetto la classifica del girone C di Serie D con 25 punti. A dire il vero i vicentini s’erano attardati alla quarta giornata dopo un pari interno con la Sacilese, ma domenica scorsa è toccato ai biancoscudati dividere all’Euganeo la posta con la Triestina. «Si riparte. Onestamente – commenta il presidente Rino Dalle Rive – mi aspettavo di essere lì. Sarà una corsa lunga, ci aspetta un compito arduo: Valdagno conta meno di 30 mila abitanti, Padova ne ha dieci volte di più. Mi auguro che questo non comporti pressioni, come accaduto la passata stagione con il Pordenone». «Insieme per vincere» è lo slogan coniato quest’anno per portare i tifosi in tribuna, ma è anche una massima che capeggia nello spogliatoio. «Abbiamo costruito una rosa dove non ci sono titolari e riserve. Certo far convivere tante prime donne non è semplice, ma si tratta di ragazzi intelligenti che hanno saputo calarsi nella parte». Giocatori, ma non solo. Per puntare in alto il presidente ha anche allestito un’organizzazione societaria di primissimo piano dove ogni settore è stato curato meticolosamente. «Come lo staff sanitario, con il medico Ferronato, il preparatore Brazzale, i massaggiatori Fraccalvieri e Xausa, Dal Ferro che si occupa del recupero atleti, roba da serie A. Se in classifica siamo dove siamo, merito è anche loro». Soddisfatto della scelta di lasciare Marano e venire a Valdagno? «Direi proprio di sì. Abbiamo creato nuovo entusiasmo. Fondamentale non è stato tanto lo stadio: il Fiori ha una storia importante ma è un pò vecchiotto, e qui spero che il sindaco ci dia una mano. Decisiva invece è stata la possibilità di acquistare il vecchio albergo Pasubio: ne abbiamo ricavato una foresteria per i giocatori delle giovanili, un vero fiore all’occhiello per la società. Oltre a essere sede societaria, ospitiamo una sessantina di atleti provenienti da tutte le parti d’Italia. Credo fortemente nel vivaio. Tra i nostri allenatori ci sono Bardin, collaboratore di Trapattoni in nazionale, Borin, un passato nell’Udinese, Rondon, bandiera del Vicenza. Proprio domenica ho avuto una grande soddisfazione. Lo scorso dicembre, dopo una soffiata, sono volato a Marsiglia ed ho preso Assane Demoya Gnoukouri, un ragazzo del ’96 che è stato lanciato nel Marano e che poi questa estate ho ceduto all’Inter: oggi è una pedina fondamentale della Primavera dei neroazzurri e domenica è stato convocato in prima squadra per la sfida con il Parma». Insomma ci ha visto giusto… «Se non capissi di calcio farei meglio a fare qualcosa d’altro». Il Vicenza ha cambiato allenatore: cosa ne pensa? «Non mi permetto di dare giudizi in casa d’altri». Il suo «matrimonio» con Enrico Cunico invece sembra inossidabile… «Io guardo ai risultati, non alle chiacchiere da bar. Siamo insieme da 4 anni, e sino ad ora ha perso solo 3 partite».

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ha a disposizione due soli centrocampisti di ruolo sui sei in rosa, ma nonostante l’emergenza acuta Michele Serena chiede al suo Venezia di cercare l’«impresa» ad Arezzo. Domani sera (ore 19.30) gli arancioneroverdi torneranno di nuovo in campo, nella tana degli amaranto che stanno tre punti più su (16 a 13), a cinque giorni di distanza dal successo ritrovato con la Giana Gorgonzola dopo 4 ko di fila. «A centrocampo abbiamo difficoltà enormi e siamo davvero molto corti, visto che la squalifica di Zaccagni si è purtroppo aggiunta agli infortuni di Espinal (da ieri in gruppo, ndr), Carcuro e Hottor – allarga le braccia mister Serena, prima di passare all’attacco -. Ad ogni modo non piangiamoci addosso, Varano ormai l’ho battezzato mezzala e non lo considero fuori ruolo, ho Esposito e posso comunque scegliere Scialpi o adattare Alba (finora però mai utilizzato in campionato, ndr). Cambiare modulo? Questo no, preferisco andare avanti col 4-3-1-2». L’Arezzo è reduce dal ko di Alessandria, arrivato a 2’dal termine a firma dell’ex arancioneroverde Michele Marconi: tra i toscani ci sono altri due ex, il fantasista uruguagio Erpen e il terzino Campagna. «Ci aspetta un test importante soprattutto per l’ambiente caldo con cui dovremo misurarci – prosegue il tecnico -. Affronteremo una squadra con buone individualità e di temperamento, che ci tenderà dei tranelli nei quali dovremo esser bravi a non cadere. Peraltro abbiamo anche sei diffidati, segno che dobbiamo maturare per evitare ammonizioni gratuite. Attenzione e concentrazione dovranno essere al top».

Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Dopo la vittoria al Penzo, il Venezia di mister Serena punta sul ritorno al successo anche in trasferta: l’occasione è l’anticipo di domani ad Arezzo (ore 19,30) per riprendere un discorso interrotto lo scorso 13 settembre. E’ infatti dalla vittoria a Mantova che gli arancioneroverdi non tornano a casa da una trasferta con i tre punti in tasca. L’Arezzo di mister Capuano (che ieri si è scusato per le frasi omofobe dei giorni scorsi nei confronti dei suoi giocatori) ha tre punti in più del Venezia, trovandosi al nono posto a quota 16, grazie a quattro vittorie e altrettanti pareggi. Gli arancioneroverdi, tornati a vincere con il Giana Erminio dopo la «cura Serena», hanno bisogno di fare punti per risalire nel più breve tempo possibile vicino alla zona playoff. Il tecnico arancioneroverde dovrà rinunciare a Zaccagni per squalifica e di conseguenza dovrà inventarsi una nuova soluzione a centrocampo. Intanto Emanuele Panzeri è stato convocato per lo stage della Nazionale di Lega Pro martedì 11 e mercoledì 12 novembre al Centro sportivo di Ripalta Cremasca e che si concluderà con l’amichevole contro la prima squadra del Giana Erminio.

Ore 18.50 – (La Nuova Venezia) Un assist per scacciare un ricordo, un colpo di tacco per smarcare Raimondi («Adesso mi aspetto che ricambi il favore», ha detto sorridendo) e cancellare la traiettoria del rigore di Cremona. Giuseppe Greco è stato decisivo contro la Giana Erminio e punta a ripetersi domani sera ad Arezzo. Un gol che manca dalla prima giornata con il Renate per il trentunenne attaccante siciliano, costretto anche a fermarsi per un mese dopo l’infortunio muscolare rimediato il 10 settembre con l’Alto Adige. «Volevamo a tutti i costi i tre punti contro la Giana Erminio», ha spiegato Greco, «adesso non vedo l’ora di ritornare in campo ad Arezzo per dare continuità a quella vittoria, vogliamo rimetterci in gioco nuovamente. È un campionato molto equilibrato, il tempo per recuperare il terreno perduto c’è, dobbiamo iniziare a dare continuità ai nostri risultati e imparare a concretizzare di più sotto porta. Comunque è un elemento positivo il fatto di costruire tante occasioni da rete». Con l’arrivo di Michele Serena è ritornato titolare: il nuovo mister può sempre contare su un altro attaccante, Raimondi con Cremonese e Giana Erminio, al suo fianco. «Può essere una delle chiavi di lettura per spiegare come è cambiato il nostro rendimento. Per quanto mi riguarda anche con Dal Canto avevo ripreso a giocare, ma non avevo ancora ritrovato la condizione. Da un paio di settimane mi sento bene. Il rigore di Cremona? Uno dei pochi che ho fallito in carriera, mi è un po’ partito il piede d’appoggio e la traiettoria si è alzata». Greco è uno dei pochi giocatori che Michele Serena aveva incrociato in carriera. «Sì, è vero, me lo ricordo quando venne a Como. Io ero un giovane aggregato alla prima squadra dalla Primavera, lui provava a vedere se riusciva a tornare a giocare, non ce la fece, ma adesso ci siamo ritrovati dopo tanti anni. È un allenatore tosto, carismatico che sa quello che vuole».

Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) Meglio lucidare le scarpette in vista di sabato. Il Real Vicenza insegue il settantesimo gol tra i professionisti. È a quota 68, frutto di un bottino di 17 reti finora in Lega Pro e di 51 nella passata stagione quando i biancorossi militavano in Seconda. Sarebbe proprio un bel numeretto da centrare, ma ne servono due, e che possibilmente facciano vincere la partita al Real Vicenza contro un AlbinoLeffe rinvigorito dagli ultimi due risultati positivi. Bruno già a 6. Sono in quattro a quota 6. Con Soncin, Fischnaller, Brighenti c´è anche il biancorosso Sasà, che non sta tradendo le attese da quando è arrivato a Vicenza. Di questi 6 acuti, 2 sono arrivati su rigore contro la Pro Patria e il Venezia in casa. Si distingue in questa particolare classifica dei bomber il giovane attaccante altoatesino che a differenza degli altri tre colleghi ha sempre segnato su azione. Sorpresa Cristini. C´è da sperare che Cristini, centrocampista offensivo ex Cuneo ora in forza al Real, continui a colpire. È arrivato a 4 gol e due sono le curiosità che lo riguardano. La prima, è che è il primo centrocampista a comparire nel posto più alto della classifica marcatori (coloro che lo precedono nella graduatoria sono tutti attaccanti). La seconda è che Cristini ha segnato il primo gol contro la Pro Patria e si è ripetuto nei due turni immediatamente successivi contro il Monza al Brianteo e il Renate al Menti. Poi la pausa, durata quattro giornate. Il nuovo sigillo è arrivato con la Cremonese. Magari gli riesce la stessa magia anche nelle prossime due. Che fine ha fatto Alessandro? Torna in mente come i biancorossi sono arrivati a disputare la terza serie professionistica. Il merito è anche un po´ di Alessandro, l´attaccante romano che nella passata stagione ha trascinato la squadra con le sue 19 reti, la maggior parte delle quali nel girone di andata. L´ex bomber gioca ora nella Casertana (girone C) allenata da Gregucci ma a livello personale la sfida è molto più dura. Alessandro è andato infatti a bersaglio una sola volta in 8 incontri disputati.

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Al quarto anno di militanza virtussina e 80 gettoni di presenza, contando solo il campionato al netto dei playoff, Mattia Proietti è, a dispetto dell´età, appena 22 anni, il giocatore con maggiore anzianità di servizio nella galassia giallorossa. Davanti persino a capitan Iocolano, che nonostante quasi 6 stagioni spese al Soccer Team, tra la parentesi ad Aosta e lunghi passaggi in infermeria ha dovuto patire diversi pit stop. La visione di gioco del regista di scuola Juve è la stessa lucidità che lo accompagna davanti ai taccuini, mai concetti purchessìa buttati là tanto per fare mucchio. Proietti, questo Bassano a tratti elegante e raffinato nel palleggio, non le sembra che ultimamente ecceda nei fraseggio a scapito di una maggiore concretezza sottoporta? «Fermo restando che certe caratteristiche dei nostri avanti sono improntate al possesso di palla e non possono essere snaturate, convengo con voi che ad esempio a Busto Arsizio siamo stati troppo belli, specificatamente nel primo tempo: loro si chiudevano bene, c´erano pochi spazi e in quei casi non si può andare in porta col pallone ma magari cercare anche la conclusione dalla distanza. Ed è una questione che riguarda il sottoscritto (che peraltro da fuori ha bollato a Bolzano, ndr) e anche gli altri centrocampisti. Non solo, pure i difensori, nel rispetto degli equilibri tattici e delle coperture devono portare il loro contributo, Asta chiede infatti il supporto di tutti». Tagliando corto, qualche ricamo in meno e alcune stangate in più… «Esatto. Creiamo tantissimo ed è il momento di concretizzare di più anche attraverso nuove soluzioni offensive. Anche perchè con noi si stanno difendendo tutti quanti, è mutato l’atteggiamento delle avversarie». Crede che il Mantova si comporterà allo stesso modo? «Non so se si difenderanno in dieci dietro la linea della palla come altri, di sicuro hanno un organico di qualità e un ambiente galvanizzato dal cambio di proprietà e dai recenti risultati. Immagino toccherà a noi fare la partita e ci vorrà pazienza, raziocinio e fame di raccogliere il bottino dinanzi alla nostra gente». E a titolo personale? «Sono ragionevolmente ambizioso, rincorro le 100 partite col Bassano e presto il salto in B, è normale. Col Bassano? Beh, qui sarebbe una magia».

Ore 17.20 – Bella iniziativa organizzata dalle due società: in corso il terzo tempo presso l’enoteca “Pane & Salame” di Sant’Angelo di Piove di Sacco, coi giocatori di Padova e Santangiolese mischiati per un aperitivo accompagnato da affettati vari.

Ore 17.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Carmine Parlato al termine dell’amichevole con la Santangiolese: “Abbiamo fatto in modo di dare il giusto minutaggio, e ci sono stare delle buone indicazioni. Le formazioni schierate? Sono soluzioni che non saprò mai se funzionano o meno se non le provo, ed è quello che è successo tra primo e secondo tempo. Ho detto ai miei giocatori di non dare per scontato . È arrivato il momento di darsi da fare il più possibile e di parlare il meno possibile, perché in questo delicato periodo del campionato la continuità di risultati e punti guadagnati sarà fondamentale anche per il girone di ritorno. Petkovic l’abbiamo fatto riposare, e dato che magari in futuro ci sarà un’opportunità anche per Vanzato è giusto provarlo. Ferretti? Più gioca e più trova la condizione, e la partita è sempre l’allenamento migliore per crescere”.

Ore 16.37 – Fischio finale: Padova batte Santangiolese 15-0.

Ore 16.35 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: poker per Petrilli, bordata dai venti metri. 15-0.

Ore 16.33 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: tripletta personale per Aperi, destro da posizione ravvicinata. 14-0.

Ore 16.30 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: il Padova fa 13 con Bruzzi, che segna da posizione defilata. 13-0.

Ore 16.20 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: bella azione personale di Petrilli, che scarta cinque giocatori prima di concludere a rete. 12-0.

Ore 16.18 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: doppietta per Aperi, 11-0.

Ore 16.15 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: eurogol di Petrilli dai 25 metri all’incrocio, 10-0. Doppio cambio nel Padova, con Mattin e Bruzzi che subentrano a Sentinelli e Formigoni.

Ore 16.10 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: primo gol in questa ripresa, a segno Aperi. 9-0.

Ore 15.50 – Inizia il secondo tempo dell’amichevole, questa la formazione dei Biancoscudati (4-2-3-1): Vanzato; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Bragagnolo; Formigoni, Bedin; Ilari, Petrilli, Aperi; Tiboni.

Ore 15.42 – Fine primo tempo: Santangiolese-Padova 0-8.

Ore 15.40 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: tris di Ferretti, a segno di tacco. 8-0.

Ore 15.35 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: anche Sentinelli entra nell’elenco dei marcatori con uno stacco di testa. 7-0.

Ore 15.30 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: il Padova chiude il primo set con Cunico, che con un tap-in ravvicinato mette a referto la terza doppietta di giornata. 6-0.

Ore 15.20 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: 5-0 del Padova, doppietta anche per “El Rulo” Ferretti.

Ore 15.17 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: poker del Padova, a segno Cunico con un lob da 35 metri.

Ore 15.15 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: tris del Padova e doppietta personale di Pittarello. 3-0.

Ore 15.10 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: raddoppio dei Biancoscudati, eurogol di Ferretti che beffa il portiere con un preciso pallonetto all’incrocio opposto. 2-0.

Ore 15.05 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: vantaggio dei Biancoscudati, a segno Pittarello che sfrutta l’errore del portiere Tamiazzo.

Ore 14.55 – Qui Sant’Angelo di Piove di Sacco: inizia l’amichevole.

Ore 14.40 – Santangiolese-Padova, la formazione dei Biancoscudati (4-3-1-2): Vanzato; Dionisi, Thomassen, Sentinelli, Degrassi; Segato, Nichele, Mazzocco; Cunico; Ferretti, Pittarello.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Non usa, come al solito, mezzi termini per definire le ultime scelte del Vicenza Calcio il presidente della Nobile Provinciale Beppe Lelj. «L’esonero di Lopez è stato come sempre accade in questi casi intempestivo. Con tempi e modi sbagliati, in una settimana con tre gare in calendario e infortuni importantissimi che hanno pesato moltissimo sui risultati. Siccome sono ormai dieci anni che non è cambiato mai niente in tutte le decisioni prese da questa società, qualcuno evidentemente vive sulla luna. Era dall’inizio della stagione che si metteva in discussione l’operato dell’allenatore. A quel punto non capisco allora perché lo avessero riconfermato. E siccome mi risulta che un anno fa sia stato preso proprio per ricucire i rapporti con la tifoseria, cosa c’entra a quel punto se siamo in Lega Pro o in serie B? Se hai fiducia in un tecnico, lo supporti, non a seconda di come gira il vento». L’impressione che la frattura con la tifoseria sia ormai insanabileà «Anche in questo caso c’è qualcosa che non funziona. Non si può parlare di rottura quando ci sono 5 mila e passa abbonati. Tutti parlano del bene supremo, dei colori, della storia, ma quando c’è da fare qualcosa assieme, ognuno va per la sua strada. O ci mettiamo a discutere assieme alla componente meno facinorosa della curva, con il Centro coordinamento e con i tifosi cani sciolti o non si farà mai niente. Che peso possono avere infatti 300 persone che protestano di fronte a migliaia di abbonanti? È assurdo continuare ad urlare alla società di andarsene e poi parlare ognuno per la propria convenienza, aria fritta». Ma voi cosa proponete di concreto per uscire da questo lungo empasse? «La Nobile Provinciale ha sempre proposto di unire le varie voci per il bene dei colori biancorossi, non per interessi particolari. A quel punto si potrebbero anche aprire altri scenari, legati ad esempio alla ristrutturazione del Menti».

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) I 10 punti totalizzati in undici giornate sono costati la panchina a Giovanni Lopez, che ha pagato a caro prezzo le sconfitte di Catania e al Menti contro il Modena. Due stop di fila che sono stati caratterizzati dalle tante assenze, che hanno senza dubbio limitato di molto il potenziale di un Vicenza che prima della trasferta di Catania in classifica si era posizionato sopra la zona playout. Le tre gare programmate in una settimana e, soprattutto, le contemporanee assenze di Ragusa e Cocco oltre a quella datata di Maritato, hanno privato l’attacco del Vicenza di tutti i titolari tanto che non è un caso se nelle ultime tre gare il reparto offensivo dei berici non è mai andato a segno. Il cambio di guida tecnica, valutando la situazione dell’infermeria e le tempistiche, in questo contesto desta qualche perplessità, ma in via Schio l’idea di sollevare Lopez dall’incarico di responsabile tecnico era nell’aria da tempo a causa dell’applicazione di un modulo, il 3-5-2, che secondo la dirigenza berica non era il più adeguato per la rosa costruita in estate. La scelta di chiamare Pasquale Marino, specialista del 4-3-3, andrebbe proprio nell’ottica di dare un’impronta tattica diversa al gioco del Vicenza e, nonostante le gravi assenze nel reparto offensivo, il tecnico di Marsala ha iniziato a lavorare per impostare la sua squadra con uno schieramento che rispecchi in pieno le sue idee tattiche. […] Ma come potrebbe cambiare il Vicenza con il 4-3-3? Marino in questi giorni ha abbozzato un undici in cui per ogni ruolo sono previste due alternative. La linea difensiva a quattro ha visto alternarsi a destra Laverone e Sampirisi, con l’ex genoano impiegato anche a sinistra, con Camisa, Gentili, Figliomeni e Brighenti a contendersi le due maglie da titolari nel ruolo di centrali. A sinistra mister Marino potrebbe puntare sul giovane Garcia Tena con D’Elia come alternativa, mentre a centrocampo Di Gennaro sarà il perno della manovra. Nel ruolo di interni, a sinistra il ballottaggio è tra Sciacca e Cinelli, mentre a destra Sbrissa pare essere l’alternativa a Moretti. In attacco, con Maritato e Ragusa ai box fino alla primavera del 2015, mister Marino ha la necessità di recuperare Cocco a cui spetterà il ruolo di punta centrale nel tridente offensivo che sarà completato da Lores Varela a destra e da Giacomelli a sinistra, con Spiridonovic in alternativa. Un reparto offensivo che necessita di almeno due rinforzi di valore, condizione necessaria per permettere al Vicenza di centrare la permanenza in serie B.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Nuovo tecnico, nuovo modulo, nuove gerarchie tutte da definire. Sabato contro la Pro Vercelli ci sarà il “vero” debutto del Vicenza targato Pasquale Marino: dopo un´intera settimana di allenamenti, infatti, il tecnico darà per la prima volta la sua impronta ad una squadra che a Carpi, inevitabilmente, ha giocato ancora secondo l´impianto predisposto dal suo predecessore. Pare ormai assodato che il modulo sarà il 4-3-3, l´assetto tattico storicamente preferito dal nuovo allenatore del Vicenza e che a suo parere può essere calato efficacemente anche su questa squadra. Marino dall´inizio di questa settimana ha costantemente fatto esercitare i suoi giocatori su questo assetto, confermato anche nella partitella in famiglia disputata ieri pomeriggio sul sintetico comunale di Isola, scelto al posto dei campi del Morosini appesantiti dalle forti piogge delle ultime ore. Punti fermi. Se il modulo non è in discussione, meno certezze sembrano esserci per quanto riguarda gli interpreti. Stando alle indicazioni giunte ieri pomeriggio, gli unici punti fermi quasi inamovibili paiono il regista Di Gennaro e il centrale difensivo di destra, capitan Camisa. L´altro punto fermo è solo una speranza, ovvero Cocco come centravanti: l´attaccante sardo anche ieri ha proseguito il suo allenamento personalizzato, specificamente tarato per tentare un recupero in extremis in vista di sabato. Difficile ipotizzare adesso la sua effettiva disponibilità o meno per il fischio d´inizio contro la Pro Vercelli, ma di certo Marino chiederà allo staff medico di provarci perché in questo momento non ha alcuna alternativa di ruolo per coprire quella posizione.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Ieri tutte le squadre di serie B hanno dedicato la propria giornata ai bambini delle loro città, nell’ambito del progetto specifico voluto dalla Lega in collaborazione con l’Anci e il patrocinio dell’Aic. L’obiettivo è percorrere anche per il campionato 2014-2015 la strada indicata dal “Manifesto per il rispetto» e, da parte delle società, restituire al territorio una parte di quella ricchezza che quotidianamente porta a giocatori, dirigenti, staff tecnici e personale dei club, creando e rafforzando al contempo il legame che c’è fra gente e calcio. Il Cittadella ha scelto di fare visita ai bimbi ricoverati al reparto di Pediatria dell’ospedale. Tra i presenti Andrea Pierobon, il “decano” dei granata: «Abbiamo vissuto da vicino alcune situazioni davvero toccanti, qualcuno di noi è stato molto colpito dalla visita all’ospedale. Certe cose ti fanno capire quanto fortunati siamo noi calciatori, che facciamo il mestiere più bello del mondo. Ben vengano questo tipo di iniziative, perché se da un lato porti conforto e un sorriso ai bambini più piccoli, dall’altro arricchisce pure noi atleti, perché ti confronti con realtà ben diverse da quelle che siamo abituati a vivere e capisci fino in fondo il vero valore della vita». Pierobon ha infine commentato il momento del Cittadella: «Abbiamo raccolto tre pareggi importanti, nelle ultime partite si è rivista la squadra dei primi tempi, non quella che aveva un po’ smarrito per strada cattiveria e compattezza. Sabato affronteremo il Latina in uno scontro diretto da vincere». SITUAZIONE INFORTUNI. Il medico sociale Ilario Candido illustra nel dettaglio la situazione in casa granata: «Donazzan è reduce dalla lesione di secondo grado ai flessori, ormai è sulla via del recupero e spero di rivederlo in gruppo la prossima settimana. Anche Paolucci a breve comincerà a lavorare parzialmente con i compagni. Il problema di Schenetti è più serio: l’algodistrofia al ginocchio destro richiederà un altro mese lontano dai campi da calcio. Per Lora invece stiamo valutando se intervenire chirurgicamente, la decisione sarà presa nei prossimi giorni».

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) «Salve, lei che ruolo ha?». C’è tutto il candore e la gioia della sua età nel saluto del primo bambino che corre incontro ai giocatori, appena entrati nella sala di accoglienza. «Come “salve”, devi dirmi “ciao” e darmi del tu. E sono un difensore» gli risponde capitan Pellizzer, e gli autografa il foglio in cui saranno poi raccolte le firme di tutti i suoi compagni di squadra. Poi la scena si ripete uguale con Alessio Benedetti e via via con gli altri. È stato un pomeriggio diverso quello che hanno vissuto ieri gli uomini di Claudio Foscarini, ospiti del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Cittadella al termine del secondo allenamento di giornata. Una visita ai bimbi ricoverati nella struttura, nata per dar seguito a “Un Giorno per la Nostra città”, progetto della Lega serie B realizzato in collaborazione con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e con il patrocinio di Aic (Associazione italiana calciatori) e Aiac (Associazione italiana allenatori calcio). È, in fondo, un modo per restituire al territorio una parte di quella ricchezza che ogni giorno porta a giocatori, dirigenti, staff tecnici e personale delle società, creando e rafforzando allo stesso tempo il legame che c’è fra la gente e calcio. Tra i più contenti il bambino che ha ricevuto la maglia autografata da tutti i giocatori direttamente dalle mani di Foscarini. Ma come lui pure gli altri piccoli tifosi del reparto, che, al momento, conta sette bambini ricoverati. C’è chi ha chiesto una sciarpa, chi si è accontentato di una firma da tenere con sé, chi ha approfittato del buffet approntato per l’occasione per allungare la mano su una pasta o su un bicchiere di aranciata. I giocatori prima hanno posato per una foto ricordo con i presenti, poi sono entrati nelle stanze uno alla volta, per un saluto più personale, accompagnati tra gli altri anche dal vicepresidente Giancarlo Pavin e dal direttore generale Stefano Marchetti. Tra i più coinvolti, i giocatori che hanno già vissuto l’esperienza di genitore in prima persona. Da poco, come Claudio Coralli e Andrea Paolucci. O da più tempo, come Andrea Pierobon, che ha due figli grandi, di 11 e 18 anni: «Quando posso vengo a trovare questi bambini, anche al di fuori di iniziative come questa» racconta il portiere granata. «So quanto sia positivo stare loro vicino e aiutarli, per il poco che possiamo. Chi non ha mai avuto bisogno di frequentare strutture come questa non si rende conto di quanto sia importante regalare loro un sorriso».

Ore 12.30 – (Corriere del Veneto) Se si dovesse stilare la classifica dei portieri più amati transitati per Cittadella — ovviamente dopo Andrea Pierobon — di sicuro Raffaele Di Gennaro occuperebbe uno dei primi posti per la tifoseria granata. Sabato il calendario propone Cittadella-Latina, un autentico tuffo nel passato. Di Gennaro, però, non ci sarà, visto che una serie di infortuni ne ha rallentato l’inserimento. «Ho avuto un primo problema muscolare durante l’estate – spiega l’ex portiere granata – poi quando stavo rientrando mi sono fatto male al ginocchio con un guaio alla cartilagine che mi ha obbligato nuovamente a fermarmi. Mi dispiace molto dover stare a guardare, questa partita per me era davvero speciale e volevo giocarla ad ogni costo. Invece mi toccherà ancora a stare a guardare. Quando tornerò fra i pali ancora non lo so, penso che ci vorrà almeno un altro mese. Soffro, ma devo aspettare». Di Gennaro dedica un pensiero speciale al Cittadella: «E’ stata un’esperienza fantastica per me e di sicuro mi è servita per la mia carriera. Ho avuto un rapporto splendido con la società, con Foscarini, con i compagni di squadra e con i tifosi. La salvezza che abbiamo raggiunto è stata il premio a tanti sacrifici. Per me c’è sempre un occhio particolare al Cittadella, è uno dei primi risultati che guardo quando mi informo sulle altre partite della serie B. Auguro le migliori cose alla mia ex squadra anche se sabato, come è logico che sia, farò il tifo per il Latina».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) È ancora indeciso. Simone Tognon, direttore generale di professione e volto noto del calcio padovano, non sa ancora se, sabato, sarà in tribuna allo stadio di Monteortone per il derby tra Abano ed Este, squadre di cui è stato, di fatto, il manager. Anche perché, dice lui, «guardare la partita in tv non avrebbe lo stesso sapore». Il match, infatti, andrà in onda su Rai Sport 1 (calcio d’inizio alle 13) ma Tognon vorrebbe goderselo in prima fila. Alle Terme o all’ombra della Porta Vecchia, il dirigente 39enne non ha lasciato brutti ricordi. Anzi, ha sempre costruito compagini competitive, tra dichiarazioni talvolta eccentriche e uscite al limite del teatrale. Eppure il vocabolario dell’ex terzino di Juventus, Rimini e Padova non ha mai contemplato la parola “banalità”. «Sento entrambe le squadre un po’ mie», ammette Tognon, che ora segue il calcio da lontano dopo l’esperienza al Real Vicenza come ds e al Milan come osservatore per Allegri, poi esonerato. «Sono stato bene sia ad Abano che a Este, tra le poche società veramente sane del territorio». Due realtà create ad immagine e somiglianza dei rispettivi presidenti, Gildo Rizzato, sponda Abano, e Renzo Lucchiari, atestino doc: «Rizzato è assai calmo e riflessivo, pensa molto ai progetti. Lucchiari, invece, vive più la domenica, è focoso e tiene alla squadra in modo viscerale». Poi aggiunge: «Rizzato e Lucchiari sono molto diversi, quasi agli antipodi, ma rispettano sempre i patti. Nel calcio dilettantistico, ma anche ai piani più alti, non è così scontato». Abano-Este sarà anche una sfida tra allenatori emergenti, Max De Mozzi e Gianluca Zattarin. «Ho conosciuto De Mozzi due anni fa a Vicenza, da dirigente del Real. Il presidente Diquigiovanni decise di esonerare Antonio Andreucci, concedendo una chance a De Mozzi, che da allenatore aveva tutto da dimostrare. Ho avuto modo di apprezzarne la caparbietà e, ad oggi, abbiamo un ottimo rapporto». Zattarin, invece, è una sua scommessa. «Ho voluto fortemente Gianluca con me ad Este. È un amico e magari sono un po’ di parte, ma ha dimostrato di essere all’altezza». Tra i giocatori che scenderanno in campo, Tognon ne sceglie due: «Faranno la differenza Roberto Rondon ed Enrico Bortolotto, attaccanti che hanno fatto una buona carriera ma, a mio parere, avrebbero potuto ambire a palcoscenici più importanti». Infine, la favorita del derby: «Dico Este perché è tra le prime e ha obiettivi diversi rispetto all’Abano.È finita in un girone ancora più difficile di quello del Padova, in cui Delta, Correggese, Piacenza e Fiorenzuola hanno qualcosa in più rispetto ad Altovicentino e Sacilese. L’Abano vuole salvarsi, ma è una buonissima squadra. Non escludo sorprese».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) L’Atletico San Paolo emigra al Plebiscito. Domenica prossima la squadra gialloblù abbandonerà l’Euganeo per tornare nell’impianto che fu del “vecchio” (e fallito) San Paolo Padova in occasione del match casalingo contro la Correggese (serie D, girone D). L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente gialloblù Giuseppe Tramonti, che ha giustificato così la variazione di campo: «Ci siamo confrontati con la Biancoscudati Padova e con l’Amministrazione comunale. Visto il periodo in cui giocheremo due partite consecutive in casa e la necessità di fare un intervento specifico di manutenzione sul manto erboso, anche in vista della stagione invernale, abbiamo deciso di spostarci al Plebiscito». In sostanza l’Atletico San Paolo, oltre alla Correggese, ospiterà in via Geremia pure lo Scandicci, dopo il turno infrasettimanale di mercoledì 12 novembre, che vedrà impegnati gli uomini di Longhi in trasferta a Formigine. Un incastro perfetto, come da calendario, con il programma della Biancoscudati Padova, che resterà lontana dall’Euganeo fino a martedì 25 novembre, giorno della sfida (in notturna) con la Clodiense, spostato di 48 ore per il test match della Nazionale di rugby con il Sud Africa sabato 22. Prima, però, ci saranno gli impegni esterni con Giorgione (a Castelfranco Veneto) e Dro. Lo stadio Plebiscito era stato “vietato” al calcio, dopo che l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo ne aveva affidato la gestione esclusiva per due anni alla società di football americano dei Saints, con deroga per le partite di maggior richiamo del Petrarca Rugby e altri eventi organizzati dal Comune. «Siamo in sintonia con l’assessore e le altre società sportive padovane», ha aggiunto Tramonti. «Il terreno dell’Euganeo non è ancora in perfette condizioni e, giocandoci sopra ogni domenica, la manutenzione è fondamentale. È stata una scelta condivisa da tutti».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Ieri intanto la squadra ha sostenuto una doppia seduta, per gran parte del tempo sotto una fitta pioggia accompagnata dal vento. Notizie positive per Nichele (contusione ed ematoma al muscolo tibiale della gamba destra e con un fastidioso) che ha lavorato regolarmente con i compagni, così come per Sentinelli, alle prese la scorsa settimana con un fastidio di natura muscolare. Pur già in campo per uno scampolo di gara con la Triestina, potranno inoltre giovare di una settimana in più di lavoro Dionisi e Ferretti. Nella sfida con il Giorgione mancherà invece Niccolini che, espulso domenica scorsa, ieri è stato squalificato per una giornata. Il giocatore resta pure in diffida, come Dionisi, Segato e Cunico che si è appena aggiunto all’elenco. Infine oggi pomeriggio, con fischio d’inizio alle 15, è in programma l’amichevole a Sant’Angelo di Piove con la locale formazione che milita nel campionato di Seconda categoria.

Ore 11.20 – (Gazzettino) I tifosi sono già pronti per la trasferta di domenica, la più breve della stagione dato che Castelfranco Veneto dista da Padova solo 31 chilometri. Anche per la sfida in casa del Giorgione, dunque, è facile da immaginare un seguito importante da parte del popolo biancoscudato che, come capitato puntualmente in ogni occasione, permetterà ai propri beniamini di affrontare l’avversario come se giocassero sul proprio campo. I biglietti per il derby con la squadra rosso stellata, che manca all’appello in campionato da quasi quindici anni (stagione 1999-2000, torneo di C2), saranno disponibili solo sul posto il giorno della gara. I botteghini dello stadio Comunale si attiveranno a partire dalle 12.30, orario in cui è prevista anche l’apertura dei cancelli. I sostenitori del Padova verranno sistemati nelle gradinate scoperte che seguono tutto il profilo del campo nel lato opposto alla tribuna coperta, oltre che nei gradoni posizionati dietro una delle due porte. Il costo del tagliando è di 10 euro e i posti a disposizione sono un migliaio, eventualmente aumentabili, a fronte dei 1.500 di capienza del settore coperto (15 euro).

Ore 11.10 – (Gazzettino) In parte controcorrente Giorgio Ferretti, presidente dell’Aicb. «Se sono lavori pagati dai privati – commenta – benissimo, possono partire anche domani. Sono invece contrario all’utilizzo di denaro pubblico, ritenendo che ci siano altre priorità, quali strade e marciapiedi dissestati». Decisamente polemica l’analisi dell’ex assessore allo sport Umberto Zampieri (Pd): «Una trovata propagandistica del sindaco che accontenta gli ultras e cinquemila tifosi con i soldi degli altri 206 mila padovani. Spero che questo regalo non danneggi le altre società che nei cinquantuno impianti comunali fanno sport di base per giovani e famiglie». Federico de’ Stefani è il presidente di Assindustria Sport, società che organizza all’Euganeo il meeting internazionale di atletica. «Dopo tanto tempo – esordisce – quest’anno al meeting era presente un sindaco e Bitonci ha ha sempre mostrato grande interesse per questo sport e corre le maratone per cui non sono preoccupato. Sicuramente la soluzione che ha in mente non danneggerà l’evento e tutti speriamo che il Padova torni in alto».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Quanto ai costi, per quella da 1.500 c’era un preventivo intorno ai 160 mila euro. «Quella da 3.000 – spiega l’assessore -verrebbe a costare un po’ di più, ma poi si va in gara. Sponsor privati? Se qualcuno vuole darci una mano, ben venga». «È una cosa che mi fa enormemente piacere». Così replica l’amministratore delegato biancoscudato Roberto Bonetto nell’apprendere le novità sullo stadio. «Si tratta di un’ulteriore conferma – aggiunge – della vicinanza dell’amministrazione comunale alla società. Non conosco i particolari, ma nei prossimi giorni c’è già un appuntamento con il sindaco per altri argomenti e avremo dunque modo di confrontarci». E i tifosi? «Una bella notizia – commenta Andrea, portavoce della Fattori – a cui ovviamente dovranno seguire i fatti. La cosa è fattibile e dimostra che i precedenti politici e dirigenti del Padova se ne sono altamente fregati. Ce la meritiamo tutta, non solo per i numeri sull’affluenza in curva (circa duemila di media, ndr) e all’Euganeo, da alta serie B, ma anche perché abbiamo portato i padovani in piazza quando serviva e lottato perché nascesse una nuova società, mentre c’era chi spingeva verso altre realtà cittadine».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Un paio di settimane fa era un pensiero ad alta voce espresso alla tv dal sindaco Massimo Bitonci. Ieri un ulteriore passo avanti, con una nota ufficiale firmata dal primo cittadino e dall’assessore allo sport Cinzia Rampazzo. Stiamo parlando del progetto di realizzare a ridosso del campo una nuova curva nel lato sud dell’Euganeo. Ecco i contenuti della nota che fa sognare gran parte dei tifosi. «Ci siamo confrontati a lungo – si legge – e dopo avere valutato diverse ipotesi abbiamo trovato la soluzione ideale. In caso di promozione in Lega Pro dei Biancoscudati Padova realizzeremo una tribuna modulare, coperta, di 3000 posti a bordo campo davanti all’attuale curva sud. A giorni avremo ulteriori incontri con la società e alcune rappresentanze di tifosi, a cui sottoporremo il nostro progetto». Chiude il comunicato un appello a continuare a sostenere il Padova “patrimonio per tutta la città”. L’assessore Rampazzo aggiunge qualche particolare: «Il progetto iniziale prevedeva 1.500 posti, ma visto la risposta dei tifosi e il numero di abbonati, si è pensato di aumentarli». Un intervento che non riguarda solo l’Euganeo: «È una struttura per tutta la città. Proprio perché modulare, è facile da montare e smontare, con le varie parti unite a incastro. Potrà essere anche trasferita in altre aree o impianti, tolta o spostata quando ci sono concerti o eventi di atletica e la pista sarà protetta nelle zone a contatto con la tribuna».

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Quel che brucia di più sono le due ammonizioni rimediate, che, oltre alla squalifica di un turno, la costringeranno a restare in diffida, visti gli altri tre “gialli” rimediati nelle giornate precedenti. «La seconda ammonizione, una volta che viene fischiato il rigore, ci può stare. È la prima che mi dà fastidio (arrivata al 37′ per un fallo nella trequarti campo giuliana, ndr), visto che non avevo nemmeno toccato l’avversario». L’unico aspetto positivo sarà l’opportunità di tirare il fiato dopo gli acciacchi muscolari di cui ha sofferto. «A me dispiace non poter dare una mano alla squadra, ma, come si è visto anche nell’ultima gara, siamo veramente un bel gruppo. Thomassen è rientrato dopo tanto tempo e ha giocato una signora partita, mentre Aperi è stato gettato nella mischia alla fine ed è risultato decisivo con il gol». Nonostante il pareggio restate la miglior difesa del torneo. E per Parlato è un motivo di grande orgoglio. «Fa piacere, ma questi dati bisogna vederli solo alla fine del campionato. È importante non subire gol, ma abbiamo visto contro la Triestina che basta prenderne uno per perdere due punti. Di sicuro non bisogna creare allarmismi, ci sta di poter pareggiare dopo otto vittorie filate. L’importante sarà allenarsi bene e ripartire al massimo a Castelfranco».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) La difesa meno battuta è costretta ora a fare i conti con i primi aggiustamenti. Dopo i k.o. nelle precedenti giornate di Dionisi e Sentinelli, a Castelfranco, per la prima volta in campionato, non ci sarà Daniel Niccolini, espulso per doppia ammonizione domenica scorsa e squalificato ieri per una giornata dal giudice sportivo. Una beffa, che si aggiunge al fallo da rigore da lui stesso commesso contro la Triestina e costato al Padova il primo pareggio della stagione. «Devo ammettere che ci ho ripensato un sacco subito dopo la partita e anche domenica sera ho fatto fatica a prendere sonno», il rammarico del centrale toscano. «Peccato, sono cose che capitano e fanno parte del gioco, ma mi spiace che questo episodio abbia vanificato una gara condotta con grande intensità da parte nostra e che eravamo anche riusciti a sbloccare». I suoi compagni si sono lamentati molto dopo la partita, per loro il rigore non c’era. Cos’è successo in quell’azione? «C’è stata una respinta in area e io volevo allontanare la sfera di testa. Ad un certo punto, a causa del sole, ho perso il contatto con pallone, anche se ero comunque convinto di riuscire a prenderlo. I compagni mi hanno riferito che l’avversario mi ha proprio cercato e si è piegato apposta. Peccato, ma rivedendo le immagini il rigore ci poteva stare».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Negli ultimi giorni, compreso ieri, Parlato ha provato entrambi gli schieramenti tattici, ed è difficile immaginare già da ora quale sarà quello che comincerà la sfida di domenica. Gli intoccabili, oltre a Ferretti, sono Mazzocco, Segato e Cunico: rimangono due posti da riempire, e la concorrenza è tanta. Con un modulo a tre centrocampisti, potrebbero giocarsi l’ultima maglia disponibile Dionisi, Nichele e Ilari, con il primo sulla carta favorito, visto che Nichele è reduce da una botta alla caviglia e Ilari non sta attraversando un momento di forma particolarmente brillante. In avanti, a quel punto, Tiboni, Aperi e lo stesso Ilari si giocherebbero il posto al fianco di Ferretti. Se la scelta, viceversa, cadesse sul “4-2-3-1”, Dionisi potrebbe tornar buono anche sulla linea dei trequartisti, con Mazzocco e Segato davanti alla difesa. Ultimi test. Sarà indicativo, come lo era stato una settimana fa all’Arcella, l’incontro amichevole che la squadra disputerà questo pomeriggio, come ogni giovedì. Dopo l’Arcella, sette giorni fa, i biancoscudati faranno visita alle alla Santangiolese (Seconda Categoria), al campo di via 5 Crosare, a Sant’Angelo di Piove di Sacco. L’ingresso per gli spettatori sarà ad offerta libera, e la società biancoscudata ha garantito che la partita si giocherà anche in caso di maltempo.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Un solo assente, seppure di quelli che pesano negli equilibri di una formazione, e una serie di dubbi che si allunga proporzionalmente al recupero dei giocatori infortunati. Carmine Parlato, ora, ha le sue belle gatte da pelare: con il rientro di Gustavo Ferretti e Matteo Dionisi, scegliere chi mandare in campo sarà ancora più dura. A Castelfranco Veneto, contro il Giorgione, mancherà il solo Daniel Niccolini (come riportiamo a parte). Per il resto, il tecnico del Padova ha tutti a disposizione, compreso Matteo Nichele, che ieri pomeriggio si è allenato regolarmente con i compagni di squadra. La scelta dell’undici iniziale si fa sempre più incerta. Torna “El Rulo”. Delle poche certezze che tra martedì e mercoledì, sui campi di via Gozzano, Parlato ha fatto emergere tra le pieghe degli schieramenti proposti in allenamento, ce n’è una che farà felici i tifosi: il “Rulo” Ferretti, dopo un mese di stop, è pronto a riprendere il suo posto da titolare al centro dell’attacco biancoscudato. Dopo il secondo tempo contro la Triestina, l’argentino smania dalla voglia di ripartire dal primo minuto, e resta solo da vedere chi sarà a spalleggiarlo, perché le possibilità sono tante, e qualsiasi scelta comporta un sacrificio pesante. A cominciare dal modulo: “4-2-3-1” o centrocampo a tre e Cunico unico trequartista?

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Scrivono sempre Bitonci e Rampazzo: «A giorni avremo ulteriori incontri con la società e alcune rappresentanze di tifosi, ai quali sottoporremo il nostro progetto». Infine, l’appello alla piazza: «Chiediamo sin da ora a tutti gli appassionati di sostenere i Biancoscudati Padova con lo stesso entusiasmo e calore delle settimane scorse. La squadra e la società nate quest’estate hanno conquistato il cuore dei padovani e sono, quindi, un patrimonio per tutta la città, che l’Amministrazione vuole tutelare». Positiva la reazione del presidente Giuseppe Bergamin: «È una bella cosa», le prime parole del numero uno del club di viale Rocco. «Apprezzo l’impegno del sindaco, soprattutto nei confronti dei tifosi. Conferma con i fatti le intenzioni espresse qualche tempo fa. Certo, avere i ragazzi della “Fattori” più vicini al campo non potrà che fare ancora più bene ai giocatori». Chi potrebbe storcere il naso è il presidente di Assindustria Sport Padova, Federico de’ Stefani, per via dei possibili danni alla pista di atletica leggera. La sua posizione, però, è conciliante: «Ci auguriamo, come tutti, che il Padova venga promosso perché è un patrimonio della città. Attendiamo di conoscere i dettagli per capire quale sarà il progetto su cui l’Amministrazione investirà, ma ribadiamo di avere piena fiducia nel sindaco, che è uomo di sport, un maratoneta ed è vicino alla nostra disciplina, certi che saprà conciliare gli interessi di tutti».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dalle indiscrezioni che sono subito seguite all’annuncio, emerge un quadro per ora così definito: la nuova struttura, in tubi Innocenti, sarebbe simile a quelle già realizzate al “Rigamonti” di Brescia e al “Martelli” di Mantova, visto che il progetto che è piaciuto di più è quello proposto da un’azienda lombarda, specializzata in interventi del genere. Il costo si aggirererebbe intorno ai 250 mila euro, copertura compresa (e questo è il particolare che la diversificherebbe da altre curve simili), e l’opera verrà assegnata tramite regolare gara d’appalto. Parliamo di una curva che, nelle intenzioni degli esperti, si può smontare abbastanza velocemente e spostare altrove, e che verrebbe rimossa per il tradizionale meeting di atletica leggera (semprechè si continui a mandarlo in scena all’Euganeo, e non invece al Colbachini) e per i concerti musicali della Zed. Quanto ai finanziamenti da reperire, sembra fondata l’intenzione di Bitonci di far rientrare l’investimento nella revisione di bilancio del 2014, che verrà discussa e approvata dalla Giunta comunale entro fine anno. Certo, la conditio sine qua non è che la neonata società, sorta a fine luglio sulle ceneri dello scomparso Calcio Padova 1910, compia il salto di categoria, dalla D alla Lega Pro, rientrando nel mondo del professionismo, a maggio dell’anno prossimo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non è più tempo di promesse elettorali, perché le elezioni non sono alle porte, e dunque c’è da credere che l’annuncio di ieri del sindaco Massimo Bitonci, concordato insieme all’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo, sia di quelli destinati a non restare campati in aria. Messo nero su bianco, oltretutto, in un comunicato diffuso nel primo pomeriggio da Palazzo Moroni. «Ci siamo confrontati a lungo e, dopo aver valutato diverse ipotesi, abbiamo trovato la soluzione ideale», scrivono i due amministratori pubblici nella loro nota ufficiale, comunicando che «in caso di promozione in Lega Pro dei Biancoscudati Padova realizzeremo una tribuna modulare, coperta, di 3.000 posti, a bordo campo, davanti all’attuale curva Sud dello stadio Euganeo». Finalmente qualcosa si muove per migliorare l’impianto di zona Due Palazzi e soddisfare, sia pure in parte, le richieste, anzi quasi le preghiere, dei tanti tifosi, rimaste purtroppo inevase dal 1994 in poi. Oggi la curva Sud è chiusa, sia per la ridotta capienza imposta dalla serie D (7.492 i posti complessivamente a disposizione degli spettatori), sia perché ritenuta ormai inadeguata per accogliere gli ultras, trasferitisi in pianta stabile nel settore di Tribuna est-sud intitolato a Gildo Fattori.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Ammetto che, quando mi sono fatto male col Mezzocorona, ho pensato al peggio, ho pensato a uno stop molto più lungo rispetto a quello che in realtà è stato. Per fortuna il responso medico alla fine è stato migliore del previsto e adesso spero proprio di poter tornare a dare il mio contributo come prima dell’infortunio». La convivenza con Tiboni viene ritenuta da Ferretti possibile: «Occupiamo lo stesso ruolo, ma non siamo due giocatori uguali – taglia corto – per questo motivo sono convinto che potremo anche giocare insieme. Ovviamente la scelta finale spetta solo al mister, io però sono pronto». L’Alto Vicentino è sempre lì, col fiato sul collo ai biancoscudati: «Lo sapevamo che sarebbe stato l’avversario più temibile — chiude il bomber italo-argentino — ma mi sbilancio e dico che la partita in calendario per l’ultima giornata non sarà decisiva. Quel giorno il campionato avrà già emesso il suo verdetto». A quale alluda Ferretti, dando uno sguardo al suo sorriso sornione, è molto facile da intuire.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «In caso di promozione in Lega Pro dei Biancoscudati Padova realizzeremo una tribuna modulare, coperta, di 3000 posti, a bordo campo, davanti all’attuale curva sud dello stadio Euganeo. A giorni avremo ulteriori incontri con la società e alcune rappresentanze di tifosi, ai quali sottoporremo il nostro progetto. Chiediamo sin da ora a tutti gli appassionati di sostenere i Biancoscudati Padova con lo stesso entusiasmo e calore delle settimane scorse: la squadra e la società nate quest’estate hanno conquistato il cuore dei padovani e sono, quindi, un patrimonio per tutta la città, che l’Amministrazione vuole tutelare». Musica per le orecchie dei tifosi, che detestano da sempre l’Euganeo, uno stadio ritenuto da critica e addetti ai lavori inadeguato alle esigenze contingenti di una squadra di calcio che miri in alto. Per vincere, oltre a uno stadio all’altezza, servono i gol e quelli li garantirà soprattutto Gustavo Ferretti, pronto al rientro dal primo minuto domenica contro il Giorgione. «Sto bene — sorride il “Rulo” — e sono pronto a giocare dall’inizio se il mister lo vorrà. Stare fuori è stato durissimo, purtroppo quando non puoi aiutare i tuoi compagni la vivi male».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Grigio e piovoso come da tradizione, il primo mercoledì novembrino che accompagna il cammino del Padova all’interno della giungla della serie D, si accende improvvisamente di nuove luci nello spazio di pochi minuti. Due annunci poco dopo l’ora di pranzo, uno in qualche modo atteso e l’altro nell’aria ma non ancora ufficializzato, rianimano una tifoseria in bilico fra passione e necessità di non perdere di vista il reale obiettivo stagionale, ossia il primo posto in classifica. Giusto ricordarlo, l’unico che regali il diritto di conquistarsi la promozione diretta in Lega Pro e lo sanno bene i giocatori, lo staff tecnico, la società e pure i sostenitori biancoscudati. La prima virata arriva attorno alle 14, quando il sindaco Massimo Bitonci annuncia ufficialmente l’intenzione di procederere alla costruzione di una tribuna in tubi innocenti da avvicinare al campo di gioco, in caso di promozione in Lega Pro, alla fine dell’attuale stagione. «Ci siamo confrontati a lungo — si legge in una nota firmata da palazzo Moroni — e, dopo aver valutato diverse ipotesi, abbiamo trovato la soluzione ideale a un problema molto sentito».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 9 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Dro, Belluno-Clodiense, Fontanafredda-Sacilese, Giorgione-Padova, Mezzocorona-Legnago, Mori Santo Stefano-Kras Repen, Tamai-AltoVicentino, Triestina-Montebelluna, Union Pro-Union Ripa La Fenadora

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 25, Belluno 20, Sacilese 18, Clodiense 16, Tamai 15, Fontanafredda, Montebelluna e Union Ripa La Fenadora 13, Union Pro 11, Giorgione 10, ArziChiampo 9, Kras Repen e Dro 7, Mori Santo Stefano e Triestina 3, Mezzocorona 0.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della nona giornata: AltoVicentino-Mori Santo Stefano 4-1, Clodiense-Giorgione 1-0, Dro-Belluno 1-1, Kras Repen-Fontanafredda 1-4, Legnago-ArziChiampo 2-1 (giocata ieri), Montebelluna-Union Pro 2-0, Padova-Triestina 1-1, Sacilese-Mezzocorona 4-2, Union Ripa La Fenadora-Tamai 0-0

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

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