Petkovic 6: Un’uscita nei primi 45 minuti e due nella ripresa. Prima del rigore di Bez, che lo spiazza. Incolpevole, ma che beffa…
Busetto 6: Ripetere le ultime due egregie prestazioni era francamente impossibile. Lui comunque ci prova. Con risultati altalenanti: sfiora addirittura il gol con un beffardo (ed involontario) tiro-cross, ma di contro commette anche qualche errore tra fase di copertura ed impostazione. E funge meglio da terzino destro che da esterno offensivo sinistro.
Niccolini 5: Non solo non alza bandiera bianca, ma gioca pure dal primo minuto. Perché in coppia con Thomassen ha il compito di inibire quel “lungagnone” di Bez. Missione riuscita. Fino a quattro minuti dal termine: fallo in area su Giordano, rigore ed espulsione. E quanto di buono fatto è vanificato.
Thomassen 6.5: Dan torna dal primo minuto nel “suo” Euganeo. E prova a suggellare l’evento mettendo la sua firma di testa. Per ben due volte. Peccato che la mira sia errata, seppur di pochissimo. E difensivamente non sbaglia praticamente nulla. Su di lui si può sempre contare…
Degrassi 6.5: Propositivo, e con convinzione. Nel senso che quando decide di scendere sulla fascia lo fa con costrutto, scegliendo tempi e modi adatti. Peccato per la mira, non sempre precisissima. Per il resto non gli si può imputare molto altro.
Segato 6: Si mette subito in mostra, cercando di beffare dalla distanza il portiere con un destro dei suoi. Da quel momento in poi pensa più al bene della squadra che a quello personale, fermando avversari e dispensando palloni giocabili. Nonché protestando spesso con l’arbitro. Ed a ragione…
(Dionisi 6.5): Attende sul binario 15 che il “capotreno” Parlato gli sventoli la bandiera verde dinanzi. E quando capita il “Frecciarossa” costruisce l’azione del momentaneo vantaggio.
Nichele 6: Da quanto lotta in mezzo al campo sembra più indossare un’armatura che la divisa biancoscudata: riceve e restituisce colpi proibiti e prova a far ripartire azioni su azioni non riuscendoci sempre. Difficile valutare a pieno la sua prestazione e quella dei compagni di reparto: buona come sempre la grinta, meno la precisione…
Mazzocco 6: Prendete i giudizi di Segato e Nichele, uniteli (o mischiateli) ed otterrete la sua gara. Nella ripresa gioca anche col “turbante” causa capocciata fortuita. Ma mica tira indietro gambe e testa…
Cunico 6.5: Il numero c’è. La fascia di capitano anche. La “Mano de Dios” quasi: quattro giorni dopo il compleanno di Diego Armando Maradona il “10” biancoscudato prova ad emularne le gesta, ma l’arbitro Miele se ne accorge e lo ammonisce. Il resto della partita? Più che sufficiente, perché le occasioni più pericolose le crea lui.
Ilari 6: Più in palla rispetto ad Arzignano, ma la “muraglia umana” eretta dalla Triestina è difficile da sfondare. Perfino per chi come lui fa del dribbling ubriacante il suo marchio di fabbrica. Riesce comunque a costruire una bella occasione da rete, pur non finalizzandola a dovere.
(Aperi 6.5): Entra e segna. Cosa volere di più? Che il gol sia da tre punti, e non da uno. Ma la gioia è comunque tanta.
Tiboni 5.5: La velocità non è certo quella dei giorni migliori. E nemmeno la cattiveria sotto porta. Quantomeno si impegna. Ma non basta per evitare la sostituzione. E l’insufficienza.
(Ferretti 6): La nota positiva della giornata. Perché rientra in campo, e perché gioca dimostrando che la lesione muscolare è solo un lontano ricordo…