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Ore 22.30 – (Giornale di Vicenza) «Non perdiamo e siamo in alto». Conciso il pensiero di Michele Marcolini, alla guida del Real Vicenza che non perde da dieci turni. Un bel record. Queste le prime parole del tecnico al termine della gara pareggiata con la Cremonese: «È il terzo pareggio di fila ma le due partite precedenti sono state diverse come predominio. Questa è stata equilibrata anche se noi eravamo partiti benissimo sfruttando le due corsie e creando due occasioni nitide con Vannucci e Galuppini. Poi loro hanno preso campo e consapevolezza. Sapevamo che avremmo dovuto metterli sotto sul piano del ritmo». Qual è l´aspetto più positivo? Non ha dubbi Marcolini. «Sono molto contento che nonostante la gara sia stata equilibrata continuiamo a subìre pochissimo. Nel primo tempo gli avversari hanno tirato una sola volta fuori dallo specchio». Il pilota del Real Vicenza ha elogiato molto anche gli avversari, ma quel che ha voluto sottolineare è stato «lo spirito dei miei. La mia squadra dimostra sempre compattezza e maturità, anche nella reazione. Ha perso solo una gara finora, la prima a Salò, e guardando anche le altre partite noto che è difficile fare sempre risultato. Motivo in più per elogiare i miei giocatori. Come ho già detto, giochiamo per guadagnare il più possibile nella singola partita. Non ha senso pensare che il Bassano pareggia e noi dobbiamo quindi raggiungerlo; non è questa la mentalità cui vogliamo dare retta». L´allenatore ha spiegato così la scelta di sostituire Dalla Bona: «Giocava con un´infiltrazione alla spalla, ha avuto difficoltà ad allenarsi tutta la settimana e so cosa significa giocare con un fastidio che peraltro complica la mobilità. Sapevo che ad un certo punto avrei dovuto cambiarlo. Se n´è uscito dopo la splendida apertura per Vannucci che ha portato al gol». Marco Cristini ha regalato un minuto dopo il gol di Bassoli il pareggio al Real Vicenza. Quando non ci pensano gli attaccanti, è compito suo buttarla dentro. «Quando la palla va sull´esterno io mi butto sempre in area. Nell´occasione bravo Vannucci a calciare una bella palla rasoterra e forte». L´analisi della partita. «Molto bene noi nei primi 20´ – ha spiegato il centrocampista offensivo biancorosso – siamo sempre stati nella loro metà campo. La seconda parte della gara è stata più nelle loro mani. Abbiamo trovato di fronte una squadra forte specie nella fase offensiva. Proviamo sempre a vincere le partite, stavolta non siamo riusciti a spingere come al solito nel finale ma è un ottimo punto e non abbiamo grandi rimpianti. Anzi, è il pareggio più giusto dei tre e dobbiamo essere soddisfatti». Cristini è un giocatore molto abile negli inserimenti e nella prima frazione ha svolto un grande lavoro in questo senso. Purtroppo non è riuscito a sfruttare al meglio un assist di Dalla Bona in area. «Volevo tirare perchè pensavo che la palla schizzasse un po´ e invece così non è stato. Per questo ho colpito la palla con la testa nella speranza che un compagno la raccogliesse».
Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) E tre. Il Real Vicenza ci ha preso gusto. Terzo 1-1 di fila per la squadra di Marcolini, stavolta condito da una prestazione sottotono. Un peccato in una giornata in cui il Real poteva avvantaggiarsi su numerose concorrenti in classifica. Match poco entusiasmante, sfida che vive un’intensa, interessante fase solo all’inizio, ma gradualmente si spegne fino a diventare soporifera, quasi da pennichella nella fase centrale. Galuppini è molto attivo nei primi minuti, evidente la voglia di stupire il suo mister e convincerlo definitivamente. Al 6′ alza la conclusione sopra la traversa, all’8′ allarga uno splendido pallone a sinistra per l’accorrente Vannucci che non scarica tutta la sua potenza mancina; ne esce un piattone centrale che Battaiola riesce a controllare. Lavagnoli, un po’ in sordina, comincia a macinare falcate e al 9′, sfruttando un errato rinvio di Crialese, tenta un sinistro a giro, ma il mancino non è proprio il suo piede. La più ghiotta delle opportunità capita, al 16′, ancora sui piedi di Galuppini; l’azione parte da Lavagnoli, Cristini mette dentro un cross radente e Galuppini sbaglia un rigore in movimento, un sinistro al volo in corsa troppo centrale, preda di un attentissimo Battaiola. Inizia qui la fase di stanca del match, vivacizzata solo dai continui cambi di pallone (almeno tre) richiesti dall’arbitro Boggi. Al 28′ Bassoli si oppone a un Bruno un po’ in ombra, poco dopo Cristini mette in mezzo un pallone pericoloso di testa ma Gambaretti libera. La Cremonese si fa vedere solo al 44′, ma è un’occasione di quelle da leccarsi i baffi. Punizione di Jadid, Cristini non riesce a liberare e Mattia Marchi, che si trova la palla sui piedi, pensa bene di spararla alta da pochi passi. Ripresa e Cremonese che si presenta più corta, compatta e meno sfilacciata. E infatti il gol non tarda ad arrivare. Punizione di Jadid e parabola che Bassoli, in corsa, mette dentro con un piattone volante. Ancora un gol su calcio da fermo subito dal Real. I biancorossi però reagiscono immediatamente. Volatona di Vannucci, imbeccato da Dalla Bona, cross radente e scivolata vincente di Cristini. Pareggio meritato, ma il Real non si accontenta. Marcolini getta anche Bigoni nella mischia, ma senza esito. La Cremonese serra i ranghi e anzi si fa pericolosa con Brighenti in un paio di occasioni e con una spizzata di testa di Gambaretti al 48′. Il Real, per la prima volta, dimostra un po’ di stanchezza, la Cremonese si conferma invece mediocre ma con uno Jadid in più.
Ore 22.00 – (Giornale di Vicenza) Nel sabato di campionato post Hallowen, Pro Patria e Bassano danno vita ad una partita da “scherzetto o dolcetto”, in cui i biancoblù sono andati davvero vicinissimi a giocare un brutto scherzetto alla capolista, mentre i giallorossi, pur provando a vincere ma rischiando anche di perdere, hanno invece colto un punticino dolce, soprattutto perché consente ai veneti di prolungare a dieci gare la striscia positiva. «Tutte le partite hanno una storia a sé – osserva Tonino Asta – sapevamo della forza offensiva della Pro Patria, di cui conoscevamo pregi e difetti. Ai miei ragazzi in settimana avevo detto che, solo facendo una partita importante in difesa, avremmo potuto vincere. Alla fine è arrivato un pareggio che se sul piano del numero delle occasioni create ci lascia forse un po´ d´amaro in bocca, per la dinamica del punteggio ci soddisfa perché, per l´ennesima volta in campionato, siamo riusciti con carattere e determinazione a recuperare lo svantaggio: stavolta persino due volte». Il pensiero di Lulù Oliveira, indimenticabile stella del Cagliari e della Firoentina, non si fa attendere: «Abbiamo giocato contro una grandissima squadra – spiega l´allenatore della Pro Patria – riuscendo a metterla in difficoltà, nonostante i tanti punti di differenza in classifica. Per due volte siamo stati bravi a portarci in vantaggio, ma non è stato sufficiente».Un 2-2 avvincente che allunga il magic moment del Bassano: «Fra due squadre che sanno giocare a calcio, entrambe votate per caratteristiche ad offendere (pur nella consapevolezza di poter correre dei rischi) ne è nata una partita piacevole che ha sicuramente divertito la gente accorsa allo stadio. Sul 2-2 – ammette Asta – ho davvero creduto di poter vincere la partita, ma se ripenso alla fase del 2-1, in cui abbiamo rischiato di subire il tris che avrebbe probabilmente chiuso ogni discorso, mi sento di accettare di buon grado il pareggio che allunga la striscia positiva di una squadra che sta facendo benissimo ma che, non bisogna mai dimenticarselo, non è certo stata costruita per vincere il campionato». Bomber Pietribiasi ha avuto nel primo tempo la palla per incanalare diversamente la partita: «Ho tirato debolmente, sprecando una ghiotta opportunità. Per fortuna nel finale mi sono rifatto».
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Partita avvincente, combattuta come poche: è pareggio tra Pro Patria e Bassano al termine di 90′ giocati con il cuore in gola. Ospiti più forti tecnicamente ma bustocchi mai domi e convinti del fatto loro. Prendere il toro per le corna, avrà pensato il Bassano. E così la partenza è stata a cento all’ora. Nolè (4′), Pietribiasi (5′) ed ancora Nolè (7′) pronti a far correre un brivido a Perilli. La Pro Patria non sta a guardare e Candido e Serafini cominciano a macinare gioco e chilometri. Al 24′ Serafini per Baclet, bravo Bizzotto a sbrogliare. Bassano vicino al gol al 34′ quando Pietribiasi spara, Perilli risponde, Nolè la mette ad un metro dal palo. L’illusione del gol di Candido anticipa il vantaggio bustocco. Storia del 40’quando Candido scova Baclet che batte Rossi con un mancino perfetto. La reazione degli ospiti con un tiro alto di Semenzato. Nella ripresa entra Maistrello ed a 10′ è subito pareggio giallorosso. Nolè per Iocolano, tocco perfetto e l’1-1 si materializza. Il Bassano non si ferma: Perilli respinge una punizione di Furlan dai 25 metri poi, al 22′, grande occasione per i veneti con un cross di Iocolano per Nolè, battuta di prima intenzione e palla che sfiora il palo. Al 24′, però, passa la Pro Patria. Serafini crossa per Candido che, in area, mette in rete. Il Bassano pianta le tende nella metà campo bustocca. Al 38′ Cattaneo si accentra e spara cogliendo il palo. Subito dopo c’è un cross deviato da Perilli, il colpo perfetto è di Pietribiasi che, di rabbia, manda in rete. Non è finita. Bassano all’assalto. Cattaneo al 43′ costringe Perilli a sudare, la difesa si salva con affanno. Il Bassano continua ad attaccare, meriterebbe i tre punti ma si deve accontentare del 2-2.
Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) «Ora c´è bisogno di dare una smossa». Pasquale Marino parla a voce bassa, molto bassa. Ma se il volume manca, l´energia c´è, eccome. Il tecnico, al suo debutto sulla panchina del Vicenza, quando parla di «smossa» si riferisce a movimenti e inserimenti in prima linea. Ma non solo. Perchè questa squadra, che sta precipitando verso il fondo della classifica, va rimessa in piedi. Anche se bisogna fare i conti con tante assenze. E pesanti, per giunta. Marino, si comincia con una sconfitta… «Sì, ma ci sono anche degli aspetti positivi. Per esempio ho visto in questi ragazzi tanta voglia di lottare». Il Carpi ha segnato un solo gol, ma ha avuto anche tante occasioni… «Stiamo parlando di una squadra che dal punto di vista fisico sta bene, poi viaggia sulle ali dell´entusiasmo. È la rivelazione del campionato». Durerà in vetta? «Le potenzialità di sicuro non mancano: il Carpi ha struttura di squadra, fisicità, intensità e qualità in avanti». E il Vicenza gli ha spalancato le porte con un grosso errore dietro… «In effetti abbiamo subito un gol che si poteva evitare». E poi non si segna… «Però i ragazzi hanno dato moltissimo, pur in presenza di qualche limite legato alla struttura fisica. Nel secondo tempo loro erano più freschi di noi: ora dobbiamo lavorare e capire se questo dipende, per esempio, dalla necessità di recuperare dopo gli infortuni». Certo che quello dell´attacco è un problema. «Intanto speriamo di recuperare Cocco per sabato. Poi, ripeto, i ragazzi hanno dato molto: Giacomelli è entrato bene in partita lo stesso Lores Varela non ha fatto male». Lei ha cominciato la partita con il 3-5-2 “ereditato” dalla precedente gestione… «In questa particolare situazione era giusto fare così. Ora, con più tempo a disposizione, vedremo come operare. Quel che è certo è che, a prescindere dai moduli, bisogna lavorare sui movimenti e sugli inserimenti». Con tutti questi infortuni che hanno colpito il reparto avanzato si parla spesso di intervenire sul mercato. Qual è la sua opinione al proposito? «Io posso solo dire che le liste sono chiuse e quindi, prima di tutto, devo pensare a lavorare con questi giocatori. Detto questo, ci si muoverà se la società lo riterrà opportuno».
Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) A giudicare dalla partita di Carpi il problema non era Gianni Lopez. E Pasquale Marino al debutto oltre che la panchina eredita dal Capitano anche gli stessi identici problemi. E senza aver avuto la possibilità di incidere minimamente, visti i tempi assurdi scelti da chi ha deciso il cambio: 24 ore dopo la sfida con il Modena e 48 prima di quella sul terreno della capolista. Che poteva fare un nuovo allenatore? Nulla. E d´altra parte va sottolineato che l´elettrochoc deciso dalla società non ha prodotto neppure quella scossa, sul piano temperamentale, con cui si dice che in genere una squadra reagisca in situazioni del genere. Anzi, il Vicenza è stato più moscio che nelle altre gare, a prescindere dalla qualità di un avversario come il Carpi, che a sorpresa è capolista solitaria per qualche buona ragione. Sul piano dell´organizzazione del gioco ma soprattutto nell´intensità agonistica c´è stata ben poca partita, il Carpi è stato nettamente migliore. L´aspetto paradossale è che il Vicenza ha perso la terza partita consecutiva con un solo gol di scarto contro la squadra con il miglior attacco della B, concedendo agli emiliani 10 tiri in porta, compreso un palo, ma alla fine uscendo sconfitto per un gol regalato a Mbakogu all´inizio della ripresa. Nessuno ha pensato di mettersi davanti alla palla quando quelli del Carpi hanno battuto in fretta una punizione per fallo fischiato contro Di Gennaro, pressato mentre controllava la palla. Con la squadra “in uscita” e quindi mal posizionata in difesa, è bastata una palla in verticale per mandare in tilt Camisa e Figliomeni che non hanno chiuso su Mbakogu e Bremec che ha fatto di peggio, uscendo in modo sconsiderato e facendosi beffare dal bomber del Carpi che s´è trovato a depositare la palla nella porta sguarnita. E qui si torna all´inizio, per dire che il problema non era Lopez. Ma magari invece la friabilità in fase difensiva, che porta a commettere errori come quelli che sono costati il primo rigore-gol a Catania, il primo gol del Modena (quel pasticcio Moretti-Gerbaudo) e ieri il gol decisivo. L´unico del Carpi perché prima e dopo è stato Brmec con le sue parate a limitare i danni, giusto ricordare anche questo dopo aver detto del suo erroraccio. E sicuramente più che Lopez un probema del Vicenza di adesso è che a calcio bisogna far gol e con Ragusa e Maritato fuori col crociato rotto e Cocco infortunato il gol rimane un miraggio. Con tutta la buona volontà Spiridonovic, ieri titolare, e Giacomelli, entrato dopo il vantaggio del Carpi, non hanno fatto neppure il solletico alla difesa avversaria, né poteva farlo un esterno come Lores Varela, adattato al ruolo di seconda punta senza risultati concreti. Al tirar delle somme in 90´ un solo tiro in porta, senza pretese, di Cinelli.
Ore 21.00 – (Gazzettino) Anche il tecnico Foscarini a fine partita è andato sotto il settore ospiti per ringraziare i sostenitori granata, prima di analizzare il pareggio maturato sul campo: «Venivamo da una settimana particolare, segnata da tante assenze nella rosa dei giocatori, cercavamo un risultato positivo, e il punto quindi me lo tengo stretto, anche se so bene che in B non è tanta cosa, non fai troppi salti in classifica». Il Cittadella ha fatto comunque un passo in avanti. «Mi interessava vedere una squadra che desse continuità ai risultati, con lo spirito giusto, che lottava, e in questo senso ho avuto segnali confortanti. Abbiamo anche sofferto, specie nella ripresa, ma ci poteva stare». Meglio il Cittadella dei primi 45 minuti. «A livello di gioco penso di sì, nella ripresa invece la pressione della Ternana ci ha costretti ad abbassarci troppo, in certi frangenti abbiamo dovuto stringere i denti e cercare Sgrigna davanti senza passare per un’azione manovrata». Alla fine si poteva anche vincere. «Forse sarebbe stato troppo, ma se Sgrigna l’avesse buttata dentro avremmo portato a casa i tre punti più che volentieri. Ci accontentiamo: tre pareggi sono segno di continuità, l’importante è che ci siano prestazioni toniche e vigorose in periodi difficili come quello che stiamo attraversando. Se vuoi uscire dal tunnel, però, devi centrare la vittoria».
Ore 20.50 – (Mattino di Padova) Tre su tre. Tre punti in tre partite, un (piccolo) calcio alla crisi, ma soprattutto una certezza, che di questi tempi non è poco: il Cittadella ha carattere, e lo tira fuori alla grande proprio nei momenti in cui il destino sembra congiurargli contro. Ha recuperato a Crotone il 2-2 al 95’, sull’ultimo assalto alla porta calabrese, ha ripreso per i capelli il Livorno in 10 contro 11, e adesso, con ben sette giocatori fuori (gli squalificati Pellizzer, Busellato e Gerardi, l’ultimo infortunato Lora e i lungodegenti Donazzan, Paolucci e Schenetti), ha portato via un pari persino colmo di rimpianti dal campo di una concorrente diretta per la salvezza, quella Ternana che non ha ancora vinto una gara davanti ai suoi tifosi e che si presentava a questo “spareggio” con la bava alla bocca, dopo tre k.o. di fila. Siamo alla dodicesima giornata e la classifica è ancora bruttina da vedere – 11 i punti in cascina – ma almeno l’emorragìa di sconfitte d’inizio ottobre è stata fermata. Peccato comunque, perché, se è vero che qualcosa di troppo si è rischiato nelle retrovie, è più che giustificato il rammarico di non aver sfruttato alcune nitide occasioni davanti a Brignoli, la più clamorosa delle quali con Sgrigna al 90’. Se quel pallone fosse andato dentro, parleremmo di ben altra sostanza, ovviamente, anche come posizione in graduatoria dei granata. Gol sbagliato, gol subìto. L’unico dubbio della vigilia per Foscarini viene sciolto con la scelta di Mancuso. È lui l’esterno destro del tridente avanzato, mentre in difesa la coppia di centrali è formata, come previsto, da Scaglia e De Leidi. Il momento è delicato per gli umbri, e lo si vede, nonostante il buon avvio. Il calcio è spietato nelle sue regole, una delle quali dice che quando fallisci un’opportunità facile facile sotto porta vieni subito punito. E così accade per la squadra di Tesser. Al 13’ Falletti pesca Bojinov in area, il bulgaro evita Valentini in uscita e rimette dal fondo al centro, ma Ceravolo, a pochi passi dalla linea bianca, in mezzo a due avversari “cicca” il più comodo dei tap in, spedendo sul fondo. Sette minuti dopo, ecco la punizione inevitabile: discesa di Barreca a sinistra e cross, respinta della difesa e sul pallone piomba lestissimo Rigoni, che indovina un altro dei suoi diabolici rasoterra, diretto nell’angolo alla destra di Brignoli. Gol-fotocopia di quello di martedì scorso con il Livorno. Che occasioni! È un buon Cittadella nonostante l’emergenza, ordinato, attento, concentrato, anche se quando Fazio & C. vengono avanti le spie rosse dell’allarme si accendono nell’area di Valentini. Però, a parte un’uscita difettosa dell’estremo difensore su cui i compagni rimediano, i padroni di casa non costruiscono più palle-gol. Chi, invece, spreca sono i granata, che con Coralli non concretizzano un perfetto cross di Barreca al 34’ (girata al volo di sinistro, ma proprio addosso a Bastrini) e con Mancuso mancano il bersaglio a portata di piede, dopo un pallone indirizzato sotto porta da Sgrigna e corretto di testa da Pecorini, al 39’. Palo e pareggio. Basterebbe tenere sino all’intervallo, invece, sempre in ossequio a quella famosa regoletta ricordata prima, il Citta incassa l’1-1 per propria dabbennaggine. Prima Ceravolo, su cross di Crecco, centra di testa il palo alla sinistra del portiere (45’), poi, nel primo dei due minuti di recupero, Viola pesca bene Gavazzi sul limite dell’area e l’esterno di sinistro infila, con la sfera che picchia sul montante interno e gonfia la rete. Troppi errori. E Sgrigna… Nella ripresa si gioca per vincere, sull’uno e sull’altro fronte, anche se i rossoverdi spingono, com’è ovvio, di più sull’acceleratore. Valentini è bravissimo ad opporsi ai tentativi di Ceravolo (5’, 21’ e 24’) e ad una conclusione secca di Crecco (17’). Poi c’è il “giallo” di un rigore reclamato per una caduta dello stesso Crecco in area a contatto con Cappelletti (29’), ma l’arbitro ammonisce il rossoverde per simulazione. Anche Brignoli, tuttavia, ha il suo bel daffare nel rintuzzare i tiri di Pecorini e Sgrigna (15’), oltrechè di Benedetti (32’). Infine, al 45’ in area, solo soletto, Sgrigna calcia alto di sinistro un pallone d’oro. Il colpo del k.o. mancato. Fosse andato a segno, nessuno avrebbe potuto azzardarsi a gridare al furto.
Ore 20.30 – (FriuliGol) Nella nona giornata della Serie D sorridono quasi tutte le regionali. Il Fontanafredda vince a Monrupino con il Kras, pronto riscatto della Sacilese in casa e due punti meritati in trasferta per Tamai e Triestina. Il Fontanafredda si aggiudica il derby regionale con il Kras vincendo 1-4 sul ampo dei biancorossi carsolini. Nel primo tempo doppietta del giovane Nicola Salvador dopo 45’ di marca rossonera , nella ripresa ospiti ancora in gol con Salvador , Kras che prova a reagire e nel finale accorcia Knezevic ma i ragazzi di mister De Pieri sono bravi a chiudere la gara realizzando l’1-4 definitivo con Hoti. Per il Fontanafredda secondo successo di fila con tanti under in campo ed un buon avvio stagionale, Kras che non riescea bissare il successo di sette giorni fa ed ottenre il primo successo interno e rimane nella parte bassa della graduatoria. La Sacilese vince sul Mezzocorona 4-2 in una gara ricca di emozioni e biancorossi che restano in quarta posizione. Squadra di mister Zironelli che parte piano ed al 23’Mezzocorona che trova il vantaggio con Holler dopo che un tiro di Bentivoglio avev colpito il palo. Il gol subito scuote la Sacilese che dopo appena sei minuti pareggia con Sakajeva appena entrato con un tiro in diagonale. Domenica prossima il deby fra Fontanafredda e Sacilese in una gara sentita che ritorna dopo qualche anno. Al 40’ i padroni di casa passano in vantaggio ancora con Sakejeva che va in gol da centro area. Nella ripresa passa appena un minuto e Sottovia dentro l’area con un tiro poente porta a tre le marcature ed al 21’ Spagnoli con un rasoterrra firma il poker, nel finale trentini che attacano e trovano il punto del definitivo 4-2 con Minatti sfiorando nei minti di recupero anche la terza rete. Il Tamai porta a casa un buon punto dalla trasferta bellunese con l’Union Ripa in una gara equilibrata e con poche occasioni con qualche tentativo mancato nel finale da ambo le parti. Per i ragazzi di mister De Agostini continua il buon periodo con il sesto risultato utile di fila e conferma la solidità in difesa per un sesto posto meritato. L’Unione Triestina del neo tecnico Ferazzoli strappa un punto inaspettato dalla trasferta con la capolista Biancoscudati Padova pareggiando 1-1 con i gol tutti nel finale dopo una prova determinata. Nella ripresa il forcing patavino ha la meglio al 38’ con Aperi, ma al 42’ Bez realizza su rigore il pareggio concesso per atteramento di Giordano. Per la giovane squadra alabardata oggi in campo con due 1997 un punto che può dare morale per il futuro. Nelle altre gare l’Altovicentino batte il Mori S. Stefano 4-1 ed aggancia in vetta il Padova, pareggio fra Dro e Belluno 1-1, successi per la Clodiense 1-0 sul Giorgione e del Montebelluna 2-0 all’Union Pro infine successo del Legnago sull’Arzignanochiampo 2-1.
Ore 20.10 – (VenetoGol) Una gara dominata nettamente dall’Imolese quella allo Stadio Galli di Imola con fischio d’inizio alle ore 14.30. Un pubblico emiliano numeroso e che si è fatto sentire durante tutto il tempo di gara scandito dalle 3 reti emiliane e dal bel gioco dell’Imolese che ha lasciato poco spazio agli aponensi per strutturare azioni degne di nota. Al 4’ del primo tempo il terzino di casa crossa dalla sinistra verso il centro area raggiungendo il n.9 Bonaventura che mette a segno la prima rete al portiere neroverde Rossi. Il secondo gol non si fa attendere troppo e prende lo spunto da una palla mal giocata da Nicola Maniero che cede il passo sempre al n. 9 che al 36’ del primo tempo con due passaggi ben piazzati va a rete in diagonale senza grande difficoltà. Il terzo gol per i rossoblu arriva all’ultimo minuto di recupero del 2 tempo in cui il n.20 Petrascu in tre passaggi si trova solo davanti a Rossi e deposita la palla sul secondo palo. Per l’Abano c’è poco spazio di ripartenza, in un terreno di gioco gestito sapientemente dall’Imolese: si distinguono due azioni nel secondo tempo ad opera di Giusti: al 30 entra verticalmente in aria, intercetta la palla e conclude senza successo appoggiando in mano al portiere. Al 35 sempre Giusti di prima passa a Bortolotto che controlla bene davanti al portiere sta per concludere ma viene anticipato spendidamente dal loro portiere che va ad inificiare l’azione. “Abbiamo trovato una squadra più forte di noi e hanno meritato di vincere – spiega De Mozzi. “Che l’Imolese fosse una squadra strutturata e con giocatori importanti, seppur più indietro di classifica rispetto a noi, lo sapevamo e abbiamo giocato a viso aperto, cercando spazi che tuttavia non ci hanno lasciato. L’Imolese è stata senz’altro superiore a livello tecnico, fisco e di mentalità. Ci siamo trovati inoltre in una condizione penalizzante per le assenze in campo di Antonioli, Barrichello, Franceschini e Bilato in panchina. e ne abbiamo subito conseguenza”. Prossima gara con l’Este dunque di grande importanza ed anticipata a sabato 8 novembre alle ore 14.30 presso lo Stadio di Abano “sarà anche quella una gara molto impegnativa e ce ne aspettanno una serie consecutiva con il Fiorenzuola e il Porto Tolle, tutte società che militano in categoria da anni e che hanno giocatori provenienti dal professionismo. Da parte nostra ci sarà la solita grande volontà di tentare gioco senza demordere: la mia speranza in questo momento dell’anno è di raccogliere qualche risultato positivo che aiuti a non demordere. Di qui in poi dunque c’è senz’altro da stringere i denti e provare a portare a casa il massimo per le nostre potenzialità” conclude mister De Mozzi.
Ore 19.40 – (VenetoGol) Playoff a vista… ma i 90’ regalano un risultato in bianco! L’Union Ripa rallenta però il passo nella scalata all’orbita spareggi mettendo in atto un parziale saltello: i nero-verdi di Parteli potevano saltare il Tamai, ma si sono visti fuggire la Clodiense. Il traguardo è ancora lontano, ma l’importante in casa Ripa aver finalmente trovato la continuità di risultati e di rendimento. Al “Boscherai” (solo la Clodiense in questo inizio di torneo si è messa nella valigia i tre punti) il Tamai non passa e la tradizione nero-verde ha confermato i recenti trascorsi contro le “furie rosse”: al 2-0 dello scorso campionato si sono aggiunti il pareggio di un anno fa nella regoular-season e il 3-0 bellunese in Coppa Italia. Il Tamai salito a Pedavena ha le pile cariche: i biancorossi si portano in dote 5 gare positive (11 punti) e soprattutto il successo-slancio ottenuto sette giorni fa nel derby contro la Sacilese. Mister Parteli teme quindi le “furie” in versione campionato e soprattutto il tridente Zambon-Bolzon-Federico Furlan (non c’è l’infortunato Sellan) che sul biliardo in erba artificiale del “Boscherai” ha modo di giocare in velocità senza incorrere in smagliature tecniche dovute alle imperfette condizioni del campo. Sul sintetico l’errore del singolo nei fondamentali è evidente alla luce del sole. E proprio il sole accecante illumina il brio del match che fa registrare un inizio a tutto gas. Mister Parteli nello schieramento iniziale. Per contro la risposta di Stefano De Agostini è di facile lettura: il tecnico di Azzano Decimo aggiusta un paio di posizione nelle retrovie, ma è l’undici titolare a fare la partita. Una partita però scialba che il Ripa ha giocato sottotono e il Tamai lo ha imitato. Nella prima frazione in più occasioni le due squadre hanno cercato il tiro senza inquadrare i legni con efficacia. Una partita che si annunciava tutta bollicine si è arenata scialba e priva di brio. Solo nella ripresa e nella battute finali questa ha fatto registrare un paio di emozioni. Al 34’ è F. Furlan a sciupare sul secondo palo una volè di sinistro che il bomber fionda alle stelle. Subito dopo è Dassiè a imitarlo: l’ex esterno del Falmec al 43’ si mangia il gol-vittoria: sul corner spiovuto in area, Moresco fa da torre per il giovane compagno e la conclusione al volo va per la tangente… E’tutto di un pomeriggio molto soft.
Ore 19.10 – (VenetoGol) La Clodiense ritrova la concretezza sottorete e al “Ballarin” non dà scampo al Giorgione 2000. I granata con i tre punti incamerati rafforzano la propria posizione playoff e si avviano a giocare una stagione dal vera outsider. Per una ventina di minuti la gara si sviluppa sonnolenta e solo dopo il gol del vantaggio di casa la “Clo” ha fatto valere la propria caratura. Il Giorgione partito cauto si è limitato a controllare l’avanzata di casa che passo dopo passo ha mostrato di prendere le misure e i primi affondi di forza hanno messo in serie difficoltà la retroguardia rossostellata. Al 23’ la partita si sblocca sulla bella e articolata avanzata granata avviata da Piaggio con un colpo di tacco per Mazzetto, che imbeccato nella corsa opera un cambio di campo e pesca Mastoianni, che si propone puntuale alla deviazione che sblocca il match in favore dei lagunari. L’undici di mr. Pagan approfitta dello sbandamento castellano e al 25’ è Santi a mettere fuori di poco. Il Giorgione fa notare la propria presenza con un calcio franco di Antonio Baggio senza fortuna (36’). 1’ dopo è ancora Santi a farsi largo in area e Bevilacqua con un prodigioso intervento salva la propria porta dalla seconda capitolazione. Nel finale di frazione è Piaggio ad avere la palla del bis, ma la girata in acrobazia vola oltre i pali. Nella ripresa la formazione di Pagan bada ad amministrare il confronto e attende la reazione trevigiana che si rivela istintiva e fragile nelle proprie puntate. Il finale di gara è tutto di marca trevigiana, la Clodiense in inferiorità si difende a denti stretti e lo fa con tutta la squadra dietro la linea della palla. Il Giorgione però non trova il guizzo vincente e l’undici di Pagan incamera un successo tonificante e privo di reti al passivo.
Ore 18.40 – (Unione Triestina) Un mezzo capolavoro. Nessuno prima di oggi era riuscito a fermare la capolista Biancoscudati Padova. Nessuno prima della Triestina, che strappa un orgoglioso pareggio dopo 95 minuti di autentica battaglia nell’infervorato catino dell’”Euganeo”, riempito da oltre 5 mila spettatori. Il pomeriggio comincia con una piccola rivoluzione in casa alabardata. Complici le numerose assenze mister Ferazzoli, al debutto sulla panchina alabardata, decide di provare il 3-5-2 lanciando nella mischia due ragazzi del 97: Loperfido e Crosato. Davanti all’estremo difensore Di Piero la difesa a è formata dall’ultimo arrivato Antonelli, da capitan Piscopo e da Giannetti. Nel centrocampo, governato dalle geometrie di Proia, spiccano i giovanissimi triestina sulla destra e gli esperti Gasparotto e Celli nella zona sinistra del campo. La coppia d’attacco è formata dall’infaticabile Bez e dal veloce Aquilani. La corazzata Padova, forte dei 24 punti conquistati in 8 partite si con il classico 4-3-1-2 che ha fatto le fortune di mister Parlato. L’inizio di gara è di marca biancoscudata, con i giocatori di Parlato sospinti dal caloroso tifo dell’Euganeo. Tiboni calcia da circa 25 metri verso la porta Di Piero, ma il destro dell’attaccante patavino non impensierisce il portiere alabardato. Il secondo tentativo, da distanza siderale, viene portato da Segato (5’) e difetta leggermente di mira volando sopra la traversa. Al 10’ Ilari reclama inutilmente la massima punizione dopo un contatto con Gasparotto appena varcata la soglia dell’area di rigore. Al 15’ Thomassen si inserisce nel settore di sinistra ed effettua un’intelligente sponda verso il centro dell’area, ma nessun compagno segue l’intuizione del danese. Quindi Di Piero mostra i riflessi respingendo di piede una conclusione da distanza ravvicinata di Ilari. La partita non subisce interruzioni rivelandosi piacevole per il pubblico di casa anche quando Bez si presenta nei pressi di Petkovic e viene murato da una scivolata di Thomassen. Il difensore scandinavo è ancora protagonista al 21’ quando sfiora la rete del vantaggio schiacciando un corner calciato dalla sponda sinistra del terreno di gioco. L’inedito modulo sembra adattarsi alle corde degli alabardati con gli esterni di centrocampo sempre attenti in fase di copertura. L’attenta disposizione giuliana costringe la squadra di casa a provare soluzioni dalla lunga distanza come quella di Cunico, che lascia partire un destro dai 20 metri che sibila a lato del palo alla destra di Di Piero. Al 28’ Giannetti sfiora l’autogol deviando sull’esterno della rete una velenosa punizione di Segato. Sugli sviluppi del corner Cunico segna di mano e il signor Miele di Torino annulla giustamente la rete con annesso cartellino giallo per il biancoscudato. Nella ripresa mister Parlato inserisce subito bomber Ferretti per votare ancor di più la propria squadra all’attacco. Di Piero viene subito chiamato agli straordinari: prima disinnesca un tiro cross di Busetto mettendo la sfera sopra la traversa, poi, sul successivo calcio d’angolo, respinge la precisa inzuccata di Ferretti. Il Padova sospinto dal tifo infernale dell’Euganeo asserraglia l’area di rigore giuliana e, al 5’ minuto, un grande intervento Antonelli salva letteralmente la porta dal tap-in di Ferretti dopo l’ennesimo miracolo di Di Piero. L’Unione reagisce a al 15’ mette la testa fuori dal guscio. Punizione calciata da Proia e stacco di Bez, ostacolato da un avversario, fuori bersaglio. Il Padova richiude l’Unione negli ultimi trenta metri e Thomassen sfiora il gol al 23’ con l’ennesimo colpo di testa a lambire il palo della porta di Di Piero. Arvia sostituisce Celli, fermato dai crampi alla mezzora, ma la Triestina non cede e anzi rilancia con Kabangu che si invola in contropiede, ma si allunga la sfera permettendo il recupero della retroguardia di casa (34’). Al 38’ la diga eretta da Ferazzoli cede sulla percussione centrale di Aperi che, arrivato davanti a Di Piero, mette lo zampino al momento giusto per gonfiare la rete. La Triestina rialza subito la testa tuffandosi in avanti e al 40’ Niccolini rovina su Giordano: Miele fischia calcio di rigore e decreta la seconda ammonizione di Niccolini. Dal dischetto Bez rompe il digiuno, palla da una parte e portiere dall’altra per la gioia incontenibile dei cento triestini accorsi in Veneto. L’Unione, con una grandissima prova di orgoglio e di unità, infligge così il primo stop stagionale alla corazzata biancoscudata.
Ore 18.10 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Fiorenzuola-Este 1-3, Thermal Abano-San Paolo 0-0, Imolese-Abano 3-0.
Ore 17.50 – (L’Arena) Negli spogliatoi tutti contenti. Il vicepresidente del Legnago Davide Venturato: «Terza vittoria consecutiva del Legnago frutto del lavoro svolto. Tre successi consecuitivi danno morale e punti importanti. Bisogna mantenere i piedi per terra, ma penso che la squadra possa allungare la serie positiva dopo il brutto e sfortunato avvio di campionato». Così Leonardo Rossi: «Non mi piace elogiare il singolo, ma dico che il migliore del Legnago è stata la squadra. La nostra vittoria è senz’altro meritata per il nostro gran secondo tempo. I giornalisti della Rai nell’intervista a fine gara mi hanno chiesto della metaforfosi del Legnago ed io ho detto che il Legnago ha sempre giocato bene raccogliendo poco». Contento anche il direttore generale Mario Preto: «Un successo meritato e un ottimo sport televisivo per il Legnago che ha espresso una prestazione confortante creando tanto e dimostrando un’ottima condizione fisica».
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) C´è da scommetterci, che all´intervallo, abbia fatto venire i capelli dritti a tutti. Ma stavolta non è bastato. Paolo Beggio è lucido nell´analizzare la sconfitta, e però spiega: «Un passo indietro rispetto alla partita col Padova? Non proprio. Sono convinto che nei primi 25´ abbiamo avuto la partita in mano. Il Legnago giocava di rilancio e con palle lunghe, poi il calcio ti dà quello che non hai ricevuto. Emanuele (Friggi, ndr) ha fatto una grande stagione con noi lo scorso anno, ma non ci aveva mai regalato un gol. Ce l´ha restituito oggi». E poi, sul tentativo di rianimarsi nel secondo tempo, spiega: «L´ultima mezzora ci siamo ripresi, ma era difficile ripetere in tutto la prestazione col Padova. Roverato ha dato più geometrie, palle più pulite e diverse. Il gol sbagliato da Trinchieri? Non mi sento d´incolparlo di nulla, se siamo qui è perché dobbiamo tanto anche a lui». Amarezza, quella sì. «Sullo 0-0 era una partita equilibrata, noi abbiamo avuto le nostre soluzioni con Marchetti e Carlotto vicino alla punta». E adesso? «Si riparte più cattivi di prima, con il confronto e lo spirito di sempre. È questa l´unica miscela».
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Tradito (dall´ex di turno, Emanuele Friggi), affondato (brutta sconfitta per come è maturato questo 2-1) e sorpassato (il Legnago mette la freccia e va a 11 punti). E pure illuso, da una stella filante sparata forse troppo tardi dai piedi di Roverato. Brutta giornata per l´Arzignanochiampo, che deve fare i conti anche e soprattutto con i numeri: quarta sconfitta nelle ultime cinque gare, alleggerite solo dalla vittoria (bissata a quella di Coppa) con la Clodiense. Una sveglia suonata troppo tardi, assieme a un errore (sullo 0-0) che da Trinchieri non ci si aspetta (e lui per primo fa mea culpa): ecco cos´ha buttato giù dal letto la Banda Beggio. Primo tempo contratto, fatto di piedi pestati a centrocampo e una fascia, quella destra del Legnago, che però funziona a meraviglia con il tandem Viviani-Farinazzo. Proprio quest´ultimo, al 22´, mette in mezzo un cross per la testa di Rivi che sbaglia l´impossibile: Vanzo fa il miracolo e salva anche grazie a Dall´Amico. Ma l´incredibile arriva al 33´, quando Trinchieri viene tradito dalla sua freddezza e calcia fuori un gol già fatto. Due minuti più tardi, Carlotto vorrebbe mangiarsi l´erba: si libera bene di Miletic in uscita e tenta di schiacciare di destro, ma Falchetto riesce a salvare a porta vuota (peraltro forse con il braccio). Poi, vince la dura legge del gol (sbagliato): la punizione dai 20 metri di Friggi buca barriera e porta, è 1-0. LEGNI E ILLUSIONI. La ripresa è una discesa nel buio, almeno all´inizio. Passano appena 5´ e la botta si prende ancora lì, sulla fascia sinistra. Farinazzo è come Beep-Beep, e a Sartori non resta che il ruolo di Willy il coyote: Rivi schiaccia di testa sul secondo palo, rubando il tempo a Beghin. Beggio inverte Carlotto con Marchetti, ma gli spigoli non si smussano, ed è ancora Rivi ad arrivare a tanto così dal 3-0 (17´). Il sussulto arriva al 27´, quando la girata al volo di Carlotto viene murata involontariamente dalla faccia di Trinchieri. Che non sia proprio giornata è evidente quando poi il Legnago va vicino al cappotto: prima il brasiliano Adriano di testa (29´), poi Farinazzo di piede (32´) fanno suonare il palo alla sinistra di Dall´Amico. Quando poi sembra ormai tutto perduto, Roverato entra e disegna la magia del 2-1 su punizione, proprio dove nel primo tempo Friggi aveva aperto la ferita. Ma è troppo tardi, anche per il colpo di testa di Vanzo che al 44´ va a finire di pochissimo sopra la traversa.
Ore 17.05 – Sala stampa, Sebastiano Aperi: “Speravo di aver segnato un gol da tre punti, ma non ho avuto neanche il tempo di festeggiare che è arrivata la beffa. Il gol? Ammetto che sono stato anche un po’ fortunato… Il rigore per loro? Secondo me non c’era, loro lo cercavano dall’inizio e alla fine ci sono riusciti. È una partita nata male… La gioia per il gol è immensa, ma anche la delusione è tanta. Una dedica? A Genny Russo ed alla mia ragazza. Ora avanti col Giorgione!”.
Ore 17.00 – Sala stampa, Dan Thomassen: “Abbiamo controllato la partita per novanta minuti, poi è arrivata la beffa. Pensavamo di portare a casa i tre punti, ma la prestazione generale a mio avviso è stata buona. Prima della partita avevamo parlato dell’atteggiamento, e da questo punto di vista l’approccio mentale è stato quello ideale ma rode moltissimo non essere riusciti a portare a casa l’intera posta in palio.Questo però non deve cambiare quanto stiamo facendo, dobbiamo continuare a pedalare a testa bassa”.
Ore 16.55 – Sala stampa, Fabrizio De Poli: “Eravamo in vantaggio. Non comprendo il metro dell’arbitro, perché non ci ha concesso un rigore nel primo tempo mentre il fallo che ha portato al loro non mi è parso così drastico. Peccato, perché non abbiamo giocato male. Ma siamo comunque ancora primi in classifica…”
Ore 16.50 – Sala stampa, Giuseppe Ferazzoli: “Siamo i primi che strappano un punto qua. Il Padova avrebbe meritato la vittoria per la mole di gioco fatta,ma noi possiamo permetterci di fare queste gare. Per noi questo risultato e’ una grande cosa, abbiamo messo fuori la testa quando eravamo sotto, il merito dei miei e’ averci creduto fino alla fine. In settimana abbiamo provato a mettere pace tra tutte le difficoltà e ci e’ girata bene'”
Ore 16.43 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Siamo un po’ tutti amareggiati, perchè è una delle partite dove per intensità e propositività i ragazzi sono stati più disponibili. Purtroppo il calcio è questo, adesso bisogna solo fare in modo di cancellare questa piccola amarezza e correggere gli ultimi dieci minuti della partita. Dopo il vantaggio i ragazzi hanno faticato e loro ci hanno colpito con un episodio. L’episodio del rigore? Forse la foga di andare a prendere il pallone, magari ha sbagliato il tempo, però in quella circostanza penso che oggi i ragazzi non meritano di subire il gol dopo averlo fatto e dopo tutto quello che avevamo creato. Prima o poi dovevamo fermarci, è successo quindi siamo tornati sulla terra e ripartiamo. Sul pareggio loro c’è stato un retropassaggio avventato a centrocampo, però tanti giovani possono commettere tanti errori. E’ normale. Per intensità, concentrazione e determinazione, se possiamo anche concedere qualche errore a qualche ragazzo è umano. Forse dopo l’1-0 dovevamo essere meno frenetici e più razionali. I nostri terzini forse erano un po’ bassi, per questo ho corretto il baricentro nella ripresa. Il cambio di Tiboni? Aveva spinto molto nel primo tempo e il cambio è stato fatto perché mi serviva uno ancora più forte di testa per prendere i cross, tenendo presente che rientrava dopo quattro settimane di stop. Ripeto, prima o poi doveva arrivare, ma ai ragazzi non posso non fare i complimenti. Il campionato è lungo e andiamo avanti. I cambi? Segato non è stato sostituito perché stava facendo male. Nichele lo preferivo per fisicità. Sentinelli tornerà a disposizione per la prossima partita. Io non ho mai pensato di aver chiuso la partita sull’1-o. La partita è terminata quando finisce, non prima”.
Ore 16.36 – Serie D girone C, la classifica: Padova e AltoVicentino 25, Belluno 20, Sacilese 18, Clodiense 16, Tamai 15, Fontanafredda, Montebelluna e Union Ripa La Fenadora 13, Union Pro 11, Giorgione 10, ArziChiampo 9, Kras Repen e Dro 7, Mori Santo Stefano e Triestina 3, Mezzocorona 0.
Ore 16.35 – I risultati di serie D girone C: AltoVicentino-Mori Santo Stefano 4-1; Clodiense-Giorgione 1-0; Dro-Belluno 1-1: Kras Repen-Fontanafredda 1-4; Legnago-ArziChiampo 2-1 (giocata ieri); Montebelluna-Union Pro 2-0; Padova-Triestina 1-1; Sacilese-Mezzocorona 4-2; Union Ripa La Fenadora-Tamai 0-0;
Ore 16.30 – Termina la partita: Padova- Triestina 1-1.
Ore 14.30 – (Il Piccolo) Sfatare il tabù dello Stadio comunale di Monrupino. Rotto il ghiaccio in trasferta, oggi alle 14.30 il Kras Repen cercherà di ottenere la prima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico. Sulla strada delle furie rosse del Carso ci sarà un avversario che l’anno scorso è andato a braccetto con i biancorossi per quasi tutto il campionato di Eccellenza: il Fontanafredda. Memori delle due vittorie ottenute pochi mesi fa, che però non bastarono per conquistare il primo posto e la promozione diretta in serie D, i ragazzi allenati da Predrag Arcaba oggi si presenteranno con qualche novità di formazione. Il Kras dovrà infatti fare a meno del difensore centrale Cvijanovic (fermato dal giudice sportivo per una giornata per somma di ammonizioni). Saranno assenti poi Sasa Ranic, alle prese con la solita infiammazione alla caviglia, e Alessio Corvaglia. Su quest’ultimo però, fermo dal febbraio dello scorso anno, giungono ogni giorno notizie di un netto miglioramento. A breve potrebbe essere convocato nella squadra Juniores per tornare ad abituarsi al ritmo partita. Nel mese di dicembre invece potrebbe forse essere a disposizione di Arcaba. Contro il Fontanafredda i biancorossi dunque si presenteranno in campo con Budicin tra i pali, Komel esterno basso sinistro, coppia centrale inedita formata da Spetic e il giovane Fross, terzino destro Slavec. Centrocampo a quattro composto da Capalbo, Grujic, Zlogar e Maio. Davanti riconfermata la coppia formata dall’ariete di Capodistria Bordon e dal capitano Knezevic. In panchina siederanno D’Agnolo, Castellano, Simeoni, Boskovic, Bozic, Tawgui, Gulic e Petracci. «Abbiamo vinto in trasferta, bene. Ora confidiamo di sbloccarci anche in casa. Quella contro il Fontanafredda potrebbe essere l’opportunità giusta per dare la prima gioia ai nostri tifosi», il commento del dirigente carsolino Tullio Simeoni.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «La chiave del successo sta nel miglioramento del gioco». Mister Max Parteli indica il prossimo obiettivo che la sua Union Ripa La Fenadora (12), sistemata in settima posizione, dovrà raggiungere entro breve per entrare nel giro delle grandi. Il salto di qualità può essere compiuto già oggi pomeriggio nella sfida interna con il Tamai (14) che occupa il quinto posto, il primo utile per i playoff. È ancora presto per guardare la classifica, ma un pensierino al sorpasso viene spontaneo. Intanto con la vittoria di domenica scorsa sulla penultima, la Triestina (2), arriva anche più morale: «Ci abbiamo creduto molto in questa vittoria, fino alla fine. Non è stata una prestazione eccezionale perché è mancato il gioco, dobbiamo migliorare». Mister, ci può spiegare questa affermazione? «Non esprimiamo una buona fluidità di movimento e dobbiamo lavorare proprio su questo. I giocatori si impegnano molto durante gli allenamenti e a loro va il mio elogio. Se giochi male puoi vincere al massimo una o due gare consecutivamente poi ti fermi. Se miglioriamo e diamo continuità al gioco faremo il salto». L’ostacolo Tamai è superabile? «Come tutte le altre, anche il Tamai è una squadra difficile da affrontare. Lo dimostra il successo della scorsa settimana sulla Sacilese. Ha fin qui totalizzato 14 punti incontrando tutte le big del campionato: Padova, Belluno, Sacilese. Gli manca solo l’Altovicentino. Hanno un grande spirito di squadra e un grande allenatore». L’Union ha già superato il Tamai in Coppa. «Con tutto il rispetto per la formazione incontrata in Coppa Italia e formata prevalentemente da Juniores, il Tamai che arriverà al Boscherai sarà senza dubbio un’altra cosa». Quali sono i giocatori più pericolosi? «Senza dubbio Zambon e Furlan sono un pericolo costante per la nostra difesa. Bisogna prestare comunque attenzione a tutto il collettivo. Noi dovremo essere bravi a sfruttare ogni piccola indecisione perché sono molto bravi in fase difensiva. Sarà una gara difficile». Questa la possibile formazione dell’Union: De Carli, Gjoshi, De March, Antoniol, Salvadori, Andreolla, Tibolla, Dassié, Malacarne, Brotto, Moresco.
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Clodiense e Giorgione si sfidano oggi (stadio “Aldo e Dino Ballarin”, ore 14.30, arbitro Stampatori di Macerata) nel tentativo di trovare la definitiva consacrazione in campionato. Granata che precedono i rossostellati di tre punti ma che, come i trevigiani, hanno puntato molto su una linea giovane che, per il momento, sta dando buoni frutti. Curioso il fatto che la squadra guidata dall’ex difensore dell’Inter Antonio Paganin fuori casa abbia raccolto solo pareggi, senza mai vincere ma nemmeno perdere e che, invece, al contrario, la compagine di Andrea Pagan non sappia che cosa sia il pari sul proprio terreno (due vittorie e due sconfitte). Non ci sono problemi particolari di formazione per entrambe. Nel Giorgione c’è da rimarcare l’assenza dello squalificato Mattioli, mentre nella Clodiense dovrà rimanere ancora per un turno ai box Isotti. Per il resto l’allenatore Pagan recupera anche il portiere Okroglic che potrebbe tornare titolare, così come Fulchignoni torna tra i convocati. «Il Giorgione è una squadra in gran forrma, giovane» avvisa Pagan «che viene da cinque risultati utili consecutivi, ma noi dobbiamo assolutamente vincere in casa». Probabili formazioni. Clodiense: Okroglic, Boscolo Nata, Boscolo Berto, Moretto, Carlucci, Casagrande, Mazzetto, Olivieri, Pelizzer, Santi, Mastroianni. A disposizione: L. Tiozzo, F. Tiozzo, Pitteri, Boscolo Gioachina, Boscolo Gnolo, Fulchignoni, Piaggio, Chiozzotto, Urtiaga. Giorgione: Pazzaia, Prosdocimi,Eberle, Fontana, Vio, Giacomazzi, Episcopo, De Stefani, Gazzola, Podvorica, Baggio. A disposizione: Bevilacqua, Trevisan, Civiero, Zarpellon, Favero, Olmesini, Bizzotto, Nenzi, Donè.
Ore 14.00 – (Tribuna di Treviso) Derby di Marca in serie D. Oggi alle 14.30, al S. Vigilio, si affrontano Montebelluna e Union Pro, mentre il Giorgione è di scena a Chioggia. Il Monte, in gol da 7 partite, davanti ai propri tifosi ha già perso 3 volte su 4 complice un calendario interno proibitivo. Più equilibrata la sfida odierna, alla luce di una “Pro” che non segna da oltre 360’ ma che, in caso di successo, scavalcherebbe in classifica i cugini. Il tecnico dei locali, Daniele Pasa: «È un derby contro un collega, Feltrin, che conosce bene l’ambiente di Montebelluna avendo allenato qui in passato. Sulla carta l’avversario è di pari valore, pertanto sono punti che valgono doppio visto che anche l’Union Pro punta a salvarsi il prima possibile. Dobbiamo ripartire dal nostro secondo tempo contro l’Altovicentino». Mister Feltrin: «Gli episodi ci stanno punendo oltremodo visto che le uniche tre reti subite negli scontri diretti sono maturate su rigore, ma siamo determinati a superare questo momento perché conosciamo le nostre vere potenzialità». Il Monte deve rinunciare per problemi fisici a Savi e Semenzin; in difesa rientrano Bressan e Severgnini. La Pro non può contare su Lorenzatti in cabina di regia (al suo posto Busetto?) e sullo squalificato Visinoni. Direzione arbitrale affidata a Sangregorio di L’Aquila. Montebelluna (4-4-2): Rigo; Severgnini, Guzzo, Bressan, Biral; Giglio, Nicoletti, Perosin, Cusinato; Cecchel, Masiero. Union Pro (4-3-1-2): Noè; Saitta, Niero, Zanette, Furlan; Rossi, Busetto, Serena; Casarotto; Andrea Nobile, Comin. Dai monti al mare, da Belluno a Chioggia: seconda trasferta consecutiva per i rossostellati, reduci da 5 risultati utili e oggi all’esame Clodiense (veneziani sesti). «È un avversario diverso rispetto al Belluno», avverte mister Paganin, «I bellunesi in genere fanno la partita, la Clodiense invece gioca a sprazzi con risultati altalenanti: va presa con le pinze. È evidente che noi stiamo bene, ma a Chioggia voglio vedere se i ragazzi manterranno alta l’attenzione». Fuori casa il Giorgione ha registrato un en-plein di pareggi (4 su 4). Unico assente lo squalificato Mattioli, rimpiazzato da Nenzi. Molti i ballottaggi: Prosdocimi-Dotti, Vio-Donè, De Stefani-Favero, Baggio-Podvorica. ArbitraStampatori di Macerata. Giorgione (4-3-3): Bevilacqua; Prosdocimi, Vio, Fontana, Eberle; De Stefani, Giacomazzi, Nenzi; Episcopo, Baggio, Gazzola. Anticipo. Ieri si è giocato Legnago-Arzignano Chiampo, match terminato 2-1. L’Arzi Chiampo resta a 9 punti, il Legnago sale invece a 11 superando Montebelluna e Giorgione.
Ore 13.50 – (Messaggero Veneto) Riprendere quota dopo la sconfitta-beffa nel derby. E’ il compito odierno della Sacilese, che in casa (inizio per tutti alle 14.30) riceve il Mezzocorona, la formazione che chiude la classifica ancora a zero punti, visto che i 4 sinora raccolti le sono serviti per annullare la penalizzazione di inizio campionato. Sulla carta l’avversario ideale per dimenticare la delusione del ko di Tamai. Novità. Ma Zironelli non si fida: «Sono una squadra giovane e imprevedibile che, sebbene non abbia ancora vinto, ha sinora subito pochi gol (8, uno in meno della stessa Sacilese, ndr), a conferma che valgono più della loro attuale classifica». A preoccupare il tecnico liventino c’è pure il forfait di Beccaro, infortunatosi a Tamai. Difficile sostituire l’uomo sinora più prolifico della formazione biancorossa: oggi ci proverà molto probabilmente il giovane Fatmir Sakajeva (classe ’96). Per il resto, Zironelli ritrova Boscolo Papo in mezzo al campo e dovrebbe pertanto riportare Grion sulla destra. In difesa solito ballottaggio tra Peressini e Biasi Manolache. Probabile formazione (3-4-3): Favaro; Manucci, Baggio, Peressini; Grion, Boscolo Papo, Favret, Beccia; Spagnoli, Sottovia, Sakajeva. Sul versante trentino, pesante l’assenza del perno della difesa Zentil, annunciato in panchina per onor di firma. Ma proprio nel pacchetto arretrato gialloverde spicca la presenza dell’ex talento sacilese Samuele Folla, finito a sorpresa a Mezzocorona dopo la promozione in serie B con la Virtus Entella dell’anno scorso. Occhio all’ex. Galvanizzato dal successo nel derby, il Tamai va a caccia del quinto risultato utile di fila sul difficile campo dell’Union Ripa, squadra che si sta riprendendo (7 punti nelle ultime 3 partite) dopo gli stenti dell’avvio di torneo. De Agostini dovrebbe confermare in blocco l’undici che ha avuto ragione della Sacilese domenica scorsa. Il probabile 4-3-3: Peresson; Rigutto, Faloppa, Brustolon, Dal Bianco; Pavan, Petris, D. Furlan; F. Furlan, Bolzon, Zambon. Ancora out Colombera, Sellan, Ursella e Tuan. Dall’altra parte occhi puntati sull’illustre ex Sandro Andreolla, che ha appena tagliato il traguardo delle 500 presenze in carriera. Ancora loro. E’ la sfida che ha caratterizzato la volata promozione dello scorso campionato di Eccellenza. Stavolta Kras e Fontanafredda, nel frattempo salite in D, si giocano (a Monrupino) una fetta di salvezza. Entrambe le squadre provengono da una salutare vittoria: carsolini a Mogliano, rossoneri in casa col Dro. Ma De Pieri dovrà rinunciare proprio al protagonista dell’ultimo successo, Florean, squalificato. Al suo posto il giovane Salvador. Probabile 4-3-3: Vicario; Ortolan, Ianneo, Malerba, Zorzetto; Tellan, Tonizzo, Martini; Alcantara, Salvador, Grotto.
Ore 13.40 – (Trentino) I Biancoscudati Padova guidano la classifica a punteggio pieno, l’Altovicentino insegue a due lunghezze e poi c’è il Belluno che, a detta degli addetti ai lavori, assieme alla Sacilese è la squadra che esprime il miglior calcio del girone. Oggi il Dro attende a Oltra proprio la compagine di Roberto Vecchiato, ex giocatore del Trento e ormai trentino d’adozione, visto che da anni risiede con la famiglia in Val Lagarina. Il coefficiente di difficoltà del match è ovviamente elevatissimo e, a complicare le cose, sono arrivate le squalifiche di Cicuttini, Ruaben e Ciurletti: il centravanti è stato espulso, mentre il centrocampista e l’esterno mancino sono incappati nel quarto giallo stagionale nella sfida salvezza (persa) con il Fontanafredda. Se a queste defezioni aggiungiamo pure quella, per infortunio, di Adami, il quadro è completo e oggi l’allenatore droato Stefano Manfioletti sarà inevitabilmente costretto a rivoluzionare tutti i reparti. L’unica buona notizia di giornata è che Calcari è ormai pienamente recuperato, anche se la condizione atletica non è delle migliori e, dunque, è presumibile un suo impiego a match in corso. La formazione titolare dovrebbe prevedere Bonomi tra pali e difesa composta da Chesani e Maran sulle corsie laterali con Ischia e Serrano in posizione centrale. In mezzo al campo toccherà a Bertoldi dettare i tempi con Bazzanella e Colpo interni, mentre in avanti spazio a Bortolotti al centro del tridente con Donati e Cremonini sugli esterni. Le alternative non mancano, detto che Calcari difficilmente verrà schierato dal primo minuto. Manfioletti potrebbe retrocedere Bazzanella sulla corsia di destra (come già avvenuto più volte in questo inizio di stagione), proporre Cremonini quale interno di metà campo e inserire Proch o Ajdarovski in avanti a completamento del tridente. Il Belluno, eccezion fatta per il lungodegente Radrezza, si presenta a Oltra al gran completo: un over di “peso”, probabilmente l’esterno mancino Mosca, sarà costretto addirittura a partire dalla panchina, così come il talentuoso under D’Incà, spesso utilizzato a partita in corso. In panchina ci sarà anche un giocatore regionale, ovvero il difensore classe ’95 Julian Prünster, scuola Alto Adige e lo scorso anno in forza alla Fersina.
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Vincere è nella nostra mentalità. E a Dro, dunque, non ci può essere altro risultato valido oltre al due in schedina. Ad affermarlo alla vigilia della trasferta trentina è capitan Corbanese, alla ricerca della vittoria e del gol perduti. «Il gol può anche aspettare se arriva la vittoria – assicura il bomber gialloblù – certo rode non segnare da quattro partite, altrimenti non sarei un attaccante, ma ho imparato a vivere e gestire momenti come questo e so che l’errore più grande sarebbe innervosirsi. Se iniziassi a giocare soltanto per ritrovare il gol sarebbe un errore madornale. Devo continuare a giocare per la squadra, per fare risultato, poi il gol prima o poi tornerà di sicuro». A Dro per riprendere la marcia? «Sì. Dobbiamo ricominciare a vincere perché vincere è nella nostra mentalità, dunque non possiamo scendere in campo con altri pensieri rispetto ai tre punti. Senza contare che dobbiamo pure riprenderci i due punti lasciati in campo contro il Giorgione e che avremmo meritato». Il morale è ancora alto? «Assolutamente. Le due partite contro Padova e Giorgione non hanno raccontato un Belluno diverso a quello delle prime sei vittorie consecutive, anzi. Il gruppo è solido, è forte ed è in forma. Se c’è una cosa che ci ha dimostrato la sconfitta all’Euganeo è che possiamo giocarcela con tutti, ma proprio tutti, Padova in primis. Dunque nessun allarme se da 180’ non arriva la vittoria. Abbiamo e dobbiamo avere la stessa identica fame di tre settimane fa. A Dro l’imperativo è vincere, è l’unico risultato che vogliamo e lo vogliamo al 100 per cento. Pronostici non ne faccio, ma nella mia testa è uno soltanto. Ed è lo stesso che il mister ci inculca da inizio anno». LA FORMAZIONE – Questo il possibile undici di Vecchiato contro il Dro: Solagna, Pescosta, Mosca, Masoch, Sommacal, Merli Sala, Posocco, Bertagno, Corbanese, Miniati, D’Incà (Duravia).
Ore 13.20 – (Trentino) Mission impossible. Il Mori oggi fa rotta verso Valdagno per affrontare l’Altovicentino, seconda forza del torneo (due punti in meno rispetto ai Biancoscudati Padova) e vera e propria “corazzata” del girone. «Per ampiezza d’organico, curriculum dei giocatori e qualità tecniche – analizza l’allenatore moriano Davide Zoller – l’Altovicentino può essere tranquillamente considerato superiore al Padova. Fare punti sarà ovviamente difficilissimo, ma abbiamo l’obbligo di provarci». Zoller non potrà disporre di Manfrini, Paracampo ed Eisenstecken, anche se questi ultimi due figurano tra i convocati e andranno in panchina per fare presenza. La formazione è dunque pressoché obbligata con l’ultimo arrivato Calliari che, dopo aver “assaggiato” il campo domenica scorsa, questa volta partirà dal primo minuto. Rossatti agirà tra i pali, mentre il quartetto difensivo sarà formato da Pozza a destra, Concli e Cristelotti al centro e Benedetti a sinistra. A metà campo Calliari e Sceffer avranno il compito di proteggere la retroguardia con il giovane Dossi (il più positivo, sino a questo momento, tra gli under tricolori) e Ferraro sulle due corsie laterali. Tisi, invece, sarà il trequartista che lavorerà alle spalle di Deimichei, unica punta di ruolo schierata inizialmente da Zoller. L’Altovicentino è squadra che ha poco a che vedere con la categoria. Il tecnico Cunico, confermato nonostante la mancata promozione, può disporre di un organico numerosissimo e di assoluta qualità. Nella rosa vicentina trovano spazio calciatori del calibro di Daldosso, Roveretto, Paganelli, Giglio e Kabine, tanto per citarne alcuni. Oggi è probabile che sia l’ex centravanti del Mezzocorona a guidare il tridente offensivo con Toledo e Peluso a supporto. Panchina, invece, per il giovane Kicaj, arrivato in estate dalla Piana Rotaliana alla corte del facoltoso presidente Dalle Rive.
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Altovicentino: contro il Mori S. Stefano per il pokerissimo. Dopo il confortante successo colto sette giorni fa a Montebelluna (4-2), che ha fatto seguito alle vittorie inanellate in serie con Ripa, Triestina e Union Pro, la truppa di Enrico Cunico oggi (inizio alle 14.30) ospiterà nel giardino di casa la “Cenerentola” del girone: il Mori S. Stefano. Contro i trentini niente passi falsi: vuoi per mandare un messaggio di forza chiaro ai fuggitivi del Biancoscudati Padova, vuoi perché la compagine bianconerorossoazzurra dopo il pari con la Sacilese pare aver trovato il giusto assetto e il giusto feeling con i tre punti. Dando un´occhiata veloce alla classifica e alle 19 lunghezze che separano le due squadre i più potrebbero pensare che per Dal Dosso quella odierna sarà una sorta di passeggiata, chi conosce bene il calcio sa bene invece che sono proprio queste sono le gare più insidiose come afferma lo stesso Enrico Cunico: «Sulla carta tutti danno per scontata la nostra vittoria ma sarebbe un gravissimo errore pensare di aver già vinto prima ancora di giocare». Gli ordini del comandante Cunico dall´alto della sua comprovata esperienza sono dunque cristallini, non necessitano di spiegazioni ma devono solo essere eseguiti. Detto che la sfida sarà diretta dal Sig. Pirriatore di Bologna (Saccone e Calapai gli assistenti) e che l´Altovicentino non potrà ancora contare su Brandi (recuperato invece Pozza) l´ex allenatore del Venezia conclude: «La squadra sta crescendo ma ancora registriamo dei cali di tensione che dobbiamo eliminare quanto prima in quanto non bisogna mai adagiarsi».
Ore 13.00 – Lega Pro: vittoria per il Venezia, che sconfigge 2-1 il Giana Erminio nel “breakfast match”.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Sono le due padovane più in difficoltà in classifica e si affrontano oggi alle 14.30 allo stadio di Monteortone: il derby Thermal-San Paolo mette in palio punti pesanti per sganciarsi dalla zona calda. Il Thermal (una lunghezza avanti) è al terzo derby stagionale: dopo le sconfitte con Este e Abano punta a raccogliere il primo sorriso. «Entrambi siamo invischiate nella zona bassa della classifica – esordisce Vinicio Bisioli – con l’urgenza di fare punti. La spunterà chi sbaglia meno. Con la Fortis Juventus e con il Mezzolara abbiamo ritrovato lo spirito giusto, dobbiamo continuare su questa strada. Il San Paolo? Con il Rimini hanno preso una batosta, ma ci sta perdere di fronte a una delle squadre costruite per vincere. Senza dimenticare che prima del Rimini avevano ottenuto due vittorie». Assenti Luccon e Neagu, in dubbio Banzato e Pitasi. Sulla sponda sanpaolina è il primo derby stagionale e Damiano Longhi ha le idee chiare: «Dobbiamo cercare di affrontarlo nel migliore dei modi. In settimana ho parlato con i ragazzi, mi aspetto di vedere prestazione e voglia messe in mostra prima dello stop con il Rimini. Questa è una partita nella quale i punti valgono molto di più. Dobbiamo avere la cattiveria giusta per cercare di vincere e uscire al più presto da questa situazione di classifica». Squalificato Sambugaro, al suo posto Benucci. Per la prima volta è a disposizione Sedivec. Infortunati Antonelli, Gomiero e Milani. Thermal-San Paolo è anche derby tra due società che, stando ai rumors, stanno vivendo un periodo non facile nella gestione finanziaria del club. Così il presidente termale Maistrello: «Stiamo agendo in economia,rispettando il budget e facendo tutto secondo i criteri. Problemi di alloggio per i giocatori? Abbiamo due appartamenti: in uno vivono quattro ragazzi, nell’altro cinque». Sui presunti problemi del San Paolo, il presidente Tramonti spiega: «Venerdì è stato dato il rimborso ai ragazzi, siamo in regola». ESTE. Per la prima volta in stagione scende in campo senza essere nei panni della capolista affrontando la trasferta con il Fiorenzuola. «Non cambia niente il fatto di non essere più primi – afferma Gianluca Zattarin – l’importante è dare continuità perché nelle ultime due trasferte abbiamo perso e dobbiamo diventare più solidi dietro». ABANO. Se la vede fuori casa con l’Imolese. «Siamo davanti a un mese importante sia per le squadre che affrontiamo e sia per il nostro periodo non molto fortunato – sottolinea Massimiliano De Mozzi – Il nostro atteggiamento sarà sempre propositivo per giocarci la gara». Rientra Bortolotto, infortunato Franceschini, in forte dubbio Barichello, Antonioli e Bilato.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Dopo due pareggi consecutivi l’Abano cerca a Imola il quinto risultato utile consecutivo. I neroverdi di Massimiliano De Mozzi, dopo aver impattato contro Formigine e Scandicci, si presentano sull’insidioso terreno dell’Imolese: la squadra emiliana, partita con il freno a mano tirato, nelle ultime tre gare sembra aver trovato la sua dimensione con il pari di Fidenza e i due successi contro Este e Bellaria. Una società molto “televisiva”, visto che il presidente è Lorenzo Spagnoli, vincitore del reality calcistico “Campioni – il Sogno” di qualche anno fa, e che il direttore tecnico è l’ex compagno Gianluca Ricci, protagonista della stessa trasmissione e calciatore biancoscudato nella stagione 1996/97 in serie B. «Vengono da tre risultati utili consecutivi», osserva il tecnico dell’Abano, Max De Mozzi. «Sinceramente non è una grossa sorpresa: chi l’ha già incontrata, descrive l’Imolese come un osso duro, una buona squadra con qualche ex professionista, e faceva stupore vederla ultima in classifica. Ora tocca a noi, loro stanno risalendo e saranno l’avversario che battezzerà il nostro mese di fuoco. Dopo l’Imolese, incontreremo Este, Delta e Fiorenzuola, le tre sopra di noi in classifica, quindi le due trasferte di fila. Noi siamo in un periodo un po’ sfortunato, ci mancano ancora diversi giocatori: scenderemo in campo con un undici competitivo, ma ci mancheranno un po’ di alternative». Rientra Bortolotto, ma oltre ai vari Bilato, Antonioli, Baccarin e Franceschini, nell’allenamento di due giorni fa si è fermato pure Barichello per una distorsione alla caviglia. «Abbiamo un po’ di sfortuna in questo periodo, se siamo bravi a venirne fuori vuol dire che ci meritiamo questa categoria».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) C’è una vetta da riconquistare. Oggi pomeriggio l’Este affronterà in trasferta il Fiorenzuola (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Francesco Cenami di Rieti), formazione di cui si parla gran bene, soprattutto per il gioco. A dirla tutta, i ragazzi allenati da Alberto Mantelli non scherzano nemmeno in classifica: sono 16 i punti racimolati finora (gli stessi di Virtus Castelfranco e Rimini), a una sola lunghezza dall’Este, che proprio domenica scorsa ha ceduto la testa della classifica al Piacenza. I giallorossi, dopo la fantastica rimonta casalinga (3-3 il risultato finale) ai danni, più che del Delta Porto Tolle, dell’allenatore Luca Tiozzo – esonerato dopo la gara – dovranno ribaltare completamente il trend in trasferta delle ultime partite. Due sconfitte contro Formigine e Imolese, entrambe squadre di medio-bassa classifica, non il massimo per una prima della classe: «Con il Fiorenzuola dovremo scendere in campo con la stessa voglia di domenica scorsa» commenta il tecnico dell’Este Gianluca Zattarin. «Col Delta abbiamo comunque preso tre gol, di cui due dovuti a nostre disattenzioni ma l’intensità e la forza erano quelle giuste». Dal punto di vista del gioco, dicevamo, i rossoneri emiliani stanno raccogliendo tantissimi complimenti, dopo i tre risultati utili consecutivi, seguiti all’unica sconfitta stagionale patita in casa della Correggese. «Giocano bene» avverte Zattarin, «e hanno alcuni giocatori che in questa categoria possono fare la differenza. Noi abbiamo tutte le carte in regola per far bene e per rimediare alle ultime sconfitte esterne». Per quanto riguarda i giocatori a disposizione dell’ex stopper del Padova, rientrerà dalla squalifica Tulio Bagatini Marotti, che con ogni probabilità si riprenderà pure il posto da titolare in centro alla difesa in coppia con Meneghello. Non ci sarà invece il solito Emiliano Bonazzoli, che dovrà scontare altre cinque giornate. Il mister atestino avrà quasi tutti i giocatori a disposizione, con qualche dubbio sulla fascia sinistra: Beghetto, schierato sulla tre quarti col Delta, potrebbe tornare a fare il terzino, mentre Leonardo Albanesi quasi sicuramente cederà la maglia numero 7, e il posto in mediana, a Turea. Al Fiorenzuola, invece, mancheranno l’esperto centrocampista Guglieri (fermato due giornate) e il difensore Fogliazza.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) I tifosi della Biancoscudati Padova lo conoscono bene. Perché Matteo Bedin, padovano dell’Arcella, quando è stato chiamato in causa da mister Carmine Parlato ha sempre fatto la sua bella figura. Il mediano 26enne, però, prima di tornare all’ombra del Santo, ha girato gran parte delle squadre padovane più blasonate: ha giocato ad Abano e indossato la maglia del Cittadella. Poi è passato all’Este, in serie D, e si è ritagliato un ruolo da protagonista anche a Pozzonovo in Eccellenza, ma soprattutto, è il doppio ex di Thermal Abano- Atletico San Paolo. Storie finite, quelle con le due società, senza rimpianti o porte sbattute: «Da entrambe le parti sono cambiate tante cose» spiega il centrocampista. «Ad Abano ho vinto il campionato d’Eccellenza, ma l’anno successivo è cambiata la dirigenza, anche se i risultati sono arrivati comunque». Stesso discorso per il San Paolo: «Sono stato benissimo anche lì, anche se c’era qualche problema societario. Con mister Cristiano Masitto, che mi aveva allenato anche alla Thermal e che è stato importantissimo nella mia crescita umana e professionale, abbiamo centrato un quinto posto che, considerate le premesse, era quasi insperato. Conosco tantissimi giocatori della Thermal e del San Paolo e quando capita ci faccio volentieri due chiacchiere, da Rosiglioni a Sadocco, passando per Parpajola». Bedin non vede una squadra favorita: «Ma no» scherza, «ho amici da entrambe le parti, poi si arrabbiano. Ma auguro a entrambe le squadre di risalire presto la classifica». Infine una battuta sulle sfide mancate tra i Biancoscudati e le altre padovane: «Dispiace un po’, giocare qualche derby contro squadre in cui, tra l’altro, sono stato benone sarebbe stato affascinante».
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Un altro derby tutto padovano. Stavolta si incontreranno le due squadre più in difficoltà, Thermal Abano e Atletico San Paolo, costrette, di fatto, a non accontentarsi più per non scivolare definitivamente nelle zone basse della classifica. Allo stadio delle Terme di Monteortone (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Ignazio Pennino di Palermo) andrà in scena un vero e proprio scontro diretto. Lo sa bene Vinicio Bisioli, tecnico della Thermal Abano, squadra che, dopo un inizio di stagione shock, sta trovando finalmente la sua dimensione. Lo dicono pure i risultati, considerando che i rossoverdi, nelle ultime due uscite, hanno sconfitto il Mezzolara, mica l’ultima arrivata, e pareggiato con la Fortis Juventus. Quattro punti che hanno ringalluzzito morale e ambizioni: «Grazie agli ultimi risultati affronteremo il San Paolo con un po’ più di tranquillità» afferma Bisioli. «La classifica non ci sorride ancora, e proprio per questo non abbasseremo la guardia. Anzi, scenderemo in campo con la consueta voglia di far bene». Il mister dei termali, conosce bene i giocatori più esperti a disposizione di Damiano Longhi: «Dovremo fare attenzione a Matteini, che se sta bene è l’uomo in più, ma temo anche Sedivec (oggi all’esordio, ndr), giocatore molto forte che incontrai qualche anno fa in Coppa Italia col Torino, quando giocava a Crotone in serie B e io ero collaboratore di Gianni De Biasi. In quell’occasione Sedivec ci segnò il gol decisivo». Tra amarcord e timori, però, Bisioli piazza l’orgoglio. «Alla fin fine» dice, «più che i giocatori con il curriculum serviranno intensità e forza d’animo. Noi, dovremo fare di tutto per portare a casa i tre punti. Abbiamo già visto che in questa categoria serve soprattutto il carattere». Sulla stessa lunghezza d’onda l’allenatore dell’Atletico San Paolo, Damiano Longhi, riconfermato dalla dirigenza dopo le vittorie contro Jolly Montemurlo e Ribelle: «I risultati parlano chiaro ed entrambe le squadre hanno bisogno di punti » ammette. «Sarà una partita molto combattuta, ma noi dovremo cercare di stare molto corti e aggressivi come nella prima mezz’ora della partita contro il Rimini, anche se poi il risultato è stato negativo (1-4 per i romagnoli)». L’ex capitano del Padova dovrà trovare un modo per ingabbiare il duo d’attacco della Thermal Rocco-Cacurio. «Dovremo fare molta attenzione al loro reparto avanzato, ma prima di tutto servirà una grande prova di squadra». Per quanto riguarda infortuni e squalifiche, Thermal e San Paolo non avranno a disposizione diversi giocatori importanti: resteranno infatti ai box gli aponensi Neagu, Lucon e Banzato (con Pitasi in forse) e i sanpaolini Milani, Antonelli, Gomiero e Sambugaro.
Ore 11.50 – (Il Piccolo) Padova-Triestina evoca sfide di altri tempi. E di altre categorie. Il presente però dice serie D, anche se i veneti ci sono appena arrivati e sembrano già di passaggio, mentre per gli alabardati è il terzo anno consecutivo fra i dilettanti. Quella che andrà in scena oggi all’Euganeo (si inizia alle 14.30), sulla carta per la Triestina sembra infatti la classica missione impossibile. L’Unione con soli 2 punti in classifica dopo otto giornate, rende visita alla regina del girone, un Padova che invece fin qui è stato perfetto e viaggia a punteggio pieno. Ma il pronostico è chiuso solo sulla carta, perché il calcio di clamorose sorprese ogni tanto ne riserva. E tra l’altro i tifosi alabardati non devono aggrapparsi solamente a un possibile miracolo calcistico, ma anche alle diverse novità dell’Unione, che già da sole meritano comunque di suscitare una certa curiosità per la prova della Triestina. Innanzitutto c’è il cambio in panchina: dopo le dimissioni di Lotti, è stato Giuseppe Ferazzoli a prendere in mano la squadra. Un tecnico che ha una notevole esperienza della categoria e dovrebbe portare fiducia e compattezza alla truppa. Anche perché il nuovo mister lancia subito una svolta tattica, proponendo fin da oggi un 3-5-2 che dovrebbe dare maggiore equilibrio. Ma, a proposito di giocatori, anche qui ci sono parecchie novità: sembra infatti ci sia una svolta anche sul fronte degli under, dando fiducia ai giovani triestini finora impegnati con la Juniores. Quasi certo il lancio come titolare di Luca Crosato, addirittura classe 1997, che farà l’esterno destro, ma in panchina pronto a entrare ci sarà anche Andrea Loperfido, altro 1997 triestino di proprietà del Parma. E poi c’è il nuovo arrivo in difesa Anselmo Antonelli, che potrebbe anche partire dal primo minuto nella linea a tre difensiva. Per Milicevic e Clara, invece, si è ancora in attesa del transfer, il cui arrivo dovrebbe comunque essere ormai imminente. Ieri al Rocco rifinitura intensa, con ripassi molto curati dei movimenti della fase difensiva. Non ha preso parte alla seduta Kabangu per un leggero risentimento, ma l’attaccante congolese sarà regolarmente della partita. Andiamo a vedere quale potrebbe essere la prima formazione targata Ferazzoli. Davanti a Di Piero, il terzetto difensivo dovrebbe essere composto da Giannetti, Piscopo e il nuovo arrivato Antonelli, ma è stato provato anche Arvia: visto che il nuovo arrivato è da poco a Trieste e che il toscano è rientrato in gruppo da un paio di giorni, i due potrebbero anche dividersi i 90 minuti. Nei cinque di centrocampo gli esterni saranno Celli a sinistra e Crosato a destra, mentre i tre favoriti per la fascia centrale sono Gasparotto, Proia e Giordano. In avanti Bez e Kabangu, con possibile alternativa Aquilani.
Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Degrassi; Nichele, Segato, Mazzocco; Cunico; Ilari, Tiboni.
Ore 11.20 – (Gazzettino) La partita di oggi, come detto, rievoca grandi sfide del passato. «Ciò che conta è la realtà e dice che dobbiamo mettercela tutta per fare in modo di portare a casa ciò che meritiamo. Pensiamo alla partita, abbiamo grande rispetto per il blasone che aveva la Triestina, ma il Padova non è da meno e deve farsi rispettare e dare continuità». Anche per lei sarà comunque gratificante essere l’allenatore del Padova in una sfida dal grande fascino. «Sono onorato di guidare i biancoscudati e di partecipare a questa partita, ma le cose bisogna meritarsele sul campo». L’ex Franco Varrella ha dichiarato sul Gazzettino di ieri che il Padova batterà sicuramente la Triestina stabilendo il nuovo record di vittorie. Fatti gli scongiuri del caso, ecco la replica. «Spero di meritarmi sul campo quello che ha detto Varrella». Passando alla squadra, Sentinelli e Niccolini sono stati provati ieri con la probabile squadra titolare, ma sul loro impiego Parlato deciderà oggi. «Mi prendo ancora tempo. Si sono allenati poco in settimana. nella testa posso avere già delle alternative, ma non voglio affrettare le scelte. Se mi confronterò con loro? Assolutamente sì, è mia abitudine parlare con i diretti interessati. Prendo le decisioni ascoltando le loro disponibilità, anche se non influiscono sulla mia scelta». Torna a disposizione il bomber Ferretti, da valutare se sarà impiegato dall’inizio oppure in corsa. «Sta meglio, sono contento».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Una Triestina che conosciamo poco, ha detto. A cosa si riferisce? «Negli ultimi quindici giorni hanno cambiato diversi giocatori ed è arrivato un nuovo tecnico che reputo preparato ed esperto. Aspettiamoci perciò qualche situazione tattica diversa. È comunque una partita che dobbiamo fare nostra, non dobbiamo dare coraggio a una formazione che sta cercando di uscire da un momento di crisi». Il tecnico lancia una sorta di appello ai tifosi. «Più siamo e meglio è. Può sembrare banale, ma mi preme dire che tutti devono stare vicini ai ragazzi per fare sentire il loro calore nei momenti di difficoltà. Più si va avanti e più diventa dura. È un’asticella che si alza, e dobbiamo farlo anche noi. Anche se la Triestina è penultima, non vuole dire che non ci siano difficoltà. Ai ragazzi ho chiesto sempre il massimo impegno nella partita, ma dobbiamo capire che è un gruppo che sta cercando di correggere i difetti e di trovare quell’identità definitiva che a causa di forza maggiore non abbiamo mai trovato, anche se mi hanno sempre seguito nei vari principi tattici. Oggi è una partita nella quale l’inizio è molto importante». Quest’estate proprio la Triestina aveva sondato Parlato come possibile allenatore. «Ero stato contattato a metà giugno, ma ho fatto le mie considerazioni e ho abdicato».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il Padova è atteso alla prova del nove oggi con la Triestina. Una sfida inedita nei dilettanti, ma che rievoca un passato glorioso ricco di tradizione con partite leggendarie che hanno fatto storia in categorie più nobili. Padova-Triestina è anche inevitabilmente nel segno del leggendario “paron” Nereo Rocco che ha allenato entrambe le squadre lasciando un segno indelebile nel cammino di entrambe, con il figlio Tito che potrebbe essere presente all’Euganeo. Tornando all’attualità, i biancoscudati puntano a infilare la nona perla in una striscia che stabilirebbe il nuovo record di vittorie consecutive, dopo avere eguagliato una settimana fa la serie ottenuta da Varrella in serie C2 (2000-2001). E il successo consentirebbe di tenere a distanza di almeno due punti l’Altovicentino, che è impegnato a domicilio nella gara sulla carta dall’esito scontato con il Mori. In classifica il gap tra biancoscudati e alabardati è eloquente (22 punti), un vero e proprio testa coda che può però nascondere insidie visto che in settimana i giuliani hanno cambiato allenatore. E questo Carmine Parlato lo sa perfettamente. «Ho chiesto ai ragazzi di fare la prestazione e di avere continuità per tutta la gara. È anche vero che il succo sono i tre punti, se si ottengono con la prestazione è ancora meglio. Affrontiamo una Triestina che conosciamo poco, che con il cambio dell’allenatore (Ferazzoli al posto di Lotti, ndr) avrà ulteriori stimoli per fare bene. Prepariamoci a una vera battaglia».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Una lunga tradizione di sfide tra le portacolori delle due città, ma risultati non particolarmente favorevoli per i biancoscudati da quando si gioca all’Euganeo. L’ultima e unica vittoria in casa risale infatti al campionato di C2 1999-2000 (4-2). Poi quattro pareggi di fila di cui tre a reti bianche. Tra questi, lo 0-0 all’ultima giornata del torneo 2000-01, con il Padova già promosso in C1, e quello all’andata dei play out salvezza nel giugno 2010 che al Rocco videro poi prevalere i veneti. Chiude il quadro il ko per 1-0 (gol di Marchi allo scadere) nell’ultima sfida che risale alla stagione 2010-11. Padova comunque favorito dall’agenzia Snai in piazzale Stazione con il segno 1 che vale 1,30, il 2 che sale a 13 e il pareggio quotato 5,60.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, il punto di Stefano Volpe dal titolo “Sabatini e la ricetta per spezzare l’alabarda”) Il football rampante dell’anteguerra, il derby di Rocco, l’Appiani palpitante degli anni ’80, per finire con uno spareggio fratricida. Signore e signori all’Euganeo torna un grande classico del calcio triveneto. Non ce ne vogliano le ultime avversarie biancoscudate, ma dopo un viaggio ad Arzignano o un applauso alla tenacia del Mori Santo Stefano, il pubblico padovano sentiva il bisogno di una sfida dal sapore glorioso. La serie D è uno sconforto per entrambe le piazze ma lo stato d’animo che si vive a Padova e Trieste è completamente opposto. Da una parte il sapore della rinascita che prende corpo domenica dopo domenica, dall’altra l’amarezza per un declino che sembra non conoscere fine. Stati d’animo molto simili a quelli provati dopo l’ultima vittoria biancoscudata contro la Triestina, datata 12 giugno 2010. Spareggio di ritorno per restare in serie B, il Padova allo stadio Rocco può solo vincere per non affondare e lo fa dominando 3- 0 gli alabardati. «Fu la mia ultima partita a Padova, l’ultima che ho allenato in serie B, ma soprattutto la gara che ho vissuto con maggiore tensione in tutta la mia carriera», il ricordo di Carlo Sabatini. «Ci giocavamo due anni di lavoro, rischiavamo di vanificare la grande impresa che avevamo compiuto con la promozione precedente e io, per tutto quello che era successo nel corso della stagione, sentivo una grande responsabilità. Dentro di me avvertivo che sarebbe andata bene, ma poi non si può mai dire. Di sicuro è una gara a cui sono molto affezionato». Partita in cui andò a segno anche un futuro campione come Bonaventura. «Senza dimenticare Darmian, che in quell’occasione fu uno dei migliori in campo. E poi Vantaggiato, che schierai contro il parere di tutti e fu decisivo. Tante emozioni, anche perché non era una gara come le altre, vuoi per la sana rivalità tra le due squadre, vuoi per il legame con il paròn Rocco». Impossibile pronosticare che appena quattro anni dopo le squadre si sarebbero incontrate di nuovo tra i dilettanti. «Non l’avrei mai detto, ed è triste. Un’altalena di categorie ci può stare, ma un crollo così per entrambe è duro. Di sicuro noi padovani siamo messi meglio. Per la classifica, per la società e soprattutto per il grande entusiasmo che si respira. Se i tifosi accorrono in massa allo stadio, significa che c’è grande fiducia in questo progetto». Che gara sarà quella di oggi? “Seguo poco la serie D, ma anche io ho grande fiducia in questo Padova e naturalmente auguro il meglio a tutti. La scelta di Carmine Parlato credo sia stata la migliore che potessero fare. Vincere dei campionati nel modo in cui l’ha fatto lui non è affatto facile, ed è indice di grande qualità. Gli faccio un grande in bocca al lupo».
Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Degrassi; Nichele, Segato, Mazzocco; Cunico; Tiboni, Ilari.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Che difficoltà può portare la gara contro la Triestina? «È una squadra che si conosce poco perché anche nell’ultima uscita ha cambiato tanto e adesso ha pure sostituito l’allenatore. Avranno ancora più stimoli e sono certo che sarà una battaglia. Ho chiesto ai miei giocatori di ricercare la prestazione e fare in modo di trovare continuità per tutti i 90’. Il succo del gioco sono i tre punti ma se si ottengono dopo una buona prestazione è ancora meglio». Cosa può migliorare, ancora, questo Padova? «Abbiamo dei difetti e, per cause di forza maggiore, ancora non abbiamo trovato una nostra identità precisa. I ragazzi si stanno applicando con grande abnegazione, in questa gara sarà fondamentale partire con il piede giusto». È vero che la Triestina l’ha cercata questa estate? «Sì era metà giugno, ho ascoltato la loro proposta, poi ho declinato». Buon per il Padova, visto che Parlato potrebbe stracciare un altro record. Vincendo oggi diventerebbe l’allenatore con il maggior numero di successi consecutivi in campionato nella storia biancoscudata. Il mister fa gli scongiuri : «Penso solo a fare in modo di meritarmi quanto otterrò».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Parlato ha problemi nel reparto arretrato visti i guai muscolari che hanno afflitto in settimana sia Niccolini che Sentinelli, ieri regolarmente presenti in gruppo. «Entrambi si sono allenati poco», spiega Parlato. «Mi prendo tutto il tempo che ho a disposizione per decidere e prima della partita parlerò anche con loro, tenendo presente che abbiamo a disposizione un signor difensore come Thomassen». L’impressione è che uno dei due non verrà rischiato (probabilmente Niccolini), lasciando spazio al centrale danese. Dionisi e Ferretti sono completamente recuperati ma probabilmente partiranno tutti e due dalla panchina, visto che la formazione dovrebbe ricalcare almeno per dieci undicesimi quella vista ad Arzignano. Record e amarcord. Dopo le emozioni provate davanti ai quasi 6mila spettatori accorsi contro il Belluno, Parlato chiede ai tifosi di sospingere ancora una volta la squadra: «Può sembrare retorico e banale, visto quanto ci hanno dimostrato i nostri appassionati fino a questo momento. Vorrei solo ribadire alla nostra gente di stare vicino ai ragazzi e far sentire loro tutto il calore. Perché più andiamo avanti, più si fa dura e l’asticella si alza».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il campo è sempre lo stesso, l’allenatore è in mezzo al terreno di gioco, fischietto al collo e urla pronte a richiamare i suoi giocatori alla vigilia di campionato. A vestire i panni di Nereo Rocco è Carmine Parlato, ma non è solo il mercato, spostatosi dal commercio delle carni del Foro Boario, alle bancarelle di Prato della Valle, a dirci che i tempi sono cambiati rispetto all’epoca del Paròn. Per la prima volta nella loro storia, Padova e Triestina daranno vita al derby del triveneto in serie D. Una realtà amara che entrambe le società cercheranno di scrollarsi di torno al più presto, ma se c’è una favorita d’obbligo per la sfida di oggi all’Euganeo, non può che essere il Padova. Il cammino netto, otto vittorie su otto, ha portato i biancoscudati in vetta alla classifica, mentre l’Unione soffre, tra cambi societari, allenatori cacciati e peripezie varie. Solo la penalizzazione del Mezzocorona permette alla Triestina di non toccare il fondo della classifica, visti i soli due punti raccolti fin qui dalla squadra guidata da Stefano Lotti, sostituito appena sei giorni fa in panchina da Giuseppe Ferazzoli. Il Padova prova a concentrarsi senza pensare di dover ammazzare un campionato ancora aperto nel quale, e lo si è visto in queste prime partite, il comun denominatore è soffrire contro tutti gli avversari.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Senza la penalizzazione del Mezzocorona, la Triestina sarebbe ultima. Compito arduo per il nuovo tecnico Giuseppe Ferazzoli, che parte affrontando la capolista con numerose assenze: out gli infortunati Giorgino, Ventura e Fiore, indisponibili Milicevic e Clara per i quali non è arrivato il transfer, probabilmente solo in panchina Arvia e il nuovo acquisto Antonelli. «La classifica è pesante e la situazione è difficile e complessa», ha ammesso il tecnico subentrato Lotti, «ma vogliamo essere i primi a fermare il Padova».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Lo stadio Euganeo è pronto a superare quota 5mila spettatori anche per la sfida di questo pomeriggio tra Padova e Triestina. Fino a ieri sera in prevendita erano stati strappati 460 biglietti, ma il clou, come sempre, avverrà oggi a ridosso della partita, con i botteghini dello stadio Euganeo che apriranno alle 13. La prevendita, invece, resterà aperta fino a mezzogiorno nei consueti punti e online al sito www.ticketone.it. Per motivi di ordine pubblico, verrà aperta anche la curva Nord, dove si sistemerà il centinaio di tifosi in arrivo da Trieste. Nell’intervallo, invece, torneranno a esibirsi, come lo scorso anno, i bambini della scuola calcio. Tutti dagli ultras. Per il ritorno di una grande classica come Padova-Triestina fanno festa anche i tifosi. Prima della partita gli ultras della tribuna Fattori hanno organizzato una grigliata nel parcheggio attiguo alle biglietterie sud dello stadio. Ma il piatto forte avverrà al termine della gara quando squadra e società faranno visita ai tifosi nella nuova sede degli ultras biancoscudati, la “Favelas” di via Galilei a Rubano. Un brindisi collettivo, come aperitivo, con la speranza di festeggiare la nona vittoria consecutiva.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Degrassi; Mazzocco, Nichele, Segato; Cunico; Tiboni, Ilari.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ferazzoli affronta inizio dell’avventura alabardata con tanta determinazione, come è giusto che sia. «So bene che non ci sarebbe potuto essere peggior esordio — spiega l’allenatore alabardato — il Padova è primo a punteggio pieno e conosciamo tutti la sua forza. Non perdere sarebbe già un risultato importante per noi, il banco di prova più difficile che potesse capitami. Guardando i numeri non dovrebbe esserci partita, ma il calcio non è una scienza e si parte sempre dallo 0-0. Talvolta le sorprese accadono, cercheremo le motivazioni per essere all’altezza della situazione». Dal punto di vista tattico Ferazzoli dovrebbe privilegiare il 3-5-2 provato anche in settimana nonostante la sua predilezione per il 4-3-3, anche se non è escluso che tutto possa essere deciso solo l’ultimo istante utile. «Ho visto i ragazzi all’opera — dice il tecnico giuliano — chi mi conosce sa che il 4-3-3 è il mio modulo prediletto, ma nella mia carriera ho utilizzato con soddisfazione anche il 3-5-2 e, probabilmente, cominceremo così». Il blasone oggi non mancherà all’Euganeo, il Padova ci vuole apporre la ciliegina della nona vittoria. Alabarda permettendo, s’intende.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) L’andamento della prevendita fino a ieri non era stato esaltante con 460 biglietti staccati ma oggi ci potrebbe essere un po’ di movimento in più. Parlato, nel frattempo, scruta la panchina avversaria e commenta così il cambio di allenatore dell’Alabarda. «Non mi ricordo se ho già incontrato Ferazzoli quando era al Rieti ed io al Rovigo — osserva nella conferenza stampa prepartita — quel che posso dire è che si tratta di un allenatore molto bravao e preparato. Loro sono un po’ in difficoltà e speriamo che ci rimangano per un’altra domenica… La differenza di punti? Non deve interessarci, pensiamo a fare la prestazione e non guardiamo le distanze che adesso dividono le due squadre». E dire che Parlato, prima di accettare la proposta del Padova, su a lungo corteggiato dalla Triestina: «Ero stato contattato a metà giugno — conferma — ma ho fatto le mie considerazioni e ho abdicato…». A giudicare da quanto accade a 200 chilometri dalla città del Santo mai scelta fu più indovinata. A Trieste la situazione difficilissima, il cambio di allenatore offre contorni ancora tutti da valutare con una squadra ferma al penultimo posto con soli 2 punti in cassa.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Non è facile per nessuno. Non è facile tenere vivo l’entusiasmo della piazza dopo il fuoco sacro iniziale che, in qualche modo, si poteva anche mettere in preventivo e che forse non potrà durare in eterno. Insomma, entusiasmo sì ma tenendo anche i piedi bem piantati a terra. Il rischio, a Padova e dintorni, è che si possa dare tutto per scontato dopo otto vittorie consecutive, rischio da calcolare ed affrontare anche oggi alle 14.30 nella sfida amarcord dell’Euganeo sotto il segno di Nereo Rocco contro un’altra nobile decaduta, la Triestina. Carmine Parlato fiuta nell’aria il pericolo, anche perché deve fare i conti con qualche acciacco di troppo e ci sono precedenti come quello con il Mezzocorona, in cui una partita apparentemente sul velluto per poco non si trasformò in una trappola micidiale. «Ho chiesto ai ragazzi di fare la prestazione e di cercare la continuità per tutti e novanta i minuti — spiega l’allenatore biancoscudato — anche se ovviamente ciò che più conta sono i tre punti. Conosciamo poco la Triestina ed avranno nuovo stimoli visto il cambio di allenatore, quindi sarà una battaglia. E sarà importante iniziare bene la partita».
Ore 08.38 – Padova-Triestina, venduti in prevendita oltre 460 biglietti.
Ore 08.36 – Questo il messaggio da poco apparso sulla pagina ufficiale della Tribuna Fattori su Facebook: “DOMANI PADOVA TRIESTINA! Ritrovo ore 12 biglietteria sud stadio Euganeo. Birra e grigliata per tutti e dopo la partita ci faranno visita in Favelas (via Galilei 50, Rubano) squadra e società per bere l’aperitivo assieme a noi. TUTTI PRESENTI PER DIMOSTRARE IL NOSTRO ATTACCAMENTO INDIPENDENTEMENTE DAL RISULTATO DI DOMANI! Quando in campo scenderai… Condividere, partecipare e portare amici. Grazie”.
Ore 08.34 – Serie D girone C, il programma della nona giornata (ore 14.30): AltoVicentino-Mori Santo Stefano, Clodiense-Giorgione, Dro-Belluno, Kras Repen-Fontanafredda, Legnago-ArziChiampo 2-1, Montebelluna-Union Pro, Padova-Triestina, Sacilese-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Tamai
Ore 08.32 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 24, Alto Vicentino 22, Belluno 19, Sacilese 15, Tamai 14, Clodiense 13, Union Ripa La Fenadora 12, Legnago 11, Montebelluna, Fontanafredda e Giorgione 10, ArziChiampo 9, Union Pro 8, Kras Repen 7, Dro 6, Mori Santo Stefano 3, Triestina 2, Mezzocorona 0.
Ore 08.30 – Serie D girone C: nell’anticipo della nona giornata il Legnago Salus ha battuto 2-1 l’ArziChiampo.
Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 1 novembre: rifinitura all’Appiani, si allenano Sentinelli e Niccolini ma il loro impiego è tutt’altro che certo.