Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia
L’entusiasmo della piazza cresce, la squadra vola in testa alla classifica, nelle vie del centro e nei negozi sotto il Salone ricominciano a spuntare drappi bianchi e rossi. L’operazione simpatia dei Biancosduati Padova, cominciata lo scorso agosto (e che ha portato seimila spettatori all’Euganeo in occasione della sfida col Belluno), è pronta a passare alla fase due. Dalla prossima settimana, infatti, la squadra comincerà il suo tour in città e provincia, incontrando al giovedì le realtà calcistiche locali. Un modo per effettuare la classica amichevole infrasettimanale, certo, però lontano dal quartier generale della Guizza, così da calarsi ancor di più nella realtà cittadina. «Quando ero giocatore, qui a Padova, mi ricordo che tutti i giovedì giocavamo contro squadre di categoria inferiore», spiega Carmine Parlato. «Ed è una tradizione che voglio riprendere. Mi farebbe piacere andare nel territorio, nei Comuni della provincia, per fare un’amichevole ogni giovedì. È chiaro che le difficoltà sono tante, perché la nostra richiesta è quella di giocare in linea di massima al pomeriggio, e mi rendo conto che per la quasi totalità delle squadre gli impegni lavorativi dei giocatori mettano i bastoni tra le ruote, ma se c’è la possibilità ci piacerebbe uscire dalla Guizza, andare a conoscere le altre società e i loro giocatori. E naturalmente i tifosi del quartiere o del paese. Basta che chi è interessato si faccia avanti, attraverso la società o il nostro team manager, e possiamo organizzarci».
Si comincia giovedì prossimo, 30 ottobre. Il Padova andrà ad affrontare l’Arcella sul campo di via Bressan, giocando con la squadra, che milita in Seconda categoria e la realtà del quartiere più popoloso della città. L’avversario ideale non ha particolari prerequisiti: «In linea di massima solo l’orario, noi dobbiamo giocare nel primo pomeriggio», spiega Parlato, «Non disdegniamo nessuno e nessuna squadra, ma è chiaro, anche se anche io stesso sono nato calcisticamente sui campi di terra battuta, che per evitare di farci male ci farebbe molto comodo trovare dei terreni di gioco discreti, che facilitino le squadre». I Biancoscudati gireranno per la città, per i paesi limitrofi della provincia e della cintura urbana, andando a tastare con mano un entusiasmo che per la strade di avverte sempre di più. «Facile fare i tifosi in serie A e in serie B», conclude Parlato, «I nostri tifosi ci stanno dimostrando che conta il cuore, non la categoria: questo è sintomo di grande passione, di vera fede per la squadra. Quando cammino per strada la gente mi dice di continuo di non mollare, di continuare così, di riportare il Padova dove merita. E la cosa che più mi fa piacere, è rivedere famiglie e bambini allo stadio».