Petkovic 6.5: Un paio di uscite solo all’apparenza semplici nel primo tempo. Ma sono soprattutto le quattro effettuate nella ripresa a risultare decisive, in particolare quella su D’Incà. E la porta è blindata.
Busetto 7: Chiamato a fare le veci di Dionisi, deve fronteggiare un cliente scomodo quale Posocco, a detta di tutti gli addetti ai lavori tra i migliori giovani del girone. Ne esce un bellissimo duello tra classe 1996. Ed a vincerlo alla distanza è il terzino biancoscudato, che sfodera una prestazione stepitosa. Magari non sarà “Frecciarossa”, ma sulla sua fascia non si scherza comunque…
Sentinelli 6.5: A 35 anni si sa come affrontare partite simili. Soprattutto se si è abituati a giocarle. E lui sa bene che in certe occasioni i fronzoli vanno lasciati da parte. Tradotto in soldoni: quando c’è da spazzare si spazza, senza vergogna. Ma solo quando serve. Perché se c’è da far ripartire l’azione mica si tira indietro…
(Atai Najafi S.V.)
Niccolini 6.5: Sembra il “gemello diverso” di Sentinelli. Perché fisicamente saranno magari agli antipodi, ma in campo incidono alla medesima maniera: stessa intelligenza tattica, stessa caparbietà e stessa precisione negli interventi. La vittoria vien da sé…
Degrassi 6.5: Dovessimo usare una sola frase per descrivere la sua prestazione, sarebbe “sempre sul pezzo”: gioca con grande diligenza compiendo almeno un paio di chiusure provvidenziali. Ennesima prova più che positiva.
Mazzocco 7: Nel suo caso, invece, basterebbero due parole: “uomo ovunque”. Sembra incredibile, ma ovunque ci si giri lui è lì, a chiudere ogni varco o ad inserirsi in quelli lasciati dalla retroguardia gialloblu. Lui, che a Belluno (o meglio, in provincia) ci è nato. Il figliol prodigo sa dare grandi dispiaceri…
Nichele 7: Il custode del centrocampo: non solo no fa passare un avversario che sia uno, ma ha perfino il merito di giocare sempre palla a terra, anche quando il pressing dei centrocampisti ospiti si fa più asfissiante. Che freddezza…
Bedin 6.5: Confermato nel trittico di centrocampo dopo la bella figura di Fontanafredda, si ripete fungendo ottimamente da filtro in fase di interdizione e non disdegnando sortite offensive e cambi di gioco. E da padovano vale doppio…
Cunico 7: C’è chi ha il coraggio di criticarlo. Lui risponde al meglio. Ovvero, sul campo: si rende protagonista di una delle azioni personali più belle dell’ultimo decennio, ma la traversa gli nega la gioia del classico “gol che avrebbe fatto crollare l’Euganeo”. E nel finale di primo tempo ci riprova sempre col sinistro, ma Solagna vola all’incrocio. Di un’altra categoria.
(Petrilli S.V.)
Ilari 7: Vi è sembrato meno devastante del solito? Non vi sbagliate: sarà per l’arcigna marcatura ospite, ma fatica a trovare spazi. Quando ci riesce, però, sono guai per il Belluno. Minuto 26: discesa prorompente sulla destra, ingresso in area e tiro-cross deviato in porta con conseguente, ennesimo boato. Non se la prenda se il tabellino recita “autogol di Merli Sala”: ne avrà di occasioni per rimpinguare il proprio bottino personale…
Tiboni 6.5: Negli occhi dei quasi seimila dell’Euganeo rimarrà inevitabilmente l’ultima occasione da gol avuta: da applausi il doppio dribbling, decisamente meno la conclusione a giro. Ma è solo un lampo in una partita di grandissimo sacrificio. Generosità al servizio della squadra…
(Pittarello 6): Prova a tenere alto il baricentro della squadra, ma occorre più grinta.