Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 21.30 – Serie D girone D: verrà anticipata a sabato 25 ottobre la sfida tra Abano e Scandicci.
Ore 20.40 – (VenetoGol) Si gioca al calar delle tenebre e la sfida Ripa-Montebelluna va in archivio sul pareggio…. Un punto a testa che non fa male e nella sostanza dei 90’, alla supremazia della formazione del team di Parteli, il Monte ha risposto con l’equilibrio tattico e una ferrea difesa. Imparata la lezione e fatta ammenda delle quattro sberle subite nello scorso torneo, il Montebelluna è uscito indenne dal “Boscherai” e nel contempo si tiene alle spalle l’ Union Ripa che cullava l’aspirazione di mettere la freccia sui “coreani”. L’undici di Lele Pasa questa volta ha saputo imbrigliare la disposizione tattica dei nero-verdi in parte imprecisi e troppo frenetici nel finalizzare l’azione. L’approccio alla gara del Monte è molto concreta, perché all’11’i biancocelesti su un’azione articolata in aggiramento smarcano nei sedici metri l’avanzato Severgnini che si alza in sospensione e fa centro di testa. E’ un vantaggio che la formazione di Pasa gestisce con personalità, ma sul sintetico del “Boscherai” la velocità del pallone non concede respiro. E’ una gara tirata, agonisticamente calda e il calabrese Scaramuzzino contestato in più occasioni per sedare qualche battibecco fa leva sul cartellino. La spinta dell’Union Ripa è costante, ma è nei movimenti senza palla che la formazione di Parteli ancora non ha trovato le distanze e la misura. Moresco nei movimenti da boa fatica a ingranare nelle giocate sullo stretto e i lampi di genio di Andreolla e Brotto sporadici si rivelano poco efficaci per preoccupare il lungo Rigo. La costanza però a metà del tempo ripaga i bellunesi che agganciano il pareggio al 26’ con la zampata in mischia di Marco Brotto smarcato da un suggerimento filtrante di Dassiè. Sull’1-1 e con i due estremi inoperosi, le squadre vanno al riposo. In avvio di ripresa l’ Union Ripa La Fenadora ha un lampo d’orgoglio con la conclusione di Andreolla (3’) che esce di pochi centimetri. Mister Parteli superati i 2/3 del match si gioca un paio di carte fresche con l’intento di velocizzare le verticalizzazioni e il movimento del tridente. L’Union Ripa nel portare la pressione ai sedici metri ospiti conquista una serie di calci piazzati ma tutti si rivelano improduttivi per incanalare le sorti del confronto. La tensione in campo rimane alta e l’insoddisfazione dell’arbitraggio la testimonia la protesta di Max Parteli espulso dal campo. I nero-verdi ci danno dentro, il Monte non demorde e resiste. L’ammonizione a Guzzo spiega la determinazione dei ragazzi di Pasa. Nel finale anche l’ Union Ripa, che ha cercato con i calci piazzati di fare breccia, smorza i toni del pressing e mister Pasa si gioca la partita inserendo Gerini, ma il cambio non porta beneficio al’attacco trevigiano. Il pareggio alla fine appaga entrambe.
Ore 20.10 – (VenetoGol) Trappole friulane…Due sconfitte contro le friulane Tamai all’esordio e Fontanafrredda controbilanciate dal successo di misura sull’ArziChiampo avevano messo in bilico la posizione in classifica dei castellani; la Triestina sempre più alla deriva in 90’ ha fatto resuscitare i castellani che recuperano alcune posizioni fuori dal limo playout. Nel Giorgione 2000 mister Paganin può contare sull’apporto e i gol di capitan Gazzola recuperato dal’infortunio. E’ una partita da vincere per l’undici rosso stellato che prende di petto l’incontro e al 10’ sul primo svarione difensivo alabardato è Arvia in fase di ipostazione a farsi soffiare il pallone dal “capitan” che non ha alcuna difficoltà a insaccare il pallone alle spalle di Di Pierro. E’ un vantaggio che il Giorgione gestisce con un discreto ordine tattico, ma la sua partita col passare dei minuti trova maggiori difficoltà nell’attaccare gli spazi alabardati. La Triestina piano-piano esce allo scoperto e al 38’ piazzata la zampata del pareggio con il gol di Aquilani che su azione d’angolo sfrutta una spizzata-allungo sul secondo palo e la correzione a rete porta l’undici giuliano sull’1-1. Nel finale di gara brutto incidente di gioco al portiere Bevilacqua che nel tentativo di deviare un pallone insidioso ha sbattuto sul palo e sono dovuti intervenire i sanitari. Il recupero fisico del giocatore è durato 7’ prima che mr. Paganin potesse avvicendarlo con l’ex Montebelluna e “rondinella” Pazzaia. Nel secondo tempo il match ha vissuto su una lunga fase agonistica. La Triestina ha cercato in tutte le maniere di contenere le folate di casa, ma l’entrata di Podgorica per lo stanco Episcopo si è rivelata la carta jolly di mr. Paganin, perché 1’ dopo il neo-entrato sul rapido “uno-due” con Gazzola ha trovato il pertugio buono per riportare in vantaggio i castellani. Nel finale a nulla è valso il forcing di Bez e compagni (Triestina in 10 per l’ infortunio-stiramento a Fiore). Il Giorgione da questa sera, respira…
Ore 19.40 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo il posticipo: Padova 21, Alto Vicentino 19, Belluno 18, Sacilese 15, Tamai 11, Clodiense e Montebelluna 10, ArziChiampo, Giorgione e Union Ripa La Fenadora 9, Union Pro 8, Fontanafredda 7, Dro 6, Legnago 5, Kras Repen 4, Mori Santo Stefano 3, Triestina 2, Mezzocorona 0.
Ore 19.30 – Termina anche il posticipo tra Union Ripa La Fenadora e Montebelluna: 1-1 il risultato finale.
Ore 19.10 – (VenetoGol) L’ArziChiampo fa il bis al “Ballarin” e dopo il bliz in coppa riesce a strappare la vittoria anche nel 7° turno di campionato. Una partita presto sbloccata da Carlotto all’8′. Il raddoppio ha visto protagonista Jacopo Simonato che ha portato a due i gol del vantaggio. I due giocatori vicentini nell’occasione si sono scambiati i tempi dei gol realizzati mercoledì nel trofeo tricolore. La Clodiense presa d’infilata è riuscita a ridurre il gap con il gol di Santi nella ripresa, un centro che ha dato nuovo vigore alla partita dei ragazzi di Andrea Pagan, ma l’esplsione di Isotti è l’attenzione dimostrata dalla formazione di mr. Beggio in ogni situazione difensiva, ha in parte compromesso la rimonta. Nel finale, in tempo di recupero, il “gaucho” Trinchieri ha firmato il tris che porta l’ Arzi/Campo nei quartieri alti della classifica
Ore 18.50 – (VenetoGol) Poker liventino! C’è il marchio e i tre punti… “B” (Boscolo, Baggio e Beccaro!) sul rotondo successo della Sacilese sulla matricola Mori S. Stefano in grande difficoltà nell’arginare le giocate in velocità dei liventini soprattutto dopo il vantaggio biancorosso. Nell’assetto tattico mister Zironelli non dispone di Beccia e rilancia dal 1’ Pederiva che è più difensore rispetto al laterale di Montebelluna. Nella prima mezzora di gioco le squadre hanno badato controllarsi e solo a sprazzi il match ha offerto delle valide emozioni. La supremazia di casa si è subito evidenziata nel palleggio palla a terra dei friulani, ma il Mori con alcune ripartenze ha fatto valere la propria voglia di confrontarsi. Dopo il gol la luce si è accesa sul cammino della formazione di Zironelli e sul Mori è calato il buio. Al 39’ nella fase di maggiore pressione la Sacilese passa: l’azione ha una premessa sull’affondo-cross di Grion che pesca in area l’avanzato Manucci e la girata di test si stampa sulla traversa: sulla palla vagante che ristagna davanti alla porta di Poli è Boscolo Papo a domare il cuoio e coordinato l’asse del corpo il “ciosoto” scarica il diagonale alle spalle di Poli. Sullo slancio del vantaggio la Sacilese forza la spinta e sull’ultimo affondo della prima frazione Crestani nel frenare lo slancio di Spagnolli, il difensore trentino stende l’attaccante biancorosso e per Rasia è la massima punizione con il “giallo” al giocatore dei “black”. Il gol segna la partita del Mori e porta nello spogliatoio una Sacilese rinfrancata. E in avvio di ripresa la Sacilese attacca a tutto gas mettendo in trincea l’undici di Davide Zoller. Al 2’ i liventini vanno vicinissimi al tris con il palo colpito da sottomisura dall’indiavolato Dario Sottovia. 2’ dopo è un’incursione di Pederiva salito dalle retrovie a “bucare” la difesa roveretana, ma il tiro in diagonale dal basso verso l’alto sfiora l’incrocio dei pali alla sinistra di Poli. Non si adagia sul risultato la formazione di Zironelli che al 10’ sulla rapida combinazione al limite dei sedici metri ispirata da Spagnolli con dialogo sullo stretto con il compagno di reparto Beccaro liberato nella rotazione che vale il 3-0. 5’ più tardi è ancora il montante a negare il gol a Sottovia che diventa imprendibile al 17’ quando è Poli a stopparlo con un intervento di riflesso. La sarabanda biancorossa al 28’ regala un’altra emozione : sul cross dalla destra di Biasi Manolache è splendida la volè-gol di Dario Sottovia che si vede negare (offside) il gol dalla segnalazione di Vettori. Al 38’ il gol premia il caparbio Sottovia che dopo un combattuto batti e ribatti nei sedici metri trova il tempo e scarica il destro nella sacca di Poli. La giornata show di Dario Sottovia al 42’ si accanisce contro il terzo legno che per la terza volta gli nega un nuovo sigillo. Ma la partita è agli sgoccioli e la doccia è ampiamente meritata.
Ore 18.30 – (Venetogol) Due capolista, un primato… Da questa sera è il Biancoscudati Padova di Carmine Parlato a volare alto e l’applauso dei 6000 dell’Euganeo testimonia il calore che gravita intorno alla squadra. Per Sentinelli e compagni è la 7^ vittoria consecutiva. A referto mr. Parlato dà fiducia a Tiboni. Il Belluno (in panca Mosca) rispetto alle precedenti gare parte con un pizzico di soggezione e non si rivela aggressivo come nelle precedenti uscite. Il Padova dopo la vittoria di Fontanafredda sa di poter contare sull’apporto del pubblico per piegare i gialloblù e spiccare il volo. Nei primi 25’ di gioco la partita fatica a decollare, ma il pallino del gioco passa sempre tra i piedi dei ragazzi l’undici di Parlato che articolano una buona trama che esalta le giocate di un incontenibile e imprevedibile Ilari, imprendibile per Pescosta (lo scorso anno in Promozione al S. Giorgio/Sedico). La partita si scalda al 21’ con la traversa colpita da Marco Cunico; il pallone rimbalza a terra ma non entra. Al 28’ il Padova sblocca l’equilibrio con l’azione dirompente di Ilari che semina gli avversari e da posizione difficilissima angola il tiro che carambola sul secondo palo complice una impercettibile deviazione di Merli Sala e entra in rete. Nel finale di tempo è ancora Cunico a cercare il gol con un tiro controllato da Solagna. Nel secondo tempo l’undici di Parlato amministra la gara e lascia fare. Ma il Belluno non è la squadra pimpante delle scorse settimane e al 19’ è Tiboni dopo un assolo a sciupare un gol da principiante. Nel Belluno nemmeno l’entrata di Mosca porta benefici e la partita si adagia. Il Padova gioca la parte finale con molta attenzione e si porta a casa i tre punti che valgono il primato in solitario.
Ore 18.15 – Serie D girone D, gioie e dolori per le padovane: vittoria per la Thermal Abano col Mezzolara (2-0) e colpaccio esterno del San Paolo, che espugna il campo del Ribelle (1-3). L’Este viene invece sconfitto 2-0 dall’Imolese, mentre Formigine-Abano termina 1-1.
Ore 17.45 – Sala stampa, Davide Sentinelli (difensore Padova): “Era una partita come le altre, forse più sentita all’esterno che all’interno. Non si può neanche parlare di scontro diretto, siamo alla settima giornata. Forse loro credevano fosse una passeggiata, ed invece… Ho preso una ginocchiata al quadricipite, mi si è un po’ indurito ma dovrei recuperare per domenica. Il pubblico? Una cornice bellissima, non potevamo che vincere per loro. Gli ultimi dieci minuti ci siamo schiacciati un po’ troppo ma non ci hanno impensierito più di tanto”.
Ore 17.40 – Sala stampa, Matteo Nichele (centrocampista Padova): “Abbiamo superato la prima prova di maturità. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, nella ripresa abbiamo un po’ sofferto ma ci sta contro una squadra col Belluno. E non va dimenticato che eravamo senza giocatori come Dionisi, Segato e Ferretti! Con questo spirito ci divertiremo tanto… Mi manca un po’ il ritmo partita ma sono contento della mia prestazione. Sto crescendo e stiamo crescendo…”.
Ore 17.35 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Questi tifosi si stanno affezionando sempre più alla squadra, credo non si vedesse da moltissimo un simile affetto. Il Belluno è una squadra di buonissimo livello, ma abbiamo fatto una partita di grande intensità ed abbiamo vinto meritatamente”.
Ore 17.32 – Ivan Merli Sala (difensore Belluno): “Ce là siamo giocata alla pari con una squadra costruita per vincere il campionato. Ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti, però ripartiamo fiduciosi perché abbiamo fatto una bellissima partita davanti ad uno stadio vero. Il Padova ha giocatori di spessore”.
Ore 17.30 – Giovanni Pescosta (giocatore Belluno): “È stata un’emozione bellissima, ma purtroppo abbiamo perso a causa di singoli episodi. Noi ci abbiamo messo il cuore, non abbiamo nulla da recriminare”.
Ore 17.25 – Sala stampa, Carmine Parlato (allenatore Padova): “In fase di possesso dovevamo sfruttare di più Ilari e tante volte non riuscivamo a cercarlo. Nella concretezza della partita, abbiamo preso una traversa, abbiamo sbagliato diversi gol, c’è stato impegno e spirito di sacrificio. I ragazzi stanno facendo un grande percorso, nessuno di noi se lo immaginava. Da una parte vi dico che va bene, ma dobbiamo sempre ricordarci. Con Vecchiato siamo amici, gli ho espresso il mio pensiero, ho dato a lui spiegazioni e basta. Il calcio non è una scienza esatta, ma all’occorrenza bisogna essere capaci a cambiare il modulo. Chi è entrato a partita in corso ha fatto bene. Nichele in futuro vorrei vederlo come interno di centrocampo, so benissimo che ruoli può ricoprire. Grandi i ragazzi e permettetemi di dedicare a Furio Stella questa vittoria. Era una cosa che mi sentivo di fare, volevamo farlo in coppa Italia, non è stata possibile, la faccio ora”.
Ore 17.20 – Sala stampa, Carmine Parlato (allenatore Padova): “C’erano tanti giovani in campo ed è un buon sintomo. Abbiamo battuto una grande squadra, che ha interpretato bene la partita. Complimenti a loro, ma complimenti ai miei ragazzi, per impegno, spirito di sacrificio e concretezza. Ci sono stati diversi errori, ma penso che nel complesso siamo stati più pericolosi loro. Ci sta soffrire anche col Belluno, dieci minuti finali può succedere. Loro fino ad oggi era stata al pari con noi e questo va bene. E’ stata una settimana non facile, forse qualcuno si aspettava che perdessimo, dovranno aspettare ancora. Bravi i ragazzi e andiamo avanti. Come si gestisce la posizione da capolista? Più si va avanti e più viene incontro l’aspetto della statistica della negatività, credo che solo dando qualcosa in più, senza sedersi potremmo continuare. Dovremmo far scivolare addosso la situazione e far restare tutti umili, rispettando ogni avversario. Non ci sentiamo arrivati, abbiamo fatto solo sette partite, quindi restiamo concentrati. Niente puzza sotto al naso, serve umiltà. Abbiamo fatto moltissimo, ma non abbiamo fatto niente”.
Ore 17.15 – Massimo Bitonci (sindaco di Padova): “Ho visto la ripresa in Tribuna Fattori, è stata una bellissima esperienza! È stata una bellissima partita, Ilari ha fatto un dribbling alla Maradona in occasione del gol vittoria… Nella ripresa c’è stata una clamorosa occasione con Tiboni, e poi è stata una sofferenza fino all’ultimo secondo. Quasi seimila spettatori? La città ha risposto in maniera puntuale e degna, come sempre. Meglio partire dal basso con una società sana che continuare con avventure improvvide come quelle precedenti..”
Ore 17.10 – Sala stampa, Roberto Vecchiato (allenatore Belluno): “Loro non hanno rubato nulla a vincere, anche noi uguale se pareggiavamo. Bella l’invenzione di Ilari, peccato per nostra ingenuità. Nel secondo tempo siamo cresciuti. Abbiamo sbagliato tanti ultimi passaggi, abbiamo un buon centrocampo, forse davanti abbiamo fatto poco. Nel secondo tempo Mosca ha tirato tanto ma non è bastato. Ci sono anche gli avversari e il Padova ha meritato questa vittoria. Non so se abbiamo patito l’emozione dell’Euganeo, chiaro che c’è emozione, ma non è stata una cosa negativa. Molti dei miei non avevano mai giocato davanti a un pubblico così, abbiamo cercato di pareggiarla fino alla fine, non ci è andata bene. Il Padova? Squadra prettamente fisica, con un elemento di grande qualità come Cunico, è una squadra esperta, di spessore. La sconfitta non ci ridimensiona, restiamo la terza forza del campionato. Siamo una squadra strana, a giugno la società ci ha detto che voleva salvarsi, poi adesso si parla di primo posto, è difficile per noi capire cosa siamo. Io ho visto una squadra che ha giocato al pari del Padova, mi piacerebbe restare tra le prime tre o quattro posizione per valorizzare i nostri giovani. Prima della partita Parlato mi ha chiesto scusa per la vicenda dei paletti. Mi ha dato fastidio perché io non avevo mai detto che andavo a Padova per vincere, ma solo per giocarcela”
ore 17.10 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 21, Alto Vicentino 19, Bellun0 18, Sacilese 15, Tamai 11, Clodiense 10, Montebelluna, Giorgione e ArziChiampo 9, Union Pro e Union Ripa La Fenadora 8, Fontanafredda 7, Dro 6, Legnago 5, Kras Repen 4, Mori Santo Stefano 3, Triestina 2, Mezzocorona 0.
Ore 17.03 – Serie D girone C, i risultati finali: AltoVicentino-Union Pro 2-0, Clodiense-ArziChiampo 1-3, Dro-Mezzocorona 0-0, Giorgione-Triestina 2-1, Legnago-Fontanafredda 3-2, Kras Repen-Tamai 0-0, Padova-Belluno 1-0, Sacilese-Mori Santo Stefano 4-0, Union Ripa La Fenadora-Montebelluna (ore 17.30)
Ore 17.00 – Termina la partita: Padova- Belluno 1-0.
Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Una squadra, il Real Vicenza, viaggia col vento in poppa e vuole provare ad allungare in classifica; l´altra, l´Alto Adige, è in cerca di un risultato che possa restituire serenità all´ambiente. Al Menti, alle 16, si disputerà la sfida inedita tra le due compagini e Marcolini, prima di parlare del match, traccia il bilancio di queste prime otto giornate. «È positivissimo – ha spiegato alla vigilia – eravamo consapevoli, con la società, di aver costruito una squadra competitiva ed è motivo d´orgoglio vedere che sono state fatte le scelte giuste». Il merito dei 17 punti va più ai giocatori o al tecnico? «Ci vuole equilibrio in tutte le valutazioni. L´allenatore cerca di dare un´identità alla squadra e un ´organizzazione di gioco, inoltre deve far funzionare i vari meccanismi. Sono però i giocatori ad attuare le idee di un tecnico e in questo senso la vetrina è tutta loro». Si è visto a Lumezzane, ma anche in altre occasioni, quanto il Real Vicenza sia squadra da rimonta. «È una nostra caratteristica positiva e credo che la posizione in classifica influisca quando si tratta di recuperare il risultato, perché stare alti in classifica ti dà grande consapevolezza». Marcolini si è poi soffermato sulle scelte e i cambi a partita in corso. Col Lumezzane gli ingressi in campo nella ripresa di Odogwu e Bardelloni sono stati decisivi. «Io azzecco i cambi se i giocatori che faccio entrare riescono a fare la differenza». Oggi di fronte una formazione ferita guidata dall´ex virtussino Rastelli, che rischia in caso di sconfitta.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia scende in campo oggi al Penzo contro il Novara e la novità della vigilia è che domani la dirigenza arancioneroverde volerà a Mosca per incontrare il presidente Yuri Korablin. Dopo settimane di silenzio, l’appuntamento non può che essere accolto con favore, visto che la stessa squadra in questo periodo ha pagato, sul piano psicologico, la lontananza della proprietà. L’esito del match odierno influirà non poco sui contenuti dell’incontro: se le cose dovessero andare male è infatti evidente che il direttore sportivo metterà sul tavolo l’ipotesi di esonerare mister Dal Canto, mentre se oggi il Venezia riuscirà ad imporsi sul Novara la dirigenza chiederà la conferma del lavoro svolto. Eventualmente avanzando la richiesta di ritoccare il budget, qualora dovesse rendersi necessario un intervento sul mercato. Scenari che confermano quanto sia delicato il momento e quanto sia importante la sfida di oggi pomeriggio. Squadra e staff tecnico ci arrivano dopo una settimana di silenzio stampa, deciso dalla dirigenza per alleggerire un po’ la pressione esterna. Lo scontento per i 10 punti in classifica e le quattro sconfitte in queste prime otto giornate si avverte soprattutto tra i tifosi ed è per questo che l’appello della vigilia è di sostenere al massimo la squadra nei 90 minuti. «La squadra vuole vincere questa partita — dice il ds Ivone De Franceschi — e ha bisogno di sentire il calore della gente. Sono convinto che tornando a vincere ritroveremo anche serenità e continuità nei risultati».
Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) Non ci fosse la supersfida al vertice tra Padova e Belluno, quella di oggi per la Sacilese sarebbe la classica partita casalinga in cui rispettare i favori del pronostico e poco più. Ma a riempire di contenuto, e di attesa, il match con la matricola Mori Santo Stefano c’è proprio la gara dell’Euganeo. Se finisse in parità, la squadra di Zironelli, vincendo, ridurrebbe le distanze dalla vetta (ora 6 punti) e a prescindere dal risultato dell’Altovicentino (terza a meno 2) rientrerebbe a pieno titolo nella lotta per il primato. Prospettiva allettante, pur sapendo che almeno numericamente chi sta davanti ha qualcosa in più. Ma perché non osare? «Ci proveremo –risponde il ds biancorosso Denis Fiorin – a prescindere dalla possibilità di ridurre il gap con le battistrada. Vogliamo dare ulteriore sostanza alla nostra striscia positiva e per farlo dovremo prestare grande attenzione al Mori». Sulla carta una rivale abbordabile, che in trasferta non ha ancora fatto punti (ko con Belluno, Padova e Dro), ma le apparenze nel calcio contano ben poco. «Sono proprio queste le gare per noi più difficili – conferma Fiorin – perché incontriamo una squadra che cercherà di non farci giocare e non possiamo permetterci di sottovalutarla».
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Vietati cali di tensione. Si può semplificare così il messaggio lanciato dal tecnico dell´Altovicentino Enrico Cunico alla vigilia della sfida odierna che vedrà la sua truppa impegnata allo stadio Fiori (fischio d´inizio fissato per le 15; dirigerà De Tullio di Bari coadiuvato da Carotenuto e Tolmezzo) contro la matricola Union Pro. Un avversario da prendere assolutamente con le molle e che merita tutte le attenzioni del caso visto che la compagine di Mogliano e Preganziol, sebbene sia una neopromossa finora s´è fatta valere conquistando 8 punti ( frutto di 2 vittorie -l´ultima colta il 28 settembre alle spese della Clodiense – e altrettanti pareggi e sconfitte) e ha dalla sua un grande entusiasmo. «I biancoblu, grazie anche alla grande esperienza del tecnico Feltrin, stanno dimostrando di essersi già calati alla perfezione alla nuova realtà e non hanno pagato lo scotto per il salto di categoria. Rispetto alla passata stagione la rosa dell´Union ha subito pochissimi cambiamenti, è una squadra che si conosce a memoria e le sue armi principali sono certamente la forza del collettivo ». Cunico indica in Trevisial, Nobile e Rossi gli elementi di maggior spessore. Va detto però che l ´Altovicentino non può permettersi passi falsi con un avversario come l´Union Pro che dati alla mano sembra essere allergico alle corazzate: a tal proposito bisogna sottolineare che contro i Biancoscudati Padova (oggi impegnati nel big match contro il Belluno) le reti incassate sono state tre mentre con la Sacilese il passivo è stato ancora più pesante: 5-0 a favore della squadra di Zironelli. «Sulla carta bisogna vincere per tutta una serie di motivi ma soprattutto perché dobbiamo dare continuità alla buona prestazione sfoderata a Trieste; personalmente – spiega l´ex guida tecnica del Venezia – sono fiducioso in quanto la squadra sta crescendo di domenica in domenica anche se complessivamente siamo ancora al 70-80 per cento e dunque i margini di miglioramento sono grandi».
Ore 13.40 – (Gazzettino) SAN PAOLO. Se la vede fuori casa con il Ribelle rinfrancato nel morale alla luce della prima vittoria con il Montemurlo. «È una motivazione in più soprattutto a livello psicologico per cercare di dare continuità – sottolinea Damiano Longhi – anche se non abbiamo ancora fatto niente. Il Ribelle è una squadra alla nostra portata, cerchiamo di sfruttare il momento per portare a casa un buon risultato che è la cosa che più conta. La classifica ci impone di fare sempre meglio. Dobbiamo farci trovare pronti a livello fisico e mentale». Confermata la difesa a quattro, anche se non manca qualche problema: Masiero, Milani e Cristaldi indisponibili, Marcolin ha accusato giovedì un problema muscolare e le sue condizioni saranno valutato prima della gara, stesso discorso per Villatora. Rientra dalla squalifica Fornasier, convocato lo juniores Scala. THERMAL. L’obiettivo è interrompere la striscia di quattro sconfitte di fila nell’appuntamento con il Mezzolara allo stadio delle Terme. Così Vinicio Bisioli: «Dobbiamo riprendere il nostro cammino e fare punti. È il momento di tenere duro aspettando che i problemi si risolvano un po’ alla volta, dato che anche in questa occasione siamo in emergenza. Bisogna andare in campo con fame, voglia e attenzione per portare a casa un risultato positivo». Indisponibili Neagu, Luccon, Banzato e Scarmato, mentre Raffa e Franciosi saranno in panchina solo per stare vicini ai compagni.
Ore 13.30 – (Gazzettino) Este per la fuga, Abano e San Paolo a caccia della continuità, Thermal per il riscatto oggi alle 15 nel girone D. ESTE. È un testa-coda con l’Imolese. Sulla carta una partita dall’esito scontato, ma Gianluca Zattarin mette in guardia i suoi: «Pensare che noi siamo primi e loro ultimi e che sia tutto facile è l’errore più grande che possiamo commettere. Non dimentichiamo che con il Formigine abbiamo perso, e non voglio che la storia si ripeta. Dobbiamo giocare una partita importante con una squadra che è in difficoltà, ma ha giocatori e tecnico validi: in campo dobbiamo mettere umiltà e fame per dare continuità a quello che stiamo facendo soprattutto in termini di risultati». I giallorossi puntano a restare solitari in vetta alla classifica. «Meglio stare davanti che dietro, anche se non è facile. Ripeto, andiamo in campo con l’atteggiamento che abbiamo avuto nelle altre gare per portare a casa i tre punti, sono queste le partite che fanno la differenza». Squalificati Rubbo (al suo posto in campo Filippo Mario), e Bonazzoli al quale è stato respinto il ricorso contro la squalifica di dieci giornate. ABANO. Dopo i successi con Thermal e Correggese affronta la trasferta con il Formigine per puntellare una classifica che vede i neroverdi a quattro lunghezze dalla vetta. «Faremo di tutto per cercare di continuare a fare bene – esordisce Massimiliano De Mozzi – fermo restando che in questo campionato non c’è niente di facile: il Formigine ha battuto l’Este e ha perso solo nel finale con la Correggese, che è la squadra più forte che ho visto finora. Sono una compagine alla nostra portata, ma sono forti sulle palle inattive con tre giocatori sopra 190 centimetri, quindi difficoltà ce ne saranno. Dobbiamo stare compatti e martellare dal primo minuto». Non ci sarà Bortolotto, decisivo con Thermal e Correggese, reduce da un’operazione al timpano. «Era in grande forma, starà fuori comunque una settimana. Abbiamo una squadra competitiva».
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Vietato distrarsi. In tribuna allo stadio di Monteortone, oggi pomeriggio (calcio d’inizio alle 15, arbitro Simone D’Angelo di Ascoli Piceno), ci dovrebbe essere pure la bellissima Alessia Merz (annunciata anche l’altra volta all’Euganeo di Padova, ma poi diede forfait), ex valletta e moglie dell’attaccante del Mezzolara (e già bomber della Sampdoria) Fabio Bazzani. Ma gli occhi dei giocatori della Thermal Abano Teolo saranno (forse) tutti puntati verso la porta avversaria. Anche perché, dopo un inizio di stagione da dimenticare, si cerca quella botta di vita per uscire da un periodo difficilissimo, condito dal poker di batoste contro Este, Bellaria, Abano e Castelfranco Emilia e dagli infortuni a ruota continua che non danno tregua ai ragazzi di mister Vinicio Bisioli. Il Mezzolara, però, non è di certo l’avversario che garantisce il punticino senza fatica. Anzi. I biancazzurri emiliani di Gianluca Luppi, ottavi a quota 11, sono reduci dalla grande vittoria col Rimini – un 3-1 ottenuto grazie alla doppietta di Malo e alla rete di Iarrusso (ex Este) – che li ha lanciati verso le zone più interessanti del girone D, a ridosso del gruppetto playoff composto da Fortis Juventus, Abano e Fiorenzuola e Virtus Castelfranco. «Il Mezzolara in serie D ha sempre fatto bene» commenta il tecnico della Thermal Vinicio Bisioli. «Anche l’anno scorso ha disputato un ottimo campionato e con tutti i problemi che abbiamo in questo periodo non sarà facile batterlo. Ma noni ci proveremo». Bisioli dovrà infatti fare i conti con l’ennesima emergenza: Raffa, Lucon e Pitasi stanno recuperando dalle rispettive noie muscolari e per la sfida odierna potrebbe essere a disposizione solo l’attaccante, mentre resteranno ai box Banzato e Scarmato, che nei prossimi giorni si sottoporranno a visite approfondite per smentire le piccole anomalie cardiache riscontrate nell’ultima visita medico-sportiva. «È un periodo in cui non ce ne va bene una» ammette Bisioli. «Ma cerchiamo il lato positivo: è successo a inizio stagione. Speriamo che, col passare del tempo tutto si risolva. Di sicuro anche oggi noi proveremo a vincere, nonostante le difficoltà. Non dobbiamo fare drammi ma rialzarci il prima possibile». La Thermal Abano è ancora bloccata al quart’ultimo posto in classifica, in compagnia di un’altra compagine padovana, l’Atletico San Paolo Padova e del Romagna Centro.
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) È stata una settimana decisamente più leggera. Per lo meno sotto il profilo psicologico: la vittoria di domenica scorsa contro il Montemurlo, la prima stagionale, ha sancito, nero su bianco, che finalmente il San Paolo sta crescendo. Per quel che riguarda la classifica, invece, i tre punti di domenica scorsa non possono essere un punto d’arrivo. «Abbiamo lavorato con più entusiasmo, ma ho detto ai ragazzi che la mentalità dev’essere quella di domenica scorsa: l’importante è non fare passi falsi quanto a concentrazione». Damiano Longhi, col tempo, sta cercando di dare una quadratura alla squadra. Quando insieme alla consapevolezza comincerà ad arrivare anche una continuità di risultati, allora sì la marcia potrà dirsi finalmente ingranata. Una buona occasione potrebbe essere rappresentata dalla sfida di oggi: in Romagna contro la Ribelle, cinque punti più su in classifica, i gialloblù ci riprovano. «Una squadra al nostro livello, ce la possiamo giocare», spiega il tecnico alla vigilia, «Dovremo stare attenti, perché sono una squadra rognosa e molto fisica, nonostante in casa, sino a ora, siano andati un po’ sull’altalena: contro Este e Abano hanno perso pagando qualche errore individuale in difesa, che poi è ciò che a volte abbiamo pagato pure noi. Dalla loro hanno una grande combattività, ma un’età media molto bassa e forse noi potremo approfittare di un po’ di esperienza in più». L’arte di arrangiarsi: ancora senza alcuni elementi-chiave in difesa e in attacco, Longhi ripropone il modulo di domenica e cerca di fare necessità virtù: «Non c’è Masiero, non c’è Milani e non c’è Cristaldi; Villatora verrà in panchina dopo una settimana senza allenarsi e Marcolin potrò valutarlo solo all’ultimo minuto. Confermo la difesa a quattro, cercando di sfruttare quei giocatori che invece stanno bene e al momento possono darci qualcosa in più. È un momento un po’ così, dal punto di vista numerico: possiamo solo adattarci alla situazione».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) «Che volete che vi dica, siamo quinti in classifica ma se mi chiedete di firmare per finire il campionato in questa posizione, lo faccio subito». Massimiliano De Mozzi, il condottiero della neopromossa più in vista del girone D, non si fida della classifica: «In zona playoff non si sta male, ma mancano ancora 31 partite, praticamente un intero campionato di Eccellenza. So bene di non avere una squadretta tra le mani, ma fino alla fine del girone d’andata l’obiettivo rimane la salvezza. Fatemi vedere tutte le avversarie, e poi ne riparliamo». Eppure i motivi per credere a una nuova impresa neroverde ci sono. Primo: arrivano tre partite ampiamente alla portata, per lo meno sulla carta. Si comincia oggi a Formigine, poi arriveranno Scandicci e Imolese. «Cercheremo di portare a casa il massimo, per prepararci al meglio alle cinque sfide successive che saranno sicuramente più impegnative. Visto che siamo ancora all’inizio del campionato, posso permettermi di fare un po’ di turnover e anche di rischiare qualche giocatore al rientro dopo diverso tempo: finalmente torna Zompa, che era fermo da inizio agosto, ma nel complesso cambierò qualcosa anche per salvaguardare qualcuno che potrebbe finire in diffida». Secondo: ci sono volute solo sette giornate per vedere i neroverdi in zona playoff. «Sono soddisfatto. Non solo per i risultati, ma perché c’è tutto un ambiente che sta facendo bene. Cosa significa? Star bene, allenarsi bene in settimana, vedere che le piccole idee che ho intesta vengono messe in pratica in campo e fuori». Terzo motivo: nelle ultime tre partite, l’Abano ha incassato una sola rete. E con la solidità difensiva, la classifica ha cambiato volto: «Col passare delle giornate, gli infortunati sono rientrati un po’ alla volta, mentre Maniero e Bilato sono cresciuti tantissimo. La svolta arriva da lì, ma non solo: davanti continuiamo a correre, e non vogliamo fermarci». Manca Bortolotto, ma questo Abano, forse, può pure permetterselo.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Ecco l’Imolese, tra necessità di classifica e piccole rivincite. I giallorossi, primi a sorpresa, dovranno assolutamente battere il fanalino di coda nella sfida dello stadio “Galli” di Imola (calcio d’inizio alle 15, arbitro Samuele Bruni di Fermo) per difendersi da Piacenza e Delta Porto Tolle, le cosiddette big del girone. Due squadre che stanno rispettivamente a due e tre punti e che, guarda caso, giocheranno proprio oggi lo scontro diretto in casa del Delta. Battere l’Imolese significherebbe dunque allontanare una pretendente, issare bandiera sul cucuzzolo del girone D e, come già accennato, presentare il conto a un vecchio rivale: l’allenatore Attilio Bardi sedeva sulla panchina del Forlì non più di due anni fa, quando Rondon e compagni lo videro festeggiare la promozione dei biancorossi in Lega Pro davanti ai propri occhi, con la maglia celebrativa «Mo’ so c…i vostri», dedicata proprio all’Este, principale avversaria di quel campionato. «Non dobbiamo farci ingannare dalla classifica» avverte il trainer atestino Gianluca Zattarin. «L’Imolese è una buona squadra, con giocatori che hanno militato in Lega Pro. E poi ha un allenatore esperto». Il primato, però, ha aumentato le aspettative intorno alla squadra: «Sì, è logico che sia cambiato qualche presupposto» aggiunge. «Ma non dobbiamo fare l’errore di andare in campo con la spocchia della capolista». L’infermeria del Nuovo Stadio si è svuotata, mentre nella lista squalifiche si è aggiunto il nome di Alberto Rubbo, fermato per una domenica. L’Imolese, alla ricerca della prima vittoria stagionale, avrà tutti gli effettivi a disposizione. C’è una piccola curiosità che riguarda l’organigramma dell’Imolese: il presidente Lorenzo Spagnoli e il direttore sportivo Gianluca Ricci furono i protagonisti del reality show a sfondo calcistico “Campioni il sogno”, andato in onda nel 2004, in cui il Cervia, allenato dall’ex Roma e Torino Francesco Graziani, vinse il campionato d’Eccellenza.
Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Inutile nasconderlo: questa, per Belluno, è una partita fuori dall’ordinario. Godiamocela». È mister Roberto Vecchiato a introdurre il big match: ore 15, stadio Euganeo. Le due capolista del girone C di serie D si ritroveranno una di fronte all’altra. Fino a questo momento sono state semplicemente perfette: 12 vittorie in due, nessun pareggio, nessuna sconfitta. Prime a punteggio pieno: sei partite da imbattute. E imbattibili. Una marcia irresistibile. Ma da stasera, in vetta alla graduatoria, ci sarà spazio solo per una delle due contendenti: Biancoscudati Padova-Ital-lenti Belluno. Il grande giorno è arrivato. Mister, l’ambiente è carico? «Innanzitutto, il gruppo è in buone condizioni e questo è l’importante. Mancherà solo Andrea Radrezza, mentre Pruenster sta meglio. I ragazzi sono molto concentrati e, in settimana, si sono allenati con una voglia particolare. Ma sul campo abbiamo lavorato come sempre, senza proporre nulla di diverso rispetto al solito». Come si mette in difficoltà un avversario come il Padova? «Dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile. Affronteremo una squadra fortissima, con tante qualità e pochi difetti: ogni errore lo si rischia di pagare a caro prezzo». Quale tipo di gara è lecito attendersi? «Il Padova gioca in casa e, di conseguenza, vorrà dimostrare qualcosa in più: partiranno forte, lo sappiamo. Hanno elementi fisici e di qualità: dovremo reggere l’urto. Sia con gli avversari sul campo, sia con il pubblico. Ma noi vogliamo sorprendere». Sarà anche una sfida psicologica se è vero che, nella seduta di rifinitura, il preparatore atletico dei biancoscudati ha incollato sui paletti da slalom (poi abbattuti) una serie di fogli con i volti e le dichiarazioni dei bellunesi. La sua impressione? «Nelle prime sei giornate non mi risulta che abbiano mai fatto una cosa simile (invece pare sia un’abitudine, ndr) , dunque lo prendo come un complimento». Dubbi di formazione? «Quelli li ho sempre, specialmente quando la rosa si esprime su buoni livelli come adesso». Firmerebbe per il pareggio? «Mettiamola così: firmerei per un pari solo se meritassimo di perdere. Allora mi andrebbe bene il punto». LA FORMAZIONE – Come ogni domenica, si ripropone il ballottaggio tra portieri: finora, seguendo la logica dell’alternanza, Solagna ha sempre giocato i match in casa, Schincariol quelli in trasferte. A chi toccherà all’Euganeo? Questa l’ipotesi per l’undici di partenza: Solagna; Pescosta, Sommacal, Merli Sala, Pellicanò; Masoch, Bertagno, Miniati; Posocco (D’Incà), Duravia, Corbanese.
Ore 12.20 – (Corriere delle Alpi) La vigilia della supersfida vive sui binari della tensione. O almeno così devono aver pensato a Belluno, viste le telefonate risentite partite ieri mattina in direzione Padova. I fatti, innanzitutto: nella rifinitura di ieri mattina all’Appiani, il preparatore atletico del Padova, Alan Marin, attacca sui paletti dello slalom i volti e le dichiarazioni degli avversari. Ci sono bomber Corbanese, mister Vecchiato e il suo “A Padova per vincere”, c’è anche Solagna. Ai giocatori biancoscudati, quando passano tra i paletti, viene chiesto di buttarli giù: un training psicologico che Marin utilizza da anni per caricare la squadra alla vigilia di ogni partita, non certo un provvedimento “ad hoc” per la sfida tra le capolista. Eppure a Belluno, quando la foto comincia a circolare nel web, qualcuno storce il naso. Partono le telefonate verso Padova: «Siamo società amiche, perché vi comportate così?». Un po’ di spirito avrebbe fatto comodo: dopo aver caricato per tutta la settimana il big match dell’Euganeo, il Belluno è stata l’unica ad ora a lamentarsi dei sistemi di allenamento dello staff tecnico del Padova. Condivisibile o meno, fino ad ora le avversarie s’erano limitate a riderci su.
Ore 12.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Nichele, Bedin; Cunico; Ilari, Tiboni.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Aggiunge subito: «Sono partite che vorrei giocare. I “vecchietti” devono fare una partita speciale. La società? Ci teniamo tutti a vincere, ma non dobbiamo caricare troppo la sfida perché si rischia l’effetto contrario. E un match importante, ma non da dentro o fuori. L’abbiamo preparato in un certo modo, facciamoci trovare pronti e facciamo valere i nostri pregi, nascondendo se possibile i difetti». I punti di forza del Belluno? «La coesione del gruppo e la conoscenza tra di loro». Cosa ha il Padova in più? «La fame e la voglia di soffrire fino alla fine. Dobbiamo fare una partita attenta, lucida, magari anche con poca qualità, ma portare a casa i tre punti che è la cosa più importante». Si aspettava a questo punto l’attuale classifica? «Credo che né noi, né Belluno e né Altovicentino potevamo immaginare questo inizio, però siamo tutti lì ed è presto per tirare le somme». Passando alla formazione, quasi certamente Dionisi non sarà neppure in panchina per via di un colpo rimediato in Coppa Italia, al suo posto in lizza Busetto (favorito) e Bragagnolo; davanti Tiboni appare in vantaggio su Pittarello.
Ore 11.40 – (Gazzettino) «Lucidità, attenzione e concentrazione dovrebbero fare la differenza. Loro sono una buona squadra che sta viaggiando con grande entusiasmo, devono però fare i conti con noi. Più che mai dobbiamo stare vicino a questi ragazzi che stanno meravigliando tutti, quindi ben venga quell’entusiasmo che può dare una spinta in più». Stando alle dichiarazioni rilasciate in settimana, a Belluno si sentono sicuri di fare bene. «Speriamo che finisca come l’anno scorso (doppia vittoria quando Parlato era alla guida del Pordenone, ndr). Sono abituato a parlare poco, e a darmi da fare. Ripeto, affrontiamo un Belluno ottimo e con grande entusiasmo. Vecchiato tra l’altro è un amico, ma domani nei novanta minuti non ci sono amici. Lo saluterò, poi andremo in battaglia». Vive in maniera diversa questa vigilia? «Ho imparato che la tensione pregara non porta a niente, solo a mancanza di lucidità. È una partita importante, non decisiva. Avrei voluto giocarmela in maniera diversa, ma siamo un gruppo forte che ha voglia di dimostrare. Mettiamoci più fame di loro».
Ore 11.30 – (Gazzettino) Non sarà ancora decisiva ai fini del campionato, ma la sfida con il Belluno oggi all’Euganeo promette spettacolo ed emozioni. Lo dicono i numeri delle due squadre, appaiate in testa alla classifica con un percorso netto. Vittorie (sei) e numero dei gol incassati (cinque) sono identici, l’unica variante è rappresentata da un gol in più (diciassette contro sedici) che vanta al momento il Belluno. E l’auspicio naturalmente è che già questa sera il numero nella casella dei gol segnati possa essere pareggiato o superato, con un bel “sette” alla voce vittorie biancoscudate. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una sfida elettrizzante da vivere fino in fondo in un Euganeo che probabilmente sfonderà il record di presenze stagionale fatto registrare con il Mezzocorona. «È una partita di cartello, ma non decisiva per il futuro – esordisce Carmine Parlato – È importante per il nostro percorso e arriva in un momento particolare dato che tra squalifiche e infortuni non possiamo avere quelle certezze che avevamo in precedenza, ma la rosa è in grado di sopperire alle assenze di Ferretti e Segato».
Ore 11.20 – (Gazzettino) Con il successo sul campo di Fontanafredda, inoltre, il nuovo Padova è già entrato nella storia dato che mai in precedenza si erano registrate sei vittorie nelle prime sei giornate. In terra friulana è stato superato il precedente record di cinque successi che risaliva al campionato di serie C1 1986-87, con allenatore Adriano Buffoni. A propositi di tecnici, oggi Carmine Parlato potrebbe superare se stesso su questo identico fronte, dal momento che un anno fa, alla guida del Pordenone, ottenne sul campo sei vittorie, per poi pareggiare 0-0 a Mezzocorona, anche se poi il giudice sportivo assegnò la vittoria a tavolino per l’utilizzo di un giocatore trentino squalificato. Tornando a livello di squadra, il prossimo obiettivo nel mirino della formazione biancoscudata è la migliore striscia di successi in assoluto (a campionato in corso) che al momento vede primeggiare a quota otto il Padova di Varrella (campionato di C2 2000-01). A partire dal 29 ottobre 2000 furono sconfitti in sequenza Biellese, Sandonà, Moncalieri, Montichiari, Meda, Sassuolo, Sudtirol e Triestina per poi arrendersi in casa il 7 gennaio 2001 con il Mantova tra le cui fila militava proprio Parlato.
Ore 11.10 – (Gazzettino) È il derby tra le portacolori degli unici due capoluoghi veneti rappresentati in serie D, è uno scontro al vertice e il meteo prevede una bella giornata. Ci sono dunque tutti gli ingredienti per vedere ancora una volta l’Euganeo vestito a festa e con una cornice di pubblico degno di ben altre categorie. Nel tardo pomeriggio di ieri la prevendita era arrivata a quota 950, ma nel calcolo vanno aggiunti 1 3.511 abbonati, per un totale di 4.461 posti già occupati. Con un giorno di anticipo è stato quasi raggiunto il dato già importante (4.569 presenze) relativo della precedente partita con il Mezzocorona. Previsto pure un buon numero di tifosi provenienti da Belluno. I botteghini apriranno alle 13.30. Per l’occasione l’Aicb ha preparato una particolare coreografia in collaborazione con i club Avis e Luna Biancoscudata per realizzare la quale chiede l’aiuto ai tifosi della tribuna est. Ci sarà da sostenere il Padova, serviranno pazienza e calore, soprattutto nei momenti più difficili, ma pure una buona dose di autocontrollo per evitare provvedimenti pesanti quali la disputa della prossima partita a porte chiuse, in caso di esplosione di petardi, o con i settori locali chiusi, in presenza di cori discriminatori. Ed è pure, quella con il Belluno, la partita dei primati, con le due contendenti uniche in serie D ancora a punteggio pieno.
Ore 11.00 – (Gazzettino) È un rito sempre all’insegna della goliardia e dell’aspetto motivazionale, che si ripete da inizio stagione in occasione della seduta di rifinitura all’Appiani. Apporre su alcuni paletti (abitualmente utilizzati per esercizi atletici e con il pallone) un foglio di carta con la foto degli avversari, che vengono puntualmente “abbattuti” dai biancoscudati quando si cimentano in alcune serie sulla velocità che interrompono il lavoro tattico sul campo. Anche ieri la scena si è ripetuta, e questa volta sui paletti erano ritratti l’allenatore e alcuni giocatori del Belluno con le rispettive dichiarazioni rilasciate ai media in settimana in vista del big match all’Euganeo. Questa volta però l’iniziativa, ideata dal preparatore atletico Alain Marin, ha varcato i confini biancoscudati, suscitando più di qualche rimostranza nell’ambiente del Belluno, che non ha molto gradito la cosa. Va comunque sottolineato che non essendo stata ieri la prima volta che il rito è stato messo in atto, si tratta solo di una modalità per caricare, se possibile, ancora di più i giocatori del Padova alla vigilia delle partite di campionato. Niente dunque di offensivo.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova, il punto di Stefano Edel dal titolo “Partita-verità, e il fattore campo può pesare molto”) Toccando tutto quel che c’è da toccare, e tenendo conto che stavolta è il Padova ad usufruire del fattore-campo, oggi il clima che respireremo sarà molto simile a quella serata pugliese, pur con squadre e categoria diverse. C’è la curiosità di scoprire se il Belluno sia davvero in grado di reggere al ruolo, un po’ inatteso, che si è trovato a ricoprire, ma c’è soprattutto la verifica probante per gli uomini di Parlato, orfani di tre pedine-chiave come Dionisi, Segato e Ferretti. Una sfida che capita a fagiolo, anche per corroborare le ambizioni di una piazza che ha riscoperto – per fortuna – il suo amore per il calcio, “stuprato” da personaggi che, in nome e per conto del Biancoscudo, hanno fatto scempio di denaro e passione altrui con la… grazia di veri e propri Unni. Se bisognava ripartire da zero per fare pulizia di un marciume che aveva portato alla nausea, ben venga un’annata in cui ci stiamo divertendo e riscopriamo il piacere di stare in alta quota. Eppure nessun primato, per quanto meritato, è garantito per… grazia ricevuta, oggi ci sarà da soffrire e lottare, come le volte precedenti, se non di più. Per cui un apporto fondamentale dovrebbe assicurarlo la tifoseria di casa, che accorrerà massiccia allo stadio. Ne abbiamo già scritto l’altro giorno, per cui non vale la pena di ripeterci: al pubblico padovano viene chiesto un atto di maturità e di intelligenza. Siamo pronti a scommettere che non fallirà la prova.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, il punto di Stefano Edel dal titolo “Partita-verità, e il fattore campo può pesare molto”) È una partita-verità, nel senso che è un primo, significativo test per chi lotta al vertice di un girone (il C) dove i valori sono già ben delineati, anche se è stata virata appena la boa della sesta giornata. Padova e Belluno, appaiate a 18 punti, dettano legge in un campionato che, come terzo incomodo (e si sapeva), vede l’AltoVicentino inseguire le capolista staccato di due lunghezze e tifare per un pari nel big match dell’Euganeo, sperando nell’aggancio in caso di (sua) vittoria sull’Union Pro. Bisogna andare abbastanza indietro nel tempo per ritrovare una situazione analoga che riguardi i biancoscudati, chiamati a battersi per una leadership assoluta contro un avversario che, come loro, non perde un colpo. Se la memoria non inganna, in Lecce-Padova del 15 novembre 2009, prima stagione dopo il ritorno tra i cadetti, la posta in palio era altrettanto alta: la squadra di Carlo Sabatini si presentò allo stadio di via del Mare forte del quarto posto in coabitazione con il Torino, incrociando i guantoni con i salentini, che le stavano sopra di 2 punti (ed erano terzi prima di scendere in campo). Vinse il Lecce, con un 2-1 in rimonta, e il Padova si ritrovò quinto, staccato di 5 lunghezze dai rivali, balzati in testa alla serie B.
Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Nichele, Bedin; Cunico; Tiboni, Ilari.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Ha avvertito un’attesa diversa, rispetto alle partite precedenti? «A volte cerco di velare alcune sensazioni, ma già quando ero giocatore ho imparato che la tensione prima della gara non porta a niente, anzi ti toglie lucidità. Attenzione e concentrazione faranno la differenza: il Belluno è una buona squadra, sta viaggiando con grande entusiasmo ma dovrà fare i conti con noi». A Belluno l’entisiasmo è a mille: si aspetta una squadra spavalda come vuole fra credere? «A me basta che finisca come l’anno scorso (quando il Pordenone vinse in rimonta per 4-1), sono abituato a parlare poco e a darmi da fare. Affrontiamo un ottimo Belluno, il mister (Vecchiato) è un amico: lo saluterò, e poi andremo in battaglia». Cosa chiederà ai suoi? «In gare come questa mi affido molto ai “vecchietti”: a loro chiedo una partita speciale, per loro stessi e per il gruppo. Ci teniamo tutti, ma non dobbiamo caricarla troppo: non è una gara da dentro o fuori e non è l’ultima di campionato. L’abbiamo preparata in un certo modo, sappiamo dove possiamo far male e come nascondere qualche nostro difetto». Cos’ha il Padova in più del Belluno? «Siamo riusciti a mettere insieme sei vittorie, con un po’ di bravura e un po’ di fortuna, ma siamo partiti in ritardo. Io dico che il Padova ha più fame e più voglia di soffrire: oggi dovremo essere più determinati, cattivi e concreti: meno qualità, ma più lucidità».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’una contro l’altra, da prime della classe, nello scenario di un Euganeo che, nonostante i suoi mille difetti, promette di ribollire di passione. Padova-Belluno è la sfida del momento, sei vittorie di fila l’una, sei vittorie di fila l’altra, tanti gol e pochi punti deboli: la prova del nove passa oggi alle 15, chi prevarrà potrà vantarsi di essere l’unica squadra di tutta la serie D a punteggio pieno. Lo scontro tra le regine del girone C porta con sé i suoi bei motivi d’interesse: lo scontro tra i due tecnici amici, Parlato e Vecchiato, la sfida tra la grande città del calcio decaduto e la “piccola” che brama dalla voglia di farle lo sgambetto, le assenze pesanti dei biancoscudati e l’entusiasmo a mille dei bellunesi. «Ma non è una sfida decisiva», raffredda gli animi il tecnico del Padova. «Sarà un’altra tappa importante sul nostro percorso, importante ma non fondamentale. Avrei voluto giocarmela in maniera diversa, questa partita arriva in un momento particolare nel quale squalifiche e infortuni ci privano di alcune certezze, ma siamo un grande gruppo». Oltre a Ferretti e Segato, Dionisi è in dubbio per un colpo subìto nel match di Coppa a Fano: ce la farà? «Vedremo. Se non ce la facesse, verrà sostituito da uno tra Busetto e Bragagnolo, liberando così il posto per un eventuale over in più in attacco. Tiboni potrebbe essere una soluzione».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Rifinitura di ieri, stadio Appiani: sui paletti dello slalom, il preparatore atletico Alan Marin attacca, come di consueto, le immagini di alcuni avversari e le loro dichiarazioni degli ultimi giorni: «A Padova per vincere», dice per esempio il tecnico dei bellunesi Vecchiato. Ai giocatori biancoscudati viene chiesto di buttarli a terra, quasi come fosse un training psicologico. Un allenamento certamente singolare. E appena le le foto fanno il giro del web, da Belluno arrivano le prime telefonate: «Siamo società amiche, perché ci fate questo?», chiedono polemicamente i dirigenti gialloblù. Il club biancoscudato non replica. Anche perché l’intento non è quello di lavorare sull’aggressività della squadra, bensì sulla concentrazione. Comunque sia i bellunesi non l’hanno presa bene. La carica dei cinquemila. Sarà vestito a festa, questo pomeriggio, lo stadio Euganeo: sugli spalti sono attesi numeri importanti, perché ieri sera la prevendita si era fermata a quota 950 biglietti staccati, che unitamente ai 3.511 abbonati stagionali porta a quasi 4.500 le presenze già sicure sugli spalti. Ma se il boom è atteso per oggi, prima della gara, quando si uniranno ai paganti anche i circa 200 tifosi bellunesi in arrivo, la quota spettatori potrebbe anche abbattere il muro delle cinquemila presenze. L’Aicb saluterà l’ingresso delle squadre in campo con una coreografia, per la quale richiede la collaborazione di tutti i tifosi della Tribuna Est.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Ho tanti amici lì a Padova, e spero che oggi riescano a vendicare quell’amara sconfitta», spiega Glerean, «Dal team manager Giancarlo Pontin, al diesse Fabrizio De Poli, allo stesso Carmine Parlato, un bravissimo ragazzo. Hanno costruito un’ottima squadra, ma la differenza la fa la società: la nuova proprietà è riuscita a compiere quello che Cestaro non ha fatto in dieci anni, mettere poche persone e farle stare ognuna al proprio posto. Persone competenti, che abbiano sempre fiducia del loro bravo allenatore, anche nei momenti di difficoltà. E poi ci sono loro, i tifosi. Da diversi anni mancava un tale senso di appartenenza: per ricongiungere la città alla sua squadra, c’è stato bisogno di ripartire da zero. L’importante, anche da parte dei tifosi, è che non si metta mai in discussione un allenatore come Parlato, perché a volte anche le sconfitte aiutano a vincere i campionati». Conoscendo l’allenatore partenopeo, nel leggere questa frase avrà toccato ferro. Ma il monito di Glerean rimane: non si può vincere sempre, l’importante è rimanere uniti.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Tra gli intrecci che legano Padova e Belluno, ce n’è uno che richiama alla mente l’ultimo scontro diretto ufficiale tra le due squadre: era il 20 agosto del 2003, una partita all’Euganeo di Coppa Italia serie C. Il Padova di Glerean, in C/1, contro il Belluno di Tormen, (C/2). Matteo Nichele, oggi biancoscudato, allora era dall’altra parte dalla barricata: si presentò in viale Rocco coi suoi 22 anni, e fece saltare il banco vincendo per 2-1 di fronte ad una formazione che a fine stagione si sarebbe stagliata a metà classifica, ma una categoria più su. «Ricordo quella serata, non facemmo affatto una buona gara», spiega Ezio Glerean, che di quel Padova era l’allenatore, «In Coppa Italia di Serie C solitamente facevo scendere in campo coloro che, nel complesso, non trovavano tanto spazio nella formazione-tipo. Quella sera, invece, a parte Robert c’erano praticamente tutti i titolari. Il Belluno venne qui e portò a casa i tre punti e non riuscimmo a pareggiare nel finale di gara». A undici anni di distanza, i Biancoscudati hanno la possibilità di cancellare quell’1-2 e di portare a loro favore un bilancio complessivo, nato e vissuto negli anni ’70 prima dell’ultimo incrocio del 2003, che vede le due squadre in perfetta parità: 3 vittorie a testa e 5 pareggi.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Nichele, Bedin; Cunico; Ilari, Tiboni.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Parlato chiude con una battuta pungente: «Loro non hanno niente da perdere? E allora che stiano a casa, che è meglio… Aspettiamoli e, se possibile, in campo nascondiamo i difetti». A Belluno ci credono eccome, il presidente Livio Gallo scommette sul pari: «Per me finisce 2-2, ma noi non abbiamo paura di nessuno e ce la giocheremo fino in fondo. L’Euganeo? Mai sperato di giocare a porte chiuse, da Belluno arriveranno in tanti a tifare e un derby è il sale del calcio, da giocare in uno stadio pieno, quelli vuoti mi fanno tristezza». I tifosi bellunesi saranno per forza di cose in minoranza ma ben determinati a sostenere dal primo all’ultimo minuto i gialloblù. «Mi è capitato tre volte di giocare all’Euganeo — dice mister Vecchiato — ai tempi della Triestina: è sempre un gran bell’effetto». A proposito di tifo sugli spalti: all’Euganeo, per il big match di oggi, si potrebbe addirittura sfondare quota cinquemila presenze. Ci si è già andati vicini nelle ultime uscite (per altro il Padova può contare su uno zoccolo duro di oltre 3.500 abbonati) ma questa potrebbe essere la volta giusta. Davvero niente male, visto che tre mesi fa a Padova non esisteva praticamente più la squadra di calcio della città.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Tra Parlato e Roberto Vecchiato, tecnico del Belluno, c’è un’amicizia di vecchia data che oggi, almeno per 90 minuti, andrà per forza di cose in naftalina. «E’ un amico — sorride Parlato — lo saluterò con piacere all’ingresso in campo ma poi per novanta minuti andiamo in battaglia. Le loro dichiarazioni? A me e a noi non piace parlare molto, è la fame in campo a fare la differenza. È una di quelle partite che vorrei giocare, ma purtroppo devo pure fare i conti con l’età..». Il forfait di Dionisi rimescolerà gli equilibri di formazioni e l’impiego di Tiboni dal primo minuto, come detto, è una sensazione che, con il passare delle ore, ha assunto quasi i crismi della certezza. «Mi aspetto dai “vecchietti” una prestazione speciale — chiarisce Parlato — Dionisi vedremo se riuscirà a recuperare ma ha qualche problema. Ci teniamo tutti a vincerla, certo, ma non dobbiamo caricarla troppo per evitare l’effetto boomerang. È importante ma non fondamentale, mica è un “dentro o fuori” all’ultima giornata… I punti di forza del Belluno sono senza dubbio la coesione del gruppo e la conoscenza tra di loro, nonché la bravura ed un pizzico di fortuna. Ma il Padova ha più fame, deve averla e deve soffrire fino alla fine perché chi ha più fame vince».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Tempo di verdetti. I primi, i più veri, i più importanti, perché Padova-Belluno non è e non può essere una partita come lo sono state le prime sei del campionato di serie D, con tutto il rispetto per le squadre incontrate fin qui. Non lo può essere perché di fronte ci saranno le due capoliste, appaiate al primo posto in classifica a quota 18. Non lo può essere perché, per quanto non abituale a queste latitudini da una quarantina d’anni a questa parte, è pur sempre un derby. E soprattutto Padova-Belluno è la partita di chi ha voglia di lasciare il segno e di fare tanti gol, come Christian Tiboni. C’è aria di una maglia da titolare per il centravanti di Desenzano sul Garda, come lascia intendere fra le righe Carmine Parlato, che ha ricamato molto fra psicologia e carica agonistica alla vigilia dello scontro al vertice col Belluno. «È una partita di cartello — ammette il tecnico campano — ma non credo sia decisiva per il futuro, per quanto sia importante per il nostro cammino. Arriva in un momento particolare causa squalifiche e infortuni, ma ho fiducia nella mia squadra. Loro hanno grande entusiasmo, ma noi faremo come sempre la nostra partita. Speriamo che finisca come l’anno scorso».
Ore 08.38 – Notizia importante su Padova-Clodiense, sfida valevole per la 12esima giornata del girone C di serie D: la gara – in programma il 23 novembre – verrà con ogni probabilità posticipata alla sera di martedì 25 novembre (presumibilmente alle ore 20.30) in quanto sabato 22 si terrà allo stadio “Euganeo” il test match di rugby tra Italia e SudAfrica e dunque il terreno di gioco non sarebbe praticabile a sole 24 ore di distanza. Le due società non solo si sono già accordate ma avevano anche chiesto l’inversione di campo quale soluzione alternativa: la Lega Nazionale Dilettanti, però, aveva rigettato la proposta, come già successo peraltro per Abano-Rimini.
Ore 08.36 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che sono già in vendita i biglietti per la gara Biancoscudati Padova – Ital Lenti Belluno, in programma domenica 19 ottobre alle 15.00. I tagliandi possono essere acquistati nei punti vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it fino alle ore 12.00 di domenica 19 ottobre. Le biglietterie dello Stadio Euganeo apriranno il giorno della gara alle ore 13.30. Punti vendita TicketOne abilitati alla vendita dei biglietti: – Coin Ticketstore – via Altinate 16/8 – Padova – Tel. 049-8364084; – Toto Abano – viale delle terme 87 – Abano Terme – Tel. 049-810665; – Totoricevitoria “Casa Fortuna” – via Bajardi 5 (presso Centro Commerciale “La Corte”) – Tel. 049-8647805; – Lastminute Tour Vigonza c/o Centro Matrix Shop – Via Udine 3, – Vigonza (Padova) – Tel. 049-629171; Per informazioni – Mail – biglietteria@padovacalcio.it Tel. 049 604498.
Ore 08.34 – Serie D girone C, il prossimo turno (settima giornata, domenica 19 ottobre ore 15.00): AltoVicentino-Union Pro, Clodiense-ArziChiampo, Dro-Mezzocorona, Giorgione-Triestina, Legnago-Fontanafredda, Kras Repen-Tamai, Padova-Belluno, Sacilese-Mori Santo Stefano, Union Ripa La Fenadora-Montebelluna.
Ore 08.32 – Serie D girone C, la classifica dopo la sesta giornata: Belluno e Padova 18, AltoVicentino 16, Sacilese 12, Clodiense e Tamai 10, Montebelluna 9, Union Pro e Union Ripa La Fenadora 8, Fontanafredda 7, ArziChiampo e Giorgione 6, Dro 5, Kras Repen e Mori Santo Stefano 3, Triestina e Legnago 2, Mezzocorona -1.
Ore 08.30 – Serie D girone C, i risultati della sesta giornata: ArzignanoChiampo-Belluno 1-3, Fontanafredda-Padova 1-3, Mezzocorona-Giorgione 0-0, Montebelluna-Sacilese 1-3, Mori Santo Stefano-Clodiense 2-2, Tamai-Dro 0-0, Triestina-Alto Vicentino 0-2, Union Pro-Legnago 0-0, Union Ripa La Fenadora-Kras Repen 3-0.
Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 18 ottobre: consueta rifinitura prepartita all’Appiani, mentre in prevendita si sfioa quota 1.000