Fonte: Gazzettino, edizione di Belluno
«Ricordo una partita Padova-Mestre, all’Appiani, con oltre 10 mila spettatori. Io giocavo nel Mestre, personalmente partite così, con un pubblico così, molto caldo, mi piacevano. Il problema non è trovare i tifosi avversari, tanti magari, che ti fischiano. Anzi è una motivazione in più. Il problema è quando ti fischiano i tuoi tifosi». Parole e testimonianza di Livio Gallio, il presidente del Belluno che sembra vivere la vigilia della partitissima di domani ripercorrendo quelle vissute da calciatore (anche se con qualche acciacco in più: reduce da un intervento, sarà allo stadio con le stampelle, interrompendo per qualche ora la riabilitazione a Lamon). Da giocatore a dirigente, però, l’atmosfera è diversa. E come dicono tutti gli atleti di tutti gli sport, partecipare a una sfida è molto meno stressante che essere costretti a guardarla. «Ho un consiglio per i nostri ragazzi più giovani, che non hanno mai giocato in un contesto come quello che si troveranno di fronte domani all’Euganeo: vivetela come uno stimolo in più, il tifo contro dà una carica ulteriore». Anche per i dirigenti dev’essere esaltante presentarsi a Padova a punteggio pieno. «È vero, è bello. Ce la stiamo godendo, è un momento magico, va tutto a gonfie vele e c’è entusiasmo. Forse non abbiamo avuto un calendario impossibile, ma vincere non è facile, riuscirci sempre poi… Il Belluno ha acquisito maggiore sicurezza, non ha paura di nessuno. Spero sia così anche domani». Avete previsto un premio speciale in caso di vittoria? «Calma, innanzitutto restiamo con i piedi per terra. E comunque no, non c’è un premio perché non servono stimoli ulteriori». Ci pensa Vecchiato, a dare gli stimoli. «L’allenatore è bravissimo, ma in questo caso non credo sia necessario lavorare su questo aspetto. Gli stimoli vengono da soli, in partite così». In settimana il Padova ha rischiato la squalifica del campo: avete mai sperato di giocare a porte chiuse? «Mai. Anche perché arriveranno diverse centinaia di tifosi da Belluno». Chi potrà essere decisivo nel Belluno? «Io sono il presidente di tutti, finora ci siamo meritati ogni risultato come collettivo. Però sapete che per noi è fondamentale l’asse centrale della squadra: in difesa Merli, a centrocampo Bertagno, in attacco Corbanese. Duravia può fare sempre la differenza, senza dimenticare Miniati che sta facendo un grandissimo campionato». Un pronostico secco? «Finisce 2-2».