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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Per comprendere l’importanza che la gara di Lanciano assume per mister Lopez, basti pensare al fatto che la partenza per l’Abruzzo (dove Bremec e compagni ultimeranno la preparazione) è stata anticipata a ieri pomeriggio. Il Vicenza è in serie positiva da quattro turni nei quali ha raccolto una vittoria con il Bari e tre pareggi con Perugia, Crotone e Bologna; inoltre non subisce reti da tre incontri a questa parte. Ecco perché allungare la sfida di domani assume un significato particolare per i biancorossi, desiderosi di allungare la striscia e di cogliere magari il primo successo stagionale in trasferta. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il Lanciano, che non è proprio l’ultimo arrivato, visto che sopravanza in classifica il Vicenza di tre punti, è reduce dall’exploit colto a Cittadella e non perde dalla quarta giornata, quando subì un rovinoso 1-5 casalingo con il Frosinone, peraltro l’unica del campionato finora. Per cercare di contrastare gli avversari con giocate in velocità, mister Lopez, che riavrà a centrocampo Sciacca dopo la squalifica (a fargli posto sarà il giovane Sbrissa), sta pensando di rilanciare in attacco a fianco di Ragusa Giacomelli, utilizzato soltanto nella vittoriosa gara casalinga con il Bari. Per Lanciano sono partiti nel primo pomeriggio di ieri 21 giocatori: nel gruppo, comprendente anche il terzo portiere Truant, è rientrato come detto Sciacca, mentre è rimasto a casa Alhassan. Al «Biondi» andrà in scena domani una strana sfida tra opposti: da un lato il Lanciano, che vanta il miglior attacco della serie B con 14 reti, ma accusa la seconda peggior difesa con 13 gol subiti.
Ore 20.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Allenamento mattutino al centro tecnico «Piermario Morosini» di Isola Vicentina ieri per il Vicenza, che nel primo pomeriggio è partito per Lanciano dove trascorrerà la vigilia del match che si giocherà domani al Biondi. La seduta diretta da Giovanni Lopez ha confermato quanto si era visto nei giorni scorsi, con il tecnico del Vicenza intenzionato a confermare il reparto difensivo sceso in campo contro il Bologna, inserendo Sciacca a centrocampo al posto del febbricitante Sbrissa e Giacomelli in attacco al posto di Cocco. Lopez è intenzionato a puntare su un attacco veloce e tecnico per sorprendere la difesa abruzzese, non particolarmente rapida e che vanta il non invidiabile primato di essere la più battuta del campionato dopo quella del Varese. Il Lanciano ha però il reparto offensivo più prolifico della serie B, con mister D’Aversa, tecnico degli abruzzesi, che può contare sulla velocità di Piccolo e Gatto e sulla prestanza fisica di Thiam e del giovane Cerri, un diciottenne che si è messo in luce avendo realizzato già quattro reti fino ad ora. Il Lanciano gioca un 4-3-3 molto sbarazzino con i due terzini, Aquilanti a destra e Mammarella a sinistra, che spingono molto sulle corsie esterne arrivando spesso al cross nell’area avversaria. Mammarella inoltre è abilissimo nel battere i calci di punizione e gli angoli andando, con il suo calcio mancino, a creare sempre pericoli per gli avversari. La coppia di difensori centrali è finora il punto debole della compagine abruzzese in quanto mister D’Aversa non è riuscito a trovare una coppia di centrali che sappiano dare solidità al reparto arretrato. A riguardo finora ha deluso l’ex difensore del Varese Magnus Troest, acquistato per essere il punto di riferimento della difesa del Lanciano. Il trio di centrocampo è invece molto collaudato, essendo formato da Di Cecco, Paghera e Vastola, quest’ultimo grande protagonista nell’ultimo turno di campionato in cui, con una tripletta personale, ha deciso la sfida del Tombolato giocata contro il Cittadella e vinta dal Lanciano per 3-2.
Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Attenzione a sottovalutare il Lanciano, prossimo avversario del Vicenza domani alle 15 al Biondi. L´avvertimento arriva da Mario Sampirisi: il giovane esterno arrivato in biancorosso dal Genoa proprio con i rossoblu ha già avuto modo di affrontare la squadra di D´Aversa a fine agosto in Coppa Italia. I grifoni in quell´occasione hanno dovuto faticare non poco per piegare la resistenza dei rivali, battuti solo grazie ad un rigore di Pinilla nel primo tempo, ma più volte vicini al pari nella ripresa. Sampirisi, che impressione le aveva fatto il Lanciano di inizio stagione? «Una squadra decisamente quadrata, tosta, e me la aspetto ancora così, visto che è arrivato qualche buon giocatore in più ma la struttura portante è rimasta la stessa. È vero che si era ad inizio stagione, che noi del Genoa eravamo un po´ imballati e loro erano stimolati a dare il massimo affrontando in casa una squadra di serie A, ma credo che comunque la combattività non venga mai meno a questo Lanciano, come hanno dimostrato i loro ultimi risultati». E il Vicenza, come arriva a questo confronto? «Ci arriviamo bene, con la consapevolezza che stiamo migliorando, ma anche che la classifica non ci aspetta e quindi adesso sarebbe importante cominciare a centrare qualche vittoria, magari proprio a partire da questa gara, anche se non sarà affatto semplice». Anche a causa degli infortuni di altri esterni di ruolo, da quando è arrivato a Vicenza lei ha giocato senza soste. Com´è la condizione atletica? «Buona, anche perché ho tante energie, sono giovane, quindi più gioco più trovo confidenza e condizione. Sono venuto qui per mettermi a disposizione della squadra, sperando magari di trovare quello spazio che in serie A non avrei avuto e al momento tutto sta andando per il verso giusto». È la sua prima esperienza in serie B, dopo una quarantina di presenze tra serie A italiana e portoghese. Che campionato le sembra? «Bisogna correre tanto, metterci il massimo della determinazione dal primo all´ultimo minuto, e questa per fortuna è un´arma che stiamo dimostrando di avere. Rispetto alla serie A magari qualche minimo errore riesci a rimediarlo, ti viene concesso un po´ di tempo e di spazio in più per la giocata, ma se non dai il massimo finisci comunque per perdere il confronto con gli avversari».
Ore 19.50 – (Gazzettino) Nicola Rigoni tiene in apprensione il Cittadella. L’esito della ecografia di controllo, a cui il centrocampista granata si è sottoposto ieri, non ha dato risultati incoraggianti, come riferisce il medico sociale Ilario Candido: «È stata confermata una fascite plantare al piede sinistro, mentre il giocatore continua a sentire dolore e ritarda il suo rientro in gruppo». Anche ieri, infatti, l’ex Reggina ha svolto un lavoro differenziato. Il timore è quello che Rigoni non ce la faccia a recuperare per la trasferta di lunedì a Varese. Il dottor Candido storce il naso e riprende: «Valutiamo l’evolversi giorno per giorno, ma più il tempo passa più diminuiscono le probabilità di avere il giocatore disponibile». L’interessato aggiunge: «Correndo sento dolore, non so che dire. Speriamo bene. Il piede sinistro ha cominciato a farmi male sabato scorso durante la partita con il Lanciano. Sono rimasto fermo e poi ho ripreso con un lavoro differenziato, ma non ci sono stati i miglioramenti auspicati». Coloro che spingono con buon profitto sono invece i terzini di fascia Antonio Barreca a sinistra (ieri è tornato nel tardo pomeriggio dalla convocazione con l’under 20 per cui non si è allenato con i compagni) e Daniel Cappelletti a destra. Afferma quest’ultimo: «Nella partita con il Pescara il gol realizzato da Gerardi è arrivato da un mio cross, altri assist hanno creato situazioni di pericolo in area avversaria». La classica coperta tirata troppo davanti lascia a volte scoperta la retroguardia. Il Cittadella attualmente si ritrova con il secondo migliore attacco e con una delle peggiori difese del campionato. Cappelletti condivide in parte: «I numeri sono questi e da qui dobbiamo ripartire per coprire maggiormente la difesa. Non ritengo però che ci sia una causa particolare perchè parecchi gol li abbiamo presi in circostanze fortuite e a volte rocambolesche. Essendo troppi, dobbiamo comunque fare attenzione e porre rimedio». Su come intervenire conclude il difensore: «Ognuno di noi nel suo ambito deve cercare di fare meglio e sintonizzare di più il suo gioco con quello dei compagni». Oggi e domani allenamento al mattino dalle 10.30, domani pomeriggio partenza per Varese.
Ore 19.30 – (Mattino di Padova) Tutto confermato: Nicola Rigoni salterà Varese-Cittadella, in programma lunedì alle ore 20.30. All’Ossola il centrocampista granata non ci sarà a causa di una fascite plantare al piede sinistro, che lo costringerà ai box. «Il giocatore si è sottoposto nella serata di giovedì ad un’ecografia, che ha confermato l’infortunio», spiega il medico sociale Ilario Candido. «Dovrà rimanere a riposo fino a quando non gli passerà il dolore. È un infortunio particolare, perché non si possono ipotizzare i tempi di recupero. Mi auguro possa comunque tornare disponibile per il match di lunedì 20 contro l’Entella». Al posto di Rigoni dovrebbe scendere in campo quasi certamente Filippo Lora. «Non so bene cosa abbia in mente il mister», commenta il diretto interessato. «Io cerco di prepararmi al meglio tutte le settimane. È giunta l’ora di dare una svolta alla mia stagione. Non sono partito benissimo e sto attraversando un periodo nel quale le cose non mi riescono al meglio. Sto lavorando per rimettermi in sesto». Dopo l’infortunio al ginocchio del 14 settembre 2013 contro il Latina, Lora non è più stato quello dell’avvio della scorsa stagione. «Non credo abbia influito dal punto di vista fisico. Magari si è inceppato qualcosa a livello mentale. Devo ritrovare fiducia e sicurezza. Servirebbe una grande prestazione per riprendere spedito la marcia d’inizio della scorsa stagione». L’ex Milan dovrebbe essere impiegato nell’ipotetico modulo 4-3-1-2 di partenza (anche se sono sempre possibili sia il 4-3-3 che il 4-4-2) sull’out sinistro del centrocampo. «Il ruolo che più mi si addice è quello di mezzala», rivela. Modulo a parte, dopo le tre sconfitte consecutive per Lora e il Cittadella conta solo tornare da Varese con un risultato positivo. «Sappiamo che dobbiamo migliorare, ma in questi giorni l’entusiasmo non è mai mancato. Nello spogliatoio ci siamo detti di non mollare e di continuare a credere in ciò che stiamo facendo, perché questa è la strada giusta. Dobbiamo scendere in campo con maggior convinzione e più consapevolezza nei nostri mezzi. È necessario capire che non possiamo regalare un tempo agli avversari, com’è accaduto nelle ultime partite». «Mi aspetto una riscossa lunedì», aggiunge il centrocampista. «Di certo il Cittadella giocherà senza stravolgere la propria identità, cercando di imporre i propri schemi. Con carattere e determinazione faremo sì che il Varesesi adatti ai nostri ritmi di gioco». Lora ha ben chiaro dove vuole arrivare. «Non sono tre sconfitte di fila a farmi cambiare idea. Sono convinto che questa squadra possa piazzarsi stabilmente nella parte sinistra della classifica». Ieri seduta pomeridiana per i granata. All’Ossola non ci saranno lo squalificato Pellizzer e gli infortunati Paolucci, Donazzan e, appunto, Rigoni. Quanto a Schenetti, l’ex Como si sta allenando con il gruppo e potrebbe andare in panchina.
Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Il tecnico Parteli è fiducioso: il Ripa Fenadora in casa contro il Kras Repen non fallirà. Nelle prime cinque giornate la squadra del Boscherai ha raccolto una vittoria, due pareggi e due sconfitte; ma il tecnico neroverde è tranquillo e si aspetta domani una grande prova da parte dei suoi ragazzi. «Affronteremo una squadra ferita e che avrà voglia di riscatto dopo la sconfitta in casa contro il Montebelluna», spiega l’allenatore, «non bisogna però sottovalutarli perchè hanno grande personalità e mi aspetto una reazione di orgoglio da parte loro. Il Ripa Fenadora però è in salute; ci siamo allenati bene in settimana e vogliamo cambiare marcia». Un inizio difficile. Con cinque punti in cinque partite i neroverdi non sono in acque tranquille; ma c’è ancora tutto il tempo per fare bene e recuperare. I risultati non sono arrivati complice anche un calendario difficile che ha visto i ragazzi del Boscherai impegnati in due trasferte difficili come quella di Sacile o di Vicenza sul campo dell’Altovicentino. «Penso che il calendario conti poco in questo momento», continua Parteli, « tutte le partite in questo campionato sono impegnative, a prescindere dall’avversario. Durante una stagione tutte le squadre hanno periodi più difficili e in questo momento sta toccando a noi; ma sono fiducioso che recupereremo già da domani. La squadra sta crescendo, conosco il potenziale dei miei ragazzi e sono sicuro che non tradiranno le aspettative. In cosa dobbiamo migliorare? Sicuramente sulla determinazione e sulla sana cattiveria, per dare continuità ai risultati; ma siamo vicino a trovare l’equilibrio e l’assetto giusto». Tibolla è in crescita. Il Ripa Fenadora migliora e, insieme a lui, anche il giovane centrocampista di Sedico di proprietà del Chievo Verona arrivato a fine agosto e che all’inizio aveva faticato (complice anche un’influenza che lo aveva colpito nelle prime settimane di allenamento». «Il ragazzo sta migliorando», continua Max Parteli, «ha cominciato ad abituarsi ai ritmi di una prima squadra che sono diversi da quelli che trovi nelle giovanili, anche se sono la Primavera del Chievo Verona o della Roma. Sono molto contento di lui e di tutti i giovani che ho in rosa. Presto sarà l’ora di raccogliere i frutti del nostro lavoro».
Ore 18.40 – (Il Piccolo) È stata una settimana di grandi movimenti per la Triestina. Via quattro giocatori (Giacani, Amadio, Guerain e Fabbri), dentro subito altri tre (Aquilani, Kabangu e Giannetti) e altri due in rampa di lancio come il croato Ivan Milicevic e l’argentino Gino Clara, con i quali ieri sera la società alabardata ha annunciato di aver raggiunto l’accordo. Per loro però, dopo che sarà avvenuto il tesseramento, servirà ancora qualche settimana per il transfer, anche se in società stavolta assicurano tempi brevi. Nel frattempo il presidente Pontrelli annuncia entusiasta: «Milicevic e Clara rappresentano due innesti fondamentali per il nostro progetto: sono due attaccanti completi in grado di svariare su tutto il fronte offensivo e assicurano un aumento dello spessore tecnico della squadra. La società ha deciso di compiere questo ulteriore sforzo per centrare serenamente l’obiettivo proclamato a inizio stagione». Ma adesso, dopo questo tourbillon sul mercato, c’è anche una partita alle porte, ovvero la difficile sfida di domani con l’Altovicentino (si gioca al Rocco alle ore 15, arbitra Chindemi di Viterbo), che divide con il Padova i favori del pronostico in campionato. E se Milicevic e Clara non sono ancora utilizzabili, anche dei tre nuovi già tesserati bisognerà verificare le condizioni fisiche e non sembra probabile che vengano subito gettati nella mischia. Insomma Lotti non è che domani avrà a disposizione chissà quali novità da giocarsi, anche se per fortuna Giorgino ha ripreso a lavorare in gruppo e si spera di recuperarlo.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Siamo il Chievo della D. Il plurale si riferisce al matrimonio Union Ripa-Sportful e a celebrarlo è Alessio Cremonese, uno dei figli del patron Giordano. Per tutta la famiglia lo sport è lavoro e passione. E anche lucidità: così il bottino non proprio entusiasmante portato a casa nelle prime cinque giornate dai neroverdi non preoccupa la famiglia Cremonese. «Cinque punti conquistati su 15 finora vanno benissimo – assicura Cremonese jr -. Senza dubbio ne manca qualcuno perso per strada, ma fanno parte di quel bilancio che a fine anno torna sempre. Quel che perdi prima o poi in qualche modo torna. Piuttosto sono assolutamente soddisfatto del gioco che ho visto, si crescerà ma la partenza è già più che buona. Anche i dirigenti, con cui mi confronto di continuo, mi hanno detto di stare tranquillo». Il Belluno intanto è già a +10. «Con me non funziona, la rivalità con il Belluno non la sento proprio. Siamo due belle realtà della stessa provincia, punto. Il Belluno è la storia, noi siamo la gioventù, i nuovi arrivati, la novità. Per di più sono amico di Livio Gallio e per me il derby non è altro che un’occasione buona per bersi una birra insieme». Il Belluno primo della classe è categorico: la Lega Pro, oggi, ucciderebbe la società. Dovesse «toccare» al Ripa? «La penso in maniera simile. Non credo che oggi la serie C possa essere la nostra dimensione. Non dimentichiamo che già la D per l’Union Ripa è un onore e una “cosa strana”. Siamo il Chievo in A di qualche anno fa. Certo se poi la C dovesse arrivare dal campo…». Vada avanti. «Dovesse arrivare noi faremmo il nostro e la società il suo, di sicuro. Ma attenzione: con il professionismo cambia il mondo». Potrebbe comunque restare l’Union Ripa Sportful, e basta? «Non credo, soprattutto dopo la rivoluzione dei campionati e il ritorno alla C unica con costi immagino ben più elevati di prima. Ci vorrebbero altri imprenditori in squadra e non so se il bacino feltrino sarebbe in grado di rispondere. È anche vero però che il professionismo ha oneri e onori. E dunque magari un passo simile potrebbe avvicinare qualcuno anche da fuori. Magari anzi potrebbe essere addirittura quello buono per riuscirci». Signor Cremonese, domande secca: chi ve lo fare? Il calcio nel 2014 è a fondo perduto. «La passione e la riconoscenza. Il calcio non è uno sport che rientra nella nostra produzione, dunque ritorni non ce ne sono. Ok, è marketing puro perché leghiamo il nostro nome a qualcosa, è un messaggio. Ma prima ancora è un modo per dare qualcosa a un territorio che ha dato molto a noi, alla nostra azienda». Perché il Ripa? «Per lo stesso motivo per cui la gente lo segue allo stadio così numerosa: l’entusiasmo. Siamo stati “rapiti” dallo stesso incantesimo, oltre che dalla serietà della società, dalle sue idee e pure dai suoi bilanci». Domani intanto c’è Union Ripa-Kras Repen. «Quello che più mi piace: la partita la domenica. E questa volta vinciamo 1-0».
Ore 17.50 – (Corriere delle Alpi) Tutti contro Trinchieri. Il Belluno ha già detto che andrà in campo per vincere anche ad Arzignano. Ma allo stesso tempo dovrà fare molta attenzione al gol dell’ex, perché Martin Trinchieri c’è già riuscito quando giocava con il Trissino Valdagno ed è sicuro che ci riproverà. Dovrebbe essere Ivan Merli Sala, dopo aver dato un bacio ai suoi piccoli gioielli Oliver e William a occuparsene con maggiore frequenza, rispetto all’altro centrale Sebastiano Sommacal, ma un po’ tutti dovranno stare attenti. Pruenster & Radrezza. I due indisponibili sono sempre Julian Pruenster, che in gialloblù non ha ancora giocato nemmeno un minuto e Andrea Radrezza, che sta lentamente recuperando dopo l’operazione al legamento crociato di un ginocchio. I due hanno ricominciato a correre, ma non si allenano ancora nel gruppo: «Speriamo che tornino presto», auspica il bomber Simone Corbanese, «ma non c’è ancora una data precisa, soprattutto per “Radre”, che ha fatto un intervento chirurgico. È un po’ il mio gemello, perché tra noi c’è anche una grande amicizia e vorrei rivederlo in campo. Pruenster ha delle grosse potenzialità e le ha mostrate in preparazione, bisogna solo avere un po’ di pazienza». I biglietti per Padova. Mancano ancora dieci giorni alla super sfida contro i Biancoscudati Padova, una partita che in questo momento vale la testa della classifica, ma ci sono già importanti informazioni da annotare. I biglietti per la gara del 19 ottobre, relativi al settore ospiti, saranno in vendita dalle ore 15.30 di lunedì 13 ottobre nei punti vendita del circuito Ticket One della Regione Veneto (elenco consultabile nel sito www.ticketone.it) fino alle 19 di sabato 18 ottobre. Il prezzo unico è di 10 euro (più commissioni), mentre per i bambini fino agli 11 anni l’ingresso è gratuito. I biglietti del settore ospite saranno comunque acquistabili anche il giorno della partita alla biglietteria Nord dello stadio Euganeo dalle 14 alle 15.15, sempre a 10 euro. Reclamo per Segato. Il Padova farà ricorso contro la squalifica per tre giornate appioppata dal giudice sportivo al centrocampista Marco Segato. La manata al torace di un avversario, di cui si parlava alla fine della partita con il Mezzocorona è diventata un pugno nel referto. Il ds biancoscudato De Poli prenderà tempo anche per eventuali sanzioni disciplinari nei confronti del proprio giocatore: prima si aspetterà l’esito di questo appello, che potrebbe valere lo sconto di una giornata. Intanto, a Fontanafredda dovrebbe giocare Matteo Nichele al suo posto, sempre a proposito di ex.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Lumezzane-Real Vicenza sarà una sfida particolare. In estate il Lumezzane è diventato una specie di succursale del Real, che ha attinto in terra bresciana per procurarsi l’allenatore Marcolini e due pedine fondamentali come Carlini e Galuppini. A sua volta, nel Lumezzane gioca quel Mogos che fu protagonista nelle file biancorosse del campionato di serie D. Anche un professionista come Marcolini non potrà non avere i brividi nel rivedere lo stadio (il «Tullio Saleri») dove ha smesso di giocare e dove ha iniziato con la sua prima esperienza in panchina. «Mi farà un immenso piacere – conferma il mister vicentino – rivedere le persone con cui ho condiviso una parte della mia carriera. Sarò sempre grato al Lumezzane che mi ha dato la possibilità di iniziare questo mestiere. Abbiamo fatto una bella stagione insieme, anche se nella seconda parte dell’anno non abbiamo raccolto a dovere quanto seminato in precedenza». Il Real Vicenza si presenta in piena forma e al completo, lanciatissimo alle spalle del Bassano, grazie al recupero di uno degli ultimi infortunati, la punta Emanuele Bardelloni. Rimangono fuori Barzan, ancora alle prese con un piede dolorante, e il portiere di riserva Bonato, convalescente dopo l’operazione al ginocchio, mentre Dalla Bona dovrebbe farcela.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Il presente contro il suo passato. Michele Marcolini nel pomeriggio affronterà la squadra con cui ha chiuso la carriera di calciatore e iniziato quella di allenatore. Il Real Vicenza insegue un altro successo a Lumezzane per allungare la striscia positiva e restare nei quartieri nobili della classifica. «Non sarà facile» avverte il tecnico del Real Vicenza che non ha convocato Beccaro, Bigoni e Barzan per la sfida odierna. Marcolini, sfida non come le altre per lei. «Tornare dove si è stati, e si è stati anche bene, fa sempre piacere. Poi ritengo di aver lasciato un bel ricordo nei posti in cui sono passato». Il Lumezzane è la squadra che l´ha lanciata come allenatore. «Mi porto dietro un bagaglio importante anche se il girone di ritorno della passata stagione non ci ha regalato gioie». Ora però è alla guida del Real Vicenza, a cui chiede di… «Dare continuità alle prestazioni e all´atteggiamento, perché è la testa che fa muovere le gambe ed è importante che i ragazzi ci siano prima di tutto con la testa e la mentalità per affrontare la sfida. Finora sono stato sempre molto contento delle risposte viste sul campo».
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Allarme infermeria per il Bassano Virtus, che rischia di trovarsi a sfidare il Novara (questa sera alle 20.45) senza due pedine importanti come Nolè e Cenetti. Non fa drammi mister Antonino Asta, che però di certo non può essere felice di queste due probabili assenze. «Non siamo stati molto fortunati questa settimana – conferma il tecnico Asta – Nolè non ha potuto allenarsi per un forte attacco febbrile e Cenetti è rimasto fermo per un dolore inguinale. Per entrambi non si tratta di infortuni gravi, ma difficilmente saranno della partita. Deciderò all’ultimo se portarli in panchina, molto dipenderà anche da loro, da come si sentiranno». Due pilastri della squadra mancanti, contando poi la squalifica di Semenzato e il lungodegente Ingegneri, contro forse la favorita del girone. «Mi sarebbe piaciuto giocarmi la sfida con il Novara al meglio, ma si sa che queste cose succedono durante la stagione: noi non ci nascondiamo dietro alibi, andremo a fare la nostra partita e a puntare alla vittoria, come sempre. Un pareggio basterebbe? Se scendiamo con questa mentalità siamo morti, abbiamo perso in partenza, quindi noi giochiamo per vincere». Senza Nolè, la seconda punta/trequartista della squadra, il mister sta pensando a varie soluzioni. «Sappiamo che di fronte abbiamo una squadra che gioca con un 3 4 3 offensivo, che spinge molto con gli esterni, quindi non credo di puntare su un centrocampo a tre. Le scelte saranno o puntare su Cattaneo esterno e Iocolano al centro al posto di Nolè, oppure su un 4 4 2 più compatto con la doppia punta Maistrello e Pietribiasi».
Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) E dopo la rifinitura di ieri mattina sul sintetico di Sarcedo, pranzo con visita guidata per l´intera truppa al quartier generale Diesel e soprattutto partita a calciobalilla con Renzo Rosso che prima aveva provveduto al fervorino d´incoraggiamento all´intera comitiva in vista della notturna a Novara. Fare meglio di quanto fatturato sin qui in esterna è impossibile (3 vinte su 3 sinora nel ruolino da viaggio), ma un pareggio nel bunker della più forte di tutte sarebbe ugualmente balsamico per chi approda in Piemonte senza Semenzato, il lungodegente Ingegneri e con due titolarissimi come Nolè e Cenetti azzoppati. «Me li porto dietro comunque e vedo come stanno – assicura Asta – magari uno spicchio di gara possono farmelo lo stesso». Eppure il copione astista prescinde dagli interpreti. «Lo so, giochiamo a Novara, siamo in emergenza, ma io voglio provare ad andare dentro per il massimo. Voglio dire: se ci mettiamo tutti dietro ad aspettare, alla prima mezza sbavatura ci castigano. Almeno cerchiamo di fargli male in qualche maniera. Poi non c´è mica nulla di scandaloso a mettersi tutti dietro alla linea della palla, specie quando gli altri ti mettono sotto, è un´arte anche quella nella quale dobbiamo migliorare un bel po´, però visto che dispongo di giocatori offensivi preferisco attaccare». Così il buon Tonino per l´occasione medita addirittura di ritoccare il modulo con un più accademico 4-4-2 lanciando in contemporanea e dall´inizio le due punte Pietribiasi-Maistrello lasciando per l´ultima fetta di gara il jolly Nolè a mezzo servizio. L´alternativa tattica, altrimenti, è il canovaccio abituale modellato sul 4-2-3-1 d´ordinanza, con Furlan e Cattaneo esterni e capitan Iocolano a fare il Nolè da suggeritore dietro l´unica punta centrale. A dirla tutta Asta tiene in considerazione pure l´ipotesi di una retroguardia bloccata con Bizzotto quarto difensore per arginare il trio maravilla degli avanti novaresi, tenendo in serbo il guastatore Stevanin nella ripresa a sparigliare la faccenda, visto che Steva è un maestro nel creare scompiglio e incasinare gli avversari: gli è già riuscito a Vicenza, Livorno, Pordenone e con l´Arezzo domenica scorsa.
Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Novara-Bassano a ruoli invertiti rispetto a quanto ipotizzato a inizio stagione, con i giallorossi che affronteranno forse la squadra più forte del girone A di Lega Pro, retrocessa l’estate scorsa dopo una lunga battaglia legale con la Figc. Si gioca alle 20.45 ed è un match che Antonino Asta vuole affrontare con il piglio di chi si sta rendendo conto della forza della propria squadra. «Sarà bello per il Bassano andare a Novara da capolista — evidenzia l’allenatore giallorosso — questa per noi rappresenta una prova importante per l’avversario, per l’ambiente, per l’atmosfera serale che ha comunque un proprio fascino. Probabilmente il Novara risulta essere la miglior squadra del girone ma il nostro obiettivo deve essere sempre quello di scendere in campo per la vittoria. Mi dispiace non poter disporre della rosa al completo, visto che Semenzato è squalificato, tuttavia ho sempre detto di avere una rosa formata da tutti titolari e per alcuni sarà un’occasione da sfruttare». Qualche ora prima, alle 17, toccherà al Real Vicenza provare a continuare la cavalcata sul campo del Lumezzane. Inutile ricordare quanto sia particolare la sfida per Michele Marcolini, che torna da ex sul campo della squadra che in estate lo ha licenziato e che adesso se la passa tutt’altro che bene.
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Battere il Monza per tornare a sorridere e riprendere quel discorso d’alta classifica troppe volte iniziato e altrettante interrotto. Il Venezia torna al Penzo oggi con un solo obiettivo: i tre punti. Alle spalle c’è il ko di domenica scorsa con il Real Vicenza, ultima tappa di un avvio di stagione a corrente alternata che si vorrebbe finalmente incanalare nella giusta direzione. «Vogliamo i tre punti – conferma il difensore arancioneroverde Alessandro Scialpi – anche se qualche volta dobbiamo imparare a non perdere, cioè a saper gestire il pareggio. E’ una questione di migliorare la mentalità». Non in questo caso, però, perché contro il Monza gli arancioneroverdi vogliono riscuotere l’intera posta. «Dovremo stare molto attenti ai nostri avversari, non dovremo farci prendere dalla fretta», osserva Scialpi che per la sfida di oggi è uno dei candidati ad un posto da titolare. Le assenze per squalifica (Zaccagni) e infortuni (Hottor, Espinal) hanno lasciato sguarnito soprattutto il centrocampo, tanto che tra le ipotesi al vaglio di mister Dal Canto c’è persino il cambio di modulo. Volendo mantere il 4-3-3, infatti, l’unico disponibile è proprio Scialpi che finora ha all’attivo due presenze (Mantova e Como), ma da sostituto di Esposito. «Non so se sarò chiamato in causa – ribatte Scialpi – ma l’unico pensiero in questo momento è che vogliamo vincere la partita, a prescindere da chi scenderà in campo. Siamo un gruppo di giocatori che lavorano tutti al massimo e tutti possono dare il proprio contributo». Rimescolando invece le carte, il tecnico arancioneroverde potrebbe affidarsi ad un modulo diverso, con i due centrocampisti Esposito e Carcuro in mediana, dietro a tre attaccanti (con Bellazzini al centro) e Magnaghi da solo in punta. Anche in difesa cambierà qualcosa, mancando Ghosheh impegnato con la nazionale giordana. Il rientro di Giuliatto potrebbe ripristinare la linea difensiva titolare, ma non è detto che il trevigiano sia già in grado di partire dal primo minuto: è rimasto fermo per tre settimane e solo da mercoledì è ritornato ad allenarsi con il gruppo, dunque potrebbe non avere ancora la condizione sufficiente per giocare dall’inizio. Probabile, quindi, che mister Dal Canto scelga Panzeri (fresco di convocazione con la Nazionale Under 20 di Lega per la partita del 14 con la Repubblica Ceca), da collocare a destra, spostando Sales a sinistra.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Monza e Novara al Penzo, Cremonese in trasferta e Giana Gorgonzola di nuovo a Sant’Elena. Dalla sfida odierna con i biancorossi brianzoli (ore 16) comincia ad alzarsi il livello delle avversarie per un Venezia che, proprio perché fin troppo discontinuo nelle prime sette giornate, insegue il salto di qualità confortato dal fatto di affrontare tra le mura amiche tre delle prossime quattro uscite. «Giocare in casa ha i suoi vantaggi, in teoria – le parole di Elia Legati, leader della retroguardia arancioneroverde -. Il vero beneficio lo avremo solo se riusciremo a passare alla pratica portando dalla nostra parte i nostri tifosi. Il sostegno non è mai mancato, ora si tratta di trascinarli emotivamente a suon di prestazioni generose e coinvolgenti. L’entusiasmo dell’ambiente, quello sì può dare una mano a una squadra». Finora a una buona prestazione interna ne è seguita una negativa lontano dalla laguna, per ultimo con il 2-0 incassato domenica scorsa sul campo del Real Vicenza e che ha raffreddato l’entusiasmo del bel 4-1 alla FeralpiSalò. «Anche a mio avviso le prestazioni nel complesso ci sono sempre state e dire che abbiamo pagato molto i singoli episodi è la verità. Nessuno ci ha mai messo sotto, non a Como dove abbiamo perso 3-0 né a Vicenza. Una cosa è certa, bisogna alzare il livello di attenzione, in particolare sulle palle inattive». Il Monza in estate aveva sbandierato grandi ambizioni ma, di fatto, sta faticando e solo domenica scorsa ha battuto 2-0 la Giana chiudendo la serie di tre ko di fila. «I nostri avversari hanno speso e non si sono nascosti, coscienti di poter lottare per vincere. Anche il Venezia tuttavia ha le sue carte, sappiamo di affrontare una squadra forte ma pure per per loro sarà impegnativo giocare al Penzo». Per Legati un incrocio particolare con il tecnico Fulvio Pea, suo allenatore ai tempi del Padova in serie B. «Quella in biancoscudato sotto la sua guida fu una stagione «normale», oggi penso che il suo Monza tenderà a farci giocare, ad aspettarci per ripartire, un po’ come fanno tutti quanti. Però non mi interessa parlare degli altri, sono concentrato solo sul Venezia».
Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Alla ricerca della continuità. Punto di partenza obbligato un successo contro il Monza oggi (ore 16) al Penzo, il primo di un trittico di appuntamenti insidiosi per il Venezia che vedranno il Novara domenica prossima a Sant’Elena e poi il viaggio a Cremona. Trittico che anticipa la sfida all’ora di pranzo del 2 novembre contro il Giana Erminio. Venezia a caccia della continuità, più di risultati che di prestazioni, squadra poco propensa al pareggio (1-1 a Pordenone) con tre vittorie e tre sconfitte nel suo bagaglio personale. Il Monza ritrova il Venezia dopo il finale-thrilling del Mecchia di un anno e mezzo fa e nell’ultimo turno ha anche ritrovato la strada della vittoria. Dal Canto contro Pea, entrambi transitati per Padova con saluti non proprio sereni. Modifiche. Dal Canto prova a non scomporsi più di tanto, ma la formazione è dettata soprattutto dalle assenze per infortunio (Hottor, Espinal), squalifica (Zaccagni) o convocazioni in Nazionale (Ghosheh con la Giordania), con un paio di rientri (Giuliatto e Greco) dopo un mese o anche di più di assenza. Sull’out difensivo sinistro dovrebbe posizionarsi Giuliatto al posto di Ghosheh, ma Dal Canto ha due opzioni qualora l’ex trevigiano andasse in panchina: Cernuto centrale e Marino a sinistra come con il Renate oppure Panzeri a destra e Sales e sinistra come a Vicenza. Centrocampo a tre con Carcuro-Esposito-Scialpi o a due con Carcuro-Esposito e un trio alle spalle di Magnaghi. Dovesse adottare il tridente alle spalle di Magnaghi ballottaggio Varano-Franchini per un posto al fianco di Bellazzini e Raimondi con Greco pronto a subentrare a partita in corso.
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Primo posto a punteggio pieno per il Padova e morale alle stelle per i supporter biancoscudati che domani invaderanno Fontanafredda. Atteso un migliaio di persone, qualcuno azzarda anche 1200. Sarebbe un record per la D in una gara d’inizio campionato. Il Tognon (nella cui tribuna coperta si accomodano, quando va di lusso, 400 spettatori) ha una capienza di 4 mila 400 posti. Non ci saranno quindi problemi per sistemare i tifosi patavini che due settimane or sono a Tamai, pur incitando i loro beniamini per tutti i 94′, anche quando erano sotto per 0-1 o 1-2 (gara poi vinta per 3-2 dal Padova), hanno mostrato grande correttezza e fair play. Non ci sono stati nell’occasione né cori offensivi, né provocazioni verso i locali. Anzi, alla fine gli ultrà hanno pure ringraziato la società di Elia Verardo per l’accoglienza e l’organizzazione. Stanno lavorando per offrire la stessa qualità di servizio anche Micio Mazzon e tutti gli addetti predisposti dal Fontanafredda. I tifosi patavini avranno la loro biglietteria (che aprirà alle 10.30, insieme al Chiosco del tifoso) e il loro cancello d’ingresso (lato sud, apertura alle 13) che darà accesso alla tribuna scoperta (1500 posti). Non dovrebbero esserci nemmeno problemi di parcheggio, visto l’ampio piazzale davanti alla piscina. Ai tifosi e agli sportivi locali che intendono assistere alla gara la società consiglia di acquistare i tagliandi in prevendita all’edicola Del Tedesco in via Anello del sole o all’edicola De Rovere in via Brigata Osoppo.
Ore 14.30 – (Gazzettino) Anticipo di campionato oggi alle 15 al Nuovo Comunale per l’Este. Davanti ci sarà lo Scandicci: l’obiettivo della truppa giallorossa è riprendere spedita la marcia dopo avere raccolto un punto nelle ultime due partite. «Se il pareggio con la Correggese ci può stare – esordisce Gianluca Zattarin – la sconfitta con il Formigine non mi è piaciuta. Dobbiamo riprendere la nostra strada e dare una risposta sul campo, quella di oggi è la partita giusta per farlo. Probabilmente cambierò qualcosa a livello di squadra». Giallorossi comunque sempre al vertice della classifica con 13 punti, anche se da domenica scorsa in coabitazione con il Delta Porto Tolle. «Di sicuro non me l’aspettavo alla luce della qualità che c’è nel nostro campionato. Dobbiamo cercare di fare grandi prestazioni e più punti possibile. Este attrezzato per restare a questo livello fino alla fine? Non è facile. Il gruppo comunque è giovane e con ampi margini di miglioramento». Unico indisponibile è Emiliano Bonazzoli che deve scontare la seconda delle dieci giornate di squalifica. L’attaccante è seguito dall’avvocato Mattia Grassani, e proprio ieri è ufficialmente partito il ricorso contro il provvedimento del giudice. «Già la prossima settimana si potrebbe sapere qualcosa – afferma il presidente Renzo Lucchiari – Siamo ottimisti».
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Si torna al Nuovo Stadio con l’incognita Scandicci. Oggi pomeriggio, nell’anticipo del girone D della serie D, l’Este ospiterà la formazione fiorentina (ore 15, arbitro Paterna di Teramo), nona in classifica ma a soli 4 punti dalla vetta, occupata proprio dai giallorossi, a quota 13, in compagnia del Delta Porto Tolle. Gli azzurri allenati da Marco Brachi hanno già fermato due big, Rimini e Porto Tolle, strappando ad entrambe un pari. I giallorossi, reduci dall’1-1 casalingo con la Correggese e dalla sconfitta di Formigine (1-0), non potranno accontentarsi degli spiccioli, considerando che lo stesso Delta Porto Tolle sta prendendo il volo grazie alle reti dell’ex Lecce Giuseppe Cozzolino e il primo posto inizia a scricchiolare. «Ci troveremo davanti una squadra molto aggressiva», avverte il tecnico Gianluca Zattarin. «Dovremo fare particolarmente attenzione al loro attacco, che ha in Carnevale la punta di diamante, un giocatore da 20 gol a stagione. In più sono abbastanza solidi in difesa e corrono tantissimo. Insomma, non sarà facile». L’Este viene da due risultati deludenti: «È vero, dobbiamo dare delle risposte sul campo. È mancato l’atteggiamento delle prime giornate, forse quella cattiveria che ci aveva contraddistinto. Ai ragazzi ho chiesto solo di tornare ad essere semplicemente l’Este, umile e “provinciale”». Zattarin avrà tutti a disposizione tranne il solito Bonazzoli, che la settimana prossima (già mercoledì) potrebbe conoscere il suo destino dopo la maxi-squalifica di 10 giornate inflittagli dal giudice sportivo per insulti razzisti all’arbitro Ramy Jouness, di cui una già scontata. Ieri la dirigenza giallorossa ha incontrato l’avvocato Mattia Grassani, che ha già iniziato la procedura di reclamo alla Disciplinare della Lega di serie D e impostato la difesa del giocatore. «Dopo questo incontro siamo ancora più fiduciosi», afferma il patron Renzo Lucchiari. «Abbiamo una buona possibilità di vedere il giocatore in campo molto presto. Speriamo bene». Este (4-3-1-2): Lorello, Favaro, Meneghello, Tulhao, Beghetto, Rubbo, Lelj, Turea, Rondon, Coraini, Anderson Piva. All. Zattarin. Francesco Vigato
Ore 13.50 – (Gazzettino) Domani si punta alla sesta vittoria di fila in trasferta con il Fontanafredda. «L’attacco è il loro reparto più forte e hanno un buon centrocampo. Sono una squadra che può arrivare a ridosso dei play off, questo per dire che non ci aspetta una gara facile. Senza dimenticare che contro il Padova gli avversari raddoppiano gli sforzi, ma noi dobbiamo vincere». Anche perché tra due domeniche c’è lo scontro diretto con il Belluno. «Già l’anno scorso aveva fatto bene pagando poi la rosa corta. Questa volta può essere una sorpresa fino alla fine». Passando alla squadra, ultime disposizioni tattiche ieri al Geremia, visto che oggi non ci sarà la rifinitura all’Appiani. «Una scelta programmata da una decina di giorni – spiega Parlato – La prossima sarà una settimana molto impegnativa e dato che i ragazzi non si risparmiano mai, un giorno di riposo non può che fare bene».
Ore 13.40 – (Gazzettino) «Segato fa della tecnica un suo punto di forza e tende a giocare con la palla, io mi muovo maggiormente senza palla. Posso dare più solidità e meno geometrie, queste sono le mie caratteristiche. Giocando in tre a centrocampo si va a cercare più velocemente le punte, e con un uomo davanti alla difesa anche i centrali sono più protetti». Con il Mezzocorona è affiorato un po’ di nervosismo. «Abbiamo pagato la voglia di fare subito gol, ma da quando il Padova ha iniziato la stagione è stata sempre una rincorsa e un po’ di frenesia inevitabilmente ce la portiamo in campo. Siamo stati bravi a sopperire con l’esperienza del gruppo e con la spavalderia dei giovani al fatto di essere partiti in ritardo rispetto alla concorrenza. Dobbiamo continuare a lavorare per affinare quegli equilibri sottili che da squadra forte ci possono fare diventare squadra fortissima». Sentite la pressione di dovere vincere il campionato? «Una pressione del genere è quella che cerca ogni giocatore per rendere al massimo e ti dà una spinta in più. Poi è vero che ci può essere il rovescio della medaglia: se non vinci, può arrivare qualche mugugno. Ma il gioco ne vale la candela, preferisco giocare a Padova con questa pressione».
Ore 13.30 – (Gazzettino) Scocca l’ora di Matteo Nichele. Con il Fontanafredda, complice la squalifica di Segato, il centrocampista ex Pordenone partirà nell’undici titolare. Gli era già capitato nella vittoria con il San Paolo in Coppa Italia, mentre si tratta della prima volta in campionato, dove finora è entrato sempre a gara in corso. «È da un po’ che aspettavo questo momento – esordisce l’interessato – Un giocatore lavora sempre in funzione della domenica, ma la squadra ha trovato una sua quadratura ed è normale che l’allenatore abbia continuato su quella strada. Mi dispiace per Segato perché la squalifica è esagerata. Adesso tocca a me, speriamo che vada tutto bene». Qualcosa cambierà nell’assetto tattico di centrocampo visto finora: non a due, ma a tre, anche alla luce delle diverse caratteristiche di Segato e Nichele, con quest’ultimo che è stato provato davanti alla difesa e interno sinistro. «Si sta andando verso questa soluzione a tre che il tecnico conosce bene, ma ci ha detto che non abbandona il 4-2-3-1. Io gli posso dare una possibilità in più in mezzo al campo».
Ore 13.20 – (Gazzettino) A un passo dalla storia, seppur con due soli mesi di vita alle spalle. Grazie alle cinque vittorie in altrettante gare di campionato disputate, il nuovo Padova ha eguagliato il record della stagione 1986-87, allenatore Adriano Buffoni, che poi vide i biancoscudati promossi in serie B. Per centrare il primato solitario domani servirebbe il sesto sigillo a Fontanafredda, località che, scherzo del destino, dista una ventina di chilometri da Colle Umberto, paese di cui è originario l’ex tecnico della Triestina. A quei tempi la striscia vide i successi per 1-0 con Rimini, Rondinella, Spezia e Reggiana e quello a Legnano per 3-0, ma alla sesta giornata ci fu il pareggio per 0-0 sul campo del Fano, lo stesso in cui Ilari e colleghi giocheranno mercoledì in coppa. Ma il Padova di Parlato è pure “primus inter pares” nel senso che ha già prevalso nel confronto con le altre quattro compagini biancoscudate che in passato hanno militato in quarta serie, l’allora C2, con due promozioni e una terza sfumata ai rigori nello spareggio con il Trento del 1980. Quell’anno il Padova di Mammi ottenne nelle prime cinque gare quattro vittorie e una sconfitta. Peggiore l’avvio nell’anno successivo, poi con il lieto fine (allenatore Caciagli), con tre vittorie e due ko. Nella stagione 1999-2000 (Beruatto), arrivarono solo cinque punti, e dodici mesi dopo con Varrella uno in più, ma oltre alla promozione quella squadra siglò la migliore striscia in assoluto a campionato in corso con otto vittorie di fila, interrotta da un ko all’Euganeo (7 gennaio 2001) con il Mantova, tra le cui fila militava proprio Carmine Parlato. Sembrava scritto.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Tutti pronti per una nuova trasferta di massa, con almeno ottocento tifosi biancoscudati presenti domani a Fontanafredda. Esaurito il pullman dell’Aicb (partenza dal capolinea del tram alla Guizza alle 10.45, tappa alle 11 all’Euganeo) i ragazzi della Fattori si muoveranno con mezzi propri: ritrovo alle 13 al parcheggio dello stadio friulano. La società di casa ha deciso di anticipare alle 10.30 l’apertura dei botteghini per il settore ospiti dello stadio intitolato a Omero Tognon e i supporter padovani troveranno spazio nella gradinata scoperta sud, di fronte alla tribuna coperta, che può contenere 1.500 persone; il relativo biglietto costa 10 euro. Sempre alle 10.30 entrerà in funzione il chiosco dei tifosi dove sarà possibile rifocillarsi, in assenza di bar e ristoranti nelle immediate vicinanze dello stadio, mentre i cancelli della gradinata apriranno alle 13. Fontanafredda dista da Padova un centinaio di chilometri ed è raggiungibile percorrendo l’autostrada A27 fino a Conegliano, per poi deviare sull’A28, in direzione Pordenone, con uscita a Sacile Est. Si può arrivare anche in treno (linea Venezia-Udine).
Ore 13.00 – (Gazzettino) E in effetti anche la Guardia di Finanza avrebbe appurato che Penocchio ha avuto una conduzione dissennata della società Calcio Padova, assumendo personale e procurandosi grosse auto in leasing quando il club era in evidenti difficoltà economiche. Così padre e figlio Giacomini, per non infierire sulla società biancoscudata, hanno evitato di riscuotere un credito di centinaia di migliaia di euro maturato proprio con Diego Penocchio. E poi l’imprenditore bresciano sapeva in che stato versava il club di viale Nereo Rocco. Tanto che il 3 luglio scorso ha scritto una lettera alla Unicomm di Marcello Cestaro, affermando che alla società mancavano 3 milioni e 350 mila euro come quota per il pagamento dei contributi di dipendenti e calciatori, e 600 mila euro come fideiussione per l’iscrizione della prima squadra al campionato di Lega Pro. Esattamente, sempre secondo Penocchio, i soldi che Marcello Cestaro si sarebbe intascato il 26 giugno del 2013. Esattamente due giorni prima di cedere la società a Penocchio. Il 25 giugno infatti al club sono arrivati dall’Agenzia delle entrate tre milioni e 200 mila euro. Cestaro, secondo Penocchio, senza il consenso del Cda si è preso gli oltre tre milioni, più un altro milione. E di questa operazione Penocchio se ne sarebbe accorto solo la scorsa primavera.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Le indagini sul “vecchio” Calcio Padova targato Diego Penocchio continuano. Meglio, non si sono mai fermate e pochi giorni fa sono culminate con la perquisizione delle Fiamme gialle della sede della Gsport Srl di via Mercanti a Montichiari in provincia di Brescia. L’azienda specializzata nel marketing sportivo, che di fatto ha messo in contatto Marcello Cestaro con Diego Penocchio per la cessione del Calcio Padova dall’imprenditore vicentino a quello bresciano. E la Guardia di Finanza ha voluto vederci chiaro. Soprattutto perchè si è sempre vociferato che la Gsport fosse la reale proprietaria del Calcio Padova e Penocchio solo una testa di “legno”. I militari del Nucleo di polizia tributaria hanno perquisito tutti gli uffici dell’azienda di marketing e sponsorizzazioni sportive e sono stati sequestrati diversi documenti cartacei. Faldoni inerenti all’acquisto del Calcio Padova da parte di Penocchio. In realtà, al momento, i titolari, padre e figlio Italo e Alessandro Giacomini, non sono iscritti nel registro degli indagati. Alla Finanza, per ora, non risulta per nulla che la Gsport fosse la reale proprietaria occulta del Calcio Padova. Anzi è emerso un nuovo particolare. Padre e figlio avrebbero raccontato alle Fiamme gialle che si sentivano in colpa per avere presentato a Marcello Cestaro, con cui hanno sempre avuto un rapporto di stima e amicizia, Diego Penocchio che sarebbe risultato non all’altezza della situazione.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Penocchio sta lavorando per realizzare un’impresa oggettivamente disperata, a fronte di un buco che si aggirerebbe sui 14-15 milioni di euro. Molto dipenderà evidentemente dal contributo economico che l’ex patron Marcello Cestaro metterà a disposizione del suo successore. I due sono perfettamente consapevoli del rischio che stanno correndo. Dalle indagini della Guardia di finanza sarebbero emerse condotte penalmente rilevanti, con il rischio di incriminazione per bancarotta fraudolenta. Per il momento la Procura della Repubblica attende gli eventi. Il sostituto Marco Peraro, titolare dell’indagine condotta dagli uomini della tributaria, ha partecipato all’udienza davanti al giudice fallimentare. Ma ha escluso iniziative a breve termine. La Procura potrebbe chiedere anch’essa il fallimento della società ma una decisione in tal senso verrà presa soltanto all’esito della procedura di ammissione al concordato preventivo. La società biancoscudata sta comunque provando a turare qualche falla. Innanzitutto cercando di azzerare la prima istanza di fallimento. Ieri ha fatto pervenire allo studio legale Grassani una contabile di bonifico dell’importo di circa 70mila euro. È il documento che annuncia l’imminente trasferimento del denaro sul conto dell’avvocato bolognese. Entro due o tre giorni si saprà se la transazione è andata a buon fine.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Il fallimento del Calcio Padova 1910 è scongiurato. Almeno per i prossimi due mesi. I legali del presidente Diego Penocchio hanno depositato alla cancelleria del tribunale fallimentare la domanda di ammissione al concordato preventivo “in bianco”. La procedura consente di congelare le azioni dei creditori in attesa della presentazione del cosiddetto piano di ristrutturazione del debito. Ecco perchè il giudice Caterina Zambotto non ha potuto dare corso alle istanze presentate dall’avvocato bolognese Mattia Grassani e da una società padovana di brokeraggio assicurativo, i primi a rivolgersi all’autorità giudiziaria per il recupero delle rispettive spettanze. Il tribunale ha concesso alla società biancoscudata sessanta giorni di tempo per predisporre il piano economico finanziario di rientro dei debiti, cui stanno lavorando i legali dello studio legale bresciano Zaglio-Orizio, con l’ausilio dell’advisor Riccardo Alloisio. A vigilare sulla corretta attuazione della procedura sarà il commissario giudiziale, la cui nomina è attesa entro lunedì. Sul documento contabile dovrà poi esprimersi il tribunale fallimentare in composizione collegiale. I giudici dovranno in altre parole verificare se il Calcio Padova 1910 è nelle condizioni di soddisfare, e in che misura, le pretese risarcitorie di un folto stuolo di creditori.
Ore 12.10 – Aggiornamenti sulle condizioni di Gustavo Ferretti: come riferitoci dal ds Fabrizio De Poli l’attaccante argentino da lunedì si recherà ad Empoli per accelerare i tempi di recupero del suo infortunio. La scelta è caduta sul centro riabilitativo del comune toscano in quanto possiede un raro macchinario specifico per questo tipo di infortuni. Stando al direttore sportivo biancoscudato, inoltre, “El Rulo” sente già meno dolore alla gamba infortunata.
Ore 11.48 – Sulle scelte: “Turnover? Io intanto penso a domani, poi vedrò come comportarmi nelle prossime partite”.
Ore 11.45 – Su Mattin: “Sta crescendo di giorno in giorno. In campo dall’inizio? Ci sto pensando ma è forse un po’ prematuro metterlo in campo dal primo minuto”.
Ore 11.42 – Sul modulo: “Centrocampo a tre? Non è detto che ciò che proviamo in settimana poi venga attuato alla domenica, sto dando delle nozioni a riguardo per preparare i miei giocatori perché devono avere l’elasticità di cambiare a partita in corso. Ci stiamo lavorando ma non è affatto detto che domani partirò col centrocampo a tre. Che poi, come ho sempre detto, non è tanto importante il modulo quanto come lo si interpreta. Farò in modo di mettere in campo una squadra che sappia fare tutti e due i moduli, sfrutterò maggiormente i giocatori polivalenti a mia disposizione”.
Ore 11.40 – Su Nichele: “È uno di quei giocatori esperti che poteva giocare sin dal suo arrivo, ma non volevo stravolgere l’impianto della squadra. E dico sempre ai miei giocatori di sfruttare queste occasioni”.
Ore 11.37 – Sulla squadra: “Le assenze di Segato e Ferretti? Sono convinto che chi entrerà al loro posto non li farà rimpiangere. Lavorando da squadra le defezioni non si noteranno”
Ore 11.35 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Carmine Parlato alla vigilia di Fontanafredda-Padova. Sul Fontanafredda: “Sarà una trasferta importantissima per il nostro campionato. È una squadra che ha avuto qualche intoppo ma ci siamo preparati con molta oculatezza perché secondo me è una delle trasferte più difficili del campionato, ma vogliamo raccogliere come sempre il massimo. Il Fontanafredda ha un attacco di prim’ordine con Florian e De Martin e una difesa esperta. Dovremo essere magari meno belli ma più concreti. E dobbiamo giocare in undici, da squadra, così di riffa e di raffa i punti si portano sempre a casa”.
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Dai primi controlli non sarebbe emerso nulla di irregolare, anzi i Giacomini, Italo (padre) e Alessandro (figlio), hanno rinunciato ad un credito maturato nei confronti di Penocchio di qualche centinaio di migliaia di euro. Forse perché si sono sentiti corresponsabili della scelta di averlo presentato a Cestaro come il miglior presidente possibile dopo di lui, capace di guidare la società con competenza? Non lo sapremo mai. Quel che sappiamo ora è che non ci sarebbe stata conferma all’ipotesi, avanzata dagli stessi finanzieri, che i Giacomini fossero “soci occulti”del Padova. Ma gli accertamenti sono ancora in corso. I due, comunque, non sono indagati. Si va a gennaio. La discussione sull’istanza di Grassani è stata rinviata al 16 gennaio 2015, anche se gli avvocati di Penocchio avrebbero parlato di un bonifico di 51 mila euro accreditato al legale bolognese per quanto rivendica. Bonifico non accompagnato, però, dal Cro bancario (il Codice di riferimento dell’operazione). Infine, a livello di giustizia sportiva, Parma e Padova sarebbero sotto inchiesta da parte della Procura federale per illecito sportivo.
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Fra l’altro si è saputo che il 3 luglio scorso, dopo aver scoperto che Cestaro si era autorimborsato quei 4 milioni nel giugno 2013, Penocchio aveva scritto al cavaliere, annunciandogli che entro il 10 dello stesso mese il Calcio Padova avrebbe dovuto pagare all’erario 3 milioni e 350 mila euro, a cui andavano aggiunti i 600 mila della fidejussione per partecipare al campionato della Lega Pro, e precisando che lui quei soldi non li aveva proprio. Una morte (del club) annunciata. Il blitz della Finanza. In attesa di capire se la Procura presenterà la sua istanza entro fine mese, c’è da registrare il nuovo blitz degli uomini del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Padova, diretti dal ten. col. Giovanni Parascandolo. Martedì scorso hanno bussato alla Gsport di Montichiari (Brescia), acquisendo una serie di documenti utili all’inchiesta che stanno conducendo insieme al magistrato: in particolare si tratterebbe dei contratti preliminari di compravendita del Padova e di quelli successivi di sponsorizzazione (il marchio Famila sulle maglie della prima squadra e i cartelloni a bordo campo non solo all’Euganeo, ma anche in altri stadi di A e B).
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Qui è importante tornare ad un anno e 4 mesi fa, ai giorni cruciali della trattativa per la cessione del Padova. L’Agenzia delle Entrate il 25 giugno 2013 pagò un rimborso Iva di 3 milioni e 200 mila euro alla società. Il giorno successivo il cavaliere vicentino li prese tutti, aggiungendoci un altro milione (totale di 4 milioni e 236.148 euro, per l’esattezza), facendolo passare come rimborso finanziamento soci al socio unico Unicomm. Il tutto senza alcuna delibera del Cda dello stesso Calcio Padova. Un’azione del genere non è possibile per legge. Pertanto a Cestaro potrebbe essere contestato il reato di bancarotta fraudolenta (art. 216 della legge fallimentare), che comporta la reclusione da 3 a 10 anni. Stessa accusa verrebbe formulata a Penocchio e Valentini, per la gestione dissennata nella stagione sportiva 2013/14, conclusa con la retrocessione della squadra in Lega Pro (alla quale poi non è stata iscritta). Fra assunzioni particolari (quella della figlia Elisa, con stipendio complessivo di 40.000 euro), spese ingiustificate e acquisto di un paio di Suv in leasing, l’ex patron avrebbe contribuito ad allargare il “buco” finanziario, sino alla cifra indicata in precedenza (oltre 10 milioni). È certo che il Pm Peraro andrà a fondo anche su questo aspetto.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) L’ammissione alla procedura non significa automaticamente accettazione del concordato: il giudice ha concesso 60 giorni per presentare il piano di rientro, anche se, come scrivono gli avvocati nel documento di 6 pagine presentato al Tribunale, «la società versa oggi purtroppo in stato di crisi» ed è «di fatto inattiva, avendo in particolare ultimato le procedure per il licenziamento dei dipendenti, mantenendo in essere unicamente due rapporti di lavoro essenziali alla prosecuzione delle attività di carattere amministrativo». Insomma, non ci sono soldi in cassa e riesce assai difficile capire su quali basi e con quali tempi l’imprenditore bresciano si muoverà nei confronti dei tanti soggetti che avanzano soldi. Il Pm Peraro, dunque, ha potuto rendersi pienamente conto di quale sia lo stato economico-patrimoniale di un club che è, sì, affiliato alla Federcalcio, ma che non è iscritto ad alcun campionato. Il deficit accertato, dopo il blitz delle Fiamme Gialle del 5 giugno scorso in varie sedi, fra Padova, Abano, Castegnato, Carpenedolo e Collecchio, ammonterebbe ad oltre 10 milioni di euro – ma si dice che possa superare i 13 – e comprenderebbe mancati pagamenti dell’Iva, di imposte, di fornitori e degli ex soci.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Adesso rischiano grosso. Perché se la Procura della Repubblica dovesse presentare al Tribunale la richiesta di fallimento, che si aggiungerebbe all’istanza pre-fallimentare dell’avvocato bolognese Mattia Grassani, la situazione si farebbe pesantissima per Marcello Cestaro, Diego Penocchio e Andrea Valentini, i legali rappresentanti del Calcio Padova 1910 prima e dopo la cessione della società biancoscudata, avvenuta a fine giugno 2013. Non poteva passare inosservata ieri mattina, infatti, la presenza, nella stanza del giudice della I Sezione a Palazzo di Giustizia (quella fallimentare, appunto) Caterina Zambotto, del sostituto procuratore Marco Peraro, a cui è stata affidata l’inchiesta penale avviata ad aprile dal collega Benedetto Roberti sulle commistioni fra la Spa di viale Rocco e il Parma, e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex patron e dell’ex a.d., accusati di aver violato l’articolo 2638 del codice di procedura civile («essere stati di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza»). Osservatore molto interessato a capire come si sarebbero comportati i legali di Penocchio, i quali, a conferma delle indiscrezioni della vigilia, hanno messo nero su bianco l’unica strategia possibile per evitare il crac: un ricorso per l’ammissione alla procedura del concordato preventivo (in bianco). Tentativo evidente di consentire al loro assistito – ma in realtà ai due ex soci, visto che Cestaro è uscito definitivamente dalla compagine azionaria solo il 31 dicembre 2013, e all’ex amministratore delegato – di prendere tempo e cercare un accordo con gli oltre cento creditori del vecchio Padova.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) L’ultimo allenamento prima di Fontanafredda è andato quindi in scena ieri pomeriggio alla Guizza, con il tecnico che ha mischiato ancora le carte, provando diverse soluzioni. Parlato, tuttavia, continua a insistere sul centrocampo a tre, come fatto tutta la settimana scorsa, salvo confermare all’ultimo il modulo classico con tre trequartisti. In ogni caso sembra scontato l’inserimento di Nichele, al posto dello squalificato Segato, con al fianco Mazzocco. A questi potrebbe aggiungersi Bedin in caso di terzetto in mediana. Posto che Tiboni non è ancora pronto per esordire dal primo minuto e andrà in panchina, il dubbio maggiore riguarda ancora gli under. Se Parlato dovesse decidere di dare un turno di riposo a Dionisi, lanciando Busetto come terzino, in attacco potrebbero giocare anche due “vecchi” come Aperi e Ilari, altrimenti largo dal primo minuto al neo diciottenne Pittarello.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Niente rifinitura, appuntamento direttamente a domenica. Questa la decisione dello staff tecnico biancoscudato, pianificata già da una decina di giorni, che ha portato a far tirare il fiato ai giocatori del Padova in vista della partita di domani, lasciando loro tutto il sabato di riposo. Non ci sarà nessun allenamento all’Appiani stamattina, i giocatori si ritroveranno domani per poi partire per Fontanafredda. Ed è lo stesso Carmine Parlato a spiegare i motivi che l’hanno spinto ancora, dopo il giorno di risposo concesso due venerdì fa, ad allentare la corda: «L’avevamo già deciso da tempo. Ha influito molto il fatto che la settimana prossima sarà impegnativa e andremo incontro a carichi di lavoro veramente importanti. Visto che i ragazzi non si risparmiano mai, abbiamo ritenuto giusto prendere la giornata di sabato per compensare al cento per cento la gamba di ognuno di loro. Le 24 ore di riposo prima della gara possono solo far bene». Il Padova, infatti, la settimana prossima tornerà a giocare in Coppa e si troverà di fronte la trasferta più lunga dell’anno, visto che mercoledì alle 15 scenderà in campo a Fano, mentre la domenica successiva alla stessa ora ci sarà il big match all’Euganeo con il Belluno.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Quella appena trascorsa non è stata solo la settimana del k.o. di Ferretti e della squalifica di Segato. È stata la settimana di Marco Ilari, l’eroe dell’ultimo minuto contro il Mezzocorona, applaudito dai tifosi alla Guizza e già entrato nel cuore degli appassionati. «Il gol segnato domenica al 94′ è qualcosa che ti resta dentro a lungo», ha confessato Ilari ieri ai microfoni di Radioscudati. «È stata una grande emozione e devo dire che a Padova mi trovo veramente bene». Come ha festeggiato? «Con genitori e fidanzata a casa mia a Roma». Ora arriva il difficile, che Padova sarà senza Segato e Ferretti? «Sono due assenze importanti e in queste gare si vedrà veramente di che caratura è la nostra squadra. Contro il Fontanafredda sarà una sfida delicata, loro vengono da due giornate-no e vogliono sfruttare l’arrivo del Padova come trampolino per ripartire».
Ore 09.30 – (Corriere del Veneto) Il giorno dopo Marcello Cestaro preleva dai fondi del Calcio Padova oltre 4 milioni di euro a titolo di rimborso finanziamento soci. Il tutto senza la deliberazione del Cda. Qualche giorno dopo la società passa a Penocchio, che però si accorge dell’ammanco solo nella primavera successiva. E nel frattempo anche lui avrebbe fatto spese che non avrebbe potuto sostenere. Ecco quindi che per Cestaro e Penocchio si potrebbe ipotizzare un’indagine per bancarotta fraudolenta, così come per Andrea Valentini. Ma al momento si tratta, appunto, solo di ipotesi. Intanto il Nucleo tributario della Finanza di Padova qualche giorno fa è stato alla GSport di Montichiari, la società concessionaria di pubblicità per il Calcio Padova. I militari delle Fiamme Gialle hanno sequestrato documenti relativi ai contratti preliminari di compravendita della società e delle sponsorizzazioni del marchio Famila. Nulla di penalmente rilevante è comunque emerso: Italo e Alessandro Giacomini non sono indagati, anzi, la società di Montichiari avrebbe rinunciato a riscuotere pagamenti proprio per le difficoltà del club biancoscudato. E anche l’ipotesi che la GSport fosse il «socio occulto» di Penocchio sta perdendo progressivamente peso.
Ore 09.20 – (Corriere del Veneto) Prendere tempo e raccogliere soldi. Questo, in sostanza, l’obiettivo del concordato preventivo depositato ieri dai legali di Diego Penocchio. Il documento, «tradotto», dice questo: si sta elaborando un piano per il rientro, nel frattempo però i creditori devono restare in attesa. Il buco? Circa 10 milioni di euro. Ma i giochi non sono così facili e Diego Penocchio, Andrea Valentini (già indagati per ostacolo alle autorità di pubblica vigilanza) lo sanno bene. Lo sa anche Marcello Cestaro, ex patron della squadra. Quali sono gli scenari che si possono aprire? Ieri c’era anche il pm Marco Peraro, il magistrato che segue l’inchiesta sul Calcio Padova. Visti gli atti acquisiti nel corso delle perquisizioni e gli elementi raccolti nei mesi scorsi, potrebbe chiedere lui stesso il fallimento del club. E allora si passerebbe ad esaminare le carte, che sembrano parlare chiaro: qualcuno ha prelevato soldi che non doveva prendere (Cestaro), qualcun altro se ne è accorto troppo tardi e nel frattempo ha effettuato spese in modo poco accorto (Penocchio). Questo è quanto emerge: il 25 giugno 2013 l’Agenzia delle entrate versa sul conto del Calcio Padova 3 milioni 200mila euro di Iva dovuta alla società.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Oggi, al più tardi lunedì, il giudice nominerà un commissario giudiziale che — lo prevede la legge fallimentare — vigilerà sull’operato del Padova nei prossimi due mesi, la forchetta di tempo concessa alla società — non più iscritta a nessun campionato ma di fatto ancora esistente — di preparare tutti i documenti e le carte per il piano di rientro dei debiti, da presentare alla nuova udienza di gennaio davanti al tribunale fallimentare. Sarà quella la sede in cui si deciderà se il programma stilato possa permettere al Padova di restituire ai creditori una percentuale del monte debiti accumulato durante le gestioni Penocchio e Cestaro (circa 10 milioni di euro), evitando così una sentenza di fallimento. In ogni caso il Padova si sarebbe già mosso giovedì pomeriggio, quasi in contemporanea con la richiesta di concordato preventivo, facendo arrivare un bonifico all’avvocato Grassani: la somma è pari a quella avanzata ma dallo studio del legale bolognese fanno sapere che la transazione non è ancora avvenuta (c’è solo la comunicazione della movimentazione bancaria) e si attende il completamento dell’iter. Ieri, per altro, non si è discussa solo l’istanza presentata dall’avvocato Grassani ma alla presenza del pm Peraro (titolare dell’inchiesta che vede indagati Penocchio e l’ex amministratore delegato Andrea Valentini) ha avuto il suo spazio una seconda istanza fallimentare, quella di una società di brokeraggio assicurativo che avanzerebbe soldi dal vecchio Biancoscudo.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sessanta giorni per non morire, per non iscriversi definitivamente all’albo delle società tanto gloriose quanto fallite. Sessanta giorni di possibilità per dire che la società Calcio Padova 1910 c’è ancora, nonostante il copione sia stato esaurito e le luci del palcoscenico già spente. La verità la si saprà solo il 16 gennaio, quando di fronte al giudice fallimentare Caterina Zambotto torneranno gli avvocati Fabio De Blasio e Marco Orizio, legali del Padova e del presidente Diego Penocchio, e il collega Fabrizio Duca firmatario per conto dell’avvocato bolognese Mattia Grassani, dell’istanza di fallimento nei confronti della società di via Rocco da cui Grassani avanza circa 70mila euro. O il Padova salda il debito o fallisce: più o meno questo l’effetto pratico del decreto ingiuntivo presentato dall’avvocato Grassani che ha chiesto anche il pignoramento di coppe e trofei della società. L’udienza di ieri però non ha portato ad un nulla di fatto grazie alla mossa giocata dai legali di Penocchio, che giovedì hanno presentato il ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo «in bianco» nei confronti di un centinaio di creditori, tra cui anche Grassani: un’iniziativa che ha permesso al «vecchio» Padova di tirare una boccata d’ossigeno. Il futuro del Padova ora è tracciato.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) E, una volta tanto, i tifosi del Padova che andranno in trasferta non avranno preoccupazioni di alcun tipo. La tribuna scoperta dello stadio «Omero Tognon», dedicato al centrocampista del Milan e della nazionale negli anni Cinquanta — nato nel 1924 proprio a Padova dove iniziò a giocare nel Bassanello prima di trasferirsi in rossonero ed allenare le giovanili del Fontanafredda fino al 1990 — ha una capienza di 1.500 posti. Saranno interamente riservati alla tifoseria biancoscudata che invaderà in massa, come accade a cadenze regolari a ogni trasferta bisettimanale, invaderà il piccolo centro friulano. La biglietteria aprirà alle 10.30, insieme al «Chiosco del tifoso», i cancelli del Tognon si spalancheranno alle 13. La prevendita intanto proseguirà alle edicole Del Tedesco e De Rovere. Un ultimo flash su Nicola Segato. Secondo quanto raccolto nelle ultime ore, i margini di manovra per ottenere una riduzione di squalifica (tre giornate) del centrocampista biancoscudato sono estremamente ristretti, visto che non verrà ammessa come prova documentale l’immagine televisiva dell’episodio che ha visto coinvolto il giocatore durante il match giocato all’Euganeo contro il Mezzocorona.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Da quanto tempo non capitava di vedere annullato un allenamento di rifinitura alla vigilia di una partita di campionato? Carmine Parlato lo ha fatto e la sua spiegazione è tanto semplice quanto disarmante nella sua semplicità: «A volte è meglio non sovraccaricare i ragazzi se ci sono una serie di situazioni concomitanti — spiega l’allenatore campano — era una scelta già programmata da dieci giorni perché andiamo incontro ad una settimana particolare. C’è la Coppa Italia mercoledì e ho pensato di dosare le energie, dando 24 ore di riposo prima di una partita importante per permettere di avere la gamba al 100% a Fontanafredda». Il Padova, dunque, si presenterà direttamente in Friuli senza avere alle spalle la solita rifinitura all’Appiani, concentrato su una missione non semplice da completare: vincere anche senza Gustavo «Rulo» Ferretti, magari con Christian Tiboni in grado di sostituirlo. In Friuli sognano l’impresa, dopo quella fallita per un niente dal fanalino di coda Mezzocorona, domenica scorsa, all’Euganeo. L’incasso al botteghino, per la società friulana, sarà un obiettivo importante: non capita tutti i giorni in effetti in serie D di prepararsi all’invasione di quasi mille tifosi ospiti, che si aggiungeranno ai soliti cinquecento locali.
Ore 08.38 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino” e “Café Tv 24” da Carmine Parlato riguardo al giorno di riposo concesso: “Era una scelta già programmata da dieci giorni perché andiamo incontro ad una settimana particolare ed intensa vista la sfida di coppa Italia di mercoledì e dunque abbiamo deciso di dare ai miei uomini 24 ore di riposo prima di una partita importante per permettere loro di avere la gamba al 100% domenica”.
Ore 08.36 – Oggi i Biancoscudati non si alleneranno: quella di ieri alla Guizza è stata dunque l’ultima seduta prima della sfida di Fontanafredda.
Ore 08.34 – Serie D girone C, il prossimo turno (12 ottobre, ore 15.00): ArzignanoChiampo-Belluno, Fontanafredda-Padova, Mezzocorona-Giorgione, Montebelluna-Sacilese, Mori Santo Stefano-Clodiense, Tamai-Dro, Triestina-Alto Vicentino, Union Pro-Legnago, Union Ripa La Fenadora-Kras Repen
Ore 08.32 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo il recupero: Belluno e Padova 15, AltoVicentino 13, Sacilese, Clodiense, Tamai e Montebelluna 9, Fontanafredda e Union Pro 7, ArziChiampo 6, Union La Fenadora e Giorgione 5, Dro 4, Kras Repen 3, Triestina e Mori Santo Stefano 2, Legnago 1, Mezzocorona -2.
Ore 08.30 – Nella giornata di mercoledì si è disputato il recupero della terza giornata di campionato tra Clodiense e Tamai. Vittoria esterna per 4-1 dei friulani dopo che i padroni di casa avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-0.
Ore 08.28 – Serie D girone C, i risultati della quinta giornata: Belluno-Triestina 2-1 (giocata sabato), Dro-Mori Santo Stefano 2-1 (giocata sabato), Legnago-Tamai 0-2 (giocata sabato), Alto Vicentino-Ripa La Fenadora 1-0, Clodiense-Fontanafredda 2-0, Giorgione-Union ArzignanoChiampo 1-0, Kras Repen-Montebelluna 1-2, Padova-Mezzocorona 1-0, Sacilese-Union Pro 5-0.
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E’ successo, 10 ottobre: rifinitura alla Guizza per i Biancoscudati, provato nuovamente il 4-3-1-2.