Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Scocca l’ora di Matteo Nichele. Con il Fontanafredda, complice la squalifica di Segato, il centrocampista ex Pordenone partirà nell’undici titolare. Gli era già capitato nella vittoria con il San Paolo in Coppa Italia, mentre si tratta della prima volta in campionato, dove finora è entrato sempre a gara in corso. «È da un po’ che aspettavo questo momento – esordisce l’interessato – Un giocatore lavora sempre in funzione della domenica, ma la squadra ha trovato una sua quadratura ed è normale che l’allenatore abbia continuato su quella strada. Mi dispiace per Segato perché la squalifica è esagerata. Adesso tocca a me, speriamo che vada tutto bene». Qualcosa cambierà nell’assetto tattico di centrocampo visto finora: non a due, ma a tre, anche alla luce delle diverse caratteristiche di Segato e Nichele, con quest’ultimo che è stato provato davanti alla difesa e interno sinistro. «Si sta andando verso questa soluzione a tre che il tecnico conosce bene, ma ci ha detto che non abbandona il 4-2-3-1. Io gli posso dare una possibilità in più in mezzo al campo».
«Segato fa della tecnica un suo punto di forza e tende a giocare con la palla, io mi muovo maggiormente senza palla. Posso dare più solidità e meno geometrie, queste sono le mie caratteristiche. Giocando in tre a centrocampo si va a cercare più velocemente le punte, e con un uomo davanti alla difesa anche i centrali sono più protetti». Con il Mezzocorona è affiorato un po’ di nervosismo. «Abbiamo pagato la voglia di fare subito gol, ma da quando il Padova ha iniziato la stagione è stata sempre una rincorsa e un po’ di frenesia inevitabilmente ce la portiamo in campo. Siamo stati bravi a sopperire con l’esperienza del gruppo e con la spavalderia dei giovani al fatto di essere partiti in ritardo rispetto alla concorrenza. Dobbiamo continuare a lavorare per affinare quegli equilibri sottili che da squadra forte ci possono fare diventare squadra fortissima». Sentite la pressione di dovere vincere il campionato? «Una pressione del genere è quella che cerca ogni giocatore per rendere al massimo e ti dà una spinta in più. Poi è vero che ci può essere il rovescio della medaglia: se non vinci, può arrivare qualche mugugno. Ma il gioco ne vale la candela, preferisco giocare a Padova con questa pressione».
Domani si punta alla sesta vittoria di fila in trasferta con il Fontanafredda. «L’attacco è il loro reparto più forte e hanno un buon centrocampo. Sono una squadra che può arrivare a ridosso dei play off, questo per dire che non ci aspetta una gara facile. Senza dimenticare che contro il Padova gli avversari raddoppiano gli sforzi, ma noi dobbiamo vincere». Anche perché tra due domeniche c’è lo scontro diretto con il Belluno. «Già l’anno scorso aveva fatto bene pagando poi la rosa corta. Questa volta può essere una sorpresa fino alla fine».