Padova-Mezzocorona, Ilari: “Io come Di Livio? Accostamento bello, ma lui è un mostro sacro. E che gioia poter esultare sotto alla Fattori…”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

È stato un lunedì di riposo a casa nel quartiere romano Tiburtina per Marco Ilari, eroe di giornata con il gol al fotofinish che ha steso il Mezzocorona. Lo senti dal timbro di voce con il suo accento spiccatamente “de Roma” che gioia ed emozione sono ancora al settimo cielo. «Abito a due passi dalla stazione, qui ho la mia famiglia, Giulia che è la mia ragazza e tutti gli amici. Quando posso torno, da Padova è una volata. Tre ore esatte in treno, è molto comodo». Domenica all’Euganeo c’era qualcuno dei suoi cari? «Giulia. All’inizio non era sicura che avessi segnato io, ma quando ha sentito lo speaker dello stadio fare il mio nome è stata molto contenta». Per ruolo e modo di giocare lei ricorda un po’ Angelo Di Livio, ex illustre biancoscudato. «L’ho conosciuto nel settore giovanile della Roma, è tifosissimo dei giallorossi. È un accostamento bello, ma stiamo parlando di un mostro sacro del calcio che ha fatto anche un Mondiale con l’Italia. Volendo azzardare il paragone, entrambi non siamo molto alti e siamo rapidi e scattanti. Però Di Livio ha giocato ad alti livelli». Lei ha venticinque anni, c’è ancora tempo. «Effettivamente non è mai troppo tardi».

L’anno scorso era con il diesse De Poli al Martina, ora l’ha seguito all’ombra del Santo. «Ho conosciuto il direttore l’anno scorso, mi ha fatto molto piacere quando mi ha proposto di venire in una piazza come Padova e di fare parte della rinascita di questa società». L’entusiasmo che si respira all’Euganeo è coinvolgente, domenica c’erano più di 4.500 persone. «È gente che vive di calcio e che ama la squadra della città. Anche in occasione della prima amichevole ad Asiago c’erano molti tifosi. Se continuiamo a fare risultati, verranno a vederci ancora più persone». Dopo i sigilli in trasferta con Montebelluna e Tamai, domenica è stato il suo primo gol all’Euganeo: cosa ha provato? «C’è stata la gioia per il gol al 93′ e la gioia di andare a esultare sotto la Fattori che non avevo mai provato. Un mix di adrenalina, fantastico. Quando ho segnato, in campo si è sentito un boato spaventoso». Le defezioni di Ferretti e Segato a match in corso sono state un duro colpo da digerire. «Al termine del primo tempo eravamo frastornati. La sfortuna ci ha tolto Ferretti che è il nostro punto di riferimento davanti e ci dà un potenziale elevatissimo, poi l’espulsione di Segato è stata molto accentuata dall’avversario. Nella ripresa abbiamo abbassato la testa e cercato di vincere in tutti i modi, e questo significa che la squadra è forte anche moralmente. Siamo un gruppo nel quale tutti remano per l’obiettivo comune».

Cosa le hanno detto i compagni in spogliatoio? «Noi ci meritiamo queste gioie perché lavoriamo bene in settimana e in armonia con staff tecnico e società. Il mio gol è stato solo il coronamento del lavoro settimanale». Restando in tema di gol, dopo quello che ha segnato a Montebelluna Parlato era corso ad abbracciarla. Come mai? «Avevamo fatto una scommessa al volo durante la partita. Se segnavo, mi dava un premio. Ma non posso svelare di cosa si tratta». Tornando alle vicende extra calcistiche, a Padova vive nel quartiere San Giuseppe. «Mi trovo bene, non è distante dal centro. Vivo da solo, ogni tanto viene la mia ragazza. Insieme siamo andati a vedere anche gli Eremitani e la Cappella degli Scrovegni, davvero molto bella. È piacevole vivere e godersi Padova nei momenti di riposo». Qualche hobby? «Mi piace leggere, e mi sto interessando per fare un corso di Inglese». Le piacerebbe andare a giocare in Premier League? «Sarebbe una bella esperienza, ma voglio seguire il corso per conoscenza personale».




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