Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia/Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Uno scatto come tanti altri, a rincorrere il pallone. A volte, però, qualcosa va storto: è il 27’ di Biancoscudati Padova-Mezzocorona quando Gustavo Ferretti si accascia al suolo, con i 4.500 spettatori dell’Euganeo ammutoliti. «È stata come una coltellata, un dolore fortissimo», così, il giorno dopo, il “Rulo” rivive quei momenti. «Ho sentito tirare dietro la gamba sinistra, e non avevo proprio la possibilità di rientrare. Sul momento ho pensato solo “Non adesso, non in questo momento della stagione”. Poi mi sono calmato, ci ho riflettuto sopra e mi sono convinto che l’unica cosa a cui pensare era che il danno fosse della minor gravità possibile». Ferretti ieri zoppicava ancora: alle 17 il primo consulto medico, una risonanza magnetica. Le prime risposte, però, dovrebbero giungere entro domani, quando anche il gonfiore sarà diminuito e permetterà di dare un responso per giovedì sui tempi di recupero: «Penso sia uno stiramento, ma non ho idea di quanto possa essere grave. Mi dispiace, perché la stagione era cominciata alla grande, sia per me che per la squadra».
«Ora viene la parte più dura: farmi da parte, convincermi che è una cosa che può capitare, come un pianista a cui fanno male le mani. Bisogna accettare anche l’infortunio e cercare di recuperare al più presto». Dopo il silenzio tombale di quegli istanti allo stadio, le parole sono piovute in massa sull’argentino. Parole d’augurio e di incoraggiamento, che tra facebook e cellulare sono arrivate a rinfrancare l’animo del guerriero ferito: «In tantissimi mi hanno scritto facendomi gli auguri di un pronto recupero, un affetto che non avrei mai immaginato. Ora, però, l’importante è che la squadra continui a giocare come sa: dopo aver seguito il primo tempo dalla panchina, mi sono fatto la doccia e ho visto dal tunnel gli ultimi 25’. Il boato dello stadio al gol di Ilari è stato qualcosa di impressionante, l’esser fuori dal gioco mi ha permesso di apprezzarlo davvero. Volevo saltare ma non ci riuscivo, eppure la gioia era davvero tantissima. Ora toccherà ai miei compagni, a Tiboni e Pittarello. Io mi riprenderò, c’è ancora tanto tempo da qui a fine campionato». Animo, Rulo!
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Gustavo Ferretti e Nicola Segato sono la faccia triste del Padova, nonostante la vittoria con il Mezzocorona e il primato in classifica a pari punti con il Belluno. Il primo a smarrire il sorriso è stato “El Rulo”, vittima di un guaio muscolare al flessore della gamba sinistra. Ieri pomeriggio l’attaccante si è sottoposto a una risonanza magnetica che ha evidenziato una lesione di primo grado. Nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori accertamenti. Se la diagnosi sarà confermata, si prospetta uno stop di venti-trenta giorni. «Su una palla lunga sono scattato e ho sentito tirare, mi sono reso conto subito che non potevo continuare a giocare, mi faceva male. Anche adesso continuo ad avere un po’ di fastidio». Un stop che non ci voleva in un periodo nel quale stava segnando a ripetizione. «Sì, era un momento positivo per me e per la squadra. Però sono infortuni che possono capitare e bisogna accettarli. Mi auguro che la mia mancanza non si faccia sentire, ma sono sicuro che chi mi sostituirà, lo farà molto bene». Senza di lei in attacco la squadra ha faticato, fermo restando che ha dovuto giocare per oltre un tempo in dieci. «Queste sono considerazioni che fate voi, ho visto solo l’ultima parte della gara. Questa è una categoria difficile, poi possono capitare il mio infortunio e l’espulsione di Segato che ti cambiano un pomeriggio che sulla carta poteva essere tranquillo. Anche in dieci comunque siamo riusciti a vincere, i compagni hanno fatto un grandissimo lavoro». Ha appena detto di avere visto l’ultimo scorcio di partita. «Sì, ma più che altro ero deluso per il mio infortunio. Una delusione che provo ancora perché tengo molto alla squadra, alla gente. Ho ricevuto moltissimi messaggi di auguri, e mi fa piacere: ringrazio tutti. Adesso devo digerire l’infortunio e fare un recupero veloce».