Fonte: Giornale di Vicenza/La Nuova Venezia
Marcolini esulta ma tiene i piedi per terra. «Godiamoci anche questo successo, perchè è giusto, ma continuiamo ad essere umili». Il tecnico festeggia l´ennesima vittoria e in sala stampa parla dopo un deluso Dal Canto. Il Venezia aveva cominciato meglio ma i gol li ha fatti il Real Vicenza. «Il campo mi ha mostrato ciò che pensavo – ha spiegato Marcolini – ero consapevole di affrontare una squadra forte, che in effetti è partita meglio di noi. Ma i miei ragazzi, a parte la gestione di alcuni momenti della partita che non mi è piaciuta, poiché a mio avviso abbiamo avuto un po´ di braccino, hanno fatto bene e sono cresciuti col passare dei minuti. Siamo saliti di tono e l´espulsione indubbiamente ha inciso a nostro favore. Ma le cose accadono sempre se ci credi». Marcolini ha sorpreso un po´ tutti con l´impiego del baby Ungaro dall´inizio. L´allenatore savonese è anche uno che ama rischiare e si prende la responsabilità delle scelte. Quella del giovane attaccante ha dato buoni frutti. «Lo so, è giovane, ma ha una grande personalità, si è allenato bene in settimana e mi era tanto piaciuto il suo approccio contro il Renate. Così ho deciso di dargli fiducia, oltretutto è un ragazzo che ha caratteristiche positive: punta l´uomo e ha un bel piede. Ha sofferto un po´ all´inizio ma poi si è sciolto e ha preso campo, sono soddisfatto della sua gara». La classifica ora è bella, anzi bellissima ma l´obiettivo prioritario del Real Vicenza resta la salvezza. Anche se l´appetito vien mangiando. «Siamo nei quartieri alti della classifica e puntiamo a rimanerci, ricordiamoci però che sono passate poche giornate, il campionato è lungo, può succedere ancora di tutto e dobbiamo essere umili sempre, contro tutte le squadre che affrontiamo. Questa classifica comunque deve servire a darci fiducia e consapevolezza in ciò che facciamo». Non dovrebbe preoccupare l´uscita dal campo anzitempo di Dalla Bona. Marcolini ha detto che si è trattato di un dolore al fianco e il centrocampista non ce la faceva a rimanere in campo. La prossima sfida sarà con il Lumezzane, l´ex squadra allenata da Marcolini e quella da cui sono arrivati pure Carlini e Galuppini. «Sarà particolare e mi fa sempre piacere tornare dove sono stato».
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Come lo scorso anno, il Venezia è di nuovo alle prese con l’incapacità di dare continuità ai suoi risultati. A vittorie seguono sconfitte, e questo aspetto Alessandro Dal Canto lo rimarca a fine partita. «Non vado a raccontare che siamo stati sfortunati, perché abbiamo dormito nell’azione che ha portato al rigore, fallo che dalla panchina mi sembrava esserci. Ma di sicuro non ci si può trovare in dieci e sotto 1-0 su rigore a dieci secondi dalla fine del primo tempo. Non riusciamo a trovare continuità nei risultati, e a chiudere una partita come questa in pareggio. Ci stava, poteva starci, e mentre a Pordenone abbiamo dimostrato di essere capaci di non perdere una partita che si poteva perdere, stavolta torniamo a casa senza un punto. La nostra manovra forse non sarà mai pulitissima, però le partite vanno anche pareggiate». L’allenatore del Venezia ribadisce un altro aspetto: «Non avremo creato chissà quali pericoli alla loro porta, però a eccezione del secondo gol il Real Vicenza non ha mai impensierito Zima. Dobbiamo riuscire a diventare una squadra che in certe situazioni non getta al vento uno 0-0, perché ci sono partite nelle quali può anche non far schifo come risultato. Ad ogni modo, ritengo che dopo il rigore i ragazzi abbiano avuto una reazione positiva». Mattia Zaccagni spiega così l’azione del rigore. «Ho visto che Bruno si è trovato da solo e sono andato a coprire, ma ho colpito prima il pallone e poi siamo caduti. Il fallo non c’era e mi dispiace moltissimo. Non meritavamo di perdere la partita in questo modo».
Elia Legati non si nasconde, e come sempre ci mette la faccia. «È stata una sconfitta diversa dalle altre fin qui subite, ma è un dato di fatto la mancanza di continuità nei risultati, e su questo si deve lavorare parecchio. Anche secondo me Zaccagni aveva tolto il pallone a Bruno e il rigore non c’era. Credo sia stato un errore dell’arbitro. Abbiamo speso tanto per cercare il pareggio, e alla fine eravamo a corto di fiato. Sul secondo gol Piccinini ha compiuto una prodezza, non ci si poteva fare nulla».
Nella ripresa Tommaso Bellazzini ha giocato da mezzala, e lui spiega che «il mister me lo ha chiesto e ovviamente ho accettato, ma questa è stata una partita nella quale si è corso tantissimo, abbiamo speso tanto senza però trovare il pareggio. Spero che ci sia una reazione da parte della squadra dopo questo risultato negativo, perché il potenziale per far bene c’è, ma per disputare un campionato di vertice non si può essere così altalenanti». Sorride Shadi Ghosheh, ma è un riso amaro. «Perdere in questo modo provoca solo una giusta amarezza. Due errori qui e sconfitta, tre errori a Como e altrettanto stop. È una fase del torneo in cui stiamo facendo fatica, un periodo molto complicato in cui si inseriscono squalifiche e infortuni. Meglio adesso che più avanti, ma anche la fortuna deve pur girare dalla nostra parte. La convocazione con la nazionale giordana? Sì bello, però avrei preferito andarci con un altro risultato ottenuto qui dal Venezia».