Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello
Una recente statistica ha stabilito che su dieci rigori calciati più di quattro vengono falliti. Una percentuale in deciso aumento rispetto al passato e che continua a mietere vittime illustri: da Palacio a Denis, da Balotelli fino a Higuain, senza dimenticare illustri campionissimi come Baggio, Del Piero e Totti che, durante la propria carriera, hanno visto più di qualche penalty non andare a destinazione. E pure Marco Cunico, in questo esaltante inizio di stagione dei Biancoscudati Padova, ha già fallito due volte dal dischetto. Strano ma vero, per uno come lui che nell’anno di serie B disputato a Portogruaro segnò quattro rigori su quattro. «La conosco anch’io quella statistitica – ammette il fantasista vicentino – e devo dire che nel corso degli anni è diventato sempre più difficile segnare dal dischetto. Non penso sia demerito dei tiratori bensì merito dei portieri, più alti e reattivi rispetto al passato: in più studiano gli attaccanti grazie alla diffusione capillare delle immagini televisive. Non sono preoccupato, ricordo che qualche anno fa Totti ne fallì sei quando in realtà è uno degli specialisti migliori in Italia. Quindi, se ce ne sarà un altro da tirare, per me non ci saranno problemi».
«Il primo l’ho tirato molto male, domenica invece la traiettoria non si è alzata a sufficienza. La cosa importante, però, sono i risultati della squadra e sotto questo profilo possiamo essere contenti di quello che stiamo facendo». È opinione comune che Cunico abbia raccolto nella propria carriera molto meno di quanto avrebbe potuto: «Credo possa essere vero – ammette il diretto interessato – tuttavia è anche vero che ho fatto scelte precise che in qualche modo mi hanno condizionato, visto che sono stato undici anni nella stessa squadra a Portogruaro. La mia migliore stagione penso sia stata quella della promozione dalla C1 alla B, ma anche in B me la sono cavata bene. La peggiore? Non ho dubbi nel dire che è stata la scorsa al Marano. Sono successe tante cose, sono sceso di due categorie eppure non riuscivo a giocare due partite consecutive. L’allenatore (un altro Cunico, Enrico, ndr) non mi vedeva ed è stato un campionato veramente disastroso per me. Ho sofferto tanto in panchina, ma quest’anno a Padova sono convinto che saprò recuperare il tempo perduto. L’avversaria più pericolosa? Il Belluno sta facendo molto bene ma non ho dubbi che sarà l’Alto Vicentino la vera nostra antagonista».