Live 24! Padova, tutto ruota su un dubbio amletico: allenatore esperto e navigato o emergente e “spregiudicato”?

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Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] Presidente Serena, è corretto dire che per sistemare il Baracca, adeguandolo alla normativa richiesta dalla Lega Pro, ci vogliono circa novecentomila euro? «Noventomila euro no, ma non andiamo troppo lontani da questa cifra. Si tenga conto, inoltre, che di soldi ne ho già spesi quattrocentomila per adeguare il Baracca alle esigenze di serie D». […] E così andrete a giocare a Padova? «Il Venezia ha la concessione esclusiva del Penzo. Anche ammesso che ci vogliano, le pare che abbia senso costringere i nostri tifosi a quella che, a tutti gli effetti, è una trasferta con tanti, troppi disagi logistici? A quel punto meglio Padova, o Cittadella. Ho avuto un pour parler con i presidenti Roberto Bonetto e Andrea Gabrielli e ne ho sondato la situazione. Mi è stata data una disponibilità di massima, tutta da approfondire». Ma è vero che la Lega Pro le sta già stretta? «Io ci voglio essere solo di passaggio, è in B che si riescono a fare certi ragionamenti. La Lega Pro è un bagno di sangue, io punto alla serie B, voglio fare una squadra per salire di categoria. Ma poi ci sarebbe un altro problema: anche ammesso di sistemare lo stadio Baracca, bisognerebbe poi spendere ancora soldi per adeguarlo alla normativa della cadetteria». Perdoni la domanda: ma in una tale situazione ha un senso concreto iscrivere la squadra alla Lega Pro? «Capisco il senso della domanda e in effetti non esiste una soluzione, perché tutte quelle che ho trovato non sono adeguate. Io intanto ho creato la srl e la nuova società Ac Mestre per partecipare a un campionato professionistico. E mi tengo stretto Mauro Zironelli. Nonostante tutto quello che si scrive, lui rimarrà con noi al 100%. Ho la sua parola, a me basta e avanza».

Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per il nuovo allenatore del Bassano ancora non ci siamo ma l’impressione è che la scelta sia ormai molto vicina. I nomi che, con certezza, si sa che sono quantomeno tuttora in ballo sono quelli di Wiliam Viali e di Gianluca Atzori, mentre sembrano più in ribasso le quotazioni di Mario Petrone. Il resto è un gigantesco tourbillon di nomi (credibile quello di Giuseppe Magi) che ancora non hanno trovato solide conferme. Il rientro del presidente Stefano Rosso è previsto per lunedì prossimo, mentre l’altra certezza attorno a cui lavorare è che il budget sarà superiore rispetto allo scorso anno, per cercare quindi un campionato da assoluti protagonisti fino in fondo. Poi l’altra certezza è che verrà scelto un allenatore con una certa esperienza e che abbia già un curriculum vincente: in questo senso le quotazioni di Claudio Foscarini nelle ultime ore sono in sensibile aumento. Foscarini era già stato in ballo a Bassano, ma poi non se n’era fatto nulla. Adesso potrebbe ripresentarsi questa possibilità, considerato che il tecnico di Riese Pio X è stato «scaricato» dal Livorno e dal suo patron Aldo Spinelli e che il rapporto con Werner Seeber è buono da tempo. […]

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Mettetevi comodi in poltrona, stappate pure una birra ghiacciata e se volete aprite il pacco dei popcorn. Ci sarà da aspettare. Nel senso che difficilmente la fumata bianca per il nuovo allenatore del Bassano giungerà domani. E molto probabilmente neppure dopodomani. Più facile che maturi la prossima settimana, quando cioè sbarcherà in città per un breve break di ritorno dagli Usa, il presidente Stefano Rosso. L’ultima parola, come è giusto e logico che sia, spetterà a lui che peraltro in questi giorni è rimasto costantemenente in contatto col management e con i soci di riferimento. Ma è evidente che il pres voglia confrontarsi dal vivo con chi sarà il prescelto per la panchina per l’ultima decisiva valutazione. E in quest’ottica c’è una sostanziale novità. C’è infatti chi si sta adoperando per provare a organizzare un incontro tra Mario Petrone e il presidente Stefano Rosso, per tentare di ricucire il rapporto strappatosi bruscamente tra i due tre anni fa nonostante il doppio trionfo di campionato e Supercoppa. Non è affatto detto che l’operazione vada a buon fine, ma se non altro esiste la volontà di avvicinare le parti confidando che un chiarimento a mente fredda e a quattr’occhi possa servire per smussare ogni angolo, visto che l’ultimo contatto tra i due è stata una formale stretta di mano e nulla più in tribuna a Padova due anni fa. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il lungo e inaspettato cammino del ramarro sul sentiero della B sta complicando i piani degli estimatori di Bruno Tedino. Gli operatori delle formazioni più ambiziose non possono attendere oltre e due delle società interessate al tecnico hanno già preso strade diverse. A Brescia stanno per concludere con Boscaglia (liberato dal Novara), che già condusse le rondinelle nel 2015-16. Ad Avellino il patròn Taccone ha rinnovato la fiducia a Novellino. […] Da parte sua, Tedino ha ribadito di non pensare minimamente a ciò che potrebbe succedere nel prossimo futuro. «Nella mia testa c’è solo la semifinale con il Parma. Inoltre ha ribadito – vi assicuro che non mi ha cercato nessuno. Se qualcuno lo avesse fatto, il primo a saperlo sarebbe stato il presidente Lovisa. Ancora prima di mia moglie». Giusto. Lasciamolo godersi le ultime emozioni di una stagione già ricca. Sperando che quella di martedì sera al Franchi (diretta su RaiSport) non sia la sua ultima sua esperienza in neroverde e non sia costretto a viverla in tribuna, vista l’assurda squalifica. I tifosi del Pordenone saranno ospitati dalla curva Fiesole, cuore del tifo viola, quelli del Parma in curva Ferrovia.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La sfida tra Pordenone e Parma spiega perché spesso si dice che le partite durano 90′. Una frase fatta, è vero, usata e abusata a sproposito da chi ha pochi argomenti per presentare una partita di calcio. Ma nei due incontri che sono andati in scena in campionato tra le squadre che martedì alle 20.45 si giocheranno l’accesso alla finale playoff c’è la concretizzazione del luogo comune. Nonché una serie di appunti che i giocatori del Pordenone dovranno dimostrare di aver imparato a menadito. Prima regola del fight club delle finali a quattro: mai dare per spacciata una squadra che si chiama Parma, con tutto ciò che il nome si porta dietro. I ducali sentono la maglia nell’anima e sono capaci di risorgere da situazioni disperate. Lo testimonia la risalita immediata dalla serie D, ma soprattutto la reazione mostrata nel match d’andata in campionato. […] I ramarri avranno poi a disposizione un secondo insegnamento: i campioni (per la Lega Pro) degli emiliani amano i minuti finali. Ne è una testimonianza la rocambolesca partita del Tardini in campionato: l’aveva vinta il Pordenone, invece agli archivi è finito un 3-2 per il Parma. In vantaggio nei primi minuti, gli uomini di D’Aversa si fecero rimontare dal rigore di Rachid Arma e dal successivo raddoppio neroverde. In zona Cesarini (e oltre) il patatrac: neroverdi che si schiacciano tutti nella loro area, mischie pazzesche di fronte a Matteo Tomei e uno-due fatale firmato da Munari e Calaiò. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Difficile non fare dietrologia nel commentare la squalifica di Bruno Tedino, che sarà costretto a vedersi dalla tribuna del Franchi martedì (20.45) la semifinale con il Parma. L’assenza del tecnico va ad aggiungersi a quella di capitan Stefani (squalificato pure lui), di Berrettoni (operato lunedì al menisco esterno del ginocchio destro: intervento riuscito alla perfezione) e a quella possibile di Rachid Arma (l’ecografia di oggi rivelerà l’entità, stiramento o contrattura, dell’infortunio subito a Cosenza). Il Pordenone, capace di arrivare a Firenze insieme a squadre del calibro di Parma, Alessandria e Reggiana, ora fa veramente paura. La società ha presentato un ricorso, corredato dalla documentazione che ne supporterebbe la validità. Al Centro De Marchi sono ottimisti sulla possibilità che venga accolto. «Se ci sono regole vanno rispettate – dice il presidente Mauro Lovisa – e noi lo abbiamo fatto, come sempre. Non può capitare, parlando di fairplay, che un giocatore rifiuti d’indossare la casacca di un avversario e non succeda nulla a livello di giustizia sportiva e che poi un allenatore venga sanzionato per qualcosa che non era tenuto a fare. Andremo sino in fondo». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «Il Parma? È stanco. Uscirà col Pordenone». Giovanni Lopez è già nel cuore dei tifosi neroverdi. Il tecnico della Lucchese, uscita ai quarti per mano dei gialloblù, è sicuro che martedì a vincere sarà la squadra di Tedino. «Sulla carta loro erano più forti, ma sul campo siamo stati noi a proporre il gioco migliore – ha detto a Tuttomercatoweb -. Abbiamo pagato a caro prezzo gli errori commessi e per questo posso dire che siamo usciti dalla competizione a testa altissima. Credo che la finale sarà Pordenone-Alessandria. Il Parma l’ho visto giù di tono: è la compagine più forte, ma tutto dipende dalla condizione». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Mentre il Pordenone sta preparando con un legale il ricorso contro la squalifica di Bruno Tedino – fermato per un turno in seguito alla mancata osservazione del terzo tempo a Cosenza – il popolo del web e molti tifosi dei ramarri sostengono che ci sia una sorta di complotto dietro questa decisone del giudice sportivo e in relazione al “giallo” rimediato da Stefani, che ha portato alla giornata di stop del capitano. Si parla di “poteri forti” orientati verso il Parma, già favorita numero uno per la vittoria per blasone e forza dell’organico. Chiacchiere e ipotesi tutte da verificare, sia chiaro, tuttavia l’opinione si sta facendo largo nel tifo neroverde.L’aspetto importante, ora, è che la società sta già facendo di tutto per cercare di annullare la squalifica al proprio allenatore. […]

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Cresce l’attesa per Pordenone-Parma, semifinale dei playoff di Lega Pro. Ieri si sarebbero dovuto conoscere le modalità di acquisto e i prezzi relativi ai ticket della gara, in programma al Franchi di Firenze martedì 13 giugno alle 20.45. Tuttavia, dalla riunione di Lega, è uscita solo una notizia: l’assegnazione delle curve. I supporter neroverdi saranno ospitati dalla Fiesole, dove solitamente assiste alla partita il cuore “caldo” della tifoseria della Fiorentina; i rivali emiliani troveranno invece sistemazione nella Ferrovia, dove abitualmente si collocano le famiglie. Per il resto si attende di scigoliere il nodo legato all’obbligatorietà della Supporter card nelle curve. La tessera del tifoso, infatti, è condizione necessaria per assistere a una partita nel settore ospiti (quindi in curva). Non è invece previsto l’obbligo qualora ci si volesse accomodare in altre zone dello stadio. […] Difficile fare una stima dei tifosi del Pordenone presenti martedì prossimo al mitico Artemio Franchi: si parla per ora di un numero tra le 200 e le 300 persone.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Lo Spezia piomba su Perinetti, a Tacopina tocca accelerare per non perdere il dirigente-garanzia del suo Venezia. A quasi due mesi dalla matematica promozione in serie B, e ad uno dalla partenza per il ritiro di Sappada, aumenta se possibile l’incertezza in casa arancioneroverde. Ieri il presidente Joe Tacopina è tornato operativo in sede a Mestre, dove con l’avvocato Gianluca Cambareri (Studio Tonucci) ha verosimilmente affrontato il capitolo-budget per la serie B 2017/18. […] Di nuovo per ora c’è solo il corteggiamento nei confronti di Perinetti dello Spezia del facoltoso e ambizioso Gabriele Volpi (arrivato ai playoff nell’ultimo campionato cadetto, eliminato al primo turno dal Benevento che domani pareggiando col Carpi salirà in serie A). Lusinghe che il dirigente lagunare ha confermato e alle quali (pare) debba una risposta già entro un paio di giorni. Attenzioni che rendono ancora più impellente il faccia a faccia con Tacopina, per rilanciare il progetto-Venezia sostituendo dubbi e punti di domanda con patti chiari e quelle fondamenta richieste da ds e allenatore. «Lo Spezia mi vuole ma prima voglio parlare a 360 gradi col presidente Tacopina – ha tagliato corto Perinetti -. Teoricamente è tutto definito per la mia permanenza, in pratica però devono coincidere programmi e ambizioni. Penso sarà così, aspetto solo di iniziare un confronto approfondito».

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Lo Spezia ha pensato a Giorgio Perinetti. Dal capoluogo ligure si parlava ieri sera di una proposta di due anni, del ruolo di dg messo sul piatto da Gabriele Volpi con la possibilità che il suo braccio destro Giampaolo Marcheggiani diventasse ds. Ieri sera Perinetti ha però incontrato il presidente del Venezia Joe Tacopina, rientrato dagli Stati Uniti e chiamato a mettere ordine in una situazione dove le voci impazzano a turno su Filippo Inzaghi e sul direttore sportivo. E il numero uno ha risposto che Perinetti non verrà liberato, rilanciando con una proposta di prolungamento contrattuale di un anno. Al momento quest’ultimo punto non pare una priorità per il ds, che sta spingendo, invece, sull’aspetto tecnico per proseguire il progetto su determinati livelli. […]

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Tacopina è arrivato, secondo copione. E il Venezia si rimette in marcia per programmare il ritorno in Serie B. Il trio Tacopina-Perinetti-Inzaghi, se non ci saranno sorprese dell’ultima ora, dovrebbe proseguire senza sussulti il cammino intrapreso la scorsa estate, anche se nero su bianco non è stato ancora messo, complice anche l’assenza di qualche settimana del numero uno arancioneroverde. E non mancano le sirene provenienti dall’esterno per il responsabile dell’Area tecnica, che ha il contratto in scadenza nel 2018 e che viene seguito a distanza da qualche società, ultima vox un’attenzione da parte dello Spezia, club che lo aveva cercato anche negli anni scorsi. Perinetti ha sempre detto che se idee e programmi con Tacopina continueranno a combaciare non ci sarà alcun problema, ma solo il colloquio approfondito con il presidente sgomberare gli ultimi dubbi. Ieri incontro in velocità in sede tra Tacopina, appena atterrato a Tessera, e il direttore sportivo. […] Sul fronte mercato potrebbero alzarsi le quotazioni di Daniele Cacia in maglia arancioneroverde. L’attaccante dell’Ascoli si trova in una situazione di stand-by, in attesa di capire le intenzioni del club marchigiano. Il trentaquattrenne attaccante di Catanzaro ha dato la precedenza all’Ascoli, società nella quale milita dal 2015 e che la scorsa estate gli ha prolungato il contratto fino al 2018, in caso di fumata nera, il Venezia è una delle squadre che lo sta seguendo con maggiore attenzione. […]

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ un giugno in cui i parla poco di calcio giocato in casa biancorossa, con le vicende societarie a tenere alta l’attenzione dopo l’amarissima retrocessione in Lega Pro del Vicenza calcio. Il calcio mercato è bloccato visto che chiunque sia interessato a giocatori di proprietà del Vicenza non sa, di fatto, con chi parlare. Non c’è un dg, il ds sin carica è Antonio Tesoro che ha il contratto in scadenza a fine giugno e da martedì si è dimesso il presidente Alfredo Pastorelli. Proprio questa è stata la notizia che ha sorpreso un po’ tutti visto che una decina di giorni fa l’allora massimo dirigente del club berico aveva chiesto ai soci di Vi.Fin. di onorare gli impegni presi e aveva sottolineato il fatto che la sua presenza nel Vicenza ci sarebbe stata anche in futuro. Cosa sia successo in questi giorni è difficile spiegarlo con certezza; di sicuro i contrasti con gli altri soci si sono acuiti tanto che si è spesso parlato di due fronti che vedevano da una parte Pastorelli da solo, dall’altra gli imprenditori vicentini che insieme detengono poco meno dell’80% della società che ha la maggioranza del Vicenza calcio. […]

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”. O quasi. Per risalire dalla serie C servono una società sana e forte, un progetto tecnico importante, un ambiente unito e sereno, altrimenti il rischio del fallimento (non solo sportivo) è dietro l’angolo. Lo dimostra in maniera incontestabile il passato recente: dal 2010 a oggi, per le squadre retrocesse dalla serie B, il futuro è stato molto più nero che roseo.DISSESTO DIFFUSO. Il dato più inquietante riguarda il numero di società che, subito dopo la retrocessione dalla cadetteria o al termine di un ulteriore campionato di agonia, hanno consegnato i libri in tribunale per poi ripartire, nei casi meno sventurati, dalla serie D; alcune squadre si sono iscritte in Eccellenza o in Promozione, mentre la Virtus Lanciano ha tenuto in vita il solo settore giovanile. Su 28 compagini retrocesse negli ultimi 7 campionati di B (escluso quello appena chiuso), questa triste sorte ha riguardato complessivamente ben 9 società: Mantova, Gallipoli, Salernitana, Piacenza, Triestina, Padova, Reggina, Virtus Lanciano, Varese. L’elenco delle squadre “defunte” andrebbe però allungato considerando quelle che in qualche modo sono riuscite a sfangarla per un paio di stagioni, prima di fare la stessa fine ingloriosa: ecco Portogruaro, Nocerina, e Grosseto, ma ci sarebbero pure Ascoli e Como che tuttavia sono fallite a campionato in corso e sono così rimaste nel professionismo, grazie all’alchimia burocratica dell'”esercizio provvisorio”. In totale, quindi, a conseguenza di 28 retrocessioni dalla serie B tra 2010 e 2016, nel volgere di pochissimi anni si sono sommati ben 14 fallimenti societari, l’esatta metà: fotografia emblematica del grave e diffuso dissesto economico che grava sul calcio professionistico italiano, se si esclude la sola serie A. […]

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Dimissioni irrevocabili quelle date ieri da Alfredo Pastorelli (resta socio di Vi.Fin. con il 20,52 di quote ndr) che non solo si è dimesso dalla carica di presidente del Vicenza, ma ha anche rimesso al consiglio di amministrazione del club tutte le deleghe che deteneva. Una volta data la comunicazione scritta al c.d.a. (è arrivata ieri mattina ndr) la decadenza dalla carica ha affetto immediato. Che succederà dunque ora? Il momento per i colori biancorossi è delicatissimo, ma proprio per questo si confida nel senso di responsabilità dei restanti consiglieri affinchè proseguano nel mandato assunto e dunque non si crei un pericolosissimo vuoto di potere anche perchè si è alla vigilia di decisioni importanti e di scadenze finanziarie pesanti. Adesso per prima cosa verrà convocato un c.d.a. del Vicenza e in quell’occasione si dovrà verificare se gli altri consiglieri hanno deciso di restare in carica, cosa che pare quasi scontata. A quel punto il c.d.a. potrà o nominare un nuovo presidente o decidere per il momento di soprassedere. Comunque ci sono due vicepresidenti, Marco Franchetto, che è anche amministratore delegato del club di via Schio, e Simone Dalla Vecchia, dunque non dovrebbe crearsi il temuto vuoto di potere. […]

Ore 13.00 – (Gazzettino) Bocche cucite sul fronte tecnico, con Andrea Maniero e Luca Tiozzo che sono sempre rimasti alla finestra in attesa degli sviluppi societari. […] Proprio Maniero e Tiozzo sembravano destinati a prendere in mano il progetto tecnico dei Lupi in serie D, dando così continuità a un lavoro iniziato nella stagione appena conclusa ad Abano. E non è un mistero che entrambi hanno sempre manifestato la volontà di continuare a lavorare al fianco l’uno dell’altro, per fare ulteriore esperienza e crescere insieme con l’ambizione di arrivare il più in alto possibile. A questo punto lo faranno sicuramente altrove, dopo avere già scartato alcune soluzioni nelle ultime settimane. […] Tra i club che già da tempo avevano manifestato interesse per Maniero e Tiozzo c’è anche il Matelica, società marchigiana (provincia di Macerata) molto ambiziosa che punta a disputare un campionato da protagonista il prossimo anno in serie D. Insomma, la sensazione è che la coppia Maniero-Tiozzo una sistemazione la troverà, e a quel punto c’è da immaginare che li seguiranno anche alcuni giocatori che si sono messi in luce nell’ultima stagione con l’Abano. Un nome su tutti è quello di Pagan, al quale non mancano le richieste in serie D e anche da qualche formazione di Lega Pro. Fermo restando che è un fedelissimo di Tiozzo, con il quale è legato anche da un profondo rapporto di amicizia.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Clamoroso dietro front, salta la trattativa tra Abano e Luparense. A ufficializzare il colpo di scena è stato il presidente aponense Gildo Rizzato in una conferenza stampa nella sede del club. «Confermo che con la Luparense ci sono stati degli incontri interlocutori nei quali si sarebbero dovute verificare le condizioni per la cessione, e tali condizioni sono venute meno. La più importante è che la Lega nazionale dilettanti ci ha comunicato ieri (lunedì, ndr) che gli articoli della Noif non prevedono lo spostamento della sede sociale se non attraverso una fusione che non è possibile tra Abano e Luparense, in virtù della diversa ragione sociale. Comunque sarebbe stata una strada di difficile percorrenza perché con tutta la buona volontà sarebbero sorti problemi logistici insormontabili da gestire. Anche nel preliminare sottoscritto con la Luparense ho sempre detto che tutto era subordinato all’autorizzazione della Lega. E non è mia intenzione procedere a una fusione che significherebbe trasferire a San Martino di Lupari, oltre a prima squadra e juniores, anche il settore giovanile e la sede sociale». […] Non manca un flash su Zarattini. «Lo ringrazio per l’attenzione, l’interessamento e la disponibilità. Ho sempre massima stima nei suoi confronti». E proprio Zarattini non sembra credere che il cambio di rotta di Rizzato dipenda solo dalla risposta ricevuta dalla Lega. «Mi dispiace che Rizzato abbia preso questa decisione. Non so perché l’abbia fatto, anche perché le cose erano fatte. Io sono una persona abituata a rispettare gli accordi. In ogni caso, faccio a Rizzato un in bocca al lupo, ricordandogli che ha perso l’occasione per liberarsi di un problema». E aggiunge. «Adesso per un po’ non voglio saperne più di calcio, penso solo alla finale scudetto di calcio a 5». La certezza, comunque, è rappresentata dal titolo di Promozione conquistato quest’anno sul campo dal San Martino Lupari.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Da un accordo ormai fatto, ad un dietrofront quasi più clamoroso della trattativa stessa: la “bomba” d’estate del calcio padovano si è trasformata in una bolla di sapone. Salta la cessione del titolo sportivo dell’Abano alla Luparense: i neroverdi rimarranno in Serie D con un ridimensionamento dei costi, i Lupi – per ora – in Promozione. L’incredibile svolta è maturata due sere fa, quando la Lega Dilettanti ha comunicato al club aponense il suo parere negativo sull’operazione, ormai arrivata quasi ai dettagli. E a comunicarlo, ieri mattina, è stato il patron dell’Abano in persona, Gildo Rizzato: «Confermo che ci sono stati degli incontri interlocutori, e che si sarebbero dovute verificare delle precise condizioni per arrivare alla cessione della società. Tali condizioni sono venute meno, e pertanto l’Abano continuerà la sua storia calcistica». L’Abano aveva chiesto alla Lnd se l’intenzione di cedere il pacchetto azionario alla Luparense, mantenendo il settore giovanile e la sede legale sotto i Colli, sarebbe stata percorribile: la risposta è stata che le Norme organizzative interne della Figc (Noif), e nella fattispecie l’articolo 20, non prevedono la possibilità di spostare una squadra se non attraverso formale fusione, che per altro non sarebbe stata possibile attualmente tra una società di capitali (l’Abano, una srl) e una società dilettantistica (la Luparense, che invece è una Asd). Un passaggio che avrebbe quindi comportato lo spostamento a San Martino non solo di prima squadra e Juniores, ma anche della sede legale e dell’intero settore giovanile. È stato a quel punto, che Rizzato si è tirato indietro: «Sarebbe stato molto complicato trasferire l’intero vivaio a cinquanta chilometri da Abano, creando problemi a più di duecento famiglie. […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) Il Cittadella si tiene il suo pendolino di fascia sinistra. Stefano Marchetti nei giorni scorsi ha confermato Amedeo Benedetti, 25 anni, alla terza stagione in maglia granata: in prestito dal Chievo, adesso il diggì ha esercitato il diritto di riscatto così il cartellino del difensore è diventato di proprietà del Cittadella. «Sono molto contento di restare, ringrazio il direttore che mi ha rinnovato la fiducia per un altro anno, spero proprio di ripagare le attese. Il prestito è diventato definitivo, era quello che speravo e volevo». Benedetti ha confermato anche in serie B l’ottimo rendimento evidenziato l’anno precedente giocando in Lega Pro. Era esordiente tra i cadetti, ed è arrivato pure il primo gol, e mica uno qualunque: nel derby con il Verona, vinto 5-1. Un gol direttamente su calcio di punizione: «Impossibile dimenticarlo, mi resterà impresso per sempre nella memoria, è un’emozione unica da provare. Direi che anche la stagione del Cittadella è stata davvero buona, con un unico, grande rammarico, la partita di play off con il Carpi. Ci è rimasta tanta amarezza perché eravamo consapevoli di potercela giocare negli spareggi, c’erano tutte le carte in regola per arrivare sino in fondo, dov’è invece giunto proprio il Carpi». […] Continuando per la propria strada, con l’idea di un calcio sempre propositivo: «Penso che ci siano davvero poche squadre che giocano come noi. Possiamo sbagliare qualche partita, come è successo e succederà ancora, ma chi cerca di raggiungere i risultati sempre giocando, viene premiato». Poi c’è il grande gruppo granata, l’unità dello spogliatoio, che fa la differenza: «Siamo davvero compatti, c’è tanto affiatamento tra noi giocatori, anche in campo ci aiutiamo a vicenda». È il piccolo, grande segreto di ogni successo.

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) È l’uomo del momento. O, meglio, il ragazzo, visto che è nato il 3 febbraio 1997 e, non per niente, sta giocando i Mondiali Under 20. Luca Vido difficilmente vestirà ancora la maglia del Cittadella nella prossima stagione, ma intanto, direttamente dalla Corea del Sud, che sta ospitando la rassegna iridata, non si dimentica del club che l’ha lanciato tra i “prof”.Ecco le sue parole dopo il gol del 3-2 realizzato nei quarti di finale contro lo Zambia, quello che, in 10 contro 11, ha consentito agli azzurrini di Evani di agguantare una storica semifinale contro l’Inghilterra: «A Cittadella mi sono trovato benissimo, un ambiente ideale per crescere per un giovane come me. Se sono qui, il merito è anche di quella realtà e dell’esperienza in Serie B, un campionato che ti forma caratterialmente e come calciatore». […] «Cerco sempre di non pensare a quello che ho passato: sono stati anni che non auguro a nessuno (lesione alla scapola, operazione e ricaduta, ndr). Sicuramente questa è una rivincita per me, oltre che un grande onore per aver contribuito a un momento storico per l’Italia. Sono un ragazzo felice», ha dichiarato ancora. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Colucci è un allenatore che predilige infondere alla squadra un atteggiamento sempre propositivo, al di là di quello che può essere il modulo. Chi ha nel suo credo un calcio offensivo è anche Giuseppe Magi, altro candidato forte alla panchina biancoscudata. […] Rientra tra i giovani, guardando al curriculum come allenatore, anche Brocchi, pronto a rilanciarsi dopo l’esonero di quest’anno con il Brescia. Tra l’altro è un profilo che Zamuner conosce molto bene, dato che l’aveva sondato anche un anno fa. La sensazione, però, è che possa essere un’ipotesi complicata da portare avanti per ragioni di ingaggio elevato, tanto più che Brocchi ha anche qualche richiesta in serie B.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Sempre con riguardo ad allenatori navigati, altri nomi potrebbero essere quelli di Braglia, Auteri e Cosmi, fermo restando che sembrano essere soluzioni difficilmente percorribili se non altro alla luce del loro ingaggio elevato. Pretese economiche inferiori invece le possono avere magari allenatori più giovani, non per questo meno bravi dei loro colleghi più quotati. Ecco allora che Zamuner si è già mosso anche in questa direzione incontrando alcuni candidati. Tra questi c’è Colucci, al quale il direttore generale biancoscudato aveva fatto un pensierino anche un paio d’anni fa quando era agli esordi della sua esperienza dirigenziale al Pordenone. Nella chiacchierata andata in scena la scorsa settimana è stata fatta una panoramica a tutto tondo, parlando anche del progetto tecnico.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Sono ore di riflessione con la proprietà per Giorgio Zamuner, dato che si tratta di decidere se puntare su un allenatore esperto o su uno giovane tenendo sempre bene a mente un concetto: fare la scelta migliore per il Padova. Nella prima categoria rientrano alcuni profili già sondati dal direttore generale, come nel caso di Grassadonia che potrebbe avere i requisiti giusti. Altra pista è quella porta a Foscarini, fresco di eliminazione dai play off con il Livorno. Il tecnico ex Cittadella non resterà in terra toscana anche nella prossima stagione, ed entro il fine settimana avrà un faccia a faccia con Zamuner.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il neo presidente ha annunciato che il main sponsor dell’ultima stagione, Zanutta, ha rinnovato il proprio accordo con la società biancoscudata, aumentando leggermente la quota di sponsorizzazione e comparirà sulle maglie da gara anche il prossimo anno. Inoltre potrebbe concretizzarsi anche il desiderio di tanti tifosi, che negli ultimi anni hanno lamentato la mancanza di uno store ufficiale. Il club sta valutando di aprire un punto vendita in centro, come ha confermato Bonetto: «Vorremmo aprire uno store in città per la vendita del merchandising che funga anche da biglietteria». Infine sono attese novità anche per quanto riguarda il settore giovanile: «In settimana prenderemo delle decisioni importanti a riguardo. Magari potranno anche risultare impopolari, ma in certe occasioni bisogna prenderle», ha concluso Bonetto, che a giorni incontrerà i vertici del vivaio. Possibile l’arrivo di una nuova figura “di campo” e a quel punto qualcuno dovrebbe lasciargli spazio.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’allenatore di Riese Pio X ha il gradimento della proprietà, anche se nelle stanze di viale Rocco aleggia ancora un grande dubbio. Meglio affidarsi a un tecnico navigato, che possa sacrificare il bel gioco sull’altare dei risultati, o puntare su un emergente che predichi un calcio più spregiudicato? Nel primo caso Foscarini rappresenterebbe il profilo ideale. Auteri è un outsider che stuzzica la dirigenza, ma sembra trovarsi nella stessa condizione di Tedino l’anno scorso, ovverosia bloccato dal Matera che punta a far rispettare il contratto in essere. Nella seconda ipotesi, quella di un allenatore emergente, il candidato principale (più di Colucci e Grassadonia) è Giuseppe Magi. […] Roberto Bonetto ha fornito qualche spunto interessante, intervenendo lunedì sera ai microfoni di Tv7 Triveneta.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non si è ancora concluso il giro delle “consultazioni” tra Giorgio Zamuner e i canditati allenatori in corsa per sedere il prossimo anno sulla panchina biancoscudata. L’ultimo profilo che il direttore generale ha intenzione di vagliare con grande attenzione è quello di Claudio Foscarini, che domenica è stato eliminato dai playoff di Lega Pro con il Livorno e lunedì è stato scaricato dal presidente amaranto Spinelli. Foscarini, che conosce la piazza padovana avendo allenato dieci anni a Cittadella, si incontrerà tra oggi e domani con Zamuner. Quindi il dg tirerà le somme, stringerà il cerchio e assieme alla proprietà prenderà una decisione. Foscarini rappresenterebbe il profilo perfetto di allenatore “esperto”, con un curriculum di tutto rispetto per la categoria, ma allo stesso tempo voglioso di confrontarsi con una piazza importante, riscattando l’epilogo amaro di stagione a Livorno.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Serse Cosmi è un profilo che intriga il Padova e un contatto fra le parti molto presto ci sarà. Tutto da verificare se si riuscirà a far quadrare i conti, ma il fatto che il tecnico umbro abbia un contratto in essere con il Trapani agevola l’eventuale buon esito della trattativa, perché il club siciliano ha tutto l’interesse a liberarsi del suo ingaggio. Il dg Giorgio Zamuner sta completando un giro d’orizzonte che lo vedrà in questi giorni a colloquio pure con Claudio Foscarini, seguendo due filoni che portano ad allenatori completamente diversi. Uno di questi è il tecnico esperto, il nome rassicurante per la piazza, capace di fare da parafulmine in caso di problemi o di qualche sconfitta di troppo: Cosmi o Foscarini appunto. L’altro porta al profilo di un allenatore emergente ma capace di fare giocare bene la squadra. Giuseppe Magi è stato sondato ripetutamente, l’ex allenatore del Gubbio ha dato immediata disponibilità e, dopo due promozioni dalla D alla Lega Pro e un ottimo sesto posto in terza serie, vorrebbe misurarsi con una realtà importante e ambiziosa. Su di lui anche l’Arezzo. Cristian Brocchi è un vecchio pallino di Zamuner, sa far giocare bene la squadra come Magi e accetterebbe di rimettersi in discussione dopo l’anno in chiaroscuro di Brescia. A ieri la situazione era questa, c’è poi da considerare il fattore tempo, che con il passare dei giorni comincia a scarseggiare, anche se c’è la volontà di stringere i tempi. Bisogna comprendere quale linea verrà scelta. […]




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